La morte

 

Scena prima

In fondo i gioghi altissimi dell'Emo. Il davanti è ingombro di alberi e sassi muscosi.
Belisario senza benda ed Irene entrambi avanzandosi a stento, come persone travagliate da lungo viaggio.

 Q 

Belisario, Irene

 

IRENE

Qui siedi, o padre, e le tue stanche membra  

abbian dopo il penoso

lunghissimo cammin breve riposo.

(facendolo sedere sopra di un sasso: ella si adagia a' suoi piedi, appoggiando il capo alle ginocchia di lui)

BELISARIO
(in tuono querulo)

(accarezzandole il capo)

Di te m'incresce... Ah! l'astro

che sì fulgente al nascer tuo splendea,

con gli occhi miei s'estinse...

(lontano squillar di trombe che vien ripetuto da tutti gli echi delle balze circostanti)

 

Al clangor di barbarici metalli

odo i monti muggir, muggir le valli.

(Irene ascende una roccia per osservare da lontano)

 

È dunque ver quanto narrare udimmo,

che un torrente di barbari dall'Emo

precipita, ed il corso ad arrestarne

muovon l'armi d'augusto!

IRENE

Oh ciel!

BELISARIO

Che vedi?

IRENE

Lunga tratta d'armati a questa volta

rapida muove...

(tornando a Belisario)

Ah! Padre

fuggiam...

BELISARIO

Non fugge Belisario.

IRENE

(conducendolo entro uno speco incavato a piè d'una rupe)

Almeno

meco ritratti di quest'antro in seno.

 

Scena seconda

Alani e Bulgari.

<- alani, bulgari, Alamiro, Ottario

 
Dalle sommità dell'Emo discende un'orda di Alani e Bulgari. Alamiro ed Ottario sono fra i Duci.
Al suono di barbari strumenti si dice il seguente Coro, ripetuto sempre dall'eco.

Diffondasi terribile  

grido di guerra:

tremi la terra,

rimbombi il ciel.

E all'urto irresistibile

di nostra possa

scorra per l'ossa

de' greci un gel.

 

Scena terza

Belisario ed Irene compariscono sul limitare dell'antro e detti.

 

ALAMIRO

Impavidi guerrieri,  

quel che vedemmo veleggiar da lungi

nembo di polve, le coorti asconde

del greco imperator: l'ora s'appressa

delle pugne.

 
(sommessamente fra loro)

BELISARIO

Qual voce!

IRENE

È Alamiro.

 

OTTARIO

E tu credi

che all'opra ne fian ligi?...

ALAMIRO

Sì, risuonar di Belisario il nome

udrassi appena, e i prodi,

che sotto l'elmo incanutir seguendo

l'invitto duce, a vendicarne i torti

pugnando avrem consorti.

OTTARIO

Dunque s'incontri l'inimico.

ALAMIRO

All'aure

delle battaglie alzate

la voce.

OTTARIO

All'armi!

CORO

All'armi!

(avviandosi)

BELISARIO

Olà fermate.

(gettando il bastone ed atteggiandosi a maestoso contegno)

ALAMIRO

Belisario!

OTTARIO E CORO

Egli!...

(lo circondano compresi di meraviglia)

ALAMIRO

Ah! stringo

le tue ginocchia...

BELISARIO

Scostati...

degno non sei tu di baciar la polve

che calpesta il mio piè. ~ D'ingiusta guerra

far strumento il mio nome! E me chiamasti

padre! E greco sei tu? ~ Vil menzognero!

ALAMIRO

Quel detto al cor m'è fero

più di mortal saetta!

Non son uso a mentir... Su greco lido

da vandalo nocchier lattante ancora,

fui raccolto.

IRENE

Ah! che dici!...

BELISARIO

Qual grido!... E perché tremi?

(sempre appoggiato all'omero di Irene)

IRENE

O padre, il giorno

che dal fatal consesso uscia la madre,

a me svelò che il servo tuo non spense

il pargoletto Alessi, ma sul margo

lo abbandonò del mar...

BELISARIO

Che ascolto!...

ALAMIRO

Ah! forse!...

BELISARIO

Tu dunque?

ALAMIRO

Il vero io dissi.

(si trae dal seno una croce annodata ad una catena)

Su questo della fé simbolo augusto,

che sino dalle fasce

al collo mi pendea, lo giuro.

BELISARIO

Oh figlia,

deh! tu rimira.

IRENE

Avvi sull'orlo il motto:

«In questo segno vincerai».

BELISARIO

La madre

d'Alessi al collo il divin segno impose

nel dì che a lui diè vita,

ed egualmente... il pio...

motto sculto vi... stava...

IRENE E ALAMIRO

Eterno iddio!

IRENE E BELISARIO

Ch'ei fosse!... Oh quai momenti!

Insieme

ALAMIRO

Ch'io fossi!... Oh quai momenti!

 

BELISARIO, IRENE E ALAMIRO

(Irene e Belisario ad Alamiro, Alamiro a Belisario)

Parla... prosegui ancor...

BELISARIO E ALAMIRO

(Mi mancano gli accenti...

la gioia opprime il cor!)

IRENE

Di'!... su qual riva il barbaro

t'invenne?

ALAMIRO

Ove con l'onde

del maestoso Bosforo

il Ponto... si confonde.

IRENE

Fu quivi!...

BELISARIO

Ah! frena i palpiti,

cuor mio...

IRENE

Né dell'evento

un pegno... un qualche indizio...

avesti?

ALAMIRO

Or mi rammento!...

questo pugnale il vandalo

raccolse a me dappresso.

BELISARIO

Oh s'io vedessi!

IRENE

Ah! porgilo...

BELISARIO

È qui sull'elsa espresso...

forse un romano?...

ALAMIRO

È Giunio

che immola i figli...

BELISARIO

È il mio,

è... il mio pugnal!...

IRENE

Più dubbio

non resta... omai...

ALAMIRO

Son io

figlio di Belisario?

OTTARIO E CORO

Suo figlio!

BELISARIO

Alessi... qui...

(stendendogli le braccia)

ALAMIRO

Padre!...

IRENE

Fratello!...

BELISARIO

Abbracciami!...

TUTTI

Oh avventurato dì!

 
Alamiro, ora Alessi, si è precipitato fra le braccia del padre, che gli tiene la destra sul capo: Irene stringe teneramente il fratello al seno. Analogo movimento dei Barbari.
 

BELISARIO

Se il figlio stringere  

mi è dato al seno,

più non desidero,

son pago appieno.

Sfido i tuoi fulmini,

sorte crudel.

ALAMIRO

Se il padre stringere

mi è dato al seno,

più non desidero,

son pago appieno.

Sfido i tuoi fulmini,

sorte crudel.

Insieme

IRENE

Se il fratel stringere

mi è dato al seno,

più non desidero,

son paga appieno.

Sfido i tuoi fulmini,

sorte crudel.

BELISARIO

A questo tenero

soave amplesso

tanto del giubilo

è in me l'eccesso

che parmi d'essere

rapito in ciel!

ALAMIRO

A questo tenero

soave amplesso

tanto del giublio

è in me l'eccesso

che parmi d'essere

rapito in ciel!

Insieme

IRENE

A questo tenero

soave amplesso

tanto del giublio

è in me l'eccesso

che parmi d'essere

rapita in ciel!

 

BELISARIO

Figli, partiam: qui l'aura  

è d'atre nebbie infesta,

ma non fia tardo a sperderle

il vento.

OTTARIO E CORO

Olà, t'arresta.

Rendine il duce: mutuo

ne stringe un giuramento

fin che non sia Bisanzio

spianata al suol.

BELISARIO

Che sento!

OTTARIO E CORO

E il patto inviolabile

non scioglierem giammai.

BELISARIO
(ad Alamiro che gli sta d'accanto)

Giurasti?

ALAMIRO
(Alessi, interdetto)

Allor...

BELISARIO
(con forza)

Rispondimi,

giurasti?

ALAMIRO
(Alessi)

È ver, giurai.

Sol morte il voto infrangere

può che mi stringe seco...

Dunque si muoia...

(impugnando lo stile per trafiggersi)

IRENE E OTTARIO

(trattenendogli il braccio)

Arrestati...

OTTARIO

No 'l fermi tu?

(scuotendo Belisario)

BELISARIO

(con sublime intrepidezza)

Son cieco.

 

OTTARIO

Vivi: io sciolgo la sacra alleanza.

(Ottario disarma Alessi e lo spinge verso Belisario)

OTTARIO E CORO

Noi rechiamo a' nemici la morte.

È segnata de' greci la sorte...

Belisario fra lor non sarà!

IRENE, BELISARIO E ALAMIRO
(Alessi)

Fia delusa l'ardita speranza:

regge un nume dei greci la sorte:

per la patria pugnando da forte

Belisario ogni greco sarà.

 
Squillano le trombe dei Barbari, ed essi partono guidati da Ottario.

Belisario, Irene, Alamiro, Ottario, alani, bulgari ->

Belisario coi Figli entra dal lato medesimo, ma per altra via.
 
 

Scena quarta

Tenda di Giustiniano, che aprendosi nel mezzo, lascia scorgere nell'ultima distanza le sommità dell'Emo.
Giustiniano e Guardie.

 Q 

Giustiniano, guardie

 
(ad alcune guardie, che, ricevuto l'ordine, partono)

GIUSTINIANO

Itene al campo, e sia palese al duce  

ch'io giunsi e che prefiggo

alla battaglia il nuovo dì.

guardie ->

 

Scena quinta

Antonina, e detto.

<- Antonina

 
Ella è cinta di gramaglie, il suo volto è pallido e consunto, la sua chioma scarmigliata: giunta appena si arresta ansante sul limitare.
 

GIUSTINIANO

Chi veggio?  

ANTONINA

Un'empia.

GIUSTINIANO

A che venisti?

ANTONINA

A far palese

delitto orrendo.

GIUSTINIANO

E scioglierai tu sempre

ad accusar le labbra?

ANTONINA

Oh! chiuse allora

morte le avesse, che menzogna infame

ad attestar si apriro!

(in tono solenne)

Inorridisci, o cesare: quel grande,

che mio consorte più nomar non oso,

è innocente.

GIUSTINIANO
(vivamente colpito)

Che dici!

ANTONINA

Le cifre accusatrici

man compra simulò: del tradimento

Eutropio ebbi ministro.

GIUSTINIANO

Ah! scellerati!...

Morte ad entrambi...

ANTONINA

Morte?...

È giusta... la desio... ~ Per queste balze

corro in traccia di lui... Morire io voglio,

ma pentita al suo piè... ma ch'io distolga

dal nefando mio capo

l'alta minaccia del flagello eterno,

s'apra per me la tomba e non l'averno.

 

 

Da quel dì, che l'innocente  

spinsi in preda a tanti affanni,

da quel dì che il ciel clemente

cancellar dovea dagli anni,

de' viventi l'odio io sono...

di me stessa io son l'orror...

la speranza del perdono

sol mi regge in vita ancor.

Sfondo schermo () ()

 
(odesi fuor della tenda un rumore che si avvicina, e voci che gridano)
 

VOCI
(di dentro)

Vittoria!  

GIUSTINIANO

Intorno echeggia

di liete grida il ciel!... Che fia?... Si veggia...

 

Scena sesta

Irene circondata dai Pastori dell'Emo e dalle Guardie imperiali, e detti.

<- Irene, pastori, guardie imperiali

 

GIUSTINIANO

Irene!...  

ANTONINA

Figlia!...

IRENE

Oh madre!...

Fauste nuove ad entrambi... Il figlio tuo

spento non è.

ANTONINA

Che parli!...

IRENE

In Alamiro

abbracciarlo potrai.

ANTONINA

Ciel!... non deliro?...

Tu non m'inganni?...

IRENE
(a Giustiniano)

Fugge

l'oste nemica.

GIUSTINIANO

Fugge!

IRENE

Inarcherai

per la sorpresa il ciglio, allor che noto

il vincitor de' barbari ti fia.

GIUSTINIANO

Chi?... parla.

IRENE

Belisario.

ANTONINA

Ei!...

GIUSTINIANO

Come, narra,

come potea?...

IRENE

La china

d'un erto colle che sovrasta al campo

de' greci scendevam, quando le trombe

squillare udimmo... impetuoso turbine

su' tuoi piombò l'alano, e i tuoi fuggiro.

Ciò dissi al padre che avvampò di sdegno,

e dal figluol scortato

discese al pian, «Fermatevi», esclamando:

Belisario è con voi. La nota voce

i fuggitivi arresta;

torna la speme in ogni cor... sul carro

del sommo duce alzan l'eroe repente;

e quei l'occhio è del campo, egli la mente.

Tutto cangiasi allor... quanto l'aspetto

di Belisario ardir nei greci infonde,

tanto ne scema ai barbari! Tremenda

arde, ma breve la tenzon... scomposte

son già le file del nemico, infrante

già le temute insegne...

chi pria fugava, or fugge, o cade estinto,

trionfa il greco, il vincitore è vinto.

GIUSTINIANO

Oh giorno!... oh Belisario!...

ANTONINA

Ah! pria ch'io muoia

una lagrima ancor spargo di gioia!...

 
Si sente di lontano un funebre suono di trombe misto di grida dolorose.
Tutti sono colpiti dal presentimento di somma sciagura.

TUTTI

Di pianto, di gemiti  

il cielo rimbomba!

In suono funereo

echeggia la tromba!

Ignoto terror

mi scende nel cor!

 

Scena settima

Alessi e detti.

<- Alamiro

 

ALAMIRO
(Alessi)

Piangete: son nunzio  

di nuova dolente.

IRENE

Il padre?...

ANTONINA

Quai palpiti!...

ALAMIRO
(Alessi)

Dall'orda fuggente

un dardo partì,

e a morte il ferì.

IRENE

Ahi padre!

ANTONINA E GIUSTINIANO

Qual fulmine!

ALAMIRO
(Alessi)

Ei tratto qui viene...

 

Scena ultima

Accompagnato da lugubre musica vien condotto Belisario sugli scudi dei Veterani, Guardie e detti.

<- Belisario, veterani, guardie

 

TUTTI
(tranne Belisario)

Funesto spettacolo!  

IRENE

(correndo al padre)

Me misera!...

BELISARIO

Irene!

TUTTI
(tranne Belisario)

Ricopriti, o ciel,

d'un lugubre vel.

GIUSTINIANO

(con voce soffocata dal pianto e stringendo la destra di Belisario)

Amico...

BELISARIO

A te, cesare,

dei figli la sorte

affido... rammentalo...

nell'ora... di... morte...

GIUSTINIANO

Lor padre sarò.

ANTONINA

(cadendo a piè di Belisario nell'estrema desolazione)

Perdono...

(Belisario tocco dalla di lei voce, schiude la bocca, e fa un movimento come per alzarsi, ma la parola vien meno sulle convulse sue labbra, un tremore lo investe in tutta la sua persona, e ricade estinto)

TUTTI

Spirò.

 
Lungo ed angoscioso silenzio.
(Antonina resta immobile nel suo terrore, con gli occhi spaventevolmente fitti sul corpo di Belisario)
 

ANTONINA

(prorompendo in tutto l'impeto della disperazione)

Egli è spento, e del perdono  

la parola a me non disse.

Di mia voce udendo il suono

forse in cor me maledisse...

Forse in ciel del fallo mio...

or m'accusa innanzi a dio... ~

in eterno è a me rapita

ogni speme di mercé.

GIUSTINIANO E CORO

Aborrita dai mortali,

condannata dall'eterno,

vivi, iniqua, e tutti i mali

prova in terra dell'averno...

Frema il cielo a te d'intorno...

nieghi a te la luce il giorno...

ogni istante di tua vita

cruda morte sia per te.

ANTONINA

Cielo irato hai sciolto il corso

al tremendo tuo furore!...

non ha speme il mio rimorso...

non ha pianto il mio dolore...

Calpestata, oppressa, abbietta,

sin dai figli maledetta,

ogni istante di mia vita

un supplizio fia per me.

(fugge dissennata, ma giunta innanzi al cadavere di Belisario, si arresta ad un tratto, e cacciandosi le mani fra' capelli, ed alzando uno strido, precipita al suolo)

 

IRENE E ALAMIRO
(Alessi)

La sciagura è omai compita!

Tutto il ciel rapisce a me!

 
Movimento universale di orrore.
 

Fine (La morte)

Il trionfo L'esilio La morte

In fondo i gioghi altissimi dell'Emo; il davanti è ingombro di alberi e sassi muscosi.

Belisario, Irene
 

Qui siedi, o padre

(lontano squillar di trombe)

(entrano in una grotta)

Belisario, Irene
<- alani, bulgari, Alamiro, Ottario

(Belisario ed Irene compariscono sul limitare dell'antro)

Impavidi guerrieri

Belisario, Irene e Alamiro
Se il figlio stringere

(squillano le trombe dei barbari)

Belisario, Irene, Alamiro, Ottario, alani, bulgari ->

Tenda di Giustiniano, che aprendosi nel mezzo, lascia scorgere nell'ultima distanza le sommità dell'Emo.

Giustiniano, guardie
 

Itene al campo, e sia palese al duce

Giustiniano
guardie ->
Giustiniano
<- Antonina

Chi veggio? / Un'empia

(fuor della tenda un rumore, e voci)

Vittoria!

Giustiniano, Antonina
<- Irene, pastori, guardie imperiali

Irene!... / Figlia!...

(funebre suono di trombe misto di grida dolorose)

Giustiniano, Antonina, Irene, pastori, guardie imperiali
<- Alamiro

Piangete: son nunzio

Giustiniano, Antonina, Irene, pastori, guardie imperiali, Alamiro
<- Belisario, veterani, guardie

Funesto spettacolo

(Belisario muore)

(lungo ed angoscioso silenzio)

Antonina, Giustiniano e Coro
Egli è spento, e del perdono

(Antonina precipita al suolo)

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ultima
Atrio interno del palazzo imperiale; trono a destra; a traverso dell'intercolunnio magnifica veduta di... Appartamento nel palazzo di Belisario. Aula senatoria; da un lato molti seggi fra' quali uno più elevato per l'imperatore; vi è un tavolino, su cui... Parte remota di Bisanzio, da un lato ingresso delle prigioni. In fondo i gioghi altissimi dell'Emo; il davanti è ingombro di alberi e sassi muscosi. Tenda di Giustiniano, che aprendosi nel mezzo, lascia scorgere nell'ultima distanza le sommità dell'Emo.
Il trionfo L'esilio

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