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Giovanna D'Arco

GIOVANNA D'ARCO

Dramma lirico.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Temistocle SOLERA.
Musica di Giuseppe VERDI.

Prima esecuzione: 15 febbraio 1845, Milano.


Personaggi:

CARLO VII, re di Francia

tenore

GIOVANNA figlia di Giacomo

soprano

GIACOMO pastore in Dom-Remy

baritono

DELIL ufficiale del re

tenore

TALBOT supremo comandante degli inglesi

basso


Ufficiali del re - Borghigiani - Popolo di Rems - Soldati francesi - Soldati inglesi - Spiriti eletti - Spiriti malvagi. Grandi del regno - Araldi - Paggi - Fanciulle – Marescialli - Deputati - Cavalieri e Dame - Magistrati - Alabardieri - Guardie d'onore.



Prologo
Scena prima

Grande atrio in Dom-Remy, che mette agli appartamenti apprestati per la corte.
Borghigiani uomini e donne, ed alcuni Ufficiali del re.

BORGHIGIANI

Qual v'ha speme?

UFFICIALI

Dal seggio dei padri

ben vedete ove Carlo rifugge;

orda immensa di barbari ladri

questa misera terra distrugge.

BORGHIGIANI

Orleàns?...

UFFICIALI

È guardata dai fidi...

presto anch'essa per fame cadrà.

BORGHIGIANI E UFFICIALI

Maledetti cui spinge rea voglia

fuor del cerchio che il nume ha segnato!

Forse un dì rivarcando la soglia

piangeranno dell'empio peccato...

Ah! Noi pur desiammo altri lidi,

ecco dio che il ricambio ci dà.

Scena seconda

Delil, Carlo, e detti.

DELIL

Il re.

BORGHIGIANI

Nel suo bel volto

qual dolor!

UFFICIALI

Giovin tanto ed infelice!

CARLO

Amici, v'appressate... Ultimo è questo

del re comando.

DELIL

Ah sì non dirne!

CARLO

Ai fidi

itene tosto d'Orleàns; si cessi

omai dal sangue che su me ricade.

Ripongansi le spade

e sul mio trono avito

segga l'anglico re... Dal giuramento

io sciolgo ognun di fedeltà.

TUTTI

Che sento!

CARLO

Testé prostrato a terra

fervidamente orai che, se volere

era del ciel punir nefande colpe,

percuotesse me solo il suo flagello.

TUTTI

Ottimo re!

CARLO

Trascorrere m'intesi

ignoto senso per le vene... Un dolce

sopor quindi mi vinse,

e divo sogno all'anima mi pinse.

Sotto una quercia parvemi

posar la fronte mesta;

splendea dipinta vergine

in mezzo alla foresta...

mosse di là comando

che, «Sorgi,» disse, «o re!

Elmo deponi e brando

di questa imago al piè.»

BORGHIGIANI

Dipinta imago, e simile

loco fra noi qui v'è.

CARLO

(con entusiasmo)

Le tue parole, o vergine,

Carlo umilmente adora;

ti fregerò l'immagine

di mia corona ancora...

ma il sangue si deterga

ond'è la patria in duol,

ma la straniera verga

sia mite al franco suol.

TUTTI

Chi può frenar le lagrime

a sì pietoso duol?

CARLO

(ai Borghigiani)

V'ha dunque un loco simile,

diceste?...

BORGHIGIANI

È selva orrenda.

CARLO

Visiterò la vergine

prima che notte scenda...

vieni, Delil.

BORGHIGIANI

Per poco

uditeci, fermate!

Quello d'orrore è loco...

morte vi sta...

CARLO E UFFICIALI

Narrate.

BORGHIGIANI

Allor che i flebili ~ bronzi salutano

il dì che muore,

e lento naviga ~ per l'aere tacito

l'astro d'amore,

nell'orribile foresta

sempre infuria la tempesta;

fra l'orror di lampi e tuoni

là convengono i dèmoni;

là coi maghi e co' le streghe

fanno i patti e le congreghe,

e con filtri avvelenati

ammolliscono i peccati...

guai se inconscio al reo festino

uom sorprendere si fa!

Ei non vede più mattino,

se al demonio non si dà.

CARLO

Dov'è la pia, convegno

non ha l'Averno. ~ Ite... fra poco io solo

là scioglierò mio voto.

TUTTI

O re!

CARLO

Dispoglio

tal nome or qui. ~ Lasciatemi. ~ Lo voglio.

Pondo è letal, martirio

il serto al capo mio;

perché fruir di libero

aere non posso anch'io?...

Pace, che al più mendico

prodiga sei di te,

mandami un raggio amico...

vieni, non son più re.

TUTTI

Cielo!... Dall'atre immagini

fa' che rientri in sé;

sempre fedeli e taciti

noi seguiremo il re.

(Carlo impone loro con un cenno, e parte; essi pure si allontanano per diverse uscite)

Scena terza

Una foresta. A dritta sorge sopra una balza praticabile una cappelletta, fiocamente rischiarata nell'interno da una lampada. A sinistra sul piano avanti levasi una quercia, e al piè di quella un sedile di pietra. Nel fondo s'apre una caverna. Il cielo è nero e procelloso.
Giacomo solo, indi Giovanna.

GIACOMO

Gelo, terror m'invade!...

Ma nell'orrendo loco

io veglierò. ~ Come rovente chiodo

nell'anima sta fitta

idea letale! ~

(Giovanna appare dalla balza, e s'inginocchia innanzi alla cappella)

Non è questa forse

la quercia sacra all'infernal convegno?...

E qui sovente, qui non suol colei

dormir le notti procellose? ~ Ahi forse

qui sedotta... qui vinta... al gran nemico

l'alma concesse! ~ Orribile pensiero!...

Cielo, m'assisti a discoprire il vero!

(entra nella caverna)

Scena quarta

Giovanna sola scende dalla balza.

Oh ben s'addice questo

torbido cielo al miserando affanno

di Francia oppressa! ~ Perché mai d'imbelli

forme ho l'alma vestita,

l'alma che vola dal desio rapita

ai campi di battaglia! ~

Ma d'una ferrea maglia,

e d'una spada, e d'un cimiero forse

a me fia grave il pondo?...

Tanto richiedo a te, speme del mondo.

Sempre all'alba ed alla sera

quivi innalzo a te preghiera;

qui la notte mi riposo

e te sogna il mio pensier.

Sempre a me, che indegna sono,

apri allora il cor pietoso...

oh se un dì m'avessi il dono

d'una spada e d'un cimier!

(va ad assidersi sulla pietra)

Ma... le stanche pupille... il sonno vince...

Regina, il baldo voto

perdona... e benedicimi...

(si addormenta)

Scena quinta

Carlo dalla balza, e detta.

CARLO

Paventi,

Carlo, tu forse?... o meraviglia scuote

ogni tua fibra?... Ancora

vision parmi, ché la sacra selva

questa è del sogno mio...

Ecco mi prostro riverente e pio.

Carlo depone l'elmo e la spada, s'inginocchia e prega. Intanto alla sola anima di Giovanna parla in sogno il seguente

CORO DI SPIRITI MALVAGI

Tu sei bella

tu sei bella!

Pazzerella,

che fai tu?

Se d'amore

perdi 'l fiore,

presto muore,

non vien più.

Sorgi, e mira,

te sospira

la delira

gioventù.

O figliuola,

ti consola,

è una fola

Belzebù!

Quando agli anta

l'ora canta

pur ti vanta

di virtù.

Tu sei bella

tu sei bella!

Pazzerella,

che fai tu?

I nembi si diradano ad un tratto, e la foresta viene rischiarata vivamente dalla luna. Succede un

CORO DI SPIRITI ELETTI

Sorgi! I celesti accolsero

la generosa brama!...

Francia per te fia libera,

ecco cimiero e lama.

Lévati, o spirto eletto,

sii nunzio del signor...

Guai se terreno affetto

accoglierai nel cor! ~

Giovanna balza in piedi. I suoi occhi lampeggiano. Il suo atteggiamento è da ispirata.

GIOVANNA

Pronta sono!

CARLO

Qual voce!...

(scendendo dalla balza)

GIOVANNA

All'eterno

tua pietade, o re Carlo, è salita!...

(ella corre alla balza, e ne riporta l'elmo e la spada)

CARLO

Chi se' tu?... Vero o falso discerno?...

GIOVANNA

Son guerriera che a gloria t'invita...

O fedele Orleàns, ti consola...

(in atto profetico)

tengo alfine una spada, un cimier;

sui britanni cadaveri vola

già l'insegna del franco guerrier!

CARLO

Qual prodigio! ~ Ed io pure nel lampo

de' tuoi detti, o fanciulla, divampo.

GIOVANNA

Vieni al campo ~ tua guida son io;

guai, mortale, se manchi di fé!

CARLO

Ne' tuoi sguardi è la fiamma di dio...

parla, imponi al tuo suddito!...

Scena sesta

Giacomo non visto dal limitare della caverna e detti.

GIACOMO

Il re!

GIOVANNA

(A te, pietosa vergine,

fido il tugurio umile,

del padre la canizie,

e l'innocente ovile;

fin ch'io ritorni a sciogliere

inni di laude a te!)

CARLO

(Non è mortal immagine

questa ch'io veggo e sento;

innanzi, innanzi a un angelo

sto per divin portento...

vinto son io da palpito

sinora ignoto a me.)

GIACOMO

(Sì!... Dell'orribil dubbio

è disquarciato il velo...

deh vibra le tue folgori,

m'incenerisci, o cielo!

Ella si cesse ai dèmoni

per folle amor del re!)

GIOVANNA

Or sia patria il mio solo pensiero...

vieni, o Carlo, a pugnar con me!

CARLO

Sì, ti seguo, ispirato guerriero...

tutta l'alma sfavilla di fé!

GIACOMO

Ferma!... Ahi manco!... Per l'empio sentiero

gravi l'ira del padre su te.

(Giovanna e Carlo si allontanano rapidamente; Giacomo tenta seguirli, ma cade oppresso dal dolore al suolo)

Atto primo
Scena prima

Luogo remoto, sparso di rupi. In lontananza scorgesi parte della città di Rems. Soldati inglesi sparsi qua e là in gruppi. Donne che piangono presso estinti, altre che assistono ai feriti. Talbot.

SOLDATI

I

Ai lari!... Alla patria! Mio duce, che tardi?

II

Ai lari!... Alla patria!

TALBOT

Reo grido mi suona.

SOLDATI

Perduta Orleàno, perduti i gagliardi,

gioviamci del tempo che il franco ne dona.

TALBOT

Ahi cento trionfi distrutti in un giorno!

Di tanta viltade chi lava lo scorno?

SOLDATI

O duce, noi sempre mirasti sui campi

volar combattendo con animo ardito,

de' bronzi tonanti sorridere ai lampi,

far pompa del seno, del braccio ferito...

Ma contro la furia che Averno disserra

che valgon prodezze d'impavida guerra?

Ma contro legioni ~ d'armati demòni

che giova la possa ~ d'umano valor?

TALBOT

Son larve funeste ~ che incarna, che veste

la mente percossa ~ da vile timor.

Scena seconda

Giacomo. Il suo crine scomposto, i suoi atti dimostrano il disordine della mente. Detti.

GIACOMO

Questa rea che vi percuote

sarà vostra prigioniera.

TALBOT

Chi sei tu?...

GIACOMO

Son tal che puote...

SOLDATI

Sarà nostra?

GIACOMO

Pria di sera...

Io lo giuro ad un sol patto.

SOLDATI E TALBOT

Parla, parla!... Sarà fatto.

GIACOMO

Franco son io, ma in core

m'è prima patria onore:

giurai se alcun l'affronta

morire o 'l vendicar.

Or questo crin già bianco

Carlo gravò d'un'onta...

contro l'indegno franco

chiedo tra voi pugnar.

SOLDATI

Chi fia?... Qual arde incendio

nel baldo favellar?

TALBOT

Vien!... Di guerra in forte luogo

si rialzi ancor la tenda.

CORO

Noi colà fiammante rogo

ergerem che l'empia incenda.

GIACOMO

Oh Giovanna!...

CORO

Le tue ciglia

gemon pianto!... Qual dolor!...

GIACOMO

È memoria d'una figlia

che tradiva il genitor.

So che per via di triboli

ne adduce il fallo primo

so che fia schiuso ai miseri

più terso e caro sol...

Deh! La paterna lagrima

si doni al basso limo!

Languido è il fral, ma l'anima

maggiore è d'ogni duol.

CORO

Nobile vecchio affrettati...

tutto ne avvampa il cor.

Vien la vendetta a compiere

nel vile seduttor.

(i soldati seguono Talbot e il vecchio)

Scena terza

Giardino nella corte di Rems.
Giovanna sola. Ella è adornata di corazza, d'elmo e di spada; nel resto d'abiti femminili.

Qui! Qui!... Dove più s'apre

libero il cielo, e l'aere puro aleggia.

Nella festante reggia

svania la mente! ~ Le mie fibre scuote

un senso, un turbamento,

che interrogar pavento. ~

Gravi m'eran gli applausi. ~ Oh! Ma compiuto

non è l'incarco? ~ Salve

non son le franche arene?...

Perché rimango or qui?... Chi mi trattiene?...

O fatidica foresta,

o mio padre, o mia capanna,

nella semplice sua vesta

tornerà tra voi Giovanna;

deh! ridatele i contenti

che più l'alma non sentì!

Ho risolto...

Scena quarta

Carlo e detta.

CARLO

E in tai momenti

abbandoni il re così?

Chiede ognuno che mai fusse;

te la corte attende e brama.

GIOVANNA

Il signor che qui mi addusse

a' miei lari or mi richiama.

CARLO

(con trasporto)

Deh! non dirlo!... A te mi atterro!...

GIOVANNA

(Cielo!) Sorgi...

CARLO

Oh vinta sei?...

GIOVANNA

È deciso!...

(in atto di partire)

CARLO

Pria quel ferro

in me volgere tu déi.

Dunque, o cruda, e gloria e trono

offeristi a Carlo in dono,

per serbarlo a' lai più vivi,

per ferirlo in mezzo al cor?...

Fin dal dì che m'apparivi

io t'amai d'immenso amor!

GIOVANNA

(commossa)

Oh pietade!... Io più non sono

l'inviata di Maria;

solo usbergo al dolce suono

degli affetti è debil sen.

Deh rispettami qual pria!

Ch'io non sugga il tuo velen!

CARLO

Ma l'amore è santo, è puro...

GIOVANNA

Taci, ah taci...

(asconde il viso nelle mani)

CARLO

A dio lo giuro!

Sol lo spirto mi concedi,

e all'incendio basterà.

GIOVANNA

La mia mente... va smarrita!...

Ahi! si perde...

CARLO

Oh cedi, cedi!

GIOVANNA

Pietà, Carlo!...

CARLO

A te, mia vita,

a te chiedo io pur pietà.

GIOVANNA

T'amo!... Sì, t'amo!...

CARLO

Oh detto!

GIOVANNA E CARLO

Chi più felice?... Oh amor!

VOCI ETEREE

Guai se terreno affetto

accoglierai nel cor!

(Giovanna, alla cui anima solamente scende l'avvertimento, liberasi dalle braccia di Carlo. Ella è tremante, esterrefatta)

CARLO

T'arretri e palpiti!... ~ che mai t'apparve?

Guardami, guardami ~ niun ti minaccia...

che fai?... che mormori ~ di vane larve?

Di Carlo, o vergine ~ stai fra le braccia.

È puro l'aere ~ limpido è il cielo

siccome il velo ~ di nostra fé.

GIOVANNA

Fur dessi!... Gli angeli! ~ Non hai veduto?

Lasciami, lasciami ~ son maledetta!

Qual fra le tenebre ~ torvo e canuto

appar fantasima ~ che accenna e aspetta?

Muori, o sacrilega. ~ Qual voce, oh dio!

Il padre mio ~ che vuol da me?

CARLO

(vedendo gente che si appressa)

Taci!...

Scena quinta

Delil con bandiere, Ufficiali del re e detti.

UFFICIALI E DELIL

Le vie traboccano...

di sudditi devoti;

Carlo, te solo attendono

i grandi e i sacerdoti;

oggi dinanzi ai popoli

Francia corona il re.

Tu lo precedi, o vergine;

ecco la tua bandiera.

(Delil le porge l'insegna, Giovanna la prende macchinalmente)

GIOVANNA

(Fu mia!)

UFFICIALI E DELIL

(Quai sensi turbano

la diva messaggera?...)

CARLO

Ite! ~ Il gran rito compiasi;

ella verrà con me.

(Delil ed ufficiali partono)

Scena sesta

Carlo e Giovanna.

CARLO

Vieni al tempio, e ti consola

fra il clamor de' gridi lieti;

coronar mi déi tu sola

al cospetto del signor.

Ma la gemma più lucente,

ma la gioia più ridente

come sole fra i pianeti

fia, Giovanna, il nostro amor.

GIOVANNA

Oh perché sui campi in guerra

non versai quest'alma impura?...

Chi m'adduce a ignota terra

ov'io celi il mio rossor?

Ma, se ad anima pentita

valga il pianto e la sventura,

ogni giorno di mia vita

sia pur giorno di dolor!

L'anima di Giovanna è assalita dal seguente

CORO DI SPIRITI MALVAGI

Vittoria, vittoria!... Plaudiamo a Satàna,

e ammorzino i gridi l'eterna sventura...

vedete stoltezza di questa villana

che nunzia è del cielo, che dicesi pura!

Ma d'Eva, o superba, non eri tu schiatta?...

Già nostra sei fatta, già nostra sei fatta!

Lasciamo le tane, sprezziamo l'esiglio,

lanciamoci in alto con urla di scherno;

ai cembali, ai sistri stendiamo l'artiglio,

danziamo, danziamo la ridda d'inferno...

Non tosto Satàna si move alla giostra

la femmina è nostra, la femmina è nostra!

(il re prende con trasporto la mano di Giovanna, e seco la tragge)

Atto secondo
Scena prima

Piazza in Rems; sul davanti a sinistra s'innalza la cattedrale dedicata a S. Dionigi. La scena è ingombra di Popolo.

CORO

Dal cielo a noi chi viene

frangendo le catene?

Viva la mira vergine,

che l'Anglia debellò!

Pari al sublime evento

onde fu l'uom redento,

fia sacro il dì che un popolo

dal fango si levò.

Qui il Popolo viene diviso dai Soldati, che sostano in due ale.

Cessato il canto, aprono la mossa i Suonatori, interrotti di tratto in tratto dalle grida di viva e dagli applausi; dopo vengono Fanciulle vestite di bianco che portano rami, poi Araldi, indi gli Alabardieri. Dietro a questi i Paggi, poi Magistrati in toga, Marescialli col bastone del comando; Grandi co' la spada, co' lo scettro, col pomo reale, co' la corona, col manto e co' la verga dei giudizi; Cavalieri e Dame coll'abito dell'ordine; Deputati ed altre Fanciulle che spargono fiori per via: finalmente Giovanna co' la bandiera; ed, annunciato dal suono delle campane e dallo sparo delle artiglierie, il Re sotto un baldacchino portato dai Baroni. Cortigiani, Servitori e Soldatesca chiudono la processione. Entrati nel tempio, la musica cessa, e tutto è silenzio.

Scena seconda

Giacomo solo.

Ecco il luogo e il momento! ~

Io qui di padre tutte

fibre detergo, e del signor crucciato

or fulmine divento.

Lode, lode a lui sia, che al dì segnato

di sua vendetta ultrice

il fedele serbo vecchio infelice!

Speme al vecchio era una figlia...

dovea chiudermi le ciglia...

or costei ~ crudele affanno!

Vengo io stesso ad accusar.

Di vergogna e di dolore

olocausto offro al signore...

possa, oh possa a eterno danno

quella misera sottrar!

Squillo di trombe dal tempio, alle quali succede il seguente

INNO

Te, dio, lodiam, te confessar n'è vanto,

signor possente dell'eteree squadre;

fin che l'alma ha pensiero, il labbro ha canto

con umil cor t'invocheremo, o padre!

Osanna a te, che vincitor di morte

schiudi ai redenti di Sion le porte!

GIACOMO

Compiuto è il rito! ~ Ai cantici divini

quale assistea colei?... Né il loco santo

terror le infuse? ~ ma il corteo giulivo

esce, ed ella il precede... Alla turbata

anima oh come tutto

risponde il volto!

Scena terza

Giovanna esce agitata, quindi Carlo coronato, il Corteggio ed il Popolo. Giacomo si frammischia alla folla.

CARLO

Non fuggir, donzella!

Invano cerchi al meritato omaggio

del tuo re, del tuo popolo sottrarti. ~

Meco plaudite, o genti,

a lei che n'ha redenti...

io primo a te mi prostro,

inviata del ciel.

TUTTI

Viva Giovanna!

Viva la nostra redentrice!...

CARLO

Omai

due patroni ha la Francia. ~ Al gran Dionigi

fean sorger monumento i padri nostri;

ne imiterem l'esempio...

diva donzella, avrai tu pure un tempio.

GIACOMO

(avanzandosi)

La bestemmia oh sperda iddio!...

Di chi mai tu cadi al piè!

CARLO

Qual baldanza!...

GIOVANNA

(scossa)

Il padre mio!

CARLO

Ei suo padre!

GIACOMO

M'odi, o re!

Comparire il ciel m'ha stretto

qui del popolo al cospetto;

cor di padre e bianca testa

daran fede a' detti miei.

Ben conosci la foresta

ove apparve a te costei...

là, sua fede rinnegata,

questa figlia sciagurata,

a superbia aprendo il seno,

per iniquo amor terreno,

sé dannando a eterno scempio

coi demòni patteggiò.

GIACOMO

Re tradito, or leva un tempio...

CORO

Quale orror!

CARLO

Che mai narrò!

Tutti.

Insieme

CARLO

(No! Forme d'angelo ~ non son la vesta

d'una alma reproba ~ che dio detesta!

Qua! Sulla misera ~ grava periglio!

Il tuo consiglio ~ ne addita, o ciel.)

GIACOMO

(Vicino al termine ~ resisti, o core...

sensi quietatevi ~ del genitore...

sol può la misera ~ quaggiù punita

l'alma pentita ~ tornare al ciel.)

GIOVANNA

(L'amaro calice ~ sommessa io bevo,

né mando un gemito ~ né un detto elevo...

ch'ei sia dell'anima ~ vital lavacro!

Sia fatto il sacro ~ voler del ciel.)

CORO

(Un gel trascorrere ~ sento per l'ossa...

parmi da folgore ~ l'alma percossa...

oh quale orribile ~ squarciò mistero!

S'ei disse il vero ~ ne addita, o ciel.)

CARLO

(a Giovanna)

Ti discolpa!

CORO

Imbianca e tace!

CARLO

Le tue prove, o veglio audace?

GIACOMO

(prende per mano la figlia)

Dimmi, in nome del dio vindice,

non sacrilega sei tu?

(silenzio generale)

CORO

Né favella!... Il capo asconde!

CARLO

(a Giovanna)

Parla, e tutti avrai credenti.

GIACOMO

Di', per l'alme dei parenti,

non sacrilega sei tu?

(silenzio come sopra)

CORO

(con raccapriccio)

Non risponde!... Non risponde!...

CARLO

(con passione)

Solo un detto!... (Oh cieco padre!)

GIACOMO

Di' per l'alma di tua madre

non sacrilega sei tu?...

(tuono e lampi; terrore generale)

GIACOMO

Ecco! Il ciel per te lo attesta.

Sì!... La colpa è manifesta.

L'empia tace... non lo nega...

Via la strega! Via la strega!

CARLO

Ahi tacesti!... Ed han creduto!

Ma di Carlo avrai l'aiuto.

GIACOMO

(con severità al re)

Solo aiuto è nel signor...

Vieni, o figlia!

GIOVANNA

Oh genitor!

(prorompe in pianto e si getta fra le braccia del padre)

Tutti.

Insieme

GIACOMO

Del sacrilego misfatto

il terrore in tutti apprendi;

ma dell'anima il riscatto

t'offre, o indegna, il genitor.

Vieni meco a fatal luogo,

là ti aspetta ardente rogo...

vieni, impavida l'ascendi,

tornerai mia figlia allor.

GIOVANNA

Contro l'anima percossa

tuona, tuona, eterna voce;

ma la colpa sia rimossa,

fia purgata nel dolor!

Dell'accolto pentimento

ecco l'iride già sento...

bene venga la mia croce,

io l'attendo con amor.

CARLO

O mal ferma, o dura gente,

su te gravi la sua pena!

Sempre cara ed innocente

è la misera al mio cor.

Questa porpora regale,

questo serto che mai vale,

se mi vince, m'incatena

vil di popolo furor?

CORO

Fuggi, o donna maledetta,

esci omai da queste mura,

pria che il cielo in sua vendetta

Francia invada di terror.

Che dirà di noi la storia?...

Or chi rende a noi la gloria?...

Donna infame, donna impura,

reca all'Anglia il tuo valor! ~

Atto terzo
Scena prima

Interno d'una rocca nel campo inglese. Una scala conduce ad una torre, dalla quale si dominano i campi.
Giovanna, cinta di grosse catene, è abbandonata sopra un sedile; vicino a lei s'innalza un rogo. Tranne l'elmo e la spada, ella è vestita come precedentemente.

CORO

I

I franchi!

II

I franchi!

III

I franchi!

(alle grida succede il rimbombo del cannone)

GIOVANNA

(rinvenendo)

Oh qual mi scuote

rumor di guerra? ~ Di catene cinta

nell'aborrito io sto campo nemico! ~

E che mi attende?... Un rogo! ~

Cresce il rumor... Chi dell'orrendo luogo

mi dischiude le porte?

Deh ch'io voli sui campi! ~ Ahi dura sorte!

Scena seconda

Giovanna, trovatasi rinchiusa, si arresta immobile; a poco a poco animasi all'ispirazione. Giacomo entra, e fermasi non visto a contemplarla.

GIOVANNA

Ecco!... Ardite ed ululando

già si avanzan le legioni. ~

Si scontrar ~ brando con brando ~

su!... coraggio, o miei campioni!

GIACOMO

Sciagurata!... E ancor delira!

GIOVANNA

Come turbo il re si aggira.

Là che avvenne?... Ahimè! L'ardito

dagl'inglesi è circuito!

GIACOMO

A lui pensa!

GIOVANNA

O dio clemente

m'abbandoni or tu così?...

GIACOMO

Ciel!... Che intendo?...

GIOVANNA

A te fidente

apro il cor siccome un dì!

Amai, ma un solo istante,

ma pura ancor son io;

ancor nel tuo sembiante

acqueto ogni desio!

Pensier non ho, non palpito

che non sia volto a te.

GIACOMO

Ella innocente e pura!

Ella plorante a dio!...

Ahi da qual notte oscura

si leva il guardo mio!...

In quale istante, ahi misera,

schiarì la mente a me!

GIOVANNA

(alzandosi infiammata dalla fede)

Tu che all'eletto Saulo

hai le catene infranto,

spezza or le mie...

GIACOMO

(accorrendo a lei e sciogliendola)

Sei libera!

Perdona a un padre in pianto.

GIOVANNA

(gettandosi nelle sue braccia)

Fia ver?... Sei tu?... Dimentico

già d'ogni duolo è il cor.

O padre benedicimi!

GIACOMO

(imponendo le mani sul di lei capo)

T'arrida il cielo ognor.

GIOVANNA

Or dal padre benedetta,

appurata dai dolori,

sono ancor d'iddio l'eletta.

Torno ai bellici sentier.

Niuno, ah! niun degli invasori

rivedrà la sua contrada!...

la tua spada!... La tua spada!

Ch'io rivoli a' miei guerrier.

GIACOMO

Va'! L'ardire omai ripiglia;

ti ricingi di tua gloria;

alla patria che periglia

va', ritorna il suo guerrier!

Sovra l'ale di vittoria

riconduci il tuo stendardo...

deh non fia che invano e tardo

a' miei sguardi ardesse il ver!

(Giovanna sguainata la spada del padre, esce precipitosamente, Giacomo, salito alla torre getta gli sguardi meravigliando sui campi)

Scena terza

Giacomo solo.

Ecco! ~ Ella vola. ~ Qual ventura!... Un bianco

salì destriero. ~ Oh meraviglia!... In cento

lochi ad un tempo appar. ~ Già dalla mischia

ha tratto il re ~ Le turbe de' nemici

s'arretrano sconvolte. ~ Ahi! Tutto involve

un nuvolo di polve.

(egli scende dalla ringhiera)

Scena quarta

Soldati ed Ufficiali francesi, Carlo e detto.

CORO

Presa è la rocca.

CARLO

Di novel prodigio

il ciel ne arrise. ~ La seconda volta

salvo per lei son io, per lei che a cieco

di popolo furore

abbandonai!...

GIACOMO

(presentandosi)

Me, me punisci!

CARLO

(ravvisandolo)

O vecchio,

io ti perdono. ~ in mia salute accorsa,

«Va'», mi gridò la diva,

entra la rocca, e il padre mio difendi.

Scena quinta

Delil e detti.

CARLO

Ebben? ~ Che rechi?... Ancora

l'anglo pugnar sì attenta?...

DELIL

Rotto è il nemico, ma Giovanna è spenta!

(silenzio generale. Giacomo ha nascosto il canuto capo fra le mani. Il re guarda mestamente i suoi, si avanza lentamente e dice col più profondo dolore)

CARLO

Quale più fido amico

me col pugnal ferisce?...

Supplice a voi lo dico...

il trono a chi l'ardisce!

Crudeli, orribil vita

dunque lasciate al re?...

Oh fosse inaridita

nell'anima la fé!

CORO

Un suon funereo ~ d'intorno spandesi.

CARLO

(verso la scena)

Ahi vista!

GIACOMO

Oh figlia!

Scena ultima

Soldati francesi co' gli stendardi che precedono Giovanna, adagiata sulla bara. Popolo uomini e donne. Detti.

CORO

Non sembra un angelo ~ che a sonno placido

chini le ciglia?

Lucente un'aura ~ sul viso candido

dal cielo piove;

dal fral virgineo ~ di puro effluvio

un'onda move!

GIACOMO

Gran dio!... Silenzio. ~ Represso gemito

mandò l'estinta.

CARLO

Le luci s'aprono! ~ Sorge!... Oh miracolo!

Morte fu vinta.

(Giovanna levasi dritta, e si muove come investita da forza soprannaturale)

GIOVANNA

Che mai fu? ~ Dove son?

CARLO

Fra' tuoi guerrieri.

GIACOMO

E presso il vecchio padre...

GIOVANNA

Oh! Non son io

un'empia incantatrice!

CARLO

Un angelo tu sei!

GIACOMO

Ma in nebbia folta

chiusi eran gli occhi.

GIOVANNA

Oh padre!... Oh re!... Miei prodi!...

Ben vi ravviso! ~ Ecco le franche insegne...

la mia dov'è?... Ch'io la riporti al cielo,

fidata messaggera.

CARLO

Prendi... ma non lasciarne!

(le presenta l'insegna)

GIOVANNA

(rapita in estasi)

Oh la mia bandiera!

S'apre il cielo... Discende la pia

che parlar mi solea dalla balza...

mi sorride... mi addita una via...

pare accenni che seco mi vuol.

Ecco!... Nube dorata m'innalza...

Oh!... L'usbergo tramutasi in ale!...

Addio, terra!... Addio, gloria mortale...

alto io volo... già brillo nel sol! ~

CARLO

Non lasciarne!... Deh vivi, deh vivi

alla Francia, al tuo padre, al tuo re!

Non lasciarne, o fra i cori giulivi

fa' ch'io possa volare con te.

GIACOMO

La tua mano sul crine mio bianco

posa, o figlia, e ne lava il fallir...

io non piango... nell'animo stanco

è la speme di tosto morir.

CORO

Oh prodigio!... D'insolito raggio.

Si diffonde improvviso chiaror...

Vale, o diva!... Qual patrio retaggio

tu vivrai d'ogni Franco nel cor.

CORO DI SPIRITI MALVAGI

Torna, torna, esulante sorella,

sopra i vanni dell'angelo al ciel!

È il signore, il signor che ti appella,

e ti cinge inconsutile vel.

Più del fuoco che n'arde e ne scuoia,

più che il buio di notte crudel,

n'è tormento d'un'alma la gioia,

n'è supplizio il trionfo del ciel.

Giovanna cade; una siderea luce spandesi improvvisamente pe' l cielo. I Soldati abbassano gli stendardi, tutti si prostrano innanzi al glorioso cadavere.

Fine del libretto.

Generazione pagina: 06/01/2017
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Locandina Prologo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena ultima