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Semiramide

SEMIRAMIDE

Melodramma tragico.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Gaetano ROSSI.
Musica di Gioachino ROSSINI.

Prima esecuzione: 3 febbraio 1823, Venezia.


Personaggi:

SEMIRAMIDE regina di Babilonia

soprano

ARSACE comandante l'armate

contralto

ASSUR principe del sangue di Belo

basso

IDRENO re dell'Indo

tenore

AZEMA principessa del sangue di Belo

mezzosoprano

OROE capo de' magi

basso

MITRANE capitano delle guardie reali

tenore

L'OMBRA DI NINO

basso


Coristi: Satrapi, Magi, Babilonesi, Indiani, Egiziani, Sciti. Coriste: Principesse, Citarede, Dame straniere. Banda militare. Statisti: Guardie reali, Ministri del tempio, séguito d'Indiani, di Sciti, d'Egiziani, Popolo babilonese, Donzelle, Fanciulli, Fanciulle.

L'azione è in Babilonia.

Atto primo

[Sinfonia]

Scena prima

Magnifico tempio eretto a Belo, festivamente adornato.
Oroe nel santuario a' piedi del simulacro di Belo; Magi che prostrati e chini adorano; Ministri disposti fuori del santuario, e prostrati;
Oroe in atto di celeste visione.

[N. 1 - Introduzione]

(dopo essersi rianimato, e colle braccia tese verso il simulacro)

Sì... gran nume... t'intesi.

I venerandi tuoi decreti adoro:

e l'istante tremendo

della giustizia, di vendetta attendo.

(s'alza, seco i magi e i ministri)

Or dell'Assiria a' popoli accorrenti

alle straniere genti, a' prenci, a' regi

del nuovo augusto tempio a Belo sacro,

ministri, voi l'aurate porte aprite:

(i ministri apriranno le due gran porte laterali)

e a me d'intorno voi, magi, v'unite.

(si ritira in mezzo ai magi al santuario)

Scena seconda

Aperte le porte, la scena va riempiendosi di Babilonesi d'ambi i sessi, di Stranieri, di Donzelle; tutti recano offerte e si dispongono;
poi si canta il seguente:

CORO

Belo si celebri, Belo s'onori;

suoni festevoli, mistici cori

all'aure echeggino in sì bel dì.

È sacro a Belo un sì gran dì.

Dal Gange aurato, dal Nilo altero,

dal Tigri indomito, dall'orbe intero

venite, o popoli, in sì bel dì.

È sacro a Belo questo gran dì.

In tanta gloria vorrà dal cielo

fra noi propizio discender Belo,

lieta l'Assiria render così.

Entrano gl'Indiani, recando incensi e offerte varie. Dopo essi Idreno; s'appressano al santuario.

IDRENO

Là dal Gange a te primiero

reco omaggi, o dio possente!

Or sorridi tu clemente

a' bei voti del mio cor:

e mercede trovi omai

un costante, e vivo amor.

CORO

In tal dì l'Assiria omai

vegga al trono un successor.

Grandi e Satrapi che precedono e accompagnano Assur, seguìto da Schiavi, che recheranno le offerte.

ASSUR

Sì, sperate; sì, esultate:

cangerà d'Assiria il fato.

Questo giorno desiato

d'alti eventi il dì sarà.

Al suo trono il successore

la regina sceglierà:

la mia fede, il mio valore

obliare non vorrà.

IDRENO

E tu aspiri?...

OROE

(grave)

E tu pretendi?...

ASSUR

Di regnar, di Nino al trono.

OROE

Tu?... (che orror!)

ASSUR

Sai pur ch'io sono...

OROE

(marcato)

So chi è Assur... Sì, tutto io so.

Insieme

ASSUR

(A quei detti, a quell'aspetto

fremer sento il cor nel petto,

celo a stento il mio furor.)

IDRENO E OROE

(A quei detti, a quell'aspetto

fremer sento il cor nel petto,

celo a stento il mio terror.)

CORO

Ma di plausi clamor giulivo echeggia,

di lieti suon fragor già la festeggia.

Qual dèa nel suo fulgor già s'avvicina...

Ah! vien, de' nostri cor, bella regina.

Scena terza

Guardie reali, Satrapi, Principi, Capitani che precedono Semiramide, la quale comparisce con Azema e Mitrane, accompagnata da Principesse e Damigelle con ricchi doni da offrirsi a Belo. Schiavi.

CORO

Ah! ti vediamo ancor! Resa ci sei!

A voi di tal favor sien grazie, o dèi!

Alfin lo sguardo, il cor pasciamo in te...

conosci il nostro amor, la nostra fé.

In lei, clementi dèi, serbate ognor

d'Assiria lo splendor, il nostro amor.

AZEMA, IDRENO, ASSUR, OROE E CORO

Di tanti regi, e popoli

che miri a te d'intorno,

fra voti atteso, e palpiti,

ecco, o regina, il dì.

SEMIRAMIDE

(Fra tanti regi, e popoli,

de' numi nel soggiorno

e perché tremi, e palpiti,

misero cor, così?)

ASSUR

Regina, all'ara: e giura

ch'oggi all'Assiria omai

fra noi tu sceglierai

di Nino il successor.

SEMIRAMIDE

(s'avanza all'ara)

Ebben...

(si ferma, e osserva d'intorno)

ASSUR, IDRENO E CORO

A che t'arresti?

SEMIRAMIDE

(come sopra)

(Egli non v'è!)

ASSUR, IDRENO E CORO

Che attendi?...

SEMIRAMIDE

(esitando)

Di Nino...

Lampo vivissimo.

SEMIRAMIDE

(atterrita)

Oh ciel!

OROE

Sospendi.

Tuono: si spegne il fuoco sacro dell'ara; sorpresa, confusione, terror generale.

OROE

Mira.

TUTTI

Che fia?... che orror!

TUTTI

Ah! già il sacro foco è spento.

Tuona irato il ciel, s'oscura:

trema il tempio. Infausto evento!

Qual minaccia a noi sciagura!

L'alma agghiaccia di spavento...

Ah! di noi che mai sarà!

Recitativo

SEMIRAMIDE

Oh tu de' magi venerabil capo,

mortal diletto al ciel, de' cenni suoi

interprete fedel, parla: placato

ancor non è con... Babilonia?

OROE

(marcato)

(fissando Semiramide)

Ancora

vi sono colpe... atroci colpe, ascose,

(fissando Assur)

ed impunite.

IDRENO

Qual tremendo arcano!

SEMIRAMIDE

(Ciel!)

ASSUR

(Quale sguardo!)

SEMIRAMIDE

Ma dunque?

OROE

(sempre marcato)

Lontano

forse non è l'istante

di vendetta, di pace.

SEMIRAMIDE

(Oh! ritornasse Arsace!)

ASSUR

E al trono il successor?

OROE

Sarà nomato.

ASSUR

E quando?

OROE

In questo giorno, appena arrivi

da Menfi il sacro oracolo.

SEMIRAMIDE

(Io ne tremo.)

IDRENO

Regina, tu conosci

i dolci affetti miei.

ASSUR

Nelle mie vene

scorre il sangue di Belo e tu dèi bene,

regina, rammentar...

SEMIRAMIDE

Tutto rammento,

sì... tutto, Assur. V'attendo,

prenci, alla reggia. ~ Il sospirato messo

coll'oracolo sacro, Oroe, m'invia ~

e intanto a' voti miei

propizii implora in sì gran dì gli dèi.

(parte, seco tutti)

Scena quarta

Oroe.

Gli dèi son giusti. ~ Io tremo

pe 'l suo destino: e la compiango, e gemo.

(entra nel santuario)

Scena quinta

Arsace. Due Schiavi seco, recando una cassetta chiusa.

[N. 2 - Recitativo e Cavatina]

ARSACE

Eccomi alfine in Babilonia. ~ È questo

di Belo il tempio. ~ Qual silenzio augusto

più venerando ancor rende il soggiorno

della divinità! ~ Quale nel seno

a me, guerrier, nudrito

fra l'orror delle pugne, ora si desta,

del nume formidabile all'aspetto,

insolito terror, sacro rispetto! ~

E da me questo nume

che può voler? Morendo il genitore

qui m'inviò: segreto

cenno di Semiramide mi chiama

rapido alla sua reggia... ed anelante

ad Azema, al su' ben l'ardente core

qui volava sull'ali dell'amore.

Cavatina

Ah! quel giorno ognor rammento

di mia gloria e di contento

che fra barbari potei

vita e onore a lei serbar.

L'involava in queste braccia

al suo vile rapitore;

io sentia contro il mio core

il suo core palpitar.

Schiuse il ciglio, mi guardò...

Mi sorrise... sospirò...

Oh! come da quel dì

tutto per me cangiò!

Quel guardo mi rapì

quest'anima avvampò...

Il ciel per me s'aprì,

amore m'animò...

d'Azema, e di quel dì

scordarmi io mai saprò.

Recitativo

Ministri, al gran pontefice annunziate

il figlio di Fradate.

Scena sesta

Oroe, arrivando, ed Arsace.

OROE

Io t'attendeva, Arsace.

ARSACE

(per prostrarsi)

A' piedi tuoi...

OROE

Sorgi, vieni al mio sen.

(abbracciandolo)

ARSACE

Del padre mio

l'estremo cenno a te mi guida.

OROE

Un dio,

cui sei caro, che regge il tuo destino,

a me ti trasse.

ARSACE

(presentandogli la cassetta)

Questi preziosi

pegni ch'ei tenne ad ogni sguardo ascosi...

OROE

Oh! sì: porgili. ~ Alfine

io vi miro, io vi bacio, o sacri avanzi

del più grande dei regi. ~ Ecco il tremendo

foglio di morte. ~ Il regio serto è questo...

adoralo. ~

(marcato)

Ecco il brando

che lo dée vendicar: brando temuto

che domò l'Asia e soggiogò l'Egitto...

inutil arme contro il tradimento,

contro il veleno. ~

ARSACE

Giusto ciel! ~ che sento! ~

E come? ~ e forse?

OROE

Arcano è ancor.

ARSACE

Ma Nino?

OROE

Morì tradito. ~

ARSACE

E chi? ~

OROE

(osservando)

Nel tempio, a noi

s'appressa alcuno. ~

(marcato)

È Assur. ~ Oh! mostro. ~ Un dio

qui invan non ti guidò. ~ Qui torna: addio.

(rientra; due ministri portano seco la cassetta)

Scena settima

Arsace; indi Assur; Séguito con esso, che rimane nel fondo.

ARSACE

Quali accenti! ~ e che mai

deggio pensar? ~ e questo

Assur ch'io già detesto?...

ASSUR

È dunque vero? ~ Audace!

Senza un mio cenno in Babilonia Arsace!

ARSACE

(Quale orgoglio!)

ASSUR

Rispondi. ~ A che lasciasti

il campo a te fidato? ~ e chi ti guida

dal Caucaso all'Eufrate?

ARSACE

Della mia...

e tua regina un cenno ~ ed il mio core.

ASSUR

Il tuo core? ~ Oseresti

chiedere a Semiramide?...

ARSACE

Mercede

in tal dì, al mio coraggio, alla mia fede.

ASSUR

Superbo! ~ Intendo. ~ Ardisci

Azema amar?

ARSACE

L'adoro.

ASSUR

Ma non sai tu che Azema

è figlia de' tuoi re! che a Ninia sposa

destinata nascendo...

ARSACE

So che Ninia morì, so che di Nino

eguale, miserando fu il destino.

So che Azema salvai da fato estremo:

non conosco, non temo

rivale che contrasta

gli affetti miei... so che l'adoro, e basta.

[N. 3 - Duetto]

ARSACE

Bella imago degli dèi

solo Azema adoro in lei:

e più caro a me d'un soglio

è l'impero del suo cor.

ASSUR

Dell'Assiria a' semidei

aspirar sol lice a lei:

d'uno scita il folle orgoglio

mal contende a me quel cor.

ARSACE

Questo scita in cor non cede

ad assiro semidio.

ASSUR

Quell'ardir, quel fasto eccede,

chi son io rammenta ormai.

Amo Azema...

ARSACE

Tu? ~ non sai,

non conosci cosa è amor.

Insieme

ARSACE

D'un tenero amore,

costante, verace,

quel fiero tuo core

capace non è.

I dolci suoi moti

ignoti a te sono;

non ami che il trono

ch'è tutto per te.

Il cuore di Azema

è tutto per me.

ASSUR

Se m'arde furore

contr'anima audace

di freno il mio core

capace non è.

Gli arditi tuoi voti

già noti mi sono:

ma invano a quel trono

tu aspiri con me.

Rinuncia ad Azema,

o trema per te.

ARSACE

Io tremar? ~ di te? ~ m'avvio

alla reggia, all'idol mio.

ASSUR

Là il poter d'Assur vedrai,

in tal dì forse tuo re.

ARSACE

Regnar forse un dì potrai,

ma giammai sarai mio re.

ASSUR

La mia sposa Azema...

ARSACE

Azema!...

mi giurò... mi serba fé.

ARSACE E ASSUR

Va', superbo, in quella reggia

al trionfo io già m'appresto:

sì, per me fia giorno questo

di contenti, e di splendor.

Ma tremendo, ma funesto

a te giorno di rossor.

Scena ottava

Atrio nella reggia.
Azema, indi Idreno.

[N. 4 - Scena e Aria]

AZEMA

O me felice! ~ Arsace,

l'amato bene in Babilonia! ~ A' miei

fervidi voti l'inviâr gli dèi:

potrò alfin...

IDRENO

Principessa,

la grand'ora s'appressa in cui deciso

sarà il destino dell'Assiria... e il mio.

Parla una volta, di', sperar poss'io?...

il tuo cor, la tua destra?...

AZEMA

Di mia destra

dispone Semiramide.

IDRENO

E il tuo core?...

Tu taci? ~ Dunque un più felice amore?...

Assur! ei solo il mio rival: Ma noto

Assur non t'è? ~ potresti

tu amarlo?

AZEMA

Assur è a me ben noto: e mai

da me un solo pensier, da me un sospiro

ottenne ancor... né otterrà mai.

IDRENO

Respiro.

Aria

Ah dov'è, dov'è il cimento?

Già di me maggior mi sento:

tu mi rendi la speranza,

nuovo in me ridesti ardir.

D'un rival la rea baldanza

io già avvampo di punir.

E se ancor libero

è il tuo bel core;

di quel che accendimi

tenero amore

in seno almeno

senti pietà.

Più fida un'anima

non troverai:

tu sola l'idolo,

cara, sarai;

che ognora Idreno

adorerà.

(parte)

Recitativo

AZEMA

Se non avesse e meritasse Arsace

tutti gli affetti miei,

sento che Idreno solo amar potrei.

(parte)

Scena nona

Giardini pensili.
Semiramide seduta in un fiorito berceau. Giovani Citariste e Donzelle in vari gruppi cercano distrarla, le scherzano intorno; è misto al suono il seguente:

[N. 5 - Coro di donne e Cavatina]

CORO

Serena i vaghi rai,

la pena sgombra omai:

Arsace ritornò.

Qui a te verrà...

Schiudi a letizia il cor.

Già tutto al suo ritorno

d'intorno s'animò:

più dolci spiran l'aure

d'amor la voluttà.

Quest'ombre chete spargano

la calma dell'amor.

Arsace ritornò.

Qui a te verrà...

Qui tutto spirerà

la calma dell'amor,

d'amor la voluttà.

Cavatina

SEMIRAMIDE

Bel raggio lusinghier

di speme e di piacer

al fin per me brillò.

Arsace ritornò.

Sì, a me verrà.

Quest'alma che sinor

gemé, tremò, languì...

oh! come respirò! ~

Ogni mio duol sparì.

Dal cor, dal mio pensier

si dileguò il terror...

Bel raggio lusinghier

di speme, e di piacer

al fin per me brillò. ~

Arsace ritornò.

Qui a me verrà...

Insieme

SEMIRAMIDE

La calma a questo cor

Arsace renderà:

Arsace ritornò.

Qui a me verrà...

Qui tutto spirerà.

La calma dell'amor

la pura voluttà.

CORO

La calma a questo cor

Arsace renderà:

Arsace ritornò.

Qui a te verrà...

Qui tutto spirerà.

La calma dell'amor

la pura voluttà.

SEMIRAMIDE

Dolce pensiero

di quell'istante,

a te sorride

l'amante ~ cor.

Come più caro,

dopo il tormento,

è il bel momento

di pace e amor!

Il Coro ripete.

Recitativo

SEMIRAMIDE

Né viene ancor! ~ Ma chi vegg'io? ~ Mitrane!

E che rechi?

Scena decima

Mitrane, con papiro, e Semiramide.

MITRANE

Da Menfi il sacro messo

testé fece ritorno. ~ Oroe t'invia

il sospirato oracolo.

SEMIRAMIDE

(incerta)

Qual fia? ~

La mano e il cor mi tremano; ~ e se mai!...

e se quell'ombra!... e se novelli orrori!...

e il ciel! ~ Da tanta angustia escasi omai. ~

(spiega il papiro e legge)

«Cesseran le tue pene,

ritroverai la pace

al ritorno d'Arsace, a nuovo imene.»

Grazie: v'adoro, o dèi, clementi dèi!

E voi dunque approvate i voti miei!

Placati al fin vi siete! ~

felice mi volete!

MITRANE

Regina, al tuo contento...

SEMIRAMIDE

Va', Mitrane.

Arsace a me s'affretti. ~ Regal pompa,

solenne nuzial rito s'appresti.

Oroe co' magi, Assur co' grandi, Idreno,

tutta l'Assiria al trono mio si renda.

Ivi i miei cenni e il suo destino apprenda.

MITRANE

Ecco a te appunto Arsace.

(poi parte)

Scena undicesima

Semiramide, e Arsace.

ARSACE

Al tuo comando,

regina, io m'affrettai:

quanto sì dolce istante io sospirai!

La più bella speranza

lusingava il mio cor... ma... ~

SEMIRAMIDE

(sempre con marcata dolcezza)

A che t'arresti? ~

ARSACE

Odo che generosa alfin cedesti

ai voti dell'Assiria: che in tal giorno

da te nomato un successore...

SEMIRAMIDE

Ebbene? ~

ARSACE

Assur, quel fiero Assur già re si tiene,

(con pena)

la man d'Azema gli assicura il soglio.

(con forza)

Per te morrei, ma lui servir non voglio.

SEMIRAMIDE

Azema ei non avrà.

ARSACE

(con gioia)

No? ~

SEMIRAMIDE

Già palesi

mi son le di lui mire...

ARSACE

Ah! dunque lo conosci?

SEMIRAMIDE

E il vuò punire.

ARSACE

(timido)

Oh se così d'Arsace

tu conoscessi il core!

SEMIRAMIDE

(marcata e tenera)

Io ne conosco già la fé, il candore...

ARSACE

Ma non son che un guerriero! ~

SEMIRAMIDE

E un guerrier qual tu sei di quest'impero,

è il più nobil sostegno... e tu... già sei...

(Freno, per poco ancora, affetti miei.)

[N. 6 - Duettino]

Serbami ognor sì fido

il cor, gli affetti tuoi,

(marcata)

e tutto sperar puoi,

e tutto avrai da me.

ARSACE

(con entusiasmo)

A te sacrai, regina,

la fede, il core, il brando:

vinsi per te pugnando,

saprò morir per te.

SEMIRAMIDE

(con tenerezza)

No, tu per me vivrai...

ARSACE

(con foco)

Ah! se mi leggi in core...

SEMIRAMIDE

Tu dunque!...

ARSACE

Ah! sappi omai...

m'arde il più vivo amore...

SEMIRAMIDE

(con espressione)

Spera, sì bell'ardore

oggi otterrà mercé.

SEMIRAMIDE E ARSACE

Alle più care immagini

di pace e di contento

già s'abbandona l'anima

in così bel momento:

e tra i più dolci palpiti

ritorna a respirar.

(partono)

Scena dodicesima

Atrio.
Assur con Magi, ed Oroe.

Recitativo

ASSUR

Oroe dal tempio nella reggia?

OROE

Ai cenni

del ciel, di Semiramide.

ASSUR

Trascorsi,

da che la reggia abbandonasti, omai

tre lustri son.

OROE

Da quell'orrenda notte,

in cui barbara... sorte,

in cui spietata man, mano di morte

rapì all'Assiria il suo buon re, ci tolse

col figlio Ninia ogni speranza, e avvolse

nel lutto il regno, e nel dolor. ~

(fissandolo marcato)

Rammenti

in quella notte, Assur?...

ASSUR

(frenando il turbamento)

Sì, ~ ma in tal giorno

alla gioia, alla pace, al suo primiero

splendor l'Assiria tornerà.

OROE

Lo spero.

ASSUR

Arsace al tempio tu vedesti?

OROE

Ai numi

offerse voti.

ASSUR

(ironico)

E fur graditi?

OROE

Arsace

ai numi è caro.

ASSUR

Ei goda

pur de' numi il favor; ma Arsace, e seco

ogni superbo a rispettarmi apprenda.

(fiero)

Tremi colui che il soglio

contendermi presume,

no 'l salverà da mia vendetta un nume.

(parte)

OROE

Per te, perfido, trema; stanco omai

sta un nume per punirti, e tu no 'l sai.

(parte)

Scena tredicesima

Luogo magnifico nella reggia con veduta di Babilonia. Trono a destra. Alla sinistra vestibolo del superbo Mausoleo del re Nino.
Le Guardie reali precedono la pompa e si dispongono; indi i Satrapi col loro Séguito; Oroe coi Magi e Ministri che portano un'ara. Succedono Idreno, Assur, Arsace col proprio corteggio;
al fine Semiramide con Azema e Mitrane e Dame e Schiavi. Il Popolo si distribuisce nel fondo e fra le colonne; la marcia è alternata dal seguente:

[N. 7 - Finale I]

CORO DEL POPOLO

Ergi omai la fronte altera

regio Eufrate: esulta, e spera;

di tua speme sorse il dì.

Oggi avrà l'Assiria un re.

Di tue glorie lo splendore

sosterrà col suo valore.

Torneran di Belo i dì,

tu sarai de' fiumi il re.

CORO DI MAGI

E dal ciel placati, o numi,

deh! su noi volgete i lumi;

il destin di questo regno

proteggete in sì gran dì.

Da voi scelto, di noi degno

sia felice il nostro re.

Durante il coro Semiramide salirà in trono; al di lei fianco, sui gradini, Azema, e Assur, Arsace, Idreno ai lati; Oroe nel mezzo.

I Satrapi circondano il trono.

Recitativo

SEMIRAMIDE

I vostri voti omai,

prenci, popoli, magi,

eccomi a secondar: e già rispose

al voto mio segreto

fausto il libico Giove: io scelsi. Or voi

dovete pria giurar, qualunque sia,

d'adorar, rispettar la scelta mia.

SEMIRAMIDE

Giuri ognuno a' sommi dèi

d'obbedire a' cenni miei,

a quel re che dono a voi

giuri omaggio e fedeltà.

TUTTI

Giuro ai numi, a te, regina,

d'obbedire ai cenni tuoi,

a quel re che doni a noi

giuro omaggio e fedeltà.

SEMIRAMIDE

L'alto eroe, che dell'Assiria

alla gloria ed al riposo

scelsi re... sia pur mio sposo.

ASSUR, IDRENO, OROE, ARSACE E AZEMA

Sposo!... (Oh cielo!)

SEMIRAMIDE

E quest'eroe

a voi caro, al cielo, a me,

questo sposo, questo re,

adoratelo... in Arsace.

Sorpresa, gioia, fremito relativo.

ARSACE

Io?

ASSUR E IDRENO

Che intendo!

CORO

(esultante)

Viva Arsace!

Insieme

OROE

(Quale orror!)

ASSUR

(Oh furor!)

ARSACE E AZEMA

(Oh colpo orrendo!)

CORO

Viva Arsace, il nostro re!

ASSUR

(a Semiramide)

E così tradir tu puoi

la mia speme, i dritti miei? ~

(ai satrapi)

Su noi dunque, eterni dèi!

Uno scita regnerà!

E l'Assiria il soffrirà?

(a Semiramide)

Pensa almeno...

SEMIRAMIDE

Taci e trema.

IDRENO

Se in tal dì tu sei felice,

se mercé sperar mi lice,

deh, tu Azema a me concedi,

e consola un fido amor.

SEMIRAMIDE

Sì: l'avrai.

ARSACE

(non contenendosi)

Tu! Azema!... (Ed io!...)

ma... regina... sappi... (Oh dio!)

non è il trono la mercede

che ti chiede questo cor.

SEMIRAMIDE

Tutto merti. Andiam. Ci unisci,

Oroe, tu.

Al cenno s'avanzano i Ministri coll'ara.

OROE

(marcato)

Regina!

SEMIRAMIDE

(segnando Arsace)

Assiri,

Nino, e il figlio in lui vi rendo...

In questo un tuono sotterraneo, e fulmine.

(Ah!... che avviene! Dèi! ~ che intendo!

Qual segnal rinnova il cielo!

È di sdegno?... È di favor?...)

TUTTI

(insieme)

Qual mesto gemito

da quella tomba...

qual grido funebre

cupo rimbomba,

mi piomba al cor!

Il sangue gelasi

di vena in vena,

atroce palpito

m'opprime l'anima...

respiro appena

nel mio terror.

Colpo fortissimo, e cupo dalla tomba.

SEMIRAMIDE

Ma che minacciano

gli dèi, che vogliono!

TUTTI

La tomba scuotesi!

Ah! della morte

destra invisibile

schiude le porte...

Attenzione, terrore universale; tutti rivolti alla tomba: s'apre la tomba.

SEMIRAMIDE

(E chi?... oh destino!

(con raccapriccio)

Egli, lo sposo!)

Si presenta sulla porta l'Ombra di Nino.

TUTTI

L'ombra di Nino!...

SEMIRAMIDE

Ove m'ascondo!...

ASSUR

Guardar non l'oso.

TUTTI

Oh quale orror!...

Qual mesto gemito

da quella tomba...

qual grido funebre

cupo rimbomba,

mi piomba al cor!

Il sangue gelasi

di vena in vena,

atroce palpito

m'opprime l'anima...

respiro appena

nel mio terror.

(l'ombra s'avanza sul vestibulo)

SEMIRAMIDE

(agitata)

D'un semidio che adoro,

ombra, da noi che vuoi?

ASSUR

(con fremito mal frenato)

Che ti guidò dall'erebo,

terribil ombra, a noi!

IDRENO

Dal labbro formidabile

palesa i cenni tuoi.

SEMIRAMIDE

Parla... a punir venisti...

Venisti a perdonar!...

Pronunzia omai se Arsace...

L'OMBRA DI NINO

Arsace, regnerai...

Ma vi son colpe da espiarsi in pria.

Ardito scendi nella tomba mia:

vittima offrir al cener mio dovrai.

Ascolta del pontefice il consiglio;

pensa al tuo genitor, servi a mio figlio.

ARSACE

(deciso)

T'obbedirò. ~ Securo

là scenderò: te 'l giuro. ~

Ma qual sarà la vittima

che a te svenar dovrò?

Tu taci?... Fremi?...

TUTTI

Ei tace! Freme!

SEMIRAMIDE E ASSUR

(Oh cielo!)

ARSACE

E già ci lasci?...

TUTTI

Ei s'allontana!

SEMIRAMIDE E ASSUR

(Io tremo!)

SEMIRAMIDE

Ombra del mio consorte,

il pianto mio tu vedi...

Deh!... lascia che a' tuoi piedi

là... in quella tomba...

L'OMBRA DI NINO

Arrestati,

rispetta le mie ceneri;

allor che i dèi lo vogliano...

allor ti chiamerò.

(rientra; la porta si chiude.)

TUTTI

Che orror!

SEMIRAMIDE

(s'abbandona ad Azema)

Io moro!

TUTTI

Ah! sconvolta nell'ordine eterno

è natura in si orribile giorno. ~

Nume irato dischiude l'averno...

sorgon l'ombre dal nero soggiorno...

minacciosa erra morte d'intorno,

l'alme ingombra d'angosce, d'orror!

Atro evento! prodigio tremendo!

Tutto annunzia de' numi il furor.

Atto secondo
Scena prima

Atrio.
Mitrane, guardie reali, Arbate.

Recitativo

MITRANE

Alla reggia d'intorno

cauto, Arbate, disponi i tuoi più fidi.

D'Assur veglia sull'orme: render vane

le sue trame sapremo!

Scena seconda

Semiramide e Mitrane, Damigelle indietro.

SEMIRAMIDE

Ebben, Mitrane,

l'indegno Assur...

MITRANE

Fremendo

il tuo comando intese. ~ E no 'l vedrai

la reggia abbandonar.

SEMIRAMIDE

Tremi. ~ Io saprei...

MITRANE

Eccolo.

(si ritira con le damigelle)

SEMIRAMIDE

Io fremo.

Scena terza

Semiramide, e Assur.

SEMIRAMIDE

(severa)

Assur, i cenni miei

fur sacri, irrevocabili...

ASSUR

(marcato)

E sinora,

regina, io li adorai.

Di me più fido non avesti... il sai. ~

Ed altra alle mie cure, alla mia fede

sperai da Semiramide mercede...

e me ne lusingavi in que' momenti.

SEMIRAMIDE

(con fremito)

Oh tu! Che mai ricordi! ~ e non paventi!

Tu la vedesti pur... l'udisti l'ombra

irritata di Nino a noi d'intorno

forse adesso invisibile... e tu ardisci!...

(a mezza voce e con fiero rimprovero)

Tu, che al tuo re nel seno

morte versasti?

ASSUR

(amaramente)

E chi apprestò il veleno?

Di morte il nappo a me chi porse!...

SEMIRAMIDE

Oh taci!

Perfido! ~ L'arti tue vili e fallaci

me seduceano incauta. Me di Nino

dal talamo, dal soglio

già scacciata spingevi.

ASSUR

(con marcato rimprovero)

E a chi allor promettevi

quel talamo, quel soglio?

SEMIRAMIDE

(fissando Assur)

A me restava allora

un figlio... dolce mia speranza ancora;

egli perì. ~

ASSUR

S'egli vivesse, il soglio

non premeresti or forse più.

SEMIRAMIDE

Felice

al figlio mio del mondo

l'impero io cederei.

Ma quel figlio perdei!

(fissandolo come sopra)

Misera! ~ e forse

la stessa man che uccise il genitore...

ASSUR

(deciso)

Ma tu regni.

SEMIRAMIDE

E tu vivi? ~ Oh quale orrore! ~

[N. 8 - Duetto]

SEMIRAMIDE

(fiera e dignitosa)

Se la vita ancor t'è cara

va', t'invola a' sguardi miei:

io l'aspetto non saprei

più soffrir d'un traditor.

ASSUR

(con fierezza, marcato)

Pensa almen, regina, in pria

chi me spinse al tradimento,

che d'Assur potria un accento

involarti soglio e onor.

SEMIRAMIDE

Déi tremarne: pria cadresti.

ASSUR

Solo, forse, non cadrei.

SEMIRAMIDE

Meco è Arsace! degli dèi

ei mi salva col favor.

ASSUR

(affatto marcato)

Il favor, tu, degli dèi? ~

Scendi... e trema nel tuo cor.

Insieme

ASSUR

Quella ricordati

notte di morte;

l'ombra terribile

del tuo consorte,

che minaccioso

in fra le tenebre,

il tuo riposo

funesta ognor. ~

I tuoi spaventi,

i tuoi tormenti,

le angoscie, i palpiti

leggier supplizio

sono al colpevole

tuo ingrato cor.

SEMIRAMIDE

Notte terribile!

Notte di morte!

Tre lustri corsero,

e del consorte

l'ombra sdegnosa,

in fra le tenebre,

l'indegna sposa

minaccia ognor! ~

I miei spaventi,

i miei tormenti,

le angoscie, i palpiti,

a tuo supplizio

gli dèi rivolgano,

perfido cor.

SEMIRAMIDE

(riavendosi)

Ma implacabile di Nino

non è l'ombra, né il destino;

è da lor protetto Arsace:

ei per me si placherà.

ASSUR

Quella vittima rammenta

che di Nino l'ombra aspetta:

alla giusta sua vendetta

da me forse pria l'avrà.

SEMIRAMIDE

In Arsace adora intanto

il tuo re...

ASSUR

(fierissimo)

Ma Arsace!...

(musica festevole nella reggia)

SEMIRAMIDE

(lieta)

Senti!

Questa gioia!... Quei concenti!...

Il trionfo si festeggia

del mio sposo, del tuo re.

ASSUR

Ma funesto in ciel lampeggia

forse un astro ancor per te.

Insieme

SEMIRAMIDE

La forza primiera

ripiglia il mio core,

regina e guerriera

punirti saprò.

L'istante s'affretta

felice, bramato!

Tu trema, spietato,

cader ti vedrò.

ASSUR

La sorte più fiera

già sfida il mio core,

regina e guerriera

temerti non so.

Si compia, s'affretti

l'acerbo mio fato,

ma pria vendicato

almeno cadrò.

(partono)

Scena quarta

Interno del santuario.
Magi in adorazione.
Oroe precede Arsace, accompagnato da' Magi che avanzano religiosamente.

[N. 9 - Coro, Scena e Aria]

CORO DI MAGI

In questo augusto

soggiorno arcano

inaccessibile

all'uom profano,

sacro all'oracolo

d'un'invisibile,

d'una terribile

divinità... ~

OROE

Inoltra intrepido,

Arsace il piè.

CORO DI MAGI

L'alma t'accendano

ardire e fé.

È la grand'ora

giunta per te.

Sommesso adora

la volontà

d'un'invisibile

d'una terribile

ma a te propizia

divinità.

Recitativo

ARSACE

Ebben, compiasi omai, qualunque sia

la volontà del ciel, la sorte mia:

intrepido de' numi i cenni attendo.

OROE

L'alma prepara a orrendo

colpo inatteso.

ARSACE

E che?

OROE

(con fremito)

Magi, recate

quel serto, quell'acciaro,

e quel foglio.

Tre Magi recano uno il serto, l'altro la spada, l'altro il foglio.

OROE

Ti prostra. ~ Il serto augusto

io ti cingo di Nino.

ARSACE

Come! ~ Che fai? ~ Ninia vive: ~ vicino

a comparire; ~ ed io,

che servirlo giurai,

lo tradirei così?

OROE

Si squarcia omai

il tenebroso vel. ~ Ninia tu sei.

I Magi si prostrano.

ARSACE

(colpito)

Io? ~ Che dicesti? Oh dèi! ~

OROE

Fradate ti salvò. ~ L'estinto Arsace

te ognun credé.

ARSACE

Nino dunque?

OROE

È tuo padre.

ARSACE

(con pena)

Semiramide!...

OROE

Fremi. ~ Ella è tua madre.

L'empia! ~

ARSACE

(con impeto)

È mia madre, e tu!... perdona... e come

empia chiamarla ardisci? ~

OROE

Leggi: ed inorridisci: ~

(gli porge il foglio)

gli empi conosci omai...

(con gravità)

è il tuo dover.

ARSACE

Ah tu gelar mi fai.

(legge)

«Nino spirante al suo fedel Fradate:

io muoio... avvelenato. ~

Salva da egual periglio

Ninia, il mio dolce figlio...

ch'ei mi vendichi un giorno...

Assur fu il traditore...

la mia perfida sposa...» Oh! qual orrore!

(s'abbandona fra le braccia d'Oroe)

Aria

In sì barbara sciagura

mi apri tu le braccia almeno;

lascia ch'io a te versi in seno

il mio pianto, il mio dolor.

A quest'anima smarrita

porgi tu conforto, aita.

Di mie pene al crudo eccesso

langue oppresso in petto il cor.

OROE E CORO DI MAGI

Su, ti scuoti: rammenta chi sei.

Servi al cielo; al tuo padre obbedisci,

il suo acciaro tremendo brandisci;

(gli presenta la spada di Nino)

egli chiede al suo figlio vendetta.

Egli t'arma. Alla tomba t'aspetta.

Va': t'affretta a ferire, a punir.

ARSACE

(deciso)

Sì, vendetta. Porgi omai:

(prende la spada)

sacro acciar del genitore,

tu ridesti il mio valore;

già di me maggior mi sento;

sì, del ciel nel fier cimento

il voler si compirà.

OROE E CORO DI MAGI

Pera Assur.

ARSACE

Sì, l'empio cada.

OROE E CORO DI MAGI

Semiramide...

ARSACE

(sospira)

Ah! ~ è mia madre.

Al mio pianto forse il padre

perdonarle ancor vorrà.

Insieme

OROE E CORO DI MAGI

Al gran cimento

t'affretta ardito,

e dalla tomba

al soglio avito

placato il padre

ti guiderà.

Teco l'Assiria

respirerà.

ARSACE

Sì vendicato

il genitore,

a lui svenato

il traditore,

pace quest'anima

sperar potrà.

Ai dolci palpiti

di gioia e amore

felice il core

ritornerà.

(partono)

Scena quinta

Appartamenti di Semiramide.
Azema e Mitrane.

Recitativo

MITRANE

Calmati, principessa.

AZEMA

Cerchi invano

confortarmi, o Mitrane.

MITRANE

Io ti compiango, ~

e sola tu non sei

la misera in tal dì. ~

AZEMA

Tutto perdei. ~

Lo sappia Semiramide. Tiranna!

Essa in Arsace, oh dio! tutto m'invola:

era Arsace il mio ben, l'idolo mio...

Scena sesta

Idreno e detti, indi cori di Donzelle, di Grandi e Indiani.

IDRENO

Arsace! ~ Giusto ciel! ~ Che intendo!... ed io!

E tu, ingrata, e tu puoi

a lui serbar ancor gli affetti tuoi?

Sposo, il sai pure, Arsace

or fia di Semiramide.

AZEMA

Ma stretto

il nodo ancor non è.

IDRENO

Ma la regina

sposa a me ti destina.

AZEMA

(sommessa)

Obbedirò al suo cenno.

IDRENO

E la tua mano!...

AZEMA

La mano avrai... se la mia man tu brami.

IDRENO

Io bramo e imploro sol, cara, che m'ami. ~

[N. 10 - Aria]

La speranza più soave

già quest'alma lusingava,

e l'istante s'appressava

più felice pe 'l mio cor.

IDRENO

Te mia sposa, a questo seno...

(escendo)

Insieme

CORO DI DONZELLE

Vieni, Azema, là nel tempio...

CORO DI GRANDI E INDIANI

Vieni, Idreno, a piè dell'ara...

CORO DI GRANDI E INDIANI

La regina là si rende.

Là, con lei, v'attende amor.

IDRENO

Ah! sì, andiam... Ma tu sospiri?...

Par che il pianto celi a stento!...

(Ah! ti frena in tal momento,

o geloso mio furor!)

CORO

generale

Al più tenero contento

s'abbandoni il vostro cor.

IDRENO

Sì, sperar voglio contento:

a chi t'ama cederai.

M'amerai, dividerai

di quest'anima l'ardor. ~

E con me delirerai

nei trasporti dell'amor. ~

CORO

generale

Sì, ~ l'amor consoli omai

di vostr'anime l'ardor.

(partono)

Scena settima

Semiramide e Arsace.

Recitativo

SEMIRAMIDE

No, non ti lascio. ~ Invano

cerchi fuggirmi, ingrato!...

E perché?... e in tal momento! ~

ARSACE

(confuso, incerto)

Ah! tu non sai!...

SEMIRAMIDE

Con gioia io veggo omai

quel serto che ti cinse

l'ispirato pontefice. ~ Ti mostra

all'esultante popolo. ~ Ti miri,

e frema Assur...

ARSACE

(con impeto)

Assur! Ah! l'empio spiri:

si lavi nel reo sangue

il parricidio orrendo

e si vendichi Nino.

SEMIRAMIDE

(colpita)

Oh ciel! ~ Che intendo! ~

Nino!... Che parli tu?

ARSACE

Nino!...

(vorrebbe parlare)

Ah! non posso.

SEMIRAMIDE

Quel tremendo prodigio,

quell'ombra ancora il tuo pensier funesta. ~

Calmati, sposo mio...

ARSACE

(con foco e fremito)

Taci, t'arresta...

fuggi. ~ Non l'odi?... Il ciel freme. ~ Non vedi

un nume minaccioso

che ci divide, e ti respinge? ~ Ah! ~ vanne,

sàlvati.

SEMIRAMIDE

Quali trasporti! ~ quale accento!

ARSACE

Non più: lasciami...

SEMIRAMIDE

Ch'io

ti lasci? ~ Ora! ~ Deh!... Arsace...

(prendendolo per la mano, arrestandolo con passione)

ARSACE

Oh, padre mio!...

(cava il foglio, lo porta al cuore, alla bocca)

SEMIRAMIDE

Che foglio è quel che bagni del tuo pianto...

Che fissi con orror?

ARSACE

E orror n'avresti

se tu sapessi mai!...

SEMIRAMIDE

Da chi l'avesti?...

ARSACE

Dai numi.

SEMIRAMIDE

Chi lo scrisse?

ARSACE

Spirante il padre mio.

SEMIRAMIDE

Porgilo.

ARSACE

Trema.

SEMIRAMIDE

Obbedisci: lo voglio.

ARSACE

(le porge il foglio)

Ebben... misera!... Leggi. ~ Ah! sia quel foglio

il sol castigo almen, pietosi dèi,

che riserbate a lei.

SEMIRAMIDE

(lascia cadere il foglio)

Che penetrai! ~

Tu!... Quale orror!

(si copre colla mano la faccia)

ARSACE

(oppresso)

Tutto è palese omai. ~

(breve silenzio; Semiramide rinviene a sé stessa, e con fermezza e affanno:)

[N. 11 - Duetto]

SEMIRAMIDE

Ebbene... a te; ferisci.

Compi il voler d'un dio,

spegni nel sangue mio

un esecrato amor.

La madre tua punisci:

vendica il genitor.

ARSACE

Tutto su me gli dèi

sfoghino in pria lo sdegno:

mai barbaro a tal segno

sarà d'un figlio il cor.

In odio al ciel tu sei...

ma sei mia madre ognor.

SEMIRAMIDE

M'odia, lo merto.

ARSACE

Calmati...

SEMIRAMIDE

Io già m'aborro. ~ Svenami,

(con fremito)

figlio di Nino!

ARSACE

Misera!

Ah! tu mi strappi l'anima:

ti calma, per pietà.

SEMIRAMIDE

Piangi? ~ La tua bell'anima

ha ancor di me pietà.

(guardandolo come implorando perdono)

Arsace si getta fra le di lei braccia, esso la stringe con trasporto; restano abbracciati.

SEMIRAMIDE E ARSACE

Giorno d'orrore!

E di contento!

Nelle tue braccia,

in tal momento,

scorda il mio core

tutto il rigore

di sua terribile

fatalità.

È dolce al misero

che oppresso geme,

il duol dividere

piangere insieme,

in cor sensibile

trovar pietà.

ARSACE

Madre, ~ addio. ~

SEMIRAMIDE

T'arresta. ~ Oh dio! ~

Senti... e dove?

ARSACE

Al mio destino...

alla tomba, al padre, a Nino...

SEMIRAMIDE

Ei vuol sangue.

ARSACE

E sangue avrà...

SEMIRAMIDE

E qual sangue!...

Insieme

ARSACE

Tu serena intanto il ciglio,

calma, o madre, il tuo terror.

Or che il ciel ti rende il figlio

déi sperar nel suo favor.

Vo a implorar per te perdono,

a punire un traditor.

SEMIRAMIDE

Ah! non so di qual periglio

fier presagio agghiaccia il cor,

or che a me rendesti il figlio,

ciel! lo salvi il tuo favor.

Ah! sperar non so perdono,

troppo giusto è il suo furor.

Insieme

ARSACE

Dal terribile cimento

sì, m'attendi vincitor.

SEMIRAMIDE

Dal terribile cimento

a me riedi vincitor.

(partono)

Scena ottava

Parte remota della reggia, attigua al mausoleo di Nino.
Assur.

[N. 12 - Scena, Coro e Aria]

ASSUR

Il dì già cade. ~ Ah! sia

l'ultimo per Arsace. ~

Pera omai quell'audace:

tutto il gran colpo affretta. ~ In quella tomba

ove Nino da me... da lei già spinto...

e se là!... se quell'ombra! ~ vil terrore!...

Io...

(varie voci da opposti lati)

VOCI

Assur!...

ASSUR

Qual rumore!

VOCI

Assur!

ASSUR

Quali voci!

SATRAPI

(escendo)

Assur!

Scena nona

Satrapi da varie parti, e Assur.

ASSUR

Eccomi. ~ Ebbene!... E che recate

agitati così? ~ che fu? ~ Parlate. ~

SATRAPI

Ah! ~ la sorte ci tradì...

Più di vendetta omai ~ speme non c'è! ~

Non v'è soglio più per te. ~

ASSUR

Più vendetta? ~ più soglio? e perché?

CORO

Oroe dal tempio escì...

al popolo, ai guerrier

da noi mossi a furor, ~ si presentò

Nino, il ciel, parlare ei fe'...

quel vil popolo atterrì...

il tuo nome desta orror...

Sull'Assiria al nuovo dì...

uno scita regnerà!...

Ah la sorte ci tradì. ~

Più vendetta omai non c'è...

non v'è soglio più per te.

ASSUR

(con energia)

Sì, ~ vi sarà vendetta. ~ Io vivo ancora.

Io solo basto. ~ Per ignota via,

di Nino nella tomba

là si discende... Io solo

l'empio a svenar, a vendicarvi io volo.

Trema, Arsace... Ah! ~ che miro?

(s'avvia alla tomba... s'arresta ad un tratto, come colpito da un oggetto terribile... da visione spaventevole)

Su quella soglia!... e che!... folle! ~ deliro?

(s'avanza, e con raccapriccio)

Qual mano!... man di ferro mi respinge?...

E chi? ~ desso! ~ oh quai sguardi!... un brando ei stringe...

s'avventa a me ~ fuggiamo... ah! ch'ei m'arresta...

lasciami ~ il crin m'afferra ~

d'un piè sfonda la terra ~

l'abisso!... ei me l'addita...

Ei mi vi spinge... Ah no... Ciel! ~ Né poss'io

da lui fuggir?... come salvarmi! ~ Oh dio!

Aria

Deh!... ti ferma... ti placa... perdona...

togli a me quel terribile aspetto.

Quell'acciaro già sento nel petto,

quell'abisso mi colma d'orror.

Alla pace dell'ombre ritorna,

ah! pietà dell'oppresso mio cor.

SATRAPI

(sottovoce)

(osservandolo)

E che avvenne! ~ a chi parla!... ei delira...

geme... smania... affannoso sospira...

che mai turba, atterrisce quel cor!

(accostandosi a lui)

Ah! signore... Assur!...

ASSUR

(con voce sommessa)

Tacete. ~

(nell'attitudine in cui rimase)

Oh!... fuggite. ~

SATRAPI

Su, ti scuoti. ~

ASSUR

Ei minaccia... lo vedete!...

SATRAPI

Chi?

ASSUR

V'è ancor? ~

SATRAPI

Tu sol con noi

qui tu sei.

ASSUR

(a poco a poco girando lo sguardo)

Ma come? e voi?

(rianimandosi)

Là... finor ~ sparì! ~ respiro ~

fu deliro!... un sogno! ~ ed io!...

Io d'un'ombra! ~ Oh mio rossor! ~

Se un istante delirai,

se a voi debole sembrai,

d'un avverso dio fu incanto...

ma atterrirmi invan tentò.

Insieme

ASSUR

Que' numi furenti...

quell'ombre frementi...

l'orror delle tombe

vo ardito a sfidar.

De' numi, del fato

dell'ombre di morte

quest'anima forte

saprà trionfar.

SATRAPI

De' numi, del fato,

dell'ombre, di morte,

un'anima forte

saprà trionfar.

De' numi, del fato,

dell'ombre, di morte,

un'anima forte

saprà trionfar.

Assur entra ardito. Il Coro si disperde.

Scena decima

Mitrane, Arbate con Guardie.

Recitativo

(da opposta parte, tutti guardinghi)

MITRANE

Oh nero eccesso! ~ In suo furor insano

violar osa il traditor l'augusta

santità delle tombe! ~ Circondate

voi questi luoghi. ~ Là rimanti, Arbate,

pronto a piombar su quei ribelli. ~ Io volo

a prevenir la regina. ~ Ah! questa

notte d'orror a lei non sia funesta!

Arbate e le Guardie si ritirano. Mitrane dall'altra parte.

Scena undicesima

Interno sotterraneo del mausoleo di Nino.
L'urna che contiene le ceneri di Nino è nel mezzo.
I Magi discendono; alcuni sono armati di pugnali;
avanzano declamando il seguente:

[N. 13 - Finale II]

CORO DI MAGI

Un traditor,

con empio ardir,

minaccia penetrar, a reo disegno

fra questi sacri orror.

Morte all'indegno.

Lontan rumor,

dubbio aggirar

s'ode d'incerto piè.

Chi mai sarà?

ALCUNI

Ah forse il giovin re!

ALTRI

Se fosse il traditor!

CORO DI MAGI

In tanta oscurità!

O dio vendicator,

scoprila al mio furor

l'empio si svenerà.

Cadrà. Morrà.

(si disperdono e ascondono fra le volte; poi Oroe con Arsace)

ARSACE

Qual densa notte! ~ ove scendiamo! e quale

invincibil terror il cor m'assale! ~

Un raccapriccio... un fremito. Un orrendo

presagio... che m'agghiaccia. ~ Io non saprei

perché... ma piango.

OROE

Al grande istante or sei.

Snuda quel ferro. ~ Ardire.

Non pensar che a ferire.

ARSACE

Ma chi ferir degg'io? ~

La vittima dov'è? ~

OROE

La guida un dio.

(si ritira)

ARSACE

Tremendo arcano!... Ah! il solo Assur! Oh padre...

Sì, a piè della tua tomba,

a te lo immolerò.

(va aggirandosi, e si perde di vista. Assur si presenta da parte opposta)

ASSUR

Fra questi orrori,

furie, che m'agitate,

reggete i passi miei, l'acciar guidate. ~

Orgoglioso rival, a mie vendette

t'abbandona la sorte. ~

Qui troverai la morte...

e la tomba.

(va sperdendosi fra le volte)

Semiramide dal fondo.

SEMIRAMIDE

Già il perfido discese;

fra queste opache tenebre celato

attende la sua vittima; ~ ma armato

è il braccio d'una madre. ~ Oh tu, che sposo

io più nomar non oso, accogli intanto

d'un cor pentito e desolato il pianto. ~

Al mio pregar t'arrendi;

il figlio tuo difendi:

perdonami una volta,

abbi di me pietà...

(resta sospirosa a piè della tomba di Nino)

ARSACE

(ritornando da opposta parte)

Dèi! qual sospiro! ~

Padre... sei tu!

ASSUR

(ritornando)

Dove m'aggiro?

SEMIRAMIDE

Oh! cielo! ~

ASSUR

Chi geme? ~ Ah!... forse...

ARSACE

Oh madre!

SEMIRAMIDE

Io tremo!

ASSUR

Io gelo.

SEMIRAMIDE, ARSACE E ASSUR

L'usato ardir,

il mio valore dov'è? ~

Dov'è il mio cor?

Ah! li sento languir

in tanto orror... ~

Che mai sarà di me?

Che far dovrò?

Insieme

SEMIRAMIDE

Misera, oh dio, no 'l so!

ARSACE E ASSUR

Misero, oh dio, no 'l so!

(restano in analoghe attitudini di terrore e di affanno)

OROE

(dietro la tomba con tuono solenne)

Ninia, ferisci! ~

ASSUR

(colpito)

Ninia!

ARSACE

(riconosce la voce)

Assur!

SEMIRAMIDE

(del pari)

Il figlio!

ASSUR

(come sopra)

Arsace!

Ov'è?...

(cercandosi fra l'oscurità)

ARSACE

Pera!

SEMIRAMIDE

Si salvi!

ARSACE

Padre mio,

ecco la tua vendetta.

Mentre tenta ferire Assur, che lo cerca in altra parte, Semiramide gli si presenta, ed egli la ferisce credendola Assur.

ARSACE

Iniquo... mori. ~

SEMIRAMIDE

(cadendo dietro la tomba di Nino)

Oh dio!

OROE

Magi... guardie...

Compariscono in gruppi i Magi con fiaccole e le Guardie.

OROE

(segnando Assur che rimane sorpreso)

Di Nino...

l'uccisore arrestate. ~

Ninia in Arsace, e il vostro re mirate. ~

Tutti si prostrano avanti ad Arsace-Ninia.

ASSUR

(disarmato)

Egli Ninia! ~ Oh destino! ~

ARSACE

(veggendosi avanti Assur)

Tu vivi? ~ Ma chi dunque io là svenai?

E questo sangue!

OROE

Il cielo è pago omai:

compiuta è la vendetta. ~

Vieni. ~ Colui sia tratto alla sua sorte. ~

ASSUR

Più orrendo a me di morte

è il vederti mio re. ~

(nel partire fra le guardie, s'avvede di Semiramide estinta dietro la tomba)

Ma... oh gioia! ~ ancora

di me più disperato

posso lasciarti. ~

(con feroce esultanza)

Là, superbo, mira:

contempla l'opra tua... guarda chi spira. ~

OROE

(frapponendosi)

Ah! no...

ARSACE

Lascia...

ASSUR

(con forza e gioia)

È tua madre.

(vien condotto dalle guardie)

ARSACE

(con raccapriccio ed angoscia)

Mia madre!... ed io! ~ Che orror! ed io potei!...

Ma voi, barbari dèi, voi che guidaste

la destra... i colpi!

(con impeto)

Ah! dov'è quell'acciaro?

Rendilo al mio furore.

Odiosa, funesta,

è a me la vita omai...

(cerca ferirsi: è trattenuto da Oroe, fra le di cui braccia s'abbandona svenuto)

OROE E CORO

Ferma...

ALTRI

T'arresta.

CORO

generale

Vieni, Arsace, al trionfo, alla reggia,

del dolore all'eccesso resisti:

tu de' numi al volere servisti;

lieta omai fia l'Assiria con te.

Vieni, il popolo esulta, festeggia;

vegga, adori il novello suo re.

La scena si riempie di Satrapi, Grandi e Popolo.

Quadro analogo.

Fine del libretto.

Generazione pagina: 26/06/2016
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Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima