Licenza

Ah no, l'augusto sguardo

non rivolgere altrove, eccelsa Elisa.

Ubbidirò. Tu ascolterai, se m'odi,

(dura legge a compir!) voti e non lodi.

Veggano ancor ben cento volte e cento

i numerosi tuoi sudditi regni

tornar sempre più chiaro

questo giorno per te: per te, che sei

la lor felicità, che nel tuo seno

le più belle virtù, come in lor trono,

l'una all'altra congiunte... Ahimè! Perdono.

Voti in mente io formai; ma dal mio labbro

escon (per qual magia dir non saprei)

trasformati in tua lode i voti miei.

Errai: ma il mondo intero

ho complice nel fallo; e (non sdegnarti)

mi par bello l'error. L'anime grandi

a vantaggio di tutti il ciel produce.

Nasconderne la luce

perché, se agli altri il buon cammino insegna?

Le lodi di chi regna

sono scuola a chi serve. Il grande esempio

innamora, corregge,

persuade, ammaestra. Appresso al fonte

tutti non sono: è ben ragion che alcuno

disseti anche i lontani. Ah, non è reo

chi, celebrando i pregi

dell'anime reali,

ubbidisce agli dèi, giova a' mortali.

Nube così profonda

non può formarsi mai,

che le tue glorie asconda,

che ne trattenga il vol.

Saria difficil meno

torre alle stelle i rai,

a' fulmini il baleno,

la chiara luce al sol.

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