Atto secondo

 

Scena prima

Bosco in vicinanza della villa.
Il Marchese solo.

 Q 

Il Marchese

 
[N. 13 - Aria del Marchese]

 N 

Dov'è Cecchina, oh ciel?  

Dov'è fuggita, ohimè?

Ah che son io crudel!

Ah m'ingannai da me!

Barbaro fato!

Sorte spietata!

Dove sei andata?

Dov'è il mio cor?

 

 

La cerco e non la trovo,  

non so dov'ella sia.

Maledetta sia pur la gelosia!

Il mio temperamento

si scalda in sul momento;

l'ho scacciata da me, pazzo furente,

e dopo ritrovai ch'ella è innocente.

Ma la ritroverò:

sì, la ricercherò per mari e monti;

ai fiumi, ai colli, ai fonti

di lei domanderò.

Sì, la ritroverò.

(parte)

Il Marchese ->

 

Scena seconda

Il Cavaliere Armidoro e Cecchina scortata da vari Uomini armati.

<- Il Cavaliere, Cecchina, uomini armati

 

IL CAVALIERE

Amici, sia condotta  

alla città costei; sia consegnata

al cavalier cui va diretto il foglio.

Sciocca! ti pentirai del folle orgoglio.

(parte)

Il Cavaliere ->

 

Scena terza

Cecchina e i suddetti Uomini armati.

 

CECCHINA

Dove mi conducete?  

(mostrano parlar piano gli armati con lei)
 

Scena quarta

Mengotto, poi alcuni Cacciatori che passano, e i suddetti.

<- Mengotto

 

MENGOTTO

Oh, povera Cecchina!  

Di lei che vonno far? Pazzo, briccone!

Perché aver gelosia del mio padrone?

Ah, se sapessi almeno

di liberarla il modo!

Ecco qui i cacciatori.

(si vedono venire i cacciatori)

<- cacciatori

 

Vi supplico, signori:

se avete il cuor clemente,

di man degli assassini

venite a liberar quell'innocente.

 
I Cacciatori co' le loro armi sorprendono i Custodi di Cecchina, ed essi fuggono inseguiti dai Cacciatori medesimi, e nel fuggire cade ad uno la spada di mano, e l'abbandona.

uomini armati, cacciatori ->

 

Scena quinta

Cecchina, Mengotto, poi il Marchese.

 

CECCHINA

Ah, povero Mengotto!  

Alfin mi ha liberata.

E il padrone crudel mi ha abbandonata.

MENGOTTO
(verso la scena)

Obbligato, signori. Avete fatto

un'opra di giustizia e di pietà.

Ah, mia cara Cecchina, eccomi qua.

CECCHINA

A te deggio la vita.

MENGOTTO

In ricompensa

posso sperare amore?

CECCHINA

Lasciami respirar: mi manca il core.

MENGOTTO

(prendendola per mano)

Vieni alla mia capanna:

là prenderai ristoro.

 

<- Il Marchese

IL MARCHESE

Vieni meco, Cecchina. Ah, mio tesoro!

(leva Cecchina di mano a Mengotto, e la conduce seco correndo)

Il Marchese, Cecchina ->

 

Scena sesta

Mengotto, poi Tagliaferro.

 
[N. 14 - Recitativo con violini e aria di Mengotto]

 N 

 

MENGOTTO

Ah, povero Mengotto,  

cosa soffrir mi tocca!

Mi ha levato il boccon quasi di bocca.

Dagli empi liberata

fu per opera mia

e il mio padron me la conduce via.

Povero sfortunato!

Sì, mi voglio ammazzar. Son disperato.

Con questa spada, ch'è di man caduta...

A un assassin vinto dal suo timore,

vuò per disperazion passarmi il core.

(prende la spada)

 

Ah, Cecchina... il tuo Mengotto...  

si ferisce... e per te more...

ma mi sento a dir dal core:

poverino, non lo far.

Eh... coraggio... S'ha d'andar:

sì, mi voglio sbudellar.

 
(impedisce il colpo)

<- Tagliaferro

TAGLIAFERRO

Eh, tartaifle, che tu far?  

MENGOTTO

Caro signor soldato,

lasciatemi morir; son disperato.

TAGLIAFERRO

Tu, canaglia, poltrone,

foler disperazione

spata per ti passar? Se fol morire

calantome onorate

alla querra fenir, morir soldate.

MENGOTTO

Sì, signore, alla guerra

voglio venir con voi.

Così, sorte assassina

mi leverà dal cor la mia Cecchina.

TAGLIAFERRO

Jò, Cecchina chi star?

MENGOTTO

Star una giovane

che ho tanto, tanto amato.

TAGLIAFERRO

E per donna talian star disperato?

Tatesco niente importa,

per querra, per onor, perder la pelle;

ma non morir per queste pacatelle.

Fenir, fenir con me.

MENGOTTO

Ma, in cortesia,

chi è vossignoria?

TAGLIAFERRO

Star bon soldato,

corazzier, che serfir mio colonello.

Stato Italia altra folta, e star fenuto

attesso per cercar

picchla racazzina dove star.

MENGOTTO

Basta! Verrò con voi.

Ma non mi so dar pace... Ahi... che tormento,

che fiero tradimento!

Levarmela di man...

TAGLIAFERRO

O nix tu donne più pensar, paesan.

Fenir, fenir con me,

che alla querra, contenti

star tutte sorte de difertimenti.

 
[N. 15 - Aria di Tagliaferro]

 N 

Star trompette, star tampurri,  

star chitarre e ciufoletti,

star strumenti in quantità

racazzine craziosine

per ballare, vubsassà.

Se nemiche star lontan

trinche vain, paesan.

Se nemiche star vicin,

zitte zitte nasconder.

Je andate, tu restate,

e tu panze conservate

per ballare, per trincar.

Sempre allegre fatte star.

(parte)

Tagliaferro ->

 
 

Scena settima

Logge terrene.
La Marchesa ed il Cavaliere Armidoro.

 Q 

La Marchesa, Il Cavaliere

 

LA MARCHESA

Dunque, per quel ch'io sento,  

se n'è ita l'indegna.

IL CAVALIERE

Sì, è passata

a viver ritirata alla città,

e il Marchese mai più non la vedrà.

LA MARCHESA

Ora vivrete quieto.

IL CAVALIERE

Sì, mia cara,

or contento son io.

LA MARCHESA

Ma contento però non è il cor mio.

IL CAVALIERE

Perché?

LA MARCHESA

Perché pavento

debole il vostro amor. Giusta ragione

vi sdegnava, lo so, con il germano;

ma un amante, uno sposo

tenero ed amoroso,

no, non avea per questo

di lasciarmi, crudel, giusto pretesto.

IL CAVALIERE

No 'l dissi ancor, né, di lasciarvi, in seno

nutria il pensier.

LA MARCHESA

Lo minacciaste almeno.

IL CAVALIERE

Ah! che distante è troppo

l'opera dal pensier. V'amo, v'adoro,

e so che nel mio petto

potria l'amor ch'io sento

vincer ogni passione a mio dispetto.

 
[N. 16 - Aria del Cavaliere Armidoro]

 N 

Cara, s'è ver ch'io v'ami  

la mia costanza il dica:

sorte crudel, nemica,

no, non mi cambia il cor.

Se di piacervi io brami,

se l'idol mio voi siete,

prove sincere avrete,

ve ne offerisco ancor.

(parte)

Il Cavaliere ->

 

Scena ottava

La Marchesa, poi Sandrina e Paoluccia.

 

LA MARCHESA

Fuor di ragion non parla;  

lo comprendo, lo so, ma vuò ch'ei sappia

ch'io voglio esser amata

senz'alcuna riserva, e rispettata.

 

<- Sandrina, Paoluccia

SANDRINA
(piano a Paoluccia)

Chi l'avesse mai detto!

PAOLUCCIA
(piano a Sandrina)

Io non so come

una nuova recarle

che le sarà importuna.

SANDRINA
(piano a Paoluccia)

Gliela possiamo dire un po' per una.

LA MARCHESA

Che parlate fra voi?

PAOLUCCIA

Dirò, signora

lo saprà che Cecchina...

LA MARCHESA

È già partita.

Questo lo so.

PAOLUCCIA

Ma poi

ella deve saper...

(a Sandrina)

Ditelo voi.

LA MARCHESA

Vi è qualche novità?

SANDRINA

Dirò signora...

Sappia che presto, presto...

(a Paoluccia)

Ho principiato a dir: voi dite il resto.

LA MARCHESA

Spicciatevi una volta.

SANDRINA

Ha da sapere...

PAOLUCCIA

Che indietro ritornata...

SANDRINA

È in una stanza...

PAOLUCCIA

Dal padron serrata.

LA MARCHESA

Come? Chi è che m'inganna?

Il Cavaliere?... ovvero

un vil german co' le violenze sue?

PAOLUCCIA

Dubito che vi burlin tutt'e due.

LA MARCHESA

(a Paoluccia)

Va tu dal Cavalier. Digli che tosto

a me se n' rieda.

(a Sandrina)

E tu va dal Marchese.

Digli placidamente

che parlargli desio.

SANDRINA

Vado, signora, sì.

(incamminandosi)

PAOLUCCIA

Vado ancor io.

(incamminandosi)

LA MARCHESA

Aspettate.

SANDRINA

Son qui.

PAOLUCCIA

Dica, signora.

LA MARCHESA

Quel che ho da dir non ho pensato ancora.

PAOLUCCIA

Prima si pensa ben.

SANDRINA

Poi si destina.

LA MARCHESA

Voglio prima saper che fa Cecchina.

SANDRINA

Vado.

(in atto di partire)

PAOLUCCIA

Glielo dirò.

(in atto di partire)

LA MARCHESA

Presto: badate

che fa colei; andate

dal Cavalier... tosto da mio fratello.

PAOLUCCIA

Una cosa alla volta.

(parte, indi ritornando)

Paoluccia ->

SANDRINA

Andiam bel bello.

(parte, indi ritornando)

Sandrina ->

LA MARCHESA

Non so quel che mi faccia,

non so quel che mi dica.

Tu mi fai delirar, sorte nemica.

 
[N. 17 - Duetto]

 N 

 
(ritornando entrambe)

<- Paoluccia, Sandrina

PAOLUCCIA

Per il buco della chiave    

ho veduto la ragazza,

che pareva mezzo pazza,

da sé sola a taroccar.

S

Sfondo schermo () ()

SANDRINA

Ho veduto dalla porta

la Cecchina giardiniera,

che passeggia e si dispera,

ch'è vicina a delirar.

(partono)

Paoluccia, Sandrina ->

 
(ritornando entrambe)

<- Paoluccia, Sandrina

PAOLUCCIA

Ho veduto che il padrone

si avvicina a quella stanza,

e mi par, secondo usanza,

che la voglia consolar.

SANDRINA

Il padrone vuol aprire,

vuol parlar con la fanciulla;

ma non voglio dirle nulla,

non mi voglio far sgridar.

(partono)

Paoluccia, Sandrina ->

 
(ritornando entrambe)

<- Paoluccia, Sandrina

PAOLUCCIA

La Cecchina è uscita fuori.

SANDRINA

Parleran dei loro amori.

SANDRINA E PAOLUCCIA

O signora, ve lo dico:

io per ora non m'intrico,

non ci voglio più tornar.

(parton da un altro lato)

Paoluccia, Sandrina ->

 

Scena nona

La Marchesa sola.

 
[N. 18 - Aria della Marchesa]

 N 

 

 

Che risolvo, che fo? Se vado io stessa,  

mi cimento, lo vedo, a un rio periglio;

penserò: prenderò miglior consiglio.

Il Cavaliere almeno

venisse a consolarmi.

Ragion d'abbandonarmi

non può avere per ciò: s'ei meco fosse

sì barbaro e crudele,

non avria, qual si vanta, un cor fedele.

 

So che fedel m'adora,  

so che sincero ha il core:

è un cavalier d'onore,

né mi saprà tradir.

Pria mancheranno al mare

le copiose arene,

che voglia il caro bene

farmi così languir.

(parte)

La Marchesa ->

 

Scena decima

Cecchina ed il Marchese.

<- Cecchina, Il Marchese

 

CECCHINA

Voglio andare, signor.  

(quasi fuggendo)

IL MARCHESE

Dove?

CECCHINA

A gettarmi

a piè della padrona

a chiederle perdono

se degli sdegni suoi la causa io sono.

IL MARCHESE

No, non andar: colei

è una donna furente,

e co' la tua bontà non farai niente.

CECCHINA

Pazienza, proverò:

e se vuole ch'io parta, io partirò!

Finalmente io son serva, ella è padrona.

IL MARCHESE

Cara Cecchina mia, tu sei pur buona!

CECCHINA

Non è ver, son cattiva.

Se buona fossi stata,

non avrei nel core

dato ricetto a un insolente amore.

IL MARCHESE

Come! insolente chiami

quell'amor che hai per me?

CECCHINA

Sì, signor, così è;

una povera serva

che abbia un po' di ragione,

non si dée innamorar del suo padrone.

Ma io, povera matta...

ma io, senza pensar... Basta, l'ho fatta.

IL MARCHESE

Tutto quel che facesti hai fatto bene.

Pentirti non conviene.

Anzi, dell'amor tuo voglio premiarti,

e a dispetto di tutto io vuò sposarti.

CECCHINA

(dolcemente)

Sposarmi?

IL MARCHESE

Sì, carina.

CECCHINA

Degna non ne son io. Son poverina.

IL MARCHESE

Orsù, ti opponi invano.

Presto, dammi la mano.

(vuol prendergliela)

CECCHINA

Oh, signor no.

(s'allontana)

IL MARCHESE

Eh, che ti arriverò.

(la seguita)

CECCHINA

Dove m'ascondo?

(schernendosi)

IL MARCHESE

Dietro ti correrei per tutto il mondo.

CECCHINA

Via, lasciatemi stare.

(si scuote)

IL MARCHESE

Sta' zitta, non gridare.

(la tien salda)

CECCHINA

Via di qua.

(si scioglie)

Un po' più di rispetto e d'onestà.

 
[N. 19 - Aria di Cecchina]

 N 

Alla larga, alla larga, signore.  

Io non vuò che nessuno mi tocchi.

Ah, purtroppo, purtroppo quegl'occhi

m'hanno fatto una piaga nel core.

Ahi, misera me!

Amor mi ferì,

rimedio non c'è.

Vi basti così.

(il Marchese s'accosta)

No, vi dico, non vuò che l'affetto

tradisca il rispetto che vuol l'onestà.

Cessate... lasciate... Così non si fa.

(parte)

Cecchina ->

 

Scena undicesima

Il Marchese, poi Tagliaferro.

 

IL MARCHESE

Ah! costei mi ha incantato,  

e sono più che non era innamorato.

Certo, quando io ci penso,

sposar femmina vil non mi conviene.

Ma è sì bella e gentil... ma le vuo' bene.

 

<- Tagliaferro

TAGLIAFERRO

Chi star casa?

IL MARCHESE

Signor?...

TAGLIAFERRO

Chi star patrone?

IL MARCHESE

Son io, per obbedirla.

TAGLIAFERRO

Je fol parlar...

IL MARCHESE

Son qui, sono a servirla!

TAGLIAFERRO

Star fostra signoria

della casa patron?

IL MARCHESE

La casa è mia.

TAGLIAFERRO

Star molto che patron?

IL MARCHESE

Degl'anni assai;

da mio padre, signor, l'ereditai.

TAGLIAFERRO

Je recordar; mi stato

in fostro marchesato

quando per querra star tateschi Italia.

Qua recordar che picchla racazzina

per marcia afer perduta,

e mai più picchlina afer feduta.

IL MARCHESE

Una figlia perdeste?

TAGLIAFERRO

Jò, mainher,

figlia de mio patrone,

qua restata con matre;

star fenuto nemiche, e so picchetto

batter de nostra marcia... come dir?

Retroguardia. E pavura

fatto matre morir; persa creatura.

IL MARCHESE

Quanti anni saran?

(con agitazione)

TAGLIAFERRO

Star finti, e più.

IL MARCHESE

Ah ditemi, monsieur...

TAGLIAFERRO

Je monsieur? Star tatesco, e non monsieur.

A tatesco dir: herr; non dir mai più

a tatesco monsieur.

IL MARCHESE

Ditemi, herr:

la perduta figliola avea nel seno

macchia di color blo?

TAGLIAFERRO

Macchia di vain, jò.

IL MARCHESE

Cecchina fortunata!

La fanciulla, signor si è ritrovata.

TAGLIAFERRO

Oh, mainssozz! Dofe star?

IL MARCHESE

In casa mia.

TAGLIAFERRO

Bas ist?

IL MARCHESE

È qui con me.

TAGLIAFERRO

Mariandel dof'è?

IL MARCHESE

Ah, venite, signor. Voi la vedrete.

Non so dove mi sia. Tutto saprete.

Seguitemi, monsieur.

(s'incammina)

TAGLIAFERRO

Ah, tartaifle, mainher! Nix dir: monsieur.

IL MARCHESE

(torna indietro)

Ma di grazia, signore,

il padre della figlia

si può saper chi sia?

TAGLIAFERRO

Star colonello de cafalleria.

IL MARCHESE

Oh, me felice! Andiamo.

(s'incammina poi torna indietro)

Dite: il vostro padrone

è cavalier?

TAGLIAFERRO

Tartaifle! Star barone!

IL MARCHESE

Ah, venite con me.

TAGLIAFERRO

Sì, fol fenir.

(s'incammina, poi lo tira indietro)

Calantome, sentir:

afer bon trinche vain?

IL MARCHESE

Sì, venite.

TAGLIAFERRO

Subite fol fenir.

(come sopra)

Calantome, sentir:

Mariandel star bella?

IL MARCHESE

Mariandel

è il nome vero della figlia?

TAGLIAFERRO

Jò.

IL MARCHESE

Vederete una figliola,

la raccolse bambina,

fu chiamata Cecchina.

Mi chiedete s'è bella? Io vi rispondo

che più bella di lei non vidi al mondo.

TAGLIAFERRO

Ah, star furbo talian!

IL MARCHESE

Dirovvi, poi,

dirovvi un mio pensier.

TAGLIAFERRO

Ah, star furbo talian, main libreher!

 
[N. 20 - Aria del Marchese]

 N 

IL MARCHESE

Vederete una figliola  

che diletta, che consola.

I suoi occhi son due stelle,

quel visin due rose belle:

non si può bramar di più.

Ah, venir, venir, monsieur.

No, mainher. Non v'adirate,

quella spada non toccate.

Amicizia voler far:

trinche vain e allegri star.

 
(partono)

Il Marchese, Tagliaferro ->

 
 

Scena dodicesima

Recinto d'alberi.
Cecchina sola.

 Q 

Cecchina

 
[N. 21 - Recitativo e aria di Cecchina]

 N 

 

 

Almen fra queste piante  

avrò un po' di riposo. Ah, son sì stanca

di sofferir gl'insulti

della nemica sorte,

che son costretta a desiar la morte.

Pria di morire almeno,

povera sfortunata,

se potessi saper da chi son nata!

Parmi che soffrirei

ogni pena con pace, ogni dolore,

se abbracciar mi potesse il genitore.

Ma vano è il sospirar; vano, infelice,

è il desio che m'ingombra.

Vuò sedere a quest'ombra. Almen venisse

a ristorar quest'alma

di sonno lusinghier la dolce calma.

(siede)

 

Vieni, il mio seno    

di duol ripieno,

dolce riposo,

a consolar.

(s'addormenta)

S

 

Scena tredicesima

Il Marchese e Tagliaferro.

<- Il Marchese, Tagliaferro

 
(osservano Cecchina che dorme, sottovoce tra di loro)

IL MARCHESE

Ecco, dorme Cecchina.  

TAGLIAFERRO

Pofra picchlina!

IL MARCHESE

Già sapete

tutto quel che ha passato,

ogni travaglio suo già vi ho narrato.

Lasciamola dormire.

TAGLIAFERRO

(amorosamente verso Cecchina)

Jò, mainssozz.

IL MARCHESE

Quand'ella si risvegli,

tutto da me saprà. Voglio al fattore

parlare intanto, perché pronto e lesto

sia per le nozze mie. Ritorno presto:

senza di me, vi prego

non le parlar. Voglio essere presente

alla sorpresa sua. Ritornerò.

Mi raccomando.

TAGLIAFERRO

Jò.

IL MARCHESE

Giubilo di contento. Addio, monsieur.

TAGLIAFERRO
(in collera)

Tu pist ainor.

IL MARCHESE

Non lo dirò mai più.

(parte)

Il Marchese ->

 

Scena quattordicesima

Tagliaferro e Cecchina che dorme.

 

TAGLIAFERRO

Quanto star consolato  

mio patron colonello,

che Mariandel trofato!

CECCHINA

(sognando)

Padre mio, dove sei tu?

Vieni a me...

TAGLIAFERRO

Mariandel mi chiama?

Star dorme ancora. Sì, dormir, picchlina.

CECCHINA

Al mio sen.

(dormendo apre le braccia)

TAGLIAFERRO

Ti foler? je fenir... Star pur bellina!

(s'accosta)

 

Scena quindicesima

Sandrina e Paoluccia in lontano osservando Cecchina e Tagliaferro; poi il Marchese.

<- Sandrina, Paoluccia

 

CECCHINA

(dormendo)

Il mio cor... puoi consolar.  

TAGLIAFERRO

Oh, povero tatesco, mi sentir...

Puh! non saver mi dir.

(Paoluccia e Sandrina si accennano fra di loro di aver veduto, e si avvicinano)
 

CECCHINA

(dormendo)

Caro padre, per pietà.

TAGLIAFERRO

Poferina, dormir, cercar papà.

SANDRINA

Bravo, signor soldato!

PAOLUCCIA

Qui come siete entrato?

CECCHINA

(si desta)

Ahi! dove sono?

TAGLIAFERRO

Femmine, che foler?

PAOLUCCIA
(a Sandrina)

Gli piace il buono!

CECCHINA
(a Sandrina)

Questo signor chi è? Come si appella?

SANDRINA

Povera sfacciatella

è da te sconosciuto?

PAOLUCCIA

Eh, non serve mentire. Abbiam veduto.

CECCHINA

Non intendo, che dite?

PAOLUCCIA

Oh, brava in fede mia!

SANDRINA
(a Tagliaferro)

Così vossignoria,

bel bello, in questo loco

co' la ragazza si diverte un poco.

TAGLIAFERRO

Femmine, cosa entrar?

CECCHINA

Io non so niente.

SANDRINA

Eh, abbiam veduto!

PAOLUCCIA

Povera innocente!

 
[N. 22 - Quintetto, finale II]

 N 

 

SANDRINA E PAOLUCCIA

Sì, signora, di lassù  

si è veduto che quaggiù

col soldato fortunato

si badava a divertir.

CECCHINA

Sventurata, io mi sognai...

Cosa dite? Come mai?

Ah, mi fate tramortir!

TAGLIAFERRO

Questa giovane star mia,

e foi altre passa fia.

Star patron de qua fenir.

 

CECCHINA
(a Tagliaferro)

Ma chi siete?

TAGLIAFERRO

Star soldato...

SANDRINA E PAOLUCCIA

È un amante.

TAGLIAFERRO

Star mandato...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Si è veduto.

TAGLIAFERRO

Lasciar dir!

Colonello...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Non lo credo.

TAGLIAFERRO

...mi mandato...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Non è vero.

TAGLIAFERRO

...per trofar...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Non sa che dir.

TAGLIAFERRO

Maledette, lasciar dir!

CECCHINA

Io non so...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Sappiamo noi!

CECCHINA

Io dormia...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Celar non puoi.

CECCHINA

Non so niente.

SANDRINA E PAOLUCCIA

A che mentir?

TAGLIAFERRO

Maledette, lasciar dir!

 

SANDRINA E PAOLUCCIA

Oh che ardita!

Che briccone!

Il padrone

lo saprà.

CECCHINA E TAGLIAFERRO

Non paventa,

l'innocenza:

l'insolenza

finirà.

 

IL MARCHESE

(sopraggiungendo)

Ah, Cecchina è risvegliata!

Sarà tutta consolata,

più timor non averà.

<- Il Marchese

CECCHINA

Ah, signor...

SANDRINA E PAOLUCCIA

La sfacciatella...

TAGLIAFERRO

Je star qui...

SANDRINA E PAOLUCCIA

Co' la sua bella...

CECCHINA

Non so niente!

SANDRINA E PAOLUCCIA

È innamorata.

TAGLIAFERRO

Poferina!

SANDRINA E PAOLUCCIA

Era abbracciata!

CECCHINA E TAGLIAFERRO

Non è vero.

SANDRINA E PAOLUCCIA

Signor sì!

E l'amico è questo qui.

IL MARCHESE
(a Sandrina)

Abbracciata?

SANDRINA

Sì, signore.

IL MARCHESE
(a Paoluccia)

Coll'amico?

PAOLUCCIA

Ella è così.

IL MARCHESE
(a Sandrina)

Coll'amico?

SANDRINA

Castigatela.

IL MARCHESE
(a Paoluccia)

Abbracciata?

PAOLUCCIA

Via cacciatela.

 
(il Marchese resta sospeso)

CECCHINA, SANDRINA, PAOLUCCIA E TAGLIAFERRO

Cosa pensa? che dirà?

 

IL MARCHESE
(a Sandrina e Paoluccia)

Donne mie, non me ne importa.

Il soldato so chi è:

e se non importa a me,

non vi avete da scaldar.

SANDRINA E PAOLUCCIA

Bravo! Bravo!

TAGLIAFERRO

Viva! Viva!

CECCHINA
(al Marchese)

Il soldato vada via.

IL MARCHESE
(a Cecchina)

Anzi voglio che ci stia,

e di qua non ha d'andar.

SANDRINA E PAOLUCCIA

(al Marchese)

Buon pro faccia, padron mio!

(a Tagliaferro)

Buon pro faccia al corazzier!

IL MARCHESE E TAGLIAFERRO

Insolenti, temerarie!

SANDRINA E PAOLUCCIA

Questa qui la vuò goder!

IL MARCHESE

(prende la mano a Cecchina)

Mano a me.

CECCHINA

Signore no.

IL MARCHESE

Io comando, e così vuò!

(Tagliaferro prende la mano a Cecchina)

SANDRINA E PAOLUCCIA
(al Marchese)

Bravo, bravo! dividete...

IL MARCHESE E TAGLIAFERRO

Via, tacete, disgraziate!

Rispettate questa qui.

SANDRINA E PAOLUCCIA

Bravo, bravo, signor sì!

IL MARCHESE E TAGLIAFERRO

Consolata, fortunata,

la Cecchina goderà.

CECCHINA, SANDRINA E PAOLUCCIA

Oh, che rabbia ch'ho nel petto!

Che dispetto che mi fa!

 
Il Marchese e Tagliaferro conducono via Cecchina.

Il Marchese, Tagliaferro, Cecchina ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Bosco in vicinanza della villa.

Il Marchese
 

[N. 13 - Aria del Marchese]

La cerco e non la trovo

Il Marchese ->
<- Il Cavaliere, Cecchina, uomini armati

Amici sia condotta

Cecchina, uomini armati
Il Cavaliere ->

Dove mi conducete?

Cecchina, uomini armati
<- Mengotto

Oh, povera Cecchina!

Cecchina, uomini armati, Mengotto
<- cacciatori

(i cacciatori sorprendono i custodi di Cecchina)

Cecchina, Mengotto
uomini armati, cacciatori ->

Ah, povero Mengotto!

Cecchina, Mengotto
<- Il Marchese

Mengotto
Il Marchese, Cecchina ->

[N. 14 - Recitativo con violini e aria di Mengotto]

Ah, povero Mengotto

Mengotto
<- Tagliaferro

Eh, tartaifle, che tu far?

[N. 15 - Aria di Tagliaferro]

Mengotto
Tagliaferro ->

Logge terrene.

La Marchesa, Il Cavaliere
 

Dunque, per quel ch'io sento

[N. 16 - Aria del Cavaliere Armidoro]

La Marchesa
Il Cavaliere ->

Fuor di ragion non parla

La Marchesa
<- Sandrina, Paoluccia

La Marchesa, Sandrina
Paoluccia ->

La Marchesa
Sandrina ->

[N. 17 - Duetto]

La Marchesa
<- Paoluccia, Sandrina
Paoluccia e Sandrina
Per il buco della chiave
La Marchesa
Paoluccia, Sandrina ->
La Marchesa
<- Paoluccia, Sandrina
 
La Marchesa
Paoluccia, Sandrina ->
La Marchesa
<- Paoluccia, Sandrina
 
La Marchesa
Paoluccia, Sandrina ->

[N. 18 - Aria della Marchesa]

Che risolvo, che fo?

La Marchesa ->
<- Cecchina, Il Marchese

Voglio andare, signor

[N. 19 - Aria di Cecchina]

Il Marchese
Cecchina ->

Ah! costei mi ha incantato

Il Marchese
<- Tagliaferro

[N. 20 - Aria del Marchese]

Il Marchese, Tagliaferro ->

Recinto d'alberi.

Cecchina
 

[N. 21 - Recitativo e aria di Cecchina]

Almen fra queste piante

(Cecchina s'addormenta)

Cecchina
<- Il Marchese, Tagliaferro

Ecco, dorme Cecchina

Cecchina, Tagliaferro
Il Marchese ->

Quanto star consolato

Cecchina, Tagliaferro
<- Sandrina, Paoluccia

Il mio cor… puoi consolar

(Cecchina si desta)

Ahi! dove sono?

[N. 22 - Quintetto, finale II]

Sandrina e Paoluccia, Cecchina, Tagliaferro, Il Marchese
Sì, signora, di lassù
Cecchina, Tagliaferro, Sandrina, Paoluccia
<- Il Marchese
 
Sandrina, Paoluccia
Il Marchese, Tagliaferro, Cecchina ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima
Giardino delizioso, con veduta del palazzo Appartamenti terreni corrispondenti al giardino. Boschetto con veduta di campagna. Bosco in vicinanza della villa. Logge terrene. Recinto d'alberi. Appartamenti terreni corrispondenti al giardino. Salone magnifico con colonnati, statue e portali laterali.
[Sinfonia] [N. 1 - Aria di Cecchina] [N. 2 - Strofa di Mengotto] [N. 3 - Recitativo e strofa di Cecchina] [N. 4 - Aria di Mengotto] [N. 5 - Strofa di Sandrina] [N. 6 - Aria del Marchese] [N. 7 - Aria di Sandrina] [N. 8 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 9 - Aria di Paoluccia] [N. 10 - Aria di Cecchina] [N. 11 - Aria della Marchesa] [N. 12 - Quintetto, finale I] [N. 13 - Aria del Marchese] [N. 14 - Recitativo con violini e aria di Mengotto] [N. 15 - Aria di Tagliaferro] [N. 16 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 17 - Duetto] [N. 18 - Aria della Marchesa] [N. 19 - Aria di Cecchina] [N. 20 - Aria del Marchese] [N. 21 - Recitativo e aria di Cecchina] [N. 22 - Quintetto, finale II] [N. 23 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 24 - Aria della Marchesa] [N. 25 - Aria di Sandrina] [N. 26 - Aria di Mengotto] [N. 27 - Aria di Tagliaferro] [N. 28 - Duetto] [N. 29 - Ottetto, finale III]
Atto primo Atto terzo

• • •

Testo PDF Ridotto