Atto primo

 
Sala da pranzo in casa di Fritz Kobus.

 Q 

Mobili di quercia intagliati. A destra, camera da letto di Fritz, a sinistra, porta della cucina e porta d'ingresso. In fondo, due grandi finestre a vetri colorati; accanto alle finestre due porte a invetriate. Le due finestre e la porta a sinistra, che danno accesso ad una terrazza, sono aperte. A sinistra sul davanti, una piccola tavola con l'occorrente per scrivere. A destra un po' più in fondo, tavola da pranzo riccamente imbandita. Da un lato, una rastrelliera per pipe. Accanto alle finestre, una piccola tavola da servizio; qua e là qualche seggiola, una poltrona. A traverso la porta e le finestre aperte si vede la balaustra, a colonnine, della terrazza, alla quale si accede per mezzo di alcuni scalini. Più in giù, nel fondo, si scorgono i tetti delle case, le cime degli alberi.
È il tramonto.
 

Scena prima

Fritz e David.

Fritz, David

 

FRITZ

Ma questa è una pazzia! Vuoi maritare  

tutti e per colmo di sventura io debbo

sborsar la dote!...

DAVID

Son ragazzi e si amano...

FRITZ

Ci pensin loro... Ho in odio il matrimonio,

non so che sia l'amore... e chi sospira

e piange e si dispera per le donne,

rider mi fa. Ma chi del mio denaro

resta garante?

DAVID

Io firmerò per loro...

FRITZ

(sorridendo)

Bravo! Di te posso fidarmi. Scrivi!

DAVID

Grazie! Grazie!

FRITZ

(dettando)

«M'impegno io sottoscritto»...

 

Scena seconda

Hanezò, Caterina, Federico e i precedenti.

<- Hanezò, Federico

 

HANEZÒ

Evviva Fritz!  

FEDERICO

Evviva!

HANEZÒ

(a Fritz)

Per la tua festa i nostri voti accogli.

DAVID

Deh tacete! Bisogna che io gli scriva...

FRITZ

Debbo sbrigare uno dei tanti imbrogli

del Rabbino...

FEDERICO

Ha qualcun da maritare?

HANEZÒ

Sempre!...

DAVID

Scrivo: «M'impegno io sottoscritto,

di rendere al signor Fritz Kobus mille

trecento lire al sei per cento, quando»...

FRITZ

(interrompendolo)

Il detto signor Fritz compiuti avrà

due secoli d'età!

HANEZÒ E FEDERICO

(ridendo)

Ah! Ah!

DAVID

Che dici?

HANEZÒ

Bella davver!

DAVID

(con dolore)

È inutile; ti vuoi

farti gioco di me.

FRITZ

Su via, scherzavo.

Ecco il denaro.

DAVID

O mio diletto

come potrò ricompensarti?

FRITZ

Voglimi

sempre bene!

 

<- Caterina

CATERINA

(entrando con la zuppiera)

Signori. È pronto.

FRITZ

Andiamo

a tavola! Ed ancor Beppe non venne?

FEDERICO

(a David che si dispone ad uscire)

E tu che fai?

DAVID

Verrò per fare un brindisi!

 
(si mettono a tavola meno David. Caterina esce)

Caterina ->

 

FRITZ

(servendo la zuppa agli amici)

Lascialo! In palpiti saran gli sposi...

Se tarda, possono d'ansia morir.

FEDERICO

Vada! S'affretti!

HANEZÒ

Corra!

DAVID

Noiosi!...

D'amor dovrete voi pur languir!

(esce dalla terrazza)

FRITZ

(chiamando David attraverso la finestra)

Ohè, David! David! Oggi, perché

anche una sposa non hai per me?

DAVID

(sulla terrazza)

O Fritz, rammentalo, tu pur sarai

marito un giorno!

FRITZ

Ma tu non sai

la mia divisa? Amico a tutti e sempre...

Marito... no!

DAVID

Vedremo!

(si allontana)

David ->

 

FRITZ

Oh! Che bel matto!

HANEZÒ

(alzando il bicchiere)

Viver tu possa sempre giocondo!

FEDERICO

(alzando il bicchiere)

Salute ai celibi di tutto il mondo!

 

<- Caterina

CATERINA

(rientrando a Fritz)

Signore, è giunta Suzel, la figliuola

del fattor... Vi vorrebbe salutare...

Ha dei fiori per voi...

FRITZ

Fatela entrare.

 
(Caterina fa entrare Suzel e poi esce)
 

Scena terza

Suzel e i precedenti, poi David.

<- Suzel

Caterina ->

 

SUZEL

(che ha un piccolo mazzolino di viole mammole in mano, si avanza verso il tavolo, con gli occhi bassi, tutta vergognosa)  

Son pochi fiori, povere viole,

son l'alito d'aprile

dal profumo gentile;

ed è per voi che le ho rapite al sole...

Se avessero parole,

le udreste mormorar:

«Noi siamo figlie timide e pudiche

di primavera,

siamo le vostre amiche;

morremo questa sera,

ma morremo felici

di dire a voi, che amate gl'infelici:

il ciel vi possa dar

tutto quel bene che si può sperar.»

Ed il mio cor aggiunge una parola

modesta, ma sincera:

eterna primavera

la vostra vita sia, ch'altri consola...

Deh, vogliate gradir

quanto vi posso offrir!

(Suzel, con gli occhi bassi, offre il mazzolino a Fritz)

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S

 

FRITZ

(sorridendo)  

Tu sei molto gentil; dei fiori tuoi

l'olezzo mite giunge caro a me.

Grato ti sono... Orsù, vieni fra noi,

al fianco mio...

Ti vergogni? E di che?

 
(Suzel esita)
 

SUZEL

(timidamente)

Oh... No...

FRITZ

Bambina!

 
(Suzel siede)
 

HANEZÒ

(sottovoce)

Com'è carina!

FEDERICO

(sottovoce)

Quanto candor!

HANEZÒ

(sottovoce)

Dei campi è un fior!

 

FRITZ

E babbo come va, povero vecchio?  

SUZEL

Babbo sta bene; egli, però, vi aspetta.

FRITZ

Certo, verrò. Di'... Come vanno i campi?

SUZEL

Tutto si allieta: il cielo è uno splendore,

l'aria è dolce, sottile, e il prato è in fiore.

FRITZ

Bevi, Suzel. ~ Verrò fra pochi dì. ~

Bevi! Non star così!

 

<- David

DAVID

(entrando)  

Vi saluto!

FEDERICO

Sei qui, vecchio Rabbino!

HANEZÒ

Giungi in buon punto...

FRITZ

Ecco un bicchier di vino!

 
(David siede e beve)
 

FEDERICO

Un brindisi chi fa?

DAVID

(a Suzel)

Tu pur, bimba sei qua?

(Come la bricconcella

s'è fatta grande e bella!)

 
(dalla terrazza, arriva un dolce suono di violino)
 

HANEZÒ

Chi mai sarà?  

FRITZ

Lo zingaro!

DAVID

Ah! Questi è Beppe!

FEDERICO

Udite il violino!

FRITZ

(guardando Suzel)

Perché piangi, perché?

SUZEL

(timidamente)

Mi commuove la musica...

Scusatemi.

FRITZ

(sottovoce)

Di che?...

Se commuove anche me?

HANEZÒ

(ascoltando la musica)

Oh, quanto è bella!

FEDERICO

Silenzio!... Taci.

FRITZ

Che dolci note!

DAVID

Paiono baci!

 
(la musica cessa. Tutti si alzano. Fritz corre verso la terrazza e s'incontra con Beppe)
 

Scena quarta

Beppe e i precedenti.

<- Beppe

 

BEPPE

Salute, amico Fritz!  

FRITZ

(abbracciandolo)

Ah! N'ero certo

che saresti venuto...

BEPPE

Amico, avrei sofferto

di non farti per oggi il mio saluto...

FRITZ

Beppe, siediti qua...

So quel che mi vuoi dir...

Non voglio udir...

DAVID

Allor, canta per noi!

 
(Beppe imposta il violino all'uso zingaresco, e, dati alcuni accordi, canta)
 

BEPPE

Laceri, miseri tanti bambini  

languiamo qua:

senza la mamma quei poverini

facean pietà.

Era uno strazio! Quando amoroso,

per essi stringersi, un cor sentì,

fu il nostro amico quel generoso

che li nutrì.

 

FRITZ

(con dispetto)

La vuoi finir?

DAVID, HANEZÒ E FEDERICO

Oh, canta, seguita, lascialo dir!

 

BEPPE

Preso dal turbine d'una bufera

persi il cammin;

ansante, gelido, sfinito, a sera

caddi supino.

Scendea la morte! Quando, pietoso,

un braccio valido mi sollevò;

fu il nostro amico quel generoso

che mi salvò!

 

DAVID, HANEZÒ E FEDERICO

Viva lo zingaro! Evviva! Bravo!

FRITZ

(celiando)

D'esser sì grande io non pensavo!

 

<- Caterina

CATERINA

(rientrando e appressandosi a Suzel)  

Suzel, fermo alla porta è il baroccino...

SUZEL

(alzandosi rapidamente)

Sì, che è tardi!

FRITZ

Ci vuoi lasciar di già?

SUZEL

Il babbo attende...

FRITZ

Va', cara piccina...

Presto verrò. Salutalo per me.

SUZEL

Grazie vi servirò.

FRITZ

Ringrazio te

dei vaghissimi fior.

 
(Suzel fa un inchino ed esce)

Suzel, Caterina ->

 

HANEZÒ

Come s'inchina!

BEPPE

Ha nello sguardo amor...

FEDERICO

Quanto è gentil!

DAVID

E a me sussurra il core:

bisogna farne subito

la più vaga sposina

di tutta l'Alsazia!

FRITZ

Ma Suzel è bambina.

DAVID

Presto, ve l' giuro, la mariterò.

FRITZ

Che pazzo!

HANEZÒ

Oh, tu vaneggi...

DAVID

Io so quel che mi fo!

FRITZ

Va' alla malora

tu, le tue femmine,

e chi le adora!

HANEZÒ E FEDERICO

Rabbin, questa è per te!

 

DAVID

(levandosi, irritatissimo)  

Per voi ghiottoni inutili,

la vita è nel goder:

passar i giorni a tavola,

ecco il più gran piacer.

Ma chi nel petto ha un'anima,

chi crede in dio, che disse:

«Getta nel fuoco l'albero

che senza frutti visse.»

Chi preferisce al vivere

randagio e senza amor,

una famiglia, un placido

nido che allieti il cor,

vi deve disprezzar,

deve chiamarvi piante da bruciar!

 

BEPPE

Il suo sermone è splendido!

FEDERICO

Ma predica al deserto...

FRITZ

Oh! Grida, strilla, arrabbiati!

 

DAVID

(a Fritz)  

Eppure... Io ne son certo

noi presto accompagnar

ti dovremo all'altar.

FRITZ

All'altare?

DAVID

Ne dubiti?

Lo affermo e ci scommetto!

BEPPE

Oh, che bel matto!

HANEZÒ

Stolido!

FRITZ

La tua scommessa accetto:

gioco la vigna mia di Clairefontaine!

DAVID

Ad ufo beverò! Vada!

FRITZ

Sta ben!

 
(s'ode il suono lontano d'una piccola fanfara che si avvicina a poco a poco)
 
il tema di questa marcia è tolto dalla canzone popolare alsaziana: «I bin lusti»
 

HANEZÒ

Son gli orfanelli...  

BEPPE
(a Fritz)

Portano

a te, benefattor,

il saluto del cor!

 
(Beppe e Federico e Hanezò corrono alla terrazza)
 

HANEZÒ

Oh, quanta gente!

BEPPE

Vengono qua!

FEDERICO

Oh, come marciano!

BEPPE

Guardali là!

HANEZÒ

(a Beppe)

Son tuoi discepoli?

BEPPE

Amico, sì!

FRITZ

La folla applaude!

FEDERICO

Son già qui!

BEPPE

(che batte il tempo con la mani)

Oh, vieni Fritz, vieni a veder!

FEDERICO

È uno spettacolo che fa piacer!

FRITZ

(battendo sulla spalla di David)

I figli miei saranno quelli ognor!

(poi, gli altri)

Andiamo, tutti i bimbi a salutar!

(raggiunge gli amici sulla terrazza)

DAVID

Eppure, o stolti, vi vedrò cascar!

CORO
(di fuori)

Salute a Fritz! Viva il benefattor!

 
(tutti agitano i cappelli, salutando la folla)
 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Sala da pranzo in casa di Fritz Kobus; mobili di quercia intagliati; a destra, camera da letto di Fritz, a sinistra, porta della cucina e porta d'ingresso; in fondo, due grandi finestre a vetri colorati; accanto alle finestre due porte a invetriate; le due finestre e la porta a sinistra, che danno accesso ad una terrazza, sono aperte; a sinistra sul davanti, una piccola tavola con l'occorrente per scrivere; a destra un po' più in fondo, tavola da pranzo riccamente imbandita; da un lato, una rastrelliera per pipe; accanto alle finestre, una piccola tavola da servizio; qua e là qualche seggiola, una poltrona; attraverso la porta e le finestre aperte si vede la balaustra, a colonnine, della terrazza, alla quale si accede per mezzo di alcuni scalini; più in giù, nel fondo, si scorgono i tetti delle case, le cime degli alberi; è il tramonto.

Fritz, David
 

Ma questa è una pazzia! Vuoi maritare

Fritz, David
<- Hanezò, Federico

Evviva Fritz! / Evviva!

Fritz, David, Hanezò, Federico
<- Caterina

Fritz, David, Hanezò, Federico
Caterina ->
Fritz, Hanezò, Federico
David ->

Fritz, Hanezò, Federico
<- Caterina

Fritz, Hanezò, Federico, Caterina
<- Suzel
Fritz, Hanezò, Federico, Suzel
Caterina ->

Tu sei molto gentil; dei fiori tuoi

Fritz, Hanezò, Federico, Suzel
<- David

Vi saluto! / Sei qui, vecchio Rabbino!

(arriva dalla terrazza un dolce suono di violino)

Chi mai sarà? / Lo zingaro!

Fritz, Hanezò, Federico, Suzel, David
<- Beppe

Salute, amico Fritz! / Ah! N'ero certo

 

Fritz, Hanezò, Federico, Suzel, David, Beppe
<- Caterina

Suzel, fermo alla porta è il baroccino

Fritz, Hanezò, Federico, David, Beppe
Suzel, Caterina ->
David, poi Beppe, Federico, Fritz
Per voi ghiottoni inutili

Eppure... Io ne son certo

(suono lontano d'una piccola fanfara che si avvicina)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta
Sala da pranzo in casa di Fritz Kobus; mobili di quercia intagliati; a destra, camera da letto di Fritz, a... Cortile nella fattoria di Mésanges; a destra la fattoria: larga tettoia sporgente,... La stessa scena del primo atto.
Atto secondo Atto terzo

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