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Maria di Rohan

MARIA DI ROHAN

Melodramma tragico.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Salvadore CAMMARANO.
Musica di Gaetano DONIZETTI.

Prima esecuzione: 5 giugno 1843, Vienna.


Personaggi:

Riccardo, conte di CHALAIS

tenore

Enrico, duca di CHEVREUSE

baritono

MARIA contessa di Rohan

soprano

Il VISCONTE de Suze

basso

Armando di GONDI

tenore

De FIESQUE

basso

AUBRY segretario di Chalais

tenore

Un FAMILIARE di Chevreuse

basso


Cavalieri e Dame - Arcieri. Un Usciere del gabinetto del re - Paggi - Guardie - Domestici di Chevreuse.

L'avvenimento ha luogo in Parigi, sotto il regno di Luigi XIII.

Atto primo

[Preludio]

Scena prima

Sala terrena del Louvre. A sinistra magnifica scala che mette negli appartamenti del re; altra simile a dritta, conducente a quelli della regina; porte laterali: nel fondo intercolumnio, attraversato da seriche, effigiate cortine. Comincia la notte; ardono vaghi doppieri.
Cavalieri e Dame, giungendo da parti diverse.

[N. 1 - Introduzione]

QUALCHE DAMA

Ed è ver! Questa reggia, che pria

nel silenzio più tetro languia,

or vestita di luce, s'appresta

alle gioie di subita festa!

UN CAVALIERE

Ben lampeggia fra tanto mistero

d'alte cose un baleno foriero!...

UN SECONDO

(sommessamente)

Del ministro la stella declina!

UN TERZO

(sommessamente)

Ei dal seggio eminente rovina!

IL PRIMO

Ma rimuover non giova tai veli...

UN ALTRO

Quanto ardita opra saggia non è.

UN VECCHIO CAVALIERE

S'abbandoni all'arbitrio de' cieli,

il destino dei regni, e del re.

(si disperdono)

Scena seconda

Chalais.

(egli viene dalle stanze del re, guarda un istante verso l'appartamento della regina, quindi trae un foglio e legge)

«Non seguite la caccia:

pria che il re torni, ch'io vi parli è d'uopo.»

Maria sì lungo tempo

fuggì la mia presenza, udir non volle

di mie querele il suono...

Ed or!... Qual cangiamento!... Ingiusto io sono!

Quando il cor da lei piagato

sul mio labbro amor ponea,

quando al piede io le cadea,

ella udirmi, è ver, negò.

Ma di pianto mal frenato

le sue luci asperse intanto...

ogni stilla di quel pianto

una speme in me destò!

Scena terza

Maria, dagli appartamenti della reggia, e detto.

MARIA

Conte?...

CHALAIS

Agitata voi siete!

MARIA

Oh quanto! E voi potete

stornar funesto colpo.

CHALAIS

Io?...

MARIA

Stringe l'ora...

m'udite! Sfida sanguinosa, il truce

nepote del ministro

a Chevreuse intimò: spento cadea

chi provocò la pugna,

e giusta legge a morte

condanna l'uccisor.

CHALAIS

Purtroppo!

MARIA

Indarno

placar tentai col pianto

l'inesorato Richelieu... Soltanto

una speranza, e in voi riman.

CHALAIS

Parlate.

MARIA

Tutta la luce del regal favore

splende sul capo vostro.

(col massimo calore)

Ah! Chiedete al monarca

del reo la vita, e il reo vivrà.

CHALAIS

Congiunto

egli è di sangue a voi, pur... tanto affanno!...

Sperda i sospetti miei

clemente il cielo. Paventar dovrei

nel congiunto un rival?

MARIA

(abbassando gli occhi)

(Che dir?)

CHALAIS

Tacete?

Oh silenzio tremendo!...

Più non m'amate?

MARIA

No 'l deggio!

CHALAIS

Che intendo!

(odesi un suono che annuncia il ritorno del re)

MARIA

Il re!... Fra poco ad onorar la festa

ei verrà della madre... Il palco eretto

all'alba fia!... Brevi momenti avete,

ad implorar la grazia!

CHALAIS

È mio destino

ogni vostro desio!... Ah! Della vita

che altrui difenderò, m'attende forse

crudo premio, la morte!

(entra negli appartamenti del re)

MARIA

Rival! Se tu sapessi!... Ei mi è consorte!

(siede. Qualche momento di silenzio)

Cupa, fatal mestizia

in questo core ha stanza...

Qual entro un'urna gelida

del viver mio son l'ore

contate dal dolore...

Conforto ne' miei gemiti

trovo al penar soltanto...

E il pianto, ancora il pianto

è grave error per me!

(s'accosta alla porta che mena all'appartamento del re, osservando nella massima agitazione)

Scena quarta

De Fiesque, il Visconte, Dame, Cavalieri e detta.
Quindi un Usciere.

VISCONTE

Contessa! In tanto giubilo

mesta così!

DAME

Perché?

MARIA

Io mesta? (Ciel, qual palpiti!

Quale incertezza orrenda!)

FIESQUE

(piano agli altri)

Par che tremante e dubbia

il suo destino attenda!

MARIA

Chi giunge?... Agghiaccio ed ardo!

(s'avanza l'usciere, e dopo essersi inchinato a Maria, le porge un foglio, e rientra negli appartamenti del re)

MARIA

(con gli occhi sulla carta)

(Fia ver!... La grazia!... Il re...)

CAVALIERI

Qual foglio mai!...

MARIA

Riccardo,

ah! Tutto io deggio a te!...

(Ben fu il giorno avventurato

che a conoscerti imparai:

nobil cor, che tanto amai,

non invan ricorsi a te.

Perché farti almen beato

d'un accento non poss'io?

Ma un arcano l'amor mio

dée restar fra il cielo e me.)

FIESQUE, VISCONTE E CORO

(Quale grazia, qual desio

appagò clemente il re?)

(Maria fa cenno alle dame che la seguano nelle stanze della regina)

Scena quinta

Gondi e detti; quindi Chalais.

[N. 2 - Scena e cavatina]

GONDI

(avanzandosi co' la massima disinvoltura)

Cavalieri...

VISCONTE

Che veggio!...

CAVALIERI

Armando!

FIESQUE

È folle

costui!

GONDI

Qual meraviglia!

FIESQUE

E presentarti

osi alla corte! Di Chevreuse le parti

nell'infausto duello

tu sostenevi: ti circonda l'ira

dell'offeso ministro!

(Chalais rientra in aria cupa e passeggia nel fondo della sala)

GONDI

Ei volge or nella mente

cure più gravi! È certa, ed imminente

la sua caduta.

FIESQUE

Certa!

GONDI

(in tono di beffarda ironia)

Il cor mi piange,

dolce amico, per te, ch'ei destinava

capitan degli arcieri.

FIESQUE

Apertamente

altri non l'osa ancor, di sua rovina

tu sol gioisci!

GONDI

Ei m'è rival.

FIESQUE

Deliri?

GONDI

Udite!

(tutti a lui d'intorno; Chalais si arresta ad ascoltarlo, sempre in fondo alla sala)

GONDI

I miei sospiri

giammai non sepper dell'amata donna

scendere al cor: ne investigai l'occulta

ragion possente: del ministro il tetto,

entro un sol dì, l'accolse

ben tre volte!

GLI ALTRI

(tranne Chalais)

Il suo nome!

GONDI

A tutti è nota:

Maria, contessa di Rohan!

CHALAIS

(balzando verso Gondi)

Che ardisci!

GONDI

Riccardo!...

CHALAIS

Infame detrattor! Mentisci.

GLI ALTRI

Conte!

GONDI

(sguainando la spada)

Ragion del fero

insulto dammi!

CHALAIS

Ah sì...

(sguainando la spada)

VISCONTE E CAVALIERI

Fermate!

FIESQUE

Il senno

smarriste? Nella reggia!...

VISCONTE

Alcun s'avanza!...

CHALAIS

Ebben, domani.

(gettando il guanto che Gondi raccoglie)

FIESQUE

È questa

opra d'incanto!... Il duca!...

CAVALIERI

Chevreuse!

Scena sesta

Chevreuse e detti.

CHEVREUSE

Amici...

FIESQUE

Tu alla corte?

CHEVREUSE

Il vedi.

FIESQUE

E come?

CHEVREUSE

(correndo nelle braccia di Chalais)

Al mio liberator lo chiedi.

(volgendosi ai cavalieri)

Gemea di tetro carcere

fra le pareti oscure,

pender vedea terribile

sul capo mio la scure!

Quando parlar di grazia

odo una voce intorno...

Sciolto dai ceppi. All'aure

di libertà ritorno...

Qui, fra la gioia unanime,

schiera mi cinge amica...

Riccardo, questa lagrima

tutto il mio cor ti dica...

Se posso un giorno spendere

la vita in tuo favor,

grato mi fia di rendere

il dono al donator.

CHALAIS

(Nell'abbracciarlo un aspide

par ch'io mi stringa al cor!)

GLI ALTRI

Furo i tuoi brevi palpiti

un sogno di terror.

CHEVREUSE

(E tu Maria bell'angiolo

di duol consolator.

Se anche ti posso stringere

su questo fido core,

dirti di quanto amore

ardo, mio ben, per te;

se nel tuo sguardo tenero

pascermi ancor m'è dato...

chi sarà mai beato

in terra al par di me?)

CAVALIERI

Vieni, e del cor tuo grato

esprimi i sensi al re.

[N. 3 - Finale I]

CHEVREUSE

Ma che! Turbato sei?

CHALAIS

Turbato!...

VISCONTE

È vero.

Corse fra lui poc'anzi

ed Armando una sfida...

CHALAIS

Mortal.

(gettando verso Gondi una fiera occhiata)

CHEVREUSE

Qui giungo in tempo a secondarti.

CHALAIS

Mercé, duca: il visconte?

Avrò seguace.

CHEVREUSE

Due ne chiede il rito

quando a morte si pugna! Ove?

(volgendosi rapidamente a Gondi)

GONDI

Alla torre

di Nesle.

CHEVREUSE

Prescrivi il giorno, accenna l'ora.

GONDI

Della vegnente aurora

il sorger primo.

(la sala si riempie di altri cavalieri e dame)

VISCONTE

È dover mio recarmi

dappresso al re; ci rivedrem tra poco

alla festa.

(entra nelle stanze del re)

Scena settima

Maria e detti.

MARIA

Le danze

incominciaro, ed alte nuove apporto;

deposto è Richelieu.

FIESQUE

Che?

MARIA

L'annunziava

la regina, ella stessa.

GONDI

Oh gioia!...

GLI ALTRI

(tranne Fiesque)

Viva il re!

CHEVREUSE

Felice appieno

mi rende oggi la sorte:

dame, signori, alfin la mia consorte

presentarvi m'è dato.

(Maria si turba)

GLI ALTRI

Che parli!...

CHEVREUSE

Del nepote,

che il mio brando svenò, sposa il ministro

bramò la mia diletta:

le folgori a schivar di sua vendetta

io l'imene tacea.

CORO E FIESQUE

Ma la duchessa?

CHALAIS E GONDI

La tua sposa?

MARIA

(O cimento!...)

CHEVREUSE

Eccola!

(presentando Maria)

CHALAIS

(atterrito)

Dessa!

CHEVREUSE

D'un anno il giro è omai compito,

che a lei mi strinse occulto rito,

che il viver mio seco diviso

beato riso ~ d'amor si fe'.

MARIA

(guardando Chalais)

(Il suo tormento, le smanie veggo,

tutto nel volto il cor gli leggo...

Ah! gronda sangue quel cor piagato,

ma più squarciato ~ del mio non è.)

CHALAIS

(Di qual mistero s'infranse il velo!...

Per me di lutto si veste il cielo!...

Tranne la tomba che si disserra

beni la terra ~ non ha per me.)

GONDI, FIESQUE E CORO

Di vostra gioia gode ogni core,

sì liete nozze fecondi amore.

I beni tutti che il mondo aduna

rechi fortuna ~ al vostro piè.

Scena ottava

Il Visconte e detti.

VISCONTE

(a Chalais con profondo inchino)

Conte!

CHALAIS

Ebben?...

VISCONTE

Di voi primiero

suo ministro, chiede il re.

(parte)

FIESQUE

(Ei!)

CHEVREUSE

Ministro!...

MARIA

Ciel!

GONDI, CHEVREUSE, FIESQUE E CORO

Fia vero!...

TUTTI

Plauso al conte di Chalais!

(Chevreuse stringe la mano di Chalais; gli altri si affollano intorno ad esso come per felicitarlo. Fiesque cerca di dissimulare la sua collera frammischiandosi alla comune esultanza)

TUTTI

Sparve il nembo minaccioso

che atterria la Francia intera!

Sorge un astro luminoso!...

Qui ciascuno esulta e spera.

CHALAIS

(Se d'onor desio mi prese,

se vaghezza ebb'io d'impero,

lei mertar che il cor m'accese,

era il solo mio pensiero.

Or che unita altrui la scopro,

or che so che un altro ell'ama,

che mi cal d'onore e fama,

se più mio non è quel cor?)

MARIA

(Deh! Reggete voi quel core

patrio zelo, ardor di gloria...

A turbar d'infausto amore

mai no 'l venga la memoria.)

CHALAIS, CHEVREUSE E GONDI

(piano fra loro)

Rammentate... come al cielo

tolto fia dell'ombre il velo!...

MARIA, CHEVREUSE, VISCONTE, GONDI E CORO

Al piacer dischiuda il varco

ogni labbro, ed ogni cor.

FIESQUE

(Il dispetto ond'io son carco

vela, o riso mentitor.)

CHALAIS

(Al suo brando io stesso il varco

schiuderò di questo cor.)

(a Gondi)

Alla torre di Nesle.

GONDI

Sì verrò.

Vengono tolte le cortine in fondo, lasciando vedere i giardini del Louvre, sfolgoreggianti per vivide faci e popolati da Guardie, faci e Nobili convitati alla festa, tra i quali molti chiusi in eleganti maschere. Chalais, seguito dal Visconte, si avvia agli appartamenti del re, ma giunto alla sommità della scala, si rivolge un istante verso Maria. Tutti s'inchinano, quindi muovono per entrare nella galleria della festa.

Atto secondo
Scena prima

Una stanza nel palazzo Chalais. Sulla dritta in fondo, porta d'entrata: a sinistra veroni aperti dai quali scorgesi una facciata del Louvre, tutta illuminata; lateralmente la porta d'un gabinetto d'arme, adorna di trofei: in contro ad essa altra porta che mette all'appartamento della contessa, madre di Chalais.
Chalais, occupato a scrivere; sul tavolino, una spada leggera alla quale suggellerà le lettere.
Aubry nel fondo. Odesi dal Louvre il suono di liete danze.

[N. 4 - Preludio, scena e aria]

CHALAIS

(soffermandosi dallo scrivere)

Nel fragor della festa, ahi! la rividi

l'ultima volta!... Oh mio destin crudele!...

me la rapiva un cenno

della madre spirante!...

(l'oriuolo del Louvre suona le quattro: Chalais scrive ancora qualche linea, quindi chiude il foglio, si trae dal seno una medaglia, e l'attacca ad esso)

Aubry!

AUBRY

(avanzandosi)

Signore!

CHALAIS

Osserva!

(apre un ripostiglio della scrivania e pone la lettera, rinchiude e ne serba la chiave)

S'io non riedo, e il giorno muore,

con violenta mano

apri, ed il foglio reca... Ivi è segnato

a cui. Né ad altri sia palese. Intendi?

AUBRY

Il mio zel conoscete.

CHALAIS

È vero. Attendi

(come risovvenendosi d'alcuna cosa)

pria di macchiar con la vietata pugna

il mio grado sublime, io lo ricuso.

(segna un foglio e lo suggella)

Al re.

(porgendolo ad Aubry che subito esce; egli entra nel gabinetto e ritorna con due pistole, che ripone sulla scrivania, accanto alla sua spada; poscia si avvicina alla porta conducente alle stanze della madre)

Dorme affannosa!...

Ah! Forse, o madre mia,

entrambi dormiremo,

pria del volger del giorno, il sonno estremo!

Alma soave e cara,

che al tuo fattore ascendi,

la dipartita amara

per poco ancor sospendi.

Fra breve, in cor lo sento,

io pur sarò sotterra:

amor ci univa in terra,

ci unisca amor nel ciel.

E tu, se cado esanime,

se il fato vuol ch'io mora,

versa un'amara lagrima

sulla mia tomba almen.

Che t'amerò, bell'angelo,

oltre la tomba ancora,

quando d'amore i palpiti

taccion di morte in sen.

Scena seconda

Aubry e detto.

[N. 6 - Finale II]

AUBRY

Donna, che il volto d'una larva cinge,

a voi parlar desia.

Eccola!

Scena terza

I suddetti, e Maria chiusa in domino e coperta d'una maschera.

CHALAIS

Va'.

(ad Aubry, che si ritira)

(Maria getta la maschera)

Maria!...

O supremo piacer!... Non mi destate...

MARIA

Riccardo!

CHALAIS

È sogno, è sogno il mio!...

MARIA

Che favellate,

misero, di piacer? Vi sta d'innanzi

la morte! Richelieu...

CHALAIS

Finite.

MARIA

In alto

ritorna.

CHALAIS

Come?

MARIA

Il re l'udia: scolparsi

fu lieve a quell'accorto.

CHALAIS

E voi?

MARIA

M'apprese

la regina il segreto... Altrui fidarsi

era periglio... Voi salvaste i giorni

del mio consorte, i vostri

a salvar m'affrettai.

D'uopo è fuggir.

CHALAIS

Fuggir! Che intendo mai!...

MARIA

E senza indugio alcun. Di nere trame

il ministro v'incolpa, e sorto appena

il dì, fra ceppi trascinar vi denno,

e serbarvi alla scure...

CHEVREUSE

(voce)

Ov'è costui!...

Chalais! Riccardo!...

MARIA

(qual persona tocca da fulmine)

Il mio consorte!...

CHALAIS

Oh cielo!

MARIA

Come ascondervi?... Ah sì...

(afferra d'un braccio Maria, che è rimasta immobile, presa da tremito convulso, e la spinge rapidamente nel gabinetto d'armi)

M'investe un gelo!

Scena quarta

Chevreuse e detto.

CHEVREUSE

(uscendo)

Ch'ei dorma!...

CHALAIS

(muovendogli incontro, e simulando calma)

Enrico!...

CHEVREUSE

T'aspettai finora

nel tetto del visconte... avanza l'ora

al duello prescritta.

CHALAIS

(volge smarrito un rapido sguardo al gabinetto)

Favella più sommesso...

Podria la madre udir!

CHEVREUSE

(abbassando la voce)

Saggio consiglio!

Prendiam l'armi, e si vada...

(avviandosi alla scrivania)

Che! con sì fragil spada!...

Irne al ballo t'avvisi? Un ornamento

da festa io veggo... Eh! No: dieci migliori

lame possiedi, e la prudenza impone...

a me la scelta, a me: son tuo campione...

(incamminandosi verso il gabinetto)

CHALAIS

Che fai? T'arresta!

(nella più grande agitazione)

Arrestati...

(respingendolo)

CHEVREUSE

Se tu non vuoi... Che vedo!

(scorgendo la maschera e raccogliendola)

Or tutto è chiaro!

CHALAIS

E credere

osi?...

CHEVREUSE

Al mio sguardo io credo.

CHALAIS

Ah! no, t'inganni... Ascoltami...

Qui non la trasse amore...

Lo giuro al ciel, colpevole

non è, non è quel core...

CHEVREUSE

(in tono scherzevole)

Favella più sommesso...

potria la madre udir!

CHALAIS

(Ah Fui vicino io stesso

l'arcano a discoprir!)

CHEVREUSE

De' tuoi segreti a frangere

io qui non venni il manto;

dell'onor tuo sollecito

io qui movea soltanto.

Bruttarti di ludibrio

potria l'indugio.

CHALAIS

È ver!...

CHEVREUSE

In te ritorna, scuotiti

a così reo pensier.

Corriamo alla vittoria

che a noi prepara il fato,

desta l'ardire usato,

sorgi nel tuo valor.

T'arriderà la gloria,

come t'arrise amor.

CHALAIS

(un'occhiata al gabinetto)

(A brani mi dilania

del suo terror l'imago.)

Destino avverso, è pago

l'ingiusto tuo furor?

(No, più tremenda smania

mai non oppresse un cor!)

CHEVREUSE

Sul campo dell'onore

io ti precedo.

CHALAIS

Ah! Sì...

CHEVREUSE

Ma tronca le dimore.

Vedi, già spunta il dì.

CHALAIS

Va'... è ver! Parla sommesso.

CHALAIS E CHEVREUSE

(Chevreuse ridendo)

Potria la madre udir!

(Chevreuse esce. Chalais chiude la porta, indi si accosta al gabinetto)

CHALAIS

Maria!...

Scena quinta

Maria e detto; essa è pallida, e mal si regge in piedi.

CHALAIS

Sedete...

MARIA

Un altro istante ancora,

ed io morta cadea.

CHALAIS

Tornate in calma;

il periglio cessò.

MARIA

Cessò? Ma crudo,

tremendo al paro altro ne insorge! Io tutto

udia, pugna fatal... Voi non v'andrete...

CHALAIS

Che!...

MARIA

(sorgendo)

No... per quanto avete

di caro in terra, e sacro in ciel, Parigi

abbandonar giurate... or, or, che morte

d'ogni intorno vi stringe...

CHALAIS

Che dite! L'onor mio!

MARIA

Funesto errore!

A suddito leal vieta l'onore

di trasgredir le leggi... e giusta e santa

legge i duelli condannò...

CHALAIS

Maria!...

lottar col fato è vano!...

Ei mi tragge, io lo seguo...

MARIA

Ah disumano...

(il Louvre batte le cinque)

CHALAIS

(disponendosi ad uscire)

Ecco l'ora!...

MARIA

O mio spavento!

(con la forza della disperazione)

Deh m'ascolta...

CHALAIS

S'io ritardo

un momento, un sol momento,

avrò nota di codardo!

MARIA

Ah! per poco...

CHALAIS

No...

MARIA

Son io che ti prego...

Mira, io son che il chieggo a te!

CHALAIS

(Crudo istante!... Al par del mio

lacerato un cor non v'è...)

MARIA

(con accento animato, ma sempre interrotto dalle lacrime)

Che mai potrà commoverti?...

Quai sensi, quali accenti?...

Non il mio duolo, i gemiti...

di me pietà non senti!

La madre?... Ah! Di due cori,

del suo, del mio pietà...

(cadendo ai piè di Chalais)

Riccardo, se tu muori

la madre tua morrà!

CHALAIS

(Come frenar la lagrima

che pende sul mio ciglio?...

Io son mortal, son figlio!...)

La sorte mia tremenda

in ciel segnata è già...

Più fiera non la renda

la tua crudel pietà.

Sorgi o donna... il cor m'infrangi!

(cercando di alzarla; Maria si avviticchia alle sue ginocchia)

MARIA

Nella polvere, ai tuoi piedi

qui morrò, se non ti cangi...

CHALAIS

Ah! Contrasto...

MARIA

(con forza sempre crescente)

Se non credi

al mio pianto... alla mia prece.

Ah! Riccardo!...

CHALAIS

Tu vincesti!...

(sollevandola)

(odonsi frequenti colpi alla porta)

Scena sesta

I suddetti, ed il Visconte, sempre dentro.

VISCONTE

Conte!

CHALAIS

Amico!

VISCONTE

Scorse l'ora, ed in tua vece

a pugnar s'appresta Enrico.

CHALAIS

Cielo! Ed io!... Va'... lo rattieni...

Io ti seguo... io volo...

(prendendo le sue armi)

MARIA

Ahimè!...

CHALAIS

(a Maria)

Non udisti?

VISCONTE

Vieni, ah vieni...

CHALAIS

Corro...

MARIA

A morte. Arresta il piè...

CHALAIS

A morire incominciai

nell'udirti altrui consorte;

lascia, o donna, lascia omai

che si compia la mia sorte...

Deh! Talvolta a gemer vieni

sulla pietra che m'accoglie...

E le gelide mie spoglie

sentiranno e vita e amor.

MARIA

Per l'amor che t'inspirai,

per la mesta genitrice,

va', t'invola, cedi omai

al terror d'un'infelice.

Un rimmorso a me risparmia,

te ne prego ai tuoi ginocchi...

deh! pietà di me ti tocchi,

deh! ti muova il mio dolor.

CHALAIS

Ah! Maria!... deh, mi lascia!

MARIA

No, ah no, giammai!

CHALAIS

Suonò l'ora!...

MARIA

Di tua morte!

(Chalais parte correndo, Maria lo segue)

Atto terzo

[N. 6 - Preludio]

Scena prima

Sala nella dimora di Chevreuse. Ingresso nel prospetto; una porta laterale; grande oriuolo in fondo; un tavolino fra due sedie.
Chevreuse, con un braccio avvolto da una benda, siede presso il tavolino, sul quale stanno le pistole di Chalais. Maria in piedi da un lato, Chalais dall'altro, alcuni Servi indietro.

[N. 7 - Scena, preghiera e aria]

CHEVREUSE

(a Maria ch'è vivamente agitata)

Ti rassicura!... La ferita è lieve,

più che no 'l mostri.

CHALAIS

Ah! Tardi,

mio malgrado, io giungea!...

Perché non m'attendesti?...

CHEVREUSE

Or di ben altra

sciagura i colpi riparar n'è d'uopo.

L'aure di questo cielo

spiran morte per te!... Via di salvezza

io t'aprirò...

(sorgendo)

CHALAIS

Che fai?... Riposo chiede

il tuo stato...

CHEVREUSE

Riposo.

Mentre in periglio qui staria l'amico?...

Mal conosci, Riccardo, il cor d'Enrico!

(accenna ai servi di seguirlo, ed esce per la porta laterale)

MARIA

(Alzar non oso i lumi!)

Scena seconda

Un Familiare di Chevreuse, Aubry e detti.

FAMILIARE

(annunziando: Aubry si avanza, egli si ritira)

Aubry!

AUBRY

(ansante, con estremo turbamento)

Lung'ora

indarno vi cercai... sull'orme vostre

mi ridusse il Visconte...

CHALAIS

Apportator sei di sciagura?

AUBRY

Invase

drappel d'arcieri il vostro albergo, e tutte

le più riposte carte

sorprese.

CHALAIS

Oh fero evento!...

(ad Aubry, che parte)

Esci!

(con disperazione)

Tu sei perduta!

MARIA

Io?... Ciel, che sento?

CHALAIS

Pria che a pugnar movessi, a te vergava

note d'amor... quel foglio

or nelle mani è del ministro, in breve

fia nelle mani del tuo sposo...

MARIA

Ah! Ch'egli

mi svenerà!

CHALAIS

Dell'ira sua tu déi

fuggir l'impeto primo... I passi miei

raggiungi.

MARIA

No...

CHALAIS

La tua virtù m'è sacra...

Rispettarlo io prometto, e fra le braccia

trarti del tuo germano,

governator d'Alsazia...

(odesi scoccar una molla: s'apre un uscio segreto, di fronte alla porta laterale)

MARIA

Il Duca!... taci.

Scena terza

Chevreuse, e detti.

CHEVREUSE

Per quest'occulta via presso alle mura

della città si giunge; ivi t'aspetta

un rapido cavallo. Andiam... t'affretta.

(mentre Chalais prende il cappello, egli esce il primo per la porta segreta; rapidamente)

CHALAIS

(Maria, se la vicina

ora squilla, e non vieni, a morir teco

io riedo.)

(segue Chevreuse)

MARIA

(con amarezza)

Infausto imene

stringer volesti, o madre!

Ah! L'averti obbedita,

lo vedi, a me costar dovrà la vita!

(resta alquanto in silenzio. Poi, colpita da un pensiero, cade in ginocchio, ed i suoi lumi si riempiono di lacrime)

Havvi un dio che in sua clemenza

volge il guardo all'infelice,

che de' figli l'obbedienza

scrive in cielo, e benedice.

Il suo braccio salvatore

madre, invoca in mio favore...

Ah! Da morte acerba e fiera

involarmi sol puoi tu...

D'una madre alla preghiera

no, mai chiuso il ciel non fu.

Scena quarta

Chevreuse, e detta; poi il Familiare.

CHEVREUSE

Partì: brev'ora, ed egli fia lontano

da questa terra.

MARIA

(Ah smania!)

FAMILIARE

Il capitano

degli arcieri.

MARIA

(con manifesto spavento)

(Ah! La morte!...)

CHEVREUSE

(a Maria)

Onde tremar! Già salvo

è Riccardo...

(al familiare)

S'avanzi!

FAMILIARE

La regina

di voi chiese, duchessa.

(esce)

MARIA

(con rapido movimento)

Vado.

CHEVREUSE

Ah! Pria

ti calma.

MARIA

Son tranquilla...

Pur... se vuoi ch'io rimanga...

CHEVREUSE

No.

MARIA

(uscendo)

(Vacilla

sotto al mio piè il suol...)

(Maria s'incontra con De Fiesque, che le s'inchina; ella risponde confusamente al saluto, e si allontana con sollecitudine. Chevreuse la osserva, non senza qualche stupore)

Scena quinta

De Fiesque, in divisa militare, alcuni Arcieri, che rimangono al di là dell'ingresso, e detti.

FIESQUE

Spera il ministro,

che a me svelar dell'accusato conte

l'asil vi piaccia.

(Chevreuse vorrebbe rispondergli)

(dandogli la lettera di Chalais, a cui è unito il ritratto)

Questo foglio innanzi

leggete, o Duca, la risposta quindi

aspetterò.

(si ritira con gli Arcieri)

CHEVREUSE

(dopo aver spiegato il foglio)

~ Son cifre

di Riccardo! ~

(legge)

«Fra poco estinto forse

cadrò per te: l'eterno

silenzio della tomba

coprirà l'amor mio... ~

Piangi, ma in cor soltanto... Ultimo addio

da me ricevi, e la tua dolce imago

da me riprendi.»

(apre la scatola, contenente il ritratto)

Che!... Maria!... Dessa! E Riccardo...

la scorsa notte... Oh rabbia!...

No, no... spirto maligno

illuse gli occhi miei...

esser non puote.

(osserva nuovamente il ritratto)

Ah! Che purtroppo è lei!

(cade annientato su una sedia)

~ Bella, e di sol vestita

mi sorridea la vita!

Amico il ciel m'offria

quanto un mortal desia!

(sorge smanioso)

Ahi! Fur mentite larve!

Fu sogno che disparve!...

Tutto il tremendo vero

s'affaccia al mio pensiero!

Funesto il giorno e squallido

agli occhi miei si fe'...

per me veleno è l'aura...

è tomba il suol per me.

Scena sesta

Fiesque e detto; quindi il Familiare.

FIESQUE

Ebben?

CHEVREUSE

Che mai bramate?

FIESQUE

Duca, no 'l rammentate?

Una risposta.

CHEVREUSE

Il perfido

fuggì... purtroppo!... (Ed essa

avria seguito?... Orribile

sospetto!...

(suona un campanello: comparisce il familiare)

La Duchessa

qui rieda...

FIESQUE

Vana cura.

Ella è fra queste mura.

CHEVREUSE

Fra queste mura!... (Oh giubilo!)

FIESQUE

Escirne un cenno mio

tolse ad ognun. Raggiungere

il conte spero... Addio!

(esce affrettatamente)

CHEVREUSE

Vanne... La mia consorte...

Colei qui tragga il piè.

(al familiare che subito esce)

Voce fatal di morte,

empia, t'appella a me!

(piangendo)

Ogni mio bene in te sperai,

per me la luce fosti del dì,

del cielo stesso io più t'amai...

Fu giusto il cielo, che mi punì!

Ah! D'una lagrima il ciglio mio

asperge ancora stolta pietà!...

Sì, ma fra poco di sangue un rio

a questa lagrima succederà.

(entra nella porta laterale)

Scena settima

Maria ed il Familiare, quindi Chevreuse.

[N. 8 - Gran scena, terzetto e finale III]

MARIA

(si avanza con passo incerto e vacillante; il suo volto è cosparso di estremo pallore, ha gli occhi immobili e spaventati; ella resta lungamente in silenzio, come istupidita, quindi si scuote, guarda all'interno, ed esclama)

Al supplizio fui tratta!...

CHEVREUSE

(rientra, non visto da Maria, ch'è sul davanti della scena; egli ha un pugnale nella destra, e la rabbia sculta negli occhi, ma, osservando la stato di Maria, si commuove a pietà)

(Ecco l'infida,

(lasciandosi cadere il pugnale sul tavolino)

entro il mio cor piantarlo

più lieve a me saria!)

(si avanza, e fa sedere la moglie a lui d'accanto: ad un suo cenno il domestico si ritira. Momenti di silenzio. Maria volge un guardo all'oriuolo)

CHEVREUSE

Come inquieta

misuri il tempo! Ah! N'hai ragion; t'aspetta...

la regina.

(scompiglio di Maria)

MARIA

(Ogni sguardo, ogni parola

i miei spaventi accresce!...)

CHEVREUSE

O rimaner t'incresce

all'uom dappresso che t'amò... che t'ama

più di oggetto mortal? Che in te ripose

cieca fidanza?

MARIA

Duca!... (Io tremo.)

CHEVREUSE

Il nome

infamar del consorte... Il proprio nome!...

Orrida, spaventosa

è quest'idea! Pur traviata sposa

ad arrestar non vale...

E quando noto sia l'oltraggio, è d'uopo

cancellarlo col sangue!...

MARIA

Ah! Basta, basta...

(Ahi, qual destin tremendo ne sovrasta!)

CHEVREUSE

(frenandosi e con ironia)

So per prova il tuo bel core,

la tua fé m'è nota assai;

non ha macchia il tuo candore,

il mentir che sia non sai.

Ben potei sicuro e franco

l'onor mio riporre in te.

MARIA

Cessa... Ohimè!... la tua ferita

gronda sangue...

CHEVREUSE

(alzandosi impetuosamente)

Io ne versai

maggior copia... La mia vita

per l'indegno avventurai!...

MARIA

Deh! Ti calma...

CHEVREUSE

Ah! Qual mi rende,

qual mercede ol traditore!...

E la sorte lo difende...

lo sottragge al mio furore...

MARIA

Duca, oh ciel...

CHEVREUSE

Né a me fia dato

trucidar lo scellerato?...

MARIA

(Tremo!)

CHEVREUSE

Il cor squarciargli a brani

non potrò con queste mani?

(squilla l'oriuolo)

MARIA

Ah!

(con grido altissimo, e volgendosi piena di terrore, e con moto involontario, all'uscio segreto)

CHEVREUSE

Qual grido!... Tu volgesti

alla porta i rai! Perché?

Viva speme in cor mi desti!

Forse... Il vil?...

MARIA

Pietà... di... me...

(cadendo, quasi tramortita, ai suoi piedi)

CHEVREUSE

(trascinandola verso l'uscio segreto, e tenendola sempre afferrata per un braccio)

Sull'uscio tremendo lo sguardo figgiamo:

che alcun lo dischiuda, uniti attendiamo.

Spavento mortale ~ o donna t'assale!... ~

È troppa la gioia!... mi toglie... il... respir!

(traendo dalla paura di Maria la certezza del ritorno di Chalais)

MARIA

T'acqueta... m'ascolta... non creder all'ira...

il detto... la prece... sul labbro... mi spira!...

Ah! più non avanza ~ alcuna speranza...

ad ogni momento mi sembra morir!...

Scena ottava

L'uscio schiudesi ad un tratto comparisce Chalais; i suddetti.

CHEVREUSE

(con espressione di gioia feroce)

Ah!...

MARIA

Colmata è la misura!...

CHEVREUSE

Che ti guida in queste mura?

CHALAIS

Il poter d'avverso fato,

brama ardente di morir.

(gettando la spada)

CHEVREUSE

Ben venisti.

MARIA

Sciagurato!

(a Chalais; un terribile sguardo di Chevreuse le tronca la parola)

(Ei mi fece abbrividir.)

Scena nona

Il Familiare, e detti.

FAMILIARE

Duca, ah Duca... stuol d'arcieri

ha varcato il primo ingresso.

MARIA

Ahi!...

CHEVREUSE

Riccardo, i tuoi pensieri

volgi al ciel: l'istante è presso.

CHALAIS

Una vita si desia

che m'è grave: io stesso...

(movendosi per incontrare gli arcieri)

CHEVREUSE

(trattenendolo)

È mia

questa vita ~ Or tu, brev'ora

li rattieni.

(al familiare, che tosto esce; egli chiude la porta)

CHALAIS

(Che farò?)

MARIA

(Non ti schiudi o terra ancora?)

CHEVREUSE

Prendi.

(ponendo nelle mani di Chalais una delle due pistole)

CHALAIS

Che?...

CHEVREUSE

(accennandogli la porta laterale)

Mi segui!

MARIA

Cielo!

CHALAIS

No!

CHEVREUSE

Vivo non t'è concesso

escir da queste porte...

Vieni... per te di morte

l'ora suonata è già.

Invoca il ciel per esso,

ma sordo il ciel sarà.

CHALAIS

Del tuo furor non tremo,

se tutto in me s'appaga.

Che tardi?... Un core impiaga,

che speme più non ha...

Un premio, un ben supremo

la morte a me sarà.

MARIA

Prima che sia compita

tragedia sì funesta,

m'uccidi, se ti resta

un'ombra di pietà...

Lasciarmi ancora in vita

è troppa crudeltà.

(odonsi ripetuti colpi alla porta in fondo. Chevreuse, respingendo Maria, che cerca interporsi, tragge seco Chalais, per l'uscio laterale, e subito lo chiude per entro. Maria sull'una seggiola, priva di sentimento)

Scena decima

La porta in fondo è abbattuta: irrompono nella sala De Fiesque ed una compagnia di Arcieri.

FIESQUE

Ove si cela il perfido?...

ARCIERI

Sottrasi ei tenta invano...

(s'ode lo scoppio di due pistole. Maria balza in piedi esterrefatta)

Scena ultima

Apresi la porta laterale, da cui si mostra Chevreuse, le cui sembianze sono difformate: ha i capelli ritti sulla fronte, e l'occhio sfavillante di sanguigna luce: tal che meglio d'uomo lo crederesti orribile spettro.

FIESQUE

Il Conte?...

CHEVREUSE

Del carnefice

ad evitar la mano,

egli s'uccise.

MARIA

Ah!...

FIESQUE

Veggasi...

(entra seguìto da qualche arciere; gli altri restano presso il limitare: mentre tutti gli sguardi son fissi a quella volta, Chevreuse si avvicina a Maria)

CHEVREUSE

La morte a lui!

MARIA

(piangendo)

Crudel!

CHEVREUSE

(gettando a lei d'innanzi la lettera ed il ritratto)

La vita coll'infamia

a te, donna infedel!

MARIA

(cade in ginocchio guardando il cielo a mani giunte)

Onta eterna?... Io non t'amai!...

Io ti resi un omicida...

per me infamia e morte avrai,

e fu pura la mia fé.

Cielo! Or usa del tuo dritto,

questa vittima ti sfida...

Se obbedirti fu delitto,

è il tuo fulmine mercé.

Fine del libretto.

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Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena ultima