Atto primo

 

Scena prima

Piccola sala comune agli appartamenti del Bey e a quelli di sua Moglie. Un sofà nel mezzo.
Elvira seduta sul sofà. Presso a lei Zulma. All'intorno un coro di Eunuchi del serraglio. Indi Haly, poi Mustafà.

Bozzetti

 Q 

Elvira, Zulma, eunuchi

 
[Introduzione]

 N 

CORO

Serenate il mesto ciglio:  

del destin non vi lagnate.

Qua le femmine son nate

solamente per servir.

 

ELVIRA

Ah comprendo, me infelice!

che lo sposo or più non m'ama.

ZULMA

Ci vuol flemma: a ciò ch'ei brama

ora è vano il contraddir.

 

CORO

Qua le femmine son nate

solamente per servir.

 

<- Haly

HALY

Il bey.

ZULMA

Deh mia signora...

vi scongiuro...

ELVIRA

E che ho da far?

 
Entra Mustafà.

<- Mustafà

 

CORO

(Or per lei quel muso duro

mi dà poco da sperar.)

 

MUSTAFÀ

Delle donne l'arroganza,

il poter, il fasto insano,

qui da voi s'ostenta invano,

lo pretende Mustafà.

 

ZULMA

Su, coraggio, o mia signora.

HALY

È un cattivo quarto d'ora.

ELVIRA

Di me stessa or più non curo;

tutto omai degg'io tentar.

 

CORO

(Or per lei quel muso duro

mi dà poco da sperar.)

 

ELVIRA

Signor, per quelle smanie,

che a voi più non ascondo...

MUSTAFÀ

Cara, m'hai rotto il timpano:

ti parlo schietto e tondo.

ELVIRA

Ohimè...

MUSTAFÀ

Non vo' più smorfie.

Di te son so che far.

 

TUTTI GLI ALTRI E CORO

(Oh che testa stravagante!

Oh che burbero arrogante!)

MUSTAFÀ

Più volubil d'una foglia

va il mio cor di voglia in voglia

delle donne calpestando

le lusinghe e la beltà.

Insieme

TUTTI GLI ALTRI E CORO

Più volubil d'una foglia

va il suo cor di voglia in voglia

delle donne calpestando

le lusinghe e la beltà.

 
Recitativo

MUSTAFÀ

Ritiratevi tutti. Haly, t'arresta.  

ZULMA

(Che fiero cor!)

ELVIRA

(Che dura legge è questa!)

Elvira, Zulma, eunuchi ->

 

Scena seconda

Mustafà e Haly.

 

MUSTAFÀ

Il mio schiavo italian farai, che tosto  

venga, e m'aspetti qui... Tu sai, che sazio

io son di questa moglie,

che non ne posso più. Scacciarla... è male,

tenerla... è peggio. Ho quindi stabilito

ch'ella pigli costui per suo marito.

HALY

Ma come? Ei non è turco.

MUSTAFÀ

Che importa a me? Una moglie come questa,

dabben, docil, modesta,

che sol pensa a piacere a suo marito,

per un turco è un partito assai comune;

ma per un italian (almen per quanto

intesi da lui stesso a raccontare)

una moglie saria delle più rare.

Sai che amo questo giovine:

vo' premiarlo così.

HALY

Ma di Maometto

la legge non permette un tal pasticcio.

MUSTAFÀ

Altra legge io non ho, che il mio capriccio.

M'intendi?

Sfondo schermo ()

HALY

Signor sì...

MUSTAFÀ

Sentimi ancora.

Per passar bene un'ora io non ritrovo

una fra le mie schiave

che mi possa piacer. Tante carezze,

tante smorfie non son di gusto mio.

HALY

E che ci ho da far io?

MUSTAFÀ

Tu mi dovresti

trovar un'italiana. Ho una gran voglia

d'aver una di quelle signorine,

che dan martello a tanti cicisbei.

HALY

Io servirvi vorrei, ma i miei corsari...

l'incostanza del mar...

MUSTAFÀ

Se fra sei giorni

non me la trovi, e segui a far lo scaltro,

io ti faccio impalar.

(si ritira nel suo appartamento)

Mustafà ->

 

HALY

Non occorr'altro.

(via)

Haly ->

 

Scena terza

Lindoro solo, indi Mustafà.

<- Lindoro

 
[Cavatina]

 N 

LINDORO

Languir per una bella    

e star lontan da quella,

è il più crudel tormento

che provar possa un cor.

Forse verrà il momento;

ma non lo spero ancor.

Contenta quest'alma

in mezzo alle pene

sol trova la calma

pensando al suo bene,

che sempre costante

si serba in amor.

S

Sfondo schermo () ()

 
Recitativo

 

Ah, quando fia che io possa  

in Italia tornar? Ha omai tre mesi,

che in questi rei paesi

già fatto schiavo, e dal mio ben lontano...

 

<- Mustafà

MUSTAFÀ

Sei qui? Senti, italiano,  

vo' darti moglie.

LINDORO

A me?... Che sento!... (oh dio!)

Ma come?... in questo stato...

MUSTAFÀ

A ciò non déi pensar. Ebben?...

LINDORO

Signore,

come mai senza amore

si può un uomo ammogliar?

MUSTAFÀ

Bah, bah!... in Italia

s'usa forse così? L'amor dell'oro

non c'entra mai?

LINDORO

D'altri non so: ma certo

per l'oro io no 'l potrei...

MUSTAFÀ

E la bellezza?

LINDORO

Mi piace: ma non basta...

MUSTAFÀ

E che vorresti?

LINDORO

Una donna che fosse a genio mio.

MUSTAFÀ

Orsù: ci penso io. Vieni e vedrai

un bel volto, e un bel cor con tutto il resto.

LINDORO

(Oh pover amor mio! Che imbroglio è questo!)

 
[Duetto]

 N 

 

Se inclinassi a prender moglie  

ci vorrebber tante cose.

Una appena in cento spose

le può tutte combinar.

MUSTAFÀ

Vuoi bellezza, vuoi ricchezza?

Grazie? amore?... ti consola:

trovi tutto in questa sola.

È una donna singolar.

LINDORO

Per esempio, la vorrei

schietta... buona...

MUSTAFÀ

È tutta lei.

LINDORO

Due begli occhi.

MUSTAFÀ

Son due stelle.

LINDORO

Chiome...

MUSTAFÀ

Nere.

LINDORO

Guance...

MUSTAFÀ

Belle.

LINDORO

(D'ogni parte io qui m'inciampo,

d'ogni parte io mi confondo,

che ho da dire? che ho da far?)

MUSTAFÀ

Caro amico, non c'è scampo;

se la vedi, hai da cascar.

LINDORO

(Ah, mi perdo, mi confondo.

Quale imbroglio maledetto:

sento amor, che dentro il petto

martellando il cor mi va.)

MUSTAFÀ

Sei di ghiaccio? sei di stucco?

Vieni, vieni: che t'arresta?

Una moglie come questa,

credi a me, ti piacerà.

(viano)

Lindoro, Mustafà ->

 
 

Scena quarta

Spiaggia di mare.
In qualche distanza un vascello rotto ad uno scoglio e disalberato dalla burrasca, che viene di mano in mano cessando.
Varie Persone sul bastimento in atto di disperazione.
Arriva il legno dei Corsari; altri Corsari vengon per terra con Haly e cantano a vicenda i cori.
Indi Isabella e poi Taddeo.

Bozzetti

 Q 

persone

<- Haly, corsari I, corsari II

 
[Coro e Cavatina]

 N 

CORO I

Quanta roba! quanti schiavi!  

CORO II E HALY

Buon bottino! Viva, bravi.

Ci son belle?

CORO I

Non c'è male.

CORO II

Starà allegro Mustafà.

CORO I

Ma una bella senza uguale

è costei che vedi qua.

(tra lo stuolo degli schiavi e persone che sbarcano, comparisce Isabella. Haly co' suoi osservandola cantano a coro:)

<- Isabella

CORO I E HALY

È un boccon per Mustafà.

 

ISABELLA

Cruda sorte! Amor tiranno!    

Questo è il premio di mia fé:

non v'è orror, terror, né affanno

pari a quel ch'io provo in me.

Per te solo, o mio Lindoro,

io mi trovo in tal periglio.

Da chi spero, oh dio! consiglio?

chi soccorso mi darà?

S

Brano musicale ()

 

CORO

È una bella senza uguale,

è un boccon per Mustafà.

ISABELLA

Qua ci vuol disinvoltura.

Non più smanie, né paura:

di coraggio è tempo adesso,

or chi sono si vedrà.

Già so per pratica  

qual sia l'effetto

d'un sguardo languido,

d'un sospiretto...

So a domar uomini

come si fa.

Sien dolce o ruvidi,

sien flemma o foco,

son tutti simili

a presso a poco...

Tutti la bramano,

tutti la chiedono

da vaga femmina

felicità.

 
Recitativo

 

Già ci siam. Tanto fa. Convien portarla  

con gran disinvoltura.

Io degli uomini alfin non ho paura.

 
(alcuni corsari scoprono ed arrestano Taddeo)

<- Taddeo

TADDEO

Misericordia... aiuto... compassione...  

Io son...

HALY

Taci, poltrone.

Uno schiavo di più.

TADDEO

(Ah! son perduto!)

ISABELLA

Caro Taddeo...

TADDEO

Misericordia... aiuto!

ISABELLA

Non mi conosci più?

TADDEO

Ah!... sì... ma...

HALY

Dimmi.

Chi è costei?

TADDEO

(Che ho da dir?)

ISABELLA

Son sua nipote.

TADDEO

Sì, nipote... Per questo

io devo star con lei.

HALY

Di qual paese?

TADDEO

Di Livorno ambedue.

HALY

Dunque italiani?

TADDEO

Ci s'intende.

ISABELLA

E me n' vanto.

HALY

Evviva, amici.

Evviva.

ISABELLA

E perché mai tanta allegria?

HALY

Ah non so dal piacer dove io mi sia.

Di una italiana appunto

ha una gran voglia il bey. Cogli altri schiavi

venga con me. L'altra al bey fra poco.

Parte di voi, compagni,

condurrà questi due. Piova, o signora,

la rugiada del cielo

sopra di voi. Prescelta

da Mustafà... sarete, se io non sbaglio,

la stella e lo splendor del suo serraglio.

(via con alcuni corsari)

Haly, corsari I, persone ->

 

Scena quinta

Taddeo, Isabella e alcuni Corsari indietro.

 

TADDEO

Ah! Isabella... siam giunti a mal partito.  

ISABELLA

Perché?

TADDEO

Non hai sentito

quella brutta parola?

ISABELLA

E qual?

TADDEO

Serraglio.

ISABELLA

Ebben?...

TADDEO

Dunque bersaglio

tu sarai d'un bey? d'un Mustafà?

ISABELLA

Sarà quel che sarà. Io non mi voglio

per questo rattristare.

TADDEO

E la prendi così?

ISABELLA

Che ci ho da fare?

TADDEO

O povero Taddeo!

ISABELLA

Ma di me non ti fidi?

TADDEO

Oh! Veramente,

ne ho le gran prove.

ISABELLA

Ah! maledetto, parla.

Di che ti puoi lagnar?

TADDEO

Via, via, che serve?

Mutiam discorso.

ISABELLA

No: spiegati.

TADDEO

Preso

m'hai forse, anima mia, per un babbeo?

Di quel tuo cicisbeo...

di quel Lindoro... Io non l'ho visto mai,

ma so tutto.

ISABELLA

L'amai

prima di te: no 'l nego. Ha molti mesi

ch'ei d'Italia è partito; ed ora...

TADDEO

Ed ora

se ne gìa la signora

a cercarlo in Galizia...

ISABELLA

E tu...

TADDEO

Ed io

col nome di compagno

gliela dovea condur...

ISABELLA

E adesso?...

TADDEO

E adesso

con un nome secondo,

vo in un serraglio a far... Lo pensi il mondo.

 
[Duetto]

 N 

ISABELLA

Ai capricci della sorte    

io so far l'indifferente.

Ma un geloso impertinente

sono stanca di soffrir.

S

Brano musicale ()

TADDEO

Ho più flemma e più prudenza

di qualunque innamorato.

Ma comprendo dal passato

tutto quel che può avvenir.

ISABELLA

Sciocco amante è un gran supplizio.

TADDEO

Donna scaltra è un precipizio.

ISABELLA

Meglio un turco, che un briccone.

TADDEO

Meglio il fiasco, che il lampione.

ISABELLA

Vanne al diavolo, in malora!

Più non vo' con te garrir.

TADDEO

Buona notte: sì... Signora,

ho finito d'impazzir.

ISABELLA

(Ma in man de' barbari... senza un amico

come dirigermi?... Che brutto intrico!)

TADDEO

(Ma se al lavoro poi mi si mena...

come resistere, se ho poca schiena?)

ISABELLA E TADDEO

(Che ho da risolvere? che deggio far?)

TADDEO

Donna Isabella?...

ISABELLA

Messer Taddeo...

TADDEO

(La furia or placasi.)

ISABELLA

(Ride il babbeo.)

ISABELLA E TADDEO

Staremo in collera? che ve ne par?

 

 

Ah no: per sempre uniti,

senza sospetti e liti,

con gran piacer, ben mio,

sarem nipote e zio;

e ognun lo crederà.

TADDEO

Ma quel bey, signora,

un gran pensier mi dà.

ISABELLA

Non ci pensar per ora,

sarà quel che sarà.

(viano)

Taddeo, Isabella, corsari II ->

 
 

Scena sesta

Piccola sala, come alla scena prima.
Elvira, Zulma e Lindoro.

 Q 

Elvira, Zulma, Lindoro

 
Recitativo

ZULMA

E ricusar potresti  

una sì bella e sì gentil signora?

LINDORO

Non voglio moglie, io te l'ho detto ancora.

ZULMA

E voi, che fate là? Quel giovinotto

non vi mette appetito?

ELVIRA

Abbastanza provai, cosa è marito.

ZULMA

Ma già non c'è riparo. Sposo e sposa

vuol che siate il bey. Quando ha deciso

obbedito esser vuole ad ogni patto.

ELVIRA

Che strano umor!

LINDORO

Che tirannia da matto!

ZULMA

Zitto. Ei ritorna.

 

Scena settima

Mustafà e detti.

<- Mustafà, seguito

 

MUSTAFÀ

Ascoltami, italiano,  

un vascel veneziano

riscattato pur or, deve a momenti

di qua partir. Vorrai

in Italia tornar?

LINDORO

Alla mia patria?

Ah! qual grazia, o signor! Di più non chiedo.

MUSTAFÀ

Teco Elvira conduci, e te 'l concedo.

LINDORO

(Che deggio dir?)

MUSTAFÀ

Con essa avrai tant'oro

che ricco ti farà.

LINDORO

Giunto che io sia

nel mio paese... Allor... forse sposare

io la potrei...

MUSTAFÀ

Sì, sì, come ti pare.

Va' intanto del vascello

il capitano a ricercar, e digli

in nome mio, ch'egli di qua non parta

senza di voi.

LINDORO

(Pur che io mi tolga omai

da sì odiato soggiorno...

tutto deggio accettar.) Vado e ritorno.

(via)

Lindoro ->

 

Scena ottava

Mustafà, Elvira, Zulma, indi Haly.

 

ELVIRA

Dunque degg'io lasciarvi?  

MUSTAFÀ

Nell'Italia

tu starai bene.

ELVIRA

Ah che dunque io vada;

il mio cor...

MUSTAFÀ

Basta, basta:

del tuo cuore e di te son persuaso.

ZULMA

(Se c'è un burber egual, mi caschi il naso.)

 

<- Haly

HALY

Viva, viva il bey.  

MUSTAFÀ

E che mi rechi, Haly?

HALY

Liete novelle.

Una delle più belle,

spiritose italiane...

MUSTAFÀ

Ebben?...

HALY

Qua spinta

da una burrasca...

MUSTAFÀ

Sbrigati...

HALY

Caduta

testé con altri schiavi è in nostra mano.

MUSTAFÀ

Or mi tengo da più del gran sultano.

Presto: tutto raduna il mio serraglio

nella sala maggior. Ivi la bella

riceverò... Ah! Ah!... cari galanti,

vi vorrei tutti quanti

presenti al mio trionfo. Elvira, adesso

con l'italian tu puoi

affrettarti a partir. Zulma, con essi

tu pure andrai. Con questa signorina

me la voglio goder, e agli uomin tutti

oggi insegnar io voglio

di queste belle a calpestar l'orgoglio.

 
[Aria]

 N 

Già d'insolito ardore nel petto    

agitare, avvampare mi sento:

un ignoto soave contento

mi trasporta, brillare mi fa.

(ad Elvira)

Voi partite... Né più m'annoiate.

(a Zulma)

Tu va seco. Che smorfie... Ubbidite.

(ad Haly)

Voi la bella al mio seno guidate,

v'apprestate a onorar la beltà.

Al mio foco, al trasporto, al desio,

non resiste l'acceso cor mio:

questo caro trionfo novello

quanto dolce a quest'alma sarà.

S

 
(parte con Haly e séguito)

Mustafà, Haly, seguito ->

 

Scena nona

Elvira, Zulma, indi Lindoro.

 
Recitativo

ZULMA

Vi dico il ver. Non so come si possa  

voler bene ad un uom di questa fatta.

ELVIRA

Io sarò sciocca e matta...

ma l'amo ancor!

LINDORO

Madama, è già disposto

il vascello a salpar, e non attende

altri che noi... Voi sospirate?

ELVIRA

Almeno

che io possa anco una volta

riveder Mustafà. Sol questo io bramo.

LINDORO

Pria di partir dobbiamo

congedarci da lui. Ma s'ei vi scaccia,

perché l'amate ancor? Fate a mio modo.

Affrettiamci a partir allegramente.

Voi siete finalmente

giovine, ricca e bella, e al mio paese

voi troverete quanti

può una donna bramar mariti e amanti.

 
 

Scena decima

Sala magnifica. A destra, un sofà pe 'l bey. In prospetto, una ringhiera praticabile, sulla quale si vedono le Femmine del serraglio.
Mustafà seduto. All'intorno, Eunuchi che cantano il coro; indi Haly.

 Q 

Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi

 
[Finale I]

 N 

CORO

Viva, viva il flagel delle donne,  

che di tigri le cangia in agnelle.

Chi non sa soggiogar queste belle

venga a scuola dal gran Mustafà.

 

<- Haly

HALY

Sta qui fuori la bella italiana.

MUSTAFÀ

Venga... venga...

CORO

Oh che rara beltà.

 

Scena undicesima

Isabella, Mustafà, gli Eunuchi.

<- Isabella

 

ISABELLA

(Ohi! che muso, che figura!  

Quali occhiate!... Ho inteso tutto.

Del mio colpo or son sicura.

Sta a veder quel che io so far.)

Brano musicale ()

MUSTAFÀ

(Oh che pezzo da sultano!

Bella taglia!... viso strano...

Ah m'incanta... m'innamora

ma bisogna simular.)

ISABELLA

Maltrattata dalla sorte,

condannata alle ritorte...

Ah voi solo, o mio diletto,

mi potete consolar.

MUSTAFÀ

(Mi saltella il cuor nel petto.

Che dolcezza di parlar!)

ISABELLA

(In gabbia è già il merlotto,

né mi può più scappar!)

MUSTAFÀ

(Io son già caldo e cotto,

né mi so più frenar.)

 

Scena dodicesima

Taddeo respingendo Haly, che vuole trattenerlo, e detti.

<- Taddeo

 

TADDEO

Vo' star con mia nipote,  

io sono il signor zio.

M'intendi? Sì, son io.

Va' via: non mi seccar.

Signor... monsieur... eccellenza...

(Ohimè... qual confidenza!

Il turco un cicisbeo

comincia a diventar.

Ah, chi sa mai, Taddeo,

quel ch'or ti tocca a far?)

HALY

Signor, quello sguaiato...

MUSTAFÀ

Sia subito impalato.

TADDEO

Nipote... ohimè... Isabella,

senti, che bagatella?

ISABELLA

Egli è mio zio.

MUSTAFÀ

Cospetto!

Haly, lascialo star.

ISABELLA

Caro, capisco adesso

che voi sapete amar.

MUSTAFÀ

Non so che dir, me stesso

cara, mi fai scordar.

HALY

(Costui dalla paura

non osa più parlar.)

TADDEO

(Un palo a dirittura?

Taddeo, che brutto affar!)

 

Scena tredicesima

Lindoro, Elvira, Zulma e detti.

<- Lindoro, Elvira, Zulma

 

LINDORO, ELVIRA E ZULMA

Pria di dividerci da voi, signore,  

veniamo a esprimervi il nostro core,

che sempre memore di voi sarà.

ISABELLA

(Oh ciel!)

LINDORO

(Che miro!)

ISABELLA

(Sogno?)

LINDORO

(Deliro?

Quest'è Isabella!)

ISABELLA

(Questi è Lindoro!)

LINDORO

(Io gelo.)

ISABELLA

(Io palpito.)

ISABELLA E LINDORO

(Che mai sarà?

Amore, aiutami per carità.)

ELVIRA, ZULMA E HALY

Che cosa è stato?

MUSTAFÀ E TADDEO

Che cosa avete?

ELVIRA, ZULMA E HALY

Confusa e stupida non rispondete?

Non so comprendere tal novità.

Insieme

MUSTAFÀ E TADDEO

Confuso e stupido non rispondete?

Non so comprendere tal novità.

 

ISABELLA E LINDORO

(Amore, aiutami per carità.)

 

ISABELLA

Dite: chi è quella femmina?

MUSTAFÀ

Fu sino ad or mia moglie.

ISABELLA

Ed or?

MUSTAFÀ

Il nostro vincolo

cara, per te si scioglie:

questi, che fu mio schiavo,

si dée con lei sposar.

ISABELLA

Col discacciar la moglie

da me sperate amore?

Questi costumi barbari

io vi farò cangiar.

 

ISABELLA

Resti con voi la sposa...

MUSTAFÀ

Ma questa non è cosa.

ISABELLA

Resti colui mio schiavo.

MUSTAFÀ

Ma questo non può star.

ISABELLA

Andate dunque al diavolo,

voi non sapete amar.

MUSTAFÀ

Ah no... m'ascolta... acchetati...

(Costei mi fa impazzar.)

ELVIRA, ZULMA E LINDORO

(ridendo)

(Ah! di leone in asino

lo fe' costei cangiar.)

 

ISABELLA, ELVIRA E ZULMA

Nella testa ho un campanello

che suonando fa dindin.

MUSTAFÀ

Come scoppio di cannone

la mia testa fa bumbum.

TADDEO

Sono come una cornacchia

che spennata fa crà crà.

LINDORO E HALY

Nella testa un gran martello

mi percuote e fa tac tà.

TUTTI

Va sossopra il mio cervello

sbalordito in tanti imbrogli;

qual vascel fra l'onde e scogli

io sto presso a naufragar.

Insieme

CORO

Va sossopra il suo cervello

sbalordito in tanti imbrogli;

qual vascel fra l'onde e scogli

ei sta presso a naufragar.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

Piccola sala comune agli appartamenti del Bey e a quelli di sua Moglie; un sofà nel mezzo.

Elvira, Zulma, eunuchi
 

[Introduzione]

Coro di eunuchi, Elvira, Zulme, poi Haly e Mustafà
Serenate il mesto ciglio
Elvira, Zulma, eunuchi
<- Haly
 
Elvira, Zulma, eunuchi, Haly
<- Mustafà
 

Ritiratevi tutti. Haly, t'arresta

Haly, Mustafà
Elvira, Zulma, eunuchi ->

Il mio schiavo italian farai

Haly
Mustafà ->

Haly ->
<- Lindoro

[Cavatina]

Ah, quando fia che io possa

Lindoro
<- Mustafà

Sei qui? Senti, italiano

[Duetto]

Lindoro, Mustafà ->

Spiaggia di mare; in qualche distanza un vascello rotto ad uno scoglio e disalberato dalla burrasca, che viene di mano in mano cessando.

persone
 

(varie persone sul bastimento in atto di disperazione; arriva il legno dei corsari; altri corsari vengon per terra)

persone
<- Haly, corsari I, corsari II

[Coro e Cavatina]

(schiavi e persone che sbarcano)

persone, Haly, corsari I, corsari II
<- Isabella
 

Già ci siam. Tanto fa. Convien portarla

(alcuni corsari scoprono ed arrestano Taddeo)

persone, Haly, corsari I, corsari II, Isabella
<- Taddeo

Misericordia... aiuto... compassione

corsari II, Isabella, Taddeo
Haly, corsari I, persone ->

Ah! Isabella... siam giunti a mal partito

[Duetto]

Isabella e Taddeo
Ai capricci della sorte
Taddeo, Isabella, corsari II ->

Piccola sala, come alla scena prima.

Elvira, Zulma, Lindoro
 

E ricusar potresti

Elvira, Zulma, Lindoro
<- Mustafà, seguito

Ascoltami, italiano

Elvira, Zulma, Mustafà, seguito
Lindoro ->

Dunque degg'io lasciarvi?

Elvira, Zulma, Mustafà, seguito
<- Haly

Viva, viva il bey

[Aria]

Elvira, Zulma
Mustafà, Haly, seguito ->

Vi dico il ver. Non so come si possa

Sala magnifica; a destra, un sofà pel bey; in prospetto, una ringhiera praticabile.

Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi
 

[Finale I]

Coro di eunuchi, Haly e Mustafà
Viva, viva il flagel delle donne
Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi
<- Haly
 
Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi, Haly
<- Isabella
Isabella e Mustafà
Ohi! che muso, che figura!
Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi, Haly, Isabella
<- Taddeo
Taddeo, Haly, Mustafà e Isabella
Vo' star con mia nipote
Mustafà, femmine del serraglio, eunuchi, Haly, Isabella, Taddeo
<- Lindoro, Elvira, Zulma
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima
Piccola sala comune agli appartamenti del Bey e a quelli di sua Moglie; un sofà nel mezzo. Spiaggia di mare; in qualche distanza un vascello rotto ad uno scoglio e disalberato dalla burrasca, che... Piccola sala, come alla scena prima. Sala magnifica; a destra, un sofà pel bey; in prospetto, una ringhiera praticabile. Piccola sala come nell'atto primo. Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia deliziosa in prospetto, che corrisponde... Piccola sala, come alla scena prima dell'atto secondo. Appartamento magnifico come alla scena quinta.
[Introduzione] [Cavatina] [Duetto] [Coro e Cavatina] [Duetto] [Aria] [Finale I] [Introduzione] [Cavatina] [Coro] [Aria] [Cavatina] [Quintetto] [Aria] [Terzetto] [Coro, Recitativo e Rondò] [Finale II]
Atto secondo

• • •

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