Atto terzo

 
La pugna.
 

Scena prima

Luogo presso l'esterno delle mura di Roma: vedesi nel fondo parte dell'accampamento albano: la notte è vicina al suo termine.
Curiazio giacente, con la testa appoggiata al proprio scudo, e qual persona sorpresa da breve sonno.

 Q 

Curiazio

 

 

All'occaso volgea  

l'astro del giorno... differita quindi

fu la tenzon... Camilla,

e dove il trafugato

mio brando rechi?... Alle infernali Erinni

tu lo consacri!... Deh!...

(svegliandosi e balzando in piedi)

Già rompe l'alba!... ~

Si pugnerà fra poco...

Orrida pugna! Né di morte invoco

per me l'aita! In core

fratricida, e nemico

d'Alba sarei! Pur della morte istessa

la vittoria m'appresta

vita, oh! quanto più cruda e più funesta!

 

Ahi! Come a lei mostrarmi  

orbata dei germani?

Del sangue lor grondarmi

vedrebbe ognor le mani!

Ohimè! Fuggir, nascondermi

fia d'uopo agli occhi suoi!...

Barriera insuperabile

s'innalzerà fra noi!...

D'amaro, eterno pianto

a lei cagion sarò!

M'aborrirà cotanto

quanto sinor m'amò!

Chi vien?...

 

Scena seconda

Camilla, Sabina, e detto.

<- Camilla, Sabina

 

CAMILLA

Son io... ravvisami.  

(lasciando cadere il suo velo)

CURIAZIO

Fia ver?... Camilla!... Io tremo!...

CAMILLA

Ah! Sì, Camilla, o barbaro,

cui senza dir l'estremo

addio, fuggisti!

CURIAZIO

Ahi misero!...

Di sì terribil ora

vieni le ambasce a rendermi

più disperate ancora?

Fuggi...

SABINA

L'ascolta...

CURIAZIO

Involati...

SABINA

Fratel!

CURIAZIO

S'appressa omai

il gran momento!...

CAMILLA

Arrestati...

(con tutta la forza della disperazione)

Me viva, non andrai

all'esecrata, orribile

tenzon...

CURIAZIO

Che?...

CAMILLA

No...

CURIAZIO

Deliri!

CAMILLA

(cangiando tono, e prorompendo in lacrime)

Pietà del mio delirio

ti prenda... o fa ch'io spiri,

qui del tuo ferro vittima,

a' piedi tuoi...

CURIAZIO

Camilla!...

Sorgi...

CAMILLA

T'arrendi, o svenami...

CURIAZIO

La mia ragion vacilla!...

(odesi lontano fragore, ed il passo affrettato di gente in armi)

 

Qual suon?...

 

Scena terza

Guerrieri albani, e detti.

<- guerrieri albani

 

ALBANI

Che fai, Curiazio?  

In campo i tre romani

già si mostraro... accorsero

i prodi tuoi germani...

Te l'uno e l'altro esercito

attende!...

CURIAZIO

Oh mio rossor!...

(squillano le trombe)

CAMILLA E SABINA

Numi!

ALBANI

Le trombe squillano?...

CURIAZIO

Io volo!...

CAMILLA

Un detto ancor...

 

CURIAZIO

Non l'odi? Vil mi chiama

di quelle trombe il suono!...

Ah! No, che tal non sono...

in breve il mostrerò...

Vieppiù divampa, e t'ama

or che ti perde il core...

ma il ciel, l'averno, amore

rendermi vil non può!

 

CAMILLA

L'acciar mi vibra in core...

morte sol chieggo, e vo'...

ALBANI

Alba nel tuo valore

il suo destin fidò.

SABINA

Compresa di terrore

che far, che dir non so!...

(le trombe squillano più forte)

ALBANI

Vieni... t'appella onore...

CURIAZIO

Addio... per sempre!...

(sciogliendosi a viva forza da Camilla, e spingendola nelle braccia di Sabina)

CAMILLA

Ahimè!

CURIAZIO

O vinto, o vincitore,

morto son io per te!...

 
(fuggendo rapidamente seguìto dagli albani)

Curiazio, guerrieri albani ->

 
 

Scena quarta

Vestibolo nelle case degli Orazi.
Il Vecchio Orazio.

 Q 

Vecchio Orazio

 

 

Sull'alto delle mura ognun de' prodi  

corse a veder lo scontro... io sol non oso!...

Io sol!... Pe' figli miei

non tremo: tremo per la patria! O dèi,

sol per essa v'imploro... Ah! Ch'io non debba,

anzi che taccia il sole,

dir: troppo vissi!

 

Scena quinta

Alcuni vecchi Congiunti degli Orazi, e detto.

<- congiunti degli Orazi

 

CONGIUNTI

(inoltrandosi, con segni di vivo rammarico)  

Oh Roma!...

Oh sciagura!...

VECCHIO ORAZIO

Di gel m'empì le vene

quel grido!... Ebben?...

UN CONGIUNTO

Siam vinti!

UN ALTRO

Alba trionfa!

VECCHIO ORAZIO

Estinti

caddero i figli adunque.

UN CONGIUNTO

Un sol ne resta!

UN ALTRO

Di Sabina lo sposo...

VECCHIO ORAZIO

Infin ch'ei vive,

vive di Roma la speranza!

CONGIUNTI

Ei fugge.

VECCHIO ORAZIO

Oh vile!... Oh di mia stirpe

obbrobrio eterno! Un figlio mio... fuggire!

QUALCHE CONGIUNTO

Sol, contro tre, che far dovea?

VECCHIO ORAZIO

Morire.

 

Oh! Se morendo, s'ei prolungato  

avesse almeno il gran cimento,

l'aspro servaggio almen tardato

di Roma avrebbe qualche momento!

Sul padre antico, e sui Romani

di quel codardo l'onta piombò!

Ma tanta infamia con queste mani

nel sangue indegno io laverò!

 
(odonsi liete grida, che ripetono)

GRIDA

Roma!... Vittoria!...

VECCHIO ORAZIO

Sull'aure udia

voci di gioia!

CONGIUNTI

Numi!

 

Scena sesta

Alcuni Senatori, e detti.

<- alcuni senatori

 

VECCHIO ORAZIO

Che avvenne?...  

SENATORI

Tuo figlio ha vinto.

VECCHIO ORAZIO

Ei?... Non fuggia?...

SENATORI

Tal simulando gli allori ottenne.

Ad inseguirlo mosser gli Albani,

ma no 'l raggiunsero nel punto istesso:

allor quel prode i tre germani

un trafiggea dell'altro appresso.

ORAZI

Oh Roma!...

VECCHIO ORAZIO

Oh figlio!... Ed io potea?...

con lagrime di gioia e di tenerezza

fu stolta l'ira che surse in me...

Ah! Rammentarmi ognor dovea

ch'era il mio sangue trasfuso in te!...

Piango... ma queste lagrime

onta non sono al ciglio...

non deve a Roma asconderle

romano genitor.

Non è mia sola gloria

vittorioso un figlio:

di quei che spenti caddero

superbo io vado ancor!

 

SENATORI

Vieni... corriamo al tempio...

ti brama il re, ti chiede...

vieni, e de' numi al piede

s'attenda il vincitor.

 
(partono)

alcuni senatori, Vecchio Orazio, congiunti degli Orazi ->

 
 

Scena settima

Piazza contigua alla porta Capena.
Essa è ingombra di Popolo, e di parte dell'Esercito: si avanza
Orazio trionfante, circondato dalle spoglie de' Curiazi; lo seguono tutti gli ordini del Sacerdozio, il Senato, ed i principali Duci. Intanto, al fragore delle trombe vittoriose, cantasi il seguente coro:

Bozzetti

 Q 

popolo, esercito

<- Orazio, sacerdoti, senatori, duci

 

CORO

Salve, guerrier magnanimo,  

nume primier di Roma:

prezzo è di tua vittoria

Alba sommessa e doma:

e come fia di Romolo

eterna la città.

Eterna la memoria

del tuo valor sarà!

 

ORAZIO

Vincesti, o Roma! Il fato,  

di tua grandezza il braccio mio strumento

volle ~ ed il sangue de' fratelli miei...

(è commosso, ma vincendo sé medesimo, ed accennando agli altri di seguirlo, aggiunge rapidamente)

Al Campidoglio...

 

Scena ultima

Camilla accorrendo scarmigliata, e nell'estremo disordine, e detti.

<- Camilla

 

CAMILLA

No: t'arresta...  

GLI ALTRI

Oh dio!...

CAMILLA

Altra vittima ancora, ed altro sangue

domanda il suo trionfo!...

(facendosi più dappresso al fratello, ed offrendogli il petto)

Vibra la spada.

ORAZIO

Sciagurata!...

CAMILLA

Numi!

Le spoglie di Curiazio!... Ahi vista!... I lumi

covrimi o notte de' sepolcri...

(gettandosi quasi priva di sentimento sulle spoglie di Curiazio)

ORAZIO

Ah! Vinci,

vinci la dura prova, e di costanza

l'esempio mio ti parli...

Cede a pubblico ben, privato lutto:

mostri che sei romano il ciglio asciutto.

 

CAMILLA

Dammi, se a queste lagrime  

vuoi tu ch'io ponga freno,

un cor di tigre o d'aspide,

che al tuo somigli appieno.

Amarlo eternamente

fu il voto mio più ardente!...

Eternamente piangerlo

è il ben che a me restò.

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ORAZIO

E del trionfo ai cantici

dolore e pianto unisci?

Cinto del sacro lauro

portarmi oltraggio ardisci?

Roma, punir dovrei

innanzi a te costei:

ma stolta ell'è, compiangerla,

e non punirla io vo'.

 

ALCUNI DEL POPOLO

(interponendosi, e cercando allontanarla)

Ti calma, o donna, e renditi

ai lari tuoi...

CAMILLA
(con sarcasmo)

Ben dite!

Non denno il vostro giubilo

turbar querele ardite!

POPOLO

È d'uopo al fato arrendersi!

ORAZIO

L'impero di te stessa

riprendi, e fine ai gemiti,

lo devi a Roma...

CAMILLA

(con fremito represso)

Ad essa?

E de' miei danni origine

non fu l'altera?...

GLI ALTRI

Oh ciel!...

CAMILLA

Non immolasti, o barbaro,

a Roma il mio fedel?...

(prorompendo in tutta la forza di un cieco furore)

Ah! Su lei tremendo foco

piova l'ira onnipossente!...

Tal che tutta sia tra poco

del mio ben il rogo ardente!

Sopravvivere al suo fato

un istante a me sia dato...

contemplare le ruine!

E di giubilo morir!

 

ORAZIO

Empia donna!... Ed io t'udiva,

né cadesti ancor svenata?

Oh! Nel sen che ti nudriva

morta fossi, pria che nata!...

Ho le furie in cor d'Averno...

nulla intendo... nulla scerno...

Sol di Roma veggo il nume,

che m'accenna di ferir!

 

SACERDOTI
(ad Orazio)

Scelleragin così nera

deve il ciel, non tu punir...

POPOLO
(a Camilla)

Vanne, fuggi, e Roma intera

più non debba inorridir...

CAMILLA

(nel suo delirio strappa ad Orazio il serto d'alloro, e lo calpesta)

Ti calpesto, infame alloro...

SACERDOTI

Scellerata!

ORAZIO

Oh mio furor!...

(sguainando la spada, e avventandosi a Camilla)

CAMILLA

Ah!

(fuggendo)

ORAZIO

Perversa!...

 
Liberandosi da taluno che tenta rattenerlo, la raggiunge, e cacciandole una mano fra le chiome, le immerge il brando nel cuore.
 

DONNE

Cielo!...

CAMILLA

Io moro!...

DONNE

Che facesti?...

GLI ALTRI

Quale orror!

 
Camilla cade fra le braccia d'alcune Donne: tutti sono compresi di raccapriccio.
 

CAMILLA

Sento... l'estremo... anelito!...

i rai... m'adombra... un... velo!... ~

A te perdono... Orazio...

Roma, perdoni... a me... ~

(raccogliendo le forze)

Mio ben... ti seguo... attendimi...

ah! Non mentiva il cielo!...

Ecco... gli dèi m'uniscono

eternamente... a... te!

 

CORO

Fu col tuo sangue, o misera,

deterso appien l'errore...

già perdonò la patria. ~

Eterna pace a te!

 

ORAZIO

Un gel di morte scorrere

mi sento in mezzo al core!...

Ahi!... tanto dunque, o Roma,

costar dovevi a me!

 
Camilla spira, Orazio si copre il volto col pallio: lutto universale.
 
 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Luogo presso l'esterno delle mura di Roma; vedesi nel fondo parte dell'accampamento albano; la notte è vicina al suo termine.

Curiazio
 

All'occaso volgea

Curiazio
<- Camilla, Sabina
Camilla, Curiazio e Sabina
Son io... ravvisami

(odesi lontano fragore, ed il passo affrettato di gente in armi)

 
Curiazio, Camilla, Sabina
<- guerrieri albani

(squillano le trombe)

 

(le trombe squillano più forte)

 
Camilla, Sabina
Curiazio, guerrieri albani ->

Vestibolo nelle case degli Orazi.

Vecchio Orazio
 

Sull'alto delle mura ognun de' prodi

Vecchio Orazio
<- congiunti degli Orazi

Oh Roma! Oh sciagura!...

Vecchio Orazio, poi grida e Congiunti
Oh! Se morendo, s'ei prolungato
Vecchio Orazio, congiunti degli Orazi
<- alcuni senatori
alcuni senatori, Vecchio Orazio, congiunti degli Orazi ->

Piazza contigua alla porta Capena.

popolo, esercito
 
popolo, esercito
<- Orazio, sacerdoti, senatori, duci

(fragore di trombe vittoriose)

Vincesti, o Roma! Il fato

popolo, esercito, Orazio, sacerdoti, senatori, duci
<- Camilla

No: t'arresta / Oh dio!

Camilla e Orazio, poi Tutti
Dammi, se a queste lagrime

(Orazio raggiunge Camilla e le immerge il brando nel cuore)

 

(Camilla spira)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ultima
Parte di Roma in vicinanza delle mura: nel prospetto il tempio di Giano aperto. Vestibolo nelle case degli Orazi. Intorno del tempio di Venere. Vestibolo nelle case degli Orazi. Vasta pianura fuori le porte di Roma, e limitrofa ai due accampamenti. Orrida caverna a piè dell'Aventino, a cui si discende per lunga serie di scalini incavati nel vivo masso: le... Luogo presso l'esterno delle mura di Roma; vedesi nel fondo parte dell'accampamento albano; la notte è... Vestibolo nelle case degli Orazi. Piazza contigua alla porta Capena.
Atto primo Atto secondo

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