Parte prima

 

Immagine d'epoca ()

Spiaggia di mare con padiglione socchiuso. Al lato bosco, e rupe che guarda lo stesso mare. Navi alla spiaggia.
 

Scena prima

Teseo, Fedra, Coro di Marinari.

 Q 

Teseo, Fedra, Coro di Marinai

 

CORO DI MARINARI

Su, nocchieri sciogliamo le vele,  

ché del mare placata è già l'onda;

dileguato ogni nembo crudele,

or ne invita a partir dalla sponda.

 

Coro di Marinai ->

TESEO

Fedra, il tempo quest'è: di gigli e rose  

adorna il crin l'Aurora

che guida il Sole, e ne precorre i passi.

FEDRA

Ohimè, che da me stessa io mi divido.

TESEO

Guarda, se non t'affretti,

di non pianger per sempre un tal momento.

FEDRA

Su questo lido solitario ed ermo,

dovrò lasciar la mia germana? E teco

fuggir? E lunge andar dagli occhi suoi?

TESEO

E nulla men, se sposo tu mi vuoi.

FEDRA

Permetti, oh dio, che un bacio almen le porga.

TESEO

Come? S'ella si desta

dal grato sonno in cui riposa e giace,

quando n'andrem più mai soli, e sicuri?

FEDRA

Mi si conceda un solo guardo.

TESEO

E poi

tosto partiam. La vedi in sulle piume

giacer negletta, e con la bianca destra,

e con la guancia eburna,

(cui tu sola al par vai)

de' lini il bel candor vincer d'assai?

FEDRA

Dal padiglion la veggo.

TESEO

Ah! non destarla.

FEDRA

Addio germana.

TESEO

Piano.

FEDRA

Il ciel t'assista.

Parto: quando saprai ch'io t'ho tradita

ti priego, per pietà, perdona il fallo.

Dormi, né fia ch'io vegga il tuo dolore,

e del nostro destino incolpa amore.

 

So quanto piangerai  

quando vedrai partito

colui che t'ha tradito

con tanta infedeltà.

E più, quando saprai,

ch'io quella, quella fui,

che il tolse agli occhi tuoi

e parte, e seco va.

Fedra ->

 

Scena seconda

Teseo.

 

 

Qual mai gran pena a un cor dover a forza  

di chi non puote amar fingersi amante!

Ma pure alfin non mi vedrò più al fianco

quel volto a me noioso.

Con l'adorata Fedra

andrò lontano: fremerà Arianna;

ma il suon de' suoi lamenti,

ch'io non udrò, disperderanno i venti.

 

Se appagar volesse il cielo  

le querele degli amanti,

quanti, quanti

vibreria dall'alto i fulmini

contro noi di sdegno armato.

Ma di rado ei scaglia il telo

benché spesso ne minaccia;

poi con faccia

tutta luce, e pien di giubilo,

s'apre a noi vago, e placato.

Sfondo schermo () ()

Teseo ->

 

Scena terza

Bacco, Sileno, Coro di Bessaridi, di Satiri, e Fauni.

<- Bacco, Sileno, Bessaridi, Satiri, Fauni

 

BACCO

A terra, a terra. A ristorarsi alquanto  

fermiamo in quest'arena.

Già ne invitò da lunge

il vago orror de l'isoletta amena.

 

CORO DI SATIRI

Ebbre bessaridi,    

e fauni, e satiri,

suonate cembali,

e trombe, e timpani;

or che arriva

con lieto viva

il domatore dell'oriente.

S

Sfondo schermo () ()

DUE BESSARIDI

Miratelo che scende  

dal carro d'or che splende,

e poi le tigri sciolte,

l'asta, e il tirso trattar con man possente.

DUE FAUNI

Mirate qual si smalta

di rose, gigli, e calta,

e tutto ameno ride

all'apparir del nume, il suol repente.

TUTTO IL CORO

Ebbre bessaridi,  

e fauni, e satiri,

suonate cembali,

e trombe, e timpani;

or che arriva

con lieto viva

il domatore dell'oriente.

Bessaridi, Satiri, Fauni ->

 

Scena quarta

Arianna, ch'esce svegliata dal padiglione, Bacco e Sileno in disparte.

<- Arianna

 

ARIANNA

Qual suono strepitoso  

mi toglie il sonno? e che sarà? ma dove

è Fedra la germana?

Come dal fianco mia tacita, e cheta

si tolse? è gita forse

al legno dov'è Teseo? ah, gelosia

come fuor del dovere, e a mio dispetto

tenti d'entrarmi in petto?

Ma ohimè, che sciolto il pino a gonfie vele

irne già veggo. Teseo... Fedra... o dio;

non v'è chi mi risponda.

Germana... Sposo...

BACCO

Alta ventura è questa.

ARIANNA

Misera, ognuno è sordo al par dell'onda.

SILENO

Temo che gridi invan...

ARIANNA

Così mi lasci

sposo crudel? dove te n' vai? Che, forse

m'abbandoni? ah spietato! E tal si lascia

del regnante di Creta

l'augusta prole?

BACCO

È Fedra, od Arianna?

ARIANNA

Con la sorella mia te n' fuggi, ingrato?

SILENO

Mi fa pietà.

ARIANNA

Infelice!

Deh, che farò qui sola, in fra gli orrori

d'una terra diserta? Ah, meglio fia

che finiscan quest'onde

con la mia vita ancor la pena mia.

 

Scena quinta

Detti.

 

BACCO

Ferma, che tenti? Principessa vivi,  

e da me spera aita.

ARIANNA

Ah, che per me ogni speme,

misera, è già sparita.

BACCO

Al mio poter tutto ubbidisce, chiedi.

ARIANNA

Che chiederti poss'io, se non che torni

Teseo l'infido?

BACCO

Teseo?

ARIANNA

Egli mi diede

la fé di sposo, ed ora

con Fedra fugge in su volante prora.

BACCO

Con Fedra, a te germana?

Ed ancor l'ameresti?

ARIANNA

Non mai; ben di vederlo io bramerei

sol per rimproverarle i torti miei.

BACCO

S'altro non chiedi, ecco, lo traggo al lido.

ARIANNA

Veggiamlo, e se ciò sia, del suo delitto

farò che a me ragion renda l'infido.

 

BACCO

Re de' venti    

dalle rupi tue profonde,

scuoti l'onde,

e di turbini stridenti

empi l'aria, agita il mar.

E quel legno

ch'io t'addito,

(qual partì da questo lido),

tratto a forza dal tuo sdegno

qui ritorni a naufragar.

S

Sfondo schermo () ()

 

ARIANNA

Ah, che vegg'io? Qual nera  

procella insorge? Urla per ogni parte

l'instabile elemento: ah, vedi il pino,

qual mai guerra gli fa l'ira de' venti?

Ma già volge la prora a questa sponda.

Come sembra che voli! o come presto...

BACCO

Forza del mio potere.

SILENO

Attendi il resto.

ARIANNA

Che più?

BACCO

Frangers'il legno.

ARIANNA

E il caro sposo?

BACCO

E puoi amarlo ancora?

ARIANNA

E la cara germana?

BACCO

Quella che t'odia, e col tuo sposo or fugge?

Se n'hai pietà, riedasi al mar la calma,

e spiri al pino ancor l'aura seconda.

ARIANNA

No, tornino alla sponda.

SILENO

E poi?

ARIANNA

E poi sfogato

lo sdegno del mio cor contro l'ingrato,

l'aborro, e l'abbandono.

BACCO

Con tal fede ubbidisco, e pago io sono.

ARIANNA

Eccolo ormai vicino.

BACCO

Dietro di questa rupe

ascondiamci a goder del suo naufragio.

ARIANNA

O dio!

BACCO

Salvo e sicuro

resterà l'uno, e l'altra, io te lo giuro.

SILENO

Oh, come di costei

sì presto è innamorato il mio signore!

Dunque di Bacco anche trionfa Amore?

 

È più tenace  

di vischio, o rete,

il crine, il guardo

d'una beltà.

Fugge da quegli

talor l'augello,

ma se da questi

un cor è colto,

non fia mai sciolto,

non mai n'uscirà.

Sileno ->

 

Scena sesta

Teseo, Fedra.
Arianna, e Bacco in disparte.

<- Teseo, Fedra

 

TESEO

Miseri noi! L'abete è infranto, e l'onda  

entra per ogni parte, e lo profonda.

FEDRA

Teseo, mio Teseo, aita.

TESEO

Non ti lascio, mia vita.

Ma, qual portento? Il mar già torna in calma.

FEDRA

E a sormontar le arene

la nave, che sdruscì, ponte diviene.

TESEO

Siamo in salvo.

FEDRA

Ma, o dio,

che dirà la germana

se avvista fia di nostra fuga?

TESEO

A lei

direm, che dalla sponda

furia ne trasse d'improvviso vento.

Quel che mi pesa, è di dover pur anco

rivederla con pena,

e il frutto perder de' tuoi dolci amori.

FEDRA

Quanto infelice io nacqui!

TESEO

Non paventar, saprà additarne il fato

altro mezzo a fuggir...

 

Scena settima

Esce Arianna furiosa, e detti.

 

ARIANNA

No, scellerato!  

FEDRA

O dio, che veggio?

ARIANNA

Una regal donzella

tal s'abbandona in solitaria riva?

E tu Fedra crudele a me rapisci

chi era l'anima mia? quel che mi diede

la marital sua fede!

FEDRA

Che posso dir?

ARIANNA

Tu non rispondi, ingrato?

Hai sì tosto obliato

il tuo dover, la mia prestata aita,

la fuga mia dal padre!

TESEO

Arianna, t'accheta: a te mi rendo

pentito, e fido. (Fingerò.)

FEDRA

(Son morta.)

ARIANNA

Pentito? Sii pur fido a quella indegna

con cui fuggisti, a lei ti lascio: vanne,

traditor, menzognero,

da me lontan.

TESEO

(Dicesse almen davvero.)

 

ARIANNA

Incauta farfalletta  

che scherza intorno al lume

v'accende al fin le piume, e perde il volo.

Un giorno de' tuoi rai

al foco anch'io scherzai

e senza paventar ne ho pena, e duolo.

Arianna ->

 

Scena ottava

Fedra, Teseo.

 

FEDRA

O mio rossor, non oso  

articolar più voce,

né rimirar la suora mia tradita.

TESEO

Chi sa? L'offesa, e il torto,

dal suo core m'han tolto, e a te mi cesse.

FEDRA

Credi, che da ver dica? Ha favellato

lo sdegno in lei, la gelosia, il furore;

aspetta che favelli indi l'amore.

TESEO

Sordo sarò, qual aspe ad ogn'incanto.

FEDRA

Come potrai dal pianto

difenderti?

TESEO

Il petto mio è di diamante.

FEDRA

Chi resister mai puote a donna amante?

TESEO

Occupata è già l'alma

nell'amor tuo, più paventar non puoi.

FEDRA

Caro Teseo, tem'io... di che mai temo?

Di te, della germana, e di me stessa;

ma in qualunque mia sorte

sarai sempre 'l mio cor, l'anima mia,

e se tua non sarò, sarò di morte.

 

Se viver non poss'io    

con te bell'idol mio

voglio spirar per te.

Allor comprenderai,

che morta mi vedrai,

del cor la salda fé.

S

Fedra ->

 

Scena nona

Bacco, Sileno, Teseo.

 

BACCO

Teseo non dubitar, ama pur Fedra,  

ché tua sarà.

TESEO

Ma tu chi sei?

BACCO

Quel sono

cui piacque di salvarti in questo lido

dalla fremente orribile procella.

TESEO

Tanto puote operar solo chi è nume!

BACCO

Son io chi sono; altro saper non déi

se non ch'amo Arianna, e mia la voglio.

SILENO

Eccoc'in nuovo scoglio.

TESEO

L'abbi.

BACCO

Dunque la cedi?

TESEO

E quanto lieto!

BACCO

L'impegno osserva; e s'ella poi tentasse

rinovellar l'affetto?

TESEO

D'ascoltarla neppure, a te prometto.

 

O quante volte sentito avrai    

qualche augelletto che in mesti lai

l'ardor d'amore che in petto sente

a un faggio intorno spiegando va.

E in lui con note dal duol formate

destar vorrebbe qualche pietate;

ma sordo il faggio che non lo sente

un solo accento poi dar non sa.

S

Teseo ->

 

Scena decima

Bacco, Sileno.

 

SILENO

Come sì presto divenisti amante?  

BACCO

Tu sai che i numi, a cui tutto è presente,

la forza degli affetti

sentono al primo istante.

SILENO

Ma un domator de' popoli...

BACCO

Chi regge

un genio marziale ama più ch'altri.

SILENO

Ah che in un forte core

remora ad alte imprese è sempre amore.

 

Scena undicesima

Arianna, Bacco, Sileno.

<- Arianna

 

BACCO

Vieni Arianna: hai con l'amante infido  

sfogata l'ira?

ARIANNA

Non ancor, mi resta

a vendicarmi.

BACCO

Ed in qual guisa?

ARIANNA

Il core

la vendetta matura, ove lo sdegno

con tutto il suo poter scuote la face.

SILENO

Sai qual vendetta vuol? Far seco pace.

ARIANNA

Pace con un crudel?

BACCO

Che a me ti cesse.

ARIANNA

Cedermi a te? Ma con qual dritto?

BACCO

Eh cara,

pensa ad amarmi, esser tu mia già déi.

ARIANNA

Ma dimmi, e tu chi sei?

SILENO

Oh se il sapessi!

BACCO

Quel che torti a' tuoi mali

vorria, presso di cui non è che un'ombra

il regno di Minosse:

che può tue forme belle

far eterne, ed alzar sopra le stelle.

 

Tra gli astri splenderà  

la tua gentil beltà

se almeno un guardo sol mi volgerai.

E se del rio dolor

che per te soffre il cor pietade avrai.

Bacco ->

 

Scena dodicesima

Arianna, Sileno, Coro di Seguaci di Bacco.

<- Seguaci di Bacco

 

ARIANNA

Deh scuoprimi, o Sileno,  

di così forte eroe la patria, e 'l nome.

SILENO

Egli a me vieta il dirlo.

ARIANNA

È prence, è nume?

SILENO

Altro da me non sai;

ma da quel ch'io dirò m'intenderai.

 

Nel paese dove il sol esce fuora  

migliaia d'uomini

col forte braccio

fece in pezzi, abbatté, sconquassò.

Poco dopo veggendol l'Aurora

su destrier nobile

in veste candida

sulla sponda del Gange ei trionfò.

 

ARIANNA

Che favellar è il tuo? Meglio desio...  

SILENO

Di più scuoprir non posso, e no 'l degg'io.

ARIANNA

Palesar non sia colpa il tuo signore

che dice d'amarmi, e da me chiede amore.

 

Ma già scoperti  

d'amor i crud'inganni

gli aspri tormenti

e i dolorosi affanni

ad uomo infido

non voglio dar più fede.

Ed s'or nel petto

è libera quest'alma

non ha diletto

di perder più la calma

per ottenerne

così crudel mercede.

 

SILENO

Se no 'l conosci ancora  

meglio lo scoprirai da' suoi seguaci:

tu intanto ascolta, e ben gli osserva, e taci.

 

CORO DI SEGUACI DI BACCO

Viva il forte, viva il grande  

vincitor dell'Indie dome.

Che d'intorno il suono spande

de' suoi fasti, e del suo nome.

DUE DEL CORO

Quel che primo mari incogniti

DUE ALTRI DEL CORO

nuovi fiumi, e lidi inospiti

con coraggio insuperabile

TUTTI

vide, scorse, ed iscuoprì.

DUE DEL CORO

Quel che l'indomite

tigri d'Ircania,

ed i terribili

forti leoni

con invincibile

e formidabile

braccio atterrò.

DUE ALTRI DEL CORO

Quel che all'olmo la vite in stretto nodo

pronubo accoppia, e i pampini feconda;

e con ricca vendemmia al villanello

le fatiche compensa, e 'l cor ricrea.

Quello che vinse con eterne lodi

la terra, il mare, i mostri in strani modi.

TUTTI

Viva dell'indie,

viva de' mari

viva de' mostri

il domator.

QUATTRO DEL CORO

Viva dell'olmo,

e della vite

l'almo fecondo

sostenitor.

TUTTI

Viva dell'indie,

viva de' mari

viva de' mostri

il domator.

 

Fine (Parte prima)

Parte prima Parte seconda

Spiaggia di mare con padiglione; al lato bosco, e rupe; navi alla spiaggia.

Teseo, Fedra, Coro di Marinai
 
Teseo, Fedra
Coro di Marinai ->

Fedra, il tempo quest’è

Teseo
Fedra ->

Qual mai gran pena a un cor

Teseo ->
<- Bacco, Sileno, Bessaridi, Satiri, Fauni

A terra, a terra

Coro di Satiri
Ebbre Bessaridi

Miratelo che scende

Tutto il coro
Ebbre Bessaridi
Bacco, Sileno
Bessaridi, Satiri, Fauni ->
Bacco, Sileno
<- Arianna

(Bacco e Sileno in disparte)

Qual suono strepitoso

(Bacco e Sileno si manifestano)

Ferma, che tenti?

Ah che veggo?

Bacco, Arianna
Sileno ->
Bacco, Arianna
<- Teseo, Fedra

(Arianna e Bacco in disparte)

Miseri noi!

(Arianna si manifesta)

No, scellerato!

Bacco, Teseo, Fedra
Arianna ->

O mio rossor

Bacco, Teseo
Fedra ->

(Bacco si manifesta)

Teseo non dubitar

Bacco
Teseo ->

Come sì presto divenisti amante?

Bacco
<- Arianna

Vieni Arianna

Arianna
Bacco ->
Arianna
<- Seguaci di Bacco

Deh scuoprimi, o Sileno

Che favellar è il tuo?

Se no 'l conosci ancora

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
Spiaggia di mare con padiglione; al lato bosco, e rupe; navi alla spiaggia. Come parte prima.
Parte seconda

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