Atto primo

 
[Preludio]

 N 

 

Scena prima

Atrio interno nel castello di Binasco. Un'ala di palazzo è illuminata. Tutto indica che in quello ha luogo una festa.
Alcuni Cortigiani attraversano la scena, e s'incontrano in Filippo.

 Q 

cortigiani, Filippo

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

 

CORO

Tu, signor! lasciar sì presto  

così splendida assemblea?

FILIPPO

M'è importuna... io la detesto...

per colei che n'è la dea.

CORO

Beatrice!

FILIPPO

Sì: di peso

emmi il nodo a cui son preso.

Non regnar che per costei!

Simular gli affetti miei!

Un molesto amor soffrire,

un geloso rampognar!

È tal noia, è tal martire

ch'io non basto a tollerar.

CORO

Sì: ben parli... è grave il giogo...

ma spezzarlo non potrai?

FILIPPO

Io lo bramo.

CORO

E pieno sfogo

a tua brama a che non dai?

Sei Visconti... duca sei,

sei maggior, signor, di lei...

se più soffri, se più taci,

non mai paghi, ognor più audaci

i vassalli in lei fidanti

ponno un dì mancar di fé.

Non lasciar che più si vanti

degli stati che ti diè.

 
(sono interrotti dalla musica che parte dal palazzo. Porgono attentamente l'orecchio: odesi la voce di Agnese che canta la seguente romanza)
 

AGNESE

I.  

Ah! non pensar che pieno

sia nel poter diletto:

senza un soave affetto

pena anche in trono un cor.

Sfondo schermo () ()

 

FILIPPO

O Agnese! è vero.

CORO

Il suo canto seconda il tuo pensiero.

 

AGNESE

II.

Dove non ride amore

giorno non v'ha sereno:

non ha la vita un fiore,

se non lo nutre amor.

 

FILIPPO

Né più fia lieta

d'un sol fiore la mia!

CORO

Beatrice il vieta.

Ah! se tu fossi libero

come gioir potresti!

Di quante belle ha Italia

nobil desio saresti:

tutte a piacerti intese,

tutte le avresti al piè.

FILIPPO

Tutte! (O divina Agnese!

tu basteresti a me.

Come t'adoro, e quanto

solo il mio cor può dirti:

gioia mi sei nel pianto,

pace nel mio furor.

Se della terra il trono

dato mi fosse offrirti,

ah! non varrebbe il dono,

cara del tuo bel cor.)

CORO

Di spezzar gli odiati nodi

il pensier depor non déi:

se d'un'altra amante sei,

l'arti sue t'insegni amor.

FILIPPO

Forse già disposti i modi

ne ha fortuna in suo segreto;

e non manca a farmi lieto

che sorprenderne il favor.

Insieme

CORO

Forse già disposti i modi

ne ha fortuna in suo segreto;

e non manca a farti lieto

che sorprenderne il favor.

 
(partono)

Filippo, cortigiani ->

 

Scena seconda

Anichino e Orombello.

<- Anichino, Orombello

 

ANICHINO

Soli siam qui. ~ Liberamente io posso  

svelarti il mio timor.

OROMBELLO

Che temi?

ANICHINO

Io temo

il cieco amor che ognun ti legge in volto.

O figlio! in te rivolto

era ogni sguardo, e più di tutti Agnese

di spiar non cessava i moti tuoi:

ah! Beatrice e te perder tu vuoi.

OROMBELLO

Salvarla io voglio. ~ In propria corte schiava

la compiangon le genti: e quanti han prodi

del Tanaro le sponde e del Ticino

che dell'eroe Facino

la videro sul trono, apprestan l'armi

a vendicarla ed a spezzar suoi nodi.

ANICHINO

Di Filippo non sai l'arti e le frodi.

E dove ancor sovrana

foss'ella appieno, l'alta donna è troppo

gelosa di sua fama

per nutrire tue speranze...

OROMBELLO

Ella pur m'ama.

ANICHINO

Che dici tu? t'ama?

OROMBELLO

Sì, m'ama... il credi...

ANICHINO

Tremar mi fai.

OROMBELLO

Mira.

(mostra un biglietto)

ANICHINO

Qual foglio!

OROMBELLO

Un paggio

me 'l diè furtivo, e mi sparì d'innanti.

Odi... Fra pochi istanti,

prima dell'alba, ella in segreta stanza

mi attenderà... Scorta mi fia sommesso

un suono di liuto...

ANICHINO

Orombello!... ah! se vai, tu sei perduto.

De' suoi nemici e tuoi

insidia è forse...

OROMBELLO

E per un dubbio speri

che a mia ventura io manchi?... Oh! Vedi... intorno

regna silenzio, e spente son le faci.

Lasciami.

ANICHINO

Incauto!...

OROMBELLO

Ah! taci...

non turbar la mia gioia... In quelle soglie

morte pur sia... la sfido.

ANICHINO

Oh! Forsennato!...

abbi di te pietà.

OROMBELLO

Me tragge il fato.

(si scioglie da Anichino, ed entra frettolosamente nel palazzo. Anichino si allontana dolente)

Orombello, Anichino ->

 
 

Scena terza

Appartamento di Agnese.
Agnese siede inquieta ad un tavolino: un liuto è sovr'esso. Dopo alcuni momenti si alza, e va.

 Q 

Agnese

 
[N. 2 - Recitativo e duetto]

 N 

 

AGNESE

Verrà ~ non mente il paggio...  

gioir lo vide, e l'amoroso foglio

premersi al cor ~ Oh! sì, verrà. ~ Ti calma,

dubbiosa e timid'alma,

né sospetto ti dia breve dimora;

forse ogni loggia non è sgombra ancora.

Regna una volta, o sonno... E tu più tardo

le tenebre a fugar t'affaccia, o giorno.

Silenzio. ~ È notte intorno,

profonda notte. ~ Del liuto il suono

ti sia duce, amor mio.

(prelude sul liuto, indi si arresta e porge l'orecchio)

Udiamo. ~ Alcun s'appressa.

 

Scena quarta

Orombello entra frettoloso, e guardingo. Appena scopre Agnese si ferma meravigliato e guardando d'intorno.

<- Orombello

 

OROMBELLO

Ove son io?  

AGNESE

Onde così sorpreso?

Inoltrate.

OROMBELLO

Perdono. ~ Udia... passando...

soavi note... e me traea vaghezza...

di saper da che man venian destate.

Perdono, Agnese...

(per partire)

AGNESE

Uscite voi? ~ Restate. ~

Sedete.

OROMBELLO

(O ciel!)

AGNESE

Sedete. ~ E fia pur vero

che curïosa brama

sol vi spingesse?

OROMBELLO

(Oh! incauto me!)

AGNESE

Null'altro

desir fu il vostro?

OROMBELLO

E qual, contessa?

AGNESE

E in queste

ore sì tarde non può forse un core

vegliar co' suoi pensieri... e sospirando

confidar al liuto un caro nome...

il nome d'Orombello?

OROMBELLO

Il nome mio?

Chi mai?

AGNESE

Che val tacerlo? Havvi.

OROMBELLO

(Gran dio!)

AGNESE

Voi fra il ducal corteggio

non veggo io forse? Sospirar non v'odo?

Gemer sommesso?...

OROMBELLO

(Oh! che mai sento?)

AGNESE

Un giorno

si riscontrar i nostri occhi intenti e fissi. ~

Egli ama, egli ama, io dissi...

degno è d'amor, più che non sia mortale...

più che l'altero suo rival...

OROMBELLO
(alzandosi)

Rivale!

AGNESE

Sì: rival... rival regnante.

OROMBELLO

(Ciel! che ascolto!)

AGNESE

Ma che giova?

 

 

Nulla è un regno ad alma amante:  

più che un trono in voi ritrova...

ogni ben che in terra è dato

è per essa il vostro amor.

OROMBELLO

(Tutto, ah! tutto è a lei svelato...

simular che giova ancor?)

AGNESE

Né vi basta?...

OROMBELLO

O Agnese!

AGNESE

E un foglio...

un suo foglio non aveste?

OROMBELLO

L'ebbi... ah! sì... fidar mi voglio...

nel mio core appien leggeste...

Amo, è vero, e in questo amore

è riposto il ciel per me.

AGNESE

(Al piacer resisti, o core.

Chi beato al par di te?)

OROMBELLO

Oh! celeste Beatrice!

AGNESE
(con un grido)

Ella!

OROMBELLO

(correndo a lei sbigottito)

Agnese!...

AGNESE

Oh! me infelice!

OROMBELLO

Ciel! che feci?

AGNESE
(con disperazione)

Amata ell'è!

Ella amata! ed io schernita!...

io delusa!... ahi crudo arcano!

OROMBELLO

Ah! pietade... la sua vita,

la sua fama è in vostra mano!

AGNESE

E la mia?... la mia... spietato!

Nulla è dunque agli occhi tuoi?

Ah! l'incendio in me destato

spegni in pria, se tu lo puoi...

fa' che un'ombra, un sogno sia

la mia pena e. l'onta mia...

ed allora... allor capace

di pietà per lei sarò.

Insieme

OROMBELLO

M'odi, ah! M'odi... ah! tu non sei

né oltraggiata, né schernita.

Per calmarti io spenderei

il mio sangue, la mia vita...

Me perdona se costretto

da potente immenso affetto

tutto il prezzo del tuo core

il mio cor sentir non può.

 

AGNESE

Taci, taci.

OROMBELLO

Ah! no...

AGNESE

T'invola.

L'ira mia di più s'accende.

OROMBELLO

Ah! crudele, da te sola

la sua vita omai dipende.

AGNESE

Fa' che un'ombra, un sogno sia

la mia pena e l'onta mia,

ed allora, allor capace

di pietà per lei sarò.

Insieme

OROMBELLO

Ah! perdona se costretto

da potente, immenso affetto,

tutto il prezzo del tuo core

il mio cor sentir non può.

 
(Agnese lo accommiata minacciosa, Orombello si allontana)

Orombello ->

 

Scena quinta

Agnese sola.

 

 

Ogni mia speme è al vento... A vano amore  

sottentrò la vendetta... Essa, o Filippo,

a te mi getta in braccio ~ Ah! negli abissi

mi getti ancora, purché sia punito

chi mi schernì, purché non resti inulto

il mio rossore estremo, e il mio cordoglio. ~

Mi fia compenso d'Orombello... un soglio.

(parte)

Agnese ->

 
 

Scena sesta

Boschetto nel giardino ducale.
Beatrice esce correndo; le sue Damigelle la seguono.

 Q 

<- Beatrice, damigelle

 
[N. 3 - Scena, coro e cavatina]

 N 

 

BEATRICE

Respiro io qui... Fra queste piante ombrose,  

all'olezzar de' fiori, a me più dolce

sembra il raggio del dì.

(siede)

 

DAMIGELLE

Come ogni cosa  

il suo sorriso allegra,

a voi dolente ed egra

rechi conforto ancor!

 

BEATRICE

Oh! mie fedeli!  

Quando offeso il suo stelo il fior vien meno,

più ravvivar no 'l puote il sol sereno,

quel fior son io: così languir m'è forza,

lentamente perir. ~ Ah! non è questa

la mercé ch'io sperai d'averti accolto,

e difeso, o Filippo, e al soglio alzato!

DAMIGELLE

Misera! è ver.

BEATRICE

Che non mi dée l'ingrato?

 

BEATRICE

(Ma la sola, ohimè! son io,    

che penar per lui si veda?

O mie genti! o suol natio!

Di chi mai vi diedi in preda?

Ed io stessa, ed io potei

soggettarvi a tal signor?)

S

DAMIGELLE

(Ella piange.)

BEATRICE

(Oh! regni miei!)

DAMIGELLE

(Smania, freme...)

BEATRICE

(Oh! mio rossor!)

Ah! la pena in lor piombò

dell'amor che mi perdé;

i martir dovuti a me

il destino a lor serbò.

Ma se in ciel sperar si può

un sol raggio di pietà,

la costanza a noi darà,

se la pace ne involò.

DAMIGELLE

(Ah! per sempre non sarà

vilipesa la virtù:

più contenta e bella più

dalle pene sorgerà.)

 

Beatrice, damigelle ->

 

Scena settima

Mentre Beatrice si allontana colle sue Damigelle, entrano Filippo e Rizzardo. Ambedue l'osservano in silenzio da lontano.

<- Filippo, Rizzardo

 
[N. 4 - Recitativo e duetto]

 N 

 

RIZZARDO

Vedi?... La tua presenza  

fugge sdegnosa.

FILIPPO

Ove fuggir può tanto

che non la segua il mio vegliante sguardo?

Va', la raggiungi.

(Rizzardo parte)

Rizzardo ->

 

FILIPPO

Io fremo d'ira ed ardo.  

D'esser da lei tradito

duolmi così? Non lo bramai finora?

Non ne cercai, non ne sperai le prove?

 

Scena ottava

Beatrice e Filippo.

<- Beatrice

 

BEATRICE

Tu qui, Filippo?  

FILIPPO

E altrove

poss'io trovarti, che in segreti luoghi,

ove misteriosa ognor t'aggiri?

BEATRICE

Sì... non vo' testimoni a' miei sospiri.

E a te celarli io tento,

più che ad altrui. Troppo ti son molesti

già da gran tempo.

FILIPPO

Né molesti mai

stati sarian, se la cagion verace

detta ne avessi.

BEATRICE

Oh! ben ti è nota... e grave

più me la rende il simular che fai

tu d'ignorarla.

FILIPPO

E ch'io la ignori speri?

Non sai che i tuoi pensieri,

e i più segreti, e i più gelosi e rei

io ti leggo negli occhi, in fronte, in core?

BEATRICE

Io rei pensieri!... e quali?

FILIPPO

Odio e livore.

 

BEATRICE

Odio e livore! ~ ingrato!  

Né il pensi tu, né il credi,

duolo d'un cor piagato,

pianto d'amor vi vedi,

speme delusa, e smania

di gelosia crudel.

 

FILIPPO

Smania gelosa, è vero,

negli occhi tuoi si stampa...

ma gelosia d'impero,

ma d'altro amore è vampa,

ma l'ira insieme e l'onta

d'un'anima infedel.

 

BEATRICE

Filippo!  

FILIPPO

Sì: spergiura!

più simular non giova.

BEATRICE

Filippo!

FILIPPO

Ho in man sicura

del tuo fallir la prova.

Trema.

BEATRICE

Filippo! Basti.

FILIPPO

La tua perfidia è qui.

(cava un portafogli)

BEATRICE

Ciel!... vïolare osasti...

tu... i miei segreti?

FILIPPO

Io... Sì.

 

Qui di ribelli sudditi    

soffri le mire audaci:

d'un temerario giovane

qui dell'ardor ti piaci...

E a me delitti apponi?

E a me d'amor ragioni?

Oh! non ti avrei sì perfido

giammai creduto il cor.

S

Sfondo schermo () ()

 

BEATRICE

Questi d'amanti popoli

voti e lamenti sono.

S'io gli ascoltassi, o barbaro,

meco saresti in trono?

Oh! non voler fra questi

vili cercar pretesti.

Se amar non puoi, rispettami...

mi lascia almen l'onor.

Quei fogli, o Filippo ~ quei fogli mi rendi.

Infami il tuo nome.

 

FILIPPO

E tanto pretendi?

BEATRICE

Non farti quest'onta: io sono innocente...

FILIPPO

No, tutto t'accusa: tua l'onta sarà.

BEATRICE
(supplichevole)

Filippo!

FILIPPO

Ti scosta.

BEATRICE

Te 'l chiedo piangente...

la morte piuttosto...

FILIPPO

Attendila... va '.

BEATRICE
(sorgendo)

Spietato! codardo! eccesso cotanto

mi rende a me stessa, impietra il mio pianto:

paventa lo sdegno d'un'anima offesa,

il grido d'un core che macchia non ha.

Il mondo che invoco, che io chiamo in difesa,

il mondo d'entrambi giustizia farà.

Insieme

FILIPPO

Del fallo cancella, distruggi la traccia...

Annientala, indegna! poi fremi e minaccia...

Poi vanta costanza, poi spera che illesa

sarà la tua vita, tua fama sarà.

Il mondo che invochi, che chiami in difesa,

il mondo d'entrambi vendetta farà!

 
(Beatrice parte)

Beatrice ->

 

Scena nona

Filippo e Rizzardo.

<- Rizzardo

 

FILIPPO

Udisti?  

RIZZARDO

Udii.

FILIPPO

Libero troppo all'ira

il freno io diedi. Se Orombel movesse

antica fé soltanto!... e se delusa,

o menzognera, mi traesse Agnese

a fallo estremo, a irreparabil danno!

RIZZARDO

E sospettar d'inganno

potresti, Agnese?

Oltre ogni cosa in terra

prova pur dianzi a te non dava?

FILIPPO

È vero.

RIZZARDO

Fra Beatrice e lei

se' tu sospeso ancor?

FILIPPO

No... ma più grave,

onde giusto apparir d'Italia al guardo,

vuolsi cagione che non sia pretesto.

RIZZARDO

E l'avrai tale, e presto,

se vinci i dubbi tuoi, se intera fede

riponi in me.

FILIPPO

Tanto prometti?

RIZZARDO

E tanto

pur d'eseguir confido.

FILIPPO

E sia. Vieni: a tua suora, e a te mi fido.

 
(partono)

Filippo, Rizzardo ->

 
 

Scena decima

Parte remota nel castello di Binasco: da un lato è la statua di Facino Cane.
Un drappello d'Armigeri esce dal corridoio e s'inoltra guardingo.

 Q 

<- armigeri

 
[N. 5 - Coro d'armigeri]

 N 

 

CORO
1

Lo vedeste?  

2

Sì: fremente

ei ci parve, e insiem confuso.

1

Nulla ei disse?

2

No: tacente

ei si tenne, e in sé rinchiuso.

1

Or dov'è?

2

Qua e là s'aggira,

qual chi scopo alcun non ha.

1

Finge invan: l'amore o l'ira

a tradirsi il porterà.

 

TUTTI

Arte egual si ponga in opra;

nulla sfugga agli occhi nostri,

ma spiarlo alcun non mostri,

né seguirlo ovunque va.

Vel non fia, per quanto il copra,

che da noi non sia squarciato,

s'ei si stima inosservato,

s'ei si crede in securtà.

 
(si allontanano)

armigeri ->

 

Scena undicesima

Beatrice sola, indi Orombello.

<- Beatrice

 
[N. 6 - Finale I]

 N 

 

BEATRICE

Il mio dolore, e l'ira... inutil ira...  

s'asconda a tutti. ~ Oh! potess'io celarla

a te, Facino!... a te oblïato, o prode,

appena estinto, a te, che forse or miri

siccome tua vendetta ogni mio scorno. ~

(si prostra sul monumento)

 

Deh! se mi amasti un giorno,    

non m'accusar ~ Sola, deserta, inerme

io mi lasciai sedurre... e caro assai

della mia debolezza io pago il fio.

Mi abbandona ciascun.

S

 
(esce Orombello)

<- Orombello

 

OROMBELLO

Ciascun: non io.  

BEATRICE

Chi vedo? tu Orombello!

tu qui furtivo?

OROMBELLO

Della tua sventura

favellan tutti ~ Opro sol io ~ Le lunghe

dubbiezze tue vincer tu devi alfine,

usar del tuo poter. Io tutto ho corse

le terre a te soggette, e mille in tutte

fedeli braccia a tua difesa armai.

Vieni ~ Si spieghi omai

di Facino il vessillo; e di tue genti

vendica i dritti offesi e i propri insulti.

BEATRICE

Son essi al colmo, e non saranno inulti.

OROMBELLO

Oh! gioia! Appena annotti,

fuggirem queste mura e di Tortona

ci accorranno i ripari... Ivi raggiunta

dai più prodi sarai... Solo prometti,

che non porrai più inciampo al mio disegno,

che meco in salvo ti vedrà l'aurora.

BEATRICE

Oh! che mai mi consigli?

OROMBELLO

E indugi ancora?

BEATRICE

A ciascun fidar vorrei,

fuor che a te la mia difesa.

OROMBELLO

Che di' tu?

BEATRICE

Sospetto sei...

la mia fama io voglio illesa.

OROMBELLO

La tua fama!

BEATRICE

Sì ~ la fede

che in te pongo... amor si crede;

la pietà che tu nutrisci...

tua pietà... creduta è amor.

OROMBELLO

Io... lo so.

BEATRICE

Né inorridisci?

OROMBELLO

Ah! non legger nel mio cor.

BEATRICE

Qual favella!

OROMBELLO

Ah! tu v'hai letto.

BEATRICE

Io!... t'acqueta... intesi... intesi...

 

OROMBELLO

Sì: d'immenso, estremo affetto  

da' primi anni in te m'accesi...

coll'età si fe' maggiore...

si nutrì del tuo dolore...

mi sforzai celarlo invano...

o perdono o morte avrò.

BEATRICE

Taci... parti... audace! insano!

oh! in qual cor più fiderò?

OROMBELLO

(prostrandosi)

Deh! perdona.

BEATRICE

Sorgi.

 

Scena dodicesima

Filippo, Rizzardo, Agnese con séguito, Anichino, indi Cavalieri, Dame e Soldati.

<- Filippo, Rizzardo, Agnese, seguito di Agnese, Anichino, cavalieri, dame, soldati

 

AGNESE
(a Filippo)

Vedi?  

FILIPPO

Traditori!

BEATRICE E OROMBELLO

Oh! ciel!

FILIPPO

V'ho colti.

Guardie!

BEATRICE

Arresta.

FILIPPO

Ed osi... e credi

poter sì che ancor t'ascolti?

La tua colpa...

BEATRICE

Non seguire.

Ella esiste in tuo desire.

Ti conosco.

FILIPPO

E a mia vergogna

conosciuta or sei tu qui.

OROMBELLO

(L'ho perduta!)

BEATRICE

O vil rampogna!

FILIPPO

Puoi scolparti?

CORO

(Oh! infausto dì!)

BEATRICE

Al tuo core, al reo tuo core

lascio, indegno, il discolparmi;

cerchi invano, o traditore,

d'avvilirmi, d'infamarmi.

Ah! tal onta io meritai

quando a me quest'empio alzai.

Dell'amor che mi ha perduta

sol tal frutto a me restò.

FILIPPO

A ben tristo e amaro prezzo

di tal donna ebb'io l'amore:

se il disprezzo è in me maggiore

o lo sdegno io dir non so.

OROMBELLO

(Sconsigliato! in qual la trassi

di miseria abisso orrendo!

Giusto ciel, neppur morendo

l'error mio scontar potrò.)

ANICHINO

(Ciel, tu sai com'io volea

prevenir sì ria sventura!

Ah! fu vana ogni mia cura...

il destino l'affrettò.)

Insieme

AGNESE

(Godi, esulta, o cor sprezzato,

del dolor di questo ingrato:

vide il tuo, lo vide estremo,

né pietà per te provò.)

CORO

(Tutto, ah! tutto a farla rea

qui congiura a un tempo istesso:

giusto ciel, d'innanzi ad esso

come mai scolpar si può?)

 

FILIPPO

Al castigo a lor dovuto

ambo in ferri custodite.

BEATRICE

E tu l'osi?

FILIPPO

Ho risoluto.

BEATRICE

L'empio l'osa!

OROMBELLO

Duca, udite...

innocente è la duchessa...

insultata a torto è dessa...

calunniata...

FILIPPO

Te, non lei,

traditor, difender déi.

Va'...

BEATRICE

Filippo! è troppo eccesso...

pensa ancor: ti puoi pentir.

FILIPPO
(alle guardie)

Ubbidite!

CORO

Ah! certo è desso,

certo appien del suo fallir..

BEATRICE

Né fra voi, fra voi si trova

chi si levi in mia difesa?

Uom non avvi che si mova

a favor di donna offesa?

Ah! se onor più non ragiona,

se la terra m'abbandona,

a te, vindice supremo,

io mi volgo e fido in te.

OROMBELLO

Deh! un momento un sol momento

un acciaro a me porgete,

se è colpevole, s'io mento,

alme perfide, vedrete.

Oh! furor! inerme io fremo...

ah! più fé, più onor non v'è.

AGNESE

(Questo, ingrato, il primo è questo

colpo in te di mia vendetta:

altro in breve, e più funesto

più terribile ne aspetta.

Ambo miseri saremo;

sì... ma tu... più assai di me.)

Insieme

FILIPPO

Ite, iniqui! all'impossente

ira vostra io v'abbandono.

Ogni core è qui fremente,

sa ciascun che offeso io sono:

pena estrema a fallo estremo

terra e ciel domanda a me.

ANICHINO E CORO

Ah! quel nobile suo sdegno,

quel rossor di cui s'accende,

d'innocenza è certo pegno,

d'ogni accusa la difende...

A te, giudice supremo,

noto è solo il reo qual è.

 
(Beatrice e Orombello sono circondati dalle guardie)
 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

[Preludio]

Atrio interno nel castello di Binasco; un'ala di palazzo è illuminata.

cortigiani, Filippo
 

[N. 1 - Introduzione]

(musica dal palazzo)

Agnese, Filippo e Coro
Ah! non pensar che pieno
Filippo, cortigiani ->
<- Anichino, Orombello

Soli siam qui. Liberamente io posso

Orombello, Anichino ->

Appartamento di Agnese.

Agnese
 

[N. 2 - Recitativo e duetto]

Verrà ~ non mente il paggio...

Agnese
<- Orombello

Ove son io? / Onde così sorpreso?

Agnese
Orombello ->

Ogni mia speme è al vento... A vano amore

Agnese ->

Boschetto nel giardino ducale.

<- Beatrice, damigelle

[N. 3 - Scena, coro e cavatina]

Respiro io qui... Fra queste piante ombrose

Oh! mie fedeli!

Beatrice, Damigelle
Ma la sola, ohimè! son io
Beatrice, damigelle ->
<- Filippo, Rizzardo

[N. 4 - Recitativo e duetto]

Vedi?... La tua presenza

Filippo
Rizzardo ->

Io fremo d'ira ed ardo

Filippo
<- Beatrice

Tu qui, Filippo? / E altrove

Beatrice, Filippo
Odio e livore! ~ ingrato!

Filippo! / Sì: spergiura!

Filippo e Beatrice
Qui di ribelli sudditi
Filippo
Beatrice ->
Filippo
<- Rizzardo

Udisti? / Udii. / Libero troppo all'ira

Filippo, Rizzardo ->

Parte remota nel castello di Binasco: da un lato è la statua di Facino Cane.

<- armigeri

[N. 5 - Coro d'armigeri]

armigeri ->
<- Beatrice

[N. 6 - Finale I]

Il mio dolore, e l'ira... inutil ira...

Beatrice
<- Orombello

Ciascun: non io. / Chi vedo? tu Orombello!

Beatrice, Orombello
<- Filippo, Rizzardo, Agnese, seguito di Agnese, Anichino, cavalieri, dame, soldati
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
Atrio interno nel castello di Binasco; un'ala di palazzo è illuminata. Appartamento di Agnese. Boschetto nel giardino ducale. Parte remota nel castello di Binasco: da un lato è la statua di Facino Cane. Sala nel castello di Binasco preparata per tener tribunale. Vestibolo terreno che mette alle prigioni del castello; grand'arco a cui si ascende per una gradinata e dà...
[Preludio] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Recitativo e duetto] [N. 3 - Scena, coro e cavatina] [N. 4 - Recitativo e duetto] [N. 5 - Coro d'armigeri] [N. 6 - Finale I] [N. 7 - Coro d'introduzione] [N. 8 - Scena e recitativo] [N. 9 - Scena, coro e quintetto] [N. 10 - Recitativo] [N. 11 - Aria di Filippo e coro] [N. 12 - Finale II]
Atto secondo

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