Atto secondo

 

Scena prima

Interno della fattoria d'Adina.
Da un lato tavola apparecchiata a cui sono seduti Adina, Belcore, Dulcamara, e Giannetta. Gli Abitanti del villaggio in piedi bevendo e cantando. Di contro i Suonatori del reggimento montati sopra una specie d'orchestra sonando le trombe.

Bozzetti

 Q 

Adina, Belcore, Dulcamara, Giannetta, abitanti del villaggio, sonatori del reggimento

 
[N. 6 - Coro d'introduzione]

 N 

 

CORO

Cantiamo, facciam brindisi  

a sposi così amabili.

Per lor sian lunghi e stabili

i giorni del piacer.

BELCORE

Per me l'amore e il vino

due numi ognor saranno.

Compensan d'ogni affanno

la donna ed il bicchier.

ADINA

(Ci fosse Nemorino!

Me lo vorrei goder.)

CORO

Cantiamo, facciam brindisi

a sposi così amabili.

Per lor sian lunghi e stabili

i giorni del piacer.

DULCAMARA

Poiché cantar vi alletta,

uditemi, signori.

Ho qua una canzonetta,

di fresco data fuori,

vivace, grazïosa,

che gusto vi può dar;

purché la bella sposa

mi voglia secondar.

TUTTI

Sì sì, l'avremo cara:

dev'esser cosa rara,

se il grande Dulcamara

è giunto a contentar.

 
Barcarola a due voci
 

DULCAMARA

(cava di saccoccia alcuni librettini, e ne dà uno ad Adina)

«La Nina gondoliera,

e il senator Tredenti.

Barcaruola a due voci.» Attenti.

TUTTI

Attenti.

 
Strofa I
 

DULCAMARA

«Io son ricco, e tu sei bella,    

io ducati, e vezzi hai tu:

perché a me sarai rubella,

Nina mia, che vuoi di più?»

S

ADINA

«Quale onore! ~ un senatore

me d'amore ~ supplicar!

Ma, modesta gondoliera,

un par mio mi vuò sposar.»

DULCAMARA

«Idol mio, non più rigor.

Fa' felice un senator.»

Insieme

ADINA

«Eccellenza! Troppo onor.

Io non merto un senator.»

 
Strofa II
 

DULCAMARA

«Adorata barcaruola,

prendi l'oro, e lascia amor.

Lieto è questo, ~ e lieve vola;

pesa quello, e resta ognor.»

ADINA

«Quale onore! Un senatore

me d'amore supplicar!

Ma Zanetto è giovinetto;

ei mi piace, e il vo' sposar.»

 

DULCAMARA

«Idol mio, non più rigor.

Fa' felice un senator.»

Insieme

ADINA

«Eccellenza! Troppo onor.

Io non merto un senator.»

 

TUTTI

Bravo, bravo Dulcamara!  

La canzone è cosa rara.

Sceglier meglio non può certo

il più esperto ~ cantator.

DULCAMARA

Il dottore Dulcamara

in ogni arte è professor.

 
Si presenta un Notaro.

<- notaro

 

BELCORE

Silenzio!  

(tutti si fermano)

BELCORE

~ È qua il notaro,

che viene a compier l'atto

di mia felicità.

TUTTI

Sia il ben venuto!

DULCAMARA

T'abbraccio e ti saluto,

o medico d'amor, spezial d'Imene!

ADINA

(Giunto è il notaro, e Nemorin non viene!)

BELCORE

Andiam, mia bella Venere...

Ma in quelle luci tenere

qual veggo nuvoletto?

ADINA

Non è niente.

(S'egli non è presente

compita non mi par la mia vendetta.)

BELCORE

Andiamo a segnar l'atto: il tempo affretta.

 

TUTTI

Cantiamo ancora un brindisi  

a sposi così amabili:

per lor sian lunghi e stabili

i giorni del piacer.

Sfondo schermo () ()

 
Partono tutti: Dulcamara ritorna indietro, e si rimette a tavola.

Adina, Belcore, Giannetta, abitanti del villaggio, sonatori del reggimento, notaro ->

 

Scena seconda

Dulcamara, indi Nemorino.

<- Nemorino

 
Recitativo

DULCAMARA

Le feste nuziali,  

son piacevoli assai; ma quel che in esse

mi dà maggior diletto

è l'amabile vista del banchetto.

NEMORINO

Ho veduto il notaro:

(sopra pensiero)

sì, l'ho veduto... Non v'ha più speranza,

Nemorino, per te; spezzato ho il core.

DULCAMARA

(cantando fra i denti)

«Idol mio, non più rigor,

fa' felice un senator.»

NEMORINO

Voi qui, dottore!

DULCAMARA

Sì, m'han voluto a pranzo

questi amabili sposi, e mi diverto

con questi avanzi.

NEMORINO

Ed io son disperato,

fuori di me son io. Dottore, ho d'uopo

d'essere amato... prima di domani.

Adesso... su due piè.

DULCAMARA

(s'alza)

(Cospetto, è matto!)

Recipe l'elisir, e il colpo è fatto.

NEMORINO

E veramente amato

sarò da lei?...

DULCAMARA

Da tutte: io te 'l prometto.

Se anticipar l'effetto

dell'elisir tu vuoi, bevine tosto

un'altra dose. (Io parto fra mezz'ora.)

NEMORINO

Caro dottor, una bottiglia ancora.

DULCAMARA

Ben volentier. Mi piace

giovare a' bisognosi. ~ Hai tu danaro?

NEMORINO

Ah! non ne ho più.

DULCAMARA

Mio caro,

la cosa cambia aspetto. A me verrai

subito che ne avrai. ~ Vieni a trovarmi

qui presso, alla Pernice.

Ci hai tempo un quarto d'ora.

(parte)

Dulcamara ->

 

Scena terza

Nemorino, indi Belcore.

 
[N. 7 - Scena e Duetto]

 N 

 

NEMORINO

(si getta sopra una panca)

Oh! me infelice!  

 

<- Belcore

BELCORE

La donna è un animale

stravagante davvero. Adina m'ama,

di sposarmi è contenta, e differire

pur vuol sino a stasera!

NEMORINO

(si straccia i capelli)

(Ecco il rivale!

Mi spezzerei la testa di mia mano.)

BELCORE

(Ebbene ~ che cos'ha questo baggiano?)

Ehi, ehi, quel giovinotto!

Cos'hai che ti disperi?

NEMORINO

Io mi dispero...

perché non ho denaro... e non so come,

non so dove trovarne.

BELCORE

Eh! scimunito!

Se danari non hai,

fatti soldato... e venti scudi avrai.

 

NEMORINO

Venti scudi!    

S

Brano musicale ()

BELCORE

E ben sonanti.

NEMORINO

Quando? Adesso?

BELCORE

Sul momento.

NEMORINO

(Che far deggio?)

BELCORE

E coi contanti,

gloria e onore al reggimento.

NEMORINO

Ah! non è l'ambizïone,

che seduce questo cor.

BELCORE

Se è l'amore, in guarnigione

non ti può mancar l'amor.

 

NEMORINO

(Ai perigli della guerra

io so ben che esposto sono:

che doman la patria terra,

zio, congiunti, ahimè, abbandono...

Ma so pur, che fuor di questa,

altra strada a me non resta

per poter del cor d'Adina

un sol giorno trïonfar.

Ah! chi un giorno ottiene Adina

fin la vita può lasciar.)

Insieme

BELCORE

Del tamburo al suon vivace,

tra le file e le bandiere,

aggirarsi amor si piace

con le vispe vivandiere:

sempre lieto, sempre gaio

ha di belle un centinaio,

di costanza non s'annoia,

non si perde a sospirar.

Credi a me: la vera gioia

accompagna il militar.

Sfondo schermo () ()

 

NEMORINO

Venti scudi!

BELCORE

Su due piedi.

NEMORINO

Ebben, vada. Li prepara.

BELCORE

Ma la carta che tu vedi

pria di tutto dêi segnar.

Qua una croce.

(Nemorino segna rapidamente e prende la borsa)

NEMORINO

(Dulcamara

volo tosto a ricercar.)

 

BELCORE

Qua la mano, giovinotto,

dell'acquisto mi consolo:

in complesso, sopra e sotto

tu mi sembri un buon figliuolo,

sarai presto caporale,

se me prendi ad esemplar.

(Ho ingaggiato il mio rivale:

anche questa è da contar.)

Insieme

NEMORINO

Ah! non sai chi m'ha ridotto

a tal passo, a tal partito:

tu non sai qual cor sta sotto

a quest'umile vestito;

quel che a me tal somma vale

non potresti immaginar.

(Ah! non v'ha tesoro eguale,

se riesce a farmi amar.)

(partono)

Nemorino, Belcore ->

 
 

Scena quarta

Rustico cortile aperto nel fondo.
Giannetta e Paesane.

 Q 

Giannetta, paesane

 
[N. 8 - Coro]

 N 

 

CORO

Sarà possibile?  

GIANNETTA

Possibilissimo.

CORO

Non è probabile.

GIANNETTA

Probabilissimo.

CORO

Ma come mai? ~ ma donde il sai?

chi te lo disse? chi è? dov'è?

GIANNETTA

Non fate strepito: parlate piano:

non ancor spargere si può l'arcano:

è noto solo ~ al merciaiuolo,

che in confidenza l'ha detto a me.

CORO

Il merciaiuolo! l'ha detto a te!

Sarà verissimo... oh! bella affé!

GIANNETTA

Sappiate dunque che l'altro dì

di Nemorino lo zio morì,

che al giovinotto lasciato egli ha

cospicua, immensa eredità...

Ma zitte... piano... per carità.

Non deve dirsi.

CORO

Non si dirà.

GIANNETTA

Or Nemorino è milionario...

è l'Epulone del circondario...

un uom di vaglia, un buon partito...

felice quella cui fia marito!

Ma zitte... piano... per carità

non deve dirsi, non si dirà.

(veggono Nemorino che si avvicina, e si ritirano in disparte curiosamente osservandolo)
 

Scena quinta

Nemorino e dette.

<- Nemorino

 
[N. 9 - Quartetto]

 N 

 

NEMORINO

Dell'elisir mirabile  

bevuto ho in abbondanza,

e mi promette il medico

cortese ogni beltà.

In me maggior del solito

rinata è la speranza,

l'effetto di quel farmaco

già già sentir si fa.

CORO

(E ognor negletto ed umile:

la cosa ancor non sa.)

NEMORINO

Andiam.

(per uscire)

GIANNETTA E CORO

( inchinandolo e arrestandolo)

Serva umilissima.

NEMORINO

Giannetta!

CORO

(l'una dopo l'altra)

A voi m'inchino.

NEMORINO
(meravigliato)

(Cos'han coteste giovani?)

GIANNETTA E CORO

Caro quel Nemorino!

Davvero ch'egli è amabile;

ha l'aria da signor.

NEMORINO

(Capisco: è questa l'opera

del magico liquor.)

 

Scena sesta

Adina e Dulcamara entrano da varie parti, si fermano in disparte meravigliati a veder Nemorino corteggiato dalle Villanelle; e detti.

<- Adina, Dulcamara

 

ADINA E DULCAMARA

Che vedo?  

NEMORINO

Ah! ah! è bellissima!

Dottor, diceste il vero.

Già per virtù simpatica

toccato ho a tutte il cor.

ADINA

Che sento?

DULCAMARA

E il deggio credere!

(alle paesane)

Vi piace?

GIANNETTA E CORO

Oh! sì, davvero.

E un giovane che merita

da noi riguardo e onor.

DULCAMARA

(Io cado dalle nuvole,

il caso è strano e nuovo;

sarei d'un filtro magico

davvero possessor!)

ADINA

(Credea trovarlo a piangere,

e in giuoco e in festa il trovo;

ah! non saria possibile

se a me pensasse ancor!)

Insieme

NEMORINO

(Non ho parole a esprimere

il giubilo ch'io provo;

se tutte, tutte m'amano

dev'ella amarmi ancor.)

GIANNETTA E CORO

(Oh! il vago, il caro giovane!

Da lui più non mi movo:

vo' fare l'impossibile

per inspirargli amor.)

 

GIANNETTA

Qui presso all'ombra aperto è il ballo.

(a Nemorino)

Voi pur verrete?

NEMORINO

Oh! senza fallo.

GIANNETTA E CORO

E ballerete?

GIANNETTA

Con me.

CORO

Con me.

GIANNETTA

Io son la prima.

CORO

Son io, son io.

GIANNETTA

Io l'ho impegnato.

CORO

Anch'io. Anch'io.

GIANNETTA E CORO

(strappandoselo l'una dall'altra)

Venite.

NEMORINO

Piano.

CORO

Scegliete.

NEMORINO

Adesso.

(a Giannetta)

Te per la prima;

(alle altre)

poi te, poi te.

DULCAMARA

Misericordia! con tutto il sesso!

Un danzatore ~ egual non v'è.

ADINA

(avanzandosi)

Ehi, Nemorino.

NEMORINO

(Oh! cielo! anch'essa.)

DULCAMARA

(Ma tutte, tutte!)

ADINA

A me t'appressa.

Belcor m'ha detto, che, lusingato

da pochi scudi, ti fai soldato.

CORO

Soldato! oh! diamine!

ADINA

Tu fai gran fallo.

Su tale oggetto, parlar ti vo'.

NEMORINO

Parlate, io v'odo.

(mentre vuol porre mente ad Adina, odesi la musica del ballo, accorrono i paesani. Giannetta, e le donne strascinano Nemorino)

GIANNETTA E CORO

Il ballo, il ballo!

NEMORINO

(al coro)

È vero, è vero.

(ad Adina)

Or or verrò.

NEMORINO

(Io già m'immagino che cosa brami.

Già senti il farmaco, di cor già m'ami.

Le smanie, i palpiti di core amante

un solo istante ~ hai da provar.)

DULCAMARA

(Sì, tutte l'amano, oh! meraviglia!

Cara, mirabile la mia bottiglia!

Già mille piovono zecchin di peso:

comincio un Creso ~ a diventar.)

Insieme

ADINA

(Oh! come rapido fu il cambiamento!

Dispetto insolito in cor ne sento.

O amor, ti vendichi di mia freddezza;

chi mi disprezza ~ mi è forza amar.)

GIANNETTA E CORO

(Di tutti gli uomini del suo villaggio

costei s'immagina d'aver omaggio:

ma questo giovane sarà, lo giuro,

un osso duro ~ da rosicchiar.)

 
(Nemorino parte con Giannetta e le contadine)

Nemorino, Giannetta, paesane ->

 
Recitativo

ADINA

Come se n' va contento!  

DULCAMARA

La lode è mia.

ADINA

Vostra, o dottor?

DULCAMARA

Sì, tutta.

La gioia è al mio comando,

io distillo il piacer, l'amor lambicco

come l'acqua di rose; e ciò che adesso

vi fa meravigliar nel giovinotto,

tutto portento egli è del mio decotto.

ADINA

Pazzie!

DULCAMARA

Pazzie, voi dite?

Incredula! pazzie! Sapete voi

dell'alchimia il poter, il gran valore

dell'elisir d'amore

della regina Isotta?

ADINA

Isotta!

DULCAMARA

Isotta.

Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta.

ADINA

(Che ascolto?) E a Nemorino

voi deste l'elisir?

DULCAMARA

Ei me lo chiese

per ottener l'affetto

di non so qual crudele...

ADINA

Ei dunque amava?

DULCAMARA

Languiva, sospirava

senz'ombra di speranza; e, per avere

una goccia di farmaco incantato,

vendé la libertà, si fe' soldato.

 
[N. 10 - Duetto]

 N 

ADINA

(Quanto amore! ed io, spietata,  

tormentai sì nobil cor!)

Insieme

DULCAMARA

(Essa pure è innamorata:

ha bisogno del liquor.)

 

ADINA

Dunque... adesso... è Nemorino

in amor sì fortunato!...

DULCAMARA

Tutto il sesso femminino

è pe 'l giovine impazzato.

ADINA

E qual donna è a lui gradita?

Qual fra tante è preferita?

DULCAMARA

Egli è il gallo della Checca

tutte segue; tutte becca.

ADINA

(Ed io sola, sconsigliata

possedea quel nobil cor!)

Insieme

DULCAMARA

(Essa pure è innamorata:

ha bisogno del liquor.)

 

DULCAMARA

Bella Adina! qua un momento...

più dappresso... su la testa.

Tu sei cotta... io l'argomento

a quell'aria afflitta e mesta.

Se tu vuoi?...

ADINA

S'io vo'? che cosa?

DULCAMARA

Su la testa, o schizzinosa!

Se tu vuoi, ci ho la ricetta

che il tuo mal guarir potrà.

ADINA

Ah! dottor, sarà perfetta,

ma per me virtù non ha.

DULCAMARA

Vuoi vederti mille amanti

spasimar, languire al piede?

ADINA

Non saprei che far di tanti:

il mio core un sol ne chiede.

DULCAMARA

Render vuoi gelose, pazze

donne, vedove, ragazze?

ADINA

Non mi alletta, non mi piace

di turbar altrui la pace.

DULCAMARA

Conquistar vorresti un ricco?

ADINA

Di ricchezze io non mi picco.

DULCAMARA

Un contino? Un marchesino?

ADINA

Io non vo' che Nemorino.

DULCAMARA

Prendi su la mia ricetta,

che l'effetto ti farà.

ADINA

Ah! dottor, sarà perfetta,

ma per me virtù non ha.

DULCAMARA

Sconsigliata! E avresti ardire

di negare il suo valore?

ADINA

Io rispetto l'elisire,

ma per me ve n'ha un maggiore:

Nemorin, lasciata ogni altra,

tutto mio, sol mio sarà.

DULCAMARA

(Ahi! Dottore! è troppo scaltra:

più di te costei ne sa.)

ADINA

Una tenera occhiatina,

un sorriso, una carezza,

vincer può chi più si ostina,

ammollir chi più ci sprezza.

Ne ho veduti tanti e tanti,

presi, cotti, spasimanti,

che nemmanco Nemorino

non potrà da me fuggir.

La ricetta è il mio visino,

in quest'occhi è l'elisir.

Insieme

DULCAMARA

Sì lo vedo, o bricconcella,

ne sai più dell'arte mia:

questa bocca così bella

è d'amor la spezieria:

hai lambicco ed hai fornello

caldo più d'un Mongibello,

per filtrar l'amor che vuoi,

per bruciare e incenerir.

Ah! vorrei cambiar coi tuoi

i miei vasi d'elisir.

Sfondo schermo () ()

 
(partono)

Adina, Dulcamara ->

 

Scena settima

Nemorino.

<- Nemorino

 
[N. 11 - Romanza]

 N 

Una furtiva lagrima    

negli occhi suoi spuntò...

quelle festose giovani

invidïar sembrò...

Che più cercando io vo?

M'ama, lo vedo.

Un solo istante i palpiti

del suo bel cor sentir!...

Co' suoi sospir confondere

per poco i miei sospir!...

cielo, si può morir;

di più non chiedo.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 
[N. 12 - Recitativo e Aria]

 N 

 

 

Eccola... Oh! qual le accresce  

beltà l'amor nascente!

A far l'indifferente

si seguiti così finché non viene

ella a spiegarsi.

 

Scena ottava

Adina e Nemorino.

<- Adina

 

ADINA

Nemorino!... ebbene!  

NEMORINO

Non so più dove io sia: giovani e vecchie,

belle e brutte mi voglion per marito.

ADINA

E tu?

NEMORINO

A verun partito

appigliarmi non posso: attendo ancora...

la mia felicità... (che è pur vicina).

ADINA

Odimi.

NEMORINO
(allegro)

(Ah! ah! ci siamo.) Io v'odo, Adina.

ADINA

Dimmi: perché partire,

perché farti soldato hai risoluto?

NEMORINO

Perché?... perché ho voluto

tentar se con tal mezzo il mio destino

io potea migliorar.

ADINA

La tua persona...

la tua vita ci è cara... Io ricomprai

il fatale contratto da Belcore.

NEMORINO

Voi stessa!... (È naturale: opra è d'amore.)

 

ADINA

Prendi; per me sei libero:  

resta nel suol natio,

non v'ha destin sì rio,

che non si cangi un dì.

(gli porge il contratto)

Qui, dove tutti t'amano,

saggio, amoroso, onesto,

sempre scontento e mesto

no, non sarai così.

Brano musicale ()

 

NEMORINO

(Or or si spiega.)  

ADINA

Addio.

NEMORINO

Che! mi lasciate?

ADINA

Io... sì.

NEMORINO

Null'altro a dirmi avete?

ADINA

Null'altro.

NEMORINO

Ebben, tenete.

(le rende il contratto)

Poiché non sono amato,

voglio morir soldato:

non v'ha per me più pace

se m'ingannò il dottor.

ADINA

Ah! fu con te verace

se presti fede al cor.

Sappilo alfine, ah! sappilo,

tu mi sei caro, e t'amo;

quanto ti féi già misero,

farti felice io bramo:

il mio rigor dimentica;

ti giuro eterno amor.

NEMORINO

Oh, gioia inesprimibile!

Non m'ingannò il dottor.

 
(Nemorino si getta ai piedi di Adina)
 

Scena nona

Belcore con Soldati e detti; indi Dulcamara con tutto il villaggio.

<- Belcore, soldati

 
[N. 13 - Aria e Finale II]

 N 

 

BELCORE

Alto!... fronte!... ~ Che vedo? al mio rivale  

l'armi presento!

ADINA

Ella è così, Belcore;

e convien darsi pace ad ogni patto.

Egli è mio sposo: quel che è fatto...

BELCORE

È fatto.

Tientelo pur, briccona.

Peggio per te. Pieno di donne è il mondo;

e mille e mille ne otterrà Belcore.

 

<- Dulcamara, abitanti del villaggio, Giannetta

DULCAMARA

Ve le darà questo elisir d'amore.  

NEMORINO

Caro dottor, felice

io son per voi.

TUTTI

Per lui!

DULCAMARA

Per me. ~ Sappiate

che Nemorino è divenuto a un tratto

il più ricco castaldo del villaggio...

Poiché morto è lo zio...

ADINA E NEMORINO

Morto lo zio!

GIANNETTA E CORO

Io lo sapeva.

DULCAMARA

Lo sapeva anch'io.

Ma quel che non sapete,

né potreste saper, egli è che questo

sovrumano elisir può in un momento,

non solo rimediare al mal d'amore,

ma arricchir gli spiantati.

CORO

Oh! il gran liquore!

 

DULCAMARA

Ei corregge ogni difetto,  

ogni vizio di natura.

Ei fornisce di belletto

la più brutta creatura:

camminar ei fa le rozze,

schiaccia gobbe, appiana bozze,

ogni incomodo tumore

copre sì che più non è...

CORO

Qua, dottore... a me, dottore...

un vasetto... due... tre.

DULCAMARA

Egli è un'offa seducente

pe' i guardiani scrupolosi;

è un sonnifero eccellente

per le vecchie e pe' i gelosi;

dà coraggio alle figliuole

che han paura a dormir sole;

svegliarino è per l'amore

più potente del caffè.

CORO

Qua, dottore... a me, dottore...

un vasetto... due... tre.

 
In questo mentre è giunta in iscena la carrozza di Dulcamara.

<- servo di Dulcamara

Egli vi sale: tutti lo circondano.
 
 

DULCAMARA

Prediletti dalle stelle,  

io vi lascio un gran tesoro:

tutto è in lui; salute e belle,

allegria, fortuna ed oro,

rinverdite, rifiorite,

impinguate ed arricchite:

dell'amico Dulcamara

ei vi faccia ricordar.

CORO

Viva il grande Dulcamara,

dei dottori la fenice!

NEMORINO

Io gli debbo la mia cara.

ADINA

Per lui solo io son felice!

ADINA

Del suo farmaco l'effetto

non potrà giammai scordar.

Insieme

BELCORE

Ciarlatano maledetto,

che tu possa ribaltar!

 
Il Servo di Dulcamara suona la tromba. La carrozza si muove.

servo di Dulcamara, Dulcamara ->

Tutti scuotono il loro cappello e lo salutano.
 

ADINA

Un momento di piacer

brilla appena a questo cor

che s'invola dal pensier

la memoria del dolor.

Fortunati affanni miei,

maledirvi il cor non sa:

senza voi, no non godrei

così gran felicità.

CORO

Or beata appien tu sei

nella tua tranquillità.

Viva il grande Dulcamara,

la fenice dei dottori:

con salute, con tesori

possa presto a noi tornar!

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Interno della fattoria d'Adina; da un lato tavola apparecchiata.

Adina, Belcore, Dulcamara, Giannetta, abitanti del villaggio, sonatori del reggimento
 

[N. 6 - Coro d'introduzione]

Coro, Belcore, Adina e Dulcamara
Cantiamo, facciamo brindisi

Adina, Belcore, Dulcamara, Giannetta, abitanti del villaggio, sonatori del reggimento
<- notaro

Silenzio! / È qua il notaro

Dulcamara
Adina, Belcore, Giannetta, abitanti del villaggio, sonatori del reggimento, notaro ->
Dulcamara
<- Nemorino

Le feste nuziali

Nemorino
Dulcamara ->

[N. 7 - Scena e Duetto]

Oh! me infelice!

Nemorino
<- Belcore

Nemorino, Belcore ->

Rustico cortile aperto nel fondo.

Giannetta, paesane
 

[N. 8 - Coro]

Giannetta, paesane
<- Nemorino

[N. 9 - Quartetto]

Nemorino, Giannetta e Coro
Dell'elisir mirabile
Giannetta, paesane, Nemorino
<- Adina, Dulcamara

(odesi la musica del ballo)

 
Adina, Dulcamara
Nemorino, Giannetta, paesane ->

Come se n' va contento!

[N. 10 - Duetto]

Adina, Dulcamara ->
<- Nemorino

[N. 11 - Romanza]

[N. 12 - Recitativo e Aria]

Eccola... Oh! qual le accresce

Nemorino
<- Adina

Nemorino!... ebbene!

Nemorino e Adina
Or or si spiega / Addio
Nemorino, Adina
<- Belcore, soldati

[N. 13 - Aria e Finale II]

Alto!... fronte!... Che vedo? Al mio rivale

Nemorino, Adina, Belcore, soldati
<- Dulcamara, abitanti del villaggio, Giannetta

Ve le darà questo elisir d'amore

Dulcamara e Coro
Ei corregge ogni difetto

(giunge in iscena la carrozza di Dulcamara; egli vi sale: tutti lo circondano)

Nemorino, Adina, Belcore, soldati, Dulcamara, abitanti del villaggio, Giannetta
<- servo di Dulcamara

(suona la tromba; la carrozza si muove)

Nemorino, Adina, Belcore, soldati, abitanti del villaggio, Giannetta
servo di Dulcamara, Dulcamara ->
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona
Ingresso d'una fattoria; campagna, in fondo un ruscello; in mezzo un grande albero. Piazza nel villaggio; osteria da un lato. Interno della fattoria d'Adina; da un lato tavola apparecchiata. Rustico cortile aperto nel fondo.
[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione] [N. 2 - Scena e Duetto] [N. 3 - Coro e Cavatina] [N. 4 - Recitativo, Scena e Duetto] [N. 5 - Recitativo] [N. 6 - Coro d'introduzione] [N. 7 - Scena e Duetto] [N. 8 - Coro] [N. 9 - Quartetto] [N. 10 - Duetto] [N. 11 - Romanza] [N. 12 - Recitativo e Aria] [N. 13 - Aria e Finale II]
Atto primo

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