Atto terzo

 

Scena prima

Gabinetto di Teodora.
Teodora in abito modesto, seduta, appoggiata ad un tavolo, Michelina, che sta attendendo i suoi cenni, poi Violetta.

 Q 

Teodora, Michelina

 

TEODORA

Ah sì, per lei, per la mia figlia solo  

rinunzio al mondo, all'avvenir... al cielo.

MICHELINA

Voi mi lasciate adunque?

TEODORA

Io tutto lascio.

Non ho che dessa. ~

(cava da uno scrignetto una collana d'oro)

Prendi,

di noi ricorda, e prega.

Lassù di tutti è il padre.

A me Violetta.

 

Michelina ->

<- Violetta

VIOLETTA

(corre nelle sue braccia)

O madre!

TEODORA

O figlia! Madre

m'hai tu chiamata, non è ver?

VIOLETTA

Sì, madre.

È un santo nome che scolpisce iddio

nel cor de' figli, e l'uomo no 'l cancella.

TEODORA

Grazie, tenero cor!

VIOLETTA

Ed accusare

il mondo te potea? Te sì pietosa!

Te che sì mi ami, o madre?... Ah! Un tal pensiero

solo t'offende.

TEODORA

Oh figlia, è vero, è vero!

 

 

Nell'orror trascinata  

da un destino onnipossente,

fui dal mondo affascinata,

ho perduto e core e mente.

O divina creatura,

io ti vidi a me fedel;

io per te divengo pura,

tu mi schiudi ancor il ciel.

VIOLETTA

Quanto fossi sventurata

il mio cor appien lo sente,

eri sola abbandonata,

era sola anch'io dolente.

Or vivremo sempre insieme,

qual due fiori in uno stel.

Non avremo che una speme...

di volare unite in ciel.

TEODORA

Vana speme!

VIOLETTA

Prega, e spera.

TEODORA

Le mie colpe fan barriera

tra me e il ciel.

VIOLETTA

Sei tanto rea?

TEODORA

Cui non giunge umana idea.

VIOLETTA

Tu mi strazi.

TEODORA

Ah tu mi vedi

nella polve a te prostrata.

Te sol prego.

VIOLETTA

E che mi chiedi?

TEODORA

Mi perdona ~ e perdonata

avrò speme.

VIOLETTA

Il perdon mio?

TEODORA

E da te quello di dio!

(tutte e due si prostrano piangendo)

TEODORA

Cielo di grazia,

cielo clemente,

tu vedi in lagrime

figlia innocente.

Ah! De' suoi gemiti

abbi pietà.

Figlia, non piangere,

vieni al mio seno:

vedremo arridere

il ciel sereno.

Per te quest'anima

perdono avrà.

Insieme

VIOLETTA

Cielo di grazia,

cielo clemente,

tu vedi in lagrime

madre dolente.

Ah! De' suoi gemiti

abbi pietà.

Madre, non piangere,

vieni al mio seno:

vedremo arridere

il ciel sereno.

La tua mest'anima

perdono avrà.

 

Scena seconda

Michelina entra ed annunzia il Bravo, che la segue, poi Pisani.

<- Michelina

 

MICHELINA

Lo straniero.  

VIOLETTA

Ei parta.

TEODORA

Ei viene

te a riprender... figlia!

 

Michelina ->

<- Bravo

BRAVO

Ebbene?

TEODORA

Mira.

BRAVO

Or ecco, o giovinetta,

il ritiro già t'aspetta.

(presentandole una carta)

Scegli.

VIOLETTA

Madre.

TEODORA

L'odi? Oh gioia!

VIOLETTA

Sempre teco, o viva o muoia.

BRAVO

Dimmi tu, tua figlia è dessa?

TEODORA

E lo chiedi?... Cessa... cessa...

tal inchiesta ad una madre?...

Ah! Non fosti mai... tu... padre!...

Hai veduto il mio supplizio,

la mia gioia forsennata;

qual compiva sacrifizio,

qual vendetta disperata:

ed or vedi quanto le offro

quanto esulto, quanto soffro...

dubitar se ancor tu puoi,

dammi un ferro, e il proverò.

BRAVO

Ma la prova...

TEODORA

Maffeo solo

lo sapea. ~ Trafitta al suolo

ei m'accolse.

BRAVO

(O dubbio!)

VIOLETTA

E come?

TEODORA

Fu tuo padre...

BRAVO

Ed il suo nome?

TEODORA

Carlo.

BRAVO

Carlo?... E tu?...

TEODORA

Cambiai

nome... e cor.

BRAVO

(Non m'ingannai.)

E tu dunque?

TEODORA

Il ciel mi sente,

innocente era.

BRAVO

Innocente!...

O Violetta!

TEODORA

Il nome mio!

BRAVO

Io son Carlo.

TEODORA, BRAVO E VIOLETTA

(tutti abbracciati)

Eterno iddio!

Ah mi abbraccia ~ oh gioia immensa!

Ora, o ciel, si può morir.

Quest'istante a me compensa

una vita di martir.

 
(entra Pisani)

<- Pisani

TEODORA

È lui.

VIOLETTA

(Pisani!...)

BRAVO

Arretrati.

PISANI

Eccomi.

TEODORA

E vuoi?

VIOLETTA

(in disparte)

(Pavento!)

PISANI

Or dimmi, hai la tua figlia?

TEODORA

Sì.

PISANI

Serba il giuramento.

TEODORA

I miei tesori prenditi.

PISANI

Tesoro hai tu maggior.

TEODORA

Quale?

PISANI

Violetta.

TEODORA

Mai.

PISANI

Giurasti.

TEODORA

Sì ~ giurai.

PISANI

Dunque?...

TEODORA

Tu il Bravo!... ed essa...

PISANI

E s'io no 'l fossi?...

BRAVO
(a Pisani)

Cessa.

Questa è la tua promessa?

VIOLETTA

(Il Bravo?... Oh mio terror!)

BRAVO

Se vuoi compito un giuro,

non esser tu spergiuro.

TEODORA

(Ei lo conosce.)

PISANI

(Oh strazio!)

VIOLETTA

Se' il Bravo!

PISANI

Ah sì. (Sei sazio,

empio destin!) Ma...

BRAVO

Pensavi:

la mezzanotte!...

VIOLETTA

(Io palpito.)

PISANI

Tu ancor mi giura.

BRAVO

No.

BRAVO
(a Pisani)

Se fede vuoi richiedere

e tu la serba primo:

oltre non déi persistere...

oppur un vil ti estimo.

Pensa che speme sola

hai tu riposta in me.

Sacra è la tua parola,

ed io m'affido a te.

TEODORA
(a Pisani)

Pensa, che a madre misera

essa il conforto è solo,

e sangue e vita chiedimi

quanta ha ricchezza il suolo:

tutto da me tu déi,

tutto farò per te.

Ma lasciami costei...

e un dio sarai per me.

Insieme

PISANI
(a Violetta)

Ah se vedessi l'anima

di questo disperato.

Sapresti quanto barbaro

con lui finor è il fato:

l'ora di questo giorno

sembrerà eterna a me.

Ma farò qui ritorno

in breve, il giuro a te.

VIOLETTA
(a Pisani)

Qual mi volesti ascondere

truce fatal mistero!

Fra te e la madre ondeggia

diviso il mio pensiero,

ti scopri: a te che vieta

che omai ti sveli a me?

Tanti timori acqueta

o morirò per te.

(partono per lati opposti)

Bravo, Pisani, Teodora, Violetta ->

 
 

Scena terza

Luogo remoto nella contrada di Castello. Un cenobio con tempietto gotico attiguo. A destra una casa sotto un porticato. Veduta della laguna, in fondo il lido. Isolette qua e là, qualche lume in lontananza. La luna è tra le nubi: a sinistra si scende per due o tre gradini nel canale.
Si avanzano a gruppi, lentamente, Guardie, e Scolte notturne.

 Q 

<- guardie, scolte

 

CORO

Segreti, quai spettri tacenti,  

ogn'andito cupo cerchiamo,

fin l'ombre più scure e silenti,

incogniti a tutti esploriamo.

A notte più folta e profonda

d'ognuno spiamo i pensier.

Veglianti noi siam come l'onda:

n'è legge silenzio ~ mister.

Sfondo schermo () ()

 

ALCUNI

È il Bravo!

ALTRI

Che morto voleasi.

ALTRI ANCORA

Ardito un patrizio accusò.

CORO

Che?

 
IIº

Foscari.

 
IIIº

Ed egli?

 
IIº

All'esilio

l'altero il senato dannò.

ALCUNI

Non sai...

ALTRI

Che?

CORO

Un comando terribile

al Bravo da noi si recò.

Ma zitti ~ vegliam ~ la repubblica

a notte di noi si fidò.

(si disperdono)

guardie, scolte ->

 

Scena quarta

Esce affannoso, ed ansante il Bravo, poi Teodora e Violetta.

<- Bravo

 

BRAVO

Stanca di perseguirmi  

io credeva l'ultrice ira di dio:

or io la sfido a farmi più infelice!

(chiamando alla casa vicina)

Teodora!

(esce Teodora che ha per mano Violetta)

<- Teodora, Violetta

TEODORA

Tornasti!

VIOLETTA

Oh padre mio!

BRAVO

Partite.

VIOLETTA

Oh ciel!

BRAVO

Fuggite.

Un solo istante è un secolo per voi.

(chiama verso il canale)

Marco.

 

Scena quinta

Pisani, che era nascosto, esce improvviso.

<- Pisani

 

PISANI

Eccomi.  

TEODORA

(Ancora!)

BRAVO

Che fai?

PISANI

T'aspetto.

VIOLETTA

(Oh gioia!)

TEODORA

Il Bravo!...

PISANI

Mezzanotte è scorsa,

a ciascun il suo nome: a te la faccia,

lo stilo, o Bravo, e un ordin del consiglio

da compirsi fra un'ora.

(gli dà la maschera, il pugnale, ed una carta)

TEODORA

Carlo... il saresti?

BRAVO

Per salvar mio padre!

TEODORA E VIOLETTA

Tu, il figlio generoso!...

BRAVO

Oggi sperai

liberarlo, corruppi e scolte e sgherri.

Ah d'esser tratto a morte

credé lo sventurato! Un grido mise;

accorsero le guardie, io lo lasciai;

ma, or voi fuggite.

(chiama nuovamente)

Marco!

PISANI

Io le conduco.

TEODORA E VIOLETTA

Tu, con noi?

PISANI

Con Violetta: io le giurai

eterna fede. Ell'è mia sposa.

BRAVO

Amico,

figlio, sarai sostegno agl'infelici?

PISANI

Fino alla morte.

TEODORA

Carlo!...

VIOLETTA

Che mai dici?...

BRAVO

Io qui rimango maledetto e solo.

TEODORA

M'avrai compagna anco in eterno duolo.

VIOLETTA

Madre...

BRAVO

Affrettate.

VIOLETTA

E che?...

BRAVO

Questi è proscritto...

Quest'ordine...

TEODORA E VIOLETTA

Gran dio!

VIOLETTA E PISANI

Noi benedici. Poi per sempre addio!

 

TEODORA E BRAVO

Siete sposi! (Infausti auspici!)  

In qual ora! Il ciel s'oscura!

All'addio degl'infelici

veste il lutto la natura.

 
(Pisani e Violetta si prostrano. Il Bravo, Teodora posano loro le mani sul capo, e pregano)

TEODORA E BRAVO

O signor li benedici

col mio labbro mio core!

Sulla terra del dolore

noi mai più ci rivedrem:

ma speriamo in ciel felici

rivederci un dì potrem.

Insieme

VIOLETTA E PISANI

O signor mi benedici

col suo labbro, col suo core!

Sulla terra del dolore

noi mai più ci rivedrem:

ma speriamo in ciel felici

rivederci un dì potrem.

 
(tacitamente Pisani e Violetta montano nella gondola, il Bravo e Teodora rimangono soli, lungo silenzio. Il Bravo si rammenta l'ordine, e legge)

Pisani, Violetta ->

BRAVO

«I Tre, Bravo, t'impongono fra un'ora  

la morte all'incendiaria Teodora.»

 

 

(rimane tremante; si volge a Teodora)  

Ah per sempre ogni speranza

è distrutta sulla terra.

TEODORA

Di soffrir ho la costanza,

pur sia teco eterna guerra.

BRAVO

Meco?...

TEODORA

Sempre.

BRAVO

E tu lo vuoi?

TEODORA

A ogni costo.

BRAVO

Tu no 'l puoi.

TEODORA

E chi 'l vieta?

BRAVO

Un rio senato...

l'empio Foscari oltraggiato;

questo cenno... il padre mio...

il destin persecutor.

Leggi e trema.

TEODORA

(dopo aver letto)

A morte! Oh dio!

BRAVO

Calma, calma il tuo terror.

Non temer che il mio pugnale

più s'immerga nel tuo petto,

per quegli empi fia mortale,

pe' l lor sangue maledetto...

Ah! Ferirti io non potrei;

pria m'uccidano i crudei.

TEODORA

Vibra il colpo ~ mi ferisci.

BRAVO

Ah no 'l posso.

TEODORA

Inorridisci?

Vedrai morto il genitor.

BRAVO

Potrò anch'io morire allor.

TEODORA

Ah lo salva ~ io morir vo'.

BRAVO

No: gli infami ferirò.

TEODORA

E tuo padre ch'è languente...

in un carcere... morente?...

Se tu l'ami, s'ei t'è santo,

se viv'ei per te soltanto,

non voler che trascinato

sia sul palco ed immolato;

espiati i mali miei

per tua mano volle il ciel!

BRAVO

Padre, padre, col reo sangue

vendicarti almen saprò.

TEODORA

Iddio chiede questo sangue,

per te sol lo verserò.

(strappa il pugnale al Bravo e si ferisce)

 

BRAVO

Teodora!  

TEODORA

Perdon...

(s'avanza un messo dopo aver conosciuto il Bravo)

<- Messo

MESSO

Eccolo, ei stesso.

TEODORA

Non lo punite... l'ordine... ha compito...

(spira)

BRAVO

Sposa!... Spirò!

MESSO
(al Bravo)

E tu, da questo momento,

Carlo, libero sei; tuo padre è spento.

(il Bravo rimane immobile, poi cade sul corpo di Teodora)
 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Gabinetto di Teodora.

Teodora, Michelina
 

Ah sì, per lei, per la mia figlia solo

Teodora
Michelina ->
Teodora
<- Violetta

Teodora e Violetta
Nell'orror trascinata
Teodora, Violetta
<- Michelina
Michelina, Violetta, Teodora e Bravo, poi Pisani
Lo straniero / Ei parta / Ei viene
Teodora, Violetta
Michelina ->
Teodora, Violetta
<- Bravo
 
Teodora, Violetta, Bravo
<- Pisani
 
Bravo, Pisani, Teodora, Violetta ->

Luogo remoto nella contrada di Castello; un cenobio con tempietto gotico attiguo; a destra una casa sotto un porticato; veduta della laguna, in fondo il lido; isolette qua e là, qualche lume in lontananza; la luna è tra le nubi: a sinistra si scende per due o tre gradini nel canale.

<- guardie, scolte
guardie, scolte ->
<- Bravo

Stanca di perseguirmi

Bravo
<- Teodora, Violetta

Bravo, Teodora, Violetta
<- Pisani

Eccomi / Ancora! / Che fai? / T'aspetto

Teodora e Bravo, Pisani e Violetta
Siete sposi! infausti auspici!
Bravo, Teodora
Pisani, Violetta ->

(lungo silenzio)

I Tre, Bravo, t'impongono fra un'ora

Teodora! / Perdon / Eccolo, ei stesso

Bravo, Teodora
<- Messo

(Teodora spira)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta
Piazzetta interna, a cui mettono varie piccole strade; in fondo il canale; un ponte lo attraversa, da cui si... Interno della casa del Bravo, in una contrada remota di Venezia; una bassa finestra aperta da cui si vede il... La piazza di San Marco; in prospetto l'esterno del tempio con dinanzi i tre piedistalli di... Gabinetto nel palazzo di Teodora. Camera in casa del Bravo come nell'atto I. Sala nel palazzo di Teodora addobbata per la festa da ballo e convito; l'architettura è fantastica, presenta... Gabinetto di Teodora. Luogo remoto nella contrada di Castello; un cenobio con tempietto gotico attiguo; a destra una casa sotto un...
Atto primo Atto secondo

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