Atto terzo

 

Scena prima

Il campo degli Aimorè, sul limitare di una foresta, ed a poca distanza dal castello, che si scorge nel fondo.
Il campo ha l'aspetto animato; si riparano i guasti del giorno innanzi. Alcune Donne medicano i Feriti, fanno cotone, spremono frutti e versano da bere nel «coco» ai Guerrieri della tribù. Questi preparano ed aguzzano frecce, e provano i loro archi. A destra una specie di tenda del Cacico, composta di foglie di palma. Da alcune pietre presso la tenda sorge un fumo aromatico. I Fanciulli corrono da un lato all'altro, e prestano aiuto alle Donne. A sinistra presso un grand'albero sta Cecilia prigioniera; essa è velata, ed in doloroso atteggiamento. Alcuni Aimorè la custodiscono.

 Q 

uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, Cecilia

 
Coro d'Aimorè
 

PARTE I

Aspra, crudel, terribile  

fu l'implacabil guerra.

PARTE II

Coperta di cadaveri

rosseggia ancor la terra.

PARTE I

Nell'aure ancor echeggiano

i nostri maracà.

Di questi dardi al sibilo

il sol s'oscurirà.

(le inubie e i maracà sono strumenti bellici in uso fra selvaggi, fatti generalmente col femore di qualche nemico vinto in battaglia; molti di essi hanno la forma semplicissima di un ramo d'albero qualunque)
 

TUTTO IL CORO
(adunandosi)

Ma per l'empio portoghese

più speranza omai non v'è:

tremi, tremi quel che offese

la tribù degli Aimorè.

Di costui cadrà atterrato,

sterminato

ogni servo ed ogni sgherro,

fuoco e ferro!...

Ferro e fuoco, lo giuriamo,

quelle torri struggerà;

fino il vino che mesciamo

diman sangue diverrà.

Di colui cadrà atterrato,

sterminato

ogni asilo ed ogni loco,

ferro e fuoco!...

 
Si ode un suono rauco e rimbombante. Tutti ammutoliscono e si ritirano da un lato, lasciando in umile atteggiamento il passo dinanzi la tenda.
 

Scena seconda

Il Cacico della tribù, e detti.
Egli si presenta sulla soglia della sua tenda. Ha il corpo coperto di due pelli di tapiro, che gli servono di manto. Un gran "cocar" di penne rosse gli cinge il capo; tiene una grossa clava che consegna tosto ad un vecchio Aimorè, e gli pende dal fianco una specie di buccina, formata da un femore umano. Il suo aspetto è maestoso e feroce ad un tempo.

<- Cacico

 

CACICO

(dall'alto della sua tenda)

Canto di guerra alla mia tenda intorno  

e canto di vittoria,

che del nemico fiaccherà la boria!

Degli Aimorè nel campo

fulmine è l'odio, ed è vendetta un lampo.

(avanzandosi)

Dov'è la prigioniera,

la figlia dell'odiato portoghese?

CORO

Vedila, è dessa!

CECILIA

(Qual momento!)

CACICO

(sollevando il velo)

Cielo!...

che veggo io mai... e quale

prodigio di bellezza la natura

in lei trasfuse!...

CORO

Ma la donna altera

stirpe è dei bianchi; cader deve!

(si avventano verso Cecilia alzando le clave)

CACICO

(frapponendosi con violenza)

Indietro...

Guai a chi osasse sollevar la mano!...

strapparla al braccio mio,

non lo vorrebbe... no 'l saprebbe il dio!

 

CACICO

(con dolcezza a Cecilia)

Giovinetta, nello sguardo  

hai un ciel d'amore accolto;

nel tuo bianco e mesto volto

non traspare che virtù.

Che se a caso amica sorte

or ti trasse a me vicina,

schiava no, bensì regina

tu sarai della tribù.

CECILIA

(Oh! il pietoso sentimento

che in costui si generò,

di mio padre è un pio lamento

ch'entro il cor gli penetrò.)

 

Scena terza

Detti. Un drappello d'Aimorè che conducono Pery prigioniero. Uno di essi tiene nelle mani le armi di Pery, meno l'arco che tiene appeso dietro le spalle.

<- guardie Aimorè, Pery

 

CACICO

Qual rumore!  

CORO

S'appressa un prigioniero.

CACICO

Un indiano!

CECILIA

(Pery!)

PERY

(scorgendo Cecilia)

(È salva... oh gioia!)

CACICO

Non m'inganno! costui mi sembra il fido

dell'odiato portoghese... o prodi,

chi di voi ebbe il merto

di vincere la tigre del deserto?

 

CORO

Niuno l'ebbe... ria fortuna  

solo il trasse prigioniero,

ché l'impavido guerriero,

come un demone pugnò.

Ma lorquando la sua freccia,

come turbine di guerra

sibilava... ei cadde a terra;

fu il destin che lo domò.

CECILIA

(Generoso!)

CACICO
(a Pery)

Or bene, insano,

qual pensier, funesto arcano

verso noi ti sospingea?

PERY
(cupamente)

Un'eterna unica idea!

CACICO

La rivela, e ancor salvarti

potrai forse, o guarany!...

PERY

Venni qui per trucidarti

ma la sorte mi tradì!

CACICO E CORO

Sciagurato, e tu non sai

ch'or tu sfidi il punto estremo!

PERY

Non mi cale!

CACICO

E tu morrai.

PERY
(fieramente)

Su, colpite... non vi temo.

(gli Aimorè fanno per scagliarsi su di lui, ma il Cacico si frappone)

CACICO

No, fermate!... consumato

non è pure il sacro rito;

pria che l'empio sia svenato

esser deve appien compito,

poscia l'uomo maledetto

sarà pasto del banchetto

agli anzian della tribù!

CECILIA

Non lo dir... cessa... non più!

CACICO
(a Cecilia)

Ma dimmi... qual mestizia,

o donna, sì ti accora,

se il bacio tuo può rendergli

fin bella l'ultim'ora?

Se voglio io stesso eleggerti

a sposa della morte,

onde il rigor gli temperi

della fatal sua sorte?

PERY

M'irridi pur... ma intrepido

tu mi vedrai morir.

CACICO

Il so; d'amor nell'estasi,

morte sarà gioir.

CORO

Non più; l'indugio tronchisi,

con essa ei dée morir!

CECILIA

Pietà di lui!... deh!... salvalo,

o mi vedrai perir!

CACICO

Orsù, tosto preparisi

pe 'l grande sacrifizio;

e canti e ridde onorino

il nume a noi propizio...

 
Cerimonia ballo.
 
Pery è tratto presso l'albero e legato. Gli Indiani si dispongono intorno al campo. Nel fondo alcune Vecchie dipinte a liste nere e gialle preparano una gran bragia, lavano una pietra che deve servire di mensa, e un Indiano fa cenno a Pery che su quel palo fra poco sarà infitto il suo capo. Il Cacico sotto la sua tenda, appoggiato alla sua clava, fa un cenno alla più bella Indiana della tribù; questa china dolorosamente il capo; riceve da lui alcuni frutti, poi un vaso di vino che va ad offrire a Pery e che Pery ricusa. Riceve poscia una specie di spada d'osso, e gli offre anche questa, che Pery lascia tosto cadere al suolo. In questo punto il Cacico conducendo Cecilia per la mano e seguìto dalle quattro Guardie, scende dal trono e facendo un mezzo circo sul proscenio s'avvia verso il fondo del campo. Le inubie e i maracà risuonano con un gran frastuono, e i Guerrieri Aimorè sfilano dinanzi a Pery, sfidandolo per ischerno con gesto selvaggio. Il Cacico è portato in trionfo dai suoi in una specie di lettiga di forma assai bizzarra.
 
Durante la cerimonia.
 

CORO

Di timor sul volto altero  

non un'ombra comparì:

lode eterna al pro' guerriero,

baldo onor del guarany.

CECILIA

(S'avvi un ente sì esecrato

delle colpe protettor,

maledico i numi, il fato

d'ogni mostro assai peggior.)

PERY

(Morirò... ma invendicato

il mio nome non sarà,

il mio sangue avvelenato

mille morti costerà!)

 

CACICO

(dall'alto della sua tenda)

Cessar le esequie. Tu, gentil reina...  

(scendendo e avvicinandosi a Cecilia)

qual è tra noi costume,

concedi la suprema ora felice

d'un posseduto amor!

(con ironia)

Un tuo bacio e un amplesso

infondano al suo cor gioia sì viva

che morir gli sia grato

nella dolcezza di sapersi amato.

(agli altri)

Or si ritragga ognuno...

(a Pery e Cecilia)

E mentre il passo estremo omai s'appresta,

veglieremo su voi dalla foresta.

(dietro un cenno del Cacico tutti si ritraggono, meno Cecilia e Pery)

uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, guardie Aimorè, Cacico ->

 

Scena quarta

Pery e Cecilia soli.

 

CECILIA

(slanciandosi a lui)

Ebben, che fu del caro padre?  

PERY

Desso

è già salvo, ti calma.

CECILIA

Oh! gioia!... cento

grazie ti rendo... ed or fuggi, se il puoi.

PERY

Giammai! il fato mio

qui m'incatena; rimaner degg'io!

 

CECILIA

Deh! non sprezzar sì altiero  

la sorte che t'aspetta;

l'atroce lor vendetta

si sfreneria su te...

PERY

I giorni miei non curo;

che importa il viver mio?

Né uomini, né dio

saranno inciampo a me!

 

PERY

Figlio quale son io  

della foresta... non pavento il fato!

CECILIA

Ma tu vaneggi!

PERY

Se ti sembro insano

a' miei disegni t'opporresti invano.

CECILIA

Se m'ami, deh! sì fiero

non favellarmi, o mio fedel, te n' prego,

ché se il destin severo

mi negasse salvarti in tal momento,

di duolo morirei, in cor lo sento!

(pausa)
 

PERY

Perché di meste lagrime  

vai tu bagnando il ciglio?

Vicino a te bell'angelo,

non so temer periglio:

sul fato mio non piangere,

deh! frena i tuoi sospir;

lasciami, o dio, deh lasciami

al fianco tuo morir!

CECILIA

Che dici?... Ah! Non ripetere

questa fatal parola!

Salvar ti vo'; quest'ultima

speranza mi consola;

col sangue mio dei barbari

si placherà il furor;

io resto qui, tu involati,

t'affido il genitor.

PERY
(cupo)

Con la mia morte io salvo

il genitore e te.

CECILIA

Strano mistero è questo,

deh! lo palesa a me!...

PERY

Ma non anco comprendesti

qual de' tuoi saria lo scempio?

CECILIA

Ciel!... che parli!... che dicesti?

PERY

Che a me solo qui s'aspetta

di punire e strugger l'empio.

CECILIA

Oh! Pery, non proseguire,

deh! ti serba all'amor mio.

PERY

Taci...

CECILIA

Io t'amo!...

PERY

Ah! no, non dirlo;

giunse l'ora di morir!

CORO DI AIMORÈ
(interno)

Morte!... morte!... il traditore

dal Cacico fu dannato,

sia trafitto, sia sbranato

dagli anzian della tribù.

CECILIA

Oh, le tigri! sei perduto,

più salvarti non potrò!

Che mai festi?

PERY

Qui temuto

gli assassini attenderò!

(trangugiando, non visto da Cecilia, un veleno rinchiuso in un grano di cocco, che tiene appeso al collo)

Tutto è finito! oh, mio

dolce sogno d'amor!...

Franger mi sento il cor!

Cecilia, addio!

(esaltandosi)

Oh, mia capanna! Oh fertili

valli paterne, addio...

deh! raccogliete l'ultimo

sospir del labbro mio!

E poi che sento spegnersi

la vita dentro il cor.

L'arco temuto infrangesi

perfin del genitor.

(bacia il suo arco e lo spezza)

CECILIA

(Oh! ciel, pietà deh! prendati

di quel sì fido cor!)

CORO DI AIMORÈ
(interno)

Sia trafitto, sia sbranato

dagli anzian della tribù.

 

CECILIA

Oh! cielo, che vedi

quest'ora funesta,

l'orrenda tempesta

sol puoi diradar.

L'affanno che l'alma

già tutta m'assale

coll'ansia mortale

mi lacera il cor.

PERY

Un nume m'ispira,

mi rende più forte,

ho in petto la morte,

ma non so tremar.

Di fronte la vedo,

la guardo, la sfido,

e tutto derido

col forte mio cor!

 

Scena quinta

Detti e il Cacico seguìto da tutta la tribù degli Aimorè.

<- Cacico, tribù Aimorè

 
(ai suoi che fanno per avventarsi su Pery)

CACICO

Fine all'ira... or si compia il sacro rito.  

(il Coro fa atto di alzar le armi su Pery, ma il Cacico li trattiene)

 

Sol per mia mano ei dée restar colpito,

ma pria prostrati al suolo

il dio degli Aimorè tutti imploriamo,

e la vittima a lui pregando offriamo.

 
(tutti meno il Cacico, Cecilia e Pery, s'inginocchiano)
 
(levando al cielo le mani)
 

 

O dio degli Aimorè,    

a noi ti volgi or tu;

tutta si prostra a te

la tua fedel tribù.

S

CORO

O dio degli Aimorè,

a noi ti volgi or tu;

tutta si prostra a te

la tua fedel tribù.

CACICO

Dal trono tuo discendi,

nume del ciel possente,

che pari al sol risplendi

sulla fedel tua gente.

Scendi e le piante scuotansi,

tremi commosso il suol,

l'onda s'arresti e il fulmine

rattenga a mezzo il vol.

Di questo breve amor,

il fuoco struggitor...

Sfondo schermo () ()

CORO

Offriamo a te!...

CACICO

Il sangue del guerrier

caduto prigionier...

CORO

Offriamo a te!...

CACICO

L'estremo suo desir,

l'estremo suo sospir...

CORO

Offriamo a te!...

 

CACICO E CORO

(alzandosi)

O dio degli Aimorè,

il giusto tuo furor

placato sarà;

sull'ara sacra a te

il vile, il traditor

spento cadrà.

PERY

(Il mio destin non temo

per lei, per lei sol fremo...

ma invano... ahimè!...)

CECILIA

(Gran dio del ciel, che adoro,

speme ed aita imploro

solo da te!)

 

Scena sesta

Detti: don Alvaro, don Antonio, seguìto da un drappello di Portoghesi.

 

CORO

Ei pera alfin...  

PERY
(con disprezzo)

Colpite...

(si ode di dentro una scarica di vari colpi di fucile)

CACICO

Che fia?...

CORO

Sorpresi siamo...

(si ritraggono tutti sulla sinistra aggrappandosi dietro il Cacico)

CECILIA E PERY

(rifugiandosi dal lato destro)

Oh! dolce speme!...

CORO

(con urlo selvaggio)

All'armi!... all'armi!...

 
Don Antonio seguìto da un drappello di Portoghesi apparisce in fondo sul praticabile; gli Aimorè fanno una scarica di frecce, i Portoghesi un'altra di fucili, il Cacico vacilla e cade sorretto dai suoi che lo conducono via.

<- Antonio, Alvaro, portoghesi (I), portoghesi (II)

tribù Aimorè, Cacico ->

 

CECILIA

(slanciandosi fra le braccia di don Antonio)

Ah! padre!...  

Salva per te son io!...

ANTONIO

No: t'ha salvata iddio.

(i portoghesi parte inseguono gl'indiani, parte restano sulla scena)

portoghesi (II) ->

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Il campo degli Aimorè, sul limitare di una foresta, a poca distanza dal castello, che si scorge nel fondo.

uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, Cecilia
 
Uomini e donne Aimorè
Aspra, crudel, terribile

(si ode un suono rauco e rimbombante; tutti ammutoliscono)

uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, Cecilia
<- Cacico

Canto di guerra alla mia tenda intorno

uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, Cecilia, Cacico
<- guardie Aimorè, Pery

(Pery prigioniero)

Qual rumore! / S'appressa un prigioniero

Coro, Cecilia, Cacico, Pery
Niuno l'ebbe... ria fortuna

(cerimonia ballo)

Coro, Cecilia, Pery
Di timor sul volto altero

Cessar le esequie. Tu, gentil reina

Cecilia, Pery
uomini Aimorè, donne Aimorè, fanciulli Aimorè, guardie Aimorè, Cacico ->

Ebben, che fu del caro padre?

Figlio quale son io

Pery e Cecilia, poi Coro interno
Perché di meste lagrime

(Pery trangugia un veleno)

 
Cecilia, Pery
<- Cacico, tribù Aimorè

Fine all'ira... or si compia il sacro rito

Cacico, Coro, Pery, Cecilia
O dio degli Aimorè

Ei pera alfin / Colpite...

(si ode di dentro una scarica di colpi di fucile)

Cecilia, Pery, Cacico, tribù Aimorè
<- Antonio, Alvaro, portoghesi (I), portoghesi (II)

(gli aimorè fanno una scarica di frecce, i portoghesi un'altra di fucili, il Cacico vacilla e cade)

Cecilia, Pery, Antonio, Alvaro, portoghesi (I), portoghesi (II)
tribù Aimorè, Cacico ->

Ah! padre! Salva per te son io!

Cecilia, Pery, Antonio, Alvaro, portoghesi (I)
portoghesi (II) ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Spianata dinanzi al castello di don Antonio de Mariz. A destra un'ampia grotta che occupa metà della scena, a sinistra un folto bosco; presso la grotta vi è... Caserma degli avventurieri: camera di rozzo aspetto, armi appese, giacigli, tavole e rozze panche, anfore di... La camera di Cecilia: alcova a destra con letto; gran finestrone aperto; tavolino con lampada; altro... Il campo degli Aimorè, sul limitare di una foresta, a poca distanza dal castello, che si scorge nel fondo. I sotterranei del castello, rischiarati da una face confitta in un pilastro, una porta nel fondo con una... Collina; si vede da lungi il campo degli Aimorè e il castello.
Atto primo Atto secondo Atto quarto

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