Atto primo

 

Scena prima

La scena presenta la famosa rocca di Benledi, che, coverta alla vetta da folta boscaglia, e quindi allargandosi al basso, forma una spaziosa valle, nel centro della quale è il Lago Kattrine, originato dalle acque cadenti, cui sovrasta ardito ponte di tronchi di alberi.
Sorge l'aurora.
Pastori e pastorelle, che rendonsi a' campestri lavori. Sull'alto Cacciatori, che inoltransi nel bosco.

 Q 

pastori, pastorelle, cacciatori

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

PASTORELLE

Del dì la messaggera  

già il crin di rose infiora.

PASTORI

Dal sen di lei che adora,

già fugge rapido ~ l'astro maggior.

TUTTI

Ed al suo lucido ~ brillante aspetto

ripiglia ogni essere ~ vita e vigor.

CACCIATORI

Figli di Morve! ~ Su su! Alle selve!

Le caledonie ~ temute belve

a noi preparano ~ novello allor.

(perdonsi di vista)

cacciatori ->

PASTORI

A' nostri riedasi ~ lavori usati.

PASTORELLE

Come verdeggiano ~ ridenti i prati...

PASTORI

Al par che ombreggiano ~ le querce annose.

PASTORELLE

Come spontanee ~ sorgon le rose.

TUTTI

Così a' sudori ~ del buon cultor,

grate rispondano ~ le piante, e i fior.

(s'incamminano per varie strade)

CACCIATORI
(di lontano)

Su su! Alle selve! ~ Le irsute belve

a noi preparano ~ novello allor.

pastori, pastorelle ->

 

Scena seconda

Elena in un battello nel lago; indi Uberto dalla rocca.

<- Elena

 

ELENA

Oh mattutini albori!    

Vi ha preceduti Amor.

Da' brevi miei sopori

a ridestarmi ognor

tu vieni, o dolce immagine

del caro mio tesor!

Fugge, ma riede il giorno;

si cela il rio talor,

ma rigorgoglia intorno

di più abbondante umor;

tu a me non torni, o amabile

oggetto del mio ardor!

S

Sfondo schermo () ()

 
(si ode il vicino suono di un corno, che viene ripetuto di lontano)
 

 

Qual suon! Sull'alta rocca  

già le fiere a domar van di Fingallo

i ben degni nipoti. Oh! se fra quelli

si aggirasse Malcom! Vana speranza!

Rapido qual baleno

ei sarebbe volato a questo seno.

(giunta alla riva, scende dal battello, che attacca ad un tronco)

 

<- Uberto

UBERTO

(Eccola! Alfin la rendi  

all'avido mio sguardo, o ciel pietoso!

No, non mentì la fama,

anzi è minor di sua beltade il grido.)

ELENA

Di questo lago al solitario lido

chi ti guida? Chi sei?

UBERTO

Da' miei compagni,

una cerva inseguendo,

mi allontanai. Fra queste

alpestri, incerte balze il piè inoltrai,

e, già la via smarrita,

a domandarti aita io mi volgea

a te, non donna, ma silvestre dèa.

(Fingasi.)

ELENA

Amico asilo

ti sia la mia capanna: all'altra sponda

meco, se il vuoi, signor, recar ti déi.

UBERTO

Ah sì, del mio destin l'arbitra sei.

 

ELENA

Scendi nel piccol legno,  

al fianco mio ti assidi.

UBERTO

Oh del tuo cor ben degno

eccesso di pietà!

ELENA

Sei nella Scozia, e ancora

non sai che qui si onora

pura ospitalità?

UBERTO

Deh! mi perdona... (oh dio!

Confuso appien son io!)

ELENA

Ah sgombra omai l'affanno,

lieto respiri il cor.

UBERTO

(Un innocente inganno

deh tu proteggi, o amor!)

(guadando insieme il lago)

Elena, Uberto ->

 

Scena terza

Da varie balze giungono al piano i Cacciatori anelanti in traccia d'Uberto.

<- cacciatori

 

CACCIATORI
(una parte)

Uberto! Ah! dove ti ascondi? Uberto!  

 
(altra parte)

Donde tracciarlo? Come trovarlo?

I PRIMI

La fosca selva... l'alpestre, il piano

si è già percorso, ma tutto invano!

GLI ALTRI

Fiero periglio dal nostro ciglio

lo invola al certo...

TUTTI

Uberto! Uberto!

L'eco risponde! Speme non v'ha!

Veloci scorransi altri sentieri...

I PRIMI

Noi là... sul monte...

GLI ALTRI

Noi verso il fonte...

TUTTI

Chi a ravvisarlo primier sarà

agli altri segno dar ne potrà.

Tu, che ne leggi nel cor fedel,

al nostro sguardo lo addita, o ciel!

(si disperdono per diverse strade)

cacciatori ->

 
 

Scena quarta

Albergo di Douglas. Veggonsi sospese alle pareti le sue armi e quelle degli antenati.
Albina e Serano.

 Q 

Albina, Serano

 

ALBINA

E in questo dì?  

SERANO

Te 'l dissi: atteso giunge

Rodrigo.

ALBINA

(Elena! Oh quanto

ti fia grave un tal dì!)

SERANO

Quei fidi amici,

cui spento ancor nel petto

non è l'avito ardor, raccoglie intorno

il belligero eroe. Sacro in quell'alma

di patria amor tutto l'investe, e ardito

l'impeto incauto ad arrestar lo spinge

di Giacomo, che queste

contra ogni legge invade

pacifiche contrade. Ah! regga il cielo

così nobil desìo, sì puro zelo!

ALBINA

E di Elena la destra?

SERANO

In dolce pegno

di tenace amistà Douglas destina

a sì prode guerrier.

ALBINA

(Tutte prevedo

le pene di quel cor!)

SERANO

Tu vieni intanto

a' domestici uffici,

che maggiori in tal giorno

fa un ospite sì degno: il sai, diviso

fia più lieve il lavoro.

ALBINA

(Quanto m'affanna, o amica, il tuo martoro!)

 
(entrano)

Albina, Serano ->

 

Scena quinta

Elena ed Uberto.

<- Elena, Uberto

 

ELENA

Sei già nel tetto mio: dorata stanza,  

dove il fasto pompeggia,

ove il lustro grandeggia,

questa non è; ma, semplice ed umile,

qui raccoglie secure

dall'invido livore

pace, amistade, amor filiale, onore.

UBERTO

(Felice albergo! Oh quanta

beltà, virtù racchiudi!)

ELENA

Il lasso fianco

posar ti piaccia.

UBERTO
(sorpreso)

(Ah! qual ravviso intorno

ornamento guerrier! No... non m'inganno...

Di cavalier scozzese

che gli avi miei seguì, questo è l'arnese!

Ove son io? E in qual periglio!)

ELENA

E donde

il tuo cupo silenzio? A che d'intorno

volgi dubbioso lo sguardo?

UBERTO

Amabil diva!

Se a te no 'l vieta alta cagion, deh lascia,

ch'io conosca a chi debba

tratto così gentil?

ELENA

Vanto nel padre

il famoso Douglas.

UBERTO

(in uno slancio che poi reprime)

Ah!

ELENA

Lo conosci?

UBERTO

Per fama... e chi no 'l sa?

ELENA

Civil discordia

lo rapì dalla corte!

UBERTO

Oh quanto ancora

n'è Giacomo dolente!

ELENA

E chi te 'l disse?

UBERTO

Voce sparsa così... (Mal cauto ardore!

Non mi svelar: che mai di me sarebbe

se giungesse Douglas?)

ELENA

Ma pensieroso

chi ti rende così?

UBERTO

Di tue pupille

il soave balen... di quegli accenti

il dolce suon... ma... chi a noi vien?

ELENA

Le care

compagne mie son quelle,

che all'apparir del giorno

sollecite al mio sen fanno ritorno.

 

Scena sesta

Entrano le Compagne d'Elena, che circondandola le dirigono il seguente coro. Infine Albina.

<- compagne d'Elena

 
[N. 2 - Coro e duetto]

 N 

CORO

D'Inibaca,  

donzella,

che fe'

d'immenso amor

struggere un dì

Tremmor,

terror del Norte,

sei Elena

più bella:

per te

di pari ardor

avvampa così

ognor

Rodrigo, il forte.

 

UBERTO

(Rodrigo! Che mai sento!)

ELENA

(Funesta rimembranza!)

UBERTO

(Di gelosia tormento!

Io già ti provo in me.)

ELENA

(Affetti miei! Speranza

più il ciel a voi non diè!)

CORO

Indissolubili ~ dolci ritorte,

o coppia amabile! ~ in te deh annodino

beltà e valor.

E dall'eterea ~ celeste corte

i geni pronubi, ~ il lieto innalzino

canto di amor!

UBERTO

Sei già sposa? Ed è Rodrigo,

che dal ciel tal sorte attende?

ELENA

Le mie barbare vicende

che ti giova penetrar?

UBERTO

Forse... ah di'... non è l'oggetto

che tu adori? Un altro amante

sospirar, languir ti fa?

ELENA

Ah! Mi tolse un solo istante

del mio cor la libertà.

UBERTO

(Quali accenti! E deggio in seno

dolce speme alimentarti?

Ah sì! Annunzi un tuo baleno

tanta mia felicità!)

ELENA

(Quai tormenti! E come in seno

posso, o speme, alimentarti?

Da me fugge qual baleno

ogni mia felicità.)

UBERTO

(Ma son sorpreso

se qui più resto!

Oh qual contrasto

crudele è questo!)

(le compagne di Elena versano della cervogia in una tazza a guisa di piccola conca e la porgono ad Elena, dalla quale vien presentata ad Uberto, che beve mentre esse cantano)

ELENA

L'ospital conca

da me ricevi,

gli oppressi spirti

rinfranca e bevi.

CORO

Ti siano fausti

i geni lari,

e a te sorridano

pace, e amistà.

UBERTO

Il tuo bel core

deh a me conceda,

che a' miei compagni

ben tosto io rieda.

 

<- Albina

ELENA

(vedendola giungere)

L'amica Albina,

che all'uopo arriva,

all'altra riva

ti condurrà.

UBERTO

Bella! Al tuo lato

sempre sarei!

ELENA

(con contegno imponente)

Hai tu obliato,

che ospite sei?

UBERTO

Lascia che imprima

su quella mano...

ELENA

Costume in Morve

non v'ha sì strano.

UBERTO

(Da lei dividermi

come potrò?)

ELENA

(Qual dolce immagine

in me destò!)

UBERTO

(Cielo! in qual estasi

rapir mi sento

d'inesprimibile

dolce contento!

Di quai delizie

m'inebria amore!

Che cari palpiti

provar mi fa!)

ELENA

(Cielo! in qual estasi

rapir mi sento,

se il mio bell'idolo

talor rammento!

Di quai delizie

m'inebria amore!

Che cari palpiti

provar mi fa!)

ELENA E UBERTO

Addio!

UBERTO

(Deh placati

fato crudel!)

ELENA

Propizio

ti assista il ciel!

(Elena entra nelle sue stanze. Uberto esce scortato da Albina e dalle donzelle)

Elena ->

Uberto, Albina, compagne d'Elena ->

 

Scena settima

Dalla parte opposta donde sono partiti gl'indicati attori, si avanza concentrato ed a passo lento il giovane Malcom. Giunto in mezzo alla scena, si scuote dal suo letargo, guarda mestamente intorno, indi dice:

<- Malcom

 
[N. 3 - Recitativo e cavatina]

 N 

 

Mura felici, ove il mio ben si aggira!  

Dopo più lune io vi riveggo: ah! voi

più al guardo mio non siete,

come lo foste un dì, ridenti e liete!

Qui nacque, fra voi crebbe

l'innocente mio ardor: quanto soave

fra voi scorrea mia vita

al fianco di colei,

che rispondea pietosa a' voti miei!

Nemico nembo or vi rattrista, e agghiaccia

il mio povero cor! Mano crudele

a voi toglie, a me invola... oh rio martoro!

La vostra abitatrice, il mio tesoro.

 

Elena! oh tu, ch'io chiamo!    

Deh vola a me un istante!

Tornami a dire: «io t'amo»!

Serbami la tua fé!

E allor, di te sicuro,

anima mia! lo giuro,

ti toglierò al più forte,

o morirò per te.

Grata a me fia la morte,

s'Elena mia non è.

Oh quante lacrime ~ finor versai

lungi languendo ~ da' tuoi bei rai!

Ogn'altro oggetto ~ è a me funesto;

tutto è imperfetto, ~ tutto detesto;

di luce il cielo ~ no, più non brilla,

più non sfavilla ~ astro per me.

Cara! Tu sola ~ mi dài la calma,

tu rendi all'alma grata mercé!

S

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Scena ottava

Serano e detto, poi Douglas ed Elena.

<- Serano

 

SERANO

Signor, giungi opportuno! Al vallo intorno  

già di guerrieri eletta schiera è giunta,

e di poco precede

il famoso Rodrigo. Oh come esulta

Douglas di gioia! Un avvenir felice

alla Scozia, alla figlia, a lui predice.

MALCOM

(Qual fiero stato è il mio!

Straziata ho l'alma, e simular degg'io!)

SERANO

Tu non rispondi? Il ciglio

grave hai di pianto?

MALCOM

Amico,

lasciami, al mio destin!

SERANO

(Ah! lo compiango!

Penetro la cagion del suo dolore!)

(parte)

Serano ->

 

MALCOM

Eccola! E con Douglas! Forza o mio core!

(resta inosservato)

 

<- Douglas, Elena

DOUGLAS

Figlia, è così: sereno è il cielo, arride  

di ogni alma a' voti, e già di lieti evviva

in queste un tempo erme contrade or senti

mille voci echeggiar. La Scozia oppressa

le ombre irate degli avi al solo eroe,

cui l'onor di esser sposa è a te serbato,

volgon fremente il ciglio, e 'l patrio onore

affidano al suo brando. A te sol resta

coronar tanta impresa, e la tua mano

nel ben sentier di gloria,

l'alto campione affretti alla vittoria.

MALCOM

(E resisto? E non moro?)

ELENA

(smaniando da sé)

Oh padre! E quando

ferve bollor di guerra, allor che all'armi

corre ogni età, mentre lo scudo imbraccia

la debil fanciullezza,

la tremula canizie, e tutto al guardo

stragi presenta e bellici furori,

parli di nozze, e vai destando amori?

MALCOM

(Ah mi è fedel!)

DOUGLAS

Sul labbro tuo stranieri

son questi accenti, e fia l'estrema volta,

ch'io da te l'oda. Ad obbedirmi apprenda

chi audace mi disprezza:

onte a soffrir non è quest'alma avvezza.

 
[N. 4 - Aria]

 N 

Taci, lo voglio, e basti;  

meglio il dover consiglia:

mostrami in te la figlia

degna del genitor.

Di un passeggero orgoglio

perdono in te l'eccesso;

ti dica questo amplesso,

che mi sei cara ancor.

(si sentono da lungi squillar le trombe)

 

Ma già le trombe squillano!

Giunge Rodrigo! Oh sorte!

Io ti precedo: seguimi,

ed offri al prode, al forte

in puro omaggio il cor.

Di quelle trombe al suono

ah! Ridestar mi sento

nel core, di forze spento,

l'usato mio valor.

(parte)

Douglas ->

 

ELENA

E nel fatal conflitto  

di amore e di dover, fra tante pene,

Elena, che farai?

MALCOM

Mio caro bene!

ELENA

Malcom! Stelle tu qui?

MALCOM

Mi chiama in campo

quella ragione istessa,

che arma i prodi di Scozia.

ELENA

E in quale istante

giungesti!

MALCOM

E che? Dell'amor tuo poss'io,

Elena, dubitar?

ELENA

Crudele! E puoi

oltraggiarmi così?

MALCOM

Se fida è dunque

a me quell'alma, io sfiderò le stelle:

sì, de' nostri tiranni

resisterò al poter.

ELENA

Saprò morire

esempio di costanza.

MALCOM

A me la mano

di giuramento in pegno.

ELENA

Eccola.

ELENA E MALCOM

O sposi, o al tenebroso regno.

 
[N. 5 - Duettino]

 N 

Vivere io non potrò,  

mio ben, senza di te;

fra l'ombre scenderò

pria che mancar di fé.

(partono)

Elena, Malcom ->

 
 

Scena nona

Vasta pianura, circondata da alti monti: si vede da lungi altra parte del lago.
Rodrigo si avanza in mezzo ai Guerrieri del clan, che lietamente l'accolgono; indi Douglas.

 Q 

<- Rodrigo, guerrieri

 
[N. 6 - Coro e cavatina]

 N 

CORO

Qual rapido torrente,  

che vince ogni confin,

se torbido e fremente

piomba dal giogo alpin.

Così, se arditi in campo

ne adduce il tuo valor,

non troverà più scampo

l'ingiusto, l'oppressor.

Vieni, combatti e vinci,

corri a' novelli allori:

premio di dolci ardori

già ti prepara amor.

RODRIGO

Eccomi a voi, miei prodi,

onor del patrio suolo;

se meco siete, io volo

già l'oste a debellar.

Allor che i petti invade

sacro di patria amore,

sa ognor di mille spade

un braccio trionfar.

CORO

Sì, patrio onor c'invade,

guidaci a trionfar!

RODRIGO

Ma dov'è colei, che accende

dolce fiamma nel mio seno?

De' suoi lumi un sol baleno

fa quest'anima bear!

Fausto amor se a me sorride,

io non so che più bramar!

Ed allor, qual nuovo Alcide,

saprò in campo fulminar.

CORO

A' tuoi voti amor sorride,

ah! ti affretta a giubilar!

 

<- Douglas

DOUGLAS

Alfin mi è dato, amico,  

stringerti al sen: ah! Di sì grato istante

bramosa l'alma mia, più dell'usato

le ali al tempo agitò.

RODRIGO

Di egual desio

fu anelante il mio cor.

DOUGLAS

Venga, e ne offenda

or Giacomo, se il può. Rodrigo è in campo?

Seco è vittoria. Eventi i più felici

brillano già da così lieti auspici.

RODRIGO

Se il saggio tuo consiglio

il mio braccio avvalora,

non dubitar, salva è la patria allora.

DOUGLAS

Il presagio felice

avveri il ciel!

RODRIGO

Ma teco

a che non è la figlia?

DOUGLAS

Io la precedo

di pochi passi.

RODRIGO

Ignora forse il mio

impaziente ardor?

DOUGLAS

Eccola!

RODRIGO

Amici!

Voi l'amata mia diva

accogliete con plausi e lieti evviva.

 

Scena decima

Elena, Albina e detti, indi tutti a suo tempo.

<- Elena, Albina, donzelle

 
[N. 7 - Coro e finale Iº]

 N 

CORO

Vieni, o stella ~ che lucida e bella  

vai brillando ~ sul nostro orizzonte!

Tu serena ~ deh mostra la fronte

a chi altero ~ è di tanta beltà.

E come brina,

che mattutina,

la terra adusta

bagnando va,

così l'aspetto

de' tuoi bei lumi

di gioia il petto

gl'inonda già.

 

RODRIGO

Quanto a quest'alma amante    

fia dolce un tale istante

non può il mio labbro esprimere,

né trova accenti amor.

Ma che? Tu taci, e pavida

il ciglio abbassi ancor?

S

DOUGLAS

Loquace è il suo silenzio

il sai: loclinia vergine

gli affetti suoi più teneri

consacra al suo pudor.

ELENA

(Come celar le smanie

che straziano il mio cor?

Non posso... oh dio! resistere

a così rio dolor!)

DOUGLAS

(Del tuo dover dimentica

ti rende altro amator?

Figlia sleal! Paventami,

trema del mio furor.)

RODRIGO

(A che i repressi gemiti?

A che quel suo pallor?

Ondeggio incerto, e palpito

fra speme e fra timor!)

ELENA, RODRIGO E DOUGLAS

(Di opposti affetti un vortice

già l'alma mia circonda...

caligine profonda

già opprime i sensi miei

del più fatale orror!

Per sempre io ti perdei,

o calma del mio cor!)

 
(Malcom alla testa de' suoi seguaci si presenta a Rodrigo)

<- Malcom, seguaci di Malcom

MALCOM

La mia spada, e la più fida  

schiera eletta a te presento:

al cimento, a fier periglio,

alla morte ancor me guida:

mostrerò che un degno figlio

può vantar la patria in me.

(Ah! Di freno e di consiglio

più capace il cor non è!)

ELENA

(Ah! lo veggo, e di consiglio

più capace il cor non è!)

DOUGLAS

(Figlia iniqua, il tuo scompiglio

veggo or ben chi desta in te!)

RODRIGO

Questo amplesso a te fia pegno

di amichevoli ritorte:

la mia gioia or colma è al segno

fra l'amico e la consorte!

Oh quai vincoli soavi

di amistade e pura fé!

MALCOM

La consorte! E chi?

RODRIGO

No 'l sai?

DOUGLAS

Qual sorpresa?

RODRIGO

A' dolci rai

ardo ognor d'Elena bella...

MALCOM

(in uno slancio inconsiderato)

Ah! non fia!

DOUGLAS

Che?

RODRIGO

Qual favella?

ELENA

Ah! non fia che a te contrasti

sorte avversa il bel contento...

volea dir...

MALCOM

Ma...

ELENA

Tal momento

fa quell'anima gioir...

(rapidamente e di nascosto a Malcom per frenarlo)

Taci... oh dio! Per te pavento!

Ah! Pietà del mio martir!

RODRIGO

(Crudele sospetto,

che mi agiti il petto,

ah taci! Comprendo...

Già d'ira m'accendo!

Le furie di Averno

in seno mi stanno!

Sì barbaro affanno

no, pari non ha!)

ELENA E MALCOM

(Ah celati o affetto

nel misero petto!

Ei tutto comprende!

Minaccia! Si accende!

E intanto quest'alma

oppressa, smarrita,

non trova più aita,

più pace non ha!)

DOUGLAS

(Ah! l'ira, il dispetto,

mi straziano il petto!

Ei tutto comprende!

Minaccia! Si accende!

Sì... sono implacabile...

Vendetta mi affretta...

Un padre più misero

la terra non ha!)

ALBINA E CORO

(Crudele sospetto

gli serpe nel petto!

Quai triste vicende!

Si adira! Si accende!

Il ciel par che ingombri

un nembo assai fiero...

Sì cupo mistero

qual termine avrà?)

 
(giunge Serano frettoloso. I bardi lo seguono)

<- Serano, bardi

 

SERANO

Sul colle a Morve opposto  

ostil drappello avanza...

CORO

Nemici!

DOUGLAS

Oh qual baldanza!

RODRIGO

Andiam... disperdansi...

distruggansi gli audaci...

MALCOM, RODRIGO E DOUGLAS

(Privato affanno ah taci!

Trionfa o patrio amor!)

RODRIGO
(a' bardi)

A voi, sacri cantori!

Le voci ormai sciogliete:

in sen bellici ardori

destate su... muovete;

ed al tremendo segno,

che a battagliar ne invita,

mi giuri ogn'alma ardita

di vincere o morir

MALCOM, DOUGLAS E CORO

Giura quest'alma ardita

di vincer o morir.

 
Un Capitano reca e solleva in alto un grande scudo, che fu del famoso Tremmor secondo la tradizione degli antichi Brettoni. Rodrigo con la sua lancia vi batte sopra tre volte. Rispondono egualmente tutti i Guerrieri, battendo le aste su' loro scudi.

<- capitano

 

PRIMO BARDO

Già un raggio forier    

d'immenso splendor,

addita il sentier

di gloria, di onor.

S

GLI ALTRI BARDI

Oh figli di eroi!

Rodrigo è con voi.

Correte, struggete

quel pugno di schiavi...

Già l'ombre degli avi

vi pugnano allato...

Voi, fieri all'esempio

di tanto valor,

su, su! Fate scempio

del vostro oppressor!

ALBINA

E vinto il nemico,

domato l'audace,

la gioia, la pace

in voi tornerà.

DONZELLE

E allora felici

col core sereno...

le spose, gli amici

stringendovi al seno,

l'ulivo all'alloro

succeder saprà.

BARDI

Oh figli di eroi!

Rodrigo è con voi...

Correte, struggete

il vostro oppressor.

RODRIGO

All'armi, compagni!

La gloria ne attende...

 
Qui una brillante meteora sfolgoreggia nel cielo; fenomeno in quella regione non insolito. Sorpresa in tutti.
 

TUTTI

Di luce si accende

insolita il ciel!

RODRIGO E DOUGLAS

D'illustre vittoria

annunzio fedel!

BARDI

Correte... struggete

il vostro oppressor.

MALCOM, RODRIGO E DOUGLAS

Su... amici! Guerrieri!

GUERRIERI

Marciamo! Struggiamo

il nostro oppressor!

ALBINA, ELENA E DONZELLE

Sui nostri guerrieri

compagne! imploriamo

del cielo il favor!

 
Le Donzelle con Albina si ritirano seguendo Elena, mentre Rodrigo marciando alla testa di poderosa Schiera, Malcom guidando i suoi Seguaci, ed altri Duci facendo lo stesso pe 'l piano e per le colline, sgombrano interamente la scena, e si cala il sipario.

Elena, Albina, donzelle ->

Rodrigo, Malcom, seguaci di Malcom, Douglas, bardi, guerrieri, capitano, Serano ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

Rocca di Benledi, che, coverta alla vetta da folta boscaglia, e quindi allargandosi al basso, forma una spaziosa valle, nel centro della quale è il lago Kattrine, originato dalle acque cadenti, cui sovrasta ardito ponte di tronchi di alberi; sorge l'aurora.

pastori, pastorelle, cacciatori
 

[N. 1 - Introduzione]

Pastori e pastorelle, cacciatori
Del dì la messaggera
pastori, pastorelle
cacciatori ->
 
pastori, pastorelle ->

(Elena in un battello nel lago)

<- Elena

(si ode il vicino suono di un corno, che viene ripetuto di lontano)

Qual suon! Sull'alta rocca

Elena
<- Uberto

Eccola! Alfin la rendi

Elena, Uberto ->
<- cacciatori
cacciatori ->

Albergo di Douglas; veggonsi sospese alle pareti le sue armi e quelle degli antenati.

Albina, Serano
 

E in questo dì? / Te 'l dissi: atteso giunge

Albina, Serano ->
<- Elena, Uberto

Sei già nel tetto mio: dorata stanza

Elena, Uberto
<- compagne d'Elena

[N. 2 - Coro e duetto]

Coro, poi Uberto e Elena
D'Inibaca, donzella
Elena, Uberto, compagne d'Elena
<- Albina
 
Uberto, compagne d'Elena, Albina
Elena ->
Uberto, Albina, compagne d'Elena ->
<- Malcom

[N. 3 - Recitativo e cavatina]

Mura felici, ove il mio ben si aggira!

Malcom
<- Serano

Signor, giungi opportuno! Al vallo intorno

Malcom
Serano ->

(Malcom resta inosservato)

Malcom
<- Douglas, Elena

Figlia, è così: sereno è il cielo, arride

[N. 4 - Aria]

(si sentono da lungi squillar le trombe)

 
Malcom, Elena
Douglas ->

(Malcom ri rivela)

E nel fatal conflitto

[N. 5 - Duettino]

Elena e Malcom
Vivere io non potrò
Elena, Malcom ->

Vasta pianura, circondata da alti monti: si vede da lungi altra parte del lago.

<- Rodrigo, guerrieri

[N. 6 - Coro e cavatina]

Coro, poi Rodrigo
Qual rapido torrente
Rodrigo, guerrieri
<- Douglas

Alfin mi è dato, amico

Rodrigo, guerrieri, Douglas
<- Elena, Albina, donzelle

[N. 7 - Coro e finale Iº]

Rodrigo, Douglas, Elena
Quanto a quest'alma amante
Rodrigo, guerrieri, Douglas, Elena, Albina, donzelle
<- Malcom, seguaci di Malcom
Malcom, Elena, Douglas e Rodrigo, poi Albina e Coro
La mia spada, e la più fida
Rodrigo, guerrieri, Douglas, Elena, Albina, donzelle, Malcom, seguaci di Malcom
<- Serano, bardi
Rodrigo, guerrieri, Douglas, Elena, Albina, donzelle, Malcom, seguaci di Malcom, Serano, bardi
<- capitano

(una brillante meteora sfolgoreggia nel cielo; sorpresa in tutti)

 
Rodrigo, guerrieri, Douglas, Malcom, seguaci di Malcom, Serano, bardi, capitano
Elena, Albina, donzelle ->
Rodrigo, Malcom, seguaci di Malcom, Douglas, bardi, guerrieri, capitano, Serano ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima
Rocca di Benledi, che, coverta alla vetta da folta boscaglia, e quindi allargandosi al... Albergo di Douglas; veggonsi sospese alle pareti le sue armi e quelle degli antenati. Vasta pianura, circondata da alti monti: si vede da lungi altra parte del lago. Folta boscaglia; grotta da un lato. Grotta. Stanza nella reggia di Stirling.
[N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro e duetto] [N. 3 - Recitativo e cavatina] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Duettino] [N. 6 - Coro e cavatina] [N. 7 - Coro e finale Iº] [N. 8 - Cavatina] [N. 9 - Terzetto] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Canzoncina sul palco] [N. 12 - Coro] [N. 13 - Rondò e finale IIº]
Atto secondo

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