Atto secondo

 

Scena prima

Un campo come nella scena prima dell'atto primo.
Crispino ed Annetta vengono allegri ed a braccetto.

 Q 

<- Crispino, Annetta

 

CRISPINO

Eccomi alfine, casa... ecco il panchetto!  

al diavol ora vattene,

brutta memoria dello scarpinello;

(lo rinversa d'un calcio)

dottore eccellentissimus or siamo.

ANNETTA

Hai fitto in capo d'esser un dottore!...

Se quell'oro non fosse

davver ti crederei solenne pazzo.

CRISPINO

Annetta, per istrada

tu non vedesti quella gran signora,

che pian piano all'orecchio m'ha parlato?

ANNETTA

Io? no.

CRISPINO

Già! lo sapeva;

io sol la vedo.

ANNETTA

Ebbene?

CRISPINO

(trae di saccoccia un gran cartello)

Mi diè questo cartello

da metter sulla porta;

più, mi disse che in casa avrei trovato

un vestiario completo da dottore.

 
(raccoglie di terra un chiodo, il martello, e appende sopra la porla il cartello)
 

ANNETTA

(Sempre più si fa grande il mio stupore!)

Sarà meglio che vada un po' a dormire.

CRISPINO

(tornando a lei)

A dormire? scioccona!

Vedrai, vedrai cosa farò a momenti.

Di dottore a indossar vo i finimenti.

(entra in casa)

Crispino ->

 

Scena seconda

Annetta sola.

 

 

Ora inver non so più cosa pensare;  

essere chi mai può questa Comare?

A legger proverò, sono curiosa;

legger non sa Crispin, io qualche cosa.

(legge a stento compitando)

«Crispino Tacchetto quondam Ciabattino,

che medico divenne sopraffino.»

Sarà dunque una fata,

un benefico genio che il protegge!...

Quel sacchetto, quell' oro ne son prova...

Oh sì, è certo... poi crederlo mi giova.

(s'aggiusta e pavoneggia)

 

Io non sono più l'Annetta    

vendi-storie, ciabattina;

dottoressa, e più bellina

di me inver non ci sarà.

Ah il piacere che m'aspetta

col pensier pregusto già!

Gran velluti, cappellini,

(passeggia pomposa)

piume, guanti sopraffini,

scialli turchi, scialli inglesi,

rococò, mode francesi.

Una casa da signora,

un palchetto a ogni teatro;

in campagna un tiro a quattro;

la mia gondola in città.

Sempre aperta la mia mensa,

sempre piena la dispensa;

a dozzine gli eleganti

mi faran da spasimanti! ~

Quel che luce il mondo adora;

senza soldi una contessa

è assai men che dottoressa,

e tesori Annetta avrà.

Ah il piacere che m' aspetta

col pensier pregusto già.

(entra in casa)

S

Sfondo schermo () ()

Annetta ->

 

Scena terza

Mirabolano, poi don Fabrizio dalla farmacia, don Asdrubale dalla casa, i Giovani dalle botteghe e Popolo.
La Comare comparisce a tempo.

<- Mirabolano

 

MIRABOLANO

Cosa ha scritto mai quel pazzo  

sul porton del suo palazzo!

(torna a leggere)

Ah! ah! bella in verità!

Ehi dottor, leggete qua.

 

<- Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo

FABRIZIO

Crispin Tacchetto quondam Ciabattino

che medico divenne sopraffino!

MIRABOLANO E FABRIZIO

Oh che pazzo! oh che buffone!

Egli è proprio da legar.

 
(giovani e popolo vanno a leggere)
 

CORO
I

Sopraffino!

CORO
II

Sopraffino!

TUTTI

Per le risa è da crepar!

 

Scena quarta

Detti e Crispino, ch'esce dalla sua casa in abito nero.

<- Crispino

 

CRISPINO

Alto là, di che ridete?  

TUTTI

Eh buffone!

CRISPINO

Non sapete,

asinoni, ch'io mi sia?

TUTTI

Ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!

CRISPINO

Son dottore.

TUTTI

È una follia.

CRISPINO

Dottorissimo.

TUTTI

Ah! ah!

CRISPINO

Sì signori, son dottore

che guarisce ogni malore;

se vi piglia un accidente,

febbre fredda o febbre ardente,

un colpetto nella testa,

o una tisi vi molesta,

per mia cura, sì signori,

chi non crepa, può campar.

TUTTI

Bel dottore! i creditori

faria meglio di pagar.

CRISPINO

(passeggiando alteramente cava di tasca pugni di monete d' oro, e, gettandole in faccia agli astanti, lor dice:)

Oro è questo monetato,

un mio pari può pagar.

Io dottor son diventato,

saprò tutti soddisfar.

(Ah Comare, in tal momento

sto per farmi bastonar!)

FABRIZIO
(a Crispino)

Tanta somma in un momento

dove andasti a ritrovar?

MIRABOLANO

Certo fosti in tal momento

qualche cassa a visitar.

ASDRUBALE

Un scommetto contro cento

ch'ora stato se' a rubar.

CORO

Arricchito in un momento!

Certo andato se' a rubar.

CRISPINO

(Ah Comare, in tal momento

so per farmi bastonar!)

 

<- Comare

COMARE

(sorge improvvisamente di terra a fianco di Crispino)

La Comare in tal momento

a te sol, Crispino, appar.

Non temere... l'ardimento

puoi securo raddoppiar.

(torna a sprofondarsi)

Comare ->

 

CRISPINO

Mille grazie, ora mi sento

il coraggio raddoppiar.

 

Scena quinta

Detti, il Contino frettoloso, Annetta dalla casa, poi Bortolo muratore, seguìto da molto Popolo.

<- Contino, Annetta

 

CONTINO

Ah signori, signori, accorrete.    

Se v'è tempo salvarlo potete.

Da un altissimo tetto è caduto

un artiere, e qui il portan svenuto.

S

TUTTI

Dove fu? presto andiamo...

CONTINO

Egli è qua.

ANNETTA

Poveretto! morendo già sta!

 
(quattro uomini, seguiti da gran moltitudine, portano Bortolo svenuto sopra una sedia che depongono nel centro del proscenio)

<- quattro uomini, Bortolo, altro popolo

 

CORO

Ah gli è Bortolo! egli è muratore.

(stringendosegli attorno)

Cinque figli e la moglie, s'ei muore,

non sapranno più come campar.

CRISPINO

(guardando per ogni lato)

(Né Comare, né testa qui appar!)

 
(Mirabolano e Fabrizio sono presso Bortolo esaminandolo)
 

MIRABOLANO

Non c'è caso, gli è perduto.

FABRIZIO

Ma fratture non ci sono...

MIRABOLANO

Lo sfacelo è succeduto,

in extremis egli è già.

CRISPINO

(sempre osservando)

(La Comare non ci sta.)

TUTTI

Infelice! ei muore qua.

CRISPINO

Via di qua tutti, bestioni,

non sapete affatto niente;

questo morto qui presente,

io vi dico, non morrà.

TUTTI

Taci, sciocco!

CRISPINO

Somaroni!

FABRIZIO
(a Mirabolano)

Un salasso almen si provi,

potrà darsi che gli giovi...

MIRABOLANO

Factus algidus è già.

CRISPINO

A ogni costo voglio anch' io

il mio recipe provar.

MIRABOLANO

Ciarlatanus, va' con dio.

Via, non starci più a seccar.

FABRIZIO

S'è già morto, è parer mio

di lasciarlo pur provar.

TUTTI
(a Crispino)

Prova pur, ma bada, il fio

se la sbagli hai da pagar.

ANNETTA
(a Crispino)

(Bada ben, marito mio,

di non farti bastonar.)

CRISPINO

(Certo son del fatto mio,

la Comare non appar.)

(si appressa con molta gravità al malato)

Attenti dunque uditemi

quanti qui intorno state,

e quel che chiedo, subito

innanzi a me portate.

 
(tutti accennano di sì, e portano a tempo quanto è domandalo)
 

CRISPINO

Recipe panam candidam

cum stortibus perfettis,

panem, salamen, ostricas,

e quattro broccolettis.

Del vinum poi portamini,

ma debet esser bellus,

come talora bibunt

dall'oste del Cappellus...

tutto all'infermo or applico,

e presto guarirà.

TUTTI

Oh come son ridicole

tante bestialità!

CRISPINO

(applica alla testa di Bortolo qualche parte degli indicati cibi, qualche parte ne mangia, poi prende un bicchiere, e, fattosi versare del vino, dice:)

Il vino è uno specifico

rallegrator de' cuori,

col solo odore suscita

i morti bevitori...

(beve)

buono, ma non buonissimo...

proviamone l'effetto,

(soffia nel volto a Bortolo)

Bortolo, dico, Bortolo,

destati, Bortoletto.

(egli muove un braccio)

TUTTI

Si muove!... già resuscita!...

CRISPINO

Ohe Bortolino?...

BORTOLO

Ohimè!

TUTTI

Parlò!

BORTOLO

(apre gli occhi ed alza la testa)

Ritorno a vivere!

Per chi?

CRISPINO

Solo per me.

TUTTI

A stento si può credere,

sì, da impazzir qui c'è!

CRISPINO

(Quanti baci vorrei dare

a te, o cara mia Comare!

Comaretta non t'inganno,

cicisbeo per te sarò.

I dottori in fumo andranno,

io riccone diverrò!)

ANNETTA
(a Crispino)

Ah Crispin colla Comare

hai pur fatto un bello affare,

tutti a gara ti vorranno,

gran riccone ti vedrò.

I dottori creperanno,

io, per essi riderò!

MIRABOLANO

(Chi saprebbe indovinare

come sia cotesto affare!

Quanti al mondo grideranno

che un miracolo operò!

Al mio credito gran danno

da tal caso derivò!)

FABRIZIO, CONTINO E ASDRUBALE

(Io non so cosa pensare;

è curioso un tale affare!

Quando i medici sapranno

che quest'uomo risanò,

quante frottole diranno!

Ma negarlo non si può!)

CORO
(fra loro)

Se il voleano abbandonare

e il poté Crispin salvare,

l'arte medica è un inganno.

Più stimarla non si può.

Ah i dottori poco sanno,

la indovinano sì e no.

CRISPINO
(con gravità agli uomini che portarono Bortolo)

Sul mio letto quest'uomo portate,

per un'ora dormir lo lasciate,

poi del brodo e del vino berrà...

Al lavoro doman tornerà.

 
(gli uomini, preceduti da Annetta e seguiti dal Contino, eseguiscono)

Annetta, Contino, Bortolo, quattro uomini ->

 

Scena sesta

Detti, meno Annetta, Bortolo ed il Contino.

 

CRISPINO

(passeggia alteramente la scena, poi, fissando Fabrizio e Mirabolano prorompe:)  

Asinorum, bestiorum, doctorum,

abbasso tutti, or ci son io;

voi farmacopole, voi pure, addio,

potete chiudere e a spasso andar.

Ricettorum, novorum, nostrorum

adesso i recipe han da trionfar.

FABRIZIO, ASDRUBALE E MIRABOLANO

Come parli? creanza, buffone!

CORO

No, signori, egli ha bene parlato;

egli Bortolo ha solo salvato...

FABRIZIO, ASDRUBALE, MIRABOLANO

Ma per questo non deve insultar.

CORO

Eh via basta, egli ha troppa ragione...

Zitti là.

FABRIZIO, ASDRUBALE, MIRABOLANO

Ma si dée rispettar.

CRISPINO

Oh doctores, andate, partite,

chiaro parlant e vos non capite?

CORO

Sì, via... questo gli è il solo dottore.

Qual si merta facciamogli onore.

 

Scena settima

Detti, Annetta ed il Contino dalla casa.

<- Annetta, Contino

 
(quelli del popolo prendono il panchetto da lavoro di Crispino, a forza ve lo fanno seder sopra, e, portandolo quasi in trionfo, cantano:)
 

CORO

Viva il povero Crispino,  

diventato gran dottore!

Viva il rozzo ciabattino,

che la morte debellò!

La sua fama giri il mondo,

quant'è largo, quanto è tondo!

È provato il suo valore,

il trionfo meritò!

CRISPINO
(schermendosi impaurito)

Grazie! grazie!... mille grazie!

Grazie, dico, ma badate...

non mi occorron più disgrazie...

fate piano... o cascherò!...

vi son grato di tal festa...

Ma le gambe... ma la testa...

Fate pian... se m'accoppate,

più curarvi non potrò.

ANNETTA

(Qual fortuna!... il mio Crispino

diventato è in ver dottore!

Sebben rozzo ciabattino,

ei la morte debellò.

La sua fama andrà pel mondo,

quant'è largo, quanto è tondo!

Ah Comare, ben di core

sempre amica ti sarò.)

ASDRUBALE, MIRABOLANO, FABRIZIO E CONTINO
(tra loro)

Quel briccone di Crispino

passerà per gran dottore!

Si dirà che un ciabattino

qui la morte debellò!

Anche questa avrem veduto!

Chi l'avrebbe preveduto!

Alla scienza molto onore

questo caso far non può!

 
(mentre continua il trionfo di Crispino cala la tela)
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Un campo come nella scena prima dell'atto primo.

<- Crispino, Annetta

Eccomi alfine, casa... ecco il panchetto!

Annetta
Crispino ->

Ora inver non so più cosa pensare

Annetta ->
<- Mirabolano
Mirabolano, Fabrizio, Coro
Cosa ha scritto mai quel pazzo
Mirabolano
<- Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo
 
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo
<- Crispino
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino
<- Comare
 
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino
Comare ->
 
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino
<- Contino, Annetta
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino, Contino, Annetta
<- quattro uomini, Bortolo, altro popolo
 
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino, altro popolo
Annetta, Contino, Bortolo, quattro uomini ->
Crispino, Fabrizio, Asdrubale, Mirabolano
Asinorum, bestiorum, doctorum
Mirabolano, Fabrizio, Asdrubale, giovani, popolo, Crispino, altro popolo
<- Annetta, Contino
Coro, Crispino, Annetta, Asdrubale, Mirabolano, Fabrizio, Contino
Viva il povero Crispino
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima
Un campo di Venezia; a destra è una spezieria all'insegna delle «due scimie», addobbata per fare la teriaca;... Luogo remoto con un pozzo nel mezzo. Un campo come nella scena prima dell'atto primo. Campo come nella prima scena dell'atto primo; la casa di Crispino grandiosamente rifabbricata. Interno della spezieria alle «due scimie». Salotto in casa di don Asdrubale. Salotto in casa di Crispino. Sotterraneo; due grandi colossi di pietra bianca sopra nere basi: a destra il Tempo colla falce e la... Stanza della casa di Crispino.
Atto primo Atto terzo

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