Atto primo

 
[N. 1 - Preludio]

 N 

 

Scena prima

Sala magnifica nel palazzo ducale, con porte nel fondo che mettono ad altre sale, pure splendidamente illuminate.
Folla di Cavalieri e Dame in gran costume nel fondo delle sale; Paggi che vanno e vengono.
La festa è nel suo pieno.
Musica interna da lontano e scroscii di risa di tratto in tratto.

 Q 

cavalieri, dame, paggi, alabardieri

 
Il Duca e Borsa che vengono da una porta del fondo.

<- Duca, Borsa

 
[N. 2 - Introduzione]

 N 

 

DUCA

De la mia bella incognita borghese  

toccare il fin dell’avventura io voglio.

BORSA

Di quella giovin che vedete al tempio?

DUCA

Da tre lune ogni festa.

BORSA

La sua dimora?

DUCA

In un remoto calle;

misterioso un uom v’entra ogni notte.

BORSA

E sa colei chi sia l’amante suo?

DUCA

Lo ignora.

(un gruppo di dame e cavalieri attraversano la sala)

BORSA

Quante beltà!... mirate.

DUCA

Le vince tutte di Cepran la sposa.

BORSA
(piano)

Non v’oda il conte, o Duca...

DUCA

A me che importa?

BORSA

Dirlo ad altra ei potria...

DUCA

Né sventura per me certo saria.

 
Ballata

Questa o quella per me pari sono    

a quant’altre d’intorno mi vedo;

del mio core l’impero non cedo

meglio ad una che ad altra beltà.

La costoro avvenenza è qual dono

di che il fato ne infiora la vita;

s’oggi questa mi torna gradita,

forse un’altra doman lo sarà.

La costanza, tiranna del core,

detestiamo qual morbo crudele;

sol chi vuole si serbi fedele;

non v’ha amor, se non v’è libertà.

De’ mariti il geloso furore,

degli amanti le smanie derido;

anco d’Argo i cent’occhi disfido

se mi punge una qualche beltà.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena seconda

Detti, il conte di Ceprano che segue da lungi la sua sposa servita da altro Cavaliere. Dame e Signori entrano da varie parti.

<- cavaliere, Contessa, Ceprano, dame e signori

 
Minuetto
 

DUCA

(alla signora di Ceprano movendo ad incontrarla con molta galanteria)

Partite?... crudele!...  

CONTESSA

Seguire lo sposo

m’è forza a Ceprano.

DUCA

Ma dée luminoso

in corte tal astro qual sole brillar.

Per voi qui ciascuno dovrà palpitar.

(con enfasi baciandole la mano)

Per voi già possente la fiamma d’amore

inebria, conquide, distrugge il mio core.

CONTESSA

Calmatevi...

DUCA

No.

(le dà il braccio e esce con lei)

Duca, Contessa ->

 

Scena terza

Detti e Rigoletto, che s’incontra nel signor di Ceprano; poi Cortigiani.

<- Rigoletto

 

RIGOLETTO

In testa che avete,  

signor di Ceprano?

 
(Ceprano fa un gesto d’impazienza e segue il Duca)

Ceprano ->

<- cortigiani

 

(ai cortigiani)

Ei sbuffa, vedete?

BORSA

Che festa!

RIGOLETTO

Oh sì...

BORSA

Il Duca qui pur si diverte!...

RIGOLETTO

Così non è sempre? che nuove scoperte!

Il giuoco ed il vino, le feste, la danza,

battaglie, conviti, ben tutto gli sta.

Or della Contessa l’assedio egli avanza,

e intanto il marito fremendo ne va.

(esce)

Rigoletto ->

 

Scena quarta

Detti e Marullo premuroso.

<- Marullo

 
Perigordino
 

MARULLO

Gran nuova! gran nuova!  

CORO

Che avvenne? parlate!

MARULLO

Stupir ne dovrete...

CORO

Narrate, narrate...

MARULLO
(ridendo)

Ah, ah!... Rigoletto...

CORO

Ebben?

MARULLO

Caso enorme!...

CORO

Perduto ha la gobba? non è più difforme?

MARULLO

Più strana è la cosa! Il pazzo possiede...

CORO

Infine?

MARULLO

Un’amante...

CORO

Un’amante! Chi il crede?

MARULLO

Il gobbo in Cupido or s’è trasformato!...

CORO

Quel mostro? Cupido!... Cupido beato!

 

Scena quinta

Detti ed il Duca, seguìto da Rigoletto, poi da Ceprano.

<- Duca, Rigoletto

 

DUCA
(a Rigoletto)

Ah, quanto Ceprano importuno niun v’è...  

la cara sua sposa è un angiol per me!

RIGOLETTO

Rapitela.

DUCA

È detto; ma il farlo?

RIGOLETTO

Stasera.

DUCA

Né pensi tu al conte?

RIGOLETTO

Non c’è la prigione?

DUCA

Ah no.

RIGOLETTO

Ebben... s’esilia.

DUCA

Nemmeno, buffone.

RIGOLETTO

(indicando di farla tagliare)

Adunque la testa...

CEPRANO

(Oh l’anima nera!)  

<- Ceprano

DUCA

(battendo co’ la mano una spalla al conte)

Che di’, questa testa?...

RIGOLETTO

È ben naturale...

Che far di tal testa?... A cosa ella vale?

CEPRANO

(infuriato, battendo la spada)

Marrano!

DUCA
(a Ceprano)

Fermate...

RIGOLETTO

Da rider mi fa.

CORO
(fra loro)

In furia è montato!

DUCA
(a Rigoletto)

Buffone, vien qua.

DUCA

Ah sempre tu spingi lo scherzo all’estremo.

Quell’ira che sfidi, colpir ti potrà.

Insieme

RIGOLETTO

Che coglier mi puote? Di loro non temo.

Del duca un protetto nessun toccherà.

 

CEPRANO
(ai cortigiani, a parte)

Vendetta del pazzo...

CORO

Contr’esso un rancore

pe’ tristi suoi moti, di noi chi non ha?

CEPRANO

Vendetta.

CORO

Ma come?

CEPRANO

Domani chi ha core

sia in armi da me.

CORO

Sì.

CEPRANO

A notte.

CORO

Sarà.

(la folla dei danzatori invade la sala)

<- danzatori

 

TUTTI

Tutto è gioia, tutto è festa;  

tutto invitaci a goder!

Oh guardate, non par questa

or la reggia del piacer!

 

Scena sesta

Detti ed il conte di Monterone.

 
Tempo di mezzo

MONTERONE

(dall’interno)

Ch’io gli parli.  

DUCA

No!

 

MONTERONE

(entrando)

Il voglio.

<- Monterone

TUTTI

Monterone!

MONTERONE

(fissando il Duca con nobile orgoglio)

Sì, Monteron... la voce mia qual tuono

vi scuoterà dovunque...

RIGOLETTO
(al Duca, contraffacendo la voce di Monterone)

Ch’io gli parli.

(si avanza con ridicola gravità)

Voi congiuraste contro noi, signore,

e noi, clementi in vero, perdonammo...

Qual vi piglia or delirio... a tutte l’ore

di vostra figlia reclamar l’onore?

 

MONTERONE

(guardando Rigoletto con ira sprezzante)

Novello insulto!  

(al Duca)

Ah sì, a turbare

sarò vostr’orgie... verrò a gridare

fino a che vegga restarsi inulto

di mia famiglia l’atroce insulto.

E se al carnefice pur mi darete,

spettro terribile mi rivedrete,

portante in mano il teschio mio,

vendetta chiedere al mondo e a dio.

 

DUCA

Non più, arrestatelo.

RIGOLETTO

È matto!

CORO

Quai detti!

MONTERONE

(al Duca e Rigoletto)

Ah, siate entrambi voi maledetti!

Slanciare il cane a leon morente

è vile, o Duca...

(a Rigoletto)

e tu, serpente,

tu che d’un padre ridi al dolore,

sii maledetto!

RIGOLETTO

(colpito)

(Che sento! orrore!)

 
Stretta dell’introduzione

TUTTI
(meno Rigoletto)

Oh tu che la festa audace hai turbato,

da un genio d’inferno qui fosti guidato;

è vano ogni detto, di qua t’allontana

va, trema, o vegliardo, dell’ira sovrana

tu l’hai provocata, più speme non v’è,

un’ora fatale fu questa per te.

 
Monterone parte fra due Alabardieri, tutti gli altri seguono il Duca in altra stanza.

Monterone, alabardieri ->

Duca, Borsa, Marullo, cortigiani, Rigoletto, dame, cavalieri, cavaliere, Ceprano, dame e signori, danzatori, paggi ->

 
Si cala per un istante la tela a fine di mutare la scena.
 
 

Scena settima

L’estremità più deserta d’una via cieca.
A sinistra una casa di discreta apparenza con una piccola corte circondata da muro. Nella corte un grosso ed alto albero ed un sedile di marmo; nel muro una porta che mette alla strada; sopra il muro un terrazzo praticabile, sostenuto da arcate. La porta del primo piano dà sul detto terrazzo. A destra della via è il muro altissimo del giardino, e un fianco del palazzo di Ceprano. È notte.
Rigoletto chiuso nel suo mantello. Sparafucile lo segue, portando sotto il mantello una lunga spada.

Bozzetti

 Q 

<- Rigoletto, Sparafucile

 
[N. 3 - Duetto]

 N 

 

RIGOLETTO

(Quel vecchio maledivami!)  

SPARAFUCILE

Signor?...

Brano musicale ()

RIGOLETTO

Va’, non ho niente.

SPARAFUCILE

Né il chiesi... a voi presente

un uom di spada sta.

RIGOLETTO

Un ladro?

SPARAFUCILE

Un uom che libera

per poco da un rivale,

e voi ne avete...

RIGOLETTO

Quale?

SPARAFUCILE

La vostra donna è là.

RIGOLETTO

(Che sento!) E quanto spendere

per un signor dovrei?

SPARAFUCILE

Prezzo maggior vorrei...

RIGOLETTO

Com’usasi pagar?

SPARAFUCILE

Una metà s’anticipa,

il resto si dà poi...

RIGOLETTO

(Dimonio!) E come puoi

tanto securo oprar?

SPARAFUCILE

Soglio in cittade uccidere.

Oppure nel mio tetto.

L’uomo di sera aspetto...

una stoccata, e muor.

RIGOLETTO

E come in casa?

SPARAFUCILE

È facile...

M’aiuta mia sorella...

Per le vie danza... è bella...

Chi voglio attira... e allor...

RIGOLETTO

Comprendo...

SPARAFUCILE

Senza strepito...

È questo il mio stromento,

(mostra la spada)

vi serve?

RIGOLETTO

No... al momento...

SPARAFUCILE

Peggio per voi...

RIGOLETTO

Chi sa?...

SPARAFUCILE

Sparafucil mi nomino...

RIGOLETTO

Straniero?...

SPARAFUCILE

Borgognone...

(per andarsene)

RIGOLETTO

E dove all’occasione?...

SPARAFUCILE

Qui sempre a sera.

RIGOLETTO

Va’.

 
(Sparafucile parte)

Sparafucile ->

 

Scena ottava

Rigoletto, guardando dietro a Sparafucile.

 
[N. 4 - Scena e Duetto]

 N 

 

RIGOLETTO

Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale;    

l’uomo son io che ride, ei quel che spegne!...

Quel vecchio maledivami!...

O uomini!... o natura!...

vil scellerato mi faceste voi!...

Oh rabbia!... esser difforme!... esser buffone!...

Non dover, non poter altro che ridere!...

Il retaggio d’ogni uom m’è tolto... il pianto!...

Questo padrone mio,

giovin, giocondo, sì possente, bello,

sonnecchiando mi dice:

fa’ ch’io rida, buffone...

Forzarmi deggio, e farlo!... Oh, dannazione!...

Odio a voi, cortigiani schernitori!...

Quanta in mordervi ho gioia!...

Se iniquo son, per cagion vostra è solo...

ma in altr’uom qui mi cangio!...

Quel vecchio malediami!... tal pensiero

perché conturba ognor la mente mia!...

Mi coglierà sventura?... Ah no, è follia.

(apre con chiave, ed entra nel cortile)

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena nona

Detto e Gilda ch’esce dalla casa e si getta nelle sue braccia.

<- Gilda

 
Tempo d’attacco

RIGOLETTO

Figlia...  

Brano musicale ()

GILDA

Mio padre!

RIGOLETTO

A te dappresso

trova sol gioia il core oppresso.

 

GILDA

Oh quanto amore!

RIGOLETTO

Mia vita sei!

Senza te in terra qual bene avrei?

(sospira)

GILDA

Voi sospirate!... che v’ange tanto?

Lo dite a questa povera figlia...

Se v’ha mistero... per lei sia franto...

ch’ella conosca la sua famiglia.

RIGOLETTO

Tu non ne hai...

GILDA

Qual nome avete?

RIGOLETTO

A te che importa?

GILDA

Se non volete

di voi parlarmi...

RIGOLETTO

(interrompendola)

Non uscir mai.

GILDA

Non vo che al tempio.

RIGOLETTO

Or ben tu fai.

GILDA

Se non di voi, almen chi sia

fate ch’io sappia la madre mia.

 
Tempo cantabile

RIGOLETTO

Deh non parlare al misero  

del suo perduto bene...

Ella sentia, quell’angelo,

pietà delle mie pene...

Solo, difforme, povero,

per compassion mi amò.

Moria... le zolle coprano

lievi quel capo amato...

Sola or tu resti al misero...

O dio, sii ringraziato!...

(singhiozzando)

Brano musicale ()

GILDA

Quanto dolor!... che spremere

sì amaro pianto può?

 
Tempo di mezzo

GILDA

Padre, non più, calmatevi...  

Mi lacera tal vista...

Il nome vostro ditemi,

il duol che sì v’attrista...

RIGOLETTO

A che nomarmi?... è inutile!...

Padre ti sono, e basti...

Me forse al mondo temono,

d’alcuno ho forse gli asti...

altri mi maledicono...

GILDA

Patria, parenti, amici

voi dunque non avete?

RIGOLETTO

Patria!... parenti!... dici?...

RIGOLETTO

Culto, famiglia, patria,

(con effusione)

il mio universo è in te!

Insieme

GILDA

Ah se può lieto rendervi,

gioia è la vita a me!

 

GILDA

Già da tre lune son qui venuta,

né la cittade ho ancor veduta;

se il concedete, farlo or potrei...

RIGOLETTO

Mai?... mai!... uscita, dimmi unqua sei?

GILDA

No.

RIGOLETTO

Guai!

GILDA

(Che dissi!)

RIGOLETTO

Ben te ne guarda!

(Potrien seguirla, rapirla ancora!

Qui d’un buffone si disonora

la figlia, e ridesi... Orror!)

(verso la casa)

Olà?

 

Scena decima

Detti e Giovanna dalla casa.

<- Giovanna

 

GIOVANNA

Signor?  

RIGOLETTO

Venendo, mi vide alcuno?

Bada, di’ il vero...

GIOVANNA

Ah no, nessuno.

RIGOLETTO

Sta ben... la porta che dà al bastione

è sempre chiusa?

GIOVANNA

Lo fu e sarà.

 
Stretta

RIGOLETTO
(a Giovanna)

Veglia, o donna, questo fiore  

che a te puro confidai;

veglia attenta, e non sia mai

che s’offuschi il suo candor.

Tu dei venti dal furore

ch’altri fiori hanno piegato

lo difendi, e immacolato

lo ridona al genitor.

Brano musicale ()

 

GILDA

Quanto affetto!... quali cure!  

Che temete, padre mio?

Lassù in cielo, presso dio

veglia un angiol protettor.

Da noi stoglie le sventure

di mia madre il priego santo;

non fia mai divelto o infranto

questo a voi diletto fior.

 

Scena undicesima

Detti ed il Duca in costume borghese dalla strada.

<- Duca

 

RIGOLETTO

Alcuno è fuori...  

(apre la porta della corte e, mentre esce a guardar sulla strada,
il Duca guizza furtivo nella corte e si nasconde dietro l’albero, gettando a Giovanna una borsa la fa tacere)

GILDA

Cielo!

Sempre novel sospetto...

RIGOLETTO

(a Gilda tornando)

Vi seguiva alla chiesa mai nessuno?

GIOVANNA

Mai.

DUCA

(Rigoletto!)

RIGOLETTO

Se talor qui picchiano

guardatevi da aprir...

GIOVANNA

Nemmeno al Duca...

RIGOLETTO

Meno che a tutti a lui... Mia figlia, addio.

DUCA

(Sua figlia!)

GILDA

Addio, mio padre.

 
(s’abbracciano e Rigoletto parte chiudendosi dietro la porta)

Rigoletto ->

 

Scena dodicesima

Gilda, Giovanna, il Duca nella corte, poi Ceprano e Borsa a tempo sulla via.

 
[N. 5 - Scena e Duetto]

 N 

 

GILDA

Giovanna, ho dei rimorsi...  

GIOVANNA

E perché mai?

GILDA

Tacqui che un giovin ne seguiva al tempio.

GIOVANNA

Perché ciò dirgli?... l’odiate dunque

cotesto giovin, voi?

GILDA

No, no, ché troppo è bello e spira amore...

GIOVANNA

E magnanimo sembra e gran signore.

 
Tempo d’attacco

GILDA

Signor né principe ~ io lo vorrei;  

sento che povero ~ più l’amerei.

Sognando o vigile ~ sempre lo chiamo.

E l’alma in estasi ~ gli dice t’a...

DUCA

(esce improvviso, fa cenno a Giovanna d’andarsene, e inginocchiandosi a’ piedi di Gilda termina la frase)

T’amo!

 

 

T’amo ripetilo ~ sì caro accento,    

un puro schiudimi ~ ciel di contento!

S

GILDA

Giovanna?... Ahi misera! ~ non v’è più alcuno

che qui rispondami!... ~ Oh dio!... nessuno!...

DUCA

Son io coll’anima ~ che ti rispondo...

Ah, due che s’amano ~ son tutto un mondo!...

GILDA

Chi mai, chi giungere ~ vi fece a me?

DUCA

S’angelo o demone ~ che importa a te?

 

DUCA

Io t’amo...

GILDA

Uscitene. ~

DUCA

Uscire!... adesso!...

 

 

Ora che accendene ~ un fuoco istesso!...  

Ah inseparabile ~ d’amore il dio

stringeva, o vergine, ~ tuo fato al mio!

S

Tempo cantabile

 

È il sol dell’anima, ~ la vita è amore,  

sua voce è il palpito ~ del nostro core...

e fama e gloria, ~ potenza e trono,

terrene, fragili ~ cose qui sono.

Una pur àvvene ~ sola, divina,

è amor che agli angeli ~ più ne avvicina!

Brano musicale ()

GILDA

(Ah de’ miei vergini ~ sogni son queste

le voci tenere ~ sì care a me!)

Insieme

DUCA

Adunque amiamoci, ~ donna celeste,

d’invidia agli uomini ~ sarò per te.

 
Tempo di mezzo

DUCA

Che m’ami, deh ripetimi...  

GILDA

L’udiste.

DUCA

Oh me felice!

GILDA

Il nome vostro ditemi...

Saperlo non mi lice?

CEPRANO
(a Borsa)

(dalla via)

Il loco è qui...

<- Borsa, Ceprano

DUCA

(pensando)

Mi nomino...

BORSA
(a Ceprano)

Sta ben...

(partono)

Ceprano, Borsa ->

DUCA

Gualtier Maldè...

Studente sono... povero...

GIOVANNA

(tornando spaventata)

Romor di passi è fuore...

GILDA

Forse mio padre...

DUCA

(Ah cogliere

potessi il traditore

che sì mi sturba!)

GILDA
(a Giovanna)

Adducilo

di qua al bastione... Ite...

DUCA

Di’ m’amerai tu?...

GILDA

E voi?

DUCA

L’intera vita... poi...

GILDA

Non più... non più... partite...

 
Stretta

GILDA E DUCA

Addio... speranza ed anima

sol tu sarai per me.

Addio... vivrà immutabile

l’affetto mio per te.

 
Il Duca entra in casa scortato da Giovanna.

Duca, Giovanna ->

 
Gilda resta fissando la porta ond’è partito.
 

Scena tredicesima

Gilda.

 
[N. 6 - Scena e Aria]

 N 

 

Gualtier Maldè!... nome di lui sì amato,  

scolpisciti nel core innamorato!

 
Tempo cantabile

Caro nome che il mio cor    

festi primo palpitar,

le delizie dell’amor

mi déi sempre rammentar!

Col pensiero il mio desir

a te ognora volerà,

e pur l’ultimo sospir,

caro nome, tuo sarà.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

(entra in casa e comparisce sul terrazzo con una lucerna per vedere ancor una volta il creduto Gualtiero, che si suppone partito dall’altra parte)
 

Scena quattordicesima

Marullo, Ceprano, Borsa, Cortigiani armati e mascherati dalla via. Gilda sul terrazzo che tosto rientra.

<- Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani

 
Tempo di mezzo

BORSA

(indicando Gilda al coro)

È là.  

CEPRANO

Miratela...

CORO

Oh quanto è bella!

MARULLO

Par fata od angiol.

CORO

L’amante è quella

di Rigoletto!

Gilda ->

 

Scena quindicesima

Detti e Rigoletto concentrato.

<- Rigoletto

 

RIGOLETTO

(Riedo!... perché?)  

BORSA

Silenzio... all’opra... badate a me.

RIGOLETTO

(Ah da quel vecchio fui maledetto!)

(urta in Borsa)

Chi è là?

BORSA

(ai compagni)

Tacete... c’è Rigoletto.

CEPRANO

Vittoria doppia!... l’uccideremo...

BORSA

No, ché domani più rideremo...

MARULLO

Or tutto aggiusto...

RIGOLETTO

Chi parla qua?

MARULLO

Ehi Rigoletto?... di’?

RIGOLETTO
(con voce terribile)

Chi va là?

MARULLO

Eh non mangiarci!... Son...

RIGOLETTO

Chi?

MARULLO

Marullo.

RIGOLETTO

In tanto buio lo sguardo è nullo.

MARULLO

Qui ne condusse ridevol cosa...

torre a Ceprano vogliam la sposa.

RIGOLETTO

(Ohimè respiro!...) Ma come entrare?

MARULLO

(piano a Ceprano)

La vostra chiave?

(a Rigoletto)

Non dubitare

non dée mancarci lo stratagemma...

(gli dà la chiave avuta da Ceprano)

Ecco le chiavi...

RIGOLETTO

Sento il suo stemma.

(palpandole)

(Ah terror vano fu dunque il mio!)

(respirando)

N’è là il palazzo... con voi son ’io.

MARULLO

Siam mascherati...

RIGOLETTO

Ch’io pur mi mascheri;

a me una larva!

MARULLO

Sì, pronta è già.

Terrai la scala...

(gli mette una maschera, e nello stesso tempo lo benda con un fazzoletto, e lo pone a reggere una scala, che avranno appostata al terrazzo)

RIGOLETTO

Fitta è la tenebra...

MARULLO

(a’ compagni)

La benda cieco e sordo il fa.

 
[N. 7 - Coro]

 N 

TUTTI
(meno Rigoletto)

Zitti, zitti moviamo a vendetta,  

ne sia colto or che meno l’aspetta.

Derisore sì audace costante

a sua volta schernito sarà!...

Cheti, cheti, rubiamgli l’amante,

e la corte doman riderà.

(alcuni salgono al terrazzo, rompono la porta del primo piano, scendono, aprono ad altri ch’entrano dalla strada, e riescono, trascinando Gilda, la quale avrà la bocca chiusa da un fazzoletto. Nel traversare la scena, ella perde una sciarpa)

<- Gilda

GILDA
(da lontano)

Soccorso, padre mio...  

CORO
(come sopra)

Vittoria!...

GILDA
(più lontano)

Aita!

 

Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani, Gilda ->

RIGOLETTO

Non han finito ancor!... qual derisione!...  

(si tocca gli occhi)

Sono bendato!...

(si strappa impetuosamente la benda e la maschera, ed al chiarore d’una lanterna scordata riconosce la sciarpa, vede la porta aperta, entra, ne trae Giovanna spaventata: la fissa con istupore, si strappa i capelli senza poter gridare; finalmente, dopo molti sforzi esclama:)

Rigoletto ->

<- Rigoletto, Giovanna

 

Ah!... la maledizione!

(sviene)

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[N. 1 - Preludio]

Sala magnifica nel palazzo ducale, con porte nel fondo che mettono ad altre sale.

cavalieri, dame, paggi, alabardieri
 

(musica interna da lontano e scrosci di risa)

cavalieri, dame, paggi, alabardieri
<- Duca, Borsa

[N. 2 - Introduzione]

De la mia bella incognita borghese

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Duca, Borsa
<- cavaliere, Contessa, Ceprano, dame e signori

Partite? crudele!

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, Ceprano, dame e signori
Duca, Contessa ->
cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, Ceprano, dame e signori
<- Rigoletto

In testa che avete

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, Rigoletto
Ceprano ->
cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, Rigoletto
<- cortigiani

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani
Rigoletto ->
cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani
<- Marullo

Gran nuova! gran nuova!

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani, Marullo
<- Duca, Rigoletto

Ah, quanto Ceprano importuno niun v'è

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani, Marullo, Duca, Rigoletto
<- Ceprano

Oh l'anima nera!

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani, Marullo, Duca, Rigoletto, Ceprano
<- danzatori

Ch'io gli parli / No

cavalieri, dame, paggi, alabardieri, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani, Marullo, Duca, Rigoletto, Ceprano, danzatori
<- Monterone

cavalieri, dame, paggi, Borsa, cavaliere, dame e signori, cortigiani, Marullo, Duca, Rigoletto, Ceprano, danzatori
Monterone, alabardieri ->
Duca, Borsa, Marullo, cortigiani, Rigoletto, dame, cavalieri, cavaliere, Ceprano, dame e signori, danzatori, paggi ->

L'estremità più deserta d'una via cieca; a sinistra una casa di discreta apparenza con una piccola corte circondata da muro; nella corte un grosso ed alto albero ed un sedile di marmo; nel muro una porta che mette alla strada; sopra il muro un terrazzo praticabile, sostenuto da arcate; la porta del primo piano dà sul detto terrazzo; a destra della via è il muro altissimo del giardino, e un fianco del palazzo di Ceprano. È notte.

<- Rigoletto, Sparafucile

[N. 3 - Duetto]

Rigoletto e Sparafucile
Quel vecchio maledivami!
Rigoletto
Sparafucile ->

[N. 4 - Scena e Duetto]

Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale

Rigoletto
<- Gilda
Rigoletto e Gilda
Deh non parlare al misero
Rigoletto, Gilda
<- Giovanna
Rigoletto, Gilda, Giovanna
<- Duca

(Duca in costume borghese)

Alcuno è fuori / Cielo!

(il Duca guizza furtivo nella corte e si nasconde)

Gilda, Giovanna, Duca
Rigoletto ->

[N. 5 - Scena e Duetto]

Giovanna, ho dei rimorsi

 
Duca e Gilda, poi Ceprano, Borsa
Che m'ami, deh ripetimi
Gilda, Giovanna, Duca
<- Borsa, Ceprano
 
Gilda, Giovanna, Duca
Ceprano, Borsa ->
 
Gilda
Duca, Giovanna ->

[N. 6 - Scena e Aria]

Gualtier Maldè!... nome di lui sì amato

(Gilda entra in casa e comparisce sul terrazzo)

Gilda
<- Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani

(Marullo, Ceprano, Borsa e cortigiani armati e mascherati)

Borsa, Ceprano, Marullo e Coro
È là / Miratela / Oh quanto è bella!
Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani
Gilda ->
Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani
<- Rigoletto

[N. 7 - Coro]

Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani, Rigoletto
<- Gilda

(Gilda è rapita, con la bocca chiusa da un fazzoletto)

Soccorso, padre mio

Rigoletto
Marullo, Ceprano, Borsa, cortigiani, Gilda ->

Non han finito ancor! qual derisione!

Rigoletto ->
<- Rigoletto, Giovanna

(Rigoletto sviene)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima
Sala magnifica nel palazzo ducale, con porte nel fondo che mettono ad altre sale. L'estremità più deserta d'una via cieca; a sinistra una casa di discreta apparenza con una piccola corte... Salotto nel palazzo ducale; due porte laterali, una maggiore nel fondo; a' suoi lati pendono i ritratti,... Deserta sponda del Mincio; a sinistra è una casa in due piani, mezza diroccata, la cui fronte lascia...
[N. 1 - Preludio] [N. 2 - Introduzione] [N. 3 - Duetto] [N. 4 - Scena e Duetto] [N. 5 - Scena e Duetto] [N. 6 - Scena e Aria] [N. 7 - Coro] [N. 8 - Scena e Aria] [N. 9 - Scena e Aria] [N. 10 - Scena e Duetto] [N. 11 - Scena e Canzone] [N. 12 - Quartetto] [N. 13 - Scena, Terzetto e Tempesta] [N. 14 - Scena e Duetto finale]
Atto secondo Atto terzo

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