Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

 

Scena prima

Parte del foro romano, con trono imperiale da un lato. Vista di Roma illuminata in tempo di notte con archi trionfali ed altri apparati festivi apprestati per celebrare le feste decennali, e per onorare il ritorno di Ezio (vincitore d'Attila) che si vede avanzare preceduto da istromenti bellici, Schiavi, ed insegne de' vinti, e seguìto da' Soldati vincitori.
Valentiniano sopra il trono, Massimo, Varo con Pretoriani. Ezio, e Popolo.

Bozzetti

 Q 

Valentiniano, Massimo, Varo, pretoriani, popolo

<- Ezio, schiavi, soldati

 
[N. 1 - Marcia]

 N 

 
Recitativo

EZIO

Signor, vincemmo.  

Attila fuggitivo lasciò campo alla strage;

il sangue corse in torbidi torrenti,

e fra i timori, e l'ire erravano indistinti

i forti, i vili, i vincitori, e i vinti.

Se una prova ne vuoi,

mira le vinte schiere,

ecco l'armi, l'insegne e le bandiere.

VALENTINIANO

Ezio, tu non trionfi d'Attila sol;

hai del mio cor l'impero.

Fra queste braccia intanto

(scende dal trono e l'abbraccia)

prendi d'amore un pegno;

che tra gli acquisti miei

il più nobile acquisto, Ezio, tu sei.

 
[N. 2 - Aria]

 N 

Se tu la reggi al volo,  

su la tarpea pendice

l'aquila vincitrice

sempre tornar vedrò.

Breve sarà per lei

tutto il cammin del sole,

e allora i regni miei

col ciel dividerò.

(parte, servito da Varo con pretoriani)

Valentiniano, Varo, pretoriani, schiavi, soldati, popolo ->

 

Scena seconda

Ezio, Massimo, e poi Fulvia con Paggi, ed alcuni Schiavi.

 
Recitativo

MASSIMO

(s'abbracciano)  

Lascia, ch'al sen ti stringa.

EZIO

Io godo, amico, nel rivederti.

Oh, dei! Fulvia dov'è

per consolar quest'alma?

MASSIMO

Ecco se n' vien.

 

<- Fulvia, paggi, alcuni schiavi

paggi, alcuni schiavi ->

EZIO

(rincontrandola)  

Cara! Di te più degno torna il tuo sposo,

e al volto tuo gran parte deve

de' suoi trofei: ma al dolce nome

e di sposo, e d'amante ti veggio impallidir?

Dopo la nostra lontananza,

crudel, così m'accogli?

FULVIA

(Che pena!) Sono... Io vengo...

Signor...

EZIO

Tanto rispetto, Fulvia, con me!

Cangiasti amor?

FULVIA

Son quella...

Ma senti... Ah! Genitor, per me favella.

EZIO

Massimo, non tacer!

MASSIMO

Si vive, amico, sotto un giogo crudel:

or che vincesti, cesare a nostro danno

fia più ingiusto, più fiero

e più tiranno.

EZIO

La tirannide sua mi fu nascosa.

Che pretende? Che vuol?

MASSIMO

Vuol la tua sposa.

EZIO

La sposa mia!

Massimo, Fulvia, e voi consentite a tradirmi?

FULVIA

Ahimè!

MASSIMO

Qual arte, qual consiglio

adoprar contro un tiranno?

Con vittoriosa mano vendicar Roma,

e i torti tuoi potrai,

svenar cesare...

EZIO

Oh, dèi! Che dici mai?

Ogn'altra via si tenti

fuor che l'infedeltade.

MASSIMO

(l'abbraccia di nuovo)

Anima grande!

(Fingere convien!)

FULVIA

Ezio così tranquillo

la sua Fulvia abbandona ad altri in braccio?

(piange)

EZIO

Il merto, e il nome mio faran,

che augusto, amor, tutto si cangi.

Son vincitor;

sai che t'adoro, e piangi?

 
[N. 3 - Aria]

 N 

Pensa a serbarmi, oh, cara,  

i dolci affetti tuoi;

amami, e lascia poi

ogn'altra cura a me.

Tu mi vuoi dir col pianto,

che resti in abbandono;

no, così vil non sono,

e meco ingrato tanto

no, cesare non è.

(parte)

Ezio ->

 

Scena terza

Massimo e Fulvia.

 
Recitativo

FULVIA

È tempo, oh, genitor,  

che uno sfogo conceda al mio rispetto.

Tu pria d'Ezio all'affetto

prometti la mia destra;

indi mi imponi il lusingar

di cesare l'amore, e m'assicuri poi,

che di lui non sarò;

ma quando spero stringer d'Ezio

la mano, ti sento dir

che lo sperarlo è vano.

MASSIMO

T'accheta, oh, figlia!

Il talamo d'augusto

non è il peggior de' mali.

FULVIA

E soffrirai, ch'abbia sposa la figlia

chi della tua consorte insultò l'onestà?

Il tuo onore offese?

MASSIMO

Degna parte di me, vieni al mio seno!

(l'abbraccia)

Conserviam pur quell'odio illustre,

e cauti ricerchiam la vendetta;

ora è vicina.

Sposa al tiran tu puoi svenarlo,

o almeno agio puoi darmi

a trapassargli il seno.

FULVIA

Che sento, oh, dèi!

Son questi quei semi di virtù,

che in me versasti,

da miei primi vagiti

infine ad ora?

M'inganni adesso, o

m'ingannasti allora?

MASSIMO

Chiede diversa etade atti diversi.

FULVIA

Sì, ma un vil tradimento?...

Ah! Caro padre, pensa alla gloria tua,

pensa che vai...

MASSIMO

Taci, importuna!

Io t'ho sofferto assai.

Le tue pari consiglia,

rammenta ch'io son padre,

e tu sei figlia.

 
[N. 4 - Aria]

 N 

FULVIA

Caro padre, a me non déi    

rammentar che padre sei:

io lo so, ma in questi accenti

non ritrovo il genitor.

Non son io che ti consiglia,

è il rispetto d'un regnante,

è l'affetto d'una figlia,

è il rimorso del tuo cor.

(parte)

S

Sfondo schermo () ()

Fulvia ->

 

Scena quarta

Massimo solo.

 
Recitativo

 

Un oltraggiato amore  

d'Ezio li sdegni ad irritar non basta!

La figlia mi contrasta.

Eh! Di riguardi tempo non è:

pria che nel ciel l'aurora sorga,

cesare mora. Emilio il braccio mi presterà.

Se non riesce appieno il colpo suo,

al sospettoso augusto

farò che sembri Ezio il fellon.

Su, dunque, alla vendetta, all'opra;

in gran periglio pronto eseguir

sempr'è 'l miglior consiglio.

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Il nocchier, che si figura    

ogni scoglio, ogni tempesta,

non si lagni, se poi resta

un mendico pescator.

Darsi in braccio ancor conviene

qualche volta alla fortuna,

che sovente in ciò ch'avviene

la fortuna ha parte ancor.

(parte)

S

Sfondo schermo () ()

Massimo ->

 
 

Scena quinta

Camere imperiali istoriate di pitture.
Onoria, e Varo.

 Q 

Onoria, Varo

 
Recitativo

ONORIA

Del vincitor ti chiedo,  

non delle sue vittorie.

VARO

A me perdona,

sembran tali richieste d'amante più,

che di sovrana.

ONORIA

Oh, Varo! Al tuo fedel servir

tollero e scuso di parlarmi così.

La sol distanza, ch'è dal suo grado al mio,

teco dovrebbe difendermi abbastanza.

VARO

Ognuno ammira d'Ezio il valor.

Roma l'adora; ognuno ne parla con rispetto,

ingiustizia saria negargli affetto.

ONORIA

(Ah! Purtroppo l'adoro!)

Esaltando il suo merto

presso il german geloso,

ufficio grato

all'amico non rendi.

Chi sa?... Potrebbe un dì...

Varo, m'intendi.

VARO

Più cauto parlerò;

ma se tu l'ami, mostrati, oh, principessa,

meno ingegnosa in tormentar te stessa.

 
[N. 6 - Aria]

 N 

ONORIA

Quanto mai felici siete,  

innocenti pastorelle,

che in amor non conoscete

altra legge che l'amor.

Ancor io sarei felice,

se potessi all'idol mio

palesar, come a voi lice,

il desio di questo cor.

(parte)

Onoria ->

 

Scena sesta

Varo solo.

 
Recitativo

 

Perché tanto tormento,  

se a spiegar il suo duol

grande è il contento?

 
[N. 7 - Aria]

 N 

Se un bell'ardire  

può innamorarti

perché arrossire?

Perché sdegnarti

di quello strale che vi piagò?

Perché soffrire

sì gran tormento,

se dà contento

dire al suo bene:

«Provo gran pene, che far potrò?»

(parte)

Varo ->

 

Scena settima

Valentiniano, e Massimo con Sèguito.

<- Valentiniano, Massimo, seguito, una guardia

 
Recitativo

VALENTINIANO

Olà! Ezio qui venga.  

(una guardia parte)

una guardia ->

VALENTINIANO

Comincia ad adombrarmi

la gloria di costui.

MASSIMO

Cesare, in vero un'aura popolar

nutre l'orgoglio d'un vincitor.

Chi impera dée de' vassalli suoi,

benché fedeli, osservar ogni azion,

sebben leggera.

 
[N. 8 - Aria]

 N 

Se povero il ruscello  

mormora lento e basso,

un ramoscello, un sasso

quasi arrestar lo fa.

Ma se alle sponde poi

gonfio d'umor sovrasta,

argine oppor non basta,

e co' ripari suoi

torbido al mar sen va.

(parte)

Massimo, seguito ->

 

Scena ottava

Valentiniano, ed Ezio.

<- Ezio

 
Recitativo

EZIO

Signor!  

VALENTINIANO

Duce,

un momento non posso tollerar

d'esser ingrato.

La mia grandezza, il mio riposo,

e tutto del senno tuo,

del tuo valor è frutto.

EZIO

Che mi resta bramar?

L'amor d'augusto

quand'ottener poss'io,

basta questo al mio cor.

VALENTINIANO

Non basta al mio.

Ezio, il cesareo sangue

s'unisca al tuo.

D'affetto darti pegno maggior non posso mai.

Sposo ad Onoria al nuovo dì sarai.

EZIO

(Che ascolto!)

VALENTINIANO

Non rispondi?

EZIO

Io son vassallo;

e l'alta tua germana meco unita

sudditi produrrà;

onde...

VALENTINIANO

Si parli con franchezza tra noi.

Dunque, che brami?

EZIO

T'ubbidisco, signor;

allor che credi premiarmi,

mi punisci.

VALENTINIANO

Ed è castigo

una sposa germana al tuo regnante?

EZIO

Non è gran premio a chi

d'un'altra è amante.

VALENTINIANO

Dov'è questa beltade,

che ti tiene in catene?

Spiegami il nome suo.

EZIO

Fulvia e il mio bene.

VALENTINIANO

Fulvia?

EZIO

(si turba)

Appunto.

VALENTINIANO

(Oh sorte!)

Ed ella sa l'amor tuo?

EZIO

Non credo.

VALENTINIANO

Forse che il suo consenso

il tuo contrasta.

EZIO

Quello sarà mia cura;

il tuo mi basta.

VALENTINIANO

Ma se un altro amator?...

EZIO

Dov'è chi ardisca

involar la mercede alla man,

che di Roma il giogo scosse?

Costui non veggo.

VALENTINIANO

E se costui vi fosse?

EZIO

Vedria ch'Ezio difende

gli affett suoi come gl'imperi altrui.

VALENTINIANO

E se foss'io costui?

EZIO

Cesare, un sol momento

tollerare non può d'essermi ingrato.

VALENTINIANO

(Temerario!)

I suoi merti rammentar da sé stesso...

EZIO

Io li rammento,

quando in premio pretendo...

VALENTINIANO

Non più: dicesti assai, tutto comprendo.

 
[N. 9 - Aria]

 N 

So chi t'accese:  

basta per ora,

cesare intese,

risolverà.

Ma tu procura

d'esser più saggio;

fra l'armi e l'ire

giova il coraggio;

pompa d'ardire

qui non si fa.

(parte)

Valentiniano ->

 

Scena nona

Ezio, e Fulvia.

<- Fulvia

 
Recitativo

FULVIA

(entrando)  

Ezio, ti leggo in volto

l'ire del cor.

Forse ad augusto, dimmi,

ragionasti di me?

EZIO

Sì, ma celai, cara,

che m'ami:

onde a temer non hai.

 

Scena decima

Onoria e detti.

<- Onoria

 

ONORIA

(entrando)  

Ezio, volle il germano

avvilir la mia mano sino alla tua:

ma tu però, più giusto,

d'esserne indegno hai persuaso augusto.

EZIO

Non merta tanto orgoglio

chi salvò Roma, il tuo germano,

e il soglio.

ONORIA

È ver, ti deggio assai;

perciò mi spiace al tuo amore infelice

esser d'infauste nuove apportatrice.

(a Fulvia)

Fulvia, ti vuol sua sposa cesare al nuovo dì.

FULVIA

Come!

EZIO

Che sento!

ONORIA

Di recartene il cenno egli stesso m'impose.

EZIO

Ah! Questo è troppo!

Qual diritto, qual ragione

ha sugli affetti miei?

Fulvia rapirmi?

Disprezzarmi così?

Forse pretende ch'io lo sopporti?

Oppure vuol che Roma

si faccia di tragedia per lui funesta?

ONORIA

Ezio minaccia?

E la sua fede è questa?

 
[N. 10 - Aria]

 N 

EZIO

Se fedele mi brama il regnante,  

non offenda quest'anima amante

nella parte più viva del cor.

Non si lagni, se in tanta sventura

un vassallo non serba misura,

se il rispetto diventa furor.

(parte)

Ezio ->

 

Scena undicesima

Onoria e Fulvia.

 
Recitativo

FULVIA

A cesare nascondi, Onoria,  

i suoi trasporti.

Ezio è fedele;

parla così da disperato amante.

ONORIA

Mostri, Fulvia, al sembiante

troppa pietà per lui, troppo timore.

Fosse mai la pietà segno d'amore?...

FULVIA

Principessa, m'offendi.

Assai conosco a chi deggio l'affetto.

ONORIA

Non ti sdegnar così;

questo è un sospetto...

FULVIA

Anch'io dai sdegni tuoi

come soffri un rifiuto or ben m'avvedo.

Potrei crederti amante eppur no 'l credo.

ONORIA

Quando m'oltraggi con sospetto insano,

per non dirti arrogante,

io m'allontano.

Onoria ->

 

Scena dodicesima

Fulvia sola.

 

 

Via, per mio danno aduna  

sempre nuovi disastri empia fortuna!

Sarà per questo core

trionfo di costanza il tuo rigore!

 
[N. 11 - Aria]

 N 

Finché un zeffiro soave  

tien dal mar l'ira placata

ogni nave è fortunata

e felice ogni nocchier.

È ben prova di coraggio

l'incontrar onde funeste,

navigar fra le tempeste

e non perder il sentier.

(parte)

Fulvia ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Ouverture]

Parte del foro romano, con trono imperiale da un lato; vista di Roma illuminata in tempo di notte con archi trionfali ed altri apparati festivi apprestati per celebrare le feste decennali.

Valentiniano, Massimo, Varo, pretoriani, popolo
 
Valentiniano, Massimo, Varo, pretoriani, popolo
<- Ezio, schiavi, soldati

[N. 1 - Marcia]

Signor, vincemmo

[N. 2 - Aria]

Massimo, Ezio
Valentiniano, Varo, pretoriani, schiavi, soldati, popolo ->

Lascia, ch'al sen ti stringa

Massimo, Ezio
<- Fulvia, paggi, alcuni schiavi
Massimo, Ezio, Fulvia
paggi, alcuni schiavi ->

Cara! Di te più degno torna il tuo sposo

[N. 3 - Aria]

Massimo, Fulvia
Ezio ->

È tempo, oh, genitor

[N. 4 - Aria]

Massimo
Fulvia ->

Un oltraggiato amore

[N. 5 - Aria]

Massimo ->

Camere imperiali istoriate di pitture.

Onoria, Varo
 

Del vincitor ti chiedo

[N. 6 - Aria]

Varo
Onoria ->

Perché tanto tormento

[N. 7 - Aria]

Varo ->
<- Valentiniano, Massimo, seguito, una guardia

Olà! Ezio qui venga

Valentiniano, Massimo, seguito
una guardia ->

[N. 8 - Aria]

Valentiniano
Massimo, seguito ->
Valentiniano
<- Ezio

Signor! / Duce

[N. 9 - Aria]

Valentiniano
So chi t'accese
Ezio
Valentiniano ->
Ezio
<- Fulvia

Ezio, ti leggo in volto

Ezio, Fulvia
<- Onoria

Ezio, volle il germano

[N. 10 - Aria]

Fulvia, Onoria
Ezio ->

A cesare nascondi, Onoria

Fulvia
Onoria ->

Via, per mio danno aduna

[N. 11 - Aria]

Fulvia ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
Parte del foro romano, con trono imperiale da un lato; vista di Roma illuminata in tempo... Camere imperiali istoriate di pitture. Orti palatini, corrispondenti agli appartamenti imperiali, con viali, spalliere di... Galleria di statue e specchi, con sedili intorno, fra quali uno innanzi dalla mano destra capace... Atrio delle carceri con cancelli di ferro in prospetto, che conducono a diverse prigioni. Campidoglio antico.
[Ouverture] [N. 1 - Marcia] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12a - Sinfonia] [N. 12b - Recitativo accompagnato] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Recitativo accompagnato] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Recitativo accompagnato] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Sinfonia] [N. 24 - Aria] [N. 25 - Aria] [N. 26 - Aria] [N. 27 - Aria] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Recitativo accompagnato] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Aria] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Aria] [N. 34 - Aria] [N. 35 - Aria] [N. 36 - Coro]
Atto secondo Atto terzo

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