Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

Andante, poi Presto
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in do, 2 Fagotti, 2 Corni in sol 2 Trombe in do, Timpani in do sol.
 

Scena prima

Bottega di caffè.
Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso.

 Q 

Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso

 
[N. 1 - Terzetto]

 N 

Allegro
Archi, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.
 

FERRANDO

La mia Dorabella  

capace non è:

fedel quanto bella

il cielo la fe'.

GUGLIELMO

La mia Fiordiligi

tradirmi non sa:

uguale in lei credo

costanza e beltà.

DON ALFONSO

Ho i crini già grigi,

ex cathedra parlo;

ma tali litigi

finiscano qua.

FERRANDO E GUGLIELMO

No, detto ci avete

che infide esser ponno:

provar ce 'l dovete,

se avete onestà.

DON ALFONSO

Tai prove lasciamo...

FERRANDO E GUGLIELMO

(metton mano alla spada)

No, no, le vogliamo:

o, fuori la spada,

rompiam l'amistà.

DON ALFONSO

(O pazzo desire!

Cercar di scoprire

quel mal che, trovato,

meschini ci fa.)

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(Sul vivo mi tocca

chi lascia di bocca

sortire un accento

che torto le fa.)

 
Recitativo secco
 

GUGLIELMO

Fuor la spada! Scegliete  

qual di noi più vi piace.

DON ALFONSO
(placido)

Io son uomo di pace,

e duelli non fo, se non a mensa.

FERRANDO

O battervi, o dir subito

perché d'infedeltà le nostre amanti

sospettate capaci!

DON ALFONSO

Cara semplicità, quanto mi piaci!

FERRANDO

Cessate di scherzar, o giuro al cielo!...

DON ALFONSO

Ed io, giuro alla terra,

non scherzo, amici miei.

Solo saper vorrei

che razza d'animali

son queste vostre belle,

se han come tutti noi carne, ossa e pelle,

se mangian come noi, se veston gonne,

alfin, se dèe, se donne son...

FERRANDO E GUGLIELMO

Son donne,

ma... son tali, son tali...

DON ALFONSO

E in donne pretendete

di trovar fedeltà?

Quanto mi piaci mai, semplicità!

 
[N. 2 - Terzetto]

 N 

Allegro
Archi, 1 Flauto, 1 Fagotto.
 

DON ALFONSO
(scherzando)

È la fede delle femmine  

come l'araba fenice:

che vi sia, ciascun lo dice;

dove sia, nessun lo sa.

FERRANDO
(con fuoco)

La fenice è Dorabella!

GUGLIELMO

La fenice è Fiordiligi!

DON ALFONSO

Non è questa, non è quella:

non fu mai, non vi sarà.

 
Recitativo secco
 

FERRANDO

Scioccherie di poeti!  

GUGLIELMO

Scempiaggini di vecchi!

DON ALFONSO

Orbene, udite,

ma senza andar in collera:

qual prova avete voi che ognor costanti

vi sien le vostre amanti;

chi vi fe' sicurtà che invariabili

sono i lor cori?

FERRANDO

Lunga esperienza...

GUGLIELMO

Nobil educazione...

FERRANDO

Pensar sublime...

GUGLIELMO

Analogia d'umor...

FERRANDO

Disinteresse...

GUGLIELMO

Immutabil carattere...

FERRANDO

Promesse...

GUGLIELMO

Proteste...

FERRANDO

Giuramenti...

DON ALFONSO

Pianti, sospir, carezze, svenimenti.

Lasciatemi un po' ridere...

FERRANDO

Cospetto!

Finite di deriderci?

DON ALFONSO

Pian piano:

e se toccar con mano

oggi vi fo che come l'altre sono?

GUGLIELMO

Non si può dar!

FERRANDO

Non è!

DON ALFONSO

Giochiam!

FERRANDO

Giochiamo!

DON ALFONSO

Cento zecchini.

GUGLIELMO

E mille, se volete.

DON ALFONSO

Parola...

FERRANDO

Parolissima.

DON ALFONSO

E un cenno, un motto, un gesto

giurate di non far di tutto questo

alle vostre Penelopi.

FERRANDO

Giuriamo.

DON ALFONSO

Da soldati d'onore.

GUGLIELMO

Da soldati d'onore.

DON ALFONSO

E tutto quel farete

ch'io vi dirò di far.

FERRANDO

Tutto!

GUGLIELMO

Tuttissimo!

DON ALFONSO

Bravissimi!

FERRANDO E GUGLIELMO

Bravissimo,

signor don Alfonsetto!

FERRANDO

A spese vostre

or ci divertiremo.

GUGLIELMO
(a Ferrando)

E de' cento zecchini, che faremo?

 
[N. 3 - Terzetto]

 N 

Allegro
Archi, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Trombe in do, Timpani in do sol.
 

FERRANDO

Una bella serenata  

far io voglio alla mia dèa.

GUGLIELMO

In onor di Citerea

un convito io voglio far.

DON ALFONSO

Sarò anch'io de' convitati?

FERRANDO E GUGLIELMO

Ci sarete, sì signor.

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

E che brindisi replicati

far vogliamo al dio d'amor!

(partono)

Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso ->

 
 

Scena seconda

Giardino sulla spiaggia del mare.
Fiordiligi e Dorabella guardano un ritratto che lor pende al fianco.

Bozzetti

 Q 

Fiordiligi, Dorabella

 
[N. 4 - Duetto]

 N 

Andante
Archi, 2 Clarinetti in la, 2 Fagotti, 2 Corni in la.
 

FIORDILIGI

Ah, guarda, sorella,    

se bocca più bella,

se aspetto più nobile

si può ritrovar.

S

DORABELLA

Osserva tu un poco

che fuoco ha ne' sguardi!

Se fiamma, se dardi

non sembran scoccar.

FIORDILIGI

Si vede un sembiante

guerriero ed amante.

DORABELLA

Si vede una faccia

che alletta e minaccia.

FIORDILIGI

Io sono felice!

DORABELLA

Felice son io.

Allegro

FIORDILIGI E DORABELLA

Se questo mio core

mai cangia desio,

amore mi faccia

vivendo penar!

 
Recitativo secco
 

FIORDILIGI

Mi par che stamattina volentieri  

farei la pazzerella: ho un certo fuoco,

un certo pizzicor entro le vene...

quando Guglielmo viene, se sapessi

che burla gli vo' far.

DORABELLA

Per dirti il vero,

qualche cosa di nuovo

anch'io nell'alma provo: io giurerei

che lontane non siam dagli imenei.

FIORDILIGI

Dammi la mano, io voglio astrologarti.

Uh, che bell'emme! E questo

è un pi! Va bene: matrimonio presto.

DORABELLA

Affé, che ci avrei gusto!

FIORDILIGI

Ed io non ci avrei rabbia.

DORABELLA

Ma che diavol vuol dir che i nostri sposi

ritardano a venir? Son già le sei...

FIORDILIGI

Eccoli.

 

Scena terza

Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso.

<- Don Alfonso

 

DORABELLA

Non son essi: è Don Alfonso,  

l'amico lor.

FIORDILIGI

Ben venga

il signor Don Alfonso!

DON ALFONSO

Riverisco.

DORABELLA

Cos'è? Perché qui solo? Voi piangete?

Parlate, per pietà: che cosa è nato?

L'amante...

FIORDILIGI

L'idol mio...

DON ALFONSO

Barbaro fato!

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Allegro agitato
Archi soli.

Vorrei dir, e cor non ho,  

balbettando il labbro va;

fuor la voce uscir non può,

ma mi resta mezza qua.

Che farete? Che farò?

Oh, che gran fatalità!

Dar di peggio non si può:

ho di voi, di lor pietà!

 
Recitativo secco
 

FIORDILIGI

Stelle! Per carità, signor Alfonso,  

non ci fate morir.

DON ALFONSO

Convien armarvi,

figlie mie, di costanza.

DORABELLA

O dèi! Qual male

è addivenuto mai, qual caso rio?

Forse è morto il mio bene?

FIORDILIGI

È morto il mio?

DON ALFONSO

Morti... non son; ma poco men che morti.

DORABELLA

Feriti?

DON ALFONSO

No.

FIORDILIGI

Ammalati?

DON ALFONSO

Neppur.

FIORDILIGI

Che cosa, dunque?

DON ALFONSO

Al marzial campo

ordin regio li chiama.

DORABELLA E FIORDILIGI

Ohimè, che sento!

FIORDILIGI

E partiran?

DON ALFONSO

Sul fatto.

DORABELLA

E non v'è modo

d'impedirlo?

DON ALFONSO

Non v'è.

FIORDILIGI

Né un solo addio?...

DON ALFONSO

Gli infelici non hanno

coraggio di vedervi.

Ma se voi lo bramate,

son pronti...

DORABELLA

Dove son?

DON ALFONSO

Amici, entrate.

 

Scena quarta

Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, Ferrando e Guglielmo in abito da viaggio.

<- Ferrando, Guglielmo

 
[N. 6 - Quintetto]

 N 

Andante
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
 

GUGLIELMO

Sento, oddio, che questo piede  

è restio nel girle avante.

FERRANDO

Il mio labbro palpitante

non più detto pronunziar.

DON ALFONSO

Nei momenti più terribili

sua virtù l'eroe palesa.

FIORDILIGI E DORABELLA

Or che abbiam la nuova intesa,

a voi resta a fare il meno.

Fate core: a entrambe in seno

immergeteci l'acciar.

FERRANDO E GUGLIELMO

Idol mio, la sorte incolpa,

se ti deggio abbandonar.

DORABELLA

Ah, no, no, non partirai!

FIORDILIGI

No, crudel, non te ne andrai!

DORABELLA

Voglio pria cavarmi il core!

FIORDILIGI

Pria ti vo' morire ai piedi!

FERRANDO
(sottovoce a Don Alfonso)

Cosa dici?

GUGLIELMO
(sottovoce a Don Alfonso)

Te n'avvedi?

DON ALFONSO
(sottovoce ai due amanti)

Saldo, amico: finem lauda.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

Il destin così defrauda

le speranze de' mortali.

Ah, chi mai fra tanti mali,

chi mai può la vita amar?

 
Recitativo secco
 

GUGLIELMO

Non piangere, idol mio!  

FERRANDO

Non disperarti,

adorata mia sposa!

DON ALFONSO

Lasciate lor tal sfogo: è tropo giusta

la cagion di quel pianto.

(si abbracciano teneramente)

FIORDILIGI

Chi sa s'io più ti veggio!

DORABELLA

Chi sa se più ritorni!

FIORDILIGI

Lasciami questo ferro: ei mi dia morte,

se mai barbara sorte

in quel seno a me caro...

DORABELLA

Morrei di duol; d'uopo non ho d'acciaro.

FERRANDO E GUGLIELMO

Non farmi, anima mia,

questi infausti presagi.

Proteggeran gli dèi

la pace del tuo cor ne' giorni miei.

 
[N. 7 - Duettino]

 N 

Andante
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in si bem. basso.
 

Al fato dan legge  

quegli occhi vezzosi:

amor li protegge,

né i loro riposi

le barbare stelle

ardiscon turbar.

Il ciglio sereno,

mio bene, a me gira:

felice al tuo seno

io spero tornar.

 
Recitativo secco
 

DON ALFONSO

(La commedia è graziosa, e tutti e due  

fan ben la loro parte.)

(si sente un tamburo in distanza)

FERRANDO

O cielo! questo

è il tamburo funesto

che a divider mi vien dal mio tesoro.

DON ALFONSO

Ecco, amici, la barca.

FIORDILIGI

Io manco.

DORABELLA

Io moro.

 

Scena quinta

Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo, Soldati e Popolani.

 
[N. 8 - Coro]

 N 

Maestoso
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Trombe in re, Timpani in re la.
 
Marcia militare in qualche distanza. Arriva una barca alla sponda; poi entra nella scena una truppa di Soldati, accompagnata da Uomini e Donne.

<- soldati, uomini, donne

 
Coro di Soprani, Contralti, Tenori e Bassi

CORO

Bella vita militar!  

Ogni dì si cangia loco,

oggi molto, doman poco,

ora in terra ed or sul mar.

Il fragor di trombe e pifferi,

lo sparar di schioppi e bombe

forza accresce al braccio e all'anima,

vaga sol di trionfar.

Bella vita militar!

 
Recitativo secco
 

DON ALFONSO

Non v'è più tempo, amici: andar conviene  

ove il destino, anzi il dover v'invita.

FIORDILIGI

Mio cor...

DORABELLA

Idolo mio...

FERRANDO

Mio ben...

GUGLIELMO

Mia vita...

FIORDILIGI

Ah, per un sol momento...

DON ALFONSO

Del vostro reggimento

già è partita la barca.

Raggiungerla convien coi pochi amici

che su legno più lieve

attendendo vi stanno.

FERRANDO E GUGLIELMO

Abbracciami, idol mio!

FIORDILIGI E DORABELLA

Muoio d'affanno.

 
[N. 9 - Quintetto]

 N 

Andante
Archi, 2 Clarinetti in do, 2 Fagotti.
 

FIORDILIGI
(piangendo)

Di scrivermi ogni giorno  

giurami, vita mia!

Insieme

DORABELLA
(piangendo)

Due volte ancora

tu scrivimi, se puoi.

FERRANDO

Sii, certa, o cara.

Insieme

GUGLIELMO

Non dubitar, mio bene.

(insieme con gli altri quattro, che ripetono i loro versi precedenti)

DON ALFONSO

(Io crepo, se non rido!)

 

FIORDILIGI

Sii costante a me sol...

DORABELLA

Sèrbati fido.

FERRANDO

Addio!

GUGLIELMO

Addio!

FIORDILIGI E DORABELLA

Addio!

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Mi si divide il cor, bell'idol mio!

DON ALFONSO

(Io crepo, se non rido!)

 

CORO

Bella vita militar!  

Ogni dì si cangia loco,

oggi molto, doman poco,

ora in terra ed or sul mar.

Il fragor di trombe e pifferi,

lo sparar di schioppi e bombe

forza accresce al braccio e all'anima,

vaga sol di trionfar.

Bella vita militar!

 
Mentre si ripete il coro, Ferrando e Guglielmo entrano nella barca che poi s'allontana tra suon di tamburi ecc. I Soldati partono seguiti dagli Uomini e dalle Donne. Le Amanti restano immobili sulla sponda del mare.

Ferrando, Guglielmo ->

soldati, uomini, donne ->

 

Scena sesta

Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso.

 
Recitativo secco
 

DORABELLA

(in atto di chi rinviene da un letargo)

Dove son?  

DON ALFONSO

Son partiti.

FIORDILIGI

Oh, dipartenza

crudelissima! amara!

DON ALFONSO

Fate core,

carissime figliuole.

(da lontano facendo motto col fazzoletto)

Guardate, da lontano

vi fan cenno con mano i cari sposi.

FIORDILIGI

Buon viaggio, mia vita!

DORABELLA

Buon viaggio!

FIORDILIGI

O dèi, come veloce

se ne va quella barca! Già sparisce,

già, non si vede più. Deh, faccia il cielo

ch'abbia prospero corso.

DORABELLA

Faccia che al campo giunga

con fortunati auspici.

DON ALFONSO

E a voi salvi gli amanti, a me gli amici.

 
[N. 10 - Terzetto]

 N 

Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Clarinetti in la, 2 Fagotti, 2 Corni in mi.
 

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Soave sia il vento,  

tranquilla sia l'onda,

ed ogni elemento

benigno risponda

ai nostri desir.

 
(partono le due donne)

Fiordiligi, Dorabella ->

 

Scena settima

Don Alfonso solo.

 
Recitativo secco
 

 

Non son cattivo comico! Va bene...  

al concertato loco i due campioni

di Ciprigna e di Marte

mi staranno attendendo: or senza indugio

raggiungerli conviene. Quante smorfie,

quante buffonerie!

Tanto meglio per me...

cadran più facilmente:

questa razza di gente è la più presta

a cangiarsi d'umore. Oh, poverini!

Per femmina giocar cento zecchini?

 
Recitativo accompagnato
Allegro moderato
Archi soli.
 

 

Nel mare solca e nell'arena semina

e il vago vento spera in rete accogliere

chi fonda sue speranze in cor di femina.

 
 

Scena ottava

Camera gentile con diverse sedie, un tavolino ecc.; tre porte: due laterali, una di mezzo.
Despina sola che frulla il cioccolatte.

 Q 

Despina

 
Recitativo secco
 

 

Che vita maledetta  

è il far la cameriera!

Dal mattino alla sera

si fa, si suda, si lavora, e poi

di tanto che si fa nulla è per noi.

È mezz'ora che sbatto;

il cioccolatte è fatto, ed a me tocca

restar ad odorarlo a secca bocca?

Non è forse la mia come la vostra,

o garbate signore,

che a voi dessi l'essenza e a me l'odore?

Perbacco, vo' assaggiarlo!

Com'è buono!

(si forbe la bocca)

Vien gente.

O ciel, son le padrone!

 

Scena nona

Despina, Fiordiligi e Dorabella ch'entrano disperatamente.

<- Fiordiligi, Dorabella

 

DESPINA

(presenta il cioccolatte sopra una guantiera)

Madame, ecco la vostra colazione.  

DORABELLA

(gitta tutto a terra)

Diamine! Cosa fate?

FIORDILIGI

Ah!

DORABELLA

Ah!

 
(si cavano entrambe tutti gli ornamenti donneschi ecc.)
 

DESPINA

Che cosa è nato?

FIORDILIGI

Ov'è un acciaro?

Un veleno dov'è?

DESPINA

Padrone, dico!...

 
Recitativo accompagnato
Archi soli.
 

DORABELLA

Ah, scòstati! Paventa il triste effetto

d'un disperato affetto!

Allegro assai

 

Chiudi quelle finestre! Odio la luce,

odio l'aria che spiro, odio me stessa,

chi schernisce il mio duol, chi mi consola...

Maestoso

 

Deh, fuggi, per pietà: lasciami sola!

 
[N. 11 - Aria]

 N 

Allegro agitato
Archi, 2 Flauti, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
 

Smanie implacabili    

che m'agitate,

entro quest'anima

più non cessate

finché l'angoscia

mi fa morir!

Esempio misero

d'amor funesto

darò all'Eumenidi,

se viva resto,

col suono orribile

de' miei sospir!

S

Sfondo schermo () ()

 
(le due amanti si mettono a sedere in disparte, da forsennate)
 
Recitativo secco
 

DESPINA

Signora Dorabella,  

signora Fiordiligi,

ditemi: che cosa è stato?

DORABELLA

Oh, terribil disgrazia!

DESPINA

Sbrigatevi, in buonora!

FIORDILIGI

Da Napoli partiti

sono gli amanti nostri.

DESPINA
(ridendo)

Non c'è altro?

Ritorneran.

DORABELLA

Chi sa!

DESPINA
(come sopra)

Come, chi sa?

Dove son iti?

DORABELLA

Al campo di battaglia.

DESPINA

Tanto meglio per loro:

li vedrete tornar carchi d'alloro.

FIORDILIGI

Ma ponno anche perir.

DESPINA

Allora, poi,

tanto meglio per voi.

FIORDILIGI
(arrabbiata)

(sorge)

Sciocca! che dici?

DESPINA

La pura verità: due ne perdete,

vi restan tutti gli altri.

FIORDILIGI

Ah, perdendo Guglielmo

mi pare ch'io morrei!

DORABELLA

Ah, Ferrando perdendo

mi par che viva a seppellirmi andrei!

DESPINA

Brave, «vi par», ma non è ver: ancora

non vi fu donna che d'amor sia morta.

Per un uomo morir!... Altri ve n'hanno

che compensano il danno.

DORABELLA

E credi che potria

altr'uomo amar chi s'ebbe per amante

un Guglielmo, un Ferrando?

DESPINA

Han gli altri ancora

tutto quello ch'han essi.

Un uomo adesso amate,

un altro n'amerete: uno val l'altro,

perché nessun val nulla,

ma non parliam di ciò: sono ancor vivi,

e vivi torneran; ma son lontani,

e, piuttosto che in vani

pianti perdere il tempo,

pensate a divertirvi.

FIORDILIGI
(con trasporto di collera)

Divertirci?

DESPINA

Sicuro! E, quel ch'è meglio,

far all'amor come assassine e come

faranno al campo i vostri cari amanti.

DORABELLA

Non offender così quelle alme belle,

di fedeltà, d'intatto amore esempi!

DESPINA

Via, via! Passaro i tempi

da spacciar queste favole ai bambini!

In uomini, in soldati

sperare fedeltà?

(ridendo)

Non vi fate sentir, per carità!

Brano musicale ()

 
[N. 12 - Aria]

 N 

Allegretto
Archi, 1 Flauto, 1 Oboe, 1 Fagotto.
 

Di pasta simile,  

son tutti quanti:

le fronde mobili,

l'aure incostanti

han più degli uomini

stabilità.

Mentite lagrime,

fallaci sguardi,

voci ingannevoli,

vezzi bugiardi

son le primarie

lor qualità.

In noi non amano

che 'l lor diletto;

poi ci dispregiano,

neganci affetto,

né val da' barbari

chieder pietà.

Paghiam, o femmine,

d'ugual moneta

questa malefica

razza indiscreta:

amiam per comodo,

per vanità!

La ra la, la ra la, la ra la, la.

 
(partono tutte)

Despina, Fiordiligi, Dorabella ->

 

Scena decima

Don Alfonso solo; poi Despina.

<- Don Alfonso

 
Recitativo secco
 

 

Che silenzio! Che aspetto di tristezza  

spirano queste stanze! Poverette!

Non han già tutto il torto:

bisogna consolarle. Infin che vanno

i due creduli sposi,

com'io loro commisi, a mascherarsi,

pensiam cosa può farsi.

Temo un po' per Despina: quella furba

potrebbe riconoscerli, potrebbe

rovesciarmi le macchine. Vedremo...

se mai farà bisogno,

un regaletto a tempo: uno zecchinetto

per una cameriera è un gran scongiuro.

Ma, per esser sicuro, si potria

metterla in parte a parte del segreto...

Eccellente è il progetto...

La sua camera è questa:

(batte)

Despinetta!

DESPINA

Chi batte?  

<- Despina

DON ALFONSO

Oh!

DESPINA

Ih!

DON ALFONSO

Despina mia,

di te bisogno avrei.

DESPINA

Ed io niente di lei.

DON ALFONSO

Ti vo' fare del ben.

DESPINA

A una fanciulla

un vecchio come lei non può far nulla.

DON ALFONSO

Parla piano, ed osserva.

(le mostra una moneta d'oro)

DESPINA

Me la dona?

DON ALFONSO

Sì, se meco sei buona.

DESPINA

E che vorrebbe?

È l'oro il mio giulebbe.

DON ALFONSO

Ed oro avrai;

ma ci vuol fedeltà.

DESPINA

Non c'è altro? Son qua.

DON ALFONSO

Prendi, ed ascolta:

sai che le tue padrone

han perduto gli amanti.

DESPINA

Lo so.

DON ALFONSO

Tutti i lor pianti

tutti i deliri loro anco tu sai.

DESPINA

So tutto.

DON ALFONSO

Orben, se mai,

per consolarle un poco

e trar, come diciam, chiodo per chiodo,

tu ritrovassi il modo

da metter in lor grazia

due soggetti di garbo

che vorrieno provar... già mi capisci...

c'è una mancia per te di venti scudi,

se li fai riuscir.

DESPINA

Non mi dispiace

questa proposizione.

Ma con quelle buffone... Basta, udite:

son giovani? Son belli? E, sopra tutto,

hanno una buona borsa

i vostri concorrenti?

DON ALFONSO

Han tutto quello

che piacer può alle donne di giudizio.

Li vuoi veder?

DESPINA

E dove son?

DON ALFONSO

Son lì.

Li posso far entrar?

DESPINA

Direi di sì.

 
(Don Alfonso fa entrar gli amanti, che son travestiti)
 

Scena undicesima

Don Alfonso, Despina, Ferrando, Guglielmo; poi Fiordiligi e Dorabella.

<- Ferrando, Guglielmo

 
[N. 13 - Sestetto]

 N 

Allegro
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in do, 2 Fagotti, 2 Trombe in do, Timpani in do sol.
 

DON ALFONSO

Alla bella Despinetta  

vi presento, amici miei;

non dipende che da lei

consolar il vostro cor.

FERRANDO E GUGLIELMO
(con tenerezza affettata)

Per la man che lieto io bacio,

per quei rai di grazie pieni,

fa' che volga a me sereni

i begli occhi il mio tesor.

DESPINA
(ridendo)

(Che sembianze! che vestiti!

Che figure! che mustacchi!

Io non so se son valacchi,

o se turchi son costor.)

 

DON ALFONSO
(sottovoce a Despina)

Che ti par di quell'aspetto?

DESPINA
(sottovoce a Don Alfonso)

Per parlarvi schietto schietto,

hanno un muso fuor dell'uso,

vero antidoto d'amor.

FERRANDO E GUGLIELMO

(Ora la cosa è appien decisa:

se costei non ci ravvisa

non c'è più nessun timor.)

Insieme

DON ALFONSO

(Ora la cosa è appien decisa:

se costei non li ravvisa

non c'è più nessun timor.)

 

DESPINA
(ridendo)

(Che figure! che mustacchi!

Io non so se son valacchi,

o se turchi son costor.)

 

FIORDILIGI E DORABELLA
(di dentro)

Ehi, Despina! Olà, Despina!

DESPINA

Le padrone!

DON ALFONSO
(a Despina)

Ecco l'istante!

Fa' con arte: io qui m'ascondo.

(si ritira)

 

FIORDILIGI E DORABELLA

(entrando)

Ragazzaccia tracotante,

che fai, lì, con simil gente?

Falli uscire immantinente,

o ti fo pentir con lor.

<- Fiordiligi, Dorabella

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO

Ah, madame, perdonate!

Al bel piè languir mirate

due meschin, di vostro merto

spasimanti adorator.

FIORDILIGI E DORABELLA

Giusti numi! cosa sento?

Dell'enorme tradimento

chi fu mai l'indegno autor?

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO

Deh, calmate quello sdegno...

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che più non ho ritegno!

Tutta piena ho l'alma in petto

di dispetto e di furor!

Molto allegro

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, perdon, mio bel diletto!

Innocente è questo cor.

DESPINA E DON ALFONSO

(Don Alfonso dalla porta)

(Mi dà un poco di sospetto

quella rabbia e quel furor.)

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(Qual diletto è a questo petto

quella rabbia e quel furor!)

 
Recitativo secco
 

DON ALFONSO

(come entrando)

Che sussurro! che strepito!  

Che scompiglio è mai questo! Siete pazze,

care le mie ragazze?

Volete sollevar il vicinato?

Cosa avete? che è nato?

DORABELLA
(con furore)

Oh, ciel! Mirate:

uomini in casa nostra!

DON ALFONSO

(senza guardarli)

Che male c'è?

FIORDILIGI
(con fuoco)

Che male? In questo giorno!...

Dopo il caso funesto!...

 
Recitativo accompagnato
Allegretto
Archi soli.

DON ALFONSO

Stelle! Sogno o son desto? Amici miei,

miei dolcissimi amici!

Voi qui? come? perché? quando? in qual modo?

Numi! Quanto ne godo!

 
Recitativo secco

DON ALFONSO

(sottovoce ai due amanti)

Secondatemi.

FERRANDO

Amico Don Alfonso!

GUGLIELMO

Amico caro!

(si abbracciano con trasporto)

DON ALFONSO

Oh, che bella improvvisata!

DESPINA
(a Don Alfonso)

Li conoscete, voi?

DON ALFONSO

Se li conosco! Questi

sono i più dolci amici

ch'io m'abbia in questo mondo,

e i vostri ancor saranno.

FIORDILIGI

E in casa mia che fanno?

GUGLIELMO

Ai vostri piedi

due rei, due delinquenti, ecco, madame!

 
Recitativo accompagnato
Archi soli.

GUGLIELMO

Amor...

FIORDILIGI

Numi! Che sento!

FERRANDO

Amor, il nume

sì possente, per voi qui ci conduce.

(le donne si ritirano; essi le inseguono)

GUGLIELMO

Vista appena la luce

di vostre fulgidissime pupille...

FERRANDO

Che alle vive faville...

GUGLIELMO

Farfallette amorose e agonizzanti...

FERRANDO

Vi voliamo davanti...

GUGLIELMO

Ed ai lati, ed a retro...

FERRANDO E GUGLIELMO

Per implorar pietade in flebil metro!

 

FIORDILIGI

Stelle! Che ardir!

DORABELLA

Sorella, che facciamo?

(Despina esce impaurita)

Despina ->

Allegro

FIORDILIGI

Temerari! sortite  

fuori di questo loco! E non profani

l'alito infausto degl'infami detti

nostro cor, nostro orecchio e nostri affetti!

Invan per voi, per gli altri invan si cerca

le nostre alme sedur: l'intatta fede

che per noi già si diede ai cari amanti

saprem loro serbar infino a morte,

a dispetto del mondo e della sorte.

 
[N. 14 - Aria]

 N 

Andante maestoso
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Trombe in si bem.

Come scoglio immoto resta    

contro i venti e la tempesta,

S

Brano musicale ()

Allegro

 

così ognor quest'alma è forte

nella fede e nell'amor.

Con noi nacque quella face

che ci piace e ci consola;

e potrà la morte sola

far che cangi affetto il cor.

Più Allegro

 

Rispettate, anime ingrate,

questo esempio di costanza;

e una barbara speranza

non vi renda audaci ancor.

 
(van per partire. Ferrando la richiama; Guglielmo richiama l'altra)
 
Recitativo secco
 

FERRANDO

Ah, non partite!  

GUGLIELMO

(a Dorabella)

Ah, barbara, restate!

(sottovoce a Don Alfonso)

Che vi pare?

DON ALFONSO

(sottovoce a Guglielmo)

Aspettate.

(alle due amanti)

Per carità, ragazze,

non mi fate più far trista figura!

DORABELLA

(con fuoco)

E che pretendereste?

DON ALFONSO

Eh, nulla... ma mi pare...

che un pochin di dolcezza...

alfin, son galantuomini

e sono amici miei.

FIORDILIGI

Come! E udire dovrei...

GUGLIELMO

Le nostre pene,

e sentirne pietà!

La celeste beltà degli occhi vostri

la piaga aprì nei nostri

cui rimediar può solo

il balsamo d'amore:

un solo istante il core aprite, o belle,

a sue dolci facelle, o a voi davanti

spirar vedrete i più fedeli amanti.

 
[N. 15 - Aria]

 N 

Andantino
Archi, 1 Flauto, 1 Fagotto

Non siate ritrosi,  

occhietti vezzosi:

due lampi amorosi

vibrate un po' qua.

Felici rendeteci,

amate con noi,

e noi felicissime

faremo anche voi.

Guardate, toccate,

il tutto osservate:

siam forti e ben fatti,

e, come ognun vede,

sia merito o caso,

abbiamo bel piede,

bell'occhio, bel naso;

e questi mustacchi

chiamare si possono

trionfi degli uomini,

pennacchi d'amor.

 
(qui le ragazze partono con collera)

Fiordiligi, Dorabella ->

 

Scena dodicesima

Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso.

 
(i due amanti ridono moderatamente e burlano Don Alfonso)
 
[N. 16 - Terzetto]

 N 

Molto allegro
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.
 

DON ALFONSO

E voi ridete?  

FERRANDO E GUGLIELMO

(ridono fortissimo)

Certo, ridiamo.

DON ALFONSO

Ma cosa avete?

FERRANDO E GUGLIELMO

Già lo sappiamo.

DON ALFONSO

Ridete piano!

FERRANDO E GUGLIELMO

Parlate invano!

DON ALFONSO

Se vi sentissero,

se vi scoprissero,

si guasterebbe

tutto l'affar.

DON ALFONSO

(Mi fa da ridere

questo lor ridere,

ma so che in piangere

dée terminar.)

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(ridono sottovoce, sforzandosi di non ridere)

Ah, che dal ridere

l'alma dividere,

ah, che le viscere

sento scoppiar!

 
Recitativo secco
 

DON ALFONSO

Si può sapere un poco  

la cagion di quel riso?

GUGLIELMO

Oh, cospettaccio!

Non vi pare che abbiam giusta ragione,

il mio caro padrone?

FERRANDO

(scherzando)

Quanto pagar volete,

e a monte è la scommessa?

GUGLIELMO

(scherzando)

Pagate la metà!

FERRANDO

Pagate solo

ventiquattro zecchini!

DON ALFONSO

Poveri innocentini!

Venite qua: vi voglio

porre il ditino in bocca!

GUGLIELMO

E avete ancora

coraggio di fiatar?

DON ALFONSO

Avanti sera

ci parlerem.

FERRANDO

Quando volete!

DON ALFONSO

Intanto,

silenzio e ubbidienza

fino a doman mattina.

GUGLIELMO

Siamo soldati, e amiam la disciplina.

DON ALFONSO

Orbene, andate un poco

ad attendermi entrambi in giardinetto:

colà vi manderò gli ordini miei.

GUGLIELMO

Ed oggi non si mangia?

FERRANDO

Cosa serve?

A battaglia finita

fia la cena per noi più saporita.

 
[N. 17 - Aria]

 N 

Andante cantabile
Archi, 2 Clarinetti in la, 2 Fagotti, 2 Corni in la.

Un'aura amorosa    

del nostro tesoro

un dolce ristoro

al cor porgerà;

al cor che, nutrito

da speme, da amore,

di un'esca migliore

bisogno non ha.

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 
(Ferrando e Guglielmo partono)

Ferrando, Guglielmo ->

 

Scena tredicesima

Don Alfonso solo; poi Despina.

 
Recitativo secco
 

DON ALFONSO

Oh, la saria da ridere: sì poche  

son le donne costanti, in questo mondo,

e qui ve ne sono due! Non sarà nulla...

Vieni, vieni, fanciulla, e dimmi un poco

dove sono e che fan le tue padrone.

(entra Despina)

<- Despina

DESPINA

Le povere buffone  

stanno nel giardinetto

a lagnarsi coll'aria e colle mosche

d'aver perso gli amanti.

DON ALFONSO

E come credi

che l'affar finirà? vogliam sperare

che faranno giudizio?

DESPINA

Io lo farei;

e dove piangon esse io riderei.

Disperarsi, strozzarsi

perché parte un amante?

Guardate che pazzia!

Se ne pigliano due, s'uno va via.

DON ALFONSO

Brava, questa è prudenza!

(Bisogna impuntigliarla.)

DESPINA

È legge di natura,

e non prudenza sola. Amor cos'è?

Piacer, comodo, gusto,

gioia, divertimento,

passatempo, allegria: non è più amore,

se incomodo diventa,

se invece di piacer nuoce e tormenta.

DON ALFONSO

Ma intanto queste pazze...

DESPINA

Quelle pazze

faranno a modo nostro. È buon che sappiano

d'esser amate da color.

DON ALFONSO

Lo sanno.

DESPINA

Dunque riameranno.

«Diglielo», si suol dire,

«e lascia fare al diavolo!»

DON ALFONSO

Ma come

far vuoi perché ritornino,

or che partiti sono, e che li sentano

e tentare si lascino,

queste tue bestioline?

DESPINA

A me lasciate

la briga di condur tutta la macchina.

Quando Despina macchina una cosa,

non può mancar d'effetto: ho già menati

mill'uomini pe 'l naso,

saprò menar due femmine. Son ricchi

i due monsù mustacchi?

DON ALFONSO

Son ricchissimi.

DESPINA

Dove son?

DON ALFONSO

Sulla strada

attendendo mi stanno.

DESPINA

Ite, e sul fatto

per la picciola porta

a me riconduceteli; v'aspetto

nella camera mia.

Purché tutto facciate

quel ch'io v'ordinerò, pria di domani

i vostri amici canteran vittoria;

ed essi avranno il gusto, ed io la gloria.

 
(partono)

Don Alfonso, Despina ->

 
 

Scena quattordicesima

Giardinetto gentile; due banchi d'erba ai lati.
Fiordiligi e Dorabella.

 Q 

Fiordiligi, Dorabella

 
[N. 18 - Finale]

 N 

Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Fagotti, 2 Corni in re.
 

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che tutta in un momento  

si cangiò la sorte mia...

ah, che un mar pien di tormento

è la vita ormai per me!

Finché meco il caro bene

mi lasciar le ingrate stelle,

non sapea cos'eran pene,

non sapea languir cos'è.

Ah, che tutta in un momento

si cangiò la sorte mia...

ah, che un mar pien di tormento

è la vita ormai per me!

 

Scena quindicesima

Fiordiligi, Dorabella; Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso; poi Despina.

 
Allegro
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Trombe in si bem.
 

FERRANDO E GUGLIELMO
(di dentro)

Si mora, sì, si mora  

onde appagar le ingrate!

DON ALFONSO
(di dentro)

C'è una speranza ancora:

non fate, o dèi, non fate!

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle, che grida orribili!

FERRANDO E GUGLIELMO
(di dentro)

Lasciatemi!

DON ALFONSO
(di dentro)

Aspettate!

 
(Ferrando e Guglielmo, portando ciascuno una boccetta, entrano seguiti da Don Alfonso)

<- Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso

 

FERRANDO E GUGLIELMO

L'arsenico mi liberi

di tanta crudeltà!

(bevono e gittan via le boccette. Nel voltarsi vedono le due donne)

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle, un velen fu quello?

DON ALFONSO

Veleno buono e bello

che ad essi in pochi istanti

la vita toglierà.

FIORDILIGI E DORABELLA

Il tragico spettacolo

gelare il cor mi fa.

FERRANDO E GUGLIELMO

Barbare, avvicinatevi:

d'un disperato affetto

mirate il tristo effetto

e abbiate almen pietà.

FIORDILIGI E DORABELLA

Il tragico spettacolo

gelare il cor mi fa.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

Ah, che del sole il raggio

fosco per me diventa.

Tremo le fibre, e l'anima

par che mancar si senta,

né può la lingua o il labbro

accenti articolar!

 
(Ferrando e Guglielmo cadono sopra i banchi d'erba)
 
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
 

DON ALFONSO

Giacché a morir vicini

sono quei meschinelli,

pietade almeno a quelli

cercate di mostrar.

FIORDILIGI E DORABELLA

Gente, accorrete, gente!

Nessuno, oddio, ci sente!

Despina!

DESPINA
(di dentro)

Chi mi chiama?

FIORDILIGI E DORABELLA

Despina!

DESPINA
(in scena)

Cosa vedo!

Morti i meschini io credo,

o prossimi a spirar.

<- Despina

DON ALFONSO

Ah, che purtroppo è vero!

Furenti, disperati,

si sono avvelenati.

Oh, amore singolar!

DESPINA

Abbandonar i miseri

saria per voi vergogna:

soccorrerli bisogna.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Cosa possiam mai far?

DESPINA

Di vita ancor dàn segno:

colle pietose mani

fate un po' lor sostegno.

(a Don Alfonso)

E voi con me correte:

un medico, un antidoto

voliamo a ricercar.

 
(Despina e Don Alfonso partono)

Despina, Don Alfonso ->

 

FIORDILIGI E DORABELLA

Dèi, che cimento è questo!

FIORDILIGI E DORABELLA

Evento più funesto

non si potea trovar!

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(Più bella commediola

non si potea trovar!)

 

FERRANDO E GUGLIELMO

Ah!

FIORDILIGI E DORABELLA

(stando lontano dagli amanti)

Sospiran gli infelici!

FIORDILIGI

Che facciamo?

DORABELLA

Tu che dici?

FIORDILIGI

In momenti sì dolenti,

chi potriali abbandonar?

 

DORABELLA

(si accosta un poco)

Che figure interessanti!

FIORDILIGI

(si accosta un poco)

Possiam farci un poco avanti.

DORABELLA

Ha freddissima la testa.

FIORDILIGI

Fredda fredda è ancora questa.

DORABELLA

Ed il polso?

FIORDILIGI

Io non gliel sento.

DORABELLA

Questo batte lento lento.

Medesimo organico orchestrale, ma Corni in sol.

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, se tarda ancor l'aita,

speme più non v'è di vita.

FERRANDO E GUGLIELMO

(Più domestiche e trattabili

sono entrambe diventate.)

FIORDILIGI E DORABELLA

Poverini! La lor morte

mi farebbe lagrimar.

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

Sta' a veder che lor pietade

va in amore a terminar.

 

Scena sedicesima

Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo; Despina travestita da medico e Don Alfonso.

<- Despina, Don Alfonso

 
Allegro
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol
 

DON ALFONSO

Eccovi il medico,  

signore belle.

FERRANDO E GUGLIELMO

(Despina in maschera!

Che trista pelle!)

DESPINA

Salvete, amabiles

bonae puellae!

FIORDILIGI E DORABELLA

Parla un linguaggio

che non sappiamo.

DESPINA

Come comandano,

dunque, parliamo:

so il greco e l'arabo,

so il turco e il vandalo;

lo svevo e il tartaro

so ancor parlar.

DON ALFONSO

Tanti linguaggi

per sé conservi.

Quei miserabili

per ora osservi:

preso hanno il tossico,

che si può far?

FIORDILIGI E DORABELLA

Signor dottore,

che si può far?

 

DESPINA

(tocca il polso e la fronte all'uno e all'altro)

Saper bisognami

pria la cagione,

e quinci l'indole

della pozione:

se calda o frigida,

se poca o molta,

se in una volta

ovvero in più.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Preso han l'arsenico,

signor dottore:

qui dentro il bevvero,

la causa è amore,

ed in un sorso

se 'l mandar giù.

DESPINA

Non vi affannate,

non vi turbate:

ecco una prova

di mia virtù.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Egli ha di un ferro

la man fornita.

DESPINA

(tocca con un pezzo di calamita la testa ai finti infermi e striscia dolcemente i lor corpi per lungo)

Questo è quel pezzo

di calamita,

pietra mesmerica,

ch'ebbe l'origine

nell'Alemagna,

che poi sì celebre

là in Francia fu.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Come si muovono,

torcono, scuotono!

In terra il cranio

presto percuotono.

DESPINA

Ah, lor la fronte

tenete su.

FIORDILIGI E DORABELLA

Eccoci pronte.

(metton la mano alla fronte dei due amanti)

DESPINA

Tenete forte.

Coraggio! Or liberi

siete da morte.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Attorno guardano.

Forze riprendono...

ah, questo medico

vale un Perù!

 
Andante
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Trombe in si bem.
 

FERRANDO E GUGLIELMO

(sorgono in piedi)

Dove son? che loco è questo?

Chi è colui? color chi sono?

Son di Giove innanzi al trono?

(alle amanti)

Sei tu Palla o Citerea?

No... tu sei l'alma mia dèa:

ti ravviso al dolce viso

e alla man ch'or ben conosco

e che sola è il mio tesor.

(abbraccian le amanti teneramente e bacian loro la mano)

DESPINA E DON ALFONSO

(alle ragazze)

Son effetti ancor del tosco:

non abbiate alcun timor.

FIORDILIGI E DORABELLA

Sarà ver, ma tante smorfie

fanno torto al nostro onor.

FERRANDO E GUGLIELMO

(Dalla voglia ch'ho di ridere

il polmon mi scoppia or or.)

FERRANDO E GUGLIELMO
(alle amanti)

Per pietà, bell'idol mio...

Insieme

FIORDILIGI E DORABELLA

Più resister non poss'io.

 

FERRANDO E GUGLIELMO
(alle amanti)

Volgi a me le luci liete!

DESPINA E DON ALFONSO
(alle ragazze)

In poch'ore, lo vedrete,

per virtù del magnetismo

finirà quel parossismo,

torneranno al primo umor.

 
(i sei personaggi ripetono contemporaneamente parte delle loro ultime battute)
 
Allegro, poi Presto
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in la, 2 Fagotti, 2 Corni in re, 2 Trombe in re, Timpani in re la.
 

FERRANDO E GUGLIELMO
(alle amanti)

Dammi un bacio, o mio tesoro;

un sol bacio, o qui mi moro!

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle! Un bacio?

DESPINA E DON ALFONSO
(alle ragazze)

Secondate

per effetto di bontate.

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che troppo si richiede

da una fida, onesta amante.

Oltraggiata è la mia fede,

oltraggiato è questo cor!

DESPINA E DON ALFONSO

(Un quadretto più giocondo

non si vide in tutto il mondo.

Quel che più mi fa da ridere

è quell'ira e quel furor.)

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(Un quadretto più giocondo

non s'è visto in questo mondo.

Ma non so se finta o vera

sia quell'ira e quel furor.)

 

FIORDILIGI E DORABELLA

Disperati, attossicati,

ite al diavol quanti siete!

Tardi inver vi pentirete,

se più cresce il mio furor!

 
(a sei, insieme con Fiordiligi e Dorabella che ripetono la loro quartina)

DESPINA E DON ALFONSO

(Un quadretto più giocondo

non si vide in tutto il mondo.

Quel che più mi fa da ridere

è quell'ira e quel furor,

ch'io ben so che tanto fuoco

cangerassi in quel d'amor.)

Insieme

FERRANDO E GUGLIELMO

(Un quadretto più giocondo

non s'è visto, in questo mondo.

Ma non so se finta o vera

sia quell'ira e quel furor.

Né vorrei che tanto fuoco

terminasse in quel d'amor.)

 

Varianti dell'aria di Guglielmo nella scena XI

L'aria di Guglielmo (N. 15 della partitura) venne sostituita e tagliata di alcuni versi.

 
Testo completo dell'aria.
 

GUGLIELMO

Non siate ritrosi,  

occhietti vezzosi:

due lampi amorosi

vibrate un po' qua.

Voi siete forieri

di dolci pensieri:

chi guardavi un poco

di foco si fa.

Non è colpa nostra

se voi ci abbruciate:

morir non ci fate

in sì buona età.

Felici rendeteci,

amate con noi,

e noi felicissime

faremo anche voi.

Guardate, toccate,

il tutto osservate:

siam due cari matti,

siam forti e ben fatti,

e, come ognun vede,

sia merito o caso,

abbiamo bel piede,

bell'occhio, bel naso;

e questi mustacchi

chiamare si possono

trionfi degli uomini,

pennacchi d'amor.

 
Testo dell'aria originaria (K. 584), sostituita da quella definitiva fin dalla prima esecuzione.
 

GUGLIELMO

(a Fiordiligi)  

Rivolgete a lui lo sguardo

e vedrete come sta;

tutto dice: io gelo, io ardo,

idol mio, pietà, pietà!

(a Dorabella)

A voi cara, un sol momento

il bel ciglio a me volgete,

e nel mio ritroverete

quel che il labbro dir non sa.

Un Orlando innamorato

non è niente in mio confronto;

d'un Medoro il sen piagato

verso lui nulla io conto;

son di foco i miei sospiri,

son di bronzo i suoi desiri.

Se si parla poi di merto,

certo io sono ed egli è certo,

che gli uguali non si trovano

da Vienna al Canadà.

Siam due cresi per ricchezza,

due narcisi per bellezza;

in amor i marcantoni

verso noi sarian buffoni;

siam più forti d'un ciclope,

letterati al par di Esopo;

se balliamo un Pich ne cede,

sì gentil e snello è il piede;

se cantiam, col trillo solo

facciam torto all'usignuolo,

e qualch'altro capitale

abbiam poi, che alcun non sia.

(le ragazze partono con collera)

Bella, bella, tengon sodo,

se ne vanno ed io ne godo,

eroine di costanza,

specchi son di fedeltà.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

[Ouverture]

Bottega di caffè.

Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso
 

[N. 1 - Terzetto]

Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso
La mia Dorabella

Fuor la spada!

[N. 2 - Terzetto]

Don Alfonso, Ferrando e Guglielmo
È la fede delle femmine

Scioccherie di poeti!

[N. 3 - Terzetto]

Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso
Una bella serenata
Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso ->

Giardino sulla spiaggia del mare.

Fiordiligi, Dorabella
 

[N. 4 - Duetto]

Fiordiligi e Dorabella
Ah, guarda, sorella

Mi par che stamattina volentieri

Fiordiligi, Dorabella
<- Don Alfonso

Non son essi: è Don Alfonso

[N. 5 - Aria]

Stelle! Per carità, signor Alfonso

Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso
<- Ferrando, Guglielmo

[N. 6 - Quintetto]

Guglielmo, Ferrando, Don Alfonso, Fiordiligi e Dorabella
Sento, oddio, che questo piede

Non piangere, idol mio!

[N. 7 - Duettino]

Ferrando e Guglielmo
Al fato dan legge

La commedia è graziosa

[N. 8 - Coro]

(marcia militare in qualche distanza; arriva una barca alla sponda)

Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo
<- soldati, uomini, donne

Non v'è più tempo, amici

[N. 9 - Quintetto]

Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso
Di scrivermi ogni giorno
Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, soldati, uomini, donne
Ferrando, Guglielmo ->
Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso
soldati, uomini, donne ->

Dove son? / Son partiti

[N. 10 - Terzetto]

Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso
Soave sia il vento
Don Alfonso
Fiordiligi, Dorabella ->

Non son cattivo comico!

Camera gentile con tre porte.

Despina
 

Che vita maledetta

Despina
<- Fiordiligi, Dorabella

Madame, ecco la vostra colazione

[N. 11 - Aria]

Signora Dorabella

[N. 12 - Aria]

Despina, Fiordiligi, Dorabella ->
<- Don Alfonso

Che silenzio!

Don Alfonso
<- Despina

Chi batte?

Don Alfonso, Despina
<- Ferrando, Guglielmo

[N. 13 - Sestetto]

Don Alfonso, Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo e Despina
Alla bella Despinetta
Don Alfonso, Despina, Ferrando, Guglielmo
<- Fiordiligi, Dorabella
 

Che sussurro! che strepito!

Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo, Fiordiligi, Dorabella
Despina ->

Temerari! sortite

[N. 14 - Aria]

Ah, non partite!

[N. 15 - Aria]

Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo
Fiordiligi, Dorabella ->

[N. 16 - Terzetto]

Don Alfonso, Ferrando e Guglielmo
E voi ridete?

Si può sapere un poco

[N. 17 - Aria]

Don Alfonso
Ferrando, Guglielmo ->

Oh, la saria da ridere

Don Alfonso
<- Despina

Le povere buffone

Don Alfonso, Despina ->

Giardinetto gentile; due banchi d'erba ai lati.

Fiordiligi, Dorabella
 

[N. 18 - Finale]

Fiordiligi e Dorabella
Ah, che tutta in un momento
Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso, Fiordiligi, Dorabella e Despina
Si mora, sì, si mora
Fiordiligi, Dorabella
<- Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso
 

(Ferrando e Guglielmo cadono sopra i banchi d'erba)

 
Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso
<- Despina
 
Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo
Despina, Don Alfonso ->
 
Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo
<- Despina, Don Alfonso
Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo, Despina, Fiordiligi e Dorabella
Eccovi il medico

(Ferrando e Guglielmo sorgono in piedi)

Ferrando, Guglielmo, Despina, Don Alfonso, Fiordiligi e Dorabella
Dove son? che loco è questo?
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Varianti dell'aria di Guglielmo nella scena XI
Bottega di caffè. Giardino sulla spiaggia del mare. Camera gentile con tre porte. Giardinetto gentile; due banchi d'erba ai lati. Camera. Giardino alla riva del mare, con sedili e due tavolini; alla sponda una barca. Camera con diverse porte. Sala ricchissima, orchestra in fondo, tavola per quattro persone
[Ouverture] [N. 1 - Terzetto] [N. 2 - Terzetto] [N. 3 - Terzetto] [N. 4 - Duetto] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Quintetto] [N. 7 - Duettino] [N. 8 - Coro] [N. 9 - Quintetto] [N. 10 - Terzetto] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Sestetto] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Terzetto] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Finale] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Duetto] [N. 21 - Duetto con coro] [N. 22 - Quartetto] [N. 23 - Duetto] [N. 24 - Aria] [N. 25 - Rondò] [N. 26 - Aria] [N. 27 - Cavatina] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Duetto] [N. 30 - Archi soli] [N. 31 - Finale]
Atto secondo

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