LA BOHÈME

Commedia lirica in quattro atti.


Atto secondo

 
O jeunesse, printemps de la vie!
O printemps, jeunesse de l'année!
 

15 Aprile 1838.

Il cortile della casa abitata da Musette a rue La Bruyère.

 Q 

Durand, facchini

 

DURAND

Auf! ce n'è ancora? Su, mettete il resto  

nel magazzino; andiamo, via, spicciamoci.

 
(i facchini eseguiscono ed entrano nel magazzino che trovasi accanto allo scalone verso il fondo. Intanto giunge dall'androne, rientrando, un inquilino, tipo comico d'impiegato, con la moglie ed il bambino. Si fermano stupefatti a guardare la mobilia. - Durand li scorge e si avvicina a ciarlare)

facchini ->

<- impiegato, moglie, bambino

 

DURAND

Ah! voi chiedete, è ver, che cosa è questo?  

Signor Ferrand! Questi son tutti i mobili

di Musette, sapete, al terzo... quella

signorina, capite!... Stufo e in collera

il banchiere Alexis piantò la bella

e avea ragione. ~ Un pittor (figuratevi)

da tre mesi qui s'era messo terzo

fra lei e lui. ~ Scenate ed improperi

«Provvedetevi» ~ «Addio» ~ Parve uno scherzo

ma i creditori han sequestrato i mobili.

 
(mentre il portinaio parla è entrata un'altra inquilina dall'androne e si è messa in ascolto. È una vecchia vedova in cuffia che si tira dietro un cane. - Durand rivolgendosi la scorge e s'indirizza a lei)

<- signora Eulalia

DURAND

Signora Eulalia, ecco, avete veduto!  

L'IMPIEGATO

Che storia!

LA VECCHIA

Che costumi!

(gl'inquilini si avviano allo scalone. Durand li segue un poco)

DURAND

Eh! son le lotte

di certa gente; basta, vi saluto.

Buona notte signori.

GL'INQUILINI

(salendo lo scalone)

Buona notte.

(essi salgono e scompaiono a destra. I facchini escono dal magazzino e vanno verso l'uscita a sinistra)

signora Eulalia, impiegato, moglie, bambino ->

<- facchini

DURAND

Ella da ieri è fuori: che sorpresa  

avrà tornando!

(ai facchini)

È finito? ~ Sta bene.

(uno dei facchini gli dà la chiave dell'appartamento)

DURAND

Ah! la chiave, ~ mettiamola qui appesa.

(i facchini escono. - Durand si avvia verso il casotto. Intanto si sentono scrosci di risa ed appaiono sotto l'androne Musette e Marcello a braccetto)

facchini ->

<- Musette, Marcello

MUSETTE

(gaia)  

Buona sera, Durand...

(si arresta vedendo i mobili)

Toh! ma che avviene?

MARCELLO

Che c'è?

DURAND

(a Musette tra il burbero e l'impacciato indicando Marcello)

C'è... che a cagione... del signore

i mobili viaggiano per l'asta.

Il banchiere Alexis nel suo furore

non paga più...

MUSETTE

(interrompendolo)

Durand, capisco, basta.

(Durand crollando le spalle entra nel suo casotto)

Durand ->

 

MARCELLO
(tristamente)

Per cagion mia, Musette!  

MUSETTE

(ridendo)

Bah, mi seccavano

baci e mobili vecchi di sei mesi, ~

eccomi dunque alle correnti d'aria

dal caldo alloggio ov'io per poco ascesi!

MARCELLO

(prendendole le mani)

Non parlate così, Musette, uditemi. ~

 

MARCELLO

Io non ho che una povera stanzetta  

fra i comignoli e il ciel e a voi la cedo ~

e in cambio qualche gaia canzonetta

che allegri il nido mio solo vi chiedo.

Le rondini all'udir voce novella

muto faranno il chiaro inno canoro;

in fin che tutte alla maggior sorella

obbedienti assentiranno in coro.

I nostri baci ed il giulivo canto

l'eco della stanzetta riterrà

nei dì che più non mi sarete accanto

ivi l'anima sempre vi vedrà!

Brano musicale ()

 
(la luna comincia a rischiarare le finestre del terzo piano e scende progressivamente)
 

MUSETTE

(commossa cadendo tra le sue braccia)  

Mio buon Marcello!

MARCELLO

Ebbene?

MUSETTE

Accetto e vi son grata.

(poi sciogliendosi con gaiezza)

Occorrerà frattanto rimandare la festa!

Che giorno è oggi?

MARCELLO

Il quindici d'aprile.

MUSETTE

(balzando)

Oh! la mia testa...

ma non siamo più in tempo. Gl'inviti han questa data.

Fra poco gl'invitati saran qui. Del quartiere

latino il fiore: artisti celebri e dame vere!

Ahimè, dove riceverli?

(Schaunard entra dall'androne preoccupato; fa per traversare in fretta la corte come per andare allo scalone e si ferma di botto scorgendoli)

<- Schaunard

SCHAUNARD

Toh! siete in corte.  

(a Musette)

Addio.

Senti Marcello.

(Schaunard prende a parte Marcello)

Prestami cento lire.

MARCELLO

(alzando la voce con ira comica)

Per dio!

Sempre un idealista sarai, non c'è che dire!

Sei brillo?

SCHAUNARD
(tristamente)

No, purtroppo!

MARCELLO

Tu scherzi! Cento lire!

Sai che vuol dir quest'oggi?

SCHAUNARD

Sì, pagare l'affitto.

(tirando fuori dalla tasca un foglio di carta bollata)

Or io non l'ho pagato; e subito uno scritto

breviloquente ha ingiunto

(leggendo)

«che mancando il tributo

mensile e persistendo Schaunard nel suo rifiuto

lo si metta alla porta!»

MUSETTE

(cade ridendo sul canapè)

Come me!

SCHAUNARD

(guardando stupito Marcello che ride anch'esso)

Come voi?

(a Marcello, guardando intorno)

Già, infatti questi mobili nel cortile son suoi!

Forse un sequestro?

MARCELLO

Appunto.

SCHAUNARD

Oh, bella!

MARCELLO

Oh, brutta io dico!

SCHAUNARD

E la serata?

MUSETTE

È quello che pensavamo!

SCHAUNARD

(a Marcello, con aria decisa)

Amico,

bisogna darla.

MARCELLO

E dove?

SCHAUNARD

(indicando il cortile)

Qui: guarda che salone.

MUSETTE

(battendo le mani)

Che idea!

SCHAUNARD

Niente di meglio, ci stan mille persone!

 

SCHAUNARD

Presto, i mobili in disordine  

elegante disponiamo.

(Rodolfo compare dall'androne)

<- Rodolfo

MARCELLO
(a Rodolfo)

Bravo, giungi in tempo! all'opera  

pria che al ballo t'invitiamo.

Intervenne qui l'usciere...

RODOLFO

(interrompendolo)

Via, so tutto. Oggi ho parlato

con Durand che nel quartiere

già informava il vicinato!

SCHAUNARD

(colpito, grattandosi il capo)

Ahi! ci occorre anche il permesso

di costui!

MUSETTE

Con cinque lire

venderebbe anche sé stesso.

MARCELLO
(imbarazzato)

Cinque lire... presto a dire!

(Rodolfo silenziosamente prende il mezzo della scena e lascia cadere un pezzo da cinque lire)

MUSETTE

(raccogliendo la moneta)

Oh! il bel canto armonioso!

(Rodolfo lascia cadere ancora un pezzo da cinque lire)

MARCELLO

(ridendo e raccogliendo a sua volta la moneta)

E ripete anche la frase!

(Rodolfo gitta in aria un dopo l'altro quattro pezzi da cinque lire che Musette e Marcello raccolgono stupiti. - La luna rischiara già le finestre del secondo piano)

SCHAUNARD

(alzando le mani al cielo)

Questo scialo è scandaloso,

non può avere onesta base!

Trenta franchi egli possiede,

c'è da perder la ragion!...

MUSETTE, MARCELLO E SCHAUNARD

Di che sangue ognun si chiede

rosse tal monete son!

 

RODOLFO
(assume una posa tragica e dice con dignità)

L'immenso tesoro che tanti desiri  

negli occhi stupiti vi fece passar,

non vili manovre né indegni raggiri,

ma l'arte e la musa mi seppero dar.

Prostrati al mio genio rendete il tributo

di grazie, che ad esso dovete quest'or.

La mia gran tragedia quest'oggi ho venduto

ed eccovi il prezzo del «Vendicator!»

(Musette, Schaunard e Marcello s'inchinano comicamente)

MUSETTE

(ridendo)  

Chiamiam dunque Durand.

MARCELLO

(urlando)

Durand!

SCHAUNARD

Dorme!

RODOLFO

Ti levi?

TUTTI

Durand!

DURAND

(compare sull'uscio del casotto)  

Che c'è?

<- Durand

(i tre giovani lo afferrano e lo conducono sul davanti della scena)

RODOLFO

La corte illuminar ci devi!

DURAND
(stupito)

Ah! Bah!

MUSETTE

Gli amici soliti qui stassera aspettiamo.

(indicando la corte)

E qui voglio riceverli.

MARCELLO, RODOLFO E SCHAUNARD

Già, qui li riceviamo!

DURAND

Ah! Bah!

RODOLFO

Tu gl'invitati man mano annuncerai.

DURAND

(protestando)

Io non posso permettere.

RODOLFO

(dandogli cinque lire)

Ma sì, tu lo potrai.

DURAND

(intascando il danaro)

Lo posso... certamente. Per voi fo un sacrifizio.

Ma se il padron mi scaccia...

RODOLFO

Ti prendo al mio servizio!

(Durand ha un gesto di spavento. Rodolfo gli dà ancora uno scudo)

RODOLFO

Or di candele un pacco porta qui di scappata

e insieme una bottiglia di sciroppo d'orzata.

DURAND

Io volo.

(esce correndo dal portone)

Durand ->

MARCELLO

E noi frattanto prepariamo il salone.  

SCHAUNARD

Un canapè mettiamo, qui, presso allo scalone.  

(Marcello e Schaunard spingono il canapè che trovasi a destra del piano e lo mettono innanzi allo scalone a destra)

RODOLFO
(a Schaunard)

Il tavolo da gioco nel mezzo.

(Marcello e Schaunard prendono il tavolo rotondo che è pure accanto al piano e lo mettono nel centro della scena in fondo. Intanto Rodolfo prende i due candelabri che sono per terra e li mette su questo tavolo quando Schaunard e Marcello l'hanno messo a posto)

RODOLFO

Due lumiere

mettiamoci di sopra.

(eseguisce come è indicato)

MARCELLO
(a Schaunard)

E là, mio tappezziere,

(indicandogli il posto accanto al divano che han messo a destra)

a destra, una poltrona.

(Schaunard eseguisce)

MUSETTE

(osservando)

Sta bene. E pei rinfreschi?

SCHAUNARD

(volge il guardo intorno e poi dice indicando il lato sinistro del cortile)

C'è la pompa! ~ Quel tavolo con tappeto a rabeschi

metteteci davanti con sopra dei bicchieri

e il buffet sarà quello. Servono i cavalieri.

(Rodolfo e Marcello prendono il tavolo con tappeto che trovasi a sinistra del piano e lo mettono innanzi alla pompa, poi Marcello prende il servizio di bicchieri che è sul piano e lo mette sullo stesso tavolo. Intanto sarà entrato uno speziale co' la moglie e due figlie per rincasare. Tutti si arrestano stralunati a contemplare la scena)

<- speziale con famiglia

RODOLFO

(spingendo un po' più innanzi a sinistra l'altro canapè che trovasi da questo lato)  

Di qua l'altro divano...

SCHAUNARD

(accorgendosi della famiglia dello speziale va incontro a costui)

Che c'è vecchietto mio?

(con gesto imperioso)

A casa! Ritiratevi. ~ Su che è tardi, per dio!

(le donne urlano impaurite e tutta la famiglia scappa infilando la scala di servizio. Marcello e Musette ridono)

speziale con famiglia ->

MUSETTE

Il piano sta benissimo colà.  

DURAND
(a Rodolfo)

(accorrendo co' le provviste)  

Siete servito.

<- Durand

RODOLFO

Al buffet lo sciroppo.

DURAND

(gira intorno gli occhi senza capire)

Al buffet?

MARCELLO

Che stordito!

SCHAUNARD

Alla pompa!

DURAND

(ridendo)

Ah! capisco!

SCHAUNARD

E poscia le candele

sui candelieri accendi.

(Schaunard e Marcello entrano nel magazzino a cercare delle sedie ed escono subito)

Schaunard, Marcello ->

<- Schaunard, Marcello

DURAND

Che torre di Babele!  

(depone la bottiglia sul tavolo innanzi alla pompa. Poi prende seco il pacco delle candele e i due candelabri e li porta nel casotto come per prepararli e dopo poco esce coi due candelabri accesi e li depone sul tavolo in mezzo. Indi prende una scala e va ad accendere l'altro fanale accanto allo scalone e quello accanto alla scala di servizio)

MUSETTE

(andando al fondo ov'è l'armadio co' lo specchio)  

Ora un po' di toletta.

(a Rodolfo)

Mimì?

RODOLFO

Vien fra un istante

con Eufemia: ed insieme Barbemuche e il galante

allievo, il viscontino Paolo.

MUSETTE

(rivolgendosi seccata)

Il visconte? Ohimè!

Egli mi dà sui nervi!

RODOLFO

Si è invitato da sé.

SCHAUNARD
(a Rodolfo)

(prendendo il tappeto arrotolato)

Su, stendiamo il tappeto.

(Rodolfo e Schaunard spiegano il tappeto che prendono dai lembi per metterlo innanzi al canapè a sinistra chiudendo così il passaggio a quelli che vengono dalla strada. Intanto dal portone arriva il Signore del primo piano, vecchio galante, tipo da capo d'ufficio in ritiro. Egli per passare vorrebbe attendere che mettano prima il tappeto ed intanto saluta cerimoniosamente Musette che s'inchina)

<- Signore

SCHAUNARD
(al Signore)

(tenendo sempre il tappeto)  

Passi.

SIGNORE

Oh! le pare? faccia.

SCHAUNARD

Dopo lei!

SIGNORE

Dopo lei!

SCHAUNARD

Insisto, non le spiaccia.

SIGNORE

Giammai!

SCHAUNARD

(bassando il tappeto)

Giacché lo vuole!...

SIGNORE

(contemporaneamente avanza il piede per passare)

Giacché me lo consente!...

(Schaunard e Rodolfo vedendo che egli si decide a passare tirano il tappeto. Il Signore incespica e cade)

MUSETTE E MARCELLO

(ridendo)

Ah! Ah!

SCHAUNARD E RODOLFO

(rialzando il Signore)

Si è fatto male?

SIGNORE

(salutando)

No... mille grazie... niente.

(si allontana zoppicando, sale il grande scalone e scompare)

Signore ->

MUSETTE

È finito? Sediamoci.  

MARCELLO

Sono ai vostri ginocchi.

RODOLFO

Durand, corri al tuo posto.

SCHAUNARD

(girando lo sguardo soddisfatto)

Sì, tutto va coi fiocchi!

(in questo momento i candelabri ed i fanali della corte sono già stati tutti accesi e la luna rischiara co' la sua piena luce tutta la scena e così fino alla fine dell'atto)

MUSETTE

Ed ora vengano:  

il ciel sereno

protegga il giubilo

del pianterreno.

In barba ai debiti

la baraonda

pazza e gioconda

godermi vo'.

RODOLFO

Pronte le coppie

potranno in gala

danzar per l'ambito

della gran sala;

non tende seriche

copron l'ingresso,

ma fa lo stesso

entrar si può.

Insieme

MARCELLO

Come dai placidi

cieli stassera

temprasi un'aura

di primavera!

Ride alla comica

gente che accolta

da un fato involta

qui riparò.

SCHAUNARD

Qui vi hanno bibite

perenni e rare,

luce gratuita

e sublunare.

Quanto alla musica

è cura mia ~

la sinfonia

vi servirò.

 
(Musette siede sul canapè a destra; Marcello ai suoi piedi - Rodolfo sulla poltrona - Schaunard sul tavolo nel mezzo)

MUSETTE

(guardando verso il portone)  

Qualcun.

DURAND

(annunciando)

La signorina Mimì e...

 

<- Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo

BARBEMUCHE

(interrompendolo sorpreso entrando)  

Perché gridate

i nomi dal portone?

(insieme a Barbemuche entrano Mimì, Eufemia ed il Visconte Paolo)

MUSETTE

(andando incontro alle donne)

Alfin, bene arrivate!

MIMÌ

(bacia Musette)

Musette!

EUFEMIA

(stordita)

Nel cortile!

BARBEMUCHE

(guardando i mobili)

Che veggo! Questa è bella.

EUFEMIA

(correndo per abbracciare Schaunard)

Alessandro!

(Schaunard evita l'abbraccio e la trae in disparte)

MIMÌ
(a Musette)

Ma spiegaci.

MUSETTE

Tutto.

VISCONTE PAOLO
(a Musette)

(salutando)

Madamigella!

MUSETTE

(ricambiando il saluto)

Signore.

(poi a Mimì)

Figuratevi...

(segue come raccontando co' la mimica)

SCHAUNARD
(a parte ad Eufemia)

Eufemia, si va male!

Ier nelle vostre tasche trovai d'un caporale

dei zappator l'effigie ~ è la seconda volta!

EUFEMIA

(tremante)

Alessandro!... tu dubiti!...

SCHAUNARD

Che dubbio se v'ho colta!

Dovrò qualche consiglio darvi col mio bastone.

Badate dunque al terzo. Vi frutti la lezione.

DURAND

(urla annunciando)

Società dei pilastri dell'Odeon.

MARCELLO

(andando incontro)

Entrate.

 
La più grande varietà di tipi e di costumi si osserva nei vari gruppi che entrano in questo punto. Sono Boemi e Studenti che arrivano parte soli, parte accompagnati da Grisettes e da Lorettes. Tutti entrando allegramente fanno per precipitarsi allo scalone ma si arrestano sorpresi ed interdetti scorgendo Musette e gli altri.

<- boemi e studenti, grisettes e lorettes

VOCI TRA LA FOLLA

(entrando)  

Siam qui! Che avvien? qui restasi?

MUSETTE

(avanzandosi ridendo)

È il salone d'estate!

(risata rumorosa; poi scambio di saluti)

VOCI TRA LA FOLLA

Che idea! ~ Che splendore! ~ Che bel colpo d'occhio

in casa col cocchio ~ si può penetrar!

Guardate, c'è il piano! ~ Ci sono i divani

qui sino a domani ~ potremo danzar!

 

SCHAUNARD

Avanti, sedete! Per tutti c'è posto!  

VOCI TRA LA FOLLA

Fin sullo scalone sedere si può!

Qui come una reggia fu tutto disposto.

Persino la luna per noi scritturò!

DURAND

(urla annunciando ancora)

Membri del Circolo

dei bevitori d'acqua con le dame.

(una frotta di giovanotti e donzelle arrivano rumorosamente. Risate e grida di sorpresa)

<- giovanotti, donzelle

SCHAUNARD

(urlando)  

Completo!

MARCELLO

Viva la Bohème!

TUTTI

Evviva.

(Schaunard corre ai piano e lo apre mentre dice:)

SCHAUNARD

L'inno della Bohème. Attenti a me.

Da bravi, a tempo. Una, due e tre!

(dà co' la destra n'entrata mentre tocca il piano co' la sinistra)

 
«La jeunesse n'a qu'un temps.» - Ronda delle Vie de Bohème di H. Murger.

CORO GENERALE
(Inno della Bohème)

Dei vent'anni fra l'ebbrezza    

l'avvenire un sogno appar.

Vola via la giovinezza

vogliam vivere ed amar.

Ride amore; ai cari assalti

piegan vinte le beltà

squillan glorïosi ed alti

gl'inni della breve età.

Cogliam lesti la carezza

che ci deve inebriar.

Vola via la giovinezza

vogliam vivere ed amar.

Mai non ebber le donzelle

da noi doni in gemme ed or;

pure a noi vengon le belle

via, da chi spende tesor,

perché noi tutta l'ebbrezza

dei verd'anni sappiam dar.

Vola via la giovinezza

vogliam vivere ed amar!

Sfondo schermo () ()

S

 

SCHAUNARD

(urla dominando il tumulto)  

Domando la parola.

VARIE VOCI

Parli.

SCHAUNARD

M'ascolti ognuno.

Programma della festa.

METÀ DEL CORO
(all'altra metà)

Silenzio!

SCHAUNARD

(prende il mezzo della scena)

Numero uno.

Apertura solenne de' splendidi saloni ~

fra gl'invitati fervono le conversazioni!

(risata rumorosa)

SCHAUNARD

Numero due. Musette, dirà la più giuliva

sua canzonetta a questa scelta adunanza.

TUTTI

(applaudendo)

Evviva!

SCHAUNARD

Numero tre. Alessandro Schaunard artista eletto.

(voci fra gli invitati interrompendo: «Euh!...»)

SCHAUNARD

(ripete più alto)

E-let-to. Del suo genio il figlio prediletto

presenterà: la inedita cantata in sol maggiore:

«L'influenza del bleu sulle arti».

Brano musicale ()

INVITATI

(con gesti di spavento)

Orrore! Orrore!

SCHAUNARD

Quattro: galop finale.

TUTTI

Evviva!

SCHAUNARD

Ah! mi scordavo,

scacciato dal buffet chi dirà versi.

TUTTI

(ridendo)

Bravo!

 

RODOLFO

Durand, correte subito  

al buffet pei rinfreschi.

INVITATI

Bravo! beviam!

(Durand dietro l'ordine di Rodolfo è corso alla pompa, dimena furiosamente il manubrio e riempisce i bicchieri)

INVITATI

(comprendendo)

Ah! caspita!

Che burla! Stiamo freschi!

DURAND E INVITATI

Durand (servendo)

Signori, acqua purissima

e sciroppo d'orzata!

Parte degl'invitati

Da' qua! Da' qua!

(prendono tutti i bicchieri)

Durand

Corbezzoli!

La bottiglia è già andata,

(volto agli altri che chiedono)

però la pompa è all'ordine.

Parte degl'invitati (a Durand)

E ancor non l'hai finita?

Altri invitati

Che idea! venite al tavolo

facciamo una partita.

(si forma un gruppo al tavolo nel mezzo ove con l'aiuto di Musette, Marcello e Rodolfo si dispongono a giocare)

(intanto Schaunard che era andato a chiacchierare con Eufemia a sinistra si avanza)

Insieme

VISCONTE PAOLO E MIMÌ

(il Visconte Paolo dietro la poltrona di Mimì a destra)

Visconte Paolo (piano)

O Mimì, ma guardatevi

intorno, via!

Mimì (piano con ansia)

Tacete!

Visconte Paolo

Che speranze, che gioie

da costor v'attendete?

Io v'offro le dovizie!

Delle vesti eleganti,

un cocchio, diamanti

ed un più serio amor!

Mimì

Tacete! perché togliermi

ahi, la spensieratezza

ch'è il sentimento e l'anima

della mia giovinezza.

E Rodolfo? Colpevole

sarebbe il vostro amore.

Rimpiangerebbe il core

l'eco di questi dì!

 

SCHAUNARD
(forte)

Orsù, parte seconda.

MARCELLO
(a Musette)

Già, spetta a voi, mia bella.

MUSETTE

(avanzandosi)

Scegliete la canzone.

MARCELLO

Ebben, cantate quella

che il valzer e l'amore in un poema inneggia;

qui ognun la nuova ninfa de la danza vagheggia.

È morto il minuetto! Al valzer dunque onore!

«Sur la valse et l'amour devrait faire un poëme.» - A la mi-carême, Stanza V di A. Musset.

TUTTI

Sì, sì, Musette, cantaci il valzer e l'amore.

 

MUSETTE

Da quel suon soavemente    

già le coppie inebriate

son portate.

E vagando ~ scivolando

s'appressano, dileguano

per ritornar come farfalle ai fior!

Già lo sguardo è più languente:

nella spira voluttuosa

men ritrosa

la persona ~ s'abbandona,

e più veloci battono

l'un contro l'altro i cuor!

Così stretti nell'amplesso

van sommesso ~ mormorando,

l'uno a l'altra confidando

i bei sogni d'avvenir!

Fra le note della danza

la speranza ~ batte l'ale.

L'inno intanto agile sale

fra i sorrisi all'avvenir.

Ma le labbra più procaci

chiaman baci ~ deliranti;

già le coppie degli amanti

cercan l'ombra ed il mister.

E la danza va montando

palpitando ~ fra l'ebbrezza,

è nel ritmo una carezza

che sconvolge ogni pensier.

Ma già l'onda armoniosa

cangia in dolce mormorìo,

in fruscìo!

Lievemente ~ dolcemente

le coppie si dileguano

e più lontano paiono vagar.

È nell'aura voluttuosa

un profumo d'armonia,

di poesia,

S

(il Signore del primo piano in berretto di velluto e veste da camera appare alla finestra al fondo in faccia ed ascolta beato)

MUSETTE

ma la luna più s'imbruna,  

diggià tace ogni zeffiro,

e tutto, ecco, dispar!

 

TUTTI

(plaudendo)  

Brava, bravissima!

Come cantava!

RODOLFO

(stringendole le mani)

Marcello, baciala

per me!...

(Marcello bacia ridendo Musette)

SIGNORE
(dalla finestra con entusiasmo)

Ma brava!

TUTTI

(volgendosi ridendo a guardarlo)

Ah! Ah!

SCHAUNARD
(al signore)

Illustrissimo

la cantatrice

del vostro plauso

è ben felice!

Vogliate scendere...

SIGNORE

E come? Adesso!

In codest'abito?

SCHAUNARD

Sì, fa lo stesso!

Rodolfo seguimi

qui l'addurremo.

(Rodolfo e Schaunard salgono correndo lo scalone; il Signore scompare dalla finestra)

Rodolfo, Schaunard ->

PARTE DEGL'INVITATI

Sì, giù portatelo  

ce la godremo.

TUTTI
(meno il Visconte Paolo e Mimì)

Barbemuche  

Del vostro accento tenero

in me dura l'incanto!

Eufemia (a Musette)

Ah! di Shaunard pareami

udire il dolce canto!

Musette

Ehi! per pietà, smettetela!

Voi troppo mi adulate.

Parte degl'invitati (presso allo scalone)

Giù, giù: in veste da camera

vogliam che lo portiate!

(Schaunard e Rodolfo appaiono conducendo per forza il Signore del primo piano dallo scalone)

Schaunard e Rodolfo

Eccolo.

Tutti (affollandosi intorno e tirandolo)

Felicissimi!

Qua, una stretta di mano.

Schaunard (presentandolo)

Musette, ecco l'egregio

Signor del primo piano.

Musette (ridendo)

Signor, fortunatissima

sedete accanto a me.

Invitati (urlando)

Il programma continui:

presto, il numero tre!

Insieme

VISCONTE PAOLO E MIMÌ

Visconte Paolo

Mimì parlate: l'anima

dal vostro labbro pende.

Possiam fuggir; seguitemi,

la fortuna vi attende!

Fuori è 'l mio cocchio; prenderlo

insieme ora possiamo.

Mimì, ve 'l giuro, io v'amo

cedete al mio pregar!

Mimì

Che far? Che lotta! destansi

nel sen mille desiri!

M'arde la testa!... o spegnili

mio core i tuoi sospiri!

Visconte Paolo

Io per la fuga gli ordini

vo' a dar: voi pronta siate.

Al cenno mio badate,

non fate sospettar!

(esce inosservato dal portone. Mimì resta a sinistra in orgasmo senza guardare ciò che si passa)

<- Schaunard, Rodolfo, Signore del primo piano

Visconte Paolo ->

 
(Schaunard muove al piano. - vari gruppi si formano ad ascoltare. - Schaunard preludia prima e poi comincia con comico sentimento:)

SCHAUNARD

Alza l'occhio celeste  

la bella al ciel turchino;

e l'azzurra sua veste

specchia nel cilestrino

lago, che le sussurra

mestamente, vicin

è la montagna...

PARTE DEGLI INVITATI

(interrompendo)

Azzurra!

SCHAUNARD

(continua)

Bacia il cielo...

ALTRI INVITATI

(come i primi)

Turchin!

SCHAUNARD

(continua)

Ed in quel pio sussurro

l'azzurra onda parlò...

TUTTI

(urlando)

Ahimè! non c'è più azzurro!

Schaunard tutto il comprò!

Risata generale. Schiamazzi. Alla finestra di destra al primo piano appaiono in veste da notte l'Impiegato e la Moglie, ed alle finestre del secondo in faccia tutta la famiglia dello speziale.

LO SPEZIALE E LA FAMIGLIA DEL SECONDO PIANO

Ma quando Smettete?  

Dobbiamo dormire.

INVITATI
(dal basso)

Silenzio, tacete!

L'IMPIEGATO E LA MOGLIE DEL PRIMO PIANO

Guardate che ardire!

SCHAUNARD

Silenzio!

LO SPEZIALE

Ora chiamo

la guardia!

INVITATI

(ridendo)

Cospetto!

LA VECCHIA VEDOVA

(apparendo in cuffia da notte al terzo piano in faccia)  

La guardia chiamiamo!

TUTTI

Quaresima, a letto!

VOCI DEI DOMESTICI
(dalle soffitte)

Se non la smettete

con questa baldoria

faremo la storia

ben presto cessar.

VOCI TRA GL'INVITATI

Che c'è? Si rivoltano

le serve ed i cuochi!

Suvvia, tra due fuochi

conviene lottar!

TUTTI

(urlando a Schaunard)

Schaunard, l'influenza

riprendi più forte.

DURAND

(correndo a destra ed a sinistra per calmarli)

Signori, prudenza!

TUTTI

L'influenza o la morte!

VISCONTE PAOLO

(riappare sul portone e profittando del tramestìo afferra il braccio di Mimì che trovasi a sinistra e la trascina via dicendo a bassa voce:)  

Venite, sbrigatevi!

È questo il momento.

<- Visconte Paolo

MIMÌ

(uscendo)

Morire mi sento!

VISCONTE PAOLO

(disparendo con essa)

Ah! non ti pentir.

(escono)

Visconte Paolo, Mimì ->

SCHAUNARD

(tornando al piano)  

Udite: io vi canto

con nuova cadenza

del bleu l'influenza

sul mese d'april.

(Schaunard siede al piano e si accompagna imperterrito senza occuparsi di quanto succede)

SCHAUNARD
(cantando)

Ahi! fiera scadenza  

del quindici aprile

per questo mensile

un soldo non ho!

Battuto ho alle porte

di banche e privati

disdetta dei fati!

Nessuna si aprì!

Già l'intimazione

l'usciere m'ha scritta,

ed or per soffitta

ho il cielo azzurrin!

Che dolce dormire

in grembo all'azzurro!...

Se poi dal cimurro

potessi scampar.

È questo il dilemma

cimurro o pigione...

Ho scelto: il padrone

non s'ha da pagar!

Insieme

GLI ALTRI

(intanto poco a poco le finestre si popolano di inquilini e servi in costume da notte)

Voci di sopra

Ancora quell'asino

continua a ragliare!

~ Con acqua bagnamoli.

~ Un secchio compare!

Voci di sotto

Toh! piove! ~ Toh! grandina!

~ Che lancian? ~ Patate!

~ I secchi ci vuotano

addosso! ~ Guardate!

(dall'alto gittano acqua, patate e calcina)

La pioggia e la grandine

sapremo sfidare!

Schaunard; non cessare,

continua a cantar.

(ballando)

Urliamo - saltiamo,

facciam baraonda.

Che notte gioconda

vogliamo passar.

Rodolfo (invitando Eufemia)

Eufemia, slanciamoci!

Qua, fra le mie braccia!

(ballano)

 

MARCELLO

(cingendo la vita di Musette)

La danza ci allaccia

resister non so!

MUSETTE

(ridendo)

Ah! Ah! che gran ridere!

Davvero una festa

più gaia di questa

nessuno ideò!

VOCI
(dal basso)

Oh! Tregua ai proiettili!

VOCI
(dalle finestre)

Cessate gli strilli!

Son matti! son brilli!

Vogliamo dormir.

ALTRE VOCI
(più in alto)

La turba frenetica

più strepita ed urla.

Aspetta! - La burla

facciamo finir.

(in questo momento un sasso cade sul piano, Schaunard dà un balzo spaventato. - Scompiglio generale)

VOCI
(di sotto)

Ah! Cambia ora tattica  

perdio! la canaglia.

Ah! vuole battaglia?

Battaglia darem!

VOCI
(dalle finestre)

Di scope levate

armati scendiamo.

VOCI
(di sotto)

Ebbene a pedate

quaggiù vi pigliamo.

VOCI
(di sopra)

~ Vedremo buffoni!

~ Vedrem chi è più forte!

VOCI
(di sotto)

~ Venite cialtroni!

VOCI
(di sopra)

~ Scendiam ne la corte.

(molti spariscono dalle finestre minacciosi)

LE DONNE
(spaventate)

~ Uuuh! fanno sul serio!

~ Dio mio che paura!

GLI UOMINI

(ridendo)

~ Da brave; or le pigliano

a buona misura.

MARCELLO
(a Musette)

Musette, svignarsela

è meglio; partiamo.

MUSETTE

(chiamando Rodolfo)

Rodolfo, seguiteci,

scappiamo, scappiamo!

RODOLFO

(chiamando)

Mimì, su, qua, subito.

(a Barbemuche)

Dov'è?

BARBEMUCHE

Non saprei.

SCHAUNARD

(chiamando)

Vieni, Eufemia!

RODOLFO

(chiamando ancora)

Mimì, dove sei?

(poi a Musette e ad Eufemia)

Tenetevi pronte

io cerco Mimì.

DURAND

(che sente queste parole)

Ma se col Visconte

nel cocchio partì!

RODOLFO

(dando un urlo di rabbia)

Ah!

MARCELLO

(trascinandolo)

Vieni.

MUSETTE
(tristamente)

Calmatevi,

l'avea preveduta!

RODOLFO
(abbattuto)

Mimì s'è venduta!...

Mio povero amor!

(escono)

Rodolfo, Musette, Marcello, Schaunard, Eufemia ->

INVITATI

(correndo verso lo scalone)  

Armati discendono

in massa dall'alto.

Le muse ci aiutino!

Boemi, all'assalto!

(dalla scala di servizio e dallo scalone sbucano cuochi, camerieri, servi ed inquilini mezzo vestiti in costumi da notte e che brandiscono scope, bastoni, spiedi e mestole)

INVITATI

Ah! infine. Arrendetevi!  

SERVI

(minacciando)

Uscite, per Bacco!

INVITATI

Volete pigliarvele?

Boemi, all'attacco!

 
Gl'Invitati si slanciano sugli altri gridando: Viva la Bohème.
Parapiglia generale. - Cala la tela.
 

Fine (Atto secondo)

Il cortile della casa abitata da Musette a rue La Bruyère.

Durand, facchini
 

Auf! ce n'è ancora?

Durand
facchini ->
Durand
<- impiegato, moglie, bambino

Durand, impiegato, moglie, bambino
<- signora Eulalia

Durand
signora Eulalia, impiegato, moglie, bambino ->
Durand
<- facchini

Durand
facchini ->
Durand
<- Musette, Marcello

Musette, Marcello
Durand ->

Per cagion mia, Musette!

Mio buon Marcello!

Musette, Marcello
<- Schaunard

Toh! siete in corte

Schaunard, Marcello, Rodolfo e Musette
Presto, i mobili in disordine
Musette, Marcello, Schaunard
<- Rodolfo

Chiamiam dunque Durand

Musette, Marcello, Schaunard, Rodolfo
<- Durand

Musette, Marcello, Schaunard, Rodolfo
Durand ->

(spostamento di mobili per la festa)

Musette, Marcello, Schaunard, Rodolfo
<- speziale con famiglia

Musette, Marcello, Schaunard, Rodolfo
speziale con famiglia ->

Musette, Marcello, Schaunard, Rodolfo
<- Durand

Musette, Rodolfo, Durand
Schaunard, Marcello ->
Musette, Rodolfo, Durand
<- Schaunard, Marcello

(Durand sistema candelabri e accende un fanale)

Musette, Rodolfo, Durand, Schaunard, Marcello
<- Signore

Passi / Oh! le pare? faccia

Musette, Rodolfo, Durand, Schaunard, Marcello
Signore ->

È finito? Sediamoci

Musette, Marcello, Rodolfo e Shaunard
Ed ora vengano

Qualcun / La signorina Mimì e...

Musette, Rodolfo, Durand, Schaunard, Marcello
<- Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo

Musette, Rodolfo, Durand, Schaunard, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo
<- boemi e studenti, grisettes e lorettes

Siam qui! Che avvien?

Schaunard, Voci tra la folla, Durand
Avanti, sedete! Per tutti c'è posto!
Musette, Rodolfo, Durand, Schaunard, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo, boemi e studenti, grisettes e lorettes
<- giovanotti, donzelle

Durand, correte subito

(il Signore del primo piano appare alla finestra ed ascolta beato)

Musette, Durand, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle
Rodolfo, Schaunard ->

(il Signore scompare dalla finestra)

Musette, Durand, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, Visconte Paolo, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle
<- Schaunard, Rodolfo, Signore del primo piano

Musette, Durand, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle, Schaunard, Rodolfo, Signore del primo piano
Visconte Paolo ->
Schaunard e Invitati
Alza l'occhio celeste

(alle finestre appaiono in veste da notte l'impiegato e la moglie, e la famiglia dello speziale)

Inquilini, Domestici e Invitati
Ma quando Smettete?

(appare alla finestra la vecchia vedova in cuffia da notte)

Musette, Durand, Marcello, Barbemuche, Mimì, Eufemia, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle, Schaunard, Rodolfo, Signore del primo piano
<- Visconte Paolo
Musette, Durand, Marcello, Barbemuche, Eufemia, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle, Schaunard, Rodolfo, Signore del primo piano
Visconte Paolo, Mimì ->

(poco a poco le finestre si popolano di inquilini e servi)

Schaunard e Gli altri
Ahi! fiera scadenza

(scompiglio generale)

Durand, Barbemuche, boemi e studenti, grisettes e lorettes, giovanotti, donzelle, Signore del primo piano
Rodolfo, Musette, Marcello, Schaunard, Eufemia ->

(dalla scala di servizio e dallo scalone sbucano cuochi, camerieri, servi ed inquilini mezzo vestiti in costumi da notte che brandiscono scope, bastoni, spiedi e mestole)

(parapiglia generale)

 
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