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Aida

AIDA

Opera in quattro atti.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Antonio GHISLANZONI.
Musica di Giuseppe VERDI.

Prima esecuzione: 24 dicembre 1871, Il Cairo.


Personaggi:

Il RE

basso

AMNERIS figlia del Re

mezzosoprano

AIDA schiava etiope

soprano

RADAMÈS capitano delle guardie

tenore

RAMFIS capo dei sacerdoti

basso

AMONASRO re d'Etiopia e padre di Aida

baritono

Un MESSAGGIERO

tenore


Sacerdoti, Sacerdotesse, Ministri, Capitani, Soldati, Funzionarii,
Schiavi e Prigionieri Etiopi, Popolo egizio, ecc., ecc.


L'azione ha luogo a Menfi e Tebe, all'epoca della potenza dei faraoni.

Atto primo

[Preludio]

Sala nel palazzo del re a Menfi.

A destra e a sinistra una colonnata con statue e arbusti in fiori.
Grande porta nel fondo, da cui appariscono i tempii, i palazzi di Menfi e le piramidi.
Radamès - Ramfis

[Introduzione - Scena]

RAMFIS

Sì: corre voce che l'Etiope ardisca

sfidarci ancora, e del Nilo la valle

e Tebe minacciar. ~ Fra breve un messo

recherà il ver.

RADAMÈS

La sacra

Iside consultasti?

RAMFIS

Ella ha nomato

delle egizie falangi

il condottier supremo.

RADAMÈS

Oh lui felice!

RAMFIS

(con intenzione, fissando Radamès)

Giovane e prode è desso. ~ Ora del nume

reco i decreti al Re.

(esce)

(solo)

RADAMÈS

Se quel guerriero

io fossi! se il mio sogno

si avverasse!... Un esercito di prodi

da me guidato... e la vittoria... e il plauso

di Menfi tutta! ~ E a te, mia dolce Aida,

tornar di lauri cinto...

dirti: per te ho pugnato e per te ho vinto!

[Romanza]

Celeste Aida, forma divina,

mistico serto di luce e fior;

del mio pensiero tu sei regina,

tu di mia vita sei lo splendor.

Il tuo bel cielo vorrei ridarti,

le dolci brezze del patrio suol;

un regal serto sul crin posarti,

ergerti un trono vicino al sol.

Amneris e detto.

[Duetto]

AMNERIS

Quale insolita gioia

nel tuo sguardo! Di quale

nobil fierezza ti balena il volto!

Degna di invidia oh! quanto

saria la donna il cui bramato aspetto

tanta luce di gaudio in te destasse!

RADAMÈS

D'un sogno avventuroso

si beava il mio cuore ~ Oggi, la diva

profferse il nome del guerrier che al campo

le schiere egizie condurrà... S'io fossi

a tale onor prescelto...

AMNERIS

Né un altro sogno mai

più gentil... più soave...

al cuore ti parlò?... Non hai tu in Menfi

desiderii... speranze?...

RADAMÈS

Io!... (Quale inchiesta!)

RADAMÈS

(Forse... l'arcano amore

scoprì che m'arde in core...

Della sua schiava il nome

mi lesse nel pensier!)

AMNERIS

(Oh! Guai se un altro amore

ardesse a lui nel core!...

Guai se il mio sguardo penetra

questo fatal mister!)

Aida e detti.

[Terzetto]

RADAMÈS

(vedendo Aida)

Dessa!

AMNERIS

(Ei si turba... e quale

sguardo rivolse a lei!

Aida!... a me rivale...

forse saria costei?)

AMNERIS

(dopo breve silenzio, volgendosi ad Aida)

Vieni, o diletta, appressati...

schiava non sei né ancella

qui dove in dolce fascino

io ti chiamai sorella...

Piangi?... delle tue lacrime

svela il segreto a me.

AIDA

Ohimè! di guerra fremere

l'atroce grido io sento...

per la infelice patria,

per me... per voi pavento.

AMNERIS

Favelli il ver? né s'agita

più grave cura in te?

(Aida abbassa gli occhi e cerca di dissimulare il proprio turbamento)

AMNERIS

(guardando Aida)

(Trema, o rea schiava, ah! trema

ch'io nel tuo cor discenda!...

trema che il ver mi apprenda

quel pianto e quel rossor!)

AIDA

(No, sull'afflitta patria

non geme il cor soltanto;

quello ch'io verso è pianto

di sventurato amor.)

RADAMÈS

(guardando Amneris)

(Nel volto a lei balena

lo sdegno ed il sospetto...

guai se l'arcano affetto

a noi leggesse in cor!)

[Scena e pezzo d'assieme]

Il Re, preceduto dalle sue Guardie e seguìto da Ramfis, dai Ministri, Sacerdoti, Capitani, ecc., ecc. Un Uffiziale di palazzo, indi un Messaggiero.

RE

Alta cagion vi aduna,

o fidi egizii, al vostro re d'intorno.

Dal confin d'Etiópia un messaggiero

dianzi giungea - gravi novelle ei reca...

vi piaccia udirlo...

(ad un uffiziale)

Il messaggier si avanzi!

MESSAGGIERO

Il sacro suolo dell'Egitto è invaso

dai barbari Etiópi ~ i nostri campi

fur devastati... arse le messi... e baldi

della facil vittoria i predatori

già marciano su Tebe...

TUTTI

Ed osan tanto!

MESSAGGIERO

Un guerriero indomabile, feroce,

li conduce ~ Amonasro.

TUTTI

Il re!

AIDA

(Mio padre!)

MESSAGGIERO

Già Tebe è in armi e dalle cento porte

sul barbaro invasore

proromperà, guerra recando e morte.

RE

Sì: guerra e morte il nostro grido sia.

TUTTI

Guerra! guerra!

RE

Tremenda, inesorata...

(accostandosi a Radamès)

Iside venerata

di nostre schiere invitte

già designava il condottier supremo.

Radamès.

TUTTI

Radamès!

RADAMÈS

Sien grazie ai numi!

I miei voti fur paghi.

AMNERIS

(Ei duce!)

AIDA

(Io tremo.)

RE

Or, di Vulcano al tempio

muovi o guerrier ~ le sacre

armi ti cingi e alla vittoria vola.

Su! del Nilo al sacro lido

accorrete, egizii eroi;

da ogni cor prorompa il grido:

guerra e morte allo stranier!

RAMFIS E SACERDOTI

Gloria ai numi! ognun rammenti

ch'essi reggono gli eventi ~

che in poter dei numi solo

stan le sorti dei guerrier.

MINISTRI E CAPITANI

Su! del Nilo al sacro lido

sien barriera i nostri petti;

non echeggi che un sol grido:

guerra e morte allo stranier!

RADAMÈS

Sacro fremito di gloria

tutta l'anima mi investe ~

su! corriamo alla vittoria!

Guerra e morte allo stranier!

AMNERIS

(recando una bandiera e consegnandola a Radamès)

Di mia man ricevi, o duce,

il vessillo glorioso;

ti sia guida, ti sia luce

della gloria sul sentier.

AIDA

(Per chi piango! per chi prego?...

deggio amarlo, e veggo in lui

un nemico... uno stranier!)

TUTTI

Guerra! Guerra! Sterminio all'invasor!

Va', Radamès, ritorna vincitor!

Escono tutti meno Aida.

[Scena]

AIDA

Ritorna vincitor!... E dal mio labbro

uscì l'empia parola! ~ Vincitore

del padre mio... di lui che impugna l'armi

per me... per ridonarmi

una patria, una reggia! e il nome illustre

che qui celar mi è forza. ~ Vincitore

de' miei fratelli... ond'io lo vegga, tinto

del sangue amato, trionfar nel plauso

dell'egizie coorti!... e dietro il carro,

un re... mio padre... di catene avvinto!...

L'insana parola

o numi sperdete!

Al seno d'un padre

la figlia rendete:

struggete le squadre

dei nostri oppressor!

Sventurata! che dissi?... e l'amor mio?...

dunque scordar poss'io

questo fervido amor che oppressa e schiava

come raggio di sol qui mi beava?

Imprecherò la morte

a Radamès... a lui che amo pur tanto!

Ah! non fu in terra mai

da più crudeli angoscie un core affranto.

I sacri nomi di padre... di amante

né profferir poss'io, né ricordar...

per l'un... per l'altro... confusa... tremante...

io piangere vorrei... vorrei pregar.

Ma la mia prece in bestemmia si muta...

delitto è il pianto a me... colpa il sospir...

in notte cupa la mente è perduta...

e nell'ansia crudel vorrei morir.

Numi, pietà ~ del mio soffrir!

Speme non v'ha ~ pe 'l mio dolor...

amor fatal ~ tremendo amor

spezzami il cor ~ fammi morir!

(esce)

Interno di tempio di Vulcano a Menfi.

Una luce misteriosa scende dall'alto.
Una lunga fila di colonne, l'una a l'altra addossate, si perde fra le tenebre. Statue di varie divinità. Nel mezzo della scena, sovra un palco coperto da tappeti, sorge l'altare sormontato da emblemi sacri. Dai tripodi d'oro si innalza il fumo degli incensi.
Sacerdoti e Sacerdotesse - Ramfis ai piedi dell'altare - A suo tempo, Radamès - Si sente dall'interno il canto delle Sacerdotesse accompagnato dalle arpe.

[Gran scena della consacrazione e Finale I]

SACERDOTESSE

(dall'interno)

Immenso Fthà, del mondo

spirito animator,

noi ti invochiamo!

Immenso Fthà, del mondo

spirto fecondator,

noi ti invochiamo!

Fuoco increato, eterno,

onde ebbe luce il sol,

noi ti invochiamo!

SACERDOTI

Tu che dal nulla hai tratto

l'onde, la terra e il ciel,

noi ti invochiamo!

Nume che del tuo spirito

sei figlio e genitor,

noi ti invochiamo!

Vita dell'universo

mito di eterno amor,

noi ti invochiamo!

Radamès viene introdotto senz'armi. Mentre va all'altare, le Sacerdotesse eseguiscono la danza sacra.

Sul capo di Radamès vien steso un velo d'argento.

RAMFIS

Mortal, diletto ai numi. ~ A te fidate

son d'Egitto le sorti. ~ Il sacro brando

dal dio temprato, per tua man diventi

ai nemici terror, folgore, morte.

(volgendosi al nume)

Nume, custode e vindice

di questa sacra terra,

la mano tua distendi

sovra l'egizio suol.

RADAMÈS

Nume, che duce ed arbitro

sei d'ogni umana guerra,

proteggi tu, difendi

d'Egitto il sacro suol!

Mentre Radamès viene investito delle armi sacre, le Sacerdotesse ed i Sacerdoti riprendono l'inno religioso e la mitica danza.

Atto secondo

[Preludio]

Una sala nell'appartamento di Amneris.

Amneris circondata dalle Schiave che l'abbigliano per la festa trionfale. Dai tripodi si eleva il profumo degli aromi. Giovani Schiavi mori danzando agitano i ventagli di piume.

[Introduzione - Scena, coro di donne e danza degli schiavi mori]

SCHIAVE

Chi mai fra gli inni e i plausi

erge alla gloria il vol,

al par di un dio terribile,

fulgente al par del sol?

Vieni: sul crin ti piovano

contesti ai lauri i fior;

suonin di gloria i cantici

coi cantici d'amor.

AMNERIS

(Vieni, amor mio, mi inebria...

fammi beato il cor!)

SCHIAVE

Or, dove son le barbare

orde dello stranier?

Siccome nebbia sparvero

al soffio del guerrier.

Vieni: di gloria il premio

raccogli, o vincitor;

t'arrise la vittoria,

t'arriderà l'amor.

AMNERIS

(Vieni, amor mio, ravvivami

d'un caro accento ancor!)

Silenzio! Aida verso noi si avanza...

figlia dei vinti, il suo dolor mi è sacro.

(ad un cenno di Amneris tutti si allontanano)

Nel rivederla, il dubbio

atroce in me si desta...

il mistero fatal si squarci alfine!

Amneris e Aida.

[Scena e duetto]

AMNERIS

(con simulata amorevolezza)

Fu la sorte dell'armi a' tuoi funesta,

povera Aida! ~ Il lutto

che ti pesa sul cor teco divido.

Io son l'amica tua...

tutto da me tu avrai ~ vivrai felice!

AIDA

Felice esser poss'io

lungi dal suol natio... qui dove ignota

m'è la sorte del padre e dei fratelli?...

AMNERIS

Ben ti compiango! pure hanno un confine

i mali di quaggiù... Sanerà il tempo

le angoscie del tuo core...

e più che il tempo, un dio possente... amore.

AIDA

(vivamente commossa)

(Amore! Amore! ~ gaudio... tormento...

soave ebbrezza ~ ansia crudel...

ne' tuoi dolori ~ la vita io sento...

un tuo sorriso ~ mi schiude il ciel.)

AMNERIS

(guardando Aida fissamente)

(Ah! quel pallore... ~ quel turbamento

svelan l'arcana ~ febbre d'amor...

d'interrogarla ~ quasi ho sgomento...

divido l'ansie ~ del suo terror.)

Ebben: qual nuovo fremito

ti assal, gentile Aida?

I tuoi segreti svelami,

all'amor mio ti affida...

Tra i forti che pugnarono

della tua patria a danno...

qualcuno... un dolce affanno...

forse... a te in cor destò...

AIDA

Che parli?...

AMNERIS

A tutti barbara

non si mostrò la sorte...

se in campo il duce impavido

cadde trafitto a morte...

AIDA

Che mai dicesti! ahi misera!...

AMNERIS

Sì... Radamès da' tuoi

fu spento... e pianger puoi?...

AIDA

Per sempre io piangerò!

AMNERIS

Gli dèi t'han vendicata...

AIDA

Avversi sempre

mi furo i numi...

AMNERIS

(prorompendo con ira)

Ah! trema! in cor ti lessi...

tu l'ami...

AIDA

Io!...

AMNERIS

Non mentire!...

(Un detto ancora e il vero

saprò...) Fissami in volto...

io t'ingannava... Radamès... vive...

AIDA

(con esaltazione)

Vive!

(inginocchiandosi)

Ah grazie, o numi!

AMNERIS

E ancor mentir tu speri?...

Sì... tu l'ami...

(nel massimo furore)

Ma l'amo

anch'io... intendi tu?... son tua rivale...

figlia de' faraoni...

AIDA

Mia rivale!...

(con orgoglio, alzandosi)

ebben sia pure... anch'io...

son tal...

(reprimendosi)

Che dissi mai?... pietà! Perdono!

Pietà ti prenda del mio dolore...

è vero... io l'amo d'immenso amore...

tu sei felice... tu sei possente...

io vivo solo per questo amor.

AMNERIS

Trema, o vil schiava! spezza il tuo core...

segnar tua morte può questo amore...

del tuo destino arbitra io sono.

D'odio e vendetta le furie ho in cor.

(suoni interni)

Alla pompa che si appresta,

meco, o schiava, assisterai;

tu prostrata nella polvere,

io sul trono, accanto al re.

Vien... mi segui... e apprenderai

se lottar tu puoi con me.

AIDA

Ah! pietà!... che più mi resta?

Un deserto è la mia vita:

vivi e regna, il tuo furore

io fra breve placherò.

Questo amore che ti irrita

nella tomba porterò.

Uno degli ingressi della città di Tebe.

Sul davanti un gruppo di palme. A destra il tempio di Ammone - a sinistra un trono sormontato da un baldacchino di porpora.
Nel fondo una porta trionfale.
La scena è ingombra di Popolo.
Entra il Re, seguìto dai Ministri, Sacerdoti, Capitani, Flabelliferi, Porta insegne, ecc., ecc. Quindi, Amneris con Aida e Schiave - Il Re va a sedere sul trono. Amneris prende posto alla sinistra del Re.

[Gran Finale II]

POPOLO

Gloria all'Egitto e ad Iside

che il sacro suol protegge;

al re che il delta regge

inni festosi alziam!

Vieni, o guerriero vindice,

vieni a gioir con noi;

sul passo degli eroi

i lauri e i fior versiam!

DONNE

S'intrecci il loto al lauro

sul crin dei vincitori;

nembo gentil di fiori

stenda sull'armi un vel.

Danziam, fanciulle egizie,

le mistiche carole

come d'intorno al sole

danzano gli astri in ciel!

SACERDOTI

Della vittoria agli arbitri

supremi il guardo ergete;

grazie agli dèi rendete

nel fortunato dì.

Così per noi di gloria

sia l'avvenir segnato,

né mai ci colga il fato

che i barbari colpì.

Le Truppe egizie precedute dalle fanfare sfilano dinanzi al Re.

Seguono i carri di guerra, le insegne, i vasi sacri, le statue degli dèi.

Un drappello di Danzatrici che recano i tesori dei vinti, da ultimo, Radamès, sotto un baldacchino portato da dodici Uffiziali.

RE

(che scende dal trono per abbracciare Radamès)

Salvator della patria, io ti saluto.

Vieni, e mia figlia di sua man ti porga

il serto trionfale.

(Radamès si inchina davanti Amneris che gli porge la corona)

Ora, a me chiedi

quanto più brami. Nulla a te negato

sarà in tal dì ~ lo giuro

per la corona mia, pei sacri numi.

RADAMÈS

Concedi in pria che innanzi a te sien tratti

i prigionier...

(entrano fra le guardie i prigionieri etiopi, ultimo Amonasro, vestito da uffiziale)

AIDA

Che veggo!... Egli!... mio padre!

TUTTI

Suo padre!

AMNERIS

In poter nostro!...

AIDA

(abbracciando il padre)

Tu! Prigionier!

AMONASRO

(piano ad Aida)

Non mi tradir!

RE

Ti appressa...

dunque... tu sei?...

AMONASRO

Suo padre. ~ Anch'io pugnai...

vinti noi fummo... morte invan cercai.

(accennando alla divisa che lo veste)

Questa assisa ch'io vesto vi dica

che il mio re, la mia patria ho difeso;

fu la sorte a nostr'armi nemica...

tornò vano dei forti l'ardir.

Al mio piè nella polve disteso

giacque il re da più colpi trafitto;

se l'amor della patria è delitto

siam rei tutti, siam pronti a morir!

(volgendosi al re con accento supplichevole)

Ma tu, o re, tu signore possente,

a costoro ti volgi clemente...

oggi noi siam percossi dal fato,

doman voi potria il fato colpir.

AIDA, PRIGIONIERI E SCHIAVE

Sì: dai numi percossi noi siamo;

tua pietà, tua clemenza imploriamo;

ah! giammai di soffrir vi sia dato

ciò che in oggi n'è dato soffrir!

RAMFIS E SACERDOTI

Struggi, o re, queste ciurme feroci,

chiudi il core alle perfide voci.

Fur dai numi votati alla morte,

si compisca dei numi il voler!

POPOLO

Sacerdoti, gli sdegni placate,

l'umil prece dei vinti ascoltate;

e tu, o re, tu possente, tu forte,

a clemenza dischiudi il pensier.

RADAMÈS

(fissando Aida)

(Il dolor che in quel volto favella

al mio sguardo la rende più bella;

ogni stilla del pianto adorato

nel mio petto ravviva l'amor.)

AMNERIS

(Quali sguardi sovr'essa ha rivolti!

Di qual fiamma balenano i volti!

E a tal sorte serbata son io?...

la vendetta mi rugge nel cor.)

RE

Or che fausti ne arridon gli eventi

a costoro mostriamci clementi

la pietà sale ai numi gradita

e rafferma dei prenci il poter.

RADAMÈS

O re: pei sacri numi,

per lo splendore della tua corona,

compier giurasti il voto mio...

RE

Giurai.

RADAMÈS

Ebbene: a te pei prigionieri etiopi

vita domando e libertà.

AMNERIS

(Per tutti!)

SACERDOTI

Morte ai nemici della patria!

POPOLO

Grazie

per gli infelici!

RAMFIS

Ascolta, o re ~

(a Radamès)

tu pure

giovine eroe, saggio consiglio ascolta:

Son nemici e prodi sono...

la vendetta hanno nel cor,

fatti audaci dal perdono

correranno all'armi ancor!

RADAMÈS

Spento Amonasro il re guerrier, non resta

speranza ai vinti.

RAMFIS

Almeno,

arra di pace e securtà, fra noi

resti col padre Aida...

RE

Al tuo consiglio io cedo.

Di securtà, di pace un miglior pegno

or io vuò darvi. ~ Radamès, la patria

tutto a te deve. ~ D'Amneris la mano

premio ti sia. Sovra l'Egitto un giorno

con essa regnerai...

AMNERIS

(Venga la schiava,

venga a rapirmi l'amor mio... se l'osa!)

RE

Gloria all'Egitto, ad Iside

che il sacro suol difende,

s'intrecci il loto al lauro

sul crin del vincitor!

SACERDOTI

Inni leviamo ad Iside

che il sacro suol difende!

Preghiam che i fati arridano

fausti alla patria ognor.

AIDA

(Qual speme omai più restami?

A lui la gloria, il trono,

a me l'oblio... le lacrime

d'un disperato amor.)

RADAMÈS

(D'avverso nume il folgore

sul capo mio discende...

ah no! d'Egitto il soglio

non val d'Aida il cor.)

AMNERIS

(Dall'inatteso giubilo

inebriata io sono;

tutti in un dì si compiono

i sogni del mio cor.)

AMONASRO

(ad Aida)

Fa' cor: della tua patria

i lieti eventi aspetta;

per noi della vendetta

già prossimo è l'albor.

POPOLO

Gloria all'Egitto, ad Iside

che il sacro suol difende!

S'intrecci il loto al lauro

sul crin del vincitor!

Atto terzo
Le rive del Nilo.

Roccie di granito fra cui crescono dei palmizii. Sul vertice delle roccie il tempio d'Iside per metà nascosto tra le fronde.
È notte stellata. Splendore di luna.

[Introduzione - Preghiera-coro e romanza]

SACERDOTESSE E SACERDOTI

(nel tempio)

O tu che sei d'Osiride

madre immortale e sposa,

diva che i casti palpiti

desti agli umani in cor;

soccorri a noi pietosa,

madre d'eterno amor.

Da una barca che approda alla riva, discendono Amneris, Ramfis, alcune Donne coperte da fitto velo e Guardie.

RAMFIS

(ad Amneris)

Vieni d'Iside al tempio ~ alla vigilia

delle tue nozze, invoca

della diva il favore. ~ Iside legge

dei mortali nel cuore ~ ogni mistero

degli umani a lei è noto.

AMNERIS

Sì; io pregherò che Radamès mi doni

tutto il suo cor, come il mio core a lui

sacro è per sempre...

RAMFIS

Andiamo.

Pregherai fino all'alba; io sarò teco.

Tutti entrano nel tempio. Il coro ripete il canto sacro.

(entra cautamente coperta da un velo)

AIDA

~ Qui Radamès verrà... Che vorrà dirmi?

Io tremo... Ah! se tu vieni

a recarmi, o crudel, l'ultimo addio,

del Nilo i cupi vortici

mi daran tomba... e pace forse... e oblio.

O patria mia, mai più ti rivedrò!

O cieli azzurri... o dolci aure native,

dove sereno il mio mattin brillò...

o verdi colli... o profumate rive...

o patria mia, mai più ti rivedrò!

O fresche valli... o queto asil beato

che un dì promesso dall'amor mi fu...

or che d'amore il sogno è dileguato...

o patria mia, non ti vedrò mai più!

Amonasro e Aida.

[Duetto]

AIDA

Cielo! mio padre!

AMONASRO

A te grave cagione

mi adduce, Aida. Nulla sfugge al mio

sguardo. ~ D'amor ti struggi

per Radamès... ei t'ama... qui lo attendi.

Dei faraon la figlia è tua rivale...

razza infame, aborrita e a noi fatale!

AIDA

E in suo potere io sto!... io, d'Amonasro

figlia!...

AMONASRO

In poter di lei! No!... se lo brami

la possente rival tu vincerai,

e patria, e trono, e amor, tutto tu avrai.

Rivedrai le foreste imbalsamate,

le fresche valli, i nostri tempii d'or.

AIDA

Rivedrò le foreste imbalsamate,

le fresche valli, i nostri tempii d'or.

AMONASRO

Sposa felice a lui che amasti tanto,

tripudii immensi ivi potrai gioir.

AIDA

Un giorno solo di sì dolce incanto...

un'ora di tal gioia... e poi morir!

AMONASRO

Pur rammenti che a noi l'egizio immite,

le case, i tempii, e l'are profanò...

trasse in ceppi le vergini rapite...

madri... vecchi, fanciulli ei trucidò.

AIDA

Ah! ben rammento quegli infausti giorni!

Rammento i lutti che il mio cor soffrì...

deh! fate o numi che per noi ritorni

l'alba invocata dei sereni dì.

AMONASRO

Non fia che tardi ~ In armi ora si desta

il popol nostro ~ tutto pronto è già.

Vittoria avrem... Solo a saper mi resta

qual sentier il nemico seguirà.

AIDA

Chi scoprirlo potria? chi mai?

AMONASRO

Tu stessa!

AIDA

Io!...

AMONASRO

Radamès so che qui attendi... ei t'ama...

ei conduce gli egizii... Intendi?...

AIDA

Orrore!

Che mi consigli tu? No! no! giammai!

AMONASRO

(con impeto selvaggio)

Su, dunque! sorgete,

egizie coorti!

Col fuoco struggete

le nostre città...

spargete il terrore,

le stragi, le morti...

al vostro furore

più freno non v'ha.

AIDA

Ah padre!...

AMONASRO

Mia figlia

ti chiami!...

AIDA

Pietà!

AMONASRO

Flutti di sangue scorrono

sulle città dei vinti...

vedi?... dai negri vortici

si levano gli estinti...

ti additan essi e gridano:

per te la patria muor!

AIDA

Pietà!...

AMONASRO

Una larva orribile

fra l'ombre a noi s'affaccia...

trema! le scarne braccia

sul capo tuo levò...

Tua madre ell'è... ravvisala...

ti maledice...

AIDA

Ah no!...

Padre...

AMONASRO

Non sei mia figlia...

dei faraoni tu sei la schiava.

AIDA

Padre, a costoro schiava io non sono...

non maledirmi... non imprecarmi...

ancor tua figlia potrai chiamarmi...

della mia patria degna sarò.

AMONASRO

Pensa che un popolo, vinto, straziato,

per te soltanto risorger può...

AIDA

O patria! o patria... quanto mi costi!

AMONASRO

Coraggio! ei giunge... là tutto udrò...

(si nasconde fra i palmizii)

Radamès e Aida.

[Duetto]

RADAMÈS

Pur ti riveggo, mia dolce Aida...

AIDA

Ti arresta, vanne... che speri ancor?

RADAMÈS

A te d'appresso l'amor mi guida.

AIDA

Te i riti attendono d'un altro amor.

D'Amneris sposo...

RADAMÈS

Che parli mai?...

Te sola, Aida, te deggio amar.

Gli dèi mi ascoltano, tu mia sarai...

AIDA

D'uno spergiuro non ti macchiar!

Prode t'amai, non t'amerei spergiuro.

RADAMÈS

Dell'amor mio dubiti, Aida?

AIDA

E come

speri sottrarti d'Amneris ai vezzi,

del re al voler, del tuo popolo ai voti,

dei sacerdoti all'ira?

RADAMÈS

Odimi, Aida.

Nel fiero anelito di nuova guerra

il suolo etiope si ridestò...

i tuoi già invadono la nostra terra,

io degli egizii duce sarò.

Fra il suon, fra i plausi della vittoria,

al re mi prostro, gli svelo il cor...

sarai tu il serto della mia gloria,

vivrem beati d'eterno amor.

AIDA

Né d'Amneris paventi

il vindice furor? La sua vendetta,

come folgor tremenda

cadrà su me, sul padre mio, su tutti.

RADAMÈS

Io vi difendo.

AIDA

Invan! tu no 'l potresti...

pur... se tu m'ami... ancor s'apre una via

di scampo a noi...

RADAMÈS

Quale?

AIDA

Fuggir...

RADAMÈS

Fuggire!

AIDA

(colla più viva espansione)

Fuggiam gli ardori inospiti

di queste lande ignude;

una novella patria

al nostro amor si schiude...

Là... tra foreste vergini,

di fiori profumate,

in estasi beate

la terra scorderem.

RADAMÈS

Sovra una terra estrania

teco fuggir dovrei!

Abbandonar la patria,

l'are de' nostri dèi!

Il suol dov'io raccolsi

di gloria i primi allori,

il ciel dei nostri amori

come scordar potrem?

AIDA

Sotto il mio ciel, più libero

l'amor ne fia concesso;

ivi nel tempio istesso

gli stessi numi avrem.

RADAMÈS

(esitante)

Aida!

AIDA

Tu non m'ami... Va'! ~

RADAMÈS

Non t'amo!

Mortal giammai né dio

arse d'amor al par del mio possente.

AIDA

Va'... va'... ti attende all'ara

Amneris...

RADAMÈS

No!... giammai!...

AIDA

Giammai, dicesti?

Allor piombi la scure

su me, sul padre mio...

RADAMÈS

Ah no! fuggiamo!

(con appassionata risoluzione)

Sì, fuggiam da queste mura,

al deserto insiem fuggiamo;

qui sol regna la sventura,

là si schiude un ciel d'amor.

I deserti interminati

a noi talamo saranno,

su noi gli astri brilleranno

d'un insolito fulgor.

AIDA

Nella terra avventurata

de' miei padri, il ciel ne attende;

ivi l'aura è imbalsamata,

ivi il suolo è aromi e fior.

Fresche valli e verdi prati

a noi talamo saranno,

su noi gli astri brilleranno

d'un insolito fulgor.

AIDA E RADAMÈS

Vieni meco ~ insiem fuggiamo

questa terra di dolor ~

vieni meco ~ io t'amo, io t'amo!

A noi duce fia l'amor.

(si allontanano rapidamente)

(arrestandosi all'improvviso)

AIDA

Ma dimmi: per qual via

eviterem le schiere

degli armati?

RADAMÈS

Il sentier scelto dai nostri

a piombar sul nemico fia deserto

fino a domani...

AIDA

E quel sentier?

RADAMÈS

Le gole

di Nàpata...

Amonasro, Aida e Radamès.

[Scena - Finale III]

AMONASRO

Di Nàpata le gole!

Ivi saranno i miei...

RADAMÈS

Oh! chi ci ascolta?

AMONASRO

D'Aida il padre e degli Etiopi il re.

RADAMÈS

(agitatissimo)

Tu! Amonasro!... tu il re? Numi! che dissi?

No!... non è ver!... no!... sogno... delirio è questo...

AIDA

Ah no! ti calma... ascoltami,

all'amor mio t'affida.

AMONASRO

A te l'amor d'Aida

un soglio innalzerà.

RADAMÈS

Io son disonorato...

per te tradii la patria!

AMONASRO

No: tu non sei colpevole ~

era voler del fato...

vieni: oltre il Nil ne attendono

i prodi a noi devoti,

là del tuo core i voti

coronerà l'amor.

Amneris dal tempio, indi Ramfis, Sacerdoti, Guardie e detti.

AMNERIS

Traditor!

AIDA

La mia rivale!...

AMONASRO

(avventandosi su Amneris con un pugnale)

L'opra mia a strugger vieni!

Muori!...

RADAMÈS

(frapponendosi)

Arresta, insano!...

AMONASRO

Oh rabbia!

RAMFIS

Guardie, olà!

RADAMÈS

(ad Aida ed Amonasro)

Presto... fuggite...

AMONASRO

(trascinando Aida)

Vieni, o figlia!

RAMFIS

(alle guardie)

Li inseguite!

RADAMÈS

(a Ramfis)

Sacerdote, io resto a te.

Atto quarto
Sala nel palazzo del re.

Alla sinistra, una gran porta che mette alla sala sotterranea delle sentenze.
Andito a destra che conduce alla prigione di Radamès.
Amneris.

[Scena e duetto]

(mestamente appoggiata davanti la porta del sotterraneo)

L'aborrita rivale a me sfuggia...

dai sacerdoti Radamès attende

dei traditor la pena. ~ Traditore

egli non è... pur rivelò di guerra

l'alto segreto... egli fuggir volea...

con lei fuggire... Traditori tutti!

A morte! a morte!... Oh! che mai parlo? io l'amo...

Io l'amo sempre... Disperato, insano

è quest'amor che la mia vita strugge.

Oh! s'ei potesse amarmi!

Vorrei salvarlo... e come?

Si tenti!... Guardie: Radamès qui venga.

Radamès (condotto dalle Guardie) e Amneris.

AMNERIS

Già i sacerdoti adunansi

arbitri del tuo fato;

pur dell'accusa orribile

scolparti ancor ti è dato;

ti scolpa, e la tua grazia

io pregherò dal trono,

e nunzia di perdono,

di vita, a te sarò.

RADAMÈS

Di mie discolpe i giudici

mai non udran l'accento;

dinanzi ai numi e agli uomini,

né vil, né reo mi sento.

Profferse il labbro incauto

fatal segreto, è vero,

ma puro il mio pensiero

e l'onor mio restò.

AMNERIS

Salvati dunque e scolpati.

RADAMÈS

No.

AMNERIS

Tu morrai...

RADAMÈS

La vita

aborro; d'ogni gaudio

la fonte inaridita,

svanita ogni speranza,

sol bramo di morir.

AMNERIS

Morire!... ah!... tu déi vivere!...

sì, all'amor mio vivrai;

per te le angosce orribili

di morte io già provai;

t'amai... soffersi tanto...

vegliai le notti in pianto...

e patria, e trono, e vita

tutto darei per te.

RADAMÈS

Per essa anch'io la patria

e l'onor mio tradiva...

AMNERIS

Di lei non più!...

RADAMÈS

L'infamia

mi attende e vuoi che io viva?...

Misero appien mi festi,

Aida a me togliesti,

spenta l'hai forse... e in dono

offri la vita a me?

AMNERIS

Io... di sua morte origine!

No!... vive Aida...

RADAMÈS

Vive!

AMNERIS

Nei disperati aneliti

dell'orde fuggitive

sol cadde il padre...

RADAMÈS

Ed ella?...

AMNERIS

Sparve, né più novella

s'ebbe...

RADAMÈS

Gli dèi l'adducano

salva alle patrie mura,

e ignori la sventura

di chi per lei morrà!

AMNERIS

Ma, s'io ti salvo, giurami

che più non la vedrai...

RADAMÈS

No 'l posso!...

AMNERIS

A lei rinunzia

per sempre... e tu vivrai!...

RADAMÈS

No 'l posso!...

AMNERIS

Ancor una volta:

a lei rinunzia...

RADAMÈS

È vano...

AMNERIS

Morir vuoi dunque, insano?

RADAMÈS

Pronto a morir son già.

AMNERIS

Chi ti salva, o sciagurato,

dalla sorte che ti aspetta?

In furore hai tu cangiato

un amor che ugual non ha.

De' miei pianti la vendetta

or dal ciel si compirà.

RADAMÈS

È la morte un ben supremo

se per lei morir m'è dato;

nel subir l'estremo fato

gaudii immensi il core avrà;

l'ira umana più non temo,

temo sol la tua pietà.

Radamès parte circondato dalle Guardie.

[Scena del giudizio]

AMNERIS

Ohimè!... morir mi sento... Oh! chi lo salva?

E in poter di costoro

io stessa lo gettai!... ora, a te impreco,

atroce gelosia, che la sua morte

e il lutto eterno del mio cor segnasti!

(si volge e vede i sacerdoti che attraversano la scena per entrare nel sotterraneo)

Che veggo! Ecco i fatali,

gli inesorati ministri di morte...

oh! ch'io non vegga quelle bianche larve!

(si copre il volto colle mani)

SACERDOTI

(nel sotterraneo)

Spirito del nume, sovra noi discendi!

Ne avviva al raggio dell'eterna luce;

pe 'l labbro nostro tua giustizia apprendi.

AMNERIS

Numi, pietà del mio straziato core...

egli è innocente, lo salvate, o numi!

Disperato, tremendo è il mio dolore!

Radamès fra le Guardie attraversa la scena e scende nel sotterraneo.

Amneris, al vederlo, mette un grido.

RAMFIS

(nel sotterraneo)

Radamès! ~ Radamès: tu rivelasti

della patria i segreti allo straniero...

SACERDOTI

Discolpati!

RAMFIS

Egli tace...

TUTTI

Traditor!

RAMFIS

Radamès! ~ Radamès: tu disertasti

dal campo il dì che precedea la pugna.

SACERDOTI

Discolpati!

RAMFIS

Egli tace...

TUTTI

Traditor!

RAMFIS

Radamès! ~ Radamès: tua fé violasti,

alla patria spergiuro, al re, all'onor.

SACERDOTI

Discolpati!

RAMFIS

Egli tace...

TUTTI

Traditor!

Radamès, è deciso il tuo fato;

degli infami la morte tu avrai;

sotto l'ara del nume sdegnato

a te vivo fia schiuso l'avel.

AMNERIS

A lui vivo... la tomba... oh, gli infami!

Né di sangue son paghi giammai...

e si chiaman ministri del ciel!

(investendo i sacerdoti che escono dal sotterraneo)

Sacerdoti: compiste un delitto...

tigri infami di sangue assetate,

voi la terra ed i numi oltraggiate...

voi punite chi colpe non ha.

SACERDOTI

È traditor! morrà.

AMNERIS

(a Ramfis)

Sacerdote: quest'uomo che uccidi,

tu lo sai, da me un giorno fu amato...

l'anatema d'un core straziato

col suo sangue su te ricadrà!

SACERDOTI

È traditor! Morrà.

(si allontanano lentamente)

AMNERIS

Empia razza! Anatema su voi!

La vendetta del ciel scenderà!

(esce disperata)

L'interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès.

La scena è divisa in due piani. Il piano superiore rappresenta l'interno del tempio di Vulcano splendente d'oro e di luce: il piano inferiore un sotterraneo. Lunghe file d'arcate si perdono nell'oscurità. Statue colossali d'Osiride colle mani incrociate sostengono i pilastri della volta.
Radamès è nel sotterraneo sui gradini della scala, per cui è disceso.
Al di sopra, due Sacerdoti intenti a chiudere la pietra del sotterraneo.

[Scena e duetto - Finale ultimo]

RADAMÈS

La fatal pietra sovra me si chiuse...

ecco la tomba mia. ~ Del dì la luce

più non vedrò... non rivedrò più Aida.

~ Aida, ove sei tu? Possa tu almeno

viver felice e la mia sorte orrenda

sempre ignorar! Qual gemito!... una larva...

una vision... No! forma umana è questa...

cielo!... Aida!

AIDA

Son io...

RADAMÈS

Tu... in questa tomba!

AIDA

Presago il core della tua condanna,

in questa tomba che per te s'apriva

io penetrai furtiva...

e qui lontana da ogni umano sguardo

nelle tue braccia desiai morire.

RADAMÈS

Morir! sì pura e bella!

Morir per me d'amore...

degli anni tuoi nel fiore

fuggir la vita!

T'avea il cielo per l'amor creata,

ed io t'uccido per averti amata!

No, non morrai!

Troppo t'amai!

Troppo sei bella!

AIDA

(vaneggiando)

Vedi?... di morte l'angelo

radiante a noi s'appressa...

ne adduce eterni gaudii

sovra i suoi vanni d'or.

Già veggo il ciel dischiudersi...

ivi ogni affanno cessa...

ivi comincia l'estasi

d'un immortale amor.

Canti e danze delle Sacerdotesse nel tempio.

AIDA

Triste canto!...

RADAMÈS

Il tripudio

dei sacerdoti...

AIDA

Il nostro inno di morte...

RADAMÈS

(cercando di smuovere la pietra del sotterraneo)

Né le mie forti braccia

smuovere ti potranno, o fatal pietra!

AIDA

Invan!... tutto è finito

sulla terra per noi.

RADAMÈS

(con desolata rassegnazione)

È vero! È vero!

(si avvicina ad Aida e la sorregge)

AIDA E RADAMÈS

O terra, addio; addio, valle di pianti...

sogno di gaudio che in dolor svanì...

a noi si schiude il cielo e l'alme erranti

volano al raggio dell'eterno dì.

(Aida cade dolcemente e muore nelle braccia di Radamès)

AMNERIS

(in abito da lutto apparisce nel tempio e va a prostrarsi sulla pietra che chiude il sotterraneo)

Pace t'imploro ~ martire santo...

eterno il pianto ~ sarà per me...

Fine del libretto.

Generazione pagina: 03/06/2018
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40 (W)

Locandina Atto primo Sala nel palazzo del re a Menfi. Interno di tempio di Vulcano a Menfi. Atto secondo Una sala nell'appartamento di Amneris. Uno degli ingressi della città di Tebe. Atto terzo Le rive del Nilo. Atto quarto Sala nel palazzo del re. L'interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès.