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I lituani

I LITUANI

Dramma lirico.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Antonio GHISLANZONI.
Musica di Amilcare PONCHIELLI.

Prima esecuzione: 6 marzo 1875, Milano.


Personaggi:

ARNOLDO principe lituano

baritono

ALDONA sorella di Arnoldo

soprano

WALTER sposo di Aldona, poi Corrado di Wallenrod

tenore

ALBANO vecchio vaidelota

basso

VITOLDO

basso

UN ARALDO

altro


Prologo: Donne lituane - Vecchi - Soldati. Iº, IIº, IIIº atto: Duci - Cavalieri teutoni - Soldati germani e lituani - Franco-Giudici - Paggi - Guerrieri germani - Bardi - Menestrelli - Popolo - Abati - Monaci - Frati - Principe di Germania - Arcivescovo di Marienburgo - ecc., ecc.

Dal prologo dell'atto primo sono scorsi 10 anni. La scena è a Marienburgo.

Cenni storici

Nelle note al Corrado Wallenrod di Adamo Michiewicz, leggiamo quanto segue: - Noi abbiamo qualificato il nostro poema col titolo «novella storica», perché i caratteri dei personaggi che vi figurano, come i fatti più importanti, hanno una impronta di verità. Le cronache dell'epoca sono talmente oscure, che per farsi una idea generale degli avvenimenti, è d'uopo ricorrere alla congettura. -

Corrado Wallenrod ha egli realmente esistito? Su ciò non può ammettersi dubbio; come non è dubbia l'azione fatale di lui, onde la terribile possanza dell'ordine teutonico fu scossa e soggiogata. La tradizione non va più in là: e noi dobbiamo alla ardita e fervente fantasia dell'illustre poeta polacco l'ipotesi, d'altronde molto verosimile, che Corrado, di origine lituano, entrasse nell'ordine dei teutoni col proposito di dominarli e di vendicare l'oppressa sua patria, trascinandoli all'estrema rovina.

Due parole sulla origine e sugli statuti dei franco-giudici. Allorquando, nel medio evo, i duchi ed i baroni commettevano impunemente ogni sorta di delitti venne a formarsi una società i cui membri, gli uni, agli altri sconosciuti, si obbligavano con giuramento a punire i colpevoli senza riguardo a vincoli di amicizia o di sangue. Profferita una sentenza di morte, i giudici la annunciavano al condannato, gridando sotto le finestre della sua casa, o in altro luogo da lui frequentato, quel «veh» formidabile, onde poi la società prese il titolo di Vehema. - Stranissimi riti accompagnavano le segrete adunanze, le denunzie e le condanne; fra gli altri, quello di appuntare le spade al cuore del colpevole, effigiato sovra il Gran libro.

Nel poema di Adamo Michiewicz, una di queste adunanze è descritta a larghi tratti, ciò che Goethe avea fatto prima di lui nel suo Göz di Berlikinga. L'autore del libretto, per ragioni di opportunità teatrale che di leggieri si indovinano, non riprodusse integralmente quella scena, dove Corrado viene proclamato tre volte traditore.

La religione dei Lituani era una strana mistura di idolatria e di cristianesimo importato. - I vaydeloti, i ligonoti, ecc., ecc., rappresentavano, nei riti solenni, la parte del sacerdote e del bardo. Fra le molte divinità fantastiche, erano oggetto di speciale e simpatica venerazione le willi, creature incorporee e diafane, punitrici del misfatto o del messaggiere del celeste perdono.

A. Ghislanzoni

Prologo
Scena unica

Spalti di un castello.
A sinistra mura diroccate da cui si domina vasto spazio di paese.
A destra una gradinata che mette al castello.
È vicina la notte.
Albano, Donne, Famigli e Vecchi lituani.

ALBANO

(guardando dalle mura)

Orrenda vista!... Le lontane valli

sembrano un mar di fuoco. ~ I rosseggianti

gioghi... le torri... i ruderi difformi

dei castelli abbattuti eruttan nembi

vorticosi di fumo. - In quelle tetre

caligini agitarsi

come funerei spettri

ecco i germani corridori!...

(rifuggendo costernato)

O patria!

O Lituania mia...

Chi ti soccorre? ~ De' tuoi forti figli

prostrato è il braccio e ti abbandona iddio!...

Aldona che viene dal castello con séguito di Donne e Fanciulli, e detti.

ALDONA

(agitata)

Quali novelle?... Arnoldo ancor dal campo

non ritornò?... Walter con esso uscia

stamane...

ALBANO

Ultimi sempre

a ritirarsi dal campo i generosi.

Una triste giornata ohimè! si compie.

ALDONA

Tanto terror giammai

non invase quest'alma.

(volgendosi al coro)

Al cielo alziamo

la prece della sera...

TUTTI

Ah sì! Preghiamo!...

Preghiam pei vegliardi scorati e fuggenti,

preghiam per le madri pensose e gementi

che al bacio dei figli sospirano invan.

Preghiamo pei forti che caddero estinti,

preghiam per la fede suprema dei vinti,

pegli orfani ignudi che attendono il pan.

ALBANO

Preghiam che al riscatto del popolo oppresso

insorga il gigante dai bardi promesso

chiamando a vendetta gli spersi guerrier.

TUTTI

Preghiam che in quel giorno dai tetri burroni

siccome ruggito di mille leoni

echeggi un sol grido: va' fuori, stranier!

Walter, Arnoldo, pochi Soldati e detti.

ALDONA

(correndo incontro a Walter e ad Arnoldo che vengono dal ponte)

Walter... fratel...

ARNOLDO

Sventura a noi!

TUTTI

Perduti!

ARNOLDO

Caddero i forti invan - Il tradimento

vinse il valor... Un condottiero il campo

abbandonava...

ALBANO

E il traditor?...

ARNOLDO

Vitoldo...

TUTTI

Infamia eterna a lui!...

ALDONA

Né via di scampo

rimane più?

ARNOLDO

Sol una.

ALDONA

Quale?

ARNOLDO

Vieni... e il saprai...

ALDONA

(a Walter)

Walter, tu resti?

WALTER

Qui attenderò.

ALBANO E CORO

Quale mistero!

ALDONA

(avviandosi verso il castello)

Io tremo...

ARNOLDO

(dalla gradinata volgendosi al coro)

Fratelli: all'are vi prosternate...

la vostra fede nel duol temprate...

fermi a combattere, pronti a morir!...

ALDONA

(presso al fratello guardando Walter)

Giammai no 'l vidi così turbato...

qual ne sovrasta tremendo fato?

Un mortal gelo mi scese al cor.

WALTER

(con dolore)

(Sì bella... e giovane... e amata tanto...

abbandonarla dovrò nel pianto...

fra noi per sempre l'abisso aprir!...)

ALBANO

Morta è la patria... tutto è perduto...

o vecchio bardo, spezza il liuto...

canto di schiavi non sale al ciel.

CORO

Pria che vederti, patria adorata,

dagli empi teutoni contaminata,

a noi fia gaudio per te morir.

Arnoldo e Aldona entrano nel castello seguiti dal Coro.

Walter e Albano.

WALTER

(appressandosi ad Albano)

Mio vecchio Alban... noi partirem fra un'ora.

ALBANO

(riscuotendosi)

Che intendi?

WALTER

(additando il castello)

Un grido di dolore immenso

da quelle antiche sale

fra poco echeggerà. ~ Misera Aldona!

Mia sposa... angelo mio... qual diverrai

allor che dal fratello

il tremendo tuo fato apprenderai!

Sì... partirem!... Due corridori al varco

ci attendono del ponte.

ALBANO

(con gioia)

E saria vero?

L'alto disegno ch'io nel cor ti posi...

che da gran tempo in te fremea...

WALTER

Compirlo

io decisi... o morir...

ALBANO

(con entusiasmo)

Sia benedetta

l'ora che a te, schiavo in germana terra,

paterno istinto di pietà mi avvinse!

Benedette le veglie in cui ti appresi

della patria lontana il santo amor;

e gli inni ardenti onde nel cor ti accesi

l'abominio del teutono oppressor!...

WALTER

(prorompendo con fuoco)

Pera l'idra fatal che al mondo intero

la schiavitù minaccia e lo squallor!...

ALBANO

Di sua fralezza a noi noto è il mistero...

e il mostro orrendo feriremo al cor.

WALTER

Sui démoni crociati il poter mio

col delitto e le stragi innalzerò...

e il tempio infame... i sacerdoti... il dio

nel gran giorno dell'ira abbatterò.

ALBANO

Oh! Ch'io t'abbracci... ch'io ti chiami figlio!

WALTER

Mi sarà guida il tuo paterno amore.

Or va' -qui Aldona rivedrò- profferto

fia qui l'addio fatale

che dall'angelo il démone per sempre

dividerà.

ALBANO

Bada! Il suo duol potria...

WALTER

Non paventar! Tutto il tremendo abisso

già misurai... Forte son io.

ALBANO

Ti attendo...

Walter e Aldona.

WALTER

(gettandosi ai piedi di Aldona)

Mia sposa... angelo mio... pietà... perdono!...

ALDONA

(rialzandolo)

Sorgi... e la voce del mio core ascolta.

(con calma solenne)

Walter... da me tu parti...

tu infrangi il nostro amor...

vano saria pregarti,

fia muto il mio dolor.

La folgor non si arresta

per lacrime o sospir,

in terra a me non resta

che piangere e morir...

Ma per morir beata,

Walter, sol basta a me

questo pensier, che amata

un tempo io fui da te.

WALTER

(con passione)

Aldona! Io t'amo ancora!

ALDONA

(con accento di rimprovero)

Perché mentir tu vuoi?

Un dì mi amasti... ed ora

so che non m'ami più.

WALTER

Crudel! Del nostro addio

perché tu inaspri il duolo?

ALDONA

Se amata ancor foss'io...

non partiresti solo...

concesso a me saria

i passi tuoi seguir...

e della patria martire

al fianco tuo morir.

WALTER

Il mio cammin qual sia

dunque... tu ignori ancor?...

Ebben... mi ascolta... e fremerai d'orror.

Notte cupa è il mio cammino

di delitti e tradimenti,

è il deserto ove Caino

giurò l'odio dei viventi.

Pria ch'io renda al Lituano

la perduta libertà...

per me a fiumi il sangue umano

sulla terra scorrerà.

ALDONA

(atterrita)

Cielo!

WALTER

Tu tremi... Aldona...

ALDONA

E non arretri

tu pure inorridito

innanzi a questo abisso

di sciagure e di colpe?

WALTER

Maledetto

chi mi vi ha spinto!... Anatema su voi

esecrati satelliti di Roma...

per cui santa è la guerra

del fratricidio... e solo omaggio a dio

spegner le vite e desolar la terra.

(conducendo Aldona verso le mura)

Vedi laggiù quei fuochi? È un rogo solo

la Lituania ~ dei germani al carro

aggiogati i fratelli ~ i dorsi ignudi

sotto la verga dei feroci sgherri

gemono sangue...

ALDONA

(coprendosi il volto)

O patria mia... o patria mia...

WALTER

Tale è il destin serbato

a tutti noi... tale sarebbe, o Aldona,

l'avvenir de' tuoi figli...

ALDONA

Ah! No! Va', parti!

Come sposa un dì t'amai,

ora un dio per me sarai...

vivrò mesta... il ciel pregando...

alla patria... a te vivrò.

WALTER

Tale, Aldona, era l'amore

ch'io chiedeva al tuo gran core;

alla patria, a te pensando,

l'universo io sfiderò.

ALBANO

(dall'interno)

Walter!

WALTER

Mi chiama iddio...

ALDONA

Mi abbraccia e parti.

ALDONA E WALTER

Addio!

Disgiunti per poco

da un fato crudel,

in libera patria

ci rivedremo... o martiri nel ciel.

Arnoldo, dal castello.

WALTER

Arnoldo... a lei soltanto

rimani... or tu.

ALDONA

(al fratello, reprimendo le lagrime)

Fratel...

ARNOLDO

(abbracciando Aldona)

Fa' cor!...

ALDONA

Ti frena, o pianto...

WALTER

Forza le doni il ciel!

Walter si allontana rapidamente. Aldona si abbandona piangendo nelle braccia del Fratello.

Atto primo
Scena unica

Piazza della cattedrale di Marienburgo.
Le case sono parate a festa.
Popolo che irrompe festoso nella piazza: quindi Vitoldo e Duci.
Albano, in disparte osservando.

POPOLO

Nel gaudio salutiam

del fausto dì l'albor!

Ad incontrar moviam

l'eletto del signor!

VITOLDO

Corrado Wallenrod! Uno stranier!

DONNE

(con enfasi)

Un valoroso,

un generoso,

che di sua fama

la terra empì.

VITOLDO

(ai duci)

Un libertino

dedito al vino,

che in orge infami

consuma i dì...

POPOLO

Egli sui lidi ispani

de' Mauri fu il terror,

passò fra i musulmani

qual dio vendicator!

Giusto è che a lui dell'ordine

spetti il supremo onor.

Sopraggiunge un drappello di Giovinette e di Garzoni, che gettano fiori e intrecciano danze.

CORO

Festose canzoni

o bardi intonate;

fanciulle, garzoni,

le danze intrecciate;

per voi nel tripudio

dei balli, dei canti,

la terra si ammanti

di vergini fior!

VITOLDO

(L'ambìto potere

colui m'ha involato,

nemico placato

per sempre mi avrà!)

ALBANO

(Si esplori ogni volto,

si noti ogni accento:

un tetro sgomento

nell'alma mi sta.)

Squillo di tromba. Il Popolo si porta in fondo alla piazza ad osservare. I Garzoni e le Giovinette intanto si schierano sulla gradinata del tempio.

POPOLO

I lituani... i dieci prigionier

che in omaggio al supremo cavalier,

siccome il rito vuol,

morranno al nuovo sol.

Si avanzano lentamente i Prigionieri incatenati, sospinti dagli Scherani.

DUCI

Giù! Il capo nella polve!...

A terra! A terra,

sulla soglia di dio, pagani immondi!

(i prigionieri piegano i ginocchi estenuati. Dalla cattedrale partono i suoni dell'organo)

VOCI INTERNE

Spirto creator

su lui discendi!

Ravviva la sua fede

e l'inconsunto ardor

in sen gli accendi!

PRIGIONIERI

Già l'ultimo martir

si appresta a noi...

Questi feroci Teutoni

vedran come a morir

vadan gli eroi!

VITOLDO

(Di quelle preci il suon

m'è insulto e sfida...

È il pianto di quei miseri

che un traditor io son

al cor mi grida.)

ALBANO

Il vindice guerrier

gran dio tu ispira!

Afferma la sua fede!

Nel trepido pensier

raccendi l'ire!

POPOLO E DUCI

L'eletto del signor

ora vedremo...

Dal labbro suo fatidico

l'inno di guerra ancor

tuonare udremo!...

(seguìto da soldati che scendono dalla gradinata della chiesa)

UN ARALDO

Aprite il passo!

TUTTI

Omaggio

di Cristo ai cavalier!...

Dalla chiesa esce l'Arcivescovo di Marienburgo, con séguito di Abati, Monaci, ecc. Quindi il Principe di Germania dal fondo della piazza, seguìto da Cavalieri, Araldi, ecc.

TEUTONI, POPOLO E DUCI

Sul brando la mano,

la croce sul petto,

dell'ordin sovrano

si avanza l'eletto...

echeggi dal tempio

tua voce alle genti,

speranza ai credenti,

degli empi terror.

Corrado, preceduto dai Cavalieri teutoni, si presenta sull'alto della gradinata, vestito da gran maestro dell'ordine teutonico. Al suo fianco l'Arciconturo, Albano,

Scudieri e Araldi. Tutti chinano la fronte: l'Arcivescovo ed il Principe consegnano a Corrado le insegne e gli emblemi dell'ordine teutonico.

WALTER

(Corrado)

Umil soldato della croce, indegno

ministro del signore, omaggi vani

per me non chieggo. ~ Un'alta meta il cielo

prefisse all'opre mie. ~ Or chi potrebbe

quella meta vietarmi?... Dalla polve

voi mi elevaste al più sublime trono...

Per voi, fratelli, onnipotente io sono!

TUTTI

Arnese vano

nella tua mano

di dio la spada

non resterà...

Guerra!... Morte ai pagani!...

VITOLDO E DUCI

Stermini ai Lituani!...

WALTER

(Corrado)

(con impeto)

Chi ardisce?...

(reprimendosi)

No! La voce

questa non è che dei redenti al core

parlava un dì la croce...

Delle spietate guerre

cessi l'obbrobrio omai ~ cessin gli immani

sacrifizi di sangue!...

Agli schiavi idolatri... ai prigionieri

sien sciolte le catene...

Tale è il comando che da dio mi viene.

Corrado preceduto dagli Scudieri discende dalla gradinata; dietro lui, gli Abati, Monaci, Cavalieri teutoni, etc. etc.

TEUTONI

Pe 'l labbro ispirato

il cielo ha parlato...

Chi mai, chi resiste

del cielo al voler?

Sia gloria all'eletto

dell'ordin sovrano,

all'arbitro, al duce

dei nostri pensier!

POPOLO

Pe 'l labbro ispirato

il cielo ha parlato...

Chi mai, chi resiste

del cielo al voler?

Sia gloria all'eletto

dell'ordin sovrano,

al pio sacerdote,

al prode guerrier!

VITOLDO E DUCI

Nel fiero sembiante,

nell'occhio fiammante

riflessa è l'ambascia

di un cupo mister...

Del cielo all'eletto

la fronte pieghiamo...

Sia gloria ed omaggio

al prode guerrier!...

PRIGIONIERI

Sien grazie al potente,

sien grazie al clemente

che a noi della patria

riapre il sentier!...

Per sempre ai redenti

sui lidi lontani

fia sacro il tuo nome,

pietoso stranier!...

Il corteo s'allontana, seguito dai Duci e dal Popolo - ultimi i Prigionieri, che si disperdono. La piazza rimane sgombra. Non rimane più che Uno dei prigionieri, il quale con occhio attonito accompagna la Folla.

ARNOLDO

Ciò che udii... ciò che vidi... E non è questo

un sogno schernitor?... Demente forse

di due lustri la tenebra e l'affanno

mi resero così, che di fantasmi

tutta si investa all'occhio mio la luce?...

Non è delirio il mio... caddero i ceppi...

Questa che il sen mi inonda è la serena,

è la pura... la santa aura de' cieli...

No! Delirio non è!... Ben era desso

il mio Walter... l'amico... il fratel mio...

Qual altro esser potea l'angiol pietoso

che dalla tomba a ridestarmi venne?...

O rimembranze...

gioie... speranze

della mia prima, avventurosa età...

tutte rivivere

vi sento in cor

in questo nuovo albor di libertà!

Dio ti ringrazio

del lungo strazio

che sì immenso gioir mi preparò!

Perdona... assolvi

lo sciagurato,

che nelle tenebre

dal duol prostrato...

ogni fede smarrita, a te imprecò!

(si inginocchia sui gradini del tempio)

Aldona, in abito da pellegrino, e detto.

ALDONA

(arrestandosi spossata)

Affranta son, pure alla meta io giunsi...

già la notte si avanza... Ove un asilo

mi fia dato trovar? - Città fatale,

covo nefando di crociate jene,

tetra sei tu siccome a me ti pinse

il pensier di tue gesta inorridito.

(vedendo Arnoldo)

Un uom che prega! L'umil veste, il pio

fervor... tutto mi dice:

Aldona... ei t'è fratello... è un infelice...

ARNOLDO

(alzandosi)

Presso Walter si corra...

ALDONA

(timidamente ad Arnoldo)

Perdonate...

ARNOLDO

Qual voce!... Un pellegrino!...

ALDONA

Una infelice donna

che da confin remoto

qui venne a sciorre un voto.

ARNOLDO

Lituana all'accento...

ALDONA

(commossa)

E voi... voi pure?...

ARNOLDO

Nelle valli di Kowno il sole io vidi...

ALDONA

(con crescente commozione)

Che intendo!... E voi la patria

abbandonaste... (Oh! Come

mi batte il cor!)

ARNOLDO

Qui i teutoni

mi trasser prigionier...

Ma voi!... (Gran dio! Qual ansia!...)

ALDONA

(animatissima)

Il nome... il vostro nome...

deh!... per pietà svelatemi...

ARNOLDO

Arnoldo...

ALDONA

È dunque ver!...

Fratello...

ARNOLDO

Aldona!... Ah! Dimmi

che folle non son io...

ALDONA

(abbracciando Arnoldo)

Te 'l dica il bacio mio...

e il pianto del mio cor.

ARNOLDO

Come qui giunta?...

ALDONA

(interrompendolo)

In carcere

languisti?

ARNOLDO

I casi miei

ridir che giova?... Libero...

felice appieno or son!...

Ma tu?... Dentro le mura

d'un chiostro io ti lasciai...

ALDONA

Nel chiostro la sventura

si oblia... l'amor giammai;

là... delle suore ancella

piansi... pregai... soffersi...

ma il voto non proffersi,

mentito al ciel non ho.

Walter fu sempre il dio

che nel mio cor regnò...

ARNOLDO

E tu di rivederlo

sempre sperasti?

ALDONA

Da più di una voce

mi gridava nel cor: va'!... parti, Aldona,

di Marienburgo sulle vie ti reca...

ivi il fato si compie... ivi il tuo sposo...

ivi l'amante... il nume

dell'oppressa tua patria incontrerai...

E sola... in veste da pellegrino

corsi anelante l'aspro cammino...

e qui venuta, nell'ombre avvolta

del suo trionfo... sperai gioir.

Dirgli: t'amo, anco una volta...

e benedirlo pria di morir.

ARNOLDO

Ebben... lo sappi... gioisci, o suora;

del dì promesso spuntò l'aurora...

Walter io vidi... Walter è qui...

ALDONA

Tu... lo vedesti?

ARNOLDO

D'oro fulgente...

al par di un nume bello e possente.

ALDONA

(con gioia entusiastica)

Tu lo vedesti!!!

ARNOLDO

(additando la chiesa)

Da quella soglia

ei parlò ai vinti pace e perdon...

La man sull'elsa... la croce in petto,

mite all'accento, fiero all'aspetto,

tremate, o teutoni! dicea col guardo,

del cielo vindice la spada io son.

ALDONA

(con massimo entusiasmo)

E qui respira... qui regna... ed io

fra le sue braccia non volo ancor?

(ad Arnoldo)

Vieni...

ARNOLDO

Né pensi?...

ALDONA

Con noi sta iddio!

VOCI INTERNE

Largo ai giullari... ai trovator!...

Dei cavalier la festa

corriam a rallegrar!

ARNOLDO

Quai voci!

ALDONA

Odi, fratel?

ARNOLDO

I trovatori, i bardi...

che muovono al castel!

Menestrelli, Aldona, Arnoldo.

MENESTRELLI

Sull'arpe volate

festose ballate,

sorrisi giocondi,

facezie d'amor!

La notte si inondi

di canti, di suoni,

e un gaudio celeste

respiri ogni cor!

ALDONA E ARNOLDO

Del lieto drappello

sull'orme muoviamo,

la fede ci guidi,

ci ispiri l'amor!

Albano, e detti.

ALBANO

(facendosi incontro ad Arnoldo)

Straniero... lituano...

ove ti inoltri?

ARNOLDO

Albano!

ALBANO

(riconoscendolo)

Ciel!...

ALDONA

Ne ravvisi?

ALBANO

(sommessamente)

E osate?

Incauti, che sperate?...

ALDONA

Vederlo... la sua voce

udir...

ALBANO

Qual ansia atroce!...

ALDONA E ARNOLDO

Il varco a tutti aperto

vietato a noi sarà?...

ALBANO

(come ispirato)

Ah! no... Qui iddio vi adduce!

Venite a questo cor!...

Della superna luce

sento irradiarmi ancor!

Cauti seguitemi!...

ALDONA E ARNOLDO

Teco noi siamo!...

Ogni tuo cenno

compier giuriamo...

ALDONA, ARNOLDO E ALBANO

Fermi, prudenti,

in dio fidenti...

pronti a combattere,

pronti a morir!

(escono insieme)

Atto secondo
Scena unica

Grande sala nel castello di Marienburgo.
Corrado è assiso a mensa tra i Cavalieri teutoni, Vitoldo, Duci germani.
Sul davanti i Trovatori, Menestrelli, Schiave moresche e saracene, Paggi con anfore di vino.
Albano che si aggira esplorando.

WALTER

(Corrado)

(alzandosi e levando la coppa)

Esultiamo nel nome del signor!...

E il nappo allegri i cor!...

(tutti si alzano levando le coppe e ripetendo le parole di Corrado)

VITOLDO E PARTE DEL CORO

(sommessamente)

Ombrata ha la fronte

di foschi pensier...

sfavillano i lampi

dall'occhio sever...

WALTER

(Corrado)

(con impeto)

Esultiam nel signor!... Pur, io non odo

che un mormorio sinistro

di fioche voci ~ a funebre corteggio

adunati non siam... No! Per iddio!...

Monaci fummo del tempio ai riti,

qui siam guerrier...

La pazza gioia vuolsi ai conviti...

mano ai bicchier!

TUTTI

(alzando le coppe)

La pazza gioia vuolsi ai conviti...

mano ai bicchier!

WALTER

(Corrado)

(scostandosi dalla mensa e portandosi sul davanti della scena fra i menestrelli e le donne)

Dal letargo vi destate,

menestrelli e trovatori!

Su! cantate ~ su, danzate,

vaghe figlie dei re mori!

Nel fragor dell'orge insane

mille affanni il core oblia...

e una notte di follia

di alti eventi affretta il dì!

TUTTI

Su, cantiamo! Su, danziamo!

Nelle coppe il vin mesciamo...

e qui regni la follia

fino al sorgere del dì.

Si avanzano le Schiave andaluse e danno principio alle danze.

MENESTRELLI

Come rosa d'april,

l'andalusa è gentil,

la bruna andalusa dal passo legger.

(ai paggi porgendo le coppe)

Che giova? Dal cor

si sgombri l'amor!

- Bel paggio, ti accosta, mi colma il bicchier!

ALBANO

(appressandosi a Corrado)

Del lituano suol,

Walter, rammenta il duol...

Né il sole ti abbagli del nuovo poter.

WALTER

(Corrado)

(con tristezza allontanandosi)

Va'! Tu mi strazi il sen...

un'ora, un'ora almen,

a me sia concessa di tregua e piacer!

Si avanzano le Schiave greche danzando.

MENESTRELLI

In grazia ed in beltà

la greca ugual non ha,

la greca superba del fulgido crin.

Che giova? - Dal cor

si sgombri l'amor!...

- Bel paggio ti accosta ~ la gioia è nel vin!

ALBANO

(guardando Corrado)

(La voce dell'amor

a lui rinfiammi il cor...

e omai della patria si compia il destin.)

(si allontana inosservato)

TEUTONI E DUCI

(alzando le coppe)

A te gloria e poter,

supremo cavalier!

WALTER

(Corrado)

(dominando la scena)

Dei vostri destini son arbitro e re!

(finiscono le danze)

A piene mani l'or

si versi ai trovator!...

(breve pausa - Corrado torna sul davanti della scena e passeggia con aria cupa)

WALTER

(Corrado)

Ma di danze lascive e molli canti

già noiato son io. ~ Non avvi un bardo,

un fiero vaidelota in mezzo a voi,

che ruggisca un gagliardo inno da eroi?

TEUTONI

Dalla pupilla ardente

l'ira apparisce...

VITOLDO

(sedendo a destra)

(Si ascolti! Il vin sovente

l'alma tradisce.)

WALTER

(Corrado)

Di selvaggia canzone io vuò gli accordi,

come il soffio del mar cupi e frementi...

come l'ebbrezza di un dannato ardenti.

TEUTONI

Le pugne, le vittorie...

del possente ordin nostro...

Arnoldo e Aldona in abito di bardi, col cappuccio abbassato sul volto.

Albano che apparisce in fondo della scena.

Detti.

ARNOLDO

Il bardo è presto!

WALTER

(Corrado; ad Arnoldo)

Ti avanza... e canta...

CORO

Uno stranier!

ARNOLDO

(ad Aldona)

T'assidi,

o giovinetto.

ALDONA

(sedendo)

Ah! Il cor mi manca...

VITOLDO

(ai germani)

I volti

perché celan costor?...

ALBANO

Lo ispiri il ciel!

TUTTI

Si ascolti

lo strano trovator!...

ARNOLDO

Sui lituani fiumi io vidi il sol,

e la mia patria io canto;

la dolce patria un dì fiorente e lieta...

oggi albergo di tenebra e di pianto,

mia voce è l'eco d'un immenso duol

che a dio la terra innalza;

è il soffio irato, è l'onda irrequieta

che il fato degli umani agita e incalza.

L'angiol tremendo io sono

che in mezzo ai nembi appar,

dalla cruenta polvere

i morti a ravvivar!

WALTER

(Corrado)

(La sua voce turbato m'ha il cor.)

CORO

Si allontani il sinistro cantor!

ARNOLDO

La Lituania è morta ~ ecco un guerrier

sorge dal tetro campo

di tremenda vedetta un grido ei rugge...

La procella ha nel cor, negli occhi il lampo...

Ov'è desso? -sparì- Quale è il sentier

che il desolato imprende?

Un cor di donna in lacrime si strugge

e per due lustri nel dolore attende...

Oh squilli alfin la tromba

nunzia di libertà,

e un popol dalla tomba

tremendo sorgerà!...

WALTER

(Corrado)

(fremendo)

(Che il mio segreto sia noto a lui?...)

ALCUNI

Fuor dalla sala vada costui!...

ALTRI

Canti ai briachi le strane fole!...

ALBANO

(Che farà desso?)

WALTER

(Corrado)

(avventandosi ad Arnoldo co' la spada sguainata)

Sì: dio lo vuole!...

Muoia l'audace!...

TEUTONI

(sorgendo con ira)

Muoia!

ALDONA

(lanciandosi fra Corrado e Arnoldo e scoprendo il volto)

Ei m'è fratel...

WALTER

(Corrado)

(arretrando)

Aldona!...

ARNOLDO

(rialzando Aldona)

Incauta!

ALBANO

(a Corrado)

Non tradirti!...

WALTER

(Corrado)

(ai Teutoni impetuosamente)

A terra...

a terra i brandi!

(getta la spada)

CORO

Tu lo imponi?

WALTER

(Corrado)

(con gesto solenne)

Il ciel!...

CORO

(sottovoce)

Il subito terror...

lo strano suo pallor

chi mai potria spiegar?...

Affascinato ei par...

(breve silenzio, Corrado guarda fissamente Aldona, che si tiene in disparte presso Arnoldo)

ALDONA

(con entusiasmo guardando Corrado)

(Io lo riveggo ~ e schiudesi

il cielo al guardo mio...

Io lo riveggo, e lacrime,

terror, rimorsi, oblio.

Io lo riveggo ~ e lieta

ora potrò morir!)

ARNOLDO

Come tuonò fatidico

dell'ira sua l'accento! ~

Dei Lituani il fremito

in quella voce io sento...

La invitta fé del martire,

e del leon l'ardir...

WALTER

(Corrado; ad Albano)

A stento i moti... l'ansie

del core amante io freno...

Ah! Nel sembiante l'anima

ch'ella mi legga almeno...

T'amo: le dica il guardo,

se il labbro no 'l può dir...

ALBANO

(a Corrado)

Su te cent'occhi vegliano...

ti frena, o sei perduto...

ti ispiri amor di patria,

ogni altro amor sia muto...

Ella che soffrì tanto

insegni a te il soffrir!...

VITOLDO

(guardando Aldona)

(Qual lampo il cor m'irradia!...

Sui lituani lidi

di giovinezza fulgido

già quel sembiante io vidi...

~ Aldona... Aldona è dessa...

figlia di Kowno al sir!...)

MENESTRELLI E TROVATORI

Mal venga al bardo estraneo

che osò turbar la festa!

Al suon dell'arpa lugubre

già insorge la tempesta...

Ire, furori e lacrime

sottentrano al gioir...

TEUTONI E DUCI

La croce all'aure sventoli...

si snudino le spade...

d'irato dio la folgore

strugga le ree contrade...

Né delle sperse genti

più resti il sovvenir!...

WALTER

(Corrado)

(accennando ad Arnoldo e ad Aldona)

Qui prigionier rimangano costoro..

Albano, a te li affido...

(volgendosi ai teutoni)

La festa riprendiam! ~ Doman, tremendo

qui tuonerà della crociata il grido.

Nelle coppe il vin versate ~

su, cantate! Su, danzate!

E una notte di follia

d'alti eventi affretti il dì!

(vengon riprese le danze)

TUTTI

Su, cantiamo! Su, danziamo!

Nelle coppe il vin mesciamo!

E qui regni la follia

fino al sorgere del dì!

ALDONA

Un suo sguardo mi ha beata...

ora io sfido ogni martir...

ARNOLDO

Per la patria sventurata

solo or chieggo di morir...

ALBANO

O mia patria, vendicata

ti vedrò pria di morir!

VITOLDO E DUCI

Se una trama è qui celata,

noi sapremo il reo punir.

Aldona e Arnoldo partono con Albano. Corrado rimonta verso la mensa. Tutti alzano le coppe.

Orgia animatissima.

Atto terzo
Scena prima

Le rovine di un chiostro.
In fondo della scena, promontori e vallate coperte di neve. Sul davanti lo spaccato di un oratorio. Un piedestallo sormontato da una croce. È il tramonto.
All'alzarsi del sipario, si veggono Soldati che fuggono, ed altri che sorretti dai compagni discendono lentamente dai gioghi.
Sul davanti della scena, Donne e Fanciulli che pregano in ginocchio ai piedi della croce.

DONNE

Pietà dei soffrenti ~ pietà dei morenti

che indarno han lottato ~ coll'ira del ciel!

La fame li uccide, li assidera il gel.

SOLDATI

Pietà dei soffrenti ~ pietà dei morenti

che indarno han lottato ~ coll'ira del ciel!

La fame ne uccide, ne assidera il gel.

(le donne muovono al soccorso dei soldati e con questi si allontanano)

Aldona esce dalla porta che fiancheggia l'altare.

ALDONA

Come lugubre e tetro il dì tramonta!...

Sul bianco ammanto della terra, obliquo,

atro di sangue il sol fiammeggia. Un cupo

eco lontano di singulti e pianti

mi evocò dalle tenebre. ~ Che speri?...

Sull'orme dei viventi

qual pensier ti conduce

squallida larva che nomossi Aldona?...

Riedi alla tomba! ~ Ivi il sospiro estremo

esali il core dall'età consunto...

e dal soffrire... e dall'attender vano...

(con accento desolato)

E da tre mesi io soffro, e da tre mesi attendo...

e balzo dalle tenebre ad ogni suon che intendo;

e co' la morte in volto, e co' la febbre in cor,

inseguo una chimera che da me fugge ognor!

Per balze lontane, per valli e torrenti

errante, smarrito trasvola il pensier:

e là... fra il singulto di mille soffrenti

si arresta alla tenda di un noto guerrier...

Mio Walter! Mio sposo! Ti scuoti, ti desta!

Perché sui guanciali reclini la testa?

Ohimè!... La tua fronte s'è fatta di gel...

È muto il tuo labbro siccome un avel...

(muove per entrare nel sotterraneo)

Albano, Corrado, Aldona.

ALBANO

(a Corrado in disparte)

Aldona è là. ~ Compiesti

la tua promessa. ~ ecco... la mia qui adempio.

(si allontana)

WALTER

(Corrado)

(appressandosi ad Aldona)

O istante!... Aldona...

ALDONA

Ai cieli

dunque rapita io sono?

WALTER

(Corrado; con trasporto)

Vieni... le braccia schiudimi,

angelo del perdono...

ALDONA

(lanciandosi nell'amplesso di Corrado)

Walter!

WALTER

(Corrado; con entusiasmo)

Io son redento!...

ALDONA

Felice... ora morrò!...

WALTER

(Corrado)

Mai più disgiunti saremo in terra...

ALDONA

Cessata è dunque la orrenda guerra?

WALTER

(Corrado)

Sì, della patria compiuto è il fato...

Del dì invocato ~ l'alba spuntò...

ALDONA

(con espressione di immenso dolore)

Ahi!... Troppo tardi!... Chi del passato

l'estasi sante ridar ci può?...

WALTER

(Corrado)

Molto gioisce chi molto ha pianto...

ALDONA

E tu... mio Walter... tu speri ancor?...

WALTER

(Corrado; con trasporto)

Io t'amo, Aldona, ~ tu m'ami tanto!...

ALDONA

(sospirando angosciosa)

E il gel di morte... mi serpe in cor...

WALTER

(Corrado)

Noi torneremo alla romita valle

ove il tuo cor per sempre al mio si unì.

Sul margin d'ogni rivo, in ogni calle,

troverem l'orme dei beati dì...

Un eliso di gaudii iddio ne addita

in quel sereno e riposato asil;

là, nell'autunno della stanca vita,

per noi degli anni rivivrà l'april.

ALDONA

Perché al core mi pingi un paradiso

che gli occhi miei non rivedran mai più?

Già la morte ho nel sen ~ guardami in viso...

spenta è colei che Aldona un tempo fu.

Sulla mia fronte dall'età solcata,

un sorriso più mai non brillerà...

sol nella tomba rivivrò beata

se un pensier d'amor mi seguirà...

(squillo di campana)

WALTER

(Corrado)

(rabbrividendo)

Cielo!...

ALDONA

Qual suono!

WALTER

(Corrado)

Un brivido

perché mi scese al cor!

VOCI INTERNE

Sciagura! Anatema!

Giustizia suprema!

ALDONA

(atterrita guardando Corrado)

Che hai tu? Perché smarrito

erra il tuo sguardo?

WALTER

(Corrado)

(con disperazione)

Aldona!

Perduto io son... tradito!

ALDONA

Ciel!...

WALTER

(Corrado)

Dei sicari atroci

non odi tu le voci?

(In mano di quei démoni,

lo giuro, io non cadrò!)

(volgendosi ad Aldona)

Addio!...

ALDONA

Mi lasci?...

WALTER

(Corrado)

A Marienburgo io volo...

ivi stanotte Arnoldo

i nostri guiderà.

ALDONA

Fia vero?... E Aldona?

WALTER

(Corrado)

(conducendola presso l'oratorio)

Celata in quelle tenebre

per me a pregar rimani...

ALDONA

(guardandolo fissamente come per iscoprire il suo secreto)

Tutta la notte in lacrime,,,

in preci io veglierò...

Ma tu... amor mio?...

WALTER

(Corrado)

(svincolandosi disperatamente dall'amplesso)

Domani...

o più non tornerò...

(si allontana a passi precipitati. Aldona si trascina presso la porta dell'oratorio)

Vitoldo, Franco-Giudici, Aldona in disparte sulla porta dell'oratorio.

VITOLDO

(avanzandosi coi compagni fino al piè della croce)

Qui della croce al piè ~ gli acciar snudiam!

E un grido di vendetta al cielo alziam!

TUTTI

(sguainando le spade)

Corrado Wallenrood, sciagura a te!

ALDONA

(in disparte)

Tutto or comprendo ~ egli è perduto! ~ Ohimè!

VITOLDO

Sciagura al vile che patria e nome

osò mentir!

CORO

Reo lituano ~ empio pagano,

pe 'l nostro ferro dovrai morir!

VITOLDO

Là, tra gli agguati di stranie genti

ei ci guidò!...

CORO

A mille, a mille, di fame e stenti,

i nostri figli morir lasciò.

VITOLDO

(con mistero)

Schiuse domani ~ ai Lituani

saran le porte della città.

CORO

(prorompendo)

Né pria la morte su lui cadrà?

TUTTI

Brevi son l'ore...

che più restiam?

Del traditore

l'orme seguiam!

No! Questi acciari

non deporremo,

se prima spento

quel vil non è...

Corrado Wallenrood... sciagura a te!

(partono rapidamente)

ALDONA

(seguendo i franco-giudici con passo vacillante)

Arrestate! Arrestate!... O Walter mio!...

Corro a salvarti od a morir con te.

Scena seconda

Sala del castello di Marienburgo.
Corrado ed Albano.

WALTER

(Corrado)

(entrando agitato)

Albano!... Alban!...

ALBANO

Teco son io.

WALTER

(Corrado)

Né ancora

il segnal sfolgorò?...

ALBANO

Nulla... Sul volto

ti sta il terror. ~ E non è teco Aldona?...

WALTER

(Corrado)

Aldona! Ohimè!... Quell'adorato nome

non profferir... perduta io l'ho per sempre...

ALBANO

Spenta!... Gran dio!... Che intendo!...

WALTER

(Corrado)

No!... Vive ancora Aldona...

ma un tribunal tremendo

che al reo giammai perdona,

l'inesorato anatema

sul capo mio scagliò...

ALBANO

Il tribunal segreto

della Vehema!...

WALTER

(Corrado)

In profferir tal nome

tu pure impallidisci!... Ebben... lo sappi...

tutto è noto a coloro... Profferita

è la condanna mia...

già quei negri fantasimi nell'ombre

m'inseguono...

ALBANO

Chi mai

schiuder potria le vigilate porte

di questa torre?

WALTER

(Corrado)

Un motto

terribile... feral...

VOCI INTERNE

Sciagura e morte!

ALBANO

(atterrito)

Silenzio!

WALTER

(Corrado)

Son dessi...

VOCI INTERNE

Sventura! Anatema!

Giustizia suprema

sul vil traditor!

WALTER

(Corrado)

Circondati noi siam...

ALBANO

(con estremo dolor)

Né scampo resta!

WALTER

(Corrado)

Nessun!... Ma vivo non mi avran costoro...

(corre presso alla tavola in fondo alla scena)

A me l'anfora d'oro...

il vino della morte...

(versa in una coppa il liquore contenuto in una piccola anfora)

ALBANO

Oh! Walter mio!

WALTER

(Corrado)

(avanzandosi e levando la coppa)

Si compia il fato! ~ In questa ora suprema,

un brindisi ferale

dell'inferno risponda all'anatema!...

(con esaltazione)

Alla tua morte,

bevo, o crociato!

La patria è libera...

son vendicato...

della vittoria

nel dì sublime

è duolo immenso

dover morir...

ma questo duolo

l'alma redime...

è della gloria

luce il martir...

(beve il veleno)

ALBANO

La coppa a me!...

WALTER

(Corrado)

Tu chiedi?...

ALBANO

Teco morir...

WALTER

(Corrado)

Ah! No!

(gettando al suolo la coppa)

Ti infrangi al suolo,

o mortifero nappo...

ALBANO

Sciagurato!...

Padre ti fui... tutto con te divisi...

ed or... vecchio... prostrato

dalla lotta crudel, più che dagli anni,

mentre tu muori a viver mi condanni!...

WALTER

(Corrado)

(ad Albano co' la più viva commozione)

Sì... questa estrema grazia

ti chieggo, o veglio santo...

vivi a colei che in pianto

doman mi attenderà...

Per te d'un cor morente

l'ultimo addio le suoni...

dille che a me perdoni

e iddio mi assolverà.

ALBANO

(piangendo)

Vivrò...

WALTER

(Corrado)

(inginocchiandosi)

Mi benedici,

o padre...

ALBANO

(imponendogli le mani)

Il pianto mio

ti sia lavacro all'anima...

e in ciel ti accolga il dio

che scrisse in cor degli uomini

il santo amor di patria,

l'amor di libertà!

Vitoldo, Franco-Giudici e detti.

VITOLDO E FRANCO-GIUDICI

(apparendo sulla soglia della porta d'ingresso)

Corrado Wallenrood...

WALTER

(Corrado)

(alzandosi)

Eccomi a voi!

Che volete da me? ~ Spettri, parlate!

VITOLDO E FRANCO-GIUDICI

Traditor, il tuo sangue vogliamo,

dei caduti gli spettri noi siamo. ~

Chiedi al ciel di tue colpe perdono ~

piega il capo e ti appresta a morir.

WALTER

(Corrado)

(fieramente)

Sola è una colpa in me; ~ queste nefande

insegne ch'io portai sul petto mio...

eccole... a voi le rendo...

(getta al suolo le insegne dell'ordine)

VITOLDO E FRANCO-GIUDICI

(sguainando le spade)

A morte! A morte!

WALTER

(Corrado)

(sguainando la spada)

Indietro!

VOCI ESTERNE

I Lituani!...

ALTRE VOCI

All'armi!...

VITOLDO E FRANCO-GIUDICI

(atterriti)

Ah!... Saria ver?...

WALTER

(Corrado)

Voi arretrate!...

Il leon franse i ceppi e a voi si avventa...

oppressori di popoli, tremate!...

VOCI ESTERNE

Vittoria! Vittoria!

VITOLDO

(avventandosi a Corrado)

Tutti su lui piombiam!...

Al momento in cui Vitoldo e Corrado incrociano le spade, dalla porta entrano i Soldati lituani condotti da Arnoldo.

Arnoldo, Soldati lituani, Aldona e detti.

ARNOLDO

(slanciandosi fra Vitoldo e Corrado)

Morte ai germani!...

LITUANI

(investendo i franco-giudici)

Morte!...

VITOLDO E FRANCO-GIUDICI

(arretrando)

Cielo! Perduti siam!...

ALDONA

Ah! Basti il sangue... ei vive!...

WALTER

(Corrado)

(lanciandosi nelle braccia di Aldona)

Aldona!...

ARNOLDO

Walter!...

LITUANI

Desso!...

WALTER

(Corrado)

Qui... tutti... in un amplesso...

ALBANO

(con desolazione)

(Ed ei... la morte ha in cor...)

LITUANI

Sia gloria a Walter! Gloria

al nostro salvator!...

(Corrado è preso da un tremito convulso)

WALTER

(Corrado)

Cielo!...

ALDONA

Che hai tu?

ARNOLDO

Fratello!

CORO

Ei trema... ei soffre...

ALBANO

(con desolazione)

Ei muor...

(Aldona e Arnoldo sorreggono Corrado, traendolo verso la finestra donde entrano i primi raggi del giorno)

WALTER

Come potrei morir,

ora che al guardo mio

fulge del ciel natio

la santa luce?

Di quest'alba per lunghi anni invocata

vieni meco a gioir, Aldona amata...

due lustri di terror ~ di angosce orrende

non m'hanno ucciso...

Il mio bel paradiso ~ iddio mi rende...

ed or... dovrò... morir...

(muore)

ALDONA

Walter!... Mio Walter!...

TUTTI

Spento!

ALDONA

(cadendo in ginocchio)

Ed io credea precederti!!!

ALBANO

Udite quel concento!...

TUTTI

Le Willi!...

ALBANO

Vi prostrate...

pace all'eroe pregate!...

Nel fondo della scena compariscono le Willi portando corone di fiori e lauri.

CANTO DELLE WILLI

Delle immortali vergini

vieni all'amplesso, o martire sublime;

vieni alla luce, al gaudio!...

Amor di patria ogni fallir redime.

TUTTI

Chi per la patria muore

eterna fama avrà.

(s'inginocchiano riverenti intorno alla spoglia di Corrado)

Variante aria di Aldona «E da tre mesi io soffro»

Espressamente scritta per la signora Maddalena Mariani-Masi.

ALDONA

O dolci sogni dell'infanzia mia...

care promesse d'un felice amor...

larve ridenti che il dolor finia...

fuggite dal mio cor.

Già l'alma stanca spiega il volo a dio...

le vene agghiaccia della morte il gel...

a Walter non darò l'estremo addio...

no 'l vedrò più che in ciel!

(s'odono alcuni squilli e lamenti lontani)

Sinistro uno squillo ~ un'eco fatale

il vento gelato - mi reca sull'ale...

nell'ombra un mistero ~ si compie d'orror...

nel buio deserto ~ chi geme?... chi muor?...

Pietade, o ciel, di chi mancar si sente...

fra' ghiacci eterni, e aita in te sol ha...

pe' morenti t'invoca una morente...

tutti soffriam... pietà!

(cadendo in ginocchio affranta)

Fine del libretto.

Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40 (W)

Locandina Prologo Scena unica Atto primo Scena unica Atto secondo Scena unica Atto terzo Scena prima Scena seconda Variante aria di Aldona «E da tre mesi io soffro»