Atto primo

 

Scena prima

Anfiteatro ripieno di Spettatori. Loggia reale nel mezzo.
Eraclide nella loggia reale. Elpenore in atto di coronare il genuflesso Clearco in figura d'atleta, però coperto d'una sopraveste. Vari Atleti confusi e avviliti da una parte, e dall'altra. Coro d'Uomini agrigentini.

 Q 

Eraclide, Elpenore, Clearco, atleti, spettatori

 

ELPENORE

Questa del tuo valore  

nel cimento agonal degna mercede,

sospirata corona,

Agrigento, o Clearco, oggi ti dona.

Di giusti plausi echeggi

Sicilia tutta, e in sì felice giorno

alzi canti di gioia a te d'intorno.

 
(Clearco s'alza)
 

CORO

Della zefiria Locri  

viva il reale atleta

che il suo vigor provò.

 

CLEARCO

Dolce di gloria è il suono

a un cor sublime, e forte;

amica alfin la sorte

oggi sperar potrò.

 

CORO

Della zefiria Locri

viva il reale atleta

che il suo vigor provò.

 
(nel finire di questo coro gli atleti muti e confusi, partono, esprimendo con vari gesti il loro dispetto e rossore)

atleti ->

 

Scena seconda

Egesta, seguita dal coro delle Donne agrigentine, s'avanza al cenno d'Eraclide già disceso dalla loggia reale, e avente alla destra Clearco. Detti.

<- Egesta, donne

 

ERACLIDE

O d'egregia fortezza,  

e di chiare virtù principe adorno,

vieni al mio seno.

(abbracciando Clearco)

Il suo perduto figlio

trovi Eraclide in te. Sappia il mio regno

che tua la man d'Egesta

oggi sarà. La mia promessa è questa.

CLEARCO

Grato ai favori tuoi,

deh credimi, signor; ma pago io sono

della gloria che ottenni, e non pretendo...

ERACLIDE

Basta; ti credo, e il mio dovere intendo.

EGESTA

(sogguardando Clearco)

(Giusto ciel! io ne tremo.)

CLEARCO

(sogguardando Egesta)

(Dèi pietosi! e non l'amo.)

ERACLIDE

Figli, non più; paghi sarete. Andiamo;

affrettiam d'un bel nodo

la pompa, ed il piacer. Per voi contento

scherzar vedrommi intorno

d'innocenti nipoti

schiera gentil. Per voi di plausi amici

queste udrò risonar sponde felici.

 

Vedrò ridente il sole  

splender sul regno mio;

tenera e vaga prole

conforto a me sarà.

 
(parte con Egesta, Clearco ed Elpenore)

Eraclide, Egesta, Clearco, Elpenore ->

 

CORO DI TUTTI

Della zefiria Locri

viva il reale atleta

che il suo vigor provò.

(parte)

spettatori, donne ->

 
 

Scena terza

Luogo appartato presso il tempio.
Cleone. Coro di Sacerdoti.

 Q 

Cleone, sacerdoti

 

CLEONE

O del rettor del tuono,  

venerandi ministri, è questo giorno

più di quel che pensate

importante per noi. Benché nemico

del commercio profan, sospiro alcuno

che dei pubblici giochi

rechi novella a me. Deve chi vince

farsi sposo ad Egesta, e il punto istesso

di sì chiari imenei

a scoperta maggior serban gli dèi.

Del pargoletto Alcéo

figlio del nostro re, tra folta selva

dell'Etna alle radici

da me per cenno del gran Giove esposto,

fia palese il destin. Lo piange il padre

qua sull'are immolato,

ché al silenzio ci sforza il nume irato.

Ma forse un dì... Chi viene?

Il re. Sembra contento. Oh gioia! oh speme!

 

Scena quarta

Eraclide. Egesta. Clearco incoronato. Parte del Coro d'Uomini agrigentini. Soldati, e detti.

<- Eraclide, Egesta, Clearco, uomini, soldati

 

ERACLIDE

Al pontefice augusto  

del maggior degli dèi presento io stesso

chi nell'illustre arena

il premio riportò. Quel fausto alloro,

che le tempie gli cinge

testimonio ne fa. Ma non fia questo

di vittoria sì bella

il premio sol. Mio lo giurai, lo voglio

genero insieme, e successore al soglio.

CLEARCO

(Ah! se Aspasia obliassi,

chi più lieto di me?)

EGESTA

(Ciel! donde viene

il turbamento mio?)

ERACLIDE

Tu a Giove intanto

della mia scelta il figlio

raccomanda, o Cléon. Sia più felice

dell'altro che perdei. Fa che placato

meco una volta almeno

risplenda il cielo a' voti miei sereno.

CLEONE

Pregarlo a pro' dei regi

sacro è per noi dover. Mia cura in breve

il compirlo sarà.

ERACLIDE

Prepara intanto

quel che da te domanda

il rito nuzial. Dimmi Clearco

sei pago alfin?

CLEARCO

Signor, te 'l dissi, eccede

la tua bontà. Permetti

che lontano da te per pochi istanti...

ERACLIDE

Vanne, riposa, e tergi

l'onorato sudor.

CLEARCO

(Quanto mi costa

lo sforzo mio!)

(parte)

Clearco ->

 

ERACLIDE

Sei tu contenta, Egesta?  

EGESTA

Sempre il fui del tuo cor.

ERACLIDE

Dunque felice...

EGESTA

Di tue gioie sarò; ma, non te 'l nego,

mentre Clearco ammiro,

mentr'io sento per lui mille nel seno

dolci incogniti affetti,

da un interno terrore

sento agghiacciarmi, e l'alma oppressa ho tanto

che il mio solo piacer diventa il pianto.

 

So che tacer dovrei  

quel che spiegar non so.

Ma invan celar vorrei

il duol che m'agitò.

Pur de' timori miei

giusta ragion non ho.

Ah! voi parlate, o dèi,

se il labbro mio no 'l può.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Egesta ->

 

Scena quinta

Eraclide. Cleone. Coro d'Uomini agrigentini. Soldati. Coro di Sacerdoti.

 

ERACLIDE

Va'; ti comprendo. Quegli ambigui accenti  

son figli del pudor. Lieti fra poco

saremo insiem. Vinto di Giove io spero

pe 'l ribelle Agamede,

mentre l'are stringea, da me svenato,

lo sdegno alfin. Deve la man del tempo

calmare anche gli dèi. Parla, o temuto

interprete del ciel; posso di tanto

lusingarmi a ragion?

CLEONE

Questo mio sguardo

è mortal come il tuo; ma ognor clementi

giova i numi sperar.

ERACLIDE

Sì, ne son certo;

giunto è di pace il dì. Non seppi io forse

quando la fiera peste

quell'are vendicò, che cieco offesi,

il tonante placar col sangue mio?

Sazio esser deve il dio

del castigo d'un padre. Un premio ei deve

al mio docile cor. Clearco, Egesta,

in voi l'avrò. Mille soavi idee

m'inebrian già. Tutto m'annunzia alfine

il più lieto avvenir. ~

S'oscura il cielo, e cominciasi a udire un lontano fragore di tuono.

 

Ma qual s'addensa,

mentre di gioie io parlo,

orrido nembo sul mio capo! e quale

nuovo palpito in me!... v'intendo, o dèi;

troppo presto placati io vi credei.

Odesi più chiaro il tuono, ed il rumore di una vicina tempesta.

Il ciel fiammeggia, e tuona!  

il mar minaccia e freme! ~

Ah pronta m'abbandona

la mia felicità.

Compagni andiam; si fugga;

crescendo il nembo va.

(parte)

Eraclide ->

 

CORO DI TUTTI

Compagni andiam; si fugga;

crescendo il nembo va.

 
Partono tutti chi qua, chi là con vari movimenti di terrore. Seguita, e cresce il rumore della tempesta.

Cleone, sacerdoti, uomini, soldati ->

 
 

Scena sesta

Spiaggia di mare.
Tempesta con tuoni, e grandine.

 Q 

Aspasia, seguaci di Aspasia

 
Vedesi una piccola flotta di sei vascelli locresi agitata dalle onde. Cinque di questi vengono divisi dal principale, dov'è Aspasia, con parte de' suoi. Resta il medesimo in breve spazio di tempo privo d'alberi, e prossimo a perire a vista del pubblico.

<- agrigentini

Finalmente cessa la grandine, diminuiscono i tuoni, ma sussiste l'agitazione del mare. Vengono alla spiaggia molti Uomini, e Donne agrigentine, che alla vista del quasi naufragante bastimento intuonano il seguente

CORO

Mira il legno, che naufrago, errante  

è vicino...

(già comparsa con qualche compagna sull'alto del bastimento)

ASPASIA

Ah!

CORO

...fra l'onde a perir.

 

CORO

Folle in vero chi al flutto incostante

fida i giorni...

ASPASIA

Ah!

CORO

...con misero ardir!

 

ASPASIA

Dèi clementi in sì fiero periglio,

vi domando consiglio ~ pietà.

CORO

L'infelice donzella agitata

chiede ai numi l'usata bontà.

 
Va calmandosi insensibilmente la tempesta.
 

Ma par che si calmi  

la furia del vento;

l'incerto elemento

men fiero si fa.

Al lido s'appressa

l'ardita carena;

il ciglio serena

l'afflitta beltà.

 
È già approdato il vascello. Aspasia ne sbarca co' suoi locresi seguaci.
 

ASPASIA

(discesa)

Sia lode al ciel; salvi già siam. Che fia  

dei miseri compagni

che divise da noi l'atra tempesta?

Ma dove or siamo, e qual mai terra è questa?

UNO DEL CORO

Donna in Sicilia sei.

ALTRO DEL CORO

D'Agrigento alle spiagge.

UNO DEL CORO

Ove dal trono

saggio Eraclide impera.

ASPASIA

Intesi, e godo,

che ad inospite arene

non approdai.

UNO DEL CORO

Ma tu chi sei?

ASPASIA

Di Locri

la real principessa.

UNO DEL CORO

Di Clearco

forse congiunta?

ASPASIA

Anzi germana.

UNO DEL CORO

Esulta.

ALTRO DEL CORO

Consolati.

ASPASIA

Ah! perché?

ALTRO DEL CORO

Tutto saprai

da Eraclide che vien.

 

Scena settima

Eraclide. Soldati. Detti.

<- Eraclide, soldati

 

ERACLIDE

Chi giunse al lido?  

UNO DEL CORO

Costei.

ALTRO DEL CORO

Suora a Clearco.

ERACLIDE

Ah, giusti numi!

Possibil fia?

ASPASIA

Sì, mio signor. Conosci

Aspasia in me.

ERACLIDE

Vieni al mio sen. Germana

del mio genero sei.

ASPASIA

Come!

ERACLIDE

Fra poco

ei tal sarà. Del conquistato alloro

nell'atletica arena

fia questo il premio.

ASPASIA

Ciel, che intesi! Ah, tosto

voliamo a lui.

ERACLIDE

T'appagherò, ma pria

spiegami qual destino

ti spinse a questo suol.

ASPASIA

Piangendo ancora

t'ubbidirò. Chiusi all'eterno sonno

del buon padre Aristocle i cari lumi,

per molti lidi e molti,

dell'amato germano io corsi in traccia;

quando alla Libia in faccia

nero improvviso nembo

ci assalse, ci scompose, e innanzi a queste

non ben distinte sponde

divise i nostri legni; e sulle porte

dell'Erebo mi trasse, e della morte.

 

Stridea da un lato il vento,  

s'apria dall'altro il flutto;

era per noi spavento

la terra, il cielo, il mar.

Pietosi alfin gli dèi

l'orror cangiaro in calma;

e i mesti voti miei

seppero il ciel placar.

Or che sereno è il fato

potrò sfogar gli affetti;

e del germano amato

al caro sen volar.

(parte con Eraclide seguita da' suoi locresi, da' soldati, e dal coro degli agrigentini uomini e donne)

Aspasia, Eraclide, seguaci di Aspasia, soldati, agrigentini ->

 
 

Scena ottava

Vestibolo del tempio di Giove.
Coro di Sacerdoti ritirato colà; poi Clearco.

 Q 

sacerdoti

 

UN SACERDOTE

Calmato è il nembo alfin.  

ALTRO SACERDOTE
I

Stanco Nettuno

sul tridente riposa.

ALTRO SACERDOTE
II

All'ombre usate

andar possiam.

(s'incamminano dalla parte opposta a quella, donde vennero)

UN SACERDOTE

Fermate;

alcun s'appressa.

ALTRO SACERDOTE

Il vincitor.

 

<- Clearco

CLEARCO

Cleone,  

ditemi ov'è?

UN SACERDOTE

Noi l'ignoriam. Che vuoi?

CLEARCO

Consiglio.

UN SACERDOTE

Al sacro bosco

vanne. Colà fra poco...

CLEARCO

L'attenderò. (Giove, il tuo braccio invoco.)

Clearco ->

 

Scena nona

Coro di Sacerdoti, poi Cleone.

 

UN SACERDOTE

Sembra turbato.  

ALTRO SACERDOTE

Ecco Cléon.

 

<- Cleone

ALTRO SACERDOTE

Ti brama

Clearco.

CLEONE

Ov'è?

UN SACERDOTE

Fra i nostri abeti.

ALTRO SACERDOTE

Ei mesto

avea l'aspetto.

CLEONE

A lui

itene intanto. Io verrò tosto.

SACERDOTI

Andiamo.

(partono)

sacerdoti ->

 

CLEONE

Sì, Clearco ascoltiamo.  

Tutto lusinga in lui. L'aspetto, il sangue,

la dolcezza, il valor. Tal, se vivesse,

tal saria forse, o numi,

il nostro Alcéo. Ma la paterna colpa

lavar dovea quell'innocente figlio,

tanto costa ai mortali

provocar di lassù l'ire fatali.

 

Invan di pianto amaro  

sparse gli altari, e il suolo

pentito il genitor.

Tardo sembrò riparo

il pentimento e il duolo

al suo funesto error.

(parte)

Cleone ->

 
 

Scena decima

Bosco sacro contiguo al tempio.
Clearco camminando melanconico fra gli alberi, ora scoperto, ora nascosto da quelli.
Coro di Sacerdoti; poi Cleone.

 Q 

sacerdoti, Clearco

 

SACERDOTI

Ve' come pallido,  

muto, dolente,

il forte giovine

errando va!

Sospira, involasi,

torna, si pente;

e in negre immagini

immerso sta.

 

<- Cleone

CLEONE

S'allontani ciascun.  

(partono i sacerdoti)

sacerdoti ->

 

Prence t'avanza.  

(Clearco s'avanza)

 

Eccomi a te. Mesto mi sembri.

CLEARCO

E il sono.

CLEONE

Qual della tua tristezza

è la cagion? Che vuoi? che brami?

CLEARCO

Pace.

CLEONE

Chi a te la vieta?

CLEARCO

Amor.

CLEONE

Né sembra questi

propizio a te?

CLEARCO

Funesto.

CLEONE

E in sì bel giorno

sposo a Egesta non déi?...

CLEARCO

Pur troppo.

CLEONE

Ah, forse

la sua mano detesti?

CLEARCO

Anzi la bramo

qual rimedio a' miei mali. Ah sì; per questa

dovrò alfine obliar...

(rimane sospeso)

CLEONE

Spiegati.

CLEARCO

Ah lascia...

CLEONE

E come! Qual mistero

chiudono i detti tuoi?

Vuoi che t'ascolti, e favellar non vuoi!

CLEARCO

Ah, ministro de' numi

compiangi il caso mio. Se tu sapessi...

CLEONE

Ma spiegati una volta.

CLEARCO

Ohimè! No 'l posso.

CLEONE

Addio.

(vuol partire)

CLEARCO

Fermati; ascolta.

CLEONE

(arrestandosi)

Parla. (Mi fa pietade

la smania sua.)

CLEARCO

(Che potrò dir?) Se ardesse

d'una fiamma fatal quest'empio core,

se una germana... (Oh cielo!

che scopro mai!) Perdona;

vaneggio nel dolor. Se orrore al mondo

mi rendesse un delitto...

(con impeto)

Ah, delitti non ho. Non seppi mai

concepirne il pensier. Ma che t'arresto?

Scusa. (L'incauto labbro

si freni alfin.)

(fingendo letizia)

Comprendi

che finor delirai, che se al tuo sguardo,

da una piena d'affetti io parvi oppresso

fu ebbrezza di piacer, di gioia eccesso.

 

Sognai tormenti, affanni,  

ma co' la pace in seno;

tutto è per me sereno,

nulla per me dolor.

(Affetti miei tiranni

tacete, ohimè! tacete.

Pur troppo ognor sarete

arbitri del mio cor.)

(entra nel bosco)

Clearco ->

 

Scena undicesima

Cleone. Poi Eraclide. Aspasia.

 

CLEONE

Occulta smania siede  

entro quell'alma. Io non errai.

 

<- Eraclide, Aspasia

ERACLIDE

Clearco,

sai dove sia?

CLEONE

Fra quelle folte piante

rapido s'internò.

ERACLIDE

Seguimi dunque,

o principessa.

ASPASIA

Andiam.

(entra con Eraclide nel sacro bosco)

Eraclide, Aspasia ->

 

CLEONE

Pietosi numi

affrettate il momento

da voi promesso, e morirò contento.

(parte)

Cleone ->

 
Esprime un breve tratto di musica i giri reciproci dei tre personaggi nel bosco.

<- Clearco

Clearco, dopo qualche intervallo esce dal più folto del bosco. Eraclide, e Aspasia son già internati nel medesimo.
 

ASPASIA E ERACLIDE

(dal di dentro del bosco con voce lontana)

Clearco...

CLEARCO

E a questo segno

sarò in odio agli dèi? D'un caro oggetto,

ma vietato dal ciel la dolce imago

sempre scolpita in me?...

ASPASIA E ERACLIDE

(dal di dentro del bosco con voce meno lontana)

Clearco...

CLEARCO

E donde

questo remoto suon?

ERACLIDE

(per di dentro del bosco con voce meno lontana)

Figlio...

CLEARCO

Non erro.

ASPASIA

(per di dentro del bosco con voce meno lontana)

Germano...

CLEARCO

Oh ciel! Che ascolto! A questo nome

un palpito crudel... Ma che? Non vedi,

infelice mia mente,

che il tuo solo delirio è a te presente?

ASPASIA

(uscendo)

Eccoti alfin.

<- Aspasia

CLEARCO

Che vedo! Aspasia! O numi!

Sei tu?

ASPASIA

(abbracciandolo)

Son io.

CLEARCO

Misero me! Che fai?

ASPASIA

T'abbraccio.

CLEARCO

Ah no! Non sai...

ASPASIA

E che?

CLEARCO

Parlami solo

del genitor.

ASPASIA

Morì.

CLEARCO

Cielo!

ASPASIA

Ti chiama

Locri a regnar.

CLEARCO

Deh fuggi, Aspasia, e regna

in vece mia.

ASPASIA

Che dici?

CLEARCO

Fuggi... lascia...

(volendo partire, Aspasia lo trattiene)

ASPASIA

Che fai?

Parti! mi scacci!

CLEARCO

Ah tutto, ohimè! non sai.

 

 

Gelido, palpitante  

pieno di smanie ho il cor.

ASPASIA

Volgi quel tuo sembiante

al mio fraterno amor.

ERACLIDE

(uscendo)

Figli, in sì dolce istante

io scordo il mio dolor.

<- Eraclide

CLEARCO

Padre, sorella, oh dèi!...

ASPASIA

No, quel di pria non sei.

ERACLIDE

Per voi tornar contento

mi sento, ~ o figli ancor.

CLEARCO

(scostandosi)

Lasciami.

ASPASIA

No. Spietato!

ERACLIDE

Come! la fuggi? ingrato!

CLEARCO

Ah, se parlar potessi

vedreste il mio rossor.

ASPASIA

Ah, questi accenti istessi

fan giusto il mio timor.

ERACLIDE

Ambi turbati, oppressi!

ERACLIDE

Oh eccesso di stupor!

ASPASIA

Oh eccesso di dolor!

Insieme

CLEARCO

Oh eccesso di rossor!

ERACLIDE E CLEARCO

Confuso, agitato

non so, non intendo

che deggio pensar.

Insieme

ASPASIA

Confusa, agitata

non so, non intendo

che deggio pensar.

ERACLIDE

Qual invido fato...

Insieme

CLEARCO

Qual barbaro fato...

 

ASPASIA

qual sorte spietata,

qual nume tremendo...

ERACLIDE

mi fa paventar?

Insieme

ASPASIA E CLEARCO

mi fa sospirar?

 
(partono, separandosi, Clearco da un lato; Aspasia seguendo Eraclide, dall'altro)

Clearco, Aspasia, Eraclide ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Anfiteatro ripieno di spettatori.

Eraclide, Elpenore, Clearco, atleti, spettatori
 

Questa del tuo valore

Coro e Clearco
Della zefiria Locri
Eraclide, Elpenore, Clearco, spettatori
atleti ->
Eraclide, Elpenore, Clearco, spettatori
<- Egesta, donne

O d'egregia fortezza

Eraclide e Coro
Vedrò ridente il sole
spettatori, donne
Eraclide, Egesta, Clearco, Elpenore ->
 
spettatori, donne ->

Luogo appartato presso il tempio.

Cleone, sacerdoti
 

O del rettor del tuono

Cleone, sacerdoti
<- Eraclide, Egesta, Clearco, uomini, soldati

Al pontefice augusto

Cleone, sacerdoti, Eraclide, Egesta, uomini, soldati
Clearco ->

Sei tu contenta, Egesta?

Cleone, sacerdoti, Eraclide, uomini, soldati
Egesta ->

Va'; ti comprendo

(s'oscura il cielo, e si ode un lontano fragore di tuono)

(si ode più chiaro il tuono, ed il rumore di una vicina tempesta)

Cleone, sacerdoti, uomini, soldati
Eraclide ->
 
Cleone, sacerdoti, uomini, soldati ->

(cresce il rumore della tempesta)

Spiaggia di mare.

Aspasia, seguaci di Aspasia
 

(tempesta con tuoni e grandine; uno di sei vascelli locresi sta per naufragare, diviso dagli altri, sopra di esso Aspasia)

Aspasia, seguaci di Aspasia
<- agrigentini
Coro di Agrigentini e Aspasia
Mira il legno, che naufrago

(va calmandosi la tempesta)

Coro di Agrigentini
Ma par che si calmi

(Aspasia sbarca co' suoi seguaci)

Sia lode al ciel; salvi già siam

Aspasia, seguaci di Aspasia, agrigentini
<- Eraclide, soldati

Chi giunse al lido?

Aspasia, Eraclide, seguaci di Aspasia, soldati, agrigentini ->

Vestibolo del tempio di Giove.

sacerdoti
 

Calmato è il nembo alfin

sacerdoti
<- Clearco

Cleone, ditemi ov'è?

sacerdoti
Clearco ->

Sembra turbato

sacerdoti
<- Cleone

Cleone
sacerdoti ->

Sì, Clearco ascoltiamo

Cleone ->

Bosco sacro contiguo al tempio.

sacerdoti, Clearco
 
Coro di Sacerdoti
Ve' come pallido
sacerdoti, Clearco
<- Cleone

S'allontani ciascun

Clearco, Cleone
sacerdoti ->

Prence t'avanza

Cleone
Clearco ->

Occulta smania siede

Cleone
<- Eraclide, Aspasia

Cleone
Eraclide, Aspasia ->

Cleone ->

(esprime un breve tratto di musica i giri reciproci dei tre personaggi nel bosco)

<- Clearco

(Aspasia e Eraclide dal di dentro del bosco)

Clearco / E a questo segno

Clearco
<- Aspasia

Eccoti alfin

Clearco, Aspasia e Eraclide
Gelido, palpitante
Clearco, Aspasia
<- Eraclide
 
Clearco, Aspasia, Eraclide ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima
Anfiteatro ripieno di spettatori. Luogo appartato presso il tempio. Spiaggia di mare. Vestibolo del tempio di Giove. Bosco sacro contiguo al tempio. Spiaggia. Mare in calma, e cielo sereno. Appartamenti reali. Interno del tempio di Giove. Statua del nume e ara con fuoco. Giardini reali con labirinti, fontane e statue. Luogo incolto, e aperto, sparso di vari antichi tumuli; vista in lontano di qualche tempio rovinato. Appartamenti sacerdotali. Sala della reggia.
Atto secondo Atto terzo

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