Prologo

 

Scena prima

Eunomia.

 Q 

Eunomia

 

Della reggia del ciel custode eterna    

apro le porte al mattutino lume:

e 'l calle infioro al frettoloso nume,

ch'il dì conduce, e le stagioni alterna.

Del gran tonante io son l'ancella usciera,

l'ora prima del giorno Eunomia, e desto

al lavor duro, al faticar molesto,

di voi mortali ogni sopita schiera.

Mal veduta da molti, a cui non piace,

ch'io risvegli al sudor l'umane genti:

or vi chiamo al gioir, chiamo ai contenti

messaggera d'amor, nunzia di pace.

Se qui vittoria, e qui trionfa onore,

serenissimi sposi, anch'io le porte

apro al diletto; onde la regia corte

di giubilo feconde abbia quest'ore.

Di noi vedrete una gentil sorella,

ch'il letto appresta all'affannato sole,

del buon re di Tessaglia unica prole,

nuova dèa divenir, farsi una stella:

e dubbia luce, e fortunata sera

Delia chiamarsi; e conservare il seno

pudicissimo sempre al dio sereno,

di lui consorte riverita, e vera;

tanto può cortesia. Tanto riceve

gentilezza mortal premio celeste.

Così merta di voi, belle modeste,

eterno guiderdon servigio breve.

S

 

Fine (Prologo)

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Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso.

Eunomia
 
 
Scena prima
Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso. Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso. Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso. Grand'uscio infernale. Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso. Tessaglia, nella valle deliziosissima di Tempe, sotto il monte Olimpo. Cavernoso abisso.
Azione prima Azione seconda Azione terza

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