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Ugo conte di Parigi

UGO CONTE DI PARIGI

Tragedia lirica in quattro parti.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Gaetano DONIZETTI.

Prima esecuzione: 13 marzo 1832, Milano.


Personaggi:

LUIGI V, re di Francia

contralto

EMMA vedova di Lotario, madre di lui

mezzosoprano

BIANCA principessa d'Aquitania, fidanzata al re

soprano

ADELIA sorella di Bianca

soprano

UGO conte di Parigi

tenore

FOLCO di Angiò, principe del sangue

basso


Cavalieri, Dame, Ancelle, Scudieri, Soldati, ecc.

La scena è in Laon, residenza degli antichi re di Francia.
L'epoca è la fine del IX secolo.


Parte prima
Scena prima

Sala della reggia di Laon: in fondo dai veroni sorge la cupola della cattedrale. Trono da un lato e sedili più bassi.
La sala è cinta d'Armati: tutto indica una grande solennità.
Cavalieri francesi, indi Folco.

[N. 1 - Introduzione, cavatina di Folco e stretta]

CORO

No, che in ciel de' Carolingi

non è l'astro impallidito:

d'alma luce rivestito

splende ancor pe 'l nostro re.

Dio, che il serto al crin gli cingi

di Lotario invendicato,

sia per lui più fortunato,

sia difeso ognor da te!

(entrano negli appartamenti reali)

FOLCO

Vani voti! A lui del padre

riservata è sol la sorte,

di superba e rea consorte

segno all'odio anch'ei sarà.

Ugo invano, invan sue squadre

gli fian scudo: ov'io non moro,

sovra il capo di costoro

mia fortuna sorgerà.

(ricominciano le acclamazioni)

Scena seconda

Squillano le trombe. Diffila il Corteggio reale. Luigi in mezzo di Emma, e di Ugo. Folco fra i Cavalieri. Emma e Luigi salgono in trono.

UGO

Principi, conti, cavalieri, e quanti

finora io m'ebbi ne' consigli e in campo

saggi e prodi compagni, è giunto il giorno

ch'io pur l'augusta potestà deponga

esercitata un lustro inter nel regno.

Il prezïoso pegno

che m'affidava un re, l'unico germe

de' Carolingi eroi

adulto io rendo al trono avito, a voi.

CORO

Viva il grand'Ugo! Il senno,

il braccio de' suoi re!

FOLCO

(Per poco il fia,

se il giovin cieco alle mie reti è colto.)

EMMA

Io con sereno volto,

e più sereno cor, io, madre, il crine

spoglio del serto, e al figlio mio ne cingo

la giovin chioma. ~ Io prego il ciel che splenda

sul capo tuo felice, e non si eclissi

come sul capo si eclissò del padre.

LUIGI

Risplenderà: te n' do mia fede, o madre;

sulla mia fronte il premo

con man secura, e di funesto lume

rifulgerà, lo giuro, ai traditori,

un dì nemici al padre, or miei nemici.

(scende)

EMMA

(Oh rimorso crudele!)

TUTTI

(Infausti auspici!)

LUIGI

Sì: discoprire il perfido,

che mi privò d'un padre,

sarà primiero ed ultimo

del regno mio pensier.

A te lo giuro, o madre,

lo giuro al mondo intier.

EMMA

Cessa... deh! cessa... il giubilo

perché turbar de' tuoi?

FOLCO

(Scolpiti in fronte appaiono

tutti i rimorsi suoi.)

UGO

L'ultimo mio consiglio

perdona alla mia fede.

Amor, pietà di figlio

ceda al dover di re.

Il popolo tuo richiede

altri pensier da te.

LUIGI

(Ah! no, non posso credere

che traditore ei sia.)

UGO

I Mauri i lidi infestano

feroci più di pria:

dell'Aquitania a' danni

si muovono i Normanni;

ribelli ovunque insorgono

audaci avventurier.

Il brando formidabile

di Carlo Magno impugna.

Vieni con me a combattere:

breve sarà la pugna,

se tu de' nostri eserciti

duce sarai primier.

LUIGI

Sì, mi avrai teco a vincere,

se il senno tuo m'aiuta.

FOLCO

(Trionfa pur, più rapida

sarà la tua caduta.)

LUIGI

Al nuovo dì si adunino

i prodi cavalier.

TUTTI

L'orifiamma ondeggi al vento,

l'orifiamma vincitrice,

qual cometa di spavento

che de' rei la fin predice,

e il gran Carlo a noi rinato

l'universo crederà.

(suonano le squille del tempio)

UGO

Vieni al tempio, e santa mano

benedica il regio serto.

EMMA

(Contenermi io tento invano.)

LUIGI

(Di sua fede ormai son certo.)

TUTTI

Vieni al tempio, ed invocato

fausto il ciel ti arriderà.

Sommo dio, che prence infante

sostenesti in tanti mali,

lui cresciuto, lui regnante

copri ancor di tue grand'ali,

e ogni perfido attentato,

ogni insidia vincerà.

(partono tutti)

Scena terza

Bianca sola, indi Damigelle.

BIANCA

Al tempio ei move... E me condurre al tempio

ei pur pensava! ~ Io me ne sciolsi ~ ahi! sempre

sciormen potessi! ~ Io lo potrò... Tentarlo

almen mi giova. ~ Già la trama è ordita. ~

Vieni, sorella, omai, vieni e m'aita.

[N. 2 - Cavatina di Bianca]

Ah! quando in regio talamo

felicità credei,

no non sapea che vittima

a splendid'ara andrei;

no, non sapea che piangere

dovuto avrei così.

(escono le Damigelle di Bianca sollecite)

BIANCA

Che mi recate?

DAMIGELLE

Adelia

dall'Aquitania giunge.

BIANCA

Adelia! Oh gioia!

DAMIGELLE

(accennando dai veroni)

Il nobile

vedi corteo da lunge,

ch'oltre le regie soglie

ad incontrarla uscì.

BIANCA

No, che infelice appieno

non mi volesti, o fato,

se ritrovar mi è dato

il mio coraggio ancor.

Vola d'Adelia in seno,

vola alla speme, o cor.

(va incontro ad Adelia; rimangono le damigelle)

Scena quarta

Adelia e Bianca.

BIANCA

Uscite tutte.

(le damigelle partono)

Favellarti io deggio

anzi ch'ei torni.

ADELIA

Né il marito al tempio

seguito hai tu?

BIANCA

Sposo soltanto... e al cielo

grazie ne rendo. ~ Altro marito, o Bianca,

ben altro vuolsi.

ADELIA

Oh! che di' tu? Me dunque,

me d'Aquitania non chiamasti, o suora,

che spettatrice di rancori e d'odi?

BIANCA

Te chiamo a sciormi d'aborriti nodi...

Non replicar. ~ Misera io son... fuggire

tal corte io voglio; e me ne fia pretesto

da te recato d'egra madre invito.

ADELIA

Mai tale inganno ordito

da me non fia.

BIANCA

Fallo previeni orrendo. ~

Se qui rimango, io ne son rea.

ADELIA

Che intendo?

BIANCA

Odio Luigi... ed odio

la madre sua... superbi e imbelli entrambi,

nudi d'ogni virtù. ~ Chi amar vorrei...

è qui delitto amar.

ADELIA

Cielo! E d'amore

ardi tu dunque... E per vietato oggetto?

BIANCA

Sì: nella mente, in petto

tutte ho d'amor le furie... Un punto solo,

un sol punto mi vinse; e fu quel giorno

che fidanzata al re venne ai confini

Ugo ad accormi.

ADELIA

(con sorpresa)

Ugo! (Gran dio!... Che ascolto?)

BIANCA

Compiangimi, sorella... Il cor mi ha tolto.

[N. 3 - Duetto fra Bianca ed Adelia]

BIANCA E ADELIA

Io lo vidi... ah! chi non l'ama

se lo vide un solo istante?

Lo splendor della sua fama

abbelliva il suo sembiante...

Lo mirai... testai rapita

nel piacer che in me destò.

La prim'alba di mia vita

quel momento a me sembrò.

ADELIA

Sciagurata!

BIANCA

Ah! sì, son tale.

ADELIA

Né tentasti?...

BIANCA

Tutto, e invano.

ADELIA

Ah! se è fitto in cor lo strale

non lo svelle ingegno umano...

Ah!... la cerva il porta seco

sanguinoso ovunque va.

Dove pur tu fugga meco,

l'amor tuo ti seguirà.

BIANCA

Dispietata! ed ogni speme

vuoi rapirmi in questa guisa?

ADELIA

No... piangiam... soffriamo insieme,

non sarai da me divisa.

BIANCA

Cara Adelia, mi seconda,

e sperar mi lascia ancor...

ADELIA

Spera... Spera... (Si nasconda

lo scompiglio del mio cor.)

Insieme

BIANCA

Là, nel natal mio suolo,

là, della madre in seno,

avrò del pianto almeno

la triste libertà.

Forse avrà fine il duolo...

forse sarò guarita...

o questa mia ferita

la terra coprirà.

ADELIA

Sì, ripariamo all'ombra

delle materne mura:

aura più mite e pura

noi spirerem colà.

Forse di nubi sgombra

anco vedrem l'aurora;

un dì godremo ancora

della primiera età.

(per uscire)

Scena quinta

Luigi, Folco, e dette.

LUIGI

Bianca!... Mi fuggi? ~ È forza

che alfin tu m'oda.

BIANCA

E il bramo. ~ A te mi guida

trista necessità.

LUIGI

Ti guida forse

letizia mai? torbida sempre e muta

a me t'appressi. Un anno intero è corso

che un tuo sorriso vo cercando invano.

BIANCA

Crebbe con me un arcano

d'affanno istinto... ed ei s'accresce adesso

ch'egra la madre, e da' Normanni cinta,

per lunga ed ardua via

a me la suora ambasciatrice invia.

ADELIA

Signor... la madre oppressa

l'ultima volta al sen questo primiero

pegno dell'amor suo stringer implora.

BIANCA

Con la novella aurora

io partirò: qualunque indugio è grave

al tremante mio cor.

LUIGI

Tu resterai.

BIANCA

Io! resterò!

LUIGI

Sì...

BIANCA

Per qual legge?

LUIGI

Il sai.

FOLCO

(a lui)

(Ti raffrena.)

BIANCA

(Oltraggio è questo.)

(Crudo oltraggio.)

ADELIA

(a Bianca)

(Ahi! D'ira è acceso.)

FOLCO

(a Bianca)

(Finger giova.)

BIANCA

(a Luigi)

Oh! Come presto

hai di re lo stile appreso!

Onde sensi in te sì alteri?

Con qual dritto imponi, imperi?

LUIGI

Con qual dritto!

FOLCO

(Non svelarti.)

LUIGI

(con calma)

Col dritto dell'amor.

BIANCA

Io te 'l toglio, se può farti

tanto ingiusto e insultator.

LUIGI

Bianca, di': più non rammenti

che per noi l'altar s'infiora?

Che i solenni giuramenti

profferir dobbiamo ancora?

No 'l rammenti?

ADELIA

(Oh! Rio cimento!)

BIANCA

Sol la madre or io rammento.

LUIGI

Affrettiamo il sacro rito;

pria che imbruni ei sia compito;

ed io stesso al sen materno,

io doman ti condurrò.

[N. 4 - Quartetto]

Insieme

BIANCA

(Oh! supplizio! oh! rio martire!

Meco ei sempre! ah! pria morire.

Pria le faci dell'Averno

all'altare invocherò.)

ADELIA

(Per pietà non ti tradire...

Segui... ah! segui il suo desire...

nel suo volto io ben discerno

che il sospetto in cor gli entrò.)

LUIGI

(Ella freme, e ancor coprire

tenta invan le inique mire...

Giunto è il dì che gioco e scherno

più di lei non mi vedrò.)

FOLCO

(Ella freme, e ancor coprire

tenta invan le inique mire...

Giunto è il dì che gioco e scherno

più di lei non ti vedrò.)

LUIGI

Bianca! rispondi.

ADELIA

(Sorella! io tremo.)

BIANCA

Presso è la madre al punto estremo:

col pianto al ciglio, col lutto in cuore

Bianca ricusa irne all'altar.

LUIGI

(prorompendo)

E cieca, aggiungi, d'un altro amore

non osa il tempio di profanar.

ADELIA

Cielo! che dici?

LUIGI

Oh! mio furore!

BIANCA

M'insulti!

LUIGI

Il merti.

ADELIA

(Che dir? Che far?)

Tutti.

Insieme

BIANCA

Hai ben pensato a questi accenti,

sai tu qual alma, qual cor tu tenti?

Un'alma ardente, un cor fiammante

di sdegno immenso, d'immenso amor.

Fra noi s'innalza da questo istante

barriera eterna d'odio e furor.

LUIGI

Quel cor conosco: ne so gli arcani...

ne leggo i moti, gli affetti insani...

esso ha distrutta ogni mia speme,

esso ha tradito fede ed onor.

Ma la vendetta che in sen mi freme

sia differita per tuo terror.

ADELIA

Deh! sospendete... deh! vi calmate...

tanta alla madre onta celate...

Insieme

FOLCO

(Di questo giorno, caro ad un regno,

non sia la fine lutto e squallor.)

ADELIA

(Vieni, infelice, fuggi il suo sdegno...

tempo a calmarsi lascia a quel cor.)

(Adelia tragge seco Bianca. Folco, Luigi, e partono dai lati opposti)

Parte seconda
Scena prima

Atrio.
Ugo circondato da Cavalieri francesi. Coro.

[N. 5 - Coro ed aria di Ugo]

CORO

Bada. ~ Fatal ti fia

sì cieca securtà;

l'abisso al piè ti sta.

Pensa a ritrarti.

UGO

D'insana gelosia che posson l'arti?

CORO

Più di nemico aperto

pavento il traditor:

tu non conosci ancor

Folco qual sia.

UGO

Saldo la mia virtù scudo mi fia.

Non temete ov'io non temo:

di Lotario è giusto il figlio:

al mio braccio, al mio consiglio

tutto ei deve, e ben lo sa.

Se obliarlo ancor potesse...

se in altrui sua fé ponesse...

il mio cor, di sé contento,

odio mai non nutrirà...

Oscurata in un momento

la mia gloria non verrà.

CORO

Generoso! il ciel conceda

che più chiara ognor si veda,

né sia premio la sventura

di sì pura fedeltà.

UGO

Ah! mi tolga la fortuna

quanti in me favori aduna.

Se non grande, almeno amato

Ugo in terra ancor sarà...

(Cara Adelia, in ogni stato

il tuo cor mi resterà.)

(i cavalieri accomiatati da Ugo si ritirano)

Scena seconda

Adelia ed Ugo.

UGO

Che veggo? Adelia!... Oh gioia!

Tu in queste mura!...

ADELIA

Inaspettata io giungo...

Parla sommesso.

UGO

Oltre ogni mia speranza

io ti riveggo!... e vuoi che freno io ponga

al mio contento?

ADELIA

(Oh! che mai dirgli?)

UGO

E donde

timor cotanto?... Perché taci e figgi

gli sguardi al suolo?

ADELIA

Nel materno tetto,

Ugo, io non sono. Egra è la madre, e cinta

di duro assedio è la natal mia terra.

UGO

Dell'infelice guerra

parlò la fama: ed a recarvi aita

io m'accingeva, e a meritar tua destra

vincitore io correa de' tuoi nemici.

ADELIA

Ah! Non chiederla mai.

UGO

Cielo! che dici?

ADELIA

Troppo diss'io...

UGO

Favella...

Qual m'ascondi mistero? Avvi chi tenti

contendermi il tuo cor? Forse si oppone

la superba tua suora ai nostri voti?

ADELIA

Ah! no 'l pensar... a lei fur sempre ignoti.

UGO

Li saprà. Vogl'io svelarli.

Ottenerti io vo' da lei.

ADELIA

Ah! giammai...

UGO

Giammai!... che parli?

ADELIA

Tu non sai... Tacer tu déi.

UGO

Di tua man me forse indegno

Bianca tien perch'io non regno?

Forse te, te pur seduce

d'un dilemma lo splendor?

ADELIA

Ah! Tu splendi d'una luce

ben più cara a nobil cor.

[N. 6 - Duetto fra Ugo ed Adelia]

Insieme

UGO

Questo braccio, questo acciaro

fu sostegno a più d'un trono.

Bianca sa ch'ei può del paro

uno averne, e offrirlo in dono.

Più d'un serto io disdegnai

di raccogliere per me...

Se vaghezza in cor tu n'hai,

li poss'io raccor per te.

ADELIA

Ah! non io di più potrei

adorarti e in pregio averti:

la tua gloria agli occhi miei

tutti oscura i regi serti.

Il tuo cor soltanto amai,

il tuo cor cui par non è...

Ah! la fé ch'io ti giurai

non l'avrei giurata a un re.

UGO

Parla dunque: rassicura

l'alma mia dubbiosa, incerta...

ADELIA

Sappi ~ ah! no... la mia sciagura

non fia mai, giammai scoperta.

UGO

Parla, deh! te ne scongiuro

per l'onore, per la fé.

ADELIA

Tacer giuri?

UGO

Tutto io giuro...

Scena terza

Coro di Damigelle e detti.

CORO

Bianca in traccia vien di te.

Insieme

ADELIA

Se tu m'ami... Se ti move

il terror che il sen mi gela...

Taci... va'... ritratti altrove...

Un istante a lei ti cela,

ti fia noto il mio segreto,

il mio core io ti aprirò.

Ah! l'idea ti renda lieto

ch'io fui tua, che tua morrò.

UGO

Ch'io ti lasci in questo stato!

Ch'io m'involi al suo cospetto!

Tu non sai qual m'hai destato

dubbio in mente, in cor sospetto...

Me minaccia il tuo segreto,

se svelarsi a me non può...

Ah! mai più tranquillo e lieto,

mai sicuro io non sarò.

(Ugo parte)

Scena quarta

Adelia e Bianca.

ADELIA

Tu di me in traccia?

BIANCA

M'abbandoni in questi

tremendi istanti?

ADELIA

Il tuo dolore è il mio...

e ancor più amaro forse... Oh mia sorella!

Che farai tu?

BIANCA

Dell'ardimento al colmo

giunto è Luigi. Dalla reggia un passo

mi è vietato scostarmi. ~ Alcun non fia

qui cavalier che a liberarmi imprenda?

Ad Ugo io volo...

(per uscire)

ADELIA

Ah! resta!

BIANCA

Ei mi difenda.

ADELIA

Bianca te perdi e lui...

Al precipizio corri...

BIANCA

Io vi son tratta...

Mi vi spinge il destin.

ADELIA

A te mi stringo...

Non uscirai da queste braccia, o stolta.

BIANCA

Scostati: giunge alcun.

Scena quinta

Luigi, Folco, Cavalieri, Dame e detti.

LUIGI

Bianca! Mi ascolta.

Delle discordie nostre

piena è la corte omai. Quantunque io t'ami,

pur l'amor mio t'immolerei, più tosto

che stringer nodo dal tuo core odiato.

Ma la ragion di stato,

alta ragion l'ordìa,

né disciorlo mi è dato a voglia mia.

FOLCO

(Che mai dirà?)

ADELIA

(L'inspira,

pietoso ciel.)

CORO

Tutti a compor quest'ire

noi ti preghiam.

FOLCO

Che mai nel re t'offende?

Verace parla.

BIANCA

Sospettata donna

puote senz'onta a chi sospetto nutre

unirsi mai? Con chi di tutto adombra

pace sperar?

LUIGI

E tu il sospetto sgombra.

BIANCA

Indarno or fora.

LUIGI

Indarno

non fia, te 'l giuro, se restar consenti,

se al tempio vieni.

BIANCA

Della madre... il dissi...

cura mi prende.

LUIGI

E a lei rivolto è pure

il mio pensier... e ne avrai prova espressa.

Ugo a me venga...

BIANCA, ADELIA E CORO

(Ah! Cielo! Ugo!)

CORO

Ei s'appressa.

Scena sesta

Ugo e detti.

LUIGI

Dell'Aquitania il regno

minacciano i Normanni, e pronta aita

la cadente regina a noi richiede.

Alla tua salda fede,

al tuo senno, al tuo braccio, Ugo io commetto

la glorïosa impresa.

UGO

Ed io l'accetto.

[N. 7 - Finale I]

LUIGI

Quando fia sgombro e libero

all'Aquitania il varco,

dille ch'io stesso assumere

saprò più grato incarco;

quel di guidar costei

securamente a lei,

ch'or vieta a me di compiere

fatal necessità.

BIANCA

(Fremo.)

FOLCO

(Si turba.)

ADELIA

(Io palpito.)

UGO

(Tremante Adelia è tanto!)

BIANCA

E solitaria e vedova

senza una figlia accanto...

sarà la madre ancora?...

LUIGI

A lei ne andrà la suora.

BIANCA

Ella ne andrà!...

ADELIA

(Raffrenati.)

BIANCA

Senza di me ne andrà?

FOLCO

(Ella si scopre.)

UGO

E dubiti

d'Ugo tu forse?... parla.

LUIGI

A lui fidando Adelia,

a sposo egli è fidarla.

BIANCA

A sposo!

ADELIA

(Oh ciel!)

UGO

(Che ascolto?)

FOLCO

Non anco un anno è volto

che lui sceglieva a genero

l'estinto genitor.

LUIGI

E la sua brama a compiere

pronto son io.

BIANCA

Tu!... quando?

LUIGI

In questo dì medesimo.

Io gliene fo comando.

UGO

Ed io?...

BIANCA

Tu pria... tu déi,

se cavalier tu sei,

partir, pugnare e riedere

d'un regno salvator.

UGO

Adelia!

ADELIA

Udisti?

FOLCO

(a Luigi)

(A fingere

segui per poco ancor.)

Tutti in segreto.

Insieme

ADELIA

(ad Ugo)

È giunto l'orribile istante temuto...

se core hai magnanimo, pronunzia un rifiuto,

l'amore nascondi, seconda i miei detti...

se insisti, se accetti, ~ te perdi con me.

UGO

(ad Adelia)

Oh! Quale nell'anima mi poni scompiglio!

Che temi? che palpiti? qual vedi periglio?

Nasconder del core gli affetti non soglio,

palesi li voglio: ~ son degni di te.

BIANCA

Che penso? che medito?... qual volgo sospetto;

qual furia, qual demone, me 'l suscita in petto?

Si scacci: è tremendo: mi desta terrore.

Delirio è d'un core ~ ch'è fuori di sé.)

Insieme

LUIGI

(a Folco)

Qual cor può comprendere la smania ch'io sento?

Scoprir vo' la perfida, scoprirla pavento:

a tormi la benda, a sciogliermi il velo,

funesto il tuo zelo ~ servigio mi fe'.

FOLCO

(a Luigi)

Ti acqueta, dissimula: per prova saprai

che fosti coi perfidi tu credulo assai.

Dal tuo disinganno, da questa scoperta

dipende la certa ~ salvezza del re.

LUIGI

Ugo!... Udisti?

UGO

Udii.

LUIGI

Più grato

te credeva a tal favore.

UGO

Grato io sì...

ADELIA

(interrompendolo)

Non io. ~ Donato

sol da me sarà il mio core.

BIANCA

(Io respiro.)

LUIGI

E a te lo chiedo

d'Ugo in nome: e posso, io credo...

BIANCA

Nulla puoi sul cor di lei...

UGO

Né al suo cor far forza io vo'.

LUIGI

Lei ricusi!

UGO

Il deggio.

LUIGI

(prorompendo)

Il déi?

Traditori! or colti io v'ho.

TUTTI

Qual favella!

LUIGI

È omai svelata

l'empia fiamma che nutrite.

UGO

Io! che sento?

ADELIA

(Sventurata!)

UGO

Io!

LUIGI

Sì: tu.

(alle guardie)

~ Lo custodite.

TUTTI

Che mai tenta?

UGO

Quale oltraggio?...

D'insultarmi hai tu il coraggio?

A tal onta ardisci espormi,

osi tu tal fallo appormi?

Chi mi accusa?

LUIGI

(accennando Bianca)

Quel pallore,

quel terror ti denunziò.

TUTTI

(Giusto cielo!)

BIANCA

(Oh mio furore!)

UGO

(Ah! Qual vel mi si squarciò!)

BIANCA

Sì, superbo... il vero ascolta.

L'amo...

ADELIA

Ah! Taci...

BIANCA

Io lo ripeto.

L'amo, sì: ma né una volta

gli ho svelato il mio segreto...

mai no 'l seppe; il ciel ne attesto...

s'avvi error, mio tutto egli è.

LUIGI

Mentitrice!

CORO

(Oh! Dì funesto!)

LUIGI

Mal lo scusi.

UGO

M'odi, o re.

Sa ciascun, tu stesso il sai,

di qual tempra è d'Ugo il core,

se mentir potrebbe mai

per lusinga o per timore.

Giuro, o re, per l'onor mio

volto ad altra è il mio pensier.

TUTTI

La palesa.

UGO

(veggendo il timor d'Adelia)

Non poss'io.

BIANCA

(Volto ad altra!)

LUIGI

Menzogner!

Tutti

BIANCA

(ad Ugo)

Non mentir: palesa il vero...

Io l'esempio a te ne diedi...

Io sapre del mondo intero

per te lira disfidar.

Di cambiar così fingendo

la mia mente invan tu credi:

nulla va per me d'orrendo,

nulla più del dubitar.

UGO

(a Bianca)

Sciagurata! ah! tu non sai,

qual ferita a me recasti!

Non avessi osato mai

tu, crudel, di favellar!

Della Francia lo sgomento,

l'onta mia, la tua ti basti.

Di più tristo e crudo evento

ch'io non t'abbia ad accusar.

LUIGI

(a Bianca)

Forsennata! è il ver palese:

sì, purtroppo: invan lo tace.

Altre colpe ed altre offese

io vi debbo rinfacciar.

Il mio trono è insidiato,

è distrutta la mia pace...

Ma, ch'io resti invendicato,

coppia rea, non lo sperar.

Insieme

ADELIA

Cessa... parti... ah! non si dia

scena al regno ancor più trista...

morta io fossi, ah! morta pria

che la madre abbandonar!

FOLCO

Vieni, o sire: ti allontana:

lor perfidia appieno hai vista...

questa coppia audace, insana

noi saprem punir, frenar.

CORO

(Ah! Non anco è il ciel placato

con un regno sventurato:

ah! del padre il fato orrendo

segue il figlio a minacciar.)

FOLCO

Rendi il ferro.

UGO

(spezza la spada)

Io tal lo rendo.

FOLCO

(Incomincio a trionfar.)

Parte terza
Scena prima

Carcere: cancello in fondo, da cui vedesi un cortile.
Ugo solo: è seduto meditando.

No, non fia mai ch'io voglia

macchiar mia fama; che d'altrui riprenda

fuor che dal re l'acciaro... E un detto solo

basterebbe a scolparmi in faccia a lui.

Che no 'l diss'io? Perché sì cieco io fui?...

Oh Adelia! il tuo periglio

me ne ritenne. ~ Dell'offesa Bianca

conosco la furente anima assai,

s'ella scoprisse che rival le sei.

Chi giunge?

Scena seconda

Bianca e detto.

BIANCA

Bianca.

UGO

Tu!

BIANCA

Stupir nei déi?

Bianca non dorme. ~ A tal siam giunti omai

che né sbarre, né carcere, né ferri

più divider ne ponno.

UGO

Oh! che favelli?

Siam divisi per sempre.

BIANCA

Uniti siamo...

uniti, sì. ~ Non paventar. Qui Bianca

più di Luigi impera; i ceppi tuoi

per me cadranno e tosto; e guerra a morte

intimeremo ai miei nemici e ai tuoi.

UGO

Ch'io divenga ribelle? e dir me 'l puoi?

Con questa macchia in fronte

me non vedrà la Francia.

BIANCA

Ed io l'avrei

forse minore, se il trionfo nostro

fosse men certo? ~ Pur, se il vuoi, la spada

resti ozïosa, e a queste mura inique

volgiam, se giova, fuggitivi il tergo.

Vieni: securo albergo

ci fian miei stati. D'Aquitania il regno

è tuo da questo istante.

UGO

Un regno, o Bianca...

un regno non usurpo... io lo difendo.

BIANCA

Amor te 'l dona.

UGO

Il doni altrui.

BIANCA

Che intendo?

[N. 8 - Terzetto fra Bianca, Ugo ed Adelia]

BIANCA

Tu lo sdegni?... parla... forse

perché a Bianca lo dovresti?

UGO

Ben lo sai. ~ Già un anno corse

che ad altr'uomo lo promettesti.

BIANCA

L'obliai, sì, l'obliai...

né creduto avrei giammai

che dovessi in questo istante

rammentarlo a Bianca tu.

Ah! tu sei d'un'altra amante,

ah! non déi celarlo più.

UGO

Più no 'l celo ~ Ah! m'odi... in volto

qual furore ti scintilla?

BIANCA

È sorpresa... ma... t'ascolto.

Ami? chi?... son io tranquilla.

UGO

No, no 'l sei: ti sforzi invano.

Sempre ignoto, sempre arcano

esser debbe a te l'oggetto

che il destin m'impose amar.

Ah! ti basti che d'affetto

non potrei giammai cambiar.

Scena terza

Odesi tumulto. Esce Adelia frettolosa e detti.

ADELIA

(da lontano)

Ugo!

UGO

Ciel!

BIANCA

Che veggio?

ADELIA

(Bianca!)

BIANCA

Che ti guida?

UGO

(Incauta!)

BIANCA

Tremi?

ADELIA

Tutto è in armi... (il cor mi manca).

Si combatte...

BIANCA

E per chi temi?

(un momento di silenzio. Bianca li osserva ambedue: indi afferra Adelia per un braccio)

BIANCA

Fissa i tuoi negli occhi miei...

parla il vero, il voglio... il déi.

Ami... Ugo.

ADELIA

Oh Bianca!

BIANCA

L'ami...

Il tuo volto assai parlò.

ADELIA

Ah! sorella!...

BIANCA

Tal me chiami!

ADELIA

Deh! perdona.

BIANCA

Fuggi.

ADELIA

Ah! no.

Adelia è inginocchiata a' piedi di Bianca. Ella è immobile. Ugo è agitatissimo.

Insieme

ADELIA

Io l'amai dal dì fatale

che tal fiamma in te s'accese.

Non credea d'aver rivale...

oggi sol mi fu palese...

Non parlai... ne piansi e piango...

ne tremai, ne tremo ancor...

ma d'amarlo, io non rimango...

più di tutto è forte amor.

UGO

Bianca, omai conosci il vero:

ella il disse, ed io l'affermo.

Or s'acqueti il tuo pensiero,

or provvedi al core infermo.

Rassicura un re che t'ama,

che men rea ti tiene ancor.

Tu lo devi alla tua fama,

alla Francia ed all'onor.

BIANCA

Questo pianto che m'inonda

vien dal core, ed io no 'l freno...

ei vi dica se è profonda

la ferita che ho nel seno,

ei vi dica se speranza

di sanarlo io nutro ancor...

Quella, ah! quella sol m'avanza

che fia vostro il mio dolor.

BIANCA

(risolutamente per condur seco Adelia)

Vieni.

UGO

Arresta. Ove la guidi?

BIANCA

Dove? Meco.

ADELIA

Ahi! lassa!

BIANCA E ADELIA

M'odi.

(rumore di dentro più vicino di prima)

VOCI

Ugo viva!

BIANCA, ADELIA E UGO

Oh! Ciel! Quai gridi!

VOCI

Si difenda: ardire, o prodi...

Scena quarta

Cavalieri francesi, Soldati e detti.

CORO

Noi siam teco. Ogni alma è accesa *****

dell'amor di tua difesa.

Sacro voto i prodi han fatto

di salvarti o di perir.

UGO

(prendendo Adelia)

Vieni.

BIANCA

Ed osi?...

UGO

Il brando è tratto.

ADELIA

Lassa!

BIANCA

E vuoi?

UGO

Da te fuggir.

Insieme

UGO

Tu mi spingi a passo estremo...

m'armi tu d'iniqua spada...

ma più te, che infamia io temo...

lei si salvi... il mondo cada...

Ah! di te, di me, di lei

ria memoria resterà.

BIANCA

Mira e trema: a ciglio asciutto

l'onta mia soffrir poss'io...

ma capace è un cor di tutto

chiuso al pianto al par del mio...

fuor di Francia ancor non sei,

la mia man ti giungerà...

ADELIA

Ah! che invan sì rio cimento

impedir, o ciel, tentai.

Il terribile momento,

me infelice, io ne affrettai!...

ah! troncare i giorni miei,

me svenar saria pietà

CORO

Vieni, affretta: incontro ai rei

fuor che il campo asil non ha.

(partono)

Scena quinta

Appartamenti reali.
La musica esprime lontano fragor di battaglia.
Entrano sbigottite le Dame e le Ancelle.

[N. 9 - Coro ed aria di Luigi]

CORO

Il suon dell'armi più forte echeggia...

valido schermo oppon la reggia

contro il feroce assalitor.

Ah! quando tregua avran gli sdegni?

Non fia che pace mai più qui regni

se fin di guerra è causa amor.

Scena sesta

Emma e Luigi, indi coro di Cavalieri.

LUIGI

Lasciami... il sen materno

è vile usbergo a un re.

EMMA

No, non ti lascio,

teco son io. D'Ugo io non temo il ferro...

d'altri nemici io tremo. ~ Oh figlio mio!

Il tradimento ti uccideva il padre.

LUIGI

E a me serbato è il suo destino, o madre.

Funesto dono io m'ebbi,

funesto dono in Bianca.

EMMA

E dal tuo fianco

voll'io scostarla. Il mio voler fu vano...

credesti a Folco. Ah! tolga il ciel che un giorno

non ti sia più funesto il suo consiglio.

LUIGI

(ai cavalieri che entrano)

Che fia? Vinti siam noi?

CORO

Cessò il periglio.

Scampo ne vien concesso

donde si attese meno...

il tuo nemico istesso

tenne i ribelli a freno...

tutti deposte han l'armi,

e solo ei move a te.

Miralo.

TUTTI

È desso.

Scena settima

Ugo, indi Adelia fra Guerrieri e detti.

UGO

O re! vengo a scolparmi.

Io né di Bianca al core,

né al regal seggio aspiro: al tuo cospetto

la donna io guido ch'io sceglieva in pria

che la sua man concessa

mi avessi tu. Vedila.

LUIGI E CORO

Adelia!

ADELIA

Io stessa

dell'innocenza sua mallevadrice

a te ne vengo. Ai preghi miei soltanto

d'amarmi ei tacque, ed a tacer ne astrinse

timor di Bianca.

UGO

Dall'irata suora

salvala or tu. Nelle materne braccia

fa' che ritorni illesa; ove sospetto

di me ti resti, e prigionier mi vogli,

io depongo l'acciaro.

LUIGI

Ah! Lo ritogli.

LUIGI

Prova mi dai, lo sento,

che il mio sospetto sgombra:

pure a fugarne ogni ombra

vieni all'altar con me.

Sacro e solenne rito

consacri il giuramento

ch'io non sarò tradito,

ch'ella fia sposa a te.

UGO

Io te 'l prometto.

LUIGI

Abbracciami.

EMMA E ADELIA

Oh! Gioia!

CORO

Oh! dì beato!

ADELIA

Un prego sol consentami,

sire, il tuo cor placato...

Bianca...

LUIGI

Ai materni lidi

fido drappel la guidi.

Dagli occhi miei lontana

al nuovo dì ne andrà.

CORO

Lo meritò l'insana...

stancò la tua bontà.

LUIGI

Quanto mi costi a svellere

lo stral che m'ha ferito,

quanto mi resti a gemere

solo quest'alma il sa.

Un dì vedrà la barbara

quale sdegnò marito;

ed il suo cor medesimo

vindice mio sarà.

TUTTI

L'offese tue dimentica,

i suoi furori oblia.

Non ella al paro immemore

di tue virtù vivrà.

Vieni: ed il ben de' popoli

piena mercé ti sia;

mille avrai cor che t'amino,

se amarti il suo non sa.

Parte quarta
Scena prima

Vestibolo che mette a domestico oratorio: alcuni monumenti qua e là per la scena.
È notte.
Bianca e Folco.

BIANCA

Fino all'aurora!

FOLCO

Questa notte sola

a noi vien data...

BIANCA

Essi non san che lunga...

lunga è una notte a Bianca.

FOLCO

Il tempo vola

ratto come il pensier. Al sacro rito

già pronta è l'ara. Ad impedir tai nozze

hai mezzo tu?

BIANCA

Mezzo a spezzarle!

FOLCO

Ahi! quale?

BIANCA

No 'l ricercar. ~ Fatale,

irreparabil fia.

FOLCO

Folle! e tu speri

nel ferro forse?

BIANCA

Altro non v'ha che il ferro

alla vendetta?

FOLCO

Di velen perìa

Lotario qui.

BIANCA

Soli siam noi? d'appresso

alcun rumore intendi?

FOLCO

È sgombro il loco.

BIANCA

Ritratti or tu... teco mi avrai fra poco.

(Folco parte)

Scena seconda

Bianca sola.

Sì, mia vendetta è posta

in questa gemma... il fatal vase è pronto,

pronto il liquor... compia fortuna il resto.

Vadasi. ~ A che m'arresto?

Chi al suol m'affigge? ~ Il ciel si turba... e sembra

colla voce del tuono

empia gridarmi, ~ Ah! più infelice io sono.

Sì... più infelice... Io nata

al misfatto non era... E core, e mente,

e quanto è in me, tutto mutò l'insana

gelosia che mi rode e il cor mi lima.

Tuonar dovevi prima,

sdegnato ciel... è tardi adesso... e cieca

vittima io sono d'un destin feroce.

Vadasi omai.

(risoluta per entrare nell'oratorio; un gemito l'arresta)

Scena terza

Emma nell'oratorio e detta.

EMMA

Perdono, o ciel!...

BIANCA

Qual voce!

EMMA

L'eterno mio rimorso

disarmi il tuo rigor.

BIANCA

Emma! ~ Ella geme.

EMMA

Un lustro intero è corso

né a me risplende ancor ~ raggio di speme.

I dì consumo in pianto,

le notti nel terror...

BIANCA

(inorridita)

Mi reggo appena...

EMMA

Dell'error mio soltanto

è frutto infamia e orror.

BIANCA

(con un grido di dolore)

Oh angoscia, oh pena!

Ah! se alla mia vendetta

serbi tal frutto, o dio,

tuona sul capo mio,

o in sen mi cambia il cor.

(tuona più forte. Bianca è nella massima desolazione)

Scena quarta

Emma in scena e detta.

EMMA

(da lontano)

Oh! chi si duole!

Bianca!

[N. 10 - Duettino fra Emma e Bianca ed aria finale di Bianca]

BIANCA

Ah! vieni... ascoltai le tue parole.

EMMA

Tu? che ascoltasti?... ah! misera!

BIANCA

Tutto, sì, tutto...

EMMA

Oh cielo!

BIANCA

Contro di me difendimi...

Tento un delitto.

EMMA

Io gelo.

BIANCA

Perch'io non l'abbia a compiere

mostrami il tuo dolor.

EMMA

Ah! tutto il mira, ah! tutto

vedi il mio strazio e il lutto...

e se ti regge l'anima

brama vendetta ancor.

BIANCA

Nelle tue braccia stringimi..

pietà di me ti prenda:

una di queste lacrime,

una su me discenda,

che la vorace spengami

fiamma che avvampa in cor.

EMMA

Vieni, infelice, e calmati,

mesci il tuo pianto al mio.

(odesi lieta musica; l'oratorio è illuminato)

BIANCA

Il rito!... il rito!... Scostati. ~

Fuori di me son io.

CORO

(lontano)

Splendi, o favor celeste,

propizio al rito splendi;

benigno il guardo a queste

nozze felici intendi;

pronuba al nodo invia

aura d'eterno amor.

BIANCA

Giammai, giammai...

Rinasce il mio furor.

EMMA

Arresta.

BIANCA

È vano.

EMMA

Arresta, o sciagurata.

A me guerrieri... a me!...

Scena ultima

Luigi, Adelia, Ugo, Cavalieri, Dame, Soldati, Tutti accorrendo.

BIANCA

Son disperata.

TUTTI

Che mai fu?... che avvenne?

EMMA

Io tremo.

TUTTI

Mute entrambe! sbigottite!

LUIGI

Madre!

UGO, ADELIA

Bianca!

BIANCA

(Oh! strazio estremo!)

TUTTI

Favellate...

BIANCA

Ah! sì, m'udite.

Qui tradita, qui reietta,

meditai, ma invan, vendetta.

Me n' punisco.

(sugge il veleno dall'anello)

TUTTI

Arresta, insana!

BIANCA

Pago or sei, destin crudel.

TUTTI

Si soccorra.

BIANCA

Ogni arte è vana.

Non potria salvarmi il ciel.

Di che amore io t'abbia amato,

(ad Ugo)

di qual odio io t'odi adesso

te 'l palesa un tanto eccesso,

la mia morte, il mio furor.

Spera pure, o core ingrato,

gioia spera da costei...

io, morendo, io lascio a lei

e quest'odio e questo amor.

(si abbandona nelle braccia delle ancelle)

ADELIA

Bianca!

UGO

Ahi!... Lassa!...

CORO

O ciel placato,

le perdona un tanto error.

Fine del libretto.

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Locandina Parte prima Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Parte seconda Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Parte terza Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Parte quarta Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima