Atto secondo

 

Scena prima

Stanze del castello.
Evelina, Osmondo.

 Q 

Evelina, Osmondo

 

EVELINA

Osmondo, ascolta. Sai che ancora Orgando  

voglia esporsi in cimento

col mio signor?

OSMONDO

Invan s'adopra ognuno

per impedir la pugna. Egli più fiero

contro Adelvolto i suoi furori accende

e col sangue pretende

vendicar l'alta offesa: or or l'udii

con voce minacciosa

sfogare in questi accenti

i sensi del suo cor, e l'ire ardenti.

 

Di quell'indegno il sangue,  

saprò versare appieno,

e nel mirarlo esangue,

lieto il mio cor sarà.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Osmondo ->

 

Scena seconda

Evelina sola.

 

 

Misera Elfrida! A quale  

strana, e cruda vicenda

il ciel ti volle riserbar! Qual via

ti rimane a tentar se la tua voce

del genitor, del prence

vieppiù riaccende i minacciati sdegni

e di placarli invece

accresce il lor furore

contro l'oggetto del tuo dolce amore?

 

Tu dai morte a chi t'adora  

ed accresci il suo periglio:

per salvar chi t'innamora

non sa darti alcun consiglio

la costanza del tuo cor.

Saria prova di pietade

il tradir l'amato bene:

l'esser fida ora diviene

una prova di rigor.

(parte)

Evelina ->

 
 

Scena terza

Spazioso, ma boschereccio steccato ad uso di tornei, e combattimenti, circondato da sedili erbosi in anfiteatro disposti. Nel centro, loggia per Spettatori distinti da una parte, dall'altra barriera principale per l'entrata de' Combattenti.
Marcia militare, al suono della quale si spalanca la barriera, entrando il Re con Cortigiani, Domestici, e Séguito. Il Re va a prender luogo co' suoi sulla loggia, allogandosi gl'altri ne' sedili dell'anfiteatro. Si chiude, allogato il Re, la barriera, e indi a poco riaperta, entra Orgando armato di spada, e scudo, e va a situarsi vicino alla loggia del Re, si chiude ancora la barriera, che poi di nuovo aperta entra Adelvolto, si alloga in faccia alla loggia, dirimpetto a Orgando.
Eggardo, Orgando, Adelvolto, Osmondo, Siveno, Guardie, e Spettatori.

 Q 

<- Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie

<- Orgando

<- Adelvolto

 
Tutto ciò si fa successivamente suonandosi la marcia, terminata la quale chiudesi la barriera.
 

ORGANDO

Vieni impostor. Se i rei  

aborre il ciel, se alfine

ne fa vendetta; a tutti

quelli che ti somigliano, un tremendo

della giustizia sua celebre esempio

lascerò nel tuo scempio. Io ti consacro

vittima al genio eterno,

che benefica il mondo;

e all'orror de' mortali or qui t'ascondo.

ADELVOLTO

Sì trafiggimi Orgando: è giusto. Appaga

il tuo, che provocai, nobil furore.

La gloria tua, l'onore

soltanto in me difenderò: non voglio

che macchia resti a te, d'avermi ucciso

indifeso, avvilito. Eccomi. Aspetto

la morte, e ne son degno...

EGGARDO

Non più, si dia della battaglia il segno.

 

Scena quarta

Si suona il segno della pugna, e in punto comparisce alla barriera con armato Séguito Elfrida.

<- Elfrida, seguito di Elfrida

 

ELFRIDA

Re, padre, sposo e tutti voi, che a questa  

empia tenzon funesta

indolenti assistete, Elfrida udite:

io la dichiaro indegna,

del re, di voi, del padre; e del misfatto

vendicatori invoco

con voi la terra, e il ciel, che non protegge

attentati sì rei...

EGGARDO

Questa è la legge.

ELFRIDA

Della legge esecranda

scudo ti fai?

ORGANDO

(ad Adelvolto)

Difenditi.

(a Elfrida)

Son vani

i tuoi clamori Elfrida...

Mio re non ascoltarla.

EGGARDO

Il passo a lei

impedite o ministri.

ELFRIDA

Ah! Tu non sai

qual coraggio nel sen mi bolle, e affida...

meglio conosci Elfrida... Olà... spezzate

questa fragil difesa...

 
Vien spezzata la barriera; ritirandosi per meraviglia i Custodi, ed entra nel campo Elfrida avanzandosi risoluta alla loggia ove è Eggardo.
 

EGGARDO

E tanto ardisci...

ELFRIDA

M'inspira il ciel... Vorresti,

barbaro tu, ridurmi

a vedere svenato

lo sposo, o il genitor!... Di', qual di loro

brami, che pianga estinto?

Che insanguinato abbracci? A chi le piaghe

prima stagnar dovrò? Richiama, oh dio!

la tua virtù smarrita...

ORGANDO

Abbastanza schernita

hai l'ira mia.

EGGARDO

Cingete

custodi i combattenti.

ADELVOLTO

(Oh! Morte io chiamo e da me fugge!)

ELFRIDA

E credi

che il comando crudele

sgomenti Elfrida?

(impetuosa si scaglia verso Adelvolto, gli strappa di mano la spada)

A me quel ferro. Adesso

tutte le furie tue risveglia, e sfrena...

Padre, s'hai core... armi non ha... lo svena.

 

Che!... a parte mi vuoi,  

crudele, de' tuoi

perversi disegni?

Minacci, ti sdegni,

se figlia amorosa,

se tenera sposa

mi sento nel core

amore, e pietà:

se Elfrida di questo

feroce, funesto

atroce furore

capace non è!...

E tu che le ardenti

sue smanie alimenti

a' palpiti miei;

geloso, insidioso,

tu intanto non sei

né amante né re...

 

 

(dopo breve pausa avendo guardato Orgando)

Instupidisci, o padre?... Ora ritrovo,  

la tua virtù... deponi

l'impeto... Ah! troppo, e snaturato, e stolto...

ne arrossisci... lo so... Vieni Adelvolto.

(prende per il braccio, e conduce fieramente via il marito, facendosi breve silenzio, mentre Eggardo scende dalla loggia, ove era spettatore)

Elfrida, Adelvolto, seguito di Elfrida ->

 

Scena quinta

Eggardo, Orgando, Osmondo, Siveno, e Séguito.

 

EGGARDO

Orgando, i suoi trasporti  

dono a te dono a lei. La tua vendetta

è mia, de' torti miei

la voglio anch'io... Siveno,

sappia Adelvolto, il traditor, che in pena

del suo perfido inganno

a esilio vergognoso io lo condanno.

 
(parte, e seco tutti)

Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie, Orgando ->

 
 

Scena sesta

Galleria che a diversi appartamenti conduce.
Adelvolto, poi Siveno.

 Q 

Adelvolto

 

ADELVOLTO

A qual misero stato  

mi ha ridotto la sorte!...

E per me non v'è morte?... O sposa... o Elfrida

crudel, ma cara; o de' pensieri miei

il più fiero pensier... Gelarmi io sento,

se lo rivolgo a te. Vorrei... lasciarti...

e anelo di vederti,

e d'esser tuo... Oh dio! Con quale amore,

virtù, coraggio, e fedeltà, t'affacci

eccelsa donna all'alma mia... che mai

di te sarà, quando il tuo sposo, il tuo

appassionato amante

per sua, per mano altrui

ti sarà tolto o viverà una vita

condannata all'infamia, ed avvilita?...

 

<- Siveno

SIVENO

Adelvolto...  

ADELVOLTO

A che torni

infausto messagger?

SIVENO

Nunzio son io

del re.

ADELVOLTO

Che vuole il re?

SIVENO

Che non ardisca

presentarti al suo ciglio:

che al nuovo sol vada in perpetuo esiglio.

(parte)

Siveno ->

 

Scena settima

Adelvolto, poi Elfrida.

 

ADELVOLTO

Grazie, o geni del ciel! Son pure al fine  

di mie sventure: altro non ho che morte...

così dalle ritorte

in cui mi tiene avvolto

il destino tiranno...

 

<- Elfrida

ELFRIDA

Odi Adelvolto...  

Esule il re ti vuole... La condanna

non ti solleva in petto

grandi, animose idee?... Non te le inspira

Elfrida tua?

ADELVOLTO

Smarrito, irrisoluto...

Esito a te pensando... Il solo mio

dubbio, ritegno... È il nostro eterno addio.

ELFRIDA

Lo puoi temer? Parto con te... ti seguo

esule, errante.

ADELVOLTO

Il padre, il re sapranno

il pietoso disegno

frastornare, impedir...

ELFRIDA

Schernir possiamo

il padre, il re... Per sempre

essere inseparabili... Rimira...

rifletti...

(cava uno stile)

Quest'acciaro,

è mio... tuo se lo vuoi... Ti basta il core

d'impugnarlo, e imitarmi? Ah! Questo solo

dalle sciagure estreme,

liberarci potrà... Morremo insieme...

 

Credi... la mia ferita,  

no, non m'estinguerà:

per te respiro, ho vita;

la tua m'ucciderà.

 

ADELVOLTO

Che mi proponi!... in sol svelarmi questo

tuo magnanimo intento,

balzarmi in seno un nuovo cor mi sento.

 

Viver no, non saprei,  

cara, senza di te.

Per te non morirei,

se vuoi morir per me?

 

ELFRIDA

Giura.

ADELVOLTO

Lo giuro.

ELFRIDA

Quando

sia d'uopo a noi, ti chiederò l'effetto

del giuramento: or lo gradisco e accetto.

 

ELFRIDA E ADELVOLTO

Un marmo istesso  

in un funesto

ma eterno amplesso

ci chiuderà...

 

ELFRIDA

Parti, s'avanza alcuno... In brevi istanti

tua seguace, o tua guida

sarà per sempre o viva, o estinta Elfrida.

 

ELFRIDA E ADELVOLTO

Le nostre ceneri  

un'urna sola

confonderà.

Quanto consola

sì cara immagine

nella più barbara

avversità.

 
(parte Adelvolto)

Adelvolto ->

 

Scena ottava

Elfrida, poi Eggardo.

<- Eggardo

 

ELFRIDA

Ah! Il re... Parmi confuso...  

sembra irritato...

EGGARDO

Elfrida...

ELFRIDA

M'esiliasti...

a che vieni? A far pompa

del tuo nobil trionfo

di due fedeli, e sfortunati amanti,

che unì, nemico il ciel?

EGGARDO

Solo Adelvolto,

esule dichiarai: pena maggiore

la tua virtù, la tua pietà gli toglie.

ELFRIDA

Non è solo Adelvolto: io son sua moglie.

EGGARDO

Che?... Pensi accompagnarlo

vagante, infame?

ELFRIDA

Sì...

EGGARDO

Come! Hai speranza,

che Orgando soffrirà, ch'una sua figlia

di regia stirpe...

ELFRIDA

Al caso

estremo, lagrimevole m'espone

sorte crudel: lo sposo

seguir per tutto è mio dovere.

EGGARDO

Assiste

il padre ad impedirlo.

Legge, e costume...

ELFRIDA

E parli

sempre di legge a me? Nasconderesti

così forse altre tue più ingiuste voglie?

EGGARDO

Ah! Troppo austera Elfrida...

ELFRIDA

Elfrida è moglie.

EGGARDO

È moglie per inganno

d'un seduttor. Del trono

lo scellerato osò privarti: adesso

è tuo se vuoi: gli tolse

ogni ragione in te, la trama infida...

ELFRIDA

E ardisci di viltà tentare Elfrida?

EGGARDO

Viene Orgando: da lui

udir potrai...

ELFRIDA

E venga Orgando.

 

Scena nona

Orgando, e detti.

<- Orgando

 

ORGANDO

Indegna  

dell'esser tuo! Compagna

a un traditor vuoi farti?

Con lui disonorarti,

e abbandonare un padre amante? Figlia

unica e cara... E speri

dal re, da me condiscendenza a questo

vile disegno, e stolto

d'un capriccioso amor?

ELFRIDA

Son d'Adelvolto!

ORGANDO

Quell'odioso diritto

perdé proscritto. Ora con te ripiglio

l'autorità paterna:

non partirai, non voglio.

EGGARDO

Oh! Elfrida ingiusta...

È offuscata, delusa

la mente tua dal tuo

troppo tenero core... A me dovuta

è la tua mano, e la reclamo... Il primo,

lontana, sconosciuta, io non l'amai?...

A te non impegnai

la destra mia?... Non posi

lo scettro a' piedi tuoi?... Questa mercede

sconoscente! mi rendi?... E adesso appena

ti vidi e t'adorai... L'anima mia

abbagliata, rapita,

smarrita è in te. Non pensa,

non vede altri ch'Elfrida... E una vendetta

d'esempio, di terror di quell'indegno

far non dovrei?... Tu stessa,

e nel cor tuo, come ardiresti mai

condannarmi, incolparmi?

Conosci ingrata il mio... Tu mi disarmi...

sconsigliata!... E anteponi

esule amante a un coronato amante!

Vanti d'esser costante,

fedele a un traditor!... Quanto t'accieca

un delirante amore, e a che ti guida!

ELFRIDA

D'Adelvolto son moglie.

ORGANDO

O ingiusta Elfrida.

Insieme

EGGARDO

O ingrata Elfrida.

 

EGGARDO

Regnante tradito  

amante sprezzato

vorresti che un perfido

contento, impunito

lasciassi con te?

No, questa costanza

l'amante, il regnante

offeso, schernito,

Elfrida, non ha.

Ti vide, t'adora,

invidia, rammenta

ch'è amante, ch'è re...

e della speranza

che ascondi nel petto

trionfano amore,

vendetta, e dispetto,

e il solo splendore

di tanta beltà.

(parte)

Eggardo ->

 

Scena decima

Orgando, e Elfrida.

 

ORGANDO

Udisti? È aperta a te la via del trono,  

potresti ricusarlo? Il traditore

aborrito, proscritto,

ha da partir: l'esenta

la pietà del monarca

da meritata morte:

evitarla non può, qualor l'esponga

a pubblico giudizio... è reo... lo sai,

scusa non ha, non puoi negarlo... Ah! torna

figlia, torna in te stessa: e alfin rimosso

lo sconsigliato error...

ELFRIDA

Padre... non posso.

 

ORGANDO

Cangia pensier...  

ELFRIDA

Non devo...

ORGANDO

Rifletti...

ELFRIDA

Già pensai...

ORGANDO

Il trono...

ELFRIDA

E lo bramai?

ORGANDO

Real consorte...

ELFRIDA

E il bramo?

ORGANDO

Ma il padre...

ELFRIDA

Oh dio!... S'io l'amo,

se più di me l'amai,

sa il ciel, lo sa il mio core,

padre, e il tuo cor lo sa.

ORGANDO

Abbraccia quella sorte,

che il cielo a noi presenta;

spoglia un infausto amor.

ELFRIDA

Abbraccerei la morte

più tosto...

ORGANDO

Oh ardir sfrenato!

ELFRIDA

Soltanto mi sgomenta,

padre, che un giorno avrai

del barbaro mio fato

pietà, rimorso, e orror.

ORGANDO

Oh! come mi tormenta,

figlia, che un giorno avrai

del misero tuo stato...

ELFRIDA E ORGANDO

E pentimento, e orror.

(partono)

Elfrida, Orgando ->

 
 

Scena undicesima

Sala d'armi in uso fra gli antichi popoli del settentrione, dappertutto in simmetria alle pareti sospese. Sopra i cornicioni, che reggono la volta, stendardi, e sventolanti bandiere. Sul piano piramidi formate colle stesse armi, e carri di guerra, che sostengono de' trofei.
Elfrida, Adelvolto, e Domestici.

 Q 

Elfrida, Adelvolto, Evelina, domestici

 

ELFRIDA

Vieni mio ben: andiam; per me sei reo,  

esule io son con te. Per tutto è cielo,

è sole è terra. I numi

proteggono, gradiscono per tutto

innocenza e virtù. Non hai delitto

agli occhi miei. D'amarmi,

se colpevole sei, riconoscente

questa tua colpa a te mi rende. Onori,

fasto, grandezza oblia: son vani fregi;

son brillanti catene

d'odiosa servitù... Così negletti

e riamati, e amanti

da malvagi scordati, e da potenti,

in noi stessi saremo ognor contenti.

ADELVOLTO

Ah! nella sola amata amante Elfrida

ampio compenso avrei

delle perdite mie. Tutto mi resta,

quando sola mi resti... Un mondo è nulla

per me, se mia sei tu... ma delinquente,

fuggitivo, e fuggito... Idolo mio,

mio sol pensier, deh mi abbandona e vivi

a te felice.

ELFRIDA

O ingiusto,

o inumano Adelvolto! Offendi, oltraggi

Elfrida tua. Abbandonarti! Ah mai...

Ah! mai da te dividermi. Tu sei

l'anima mia. E se s'innalza un giorno

a più lieto soggiorno

questa che in noi ragiona

pura parte di noi, se si rammenta

soave affetto, e delizioso ardore;

tu sempre il mio sarai pensiero, e amore.

Partiam...

 

Scena dodicesima

Eggardo, Séguito, e detti.

<- Eggardo, Siveno, seguito, guardie

 

EGGARDO

Scostati indegno...  

(si scosta Adelvolto)

 

T'arresta Elfrida... e speri

d'eseguir la tua fuga

ad onta mia, presente me?

ELFRIDA

Sì: voglio

col mio sposo partir: rea non son io

le tue leggi non temo. E le tue leggi

può eludere, schernire,

un magnanimo cor, che sa morire.

EGGARDO

Seguiti un traditor...

ELFRIDA

Seguo il consorte.

EGGARDO

Romperan questi lacci

ingiuriosi indegni

il padre, il re.

ELFRIDA

Ma Elfrida

questi lacci non scioglie:

giurò al mondo, ed al cielo; e amante, e moglie.

 

Scena tredicesima

Orgando, e detti.

<- Orgando, Osmondo

 

ORGANDO

Questo, è il tenero addio, che chiedi, ingrata  

al genitor? Son queste

le tenerezze ultime tue? Di figlia

il dover ti consiglia

a consolarlo ne' suoi giorni estremi;

tu l'abbandoni? E un empio

seguiti, un scellerato?

ELFRIDA

Seguo la scelta tua, seguo il mio fato.

ORGANDO

Forza, ragion m'assiste

a trattenerti...

ELFRIDA

Padre,

forza con me? Son figlia tua. Ti scordi

quanto resti ad Elfrida

per intatti serbare i suoi legami?...

Amato genitor, trema, se m'ami.

ORGANDO

Ah mio re, la mia figlia

si renda a me: dal seduttore infame

si distacchi, e divida...

ELFRIDA

Padre, se vuoi così, scordati Elfrida.

 

EGGARDO

Separate...  

(alle guardie, che si dispongono ad obbedire)

ELFRIDA

O fermate, o mi sveno...

(cava uno stile)

Se bramate saziare li sguardi

nel mio sangue, accostatevi a me.

ADELVOLTO

Ah! che fai?

(nella sorpresa comune si accosta Adelvolto ad Elfrida)

ELFRIDA

Di pensieri codardi,

sposo amato, più tempo non è.

EGGARDO

Trattenete...

ELFRIDA

Se il passo movete,

questo acciaro m'immergo nel seno.

ORGANDO

Figlia...

EGGARDO

Elfrida... Ah! qual impeto estremo!

ADELVOLTO

(E smarrito è l'imbelle mio cor!)

ORGANDO

Sei mia figlia... Ah! T'ammiro... ma...

ELFRIDA

Tardi...

EGGARDO

Smanio...

ORGANDO

Palpito...

EVELINA

Lagrimo...

OSMONDO E SIVENO

Tremo...

EGGARDO

Oh! coraggio, oh costanza! oh terror!

TUTTI

Ah! qual serie di mali, d'affanni,

di sventure, d'errori, d'inganni,

nella vita ci tocca soffrir!

ORGANDO

E ostinata, non cedi, non cangi?

ELFRIDA

Padre... e tu mi disperi, e non piangi?

EGGARDO

Pensa... Ascolta.

ELFRIDA

Son vani, son tardi

pianti, affetti, lusinghe, rigor.

ADELVOLTO

(Questa scena d'orrore, e di duolo

farò solo, e ad un colpo finir.)

ELFRIDA

Mi vedrete trafitta, e spirante,

se tiranni il consorte, e l'amante

consolar m'impedite, e seguir.

TUTTI

Ah! qual serie di mali, d'affanni,

di sventure, d'errori, d'inganni,

nella vita ci tocca soffrir!

 

EGGARDO

E ben non partirà, calmati: il vuoi?  

Teco resti Adelvolto... ma s'esponga

de' suoi pari al giudizio.

ELFRIDA

Ah! questo, oh dio!

è un giudizio di sangue.

EGGARDO

E che? Lo brami

ricompensato ancor, perché tu l'ami?

Nega ch'è reo...

ORGANDO

Ch'è traditor...

EGGARDO

Ch'è ingrato...

ORGANDO

Mentitor...

EGGARDO

Seduttore...

ORGANDO

Ingannatore...

EGGARDO

Perfido... Io non fo torto,

né a te, né a lui... Comune

è quel giudizio a tutti. Io m'allontano,

libero sia: non chiede,

non sollecita il re... Tu se pretendi,

ch'assoluto egli sia, là lo difendi...

Eseguite...

(alle guardie che portano via Adelvolto condotto da Siveno)

ADELVOLTO

(Addio mondo; addio consorte.

Non respiro che morte.)

 

Adelvolto, guardie, Siveno ->

ELFRIDA

(Ah! qual tremendo  

fulmine mi percosse,

m'instupidì!...) Mio re... bagnata in pianto

ecco... al tuo piede Elfrida

(s'inginocchia davanti a Eggardo)

quella Elfrida, che amasti...

che pretendi d'amar... Di tanti eroi

rampollo illustre; abietta...

tremante... supplichevole... Per questa

potente man, che bacio umìl... per questo

piede, che abbraccio, il tuo fatal decreto

richiama... Oscura, ignota,

abbandonami a me: lasciami al mio

disperato Adelvolto... Il cielo, il padre

a me lo diede... È reo... ma la vendetta

a che giova un regnante?... Il suo rimorso,

il pentimento suo fra brevi istanti

l'avrà nelle miserie oppresso, e estinto...

EGGARDO

Ah! sorgi, eccelsa donna, ah! sorgi... Hai vinto...

Quanta beltà, quanta virtù mi toglie

l'ingrato, l'infedele,

perfido amico... È la sua gran discolpa,

il vederti, il conoscerti... Superbo

son io d'averti amato; e più che t'amo,

più apprezzo me: di te non ero indegno;

te 'l prova il mio perdono. In quante pene,

quante amarezze, ha involto

quel crudele...

 

<- Siveno

SIVENO

Ah signor... morì... Adelvolto

 

TUTTI
(fuorché Siveno)

Come?...  

ELFRIDA

Oh dio!

EGGARDO

(Cielo pietoso!)

TUTTI
(fuorché Siveno)

Giusto cielo!

SIVENO

Un ferro ascoso

trasse, strinse...

ELFRIDA

(Ahi qual tormento!)

SIVENO

Gridò Elfrida...

ELFRIDA

(Oh giuramento!

Mi prevenne...)

SIVENO

In sen l'immerse...

ELFRIDA

(Ah! mi chiama.)

TUTTI
(fuorché Siveno)

Non sofferse

viver più.

SIVENO

Cadde... spirò...

 

ELFRIDA

(Fedel ti seguirò. Del mio ritardo,  

ombra adorata, il tuo perdono imploro.)

(snuda il ferro, e vuol ferirsi, e Orgando la trattiene)

ORGANDO

Ferma...

ELFRIDA

Padre... ah! crudele... ah! sempre... Io moro...

EGGARDO

S'assista... si soccorra... il re... l'amante

a tutti voi l'affida...

Io tutto perderei, perdendo Elfrida.

 
(Elfrida sviene: Evelina, Orgando la sostengono e la collocano sopra un sedile di pietra, che circonda il piede di uno de' pilastri della scena)
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Stanze del castello.

Evelina, Osmondo
 

Osmondo, ascolta. Sai che ancora Orgando

Evelina
Osmondo ->

Misera Elfrida! A quale

Evelina ->

Spazioso, ma boschereccio steccato ad uso di tornei, e combattimenti, circondato da sedili erbosi in anfiteatro disposti; nel centro, loggia per spettatori distinti da una parte, dall'altra barriera principale per l'entrata de' combattenti.

(marcia militare, al suono della quale si spalanca la barriera)

<- Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie
Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie
<- Orgando
Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie, Orgando
<- Adelvolto

Vieni impostor. Se i rei

Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie, Orgando, Adelvolto
<- Elfrida, seguito di Elfrida

Re, padre, sposo e tutti voi, che a questa

Instupidisci, o padre?... Ora ritrovo

Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie, Orgando
Elfrida, Adelvolto, seguito di Elfrida ->

Orgando, i suoi trasporti

Eggardo, Siveno, Osmondo, cortigiani, domestici, seguito, guardie, Orgando ->

Galleria che conduce a diversi appartamenti.

Adelvolto
 

A qual misero stato

Adelvolto
<- Siveno

Adelvolto / A che torni

Adelvolto
Siveno ->

Grazie, o geni del ciel! Son pure al fine

Adelvolto
<- Elfrida

Odi Adelvolto... Esule il re ti vuole

Elfrida e Adelvolto
Un marmo istesso

Elfrida e Adelvolto
Le nostre ceneri
Elfrida
Adelvolto ->
Elfrida
<- Eggardo

Ah! Il re... Parmi confuso

Elfrida, Eggardo
<- Orgando

Indegna dell'esser tuo!

Elfrida, Orgando
Eggardo ->

Udisti? È aperta a te la via del trono

Elfrida e Orgando
Cangia pensier / Non devo
Elfrida, Orgando ->

Sala d'armi in uso fra gli antichi popoli del settentrione, dappertutto in simmetria alle pareti sospese; sopra i cornicioni, che reggono la volta, stendardi, e sventolanti bandiere; sul piano piramidi formate co' le stesse armi, e carri di guerra, che sostengono dei trofei.

Elfrida, Adelvolto, Evelina, domestici
 

Vieni mio ben: andiam; per me sei reo

Elfrida, Adelvolto, Evelina, domestici
<- Eggardo, Siveno, seguito, guardie

Scostati indegno

Elfrida, Adelvolto, Evelina, domestici, Eggardo, Siveno, seguito, guardie
<- Orgando, Osmondo

Questo, è il tenero addio, che chiedi, ingrata

Eggardo, Elfrida, Adelvolto, Orgando
Separate / O fermate, o mi sveno

E ben non partirà, calmati: il vuoi?

Elfrida, Evelina, domestici, Eggardo, seguito, Orgando, Osmondo
Adelvolto, guardie, Siveno ->

Ah! qual tremendo

Elfrida, Evelina, domestici, Eggardo, seguito, Orgando, Osmondo
<- Siveno

Fedel ti seguirò. Del mio ritardo

(Elfrida sviene)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima
Davanti alla porta principale del castello, prato grande, e ameno; vi si arriva per lunghi viali... Galleria, che a diversi appartamenti conduce. Vestibolo grandioso, che all'ingresso del castello corrisponde; è sostenuto da archi gotici, che... Giardino a piano d'alcuni appartamenti che da tre lati lo circondano; nel fondo è aperto in una loggia che... Stanze del castello. Spazioso, ma boschereccio steccato ad uso di tornei, e combattimenti, circondato da sedili erbosi in... Galleria che conduce a diversi appartamenti. Sala d'armi in uso fra gli antichi popoli del settentrione, dappertutto in simmetria alle pareti...
Atto primo

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