Il ballo in maschera

 

Scena prima

Una stanza del palazzo di Hamilton, con porte chiuse, ed una finestra in fondo.
Amelia svenuta sopra un sofà, quindi Hamilton.

Immagine d'epoca ()

 Q 

Amelia

 

AMELIA

(riavendosi)

Respiro ancor?... Dove son io?  

(osservando le porte chiuse)

~ Le mura

domestiche... prigione

or fatte a me!

(guardando alla finestra)

Lung'ora

del giorno scorse!...

(odesi aprire una porta)

Oh dio!... Chi vien?...

(entra Hamilton)

<- Hamilton

 

(La morte!)  

HAMILTON

(rinchiude la porta, quindi ripone la spada su un tavolino: Amelia trasalisce)

A ragion di spavento

ricolma sei...

AMELIA

Deh!...

HAMILTON

Giunse il tuo momento.

(Amelia cade in ginocchio)
 

 

Sì, perversa... a' piedi miei!  

Nella polvere ch'io premo!...

(Amelia fa un gesto di preghiera)

 

Me non già, pregar tu déi

ora il giudice supremo...

io ferisco, non perdono.

AMELIA

Calma... Ah! Calma un cieco sdegno...

qual tu pensi... rea non sono...

HAMILTON

(più fremente, ed afferrandola per un braccio)

Giura adunque, che l'indegno

tu non ami...

(Amelia è presa da un tremito in tutta la persona)

 

A dio lo giura.

AMELIA

(Ciel!...)

HAMILTON

Non osi!

AMELIA

(Oh mio terror!)

HAMILTON

All'inferno, moglie impura,

ti consacro!...

(prende la spada, la trae dalla vagina, e si avventa per ucciderla)

AMELIA

Ah!...

(con grido acutissimo)

M'odi ancor...

Pria che mi chiuda il gelido

sonno di morte il ciglio,

deh! Riveder concedimi

l'ultima volta il figlio!

Lascia che al sangue mio

dica l'eterno addio!...

Pensa che in breve il misero

più madre non avrà!

HAMILTON

(A quale orrendo strazio

è condannato un padre!... ~

Nega la man trafiggere...

la sciagurata è madre!

Arcano turbamento

io provo al suo lamento!

Sugli occhi miei di lagrime

ha steso un vel pietà!)

 

Scena seconda

Un Servo e detti.

<- Servo

 

SERVO

(porgendo un foglio al duca; riconoscendo il carattere e con sorpresa)

Il Reggente.  

(si ritira: Hamilton legge fremendo)

Servo ->

AMELIA

(Qual m'investe

nuovo palpito di morte!)

HAMILTON

Alle splendide sue feste

ei t'invita.

(con amaro sorriso)

AMELIA

(Cielo!...)

HAMILTON

(dopo aver presa una terribile risoluzione)

A corte,

o duchessa, tu ne andrai.

AMELIA

Io?... Che dici?... Ah! Pensa...

HAMILTON

Il vo'!

(con ira repressa)

Rivederlo tu potrai!

Ed io pur colà sarò! ~

 

 

(prorompe)

Trema, trema!... In me lo sdegno

quasi adegua il rio trascorso!...

Va', per ora io ti consegno

a te stessa, al tuo rimorso:

non t'uccido, ma ti serbo

a supplizio ancor più acerbo;

ma gl'istanti che vivrai

tante morti fian per te!

AMELIA

Ah! Crudele! Intendo, intendo

ove accenna il tuo furore!...

D'un sol guardo io veggo, io scendo

negli abissi del tuo core!...

I destini aver nemici

colpa è dunque agl'infelici?

Ah! Purtroppo in questa terra,

più giustizia no, non v'è!

 
(al cenno di Hamilton Amelia si ritira, egli la segue)
 
 

Scena terza

Stanza segreta, o gabinetto d'armi in una torre del palazzo di Hamilton.
Hamilton solo.

 Q 

Hamilton

 

 

Muoia. ~ Su questa fronte  

il disonor stampò!... Muoia ~ qual vita

a me stesso preparo!...

Un'ombra insanguinata

turberà le mie notti!... Ed omicida

m'udrò chiamar da spaventose grida!...

Inorridisco! ~ E non potrei?... Che l'aura

il detto non ascolti! E non potrei,

a tutti ignoto, fra lontane balze,

le mie vendette abbandonando a dio,

col figlio mio fuggir?...

(s'arresta ad un tratto)

Col figlio... mio!...

(il fremito convulso onde pronuncia queste parole, ed i suoi lineamenti sconvolti palesano quale orrido sospetto agita l'animo suo; egli si copre il volto con le mani tremanti, ed un sordo gemito fugge dal suo petto)

 

Nuova ferita, cruda, profonda  

un rio sospetto in sen m'aprì!...

Dell'atra notte che mi circonda

l'ultima stella impallidì! ~

Ai neri eccessi d'ire tremende

ah! non aveva formato il cor!

M'astringe al sangue, crudel mi rende

un'empia donna, un traditor!

Sfondo schermo () ()

 

Scena quarta

Howe, Kilkardy, Congiurati e detto.

<- Howe, Kilkardy, congiurati

 

HOWE

Eccone fidi al tuo convegno:  

un'alma in tutti si mostrerà.

KILKARDY

Qui nel segreto, il nostro sdegno.

CORO

Voci di morte favellerà.

HAMILTON

Ardire! Amici, ardire!

Ed il sol che tramonta,

doman per lui non sorgerà.

 

GLI ALTRI

Ti spiega.  

HAMILTON

M'udite. Al primo albor fui nel suo tetto.

E l'ire mie nel petto

così celai, che in securtà lo stolto

appien si crede: alla notturna festa

egli sarà, di larve

chiusi la fronte, ivi si tragga, ed ivi

tra il tumulto de' balli

scenda il gran colpo.

GLI ALTRI

Ah! Sì!...

HAMILTON

La man qual fia

che brandisca il pugnal?

HOWE E KILKARDY

La mia.

CORO

La mia.

HAMILTON

La contesa previdi.

HOWE

Ebben?...

HAMILTON

La sorte

scelga: imiti ciascun l'esempio mio.

 
(egli scrive il suo nome e getta la scheda che lo contiene entro l'urna: tutti lo imitano. Ad un cenno di Hamilton, Kilkardy agita l'urna, ed Howe vi estrae una scheda)
 

HOWE
(legge)

«Hamilton»...

HAMILTON

Che?... Fia ver?

GLI ALTRI

T'elesse iddio.

 

HAMILTON
(subito con tutta la forza d'impetuoso fiume)

Già scaglio il ferro vindice  

in sen di quel perverso...

Lo veggio nella polvere

tutto di sangue asperso...

Ecco già spira l'anima

infida, maledetta...

(ebbro di gioia feroce)

piacer della vendetta

io già ti sento in me!

È giunta, è giunta, o perfido,

l'ora fatal per te.

 
(partono tutti con Hamilton)

Hamilton, Howe, Kilkardy, congiurati ->

 
 

Scena quinta

Una sala degli appartamenti destinati alla festa, che si dà nel palazzo del Reggente: in fondo ampie scale che mettono alle gallerie superiori, ove sono le orchestre. Dappertutto rifulgono vaghi innumeri doppieri.
Dame e Cavalieri, altri mascherati, altri in ricco abbigliamento da corte, quindi una persona foggiata da Negromante; da ultimo una Signora in domino bianco.

 Q 

dame e cavalieri, Oscar, Amelia

 

CORO

Apra il varco all'esultanza  

ogni labbro ed ogni cor:

nell'ebbrezza della danza

fugge il tempo, e ride amor.

OSCAR
(negromante, con tono enfatico)

Piazza, o maschere, al veggente,

che del fato il vel squarciò,

che ne' cori della gente

a sua voglia legger può.

(tutti pieni di curiosità si fanno a lui d'intorno)
 

(ad una signora mascherata)  

Mascherina, qui d'amore

ti condusse il pizzicore ~

altro grado tu chiedesti

vana speme t'alimenta. ~

(ad una dama senza maschera)

Tu venti anni aver protesti?

Indovino che n'hai trenta. ~

(ad un cavaliere)

In tua moglie appien tu fidi?

Uom più credulo non vidi! ~

La tua bella, o amante annoso,

l'oro tuo sol pregia in te. ~

(ad una donna che sembra preoccupata)

Non è vero che il tuo sposo

ama un'altra: ei n'ama tre...

 

LE DAME

Oh! L'ardito!...

CAVALIERI

L'insolente!...

TUTTI

Qual può mai cotanto osar?...

ALCUNO

(osservandolo attentamente)

Fosse il paggio del Reggente?

(il negromante cerca fuggire)

TUTTI

Ferma!... Ferma!... È Oscar! È Oscar!...

(lo accerchiano e gli tolgono la maschera. Oscar è pieno di confusione e dispetto. Imitando il tuono enfatico di Oscar:

 

Piazza, o maschere, al veggente

che del fato il vel squarciò;

che ne' cori della gente,

a sua voglia legger può!

tirandolo or da un lato, ora dall'altro, si beffano di lui e gli ridono sul viso)

OSCAR

(L'arti mie qui son derise!...

Il dispetto m'avvampò!...

Ma celato in altre guise,

vendicarmi appien saprò!)

 
(una signora in domino bianco. Ella traversa la sala come in cerca d'alcuno, ed avvistasi di Oscar, frettolosamente volgesi ad esso)

AMELIA

Oscar?

(traendolo in disparte e togliendosi un momento la maschera)

(tutto il dialogo piano fra essi e rapidamente)

OSCAR

Duchessa!...

AMELIA

Quai sembianze, dimmi,

il tuo signor vestì?

(un movimento negativo di Oscar)

AMELIA

Tronca gl'indugi...

Una grazia m'è d'uopo

sollecitar.

OSCAR

Ma segretezza!...

AMELIA

Parla...

OSCAR

S'avvolge in nero domino, cui cinge

azzurra fascia d'oro

trapunta.

AMELIA

(In sua difesa, o ciel, t'imploro.)

(parte frettolosa)

Amelia ->

 

CORO

Apra il varco all'esultanza  

ogni labbro ed ogni cor:

nell'ebbrezza della danza

fugge il tempo, e ride amor.

 
(tutti ascendono alle gallerie)

dame e cavalieri, Oscar ->

 

Scena sesta

Un Uomo coperto di nero domino con fascia azzurra e trapuntata d'oro si avanza lentamente, siede quindi immerso in cupi pensieri, e si toglie la maschera; è il Reggente.

<- Reggente

 

REGGENTE

Qui tutto è gioia!... Un cor soltanto... il mio  

è come tomba, ove il sorriso muore

d'ogni letizia! ~ I dritti suoi riprenda

l'amistà che oltraggiai...

ambasciator n'andrai,

o duca, sul Tamigi.

Ella ti seguirà... Debil mio core.

Indarno gemi: lo comanda onore!

 

È forza, è forza estinguere  

la fiamma rea, funesta...

l'ultima volta è questa,

donna, ch'io penso a te!

Copra il passato agli uomini

eterno vel d'oblio...

spento per te son io!

Tu spenta sei per me!

(riponendosi la maschera in atto di allontanarsi)

 

Scena settima

Amelia in domino bianco come prima, e detto.

<- Amelia

 

AMELIA

(È desso...) Conte...  

REGGENTE

(riconoscendone la voce)

Amelia...

(si toglie la maschera)

AMELIA

(sommessamente, ma nella voce più viva agitazione)

T'arrendi al mio consiglio...

Da queste sale involati...

qui cinto di periglio

sei!...

REGGENTE

Che paventi?...

AMELIA

Ah! Credimi...

Non m'è, non m'è concesso

oltre svelarti!

REGGENTE

Calmati...

m'ascolta, o donna... Io stesso

da te pensai dividermi...

AMELIA

Fia ver!...

REGGENTE

(porgendole un foglio)

Col tuo consorte

del giorno al primo sorgere,

d'Elisabetta in corte

vanne... e ti scorda un misero

che nel dolor morrà!

AMELIA

O ciel, costanza ispirami...

di lui, di me pietà!...

 

Scena ultima

I suddetti, Hamilton, Howe, Kilkardy, Congiurati, tutti in domino nero con nastro bianco sul destro braccio, quindi Oscar, Dame, e Cavalieri.

<- Hamilton, Howe, Kilkardy, congiurati

 

HAMILTON

(Eccoli entrambi.)  

(rimanendo in fondo scena fra i congiurati, che guardano cautamente all'intorno)

REGGENTE

(ad Amelia che volge un'occhiata allo scritto)

È l'ultimo

pegno d'amor funesto!

(in atto di allontanamento)

HAMILTON

(avanzandosi e gettando la sua maschera; i congiurati lo seguono)

Dell'ira mia terribile

pegno più certo è questo.

(immerge un pugnale nel petto del Reggente)

REGGENTE

Ah!

AMELIA

Dio!

REGGENTE

Soccorso!

AMELIA

Barbari!

CONGIURATI

Si fugga...

(volendo condurre Hamilton altrove)

HAMILTON

No.

OSCAR E CORO
(di dentro)

Quai grida?

Oh vista!

(i congiurati si disperdono)

Howe, Kilkardy, congiurati ->

<- Oscar, dame e cavalieri

REGGENTE

Deh!... Sorreggimi...

(ad Oscar accorso primo d'ogni altro)

Io muoio...

(Hamilton è rimasto immobile ed inorridito)

ALCUNI CAVALIERI

L'omicida

ov'è?

REGGENTE

Disparve.

OSCAR E CORO

Ah! Nomalo.

HAMILTON

(scuotendosi)

Io lo dirò...

REGGENTE

Non voglio!

(Hamilton vorrebbe svelarsi)

AMELIA
(piano ad Hamilton)

Sposo!

REGGENTE

T'acqueta... acquetati...

Ah! Se leggea quel foglio,

ei non avrebbe il perfido

colpo vibrato!

HAMILTON

(prende il foglio caduto di mano ad Amelia e lo legge)

(Oh ciel!)

REGGENTE

(ad Hamilton che gli si avvicina fuori di sé)

A me t'accosta... porgimi

la destra...

AMELIA

(Ho in core un gel.)

REGGENTE

Quando l'uom tu rivedrai,

che mi trasse... in braccio... a morte...

digli tu... che la consorte

non è rea... non infedel...

Io lo giuro... e parla iddio

nelle voci... del morente...

come un angelo... del ciel!...

HAMILTON

(Oh rimorso!...)

AMELIA E OSCAR

(Oh fato rio!)

CORO

Ahi qual notte!... Ahi quale orror!

REGGENTE

Io vi lascio eterno... addio...

e perdono... all'uccisor.

(egli spira, tutti alzano un grido doloroso)
 

Fine (Il ballo in maschera)

Il sortilegio La dama velata Il ballo in maschera

Una stanza del palazzo di Hamilton, con porte chiuse, ed una finestra in fondo.

Amelia
 

Respiro ancor?... Dove son io?

Amelia
<- Hamilton

La morte! / A ragion di spavento

Amelia, Hamilton
<- Servo
Servo, Amelia e Hamilton
Il Reggente / Qual m'investe
Amelia, Hamilton
Servo ->
 

Stanza segreta, o gabinetto d'armi in una torre del palazzo di Hamilton.

Hamilton
 

Muoia. Su questa fronte

Hamilton
<- Howe, Kilkardy, congiurati
Howe, Kilkardy, Coro e Hamilton
Eccone fidi al tuo convegno

Ti spiega / M'udite. Al primo albor

Hamilton, Howe, Kilkardy, congiurati ->

Una sala degli appartamenti destinati alla festa; in fondo ampie scale che mettono alle gallerie superiori, ove sono le orchestre; dappertutto rifulgono vaghi innumeri doppieri.

dame e cavalieri, Oscar, Amelia
 

(Oscar in foggia da Negromante; Amelia in domino bianco)

Oscar come negromante, poi Tutti
Mascherina, qui d'amore

(Oscar è smascherato)

 
dame e cavalieri, Oscar
Amelia ->
dame e cavalieri, Oscar ->
<- Reggente

Qui tutto è gioia! Un cor soltanto

Reggente
<- Amelia
Reggente, Amelia
<- Hamilton, Howe, Kilkardy, congiurati

(Hamilton pugnala il Reggente)

 
Reggente, Amelia, Hamilton
Howe, Kilkardy, congiurati ->
Reggente, Amelia, Hamilton
<- Oscar, dame e cavalieri
 

(il Reggente muore)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ultima
Gran sala nel palazzo del Reggente, con ispaziosi veroni aperti in prospetto, dai quali scorgesi parte... L'abituro della maga: sulla dritta un cammino ed una caldaia su un tripode alcuni tizzi vi... Un luogo selvaggio nei dintorni di Edimburgo: in fondo ad una vallea, formata da nude rocce, si vede... Una stanza del palazzo di Hamilton, con porte chiuse, ed una finestra in fondo. Stanza segreta, o gabinetto d'armi in una torre del palazzo di Hamilton. Una sala degli appartamenti destinati alla festa; in fondo ampie scale che mettono alle gallerie...
Il sortilegio La dama velata

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