Il contratto nuziale - II

 

Scena prima

Salone terreno nella torre di Wolferag, adiacente al vestibulo. Una tavola spoglia di ogni ornamento, e un vecchio seggiolone ne formano tutto l’arredamento. Vi è nel fondo una porta che mette all’esterno: essa è fiancheggiata da due finestroni che avendo infrante le invetriate, lasciano scorgere gran parte delle rovine di detta torre, ed un lato della medesima sporgente sul mare.
È notte: il luogo viene debolmente illuminato da una smorta lampada.
Il cielo è orrendamente nero; lampeggia, tuona, ed i sibili del vento si mescono coi scrosci della pioggia.

 Q 

 
[N. 7 - Scena e duetto Edgardo e Enrico]

 N 

Recitativo
(Edgardo è seduto presso la tavola, immerso ne’ suoi malinconici pensieri; dopo qualche istante si scuote, e guardando attraverso delle finestre)

Edgardo

EDGARDO

Orrida è questa notte  

come il destino mio!

(scoppia un fulmine)

 

Sì, tuona o cielo...

imperversate o turbini... sconvolto

sia l’ordin delle cose, e pera il mondo...

Io non mi inganno! scalpitar d’appresso

odo un destrier! - S’arresta!

Chi mai nella tempesta

fra le minacce e l’ire

chi puote a me venirne?

 

Scena seconda

Enrico e detto.

<- Enrico

 

ENRICO

Io.  

(gettando il mantello, in cui era inviluppato)

EDGARDO

Quale ardire!...

 

 

Asthon!

ENRICO

Sì.

EDGARDO

Fra queste mura

osi offrirti al mio cospetto!

ENRICO

Io vi sto per tua sciagura.

Non venisti nel mio tetto?

 
Tempo d'attacco

EDGARDO

Qui del padre ancor s’aggira  

l’ombra inulta... e par che frema!

Morte ogn’aura a te qui spira!

Il terren per te qui trema!

Nel varcar la soglia orrenda

ben dovresti palpitar.

Come un uom che vivo scenda

la sua tomba ad albergar!

ENRICO
(con gioia feroce)

Fu condotta al sacro rito

quindi al talamo Lucia.

EDGARDO

(Ei più squarcia il cor ferito!...

oh tormento! oh gelosia!)

ENRICO

Di letizia il mio soggiorno

e di plausi rimbombava;

ma più forte al cor d’intorno

la vendetta a me parlava!

Qui mi trassi... in mezzo ai venti

la sua voce udia tuttor;

e il furor degli elementi

rispondeva al mio furor!

 
Tempo di mezzo

EDGARDO
(con altera impazienza)

Da me che brami?

ENRICO

Ascoltami:

onde punir l’offesa,

de’ miei la spada vindice

pende su te sospesa...

ch’altri ti spenga? Ah! mai...

chi dée svenarti il sai!

EDGARDO

So che al paterno cenere

giurai strapparti il core.

ENRICO

Tu!...

EDGARDO
(con nobile disdegno)

Quando?

ENRICO

Al primo sorgere

del mattutino albore.

EDGARDO

Ove?

ENRICO

Fra l’urne gelide

dei Ravenswood.

EDGARDO

Verrò.

ENRICO

Ivi a restar preparati.

EDGARDO

Ivi... t’ucciderò.

 
Stretta

ENRICO E EDGARDO

O sole più rapido a sorger t’appresta...  

ti cinga di sangue ghirlanda funesta...

così tu rischiara ~ l’orribile gara

d’un odio mortale, d’un cieco furor.

Farà di nostr’alme atroce governo

gridando vendetta, lo spirto d’Averno...

Brano musicale ()

(l’uragano è al colmo)

 

Del tuono che mugge ~ del nembo che rugge

più l’ira è tremenda, che m’arde nel cor.

(Enrico parte: Edgardo si ritira)

Edgardo, Enrico ->

 
 

Scena terza

Galleria del castello di Ravenswood, vagamente illuminata per festeggiarvi le nozze di Lucia. Dalle sale contigue si ascolta la musica di liete danze.
Il fondo della scena è ingombro di Paggi ed Abitanti di Lammermoor del castello.
Sopraggiungono molti gruppi di Dame e Cavalieri sfavillanti di gioia, si uniscono in crocchio e cantano il seguente

 Q 

paggi, abitanti di Lammermoor

<- dame, cavalieri

 
[N. 8 - Coro e scena Lucia]

 N 

CORO

Di vivo giubilo  

s’innalzi un grido:

corra di Scozia

per ogni lido;

e avverta i perfidi

nostri nemici,

che più terribili,

ne rende l’aura

d’alto favor;

che a noi sorridono

le stelle ancor.

 

Scena quarta

Raimondo, Normanno e detti.

<- Raimondo, Normanno

 
Recitativo
(Normanno traversa la scena ed esce rapidamente)

Normanno ->

 

RAIMONDO

(trafelato, ed avanzandosi a passi vacillanti)

Cessi... ahi cessi quel contento...  

CORO

Sei cosparso di pallore!...

Ciel! Che rechi?

RAIMONDO

Un fiero evento!

CORO

Tu ne agghiacci di terrore!

 

RAIMONDO
(accenna con mano che tutti lo circondino, e dopo avere alquanto rinfrancato il respiro)

Dalle stanze ove Lucia  

trassi già col suo consorte,

un lamento... un grido uscia

come d’uom vicino a morte!

Corsi ratto in quelle mura...

ahi! terribile sciagura!

Steso Arturo al suol giaceva

muto freddo insanguinato!...

E Lucia l’acciar stringeva,

che fu già del trucidato!...

Brano musicale ()

(tutti inorridiscono)

 

Ella in me le luci affisse...

«Il mio sposo ov’è?» mi disse:

e nel volto suo pallente

un sorriso balenò!

Infelice! della mente

la virtude a lei mancò!

 

TUTTI

Oh! qual funesto avvenimento!...  

Tutti ne ingombra cupo spavento!

Notte, ricopri la ria sventura

col tenebroso tuo denso vel.

Ah! quella destra di sangue impura

l’ira non chiami su noi del ciel. ~

Brano musicale ()

 
Recitativo

RAIMONDO

Eccola!  

 

Scena quinta

Lucia, Alisa e detti.

<- Lucia, Alisa

 
(Lucia è in succinta e bianca veste: ha le chiome scarmigliate, ed il suo volto, coperto da uno squallore di morte, la rende simile ad uno spettro, anziché ad una creatura vivente. Il di lei sguardo impietrito, i moti convulsi, e fino un sorriso malaugurato manifestano non solo una spaventevole demenza, ma ben anco i segni di una vita, che già volge al suo termine)
 

CORO

(Oh giusto cielo!  

Par dalla tomba uscita!)

LUCIA

Il dolce suono

mi colpì di sua voce!... Ah! quella voce

m’è qui nel cor discesa!...

Edgardo! Io ti son resa:

fuggita io son da’ tuoi nemici... ~ Un gelo

mi serpeggia nel sen!... trema ogni fibra!...

vacilla il piè!... Presso la fonte, meco

t’assidi alquanto... Ahimè!... sorge il tremendo

fantasma e ne separa!...

Qui ricovriamci, Edgardo, a piè dell’ara...

sparsa è di rose!... un’armonia celeste

di’, non ascolti? ~ Ah, l’inno

suona di nozze!... il rito

per noi, per noi s’appresta!... Oh me felice!

Oh gioia che si sente, e non si dice!

Brano musicale ()

Brano musicale ()

 
Cantabile

Ardon gl’incensi... splendono    

le sacre faci intorno!...

Ecco il ministro! Porgimi

la destra... Oh lieto giorno!

Alfin son tua, sei mio!

A me ti dona un dio...

ogni piacer più grato

mi fia con te diviso

del ciel clemente un riso

la vita a noi sarà!

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

RAIMONDO, ALISA E CORO

(sporgendo le mani al cielo)

In sì tremendo stato,

di lei, signor, pietà.

Tempo di mezzo

RAIMONDO

S’avanza Enrico!...

 

Scena sesta

Enrico, Normanno e detti.

<- Enrico, Normanno

 

ENRICO

(accorrendo)

Ditemi:  

vera è l’atroce scena?

RAIMONDO

Vera, pur troppo!

ENRICO

Ah! perfida!...

ne avrai condegna pena...

(scagliandosi contro Lucia)

RAIMONDO, ALISA E CORO

T’arresta... Oh ciel!...

RAIMONDO

Non vedi

lo stato suo?

LUCIA

(sempre delirando)

Che chiedi?...

ENRICO

Oh qual pallor!

(fissando Lucia, che nell’impeto di collera non aveva prima bene osservata)

LUCIA

Me misera!...

RAIMONDO

Ha la ragion smarrita.

ENRICO

Gran dio!...

RAIMONDO

Tremare, o barbaro,

tu déi per la sua vita.

 

LUCIA

Non mi guardar sì fiero...

segnai quel foglio è vero... ~

Nell’ira sua terribile

calpesta, oh dio! l’anello!...

Mi maledice!... Ah! vittima

fui d’un crudel fratello,

ma ognor t’amai... lo giuro...

chi mi nomasti? Arturo! ~

Ah! non fuggir... perdono...

GLI ALTRI

Qual notte di terror!

LUCIA

Presso alla tomba io sono...

odi una prece ancor. ~

Deh! tanto almen t’arresta,

ch’io spiri a te d’appresso...

già dall’affanno oppresso

gelido langue il cor!

Un palpito gli resta...

è un palpito d’amor.

Spargi di qualche pianto    

il mio terrestre velo,

mentre lassù nel cielo

io pregherò per te...

al giunger tuo soltanto

fia bello il ciel per me!

(resta quasi priva di vita, fra le braccia di Alisa)

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

Fogli partitura

 

RAIMONDO, ALISA E CORO

Omai frenare il pianto

possibile non è!

ENRICO

(Vita di duol, di pianto

serba il rimorso a me!)

 
Recitativo

 

Si tragga altrove... Alisa,  

(a Raimondo)

pietoso amico... Ah! Voi

la misera vegliate...

(Alisa e le dame conducono altrove Lucia)

Alisa, Lucia, dame ->

 

Io più me stesso

in me non trovo!...

(parte nella massima costernazione: tutti lo seguono, tranne Raimondo e Normanno)

Enrico, cavalieri, paggi, abitanti di Lammermoor ->

 

RAIMONDO

Delator! gioisci  

dell’opra tua.

NORMANNO

Che parli?

RAIMONDO

Sì, dell’incendio che divampa e strugge

questa casa infelice hai tu destata

la primiera favilla.

NORMANNO

Io non credei...

RAIMONDO

Tu del versato sangue, empio! tu sei

la ria cagion!... Quel sangue

al ciel t’accusa, e già la man suprema

segna la tua sentenza... Or vanne, e trema.

(egli segue Lucia: Normanno esce per l’opposto lato)

Raimondo, Normanno ->

 
 

Scena settima

Parte esterna del castello, con la porta praticabile: un appartamento dello stesso è ancora illuminato internamente.
In più distanza una cappella: la via che vi conduce è sparsa delle tombe dei Ravenswood. - Albeggia.

 Q 

Edgardo

 
[N. 9 - Ultima scena]

 N 

 
Recitativo

EDGARDO

Tombe degli avi miei, l’ultimo avanzo    

d’una stirpe infelice

deh! raccogliete voi. ~ Cessò dell’ira

il breve foco... sul nemico acciaro

abbandonar mi vo’. Per me la vita

è orrendo peso!... L’universo intero

è un deserto per me senza Lucia!...

Di liete faci ancora

splende il castello! Ah! scarsa

fu la notte al tripudio!... Ingrata donna!

Mentr’io mi struggo in disperato pianto,

tu ridi, esulti accanto

al felice consorte!

Tu delle gioie in seno, io... della morte!

S

Brano musicale ()

Fogli partitura

 
Cantabile

Fra poco a me ricovero  

darà negletto avello...

Una pietosa lagrima

non scorrerà su quello!...

Fin degli estinti, ahi misero!

Manca il conforto a me!

Tu pur, tu pur dimentica

quel marmo dispregiato:

mai non passarvi, o barbara,

del tuo consorte a lato...

rispetta almen le ceneri

di chi moria per te.

Brano musicale ()

 

Scena ottava

Abitanti di Lammermoor, dal castello, e detto.

<- abitanti di Lammermoor

 
Tempo di mezzo
 

CORO

Oh meschina! Oh caso orrendo!  

Più sperar non giova omai!...

Questo dì che sta sorgendo

tramontar tu non vedrai!

EDGARDO

Giusto cielo!... Ah! rispondete:

di chi mai, di chi piangete?

CORO

Di Lucia.

EDGARDO
(esterrefatto)

Lucia diceste!

CORO

Sì; la misera se n’ muore.

Fur le nozze a lei funeste...

di ragion la trasse amore...

s’avvicina all’ore estreme,

e te chiede... per te geme...

EDGARDO

Ah! Lucia! Lucia!...

(si ode lo squillo lungo, e monotono della campana de’ moribondi)

CORO

Rimbomba

già la squilla in suon di morte!

EDGARDO

Ahi!... quel suono al cor mi piomba! ~

È decisa la mia sorte!...

Rivederla ancor vogl’io...

rivederla e poscia...

(incamminandosi)

CORO

Oh dio!...

(trattenendolo)

Qual trasporto sconsigliato!...

Ah desisti... ah! riedi in te...

 
(Edgardo si libera a viva forza, fa alcuni rapidi passi per entrare nel castello, ed è già sulla soglia quando n’esce Raimondo)
 

Scena ultima

Raimondo e detti.

<- Raimondo

 

RAIMONDO

Ove corri sventurato?  

Ella in terra più non è.

 
(Edgardo si caccia disperatamente le mani fra’ capelli, restando immobile in tale atteggiamento, colpito da quell’immenso dolore che non ha favella. Lungo silenzio)
 
Stretta

EDGARDO
(scuotendosi)

Tu che a dio spiegasti l’ali,    

o bell’alma innamorata,

ti rivolgi a me placata...

teco ascenda il tuo fedel.

Ah! se l’ira dei mortali

fece a noi sì lunga guerra,

se divisi fummo in terra,

ne congiunga il nume in ciel.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

 

(trae rapidamente un pugnale e se lo immerge nel cuore)

Io ti seguo...

(tutti si avventano, ma troppo tardi per disarmarlo)

RAIMONDO

Forsennato!...

CORO

Che facesti!...

RAIMONDO E CORO

Quale orror!

CORO

Ahi tremendo!... ahi crudo fato!...

RAIMONDO

Dio, perdona un tanto error.

(prostrandosi, ed alzando le mani al cielo; tutti lo imitano: Edgardo spira)
 

Fine (Il contratto nuziale - II)

La partenza Il contratto nuziale - I Il contratto nuziale - II

Salone terreno nella torre di Wolferag, adiacente al vestibulo; una tavola spoglia di ogni ornamento, e un vecchio seggiolone ne formano tutto l’arredamento; vi è nel fondo una porta che mette all’esterno: essa è fiancheggiata da due finestroni che avendo infrante le invetriate, lasciano scorgere gran parte delle rovine di detta torre, ed un lato della medesima sporgente sul mare; è notte; il cielo è orrendamente nero; lampeggia, tuona.

[N. 7 - Scena e duetto Edgardo e Enrico]

Edgardo
 

Orrida è questa notte

Edgardo
<- Enrico

Io / Quale ardire!

Edgardo, Enrico ->

Galleria del castello di Ravenswood, vagamente illuminata.

paggi, abitanti di Lammermoor
 
paggi, abitanti di Lammermoor
<- dame, cavalieri

[N. 8 - Coro e scena Lucia]

paggi, abitanti di Lammermoor, dame, cavalieri
<- Raimondo, Normanno
paggi, abitanti di Lammermoor, dame, cavalieri, Raimondo
Normanno ->

Cessi... ahi cessi quel contento

Raimondo e Coro
Dalle stanze ove Lucia

Eccola!

paggi, abitanti di Lammermoor, dame, cavalieri, Raimondo
<- Lucia, Alisa

Oh giusto cielo!

Lucia, Raimondo, Alisa e Coro
Ardon gl'incensi... splendono
paggi, abitanti di Lammermoor, dame, cavalieri, Raimondo, Lucia, Alisa
<- Enrico, Normanno
Lucia, Raimondo, Alisa, Coro e Enrico
Spargi di qualche pianto

(Lucia resta quasi priva di vita)

 

Si tragga altrove...

paggi, abitanti di Lammermoor, cavalieri, Raimondo, Enrico, Normanno
Alisa, Lucia, dame ->

Raimondo, Normanno
Enrico, cavalieri, paggi, abitanti di Lammermoor ->

Delator! gioisci dell'opra tua.

Raimondo, Normanno ->

Parte esterna del castello, con la porta praticabile: un appartamento dello stesso è ancora illuminato internamente; in più distanza una cappella: la via che vi conduce è sparsa delle tombe dei Ravenswood; albeggia.

Edgardo
 

[N. 9 - Ultima scena]

Tombe degli avi miei, l'ultimo avanzo

Edgardo
<- abitanti di Lammermoor
Edgardo, abitanti di Lammermoor
<- Raimondo

(lungo silenzio)

Edgardo, Raimondo e Coro
Tu che a dio spiegasti l'ali

(Edgardo trae un pugnale e se lo immerge nel cuore)

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena ultima
Atrio nel castello di Ravenswood. Parco; nel fondo della scena un fianco del castello, con piccola porta praticabile; sul davanti la... Gabinetto negli appartamenti. Magnifica sala; nel fondo maestosa gradinata, alla cui sommità è una porta; altre porte laterali. Salone terreno nella torre di Wolferag, adiacente al vestibulo; una tavola spoglia di ogni ornamento, e un... Galleria del castello di Ravenswood, vagamente illuminata. Parte esterna del castello, con la porta praticabile: un appartamento dello stesso è ancora illuminato...
[N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Scena e cavatina Lucia] [N. 3 - Scena e duetto Lucia e Edgardo] [N. 4 - Duetto Enrico e Lucia] [N. 5 - Scena e aria Raimondo] [N. 6 - Finale atto secondo] [N. 7 - Scena e duetto Edgardo e Enrico] [N. 8 - Coro e scena Lucia] [N. 9 - Ultima scena]
La partenza Il contratto nuziale - I

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