Atto primo

 
[Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Salotto nella dimora d'Egberto. Gran finestra nel mezzo fuor della quale si vedranno i merli del castello. Sonvi porte laterali, tavola coll'occorrente per scrivere, sedie, ecc...
La stanza è vuota. Interni canti dalla destra indicano la fine d'un banchetto.
Coro.

 Q 

 
[N. 1 - Introduzione e aria di Aroldo]

 N 

Tocchiamo!... A gaudio insolito    

dischiudasi ogni cor!...

Al prode Aroldo, al reduce

di Palestina, onor!...

Per lui di Kenth più splendida

la stella sfolgorò.

Finché avran vita i secoli

il nome suo eternò.

Tocchiamo!... Poiché intrepido

corone egli mieté,

soave ed ineffabile

d'amore avrà mercé.

Chi forte potea vincere

l'infido saracen

godrà posarsi placido

di fida sposa in sen.

S

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Scena seconda

Mina agitata, dalla destra.

<- Mina

 

MINA

Ciel, ch'io respiri!... Il gaudio del convitto,  

onde si plaude al reduce mio sposo,

supplizio era per me!... Che feci mai!...

Qual fantasima ovunque il mio delitto

m'appar!... Mi lacera il rimorso!... Temo

che ognun mi legga a lettere di fuoco

scolpita in fronte la parola: Colpa!...

Salvami tu, gran dio!...

Tu che mi leggi in core

e sai l'angoscia, e il pentimento mio!...

Egli viene!...

 

Scena terza

Detta, Aroldo e Briano dalla destra.

<- Aroldo, Briano

 

AROLDO

Perché sì triste?  

MINA

Oh Aroldo...

AROLDO

Tu se' commossa!...

MINA

Dopo

tanti perigli...

AROLDO

È vero, senza questo

pietoso solitario

me spento forse piangeresti, o donna.

Ferito ei mi raccolse ad Ascalona,

la vita mi serbava... i santi luoghi

noi visitammo uniti... sulla sacra

tomba giurammo d'esserne campioni,

e vivere indivisi...

MINA

Ed egli sia

l'angiol di questo tetto protettore...

BRIANO

Per sempre dalla colpa e dal delitto

la mano lo preservi del signore.

(entra nelle stanze a sinistra)

Briano ->

 

Scena quarta

Aroldo e Mina.

 

AROLDO

Sotto il sol di Siria ardente,    

ricoperto d'aspre maglie

questo cor nelle battaglie

non tremava che per te.

S

MINA

(Ah! Tai detti qual rovente

lava piombano su me!)

AROLDO

Lorché giacqui per ferita

lungamente spasimando,

solo, ah! solo a te pensando

si leniva il mio dolor.

MINA

(Quanto amore!... Ah di mia vita

fia il rimorso struggitor!)

AROLDO

Ma!... Lacrime ti grondano!...

Tu tremi!... Non m'inganno!...

Ti cruccia ascoso affanno?...

Parla al tuo sposo...

MINA

No.

AROLDO

No?... Dunque allor sorridimi;

oggi del nostro imene

ricorre la memoria...

MINA

Lo so... (Che orrende pene!)

AROLDO

Dal cielo benedivane

oggi la madre mia...

(le prende la mano)

oggi il suo anel... che fia!...

Non l'hai?... L'anel dov'è?...

MINA

L'anello?

(alzandosi)

AROLDO

Ebben, parlatemi...

MINA

Ah!...

AROLDO

Non c'è più!... Perché?...

 

Ah bada!... La sua perdita  

per noi saria fatale!

Coll'ultimo suo vale

la madre mia me 'l diè.

Pria che smarrirlo un fulmine

piombar dovea su noi;

dovea gli abissi suoi

aprir la terra a me.

 
(squillo interno di trombe)
 

Scena quinta

Detti e Briano dalla sinistra.

<- Briano

 

BRIANO

I tuoi giungono... vieni...  

AROLDO

Brian!... Son teco...

(poi a Mina)

A te ritorno tosto.

(escono dalla destra)

Briano, Aroldo ->

 

Scena sesta

Mina, quindi Egberto guardingo dalla sinistra.

<- Egberto

 
[N. 2 - Scena e duetto]

 N 

MINA

Tosto ei disse!... Mio dio!... Perduta sono!...  

(s'abbandona sopra una sedia col volto tra le mani)

EGBERTO

(Oh miei sospetti!... Di chiarirvi è tempo!...

Di mia casa l'onore alto lo impone...

O Godvino, se il macchiasti, trema.)

MINA

(scuotendosi prende la penna)

Sì, sì, è deciso... il tutto a lui si sveli...

(scrive)

EGBERTO

(impadronendosi improvvisamente del foglio)

Che fai?...

MINA
(spaventata)

Mio padre!...

EGBERTO

A Godvino scrivi?

MINA

Io?... No.

EGBERTO

Silenzio...

(legge)

«Aroldo,

di voi non son più degna!»...

Non m'ingannava dunque, o sciagurata!...

MINA

Più tacer non potea... Soffriva troppo...

EGBERTO

Ed ei?... Disperazione,

morte per lui qui stanno.

(indicando il foglio)

MINA

Ciel!

EGBERTO

Sì, la morte...

MINA

Ah no, ch'ei viva, o dio!

Ingannarlo dovrò?... No, no 'l poss'io.

 

EGBERTO

Dite che il fallo a tergere  

la forza non ha il core;

che de' rimorsi il demone

troppo vi fa terrore;

dite ch'è men difficile

all'anima spergiura

svelar la colpa impura

che morte a lui darà.

Non basta a voi l'infamia,

essere vil volete!...

MINA

Padre!...

EGBERTO

Sì, vil... ma uditemi

Aroldo salverete...

D'amore immeritevole

dovrete amor subire!...

MINA

No.

EGBERTO

È d'uopo l'obbedire...

MINA

Mai.

EGBERTO

Mai?

MINA

No, non sarà.

EGBERTO

Ed io pure innanzi agli uomini

dovrò l'ira soffocare?

La vergogna dovrò vincere,

voi mia figlia ancor nomare?

Voi l'indegna che detesto,

voi del padre disonor?...

MINA

Oh qual fate orrendo strazio

d'una misera pentita!...

Non vi dicon queste lacrime

che già troppo son punita?...

Non volente fui nel lezzo

trascinata dell'error...

EGBERTO

Basti adesso, quel pianto tergete.

MINA

Ah no 'l posso...

EGBERTO

Non più, lo dovete.

MINA

No, no 'l posso...

EGBERTO

È di padre volere.

MINA

Non lo posso...

EGBERTO

È di moglie dovere...

Or d'Aroldo lo esige la vita...

MINA

(Me infelice!...)

EGBERTO

Lo vo'...

MINA

Chi m'aita!

 

EGBERTO

Or meco venite, il pianto non vale;

nessuno sospetti l'evento fatale.

Sia come in sepolcro celato l'errore,

lo esige, lo impera del sangue l'onore.

Sia Aroldo all'amore del mondo serbato

se il vostro perdeva mutabile cor.

 

MINA

Orrenda parola!... Per sempre perduto!...

Il pianto si celi, il duolo sia muto;

sorrida serena nel volto la calma,

nasconda l'atroce procella dell'alma!...

Perduto!... Perduto!... Eppure adorato

qual cosa celeste fu sempre dal cor.

 
(entrano alla sinistra)

Egberto, Mina ->

 
 

Scena settima

Fuga di sale illuminate a gran festa. Nella prima sonvi mobili dell'epoca, sopra uno de' quali è un libro chiuso da fermaglio con chiave.
Dame, Cavalieri, s'incontrano e si dirigono a diverse parti. Per un istante non li si vedrà che nel fondo; poi Godvino e Briano.

 Q 

dame, cavalieri, scudieri, paggi

<- Godvino

 
[N. 3 - Finale I]

 N 

GODVINO

(entra cautamente dalla destra)  

(O Mina tu mi sfuggi,

ed io cotanto t'amo!...

Ecco il suo libro... ed eccone

la chiave...)

(trae di tasca la chiave ed uno scritto, tenendo sempre le spalle volte a destra)

BRIANO

(entrando dalla destra)  

(Ciel, che vedo!... Quale trama!)

<- Briano

GODVINO

(chiudendo il biglietto nel libro)

(Saprò così mia sorte.)

BRIANO

(D'Aroldo è amico! E qual?... No 'l ravvisai!)

 
(Godvino si confonde tra nuovi invitati ch'entrano, e sono raggiunti dai primi. Si canta il seguente)

CORO

È bello di guerra dai campi cruenti  

al tetto natale tranquilli tornar!

È dolce a' suoi cari, felici, plaudenti

la serie de' corsi perigli narrar.

 

Scena ottava

Detti. Enrico abbigliato come Godvino, poi Aroldo, Mina al braccio di Egberto, Elena, Scudieri, Paggi, ecc.

<- Enrico

 
(Enrico stende la destra a Briano, non ottenendo risposta che d'un freddo inchino)

BRIANO

(Forse costui!)  

(Enrico si ferma a caso presso la tavola, prende il libro, e trovatolo chiuso lo lascia, e si confonde agli altri)

 

(fissandolo)

(È desso!... Si discopra

il mistero... Puniscasi la colpa...)

(va frettoloso ad Aroldo ch'entra, e mentre Egberto, Mina e gli altri cordialmente intrattengosi, lo trae sul davanti della scena e rapidamente gli dice)

<- Aroldo, Mina, Egberto, Elena

 

Vedi quel libro?  

AROLDO

Il vedo.

BRIANO

Ivi s'attenta

all'onore...

AROLDO

Di chi?...

BRIANO

Al tuo forse.

AROLDO

Cielo!

BRIANO

Vi fu chiuso uno scritto.

AROLDO

E chi 'l celava?

BRIANO

(indicando Enrico)

Mira.

AROLDO

(con mal represso impeto)

Enrico!... Oh inferno!...

 
(affollandosi intorno ad Aroldo, che rimane cupamente concentrato)

TUTTI

Per te della croce, possente guerriero  

che tanto di Kenth crescevi l'onor

ogn'alma ha qui un voto, costante, sincero:

s'infiorin tuoi giorni di pace, d'amor.

 

EGBERTO

Eterna vivrà in Kenth la memoria  

del glorioso istante

in cui m'è dato accorvi nel mio tetto.

Ed or di re Riccardo alcuno esponga

le gesta in Palestina.

CORO

Aroldo... a voi... narrate.

AROLDO

Io?... No...

ENRICO

Al comun desio

v'arrendete...

AROLDO

Voi pur?...

ENRICO

Sì.

AROLDO

Sì?... Ascoltate.

 

Vi fu in Palestina tal uomo che indegno  

l'onor d'un amico d'insidia fe' segno.

A libro racchiuso fidava uno scritto

che il calle appianargli dovea al delitto.

Un vecchio, vegliando dall'ospite il lare

la tresca nefanda giungeva a svelare!...

Il vil che tradiva la fede, l'onore,

accerchi tremendo l'eterno furore...

Ma storia simile qui un vate narrò;

gli stessi suoi detti ripetervi vo'...

(prende il libro)

 

MINA

Ah!...

AROLDO

Chiuso!...

ELENA

Ne ha Mina la chiave...

MINA

(Gran dio!...)

AROLDO

Apritelo dunque...

MINA

Che dite?

AROLDO

Il voglio.

MINA

Io!

AROLDO

Aprite voi, lo replico,

è inutile il terrore.

D'un vile traditore,

qui la condanna sta.

TUTTI

Oh qual m'invade ed agita

terribile pensiero!...

Fatal, fatal mistero

quel libro svelerà!

 

AROLDO
(a Mina)

No 'l volete? Farollo io stesso.  

(rompe il fermaglio, cade il biglietto)

Uno scritto!...

MINA

(Gran dio!)

EGBERTO

(ad Aroldo raccogliendolo)

V'arrestate

non v'è legger tal foglio concesso...

Chi lo scrisse, cui spetti ignorate...

AROLDO
(trasalendo)

Io no 'l curo... rendetelo... il vo'.

EGBERTO
(con dignità)

Vecchio sono...

AROLDO

Rendetelo...

EGBERTO

No.

 

AROLDO
(ad Egberto trasalendo)

Chi ti salva, o sciagurato,  

dallo sdegno che m'accende?

Cieco l'ira già mi rende,

più non freno il mio furor.

 

MINA
(ad Aroldo)

(frapponendosi fra Aroldo ed Egberto)

È mio padre!... L'ira vostra

su me tutta cada alfine,

ma le nevi di quel crine

rispettatele signor.

 

EGBERTO
(piano a Godvino)

Nel recinto dei sepolcri

da me atteso or or sarai,

armi a scelta troverai,

ti precedo, o traditor.

 

GODVINO
(a Egberto)

Freno all'ira... io non la temo;

se ch'io sia voi conoscete,

sconsigliato invero siete

nel gridarmi traditor.

 

BRIANO E CORO

A turbar la bella calma

che spirava in ogni petto

certo un demone il sospetto

ad Aroldo lanciò nel cor.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

[Sinfonia]

Salotto nella dimora d'Egberto; gran finestra nel mezzo fuor della quale si vedranno i merli del castello; porte laterali, tavola coll'occorrente per scrivere, sedie, eccetera; la stanza è vuota.

(interni canti dalla destra indicano la fine d'un banchetto)

[N. 1 - Introduzione e aria di Aroldo]

<- Mina

Ciel, ch'io respiri! Il gaudio del convitto

Mina
<- Aroldo, Briano

Perché sì triste? / Oh Aroldo

Mina, Aroldo
Briano ->

(squillo interno di trombe)

Mina, Aroldo
<- Briano

I tuoi giungono... vieni

Mina
Briano, Aroldo ->
Mina
<- Egberto

[N. 2 - Scena e duetto]

Tosto ei disse! Mio dio! Perduta sono!

Egberto, Mina ->

Fuga di sale illuminate a gran festa; nella prima sonvi mobili dell'epoca, sopra uno de' quali è un libro chiuso da fermaglio con chiave.

dame, cavalieri, scudieri, paggi
 
dame, cavalieri, scudieri, paggi
<- Godvino

[N. 3 - Finale I]

O Mina tu mi sfuggi

dame, cavalieri, scudieri, paggi, Godvino
<- Briano

Ciel, che vedo! Quale trama!

dame, cavalieri, scudieri, paggi, Godvino, Briano
<- Enrico

Forse costui! È desso! Si discopra

dame, cavalieri, scudieri, paggi, Godvino, Briano, Enrico
<- Aroldo, Mina, Egberto, Elena

Vedi quel libro? / Il vedo / Ivi s'attenta

Eterna vivrà in Kenth la memoria

No 'l volete? Farollo io stesso

Aroldo, Mina, Egberto, Godvino, Briano e Coro
Chi ti salva, o sciagurato
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava
Salotto nella dimora d'Egberto; gran finestra nel mezzo fuor della quale si vedranno i merli del castello;... Fuga di sale illuminate a gran festa; nella prima sonvi mobili dell'epoca, sopra uno de' quali è... Antico cimitero del castello di Kenth; nel centro è una croce con gradini; a destra la porta d'un tempio... Anticamera nella dimora d'Egberto che mette a vari appartamenti; sopra una tavola è l'occorrente per scrivere. Profonda valle in Scozia; la riva del lago Loomond si vede in prospetto; monti praticabili, coperti di selve... È notte; la luna che si sarà alzata durante la preghiera, viene coperta da grosse nubi.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione e aria di Aroldo] [N. 2 - Scena e duetto] [N. 3 - Finale I] [N. 4 - Scena e aria] [N. 5 - Duetto, quartetto e finale II] [N. 6 - Scena e aria] [N. 7 - Scena e duetto] [N. 8 - Coro] [N. 9 - Scena e preghiera] [N. 10 - Burrasca] [N. 11 - Scena, terzetto e quartetto finale]
Atto secondo Atto terzo Atto quarto

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