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I Capuleti e i Montecchi

I CAPULETI E I MONTECCHI

Tragedia lirica.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Vincenzo BELLINI.

Prima esecuzione: 11 marzo 1830, Venezia.


Personaggi:

CAPELLIO principale fra i Capuleti, e padre di Giulietta

basso

GIULIETTA amante di Romeo

soprano

ROMEO capo dei Montecchi

mezzosoprano

TEBALDO partigiano dei Capuleti, destinato sposo a Giulietta

tenore

LORENZO medico e famigliare di Capellio

basso


Cori e comparse: Capuleti - Montecchi - Damigelle - Soldati - Armigeri

L'azione è in Verona: l'epoca è del tredicesimo secolo.

Avvertimento dell'autore

Son note le ragioni per cui ho dovuto ridurre un antico mio melodramma, intitolato Giulietta e Romeo, non so se più bene o più male, nella forma in cui viene adesso rappresentato. Una sola io ne dirò, forse da pochi avvertita, e si è quella, ch'io dovea tor di mezzo tutto ciò che avrebbe potuto dar luogo a confronti fra la vecchia e la recente musica; confronti a cui certamente avrebbe ripugnato la modestia del giovine compositore. Chi sa quanto costi camminare su tracce di già segnate, e sostituire nuovi concetti ai già scritti, che pur sempre ricorrono al pensiere, scuserà di leggieri i difetti di cui per certo abbonderà il mio lavoro. Costretti dall'angustia del tempo, tanto io che il maestro, ad un'estrema brevità, e persuasi ad omettere parecchie scene di recitativi che avrebbero giustificato l'andamento del dramma, abbiam diviso l'azione in quattro parti, perché negli intervalli che passano fra le une e le altre, la mente dello spettatore supplisce a quello che non appare: nulla dimeno le due prime parti si fanno di séguito per servire all'usanza d'oggi dì, e alla terza soltanto si cala il sipario per agevolare la decorazione. Mi sia perdonato cotesto arbitrio, se non altro, perché non prolunga lo spettacolo.

Felice Romani

Parte prima

[Sinfonia]

Scena prima

Galleria nel palazzo di Capellio.
A poco a poco si vanno radunando i Partigiani di Capellio.

[N. 1 - Coro d'introduzione]

PARTE I

Aggiorna appena... ed eccoci

surti innanzi l'alba e uniti.

PARTE II

Che fia? Frequenti e celeri

giunsero a noi gl'inviti:

TUTTO IL CORO

già cavalieri e militi

ingombran la città.

PARTE I

Alta cagion sollecito

così Capellio rende.

PARTE II

Forse improvviso turbine

sul capo ai guelfi or pende:

forse i Montecchi insorgono

a nuova nimistà!

TUTTO IL CORO

Peran gli audaci, ah! perano

quei ghibellin feroci!

Pria che le porte s'aprano

all'orde loro atroci,

sui Capuleti indomiti

Verona crollerà.

Scena seconda

Capellio, Tebaldo, Lorenzo, e detti.

[N. 2 - Scena e cavatina]

TEBALDO

O di Capellio generosi amici,

congiunti, difensori, è grave ed alta

la cagion che ne aduna oggi a consesso.

Prende Ezzelino istesso

all'ire nostre parte, e de' Montecchi

sostenitor si svela. Oste possente

ad assalirne invia... Duce ne viene

de' ghibellini il più aborrito e reo,

il più fiero.

CORO

Chi mai?

TEBALDO

Romeo.

CORO

Romeo!

CAPELLIO

Sì, quel Romeo, quel crudo

del mio figlio uccisor: egli, (fra voi

chi fia che il creda?) egli di pace ardisce

patti offerir, e ambasciator mandarne

a consigliarla a noi.

CORO

Pace! Signor!

CAPELLIO

Giammai.

LORENZO

Né udire il vuoi?

Utili forse e onesti

saranno i patti. A così lunghe gare

giova dar fine omai:

corse gonfio di sangue Adige assai.

CAPELLIO

Fu vendicato. Il mio soltanto è inulto:

chi lo versò respira. - E mai fortuna

non l'offerse a' miei sguardi... Ignoto a tutti,

poiché fanciul partia vagò Romeo

di terra in terra, ed in Verona istessa

ardì più volte penetrare ignoto.

TEBALDO

Rinvenirlo io saprò: ne feci il voto.

È serbata a questo acciaro

del tuo sangue la vendetta:

l'ho giurato per Giulietta;

lo sa Italia, il ciel lo sa.

Tu d'un nodo a me sì caro

solo affretta il dolce istante;

ed il voto dell'amante

il consorte adempirà.

CAPELLIO

Sì; mi abbraccia. A te d'imene

fia l'altar sin d'oggi acceso.

LORENZO

Ciel! Sin d'oggi?

CAPELLIO

E donde viene

lo stupor che t'ha compreso?

LORENZO

Ah! signor, di febbre ardente...

mesta, afflitta, e ognor giacente...

ella... il sai... potria soltanto

irne a forza al sacro altar.

TEBALDO

Come! A forza!

CAPELLIO E CORO

E avrai tu il vanto

di por fine al suo penar.

TEBALDO

L'amo, ah! l'amo, e mi è più cara

più del sol che me rischiara;

è riposta, è viva in lei

ogni gioia del mio cor.

Ma se avesse il mio contento

a costarle un sol lamento,

ah! più tosto io sceglierei

mille giorni di dolor.

Insieme

CAPELLIO

Non temer: tuoi dubbi acqueta:

la vedrai serena e lieta,

quando te del suo germano

stringa al sen vendicator.

CORO

Nostro duce, e nostro scampo,

snuda il ferro, ed esci in campo:

di Giulietta sia la mano

degno premio al tuo valor.

LORENZO

(Ah! Giulietta! or fia svelato

questo arcano sciagurato:

ah! non v'ha potere umano

che ti plachi il genitor.)

[N. 3 - Recitativo, coro e cavatina]

CAPELLIO

Vanne, Lorenzo; e tu che il puoi, disponi

Giulietta al rito: anzi che il sol tramonti

compiuto il voglio. Ella doman più lieta

fia che rallegri le paterne mura.

(Lorenzo vuol parlare: Capellio lo accomiata severamente)

Ubbidisci.

(Lorenzo parte)

TEBALDO

Ah! Signor...

CAPELLIO

Ti rassicura.

Sensi da' miei diversi

non può nutrir Giulietta; e a lei fia caro

come a noi tutti, il pro' guerrier che unisce

i suoi destini ai miei.

TEBALDO

Di tanto bene

mi persùade amor, e il cor propenso

a creder vero quel che più desia.

(suon di tromba)

CAPELLIO

Ma già ver noi s'invia

il nemico orator. ~ Avvi fra voi

chi de' Montecchi alle proposte inchini?

TUTTI

Odio eterno ai Montecchi, ai ghibellini.

Scena terza

Romeo con séguito di Scudieri e detti.

ROMEO

Lieto del dolce incarco a cui mi elegge

de' ghibellini il duce, io mi presento,

nobili guelfi, a voi. Lieto del pari

possa udirmi ciascun, poiché verace

favella io parlo d'amistade e pace.

TEBALDO

Chi fia che nei Montecchi

possa affidarsi mai?

CAPELLIO

Fu mille volte

pace fermata, e mille volta infranta.

ROMEO

Stassi in tua man che santa

e invïolabil sia. Pari in Verona

abbian seggio i Montecchi, e sia Giulietta

sposa a Romeo.

CAPELLIO

Sorge fra noi di sangue

fatal barriera, e non sarà mai tolta...

Giammai, lo giuro.

CORO

E il giuriam tutti.

ROMEO

Ascolta.

Se Romeo t'uccise un figlio,

in battaglia a lui diè morte:

incolpar ne déi la sorte;

ei ne pianse, e piange ancor.

Deh! ti placa, e un altro figlio

troverai nel mio signor.

CAPELLIO

Riedi al campo, e di' allo stolto

che altro figlio io già trovai.

ROMEO

Come? e qual!

TEBALDO

Io.

ROMEO

Tu! (Che ascolto?)

Odi ancor...

CAPELLIO

Dicesti assai.

TEBALDO

Qui ciascuno ad una voce

guerra a voi gridando va.

CORO

Guerra a morte, guerra atroce!

ROMEO

Ostinati! e tal sarà.

La tremenda ultrice spada

a brandir Romeo si appresta:

come folgore funesta,

mille morti apporterà.

Ma vi accusi al cielo irato

tanto sangue invan versato;

ma su voi ricada il pianto

che alla patria costerà.

TUTTI

Esci, audace: un dio soltanto

giudicar fra noi saprà.

(partono tutti)

Scena quarta

Gabinetto negli appartamenti di Giulietta.
Giulietta sola.

[N. 4 - Recitativo e romanza]

Eccomi in lieta vesta... Eccomi adorna...

Come vittima all'ara. ~ ~ Oh! almen potessi

qual vittima cader dall'ara al piede!

O nuzïali tede,

aborrite così, così fatali,

siate, ah! siate per me faci ferali. ~

Ardo... una vampa, un foco

tutta mi strugge.

(si affaccia alla finestra, e ritorna)

Un refrigerio ai venti

io chiedo invano. ~ ~ Ove se' tu, Romeo?

In qual terra t'aggiri?

Dove, dove invïarti i miei sospiri?

Oh! quante volte, oh! quante

ti chiedo al ciel piangendo!

Con quale ardor t'attendo,

e inganno il mio desir!

Raggio del tuo sembiante

parmi il brillar del giorno:

l'aura che spira intorno

mi sembra un tuo respir.

(sede afflittissima)

Scena quinta

Lorenzo, Giulietta, indi Romeo.

[N. 5 - Scena e duetto]

LORENZO

Propizia è l'ora. A non sperato bene

si prepari quell'alma. ~

Giulietta!

GIULIETTA

Oh! mio Lorenzo!

(si getta nelle sue braccia)

LORENZO

(sostenendola)

Or via; ti calma.

GIULIETTA

Sarò tranquilla in breve,

appien tranquilla. A poco a poco io manco,

lentamente mi struggo... Ah! se un istante

rivedessi Romeo... Romeo potria

la fuggente arrestar anima mia.

LORENZO

Fa' cor, Giulietta... egli è in Verona...

GIULIETTA

Oh! Cielo!

Né a me lo guidi?

LORENZO

All'improvvisa gioia

reggerai tu?

GIULIETTA

Più che all'affanno.

LORENZO

Or dunque

ti prepara a vederlo: io te 'l guidai

per quel segreto, e a noi sol noto ingresso.

(apre un uscio segreto, e ne esce Romeo)

ROMEO

Mia Giulietta!...

GIULIETTA

(correndo a lui)

Ah!... Romeo!...

LORENZO

Parla sommesso.

(parte)

Scena sesta

Romeo e Giulietta.

GIULIETTA

Io ti rivedo, oh! gioia!

Sì, ti rivedo ancor.

ROMEO

O mia Giulietta!

Qual ti ritrovo io mai?

GIULIETTA

Priva di speme,

egra, languente, il vedi,

e vicina alla tomba. ~ ~ E tu qual riedi?

ROMEO

Infelice del pari, e stanco alfine

di questa vita travagliata e oscura,

non consolata mai da un tuo sorriso,

vengo, a morir deciso,

o a rapirti per sempre a' tuoi nemici. ~ ~

Meco fuggir déi tu.

GIULIETTA

Fuggir! che dici?

ROMEO

Sì, fuggire: a noi non resta

altro scampo in danno estremo.

Miglior patria avrem di questa,

ciel migliore ovunque andremo:

d'ogni ben che un cor desia

a noi luogo amor terrà.

GIULIETTA

Ah! Romeo! Per me la terra

è ristretta in queste porte:

qui mi annoda, qui mi serra

un poter d'amor più forte.

Solo, ahi! solo all'alma mia

venir teco il ciel darà.

ROMEO

Che mai sento? E qual potere

è maggior per te d'amore?

GIULIETTA

Quello, ah! quello del dovere,

della legge e dell'onore.

Insieme

ROMEO

Ah! crudel, d'onor ragioni

quando a me tu sei rapita?

Questa legge che mi opponi

è smentita dal tuo cuor.

Deh! t'arrendi a' preghi miei,

se ti cal della mia vita:

se fedele ancor mi sei,

non udir che il nostro amor.

GIULIETTA

Ah! da me che più richiedi,

s'io t'immolo e core e vita?

Lascia almeno, almen concedi

un sol dritto al genitor.

Io morrò se mio non sei,

se ogni speme è a me rapita:

ma tu pure alcun mi déi

sacrifizio del tuo cor.

Odesi festiva musica da lontano.

ROMEO

Odi tu? L'altar funesto

già s'infiora, già t'attende.

GIULIETTA

Fuggi, ah! fuggi.

ROMEO

Teco io resto.

GIULIETTA

Guai se il padre ti sorprende!

ROMEO

Ei mi sveni, o di mia mano

cada spento innanzi a te.

GIULIETTA

(supplichevole)

Ah! Romeo!

ROMEO

Mi preghi invano.

GIULIETTA

Ah! pietà, di te... di me.

Insieme

ROMEO

Vieni ah! vieni, e in me riposa:

sei mio bene, sei mia sposa;

questo istante che perdiamo

più per noi non tornerà.

In tua mano è la mia sorte,

la mia vita, la mia morte...

Ah! non m'ami come io t'amo...

Ah! non hai di me pietà.

GIULIETTA

Cedi, ah! cedi un sol momento

al mio duolo, al mio spavento:

siam perduti, estinti siamo,

se più cieco amor ti fa.

Deh! risparmia a questo core

maggior pena, orror maggiore...

Ah! se vivo è perché io t'amo...

Ah! l'amor con me morrà.

(vinto dalle preghiere di Giulietta Romeo si parte per l'uscio segreto; ella si allontana tremante)

Parte seconda
Scena prima

Atrio interno del palazzo di Capellio. Di fronte scalinata che mette a gallerie praticabili. Grandi veroni sulle gallerie che mettono nelle sale del palazzo, illuminate per magnifica festa. È notte.
Entrano da vari lati i Cavalieri e le Dame invitati alla festa.

[N. 6 - Coro]

CORO

Lieta notte, avventurosa

a rei giorni ancor succede.

Taccion l'ire e l'armi han posa

dove accende imen le tede:

dove un riso amor discioglie

ivi è giubilo e piacer.

Festeggiam con danze e canti

questo illustre e fausto imene:

il gioir di pochi istanti

sia compenso a molte pene;

né ci segua in queste soglie

alcun torbido pensier.

Dove un riso amor discioglie

ivi è giubilo e piacer.

(salgono le scalinate, e si perdono nelle gallerie)

Scena seconda

Romeo in abito guelfo, e Lorenzo.

[N. 7 - Finale]

LORENZO

Deh! per pietà t'arresta;

non t'inoltrar di più: ~ ~ mal ti nasconde

questa de' guelfi assisa.

ROMEO

Al mio periglio

pensar poss'io, quando un rival si accinge

a rapirsi il mio ben!... Ma ciò non fia,

non fia per certo, il giuro.

LORENZO

Ahi lasso! è tolta

forse ogni speme.

ROMEO

Una me n' resta... Ascolta.

Segretamente, e in guelfe spoglie avvolti,

col favor della tregua, entro Verona

mille si stanno ghibellini armati.

LORENZO

Cielo!

ROMEO

Non aspettati,

piomberan sui nemici, ed interrotte

fian le nozze così.

LORENZO

Funesta notte!

E me di sangue e strage

complice fai? Me traditor di questa

famiglia rendi?

ROMEO

Ebben mi svela, e salva

il mio rival così... Compia il mio sangue

il suo trionfo.

LORENZO

Ah! che mai dici?... ah! cambia,

cambia consiglio... Ad impedir tai nozze

bastiam Giulietta ed io... t'affida a entrambi.

ROMEO

Odi: e sostieni che consiglio io cambi.

Odesi di dentro gran tumulto; squillan le trombe, echeggiano strida, e vedonsi dalle gallerie tutti i Convitati correr di qua e di là, ecc.

LORENZO

Qual tumulto!

ROMEO

Oh gioia estrema!

VOCI

(di dentro)

I Montecchi!

ROMEO

È salva.

CORO

(sulle gallerie)

All'armi!

LORENZO

Fuggi... va'...

ROMEO

Tebaldo! Trema;

io già corro a vendicarmi.

Insieme

ROMEO

Quella tromba è suon ferale,

suon di morte al mio rivale.

D'imeneo le odiate tede

il suo sangue estinguerà.

LORENZO

Taci, taci: d'ogni lato

gente accorre... ognuno è armato...

Oh! qual scena il cor prevede

di furore e crudeltà!

CORO

Ah! chi d'armi a noi provvede!

chi soccorso, o ciel, ne dà!

(Romeo si allontana velocemente, Lorenzo lo segue)

Scena terza

Il luogo rimane sgombro; a poco a poco il tumulto si allontana. Giulietta sola scende dalla galleria.

GIULIETTA

Tace il fragor... silenzio

regna fra queste porte...

grazie ti rendo, o sorte:

libera io sono ancor.

Ma de' congiunti il sangue

per me versato or viene...

forse trafitto, esangue,

giace l'amato bene...

forse... Oh! qual gel!... qual foco

scorrer mi sento in cor!

Ah! per Romeo v'invoco,

cielo, destino, amor.

Scena quarta

Romeo e Giulietta.

ROMEO

Giulietta!

GIULIETTA

Ahimè!... chi vedo?

ROMEO

Il tuo Romeo: t'acqueta.

GIULIETTA

Ahi lassa!... e ardisci?...

ROMEO

Io riedo

a farti salva e lieta.

Seguimi.

GIULIETTA

Ahi! dove? ahi! come?

te perderesti e me.

ROMEO

Io te lo chiedo in nome

della giurata fé.

CORO

(di dentro)

Morte ai Montecchi!

GIULIETTA

Ah! lasciami;

gente ver noi s'avvia.

ROMEO

Io t'aprirò fra i barbari

con questo acciar la via.

(per trascinarla seco)

Scena quinta

Tebaldo e Capellio con Armigeri da un lato, dall'altro Lorenzo.

CAPELLIO

Ferma.

TEBALDO

Che miro? Il perfido

nemico ambasciator!

LORENZO

(Cielo!... è perduto il misero.)

ROMEO

Oh! rabbia!

GIULIETTA

Oh mio terror!

CAPELLIO

Armato! in queste soglie!

TEBALDO

Sotto mentite spoglie!

Quale novella insidia,

empio, tentavi ordir?

Soldati, olà...

GIULIETTA

(frapponendosi)

Fermate:

padre... signor... pietate...

CAPELLIO

Scostati...

TEBALDO

E qual pensiero

prendi d'un menzognero?

CAPELLIO

Giulietta?

TEBALDO

Non rispondi?

CAPELLIO E TEBALDO

Tu tremi?... ti confondi?

TEBALDO

(a Romeo)

Fellon!... chi sei?

ROMEO

Son tale...

GIULIETTA

Ah! no, non ti scoprir.

ROMEO

Io sono a te rivale.

LORENZO

(Incauto!)

GIULIETTA

Oh rio martir!

Tutti.

Insieme

CAPELLIO E TEBALDO

Rivale! Che intendo?

GIULIETTA

Lorenzo, m'aïta.

LORENZO

Oh! istante tremendo!

ROMEO

Ahimè! l'ho tradita.

Insieme

CAPELLIO E TEBALDO

Oh notte, raddensa

la tenebra in cielo;

ricopri d'un velo

il nostro rossor.

GIULIETTA

Soccorso, sostegno

accordagli, o cielo,

me sola fa' segno

del loro furor.

LORENZO

Le vene m'invade

un brivido, un gelo...

sugli occhi mi cade

un velo d'orror.

ROMEO

Soccorso, sostegno

accordale, o cielo,

me solo fa' segno

del loro furor.

Odesi vicino strepito d'armi e di grida.

CORO

Accorriam... Romeo!

CAPELLIO E TEBALDO

Quai grida!

ROMEO

I miei fidi!

GIULIETTA

Oh! Gioia!

CORO

(in iscena)

È desso.

A salvarti un dio ci guida:

vien, Romeo, tuoi fidi hai presso.

CAPELLIO

Tu Romeo! né ti svenai?

TEBALDO

E mi sfuggi?... e tu vivrai?

ROMEO

Sangue, o barbari, bramate,

ed il sangue scorrerà.

Insieme

CAPELLIO, TEBALDO, ROMEO E CORO

Al furor che si ridesta,

alla strage che s'appresta,

come scossa da tremuoto

tutta Italia tremerà.

GIULIETTA E LORENZO

Giusto cielo, tu gli arresta

da battaglia sì funesta,

sveglia in essi un qualche moto

di rimorso e di pietà.

(Romeo vorrebbe accorrere a Giulietta e stringerla fra le sue braccia)

Insieme

GIULIETTA E ROMEO

Se ogni speme è a noi rapita

di mai più vederci in vita,

questo addio non fia l'estremo;

ci vedremo ~ almeno in ciel.

Piomba, o notte, a al ciel contendi

lo spettacolo crudel.

CAPELLIO, TEBALDO, ROMEO E CORO

Sul furor che si ridesta,

sulla strage che si appresta,

anzi tempo, o sol, risplendi,

e dirada all'ombre il vel.

Parte terza
Scena prima

Galleria nel palazzo di Capellio. Segue la notte: il luogo è rischiarato da antichi doppieri.
La musica esprime un lontano rumore che a poco a poco va cessando.
Giulietta sola.

[N. 8 - Introduzione, scena ed aria]

GIULIETTA

Né alcun ritorna!... Oh! cruda

dolorosa incertezza! ~ Il suon dell'armi

si dileguò... Sol tratto tratto un fioco,

incerto mormorio lunge si desta,

come vento al cessar della tempesta.

Chi cadde, ohimè! chi vinse?

Chi primo io piangerò? ~ Né uscir poss'io!...

e ignara di mia sorte io qui m'aggiro!

Scena seconda

Lorenzo e detta.

GIULIETTA

Lorenzo! ebben?...

LORENZO

Salvo è Romeo.

GIULIETTA

Respiro.

LORENZO

Nella vicina rocca

da' suoi sorpresa, da Ezzelin soccorso

sperar ei puote... ma tu, lassa!... in breve

di Tebaldo al castel tratta sarai,

se in me non fidi, se al periglio estremo

con estrema fermezza or non provvedi.

GIULIETTA

Che far? Favella.

LORENZO

Hai tu coraggio?

GIULIETTA

E il chiedi?

LORENZO

Prendi: tal filtro è questo,

e sì possente, che sembiante a morte

sonno produce. A te creduta estinta

tomba fia data ne' paterni avelli...

GIULIETTA

Oh! che di' tu? fra quelli

giace il fratello da Romeo trafitto...

Esso del mio delitto

sorgeria punitor...

LORENZO

Al tuo svegliarti

sarem presenti il tuo diletto ed io...

Non paventar. ~ Tremi? t'arretri?

GIULIETTA

Oh! Dio!

Morte io non temo, il sai...

Sempre io la chiesi a te...

Pur non provato mai

sorge un terrore in me

che mi sgomenta.

LORENZO

Fida, deh fida in me:

sarai contenta.

GIULIETTA

Se del licor possente

fallisse la virtù!...

Se in quell'orror giacente

non mi destassi più...

Dubbio crudele!

(si sente vicino calpestio)

LORENZO

Prendi... gl'istanti volano...

il padre tuo si avanza...

GIULIETTA

(spaventata)

Il padre! ah! porgi, e salvami.

(Lorenzo le consegna il sonnifero; essa il beve rapidamente)

LORENZO

Salva già sei: costanza.

GIULIETTA

Guidami altrove.

Scena terza

Capellio con Séguito e detti.

CAPELLIO

Arresta.

LORENZO

(piano a Giulietta)

Calmati.

CAPELLIO

Ancor sei desta?

Concedo al tuo riposo

brevi momenti ancor.

Esci: e a seguir lo sposo

ti appresta al nuovo albor.

(Giulietta è nelle braccia di Lorenzo, muta ed immobile)

CORO

(a Capellio)

Lassa!... d'affanno è piena...

geme... si regge appena.

Più mite a lei favella;

l'uccide il tuo rigor.

(Capellio rinnova a Giulietta il cenno di uscire; Lorenzo la tragge seco; ella si volge, e con somma passione si appressa al padre)

GIULIETTA

Ah! non poss'io partire

priva del tuo perdono...

presso alla tomba io sono...

dammi un amplesso almen.

Pace una volta all'ire,

pace ad un cor che more...

dorma ogni tuo furore

del mio sepolcro in sen.

CAPELLIO

Lasciami...

LORENZO

(piano a Giulietta)

Ah! vieni, e simula.

CAPELLIO

Alle tue stanze riedi.

CORO

(a Capellio)

Ella è morente, il vedi.

Poni al tuo sdegno un fren.

(Giulietta parte sostenuta da Lorenzo)

Scena quarta

Capellio, e Séguito.

[N. 9 - Scena e duetto]

CAPELLIO

Qual turbamento io provo!

Quale scompiglio in cor! ~ Taci, o pietade:

viltà saresti. Di Tebaldo in traccia

corra qualcuno, e di Lorenzo i passi

spïate voi; sospetto omai mi è desso.

Né uscir, né altrui parlar gli sia concesso.

(partono)

Scena quinta

Luogo remoto presso il palazzo di Capellio. In fondo, a traverso un grand'arco, vedesi una galleria che mette all'interno del palazzo medesimo.
Romeo solo.

Deserto è il loco. ~ Di Lorenzo in traccia

irne poss'io. ~ Crudel Lorenzo! anch'esso

m'oblia nella sventura, e congiurato

col mio destin tiranno,

mi abbandona a me solo in tanto affanno.

Vadasi. ~ ~ Alcun si appressa...

Crudele inciampo!

Scena sesta

Tebaldo, e Romeo.

TEBALDO

Olà! chi sei, che ardisci

aggirarti furtivo in queste mura? ~

Non odi tu?

ROMEO

Non t'appressar. Funesto

il conoscermi fora.

TEBALDO

Io ti conosco

all'audace parlar, all'ira estrema

che in me tu desti.

ROMEO

Ebben mi guarda, e trema.

TEBALDO

Stolto! ad un sol mio grido

mille a punirti avrei;

ma vittima tu sei

serbata a questo acciar.

ROMEO

Vieni: io ti sprezzo, e sfido

teco i seguaci tuoi:

tu bramerai fra noi

l'alpi frapposte e il mar.

TEBALDO E ROMEO

Un nume avverso, un fato

che la ragion ti toglie,

t'ha spinto in queste soglie

la morte ad incontrar.

TEBALDO

All'armi.

ROMEO

All'armi.

(per uscire: odesi musica lugubre ecc.; si fermano ambidue sorpresi)

TEBALDO

Arresta.

ROMEO

Qual mesto suono echeggia?

VOCI

(lontane)

Ahi! sventurata!

ROMEO

È questa

voce di duol.

TEBALDO

Si veggia.

Scena settima

Comparisce a poco a poco un corteggio funebre; lento lento difila lungo la galleria.

ROMEO

Ciel! di funebri tede

pompa feral succede...

TEBALDO E ROMEO

Presentimento orribile!

Ho nelle vene un gel.

CORO

Come a cader fu rapido

il fior de' tuoi verd'anni!

Come su te sollecito

nembo piombò crudel!

Pace alla tua bell'anima

dopo cotanti affanni!

Vivi, se non fra gli uomini,

vivi, o Giulietta, in ciel.

ROMEO

Giulietta!

TEBALDO

Spenta!...

ROMEO

Oh barbari!

TEBALDO E ROMEO

Mi scende agli occhi un vel!

(rimangono immobili e muti alcuni momenti; Romeo pe 'l primo si scuote, e gittando la spada, si precipita disperato innanzi a Tebaldo)

Insieme

ROMEO

Ella è morta, o sciagurato,

per te morta di dolore.

Paga alfine è del tuo cuore

l'ostinata crudeltà.

Svena, ah! svena un disperato...

a' tuoi colpi il sen presento...

sommo bene in tal momento

il morir per me sarà.

TEBALDO

Ah! di te più disperato,

più di te son io trafitto...

l'amor mio come un delitto

rinfacciando il cor mi va.

Vivi, ah vivi, o sventurato,

tu che almen non hai rimorso:

se ai miei dì non tronchi il corso,

il dolor mi ucciderà.

(si dividono e partono entrambi nella massima desolazione)

Parte quarta
Scena prima

Recinto ove sorgono le tombe dei Capelletti. Vicino agli spettatori avvi quella di Giulietta.
Il luogo è chiuso: a replicati colpi si spalanca una porta, e n'esce Romeo con Séguito di Montecchi.

[N. 10 - Finale]

CORO

Siam giunti. Il ciel consenta

che non ti sia funesto

l'esser disceso in questo

albergo di squallor.

(scendono lentamente)

ROMEO

(scorgendo la sepoltura di Giulietta)

Ecco la tomba...

Ancor di fiori sparsa...

molle di pianto ancor. Il mio ricevi

più doloroso e amaro: altro fra poco,

maggior del pianto, altro olocausto avrai.

(prostrandosi sul sasso)

CORO

Signor, ritratti: omai

eccede il tuo dolor.

ROMEO

O del sepolcro

profonda oscurità, cedi un istante,

cedi al lume del giorno, e mi rivela

per poco la tua preda. ~

L'urna mi aprite voi... Ch'io la riveda!

(i Montecchi silenziosi sforzano il coperchio dell'urna e lo sollevano: vedesi Giulietta distesa nel sepolcro vestita di bianco; Romeo prorompe in un grido e corre da lei)

Giulietta!... O mia Giulietta!

Sei tu... ti veggio... ti ritrovo ancora. ~

Morta non sei... dormi soltanto e aspetti

che ti desti Romeo. ~ Sorgi, mio bene,

al suon de' miei sospiri,

ti chiama il tuo Romeo.

CORO

Lasso! deliri.

Vieni: partiam; periglio

è l'indugiar di più.

ROMEO

Per pochi istanti

me qui lasciate... Arcani ha il duol che debbe

solo alla tomba confidar...

CORO

Lasciarti!...

solo! e in tanto cordoglio!

Ah! tu ci spezzi il cor...

ROMEO

Partite; il voglio.

(il Coro parte)

Scena seconda

Romeo solo.

Tu sola, o mia Giulietta,

m'odi tu sola. ~ Ahi vana speme!... è sorda

la fredda salma di mia voce al suono...

deserto in terra, abbandonato io sono.

Deh! tu, bell'anima

che al cielo ascendi,

a me rivolgiti,

con te mi prendi:

così scordarmi,

così lasciarmi,

non puoi, bell'anima,

nel mio dolor.

Voliamo a vivere

d'eterno amor.

O tu mia sola speme,

tosco fatal, non mai da me diviso

vieni al mio labbro... Raccogliete voi

l'ultimo mio respiro,

tombe de' miei nemici.

(si avvelena, e getta l'ampolla ecc.)

Scena terza

Giulietta, che si risveglia, e Romeo.

GIULIETTA

(dalla tomba)

Ah!

ROMEO

Qual sospiro!

GIULIETTA

Romeo!... Romeo!...

ROMEO

La voce sua!... mi chiama!...

Già m'invita al suo sen.

(Giulietta sorge dalla tomba)

ROMEO

Ciel! che vegg'io?...

GIULIETTA

Romeo!

ROMEO

Giulietta! oh dio!...

GIULIETTA

Sei tu?

ROMEO

Tu vivi?

GIULIETTA

Ah! per non più lasciarti,

io mi desto, mio ben... la morte mia

fu simulata...

ROMEO

Oh! che di' tu?

GIULIETTA

L'ignori?

Non vedesti Lorenzo?

ROMEO

Altro io non vidi...

altro io non seppi... ahimè!... ch'eri qui morta.

E qui venni... Ah! infelice!

GIULIETTA

Ebben, che importa?

Son teco alfin: ogni dolor cancella

un nostro amplesso... Andiam...

ROMEO

Restarmi io deggio

eternamente qui...

GIULIETTA

Che dici mai?

Parla... parla...

(si accorge dell'ampolla; Romeo si asconde il capo fra le mani)

Ah! Romeo!

ROMEO

Tutto già sai.

GIULIETTA

Ah! crudel! che mai facesti?

ROMEO

Morte io volli a te vicino.

GIULIETTA

Deh! che scampo alcun t'appresti!...

ROMEO

Ferma, è vano...

GIULIETTA

Oh! rio destino!

ROMEO

Cruda morte io chiudo in seno...

GIULIETTA

Ch'io con te l'incontri almeno...

Dammi un ferro...

ROMEO

Ah! no... giammai.

GIULIETTA

Un veleno...

ROMEO

Il consumai.

Vivi... vivi... e vien talora

sul mio sasso a lagrimar.

GIULIETTA

Ciel crudele! ah! pria ch'ei mora,

i miei dì tu déi troncar.

ROMEO

Giulietta!... al seno stringimi:

io ti discerno appena.

GIULIETTA

Ed io ritorno a vivere

quando tu déi morir!

ROMEO

Cessa... il vederti in pena

accresce il mio martir.

Insieme

ROMEO

Più non ti veggo... ah! parlami...

un solo accento ancor...

rammenta il nostro amor...

io manco... addio!...

GIULIETTA

Oh! sfortunato! attendimi...

non mi lasciare ancor...

posati sul mio cor...

ei muore... oh! dio!

(Romeo muore; Giulietta cade sovr'esso)

Scena ultima

Rientrano precipitosamente i Seguaci di Romeo, inseguiti da Capellio, e da' suoi Armigeri che compariscono da varie parti. Tutto il luogo è rischiarato da faci. Lorenzo accorre sbigottito e frettoloso.

CORO

Romeo! Romeo!

CAPELLIO

S'inseguano.

CORO

Cielo!

(spaventati allo spettacolo)

LORENZO

Estinti ambidue!...

CORO

Barbaro fato!

LORENZO

(a Capellio)

Mira.

CAPELLIO

Uccisi!... da chi?...

TUTTI

Da te, spietato!

(Capellio si getta sul corpo di Giulietta, Lorenzo su quello di Romeo)

Fine del libretto.

Generazione pagina: 14/01/2016
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Locandina Parte prima Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Parte seconda Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Parte terza Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Parte quarta Scena prima Scena seconda Scena terza Scena ultima