Atto terzo

 

Scena prima

La camera di Marussa.
Marussa ha già indossata la gonnella e il corpo della veste nuziale; tutto il rimanente del suo abbigliamento nuziale, il velo, i fiori ecc., sta disposto sul suo lettuccio.
La camera di Marussa ha due entrate, una al fondo e si suppone metta alla stanza nella quale si è svolto l'atto secondo, cosicché, dall'uscio aperto, possa il pubblico avvedersene; l'altra lateralmente. Una finestra vi dà luce. Il lettuccio modesto ha cortine di mussola bianca, la sua coperta pure è bianca; tutto vi è di una sorprendente bianchezza e nitidezza. Poche sedie - una tavola - un canterano e uno specchio appoggiato alla finestra.
All'alzarsi della tela Marussa è seduta avanti allo specchio e sta adattandosi il conciero.

 Q 

Marussa

 
(si picchia all'uscio laterale)

MARUSSA

Chi batte?  

LUZE
(la voce)

È Luze!

 

<- Luze

MARUSSA

(correndo ad aprire)  

Luze!... Tu?... Sei tu?...

(Marussa rinchiude ancora l'uscio)

LUZE

Io t'ho trapunto un nastro di mie mani,

e l'ho portato. ~ Vedi?

(mostra un involto e ne leva fuori un nastro bianco)

MARUSSA

Oh, come è bello!

 

LUZE

È tradizione antica  

è nostro vecchio rito,

ad una cara amica

che si prende marito,

donar trapunto nastro

con una stella e un fiore.

«Bellezza» dice l'astro;

e il fiore dice «amore».

 

MARUSSA

La mia bellezza?... Guardami!  

Ve' come son distrutta!...

Ho l'occhio stanco

dal lungo pianto.

Morto è l'amore e la bellezza muore. ~

Ma dimmi, Luze, da parecchi giorni

a me non vieni.

LUZE

È ver!... Da molto tempo

a te non son venuta.

MARUSSA

Mi sovvengo...

de dì di mia fidanza!...

LUZE

Fu tuo padre!

MARUSSA

Mio padre?

LUZE

Sì... mi ha presa a lavorare

là nei suoi prati, onde randagia più

non vado al Prostimo per erbe e fiori!...

Lavoro e canto

tutto il dì e alle pecore

sto a guardia. ~ Io son felice! ~ Stamattina

però celatamente son fuggita. ~

È il giorno di tue nozze e sono venuta

a offrirti della Luze un picciol dono.

Poscia pe 'l cortiletto e inosservata

(indica la porta laterale)

via me ne torno... T'ho veduta... E addio!

MARUSSA

No ~ non lasciarmi! Ho a chiederti un favore.

LUZE

Parla!

 

MARUSSA

L'ultimo giorno è questo  

di libera mia vita...

D'altri sarò fra poco!

D'altri cosa divengo!

La libertà è finita!

(accennando verso la stanza, nel fondo)

Ascoso in sacro loco,

là, a quel umile altare

un picciol dono tengo

ch'io devo ritornare.

LUZE

(sorpresa)

Un dono?

MARUSSA

Attendi!

(apre guardinga l'uscio)

LUZE

Un dono?

MARUSSA

Di Lorenzo!

 

LUZE

Un dono di Lorenzo? Un orecchino?...  

MARUSSA

Sì ~ un orecchino d'or!... Or come sai?...

LUZE

Lorenzo il riebbe già!... Non ti ricordi?

Di', non ricordi più?

Me l'ha recato

Biagio... e a Lorenzo l'ho portato io stessa

ed ei m'ha ritornato...

(Marussa si fa tutta bianca. Vorrebbe parlare ma l'affanno è in lei così forte che non può aprir bocca. - Tutta tremante e nello stesso tempo agitata essa piglia una sedia, corre all'altare, e prendendo fra le mani la statuetta della Madonna, vi cerca l'orecchino che non trova. Allora rimette la statuetta a suo posto e rientra)

MARUSSA

Ah, fui tradita!...

(dapprima rimane come attonita, poi scoppia in un pianto dirotto. Luze corre a lei, Marussa si abbandona commossa nelle sue braccia. A un tratto essa si scuote, e chiude l'uscio a chiave)
 

(sottovoce)

Luze, m'ascolta! ~ È dio che t'ha mandata!  

Comprendi? Io fui tradita! M'han tradita

Biagio, mio padre e l'uom cui mi marita!

Lorenzo pur fu tradito e ingannato!

M'hanno rubato il don, Luze! Non io

fui che l'ho ritornato!... È un tradimento!...

E Lorenzo ha creduto! E il dono mio

per te m'ha rimandato e il giuramento!

Ecco perché Lorenzo per le strade

la sera di mie nozze m'ha cantato:

«Il cor ferito m'hai con cento spade

e i sassi ho tutto intorno insanguinato!»...

LUZE

Ora comprendo... Sì, t'hanno tradita,

o mia Marussa!... E fu per la mia mano

che così crudelmente t'han colpita!...

Ah! Biagio non ha cuore da cristiano!

 

MARUSSA

(con esaltazione)  

La mia sorte alla tua si rassomiglia!

Il tuo e il destino mio

hanno nome: dolore.

Ah! t'ha mandata iddio,

o mesta figlia! ~

Ti bacio in fronte e ti chiamo sorella!

In nome del dolore e dell'amor

ti bacio in fronte

e sorella ti chiamo e ti saluto

e ti dimando aiuto

in nome dell'amor e del dolor.

LUZE

No, tu non chiedi invano

nel nome del dolore e dell'amor!

La prima volta che tu m'hai veduta

hai voluto alleviar il mio dolor.

Or tu alla mesta Luze chiedi aiuto?

Chiedile il cuore e Luze darà il cuor.

In nome del dolore e dell'amor!

MARUSSA

Taci!... Qualcun sale le scale!... Taci!

(le due donne rimangono mute)

NICOLA

(di dentro, dalla porta nel fondo, picchia)

Marussa bella!

MARUSSA

Chi è?

NICOLA

Nicola sono!

MARUSSA

Mi vesto!

NICOLA

Gli invitati giù vi aspettano

e sopra tutti poi io aspetto, ~ o amore!

(si sentono le voci anche di Biagio e Menico e insieme dalle stanze di sotto, voci di invitati: Marussa bella!)

MARUSSA
(a Luze, sottovoce)

Vanne a Lorenzo, Luze!

LUZE

Tosto!...

MARUSSA

E digli

«Vien, Marussa ti vuole!»

LUZE

Lo dirò!

MARUSSA

Poi cautamente qui lo guida...

(accenna alla porta per la quale è entrata la Luze)

LUZE

Sì.

MARUSSA

...per quella via che t'ha menata a me.

LUZE

Marussa, non temer! Vedrai Lorenzo! ~

(fa per avviarsi)

MARUSSA

(accompagnandola alla porta)

Ch'ei passi inosservato!

LUZE

Non temere!

(esce)

Luze ->

 

Scena seconda

 

MENICO
(di fuori)

Marussa a che ti attardi?  

Presto, fanciulla mia, che si fa tardi!

 
(Marussa rapidamente si spettina, togliendosi febbrilmente il conciero: i capelli le cadono disordinatamente sulle spalle e così va con calma ad aprir l'uscio di fondo, in apparenza sorridente)
 

<- Nicola, Biagio

MARUSSA

(a Nicola e a Biagio che irrompono nella stanza)

Sto tutta spettinata!  

NICOLA

(sorpreso di non vederla ancora vestita)

Ancora!

BIAGIO
(a Nicola)

Pazienza! Ah questi sposi!...

NICOLA

E in chiesa aspettano!

BIAGIO

(crolla le spalle)

Via venite! Lasciatela vestire! ~

(cerca di trascinar via Nicola)

Giù intanto canteremo una villotta.

NICOLA
(a Marussa)

Marussa bella, appena siete pronta,

chiamatemi! Io primo vo' vedervi!...

Mi chiamerete?

(lottando contro Biagio, che cerca di trascinarlo via)

MARUSSA

Sì, vi chiamerò!

 
(Biagio trascina via Nicola. Marussa chiude l'uscio poco dopo entra Luze dall'altro uscio)

Nicola, Biagio ->

 

Scena terza

<- Luze

 

LUZE

Ecco, Lorenzo è qui!  

 
Marussa accorre - entra Lorenzo - Marussa abbraccia la Luze e la bacia. Luze commossa le restituisce il bacio ed esce.

<- Lorenzo

Luze ->

 

MARUSSA

Lorenzo, l'orecchino che mi hai dato,  

siccome un sacro voto, avevo ascoso

a quell'altare, a piè della Madonna.

Ma l'han sorpreso e l'han di là rubato,

poi, con menzogna vile, il nostro amore,

la nostra fede, tutto han calpestato.

Ma sull'infamia umana guarda iddio,

e iddio in quest'ora la bugia sbugiarda;

Marussa tua credeasi abbandonata

da te, Lorenzo! Eppur non ha cessato

d'amarti mai!... Marussa t'ama sempre!

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LORENZO

(che dapprima cupo, a poco a poco è passato dalla sorpresa e dall'ira alla calma, guarda con tristezza Marussa - poi:)

Guarda, Marussa! Era per te e per me!...

(leva un coltello)

MARUSSA

Io lo sapeva!...

(si guardano muti)

LORENZO

Quanto abbiam sofferto!

MARUSSA

E quante lagrime!

LORENZO

Tuo padre è stato?...

MARUSSA

E fu crudele!...

LORENZO

E Nicola?...

MARUSSA

Non so!

LORENZO

(con impeto e con un gesto violento di minaccia)

Sì, per averti sua!

MARUSSA

Non so!

LORENZO

È così!

MARUSSA

Non torturarti, deh, con mal pensiero!

Già l'ora della chiesa si avvicina...

Dimmi che dobbiam far?

LORENZO

(rimane muto)

MARUSSA

Fuggire.

LORENZO

Sì.

MARUSSA

Dove?

LORENZO

Non so!

 

MARUSSA

Io ti seguo dovunque... ove vorrai!...  

LORENZO

Io non vedo che sangue! Ogni pensiero

mio stilla sangue!...

MARUSSA

No, solo amore il tuo pensiero sia!

Fuggiam -fuggiamo!-

fuggiam lontano

lungi dall'odio umano.

Fuggiam la casa mia

dove alberga il dolore.

Tu mi terrai stretta al tuo petto

ed io al mio cuor ti terrò stretto, stretto.

Così abbracciati avremo patria al mondo;

avremo casa il cielo,

nell'immenso desio

talamo i prati

e a difesa del nostro amore iddio!

 

LORENZO

Io non vedo la pace ~ io sento l'odio!  

Perché fuggire?

Così bella è Dignano...

e così bello è amare

sotto il cielo natio

dove un idioma suona

blando e gentile

dato da dio

a ogni persona!

Perché un inganno vile

fu teso al nostro cuore?

Per una vil menzogna

dovremo fuggir lontano?

Come fosse vergogna

il nostro amor celare?...

Lontan di qui, Marussa non si vive!

Lontan l'aure son prive

della blanda dolcezza

che dalle spiagge di Fasana il mare

ne spira e qui ne viene ed alita

siccome una carezza!...

Lontan non v'è l'amore!

Lontano sol si muore!...

MARUSSA

Che vuoi tu fare?

LORENZO

Noi non abbiamo odiato

abbiamo amato!

È un diritto l'amore,

donato dal signore!

Svela a Nicola

tutto e fatti ridare

la tua parola.

Nicola è un uom che ha cuore.

Sarai libera ancora

e libera il tuo amore

darai a chi ti adora.

MARUSSA

Questa è la via!

Ah, t'ha ispirato iddio, anima mia!

LORENZO

Tuo padre non vorrà? E meco verrai

ma non lontano

ti porterò!

Qui vivremo a Dignano

felici e liberi

per non lasciarci mai.

LORENZO E MARUSSA

Felici e uniti vivrem la vita;

vivrem d'amore, vivrem d'ebbrezze;

così tra i baci e le carezze

la vita lieta trascorrerà.

 

LORENZO

(ad un tratto)  

Ora mi celo dietro quella tenda!

Chiama Nicola! È giusto ch'io l'intenda!

MARUSSA

(esce dal fondo -si suppone, che si affacci alla scala- la si sente chiamare:)

Nicola!

(Lorenzo va a nascondersi dietro la tenda)

NICOLA
(di dentro)

O mia Marussa!

MARUSSA

Su, venite!

(e rientra)

(ritta, immobile, gli occhi all'uscio di fondo, sta essa ad aspettare Nicola, lo sguardo pieno di energia)
 

Scena quarta

Nicola entra con grande slancio, ma veduta ancora Marussa svestita e scarmigliata si ferma sorpreso.

<- Nicola

 

NICOLA

Marussa, ancor non siete  

abbigliata? E disciolti i bei capelli

ancora avete?

MARUSSA

Deh, vi avvicinate,

Nicola, e l'uscio rinchiudete.

D'uopo è ch'io vi favelli,

e che voi m'ascoltiate...

(Nicola va a chiudere l'uscio, Marussa va al letto e ne stacca dalla parete l'immagine di un crocifisso - accende due candele e ve le pone a lato sul tavolino)

MARUSSA

Sovra codesta immagine

giuratemi Nicola

che voi risponderete a quanto chiedo!

NICOLA

Lo giuro.

MARUSSA

Sulla vita,

che voi direte il vero!

NICOLA

No sulla vita! È ancora poca cosa!

Io giuro sul mio amore!

(stende la mano e giura)

 

MARUSSA

Quando m'avete a moglie dimandata,  

ditemi, sapevate che con altri

amoreggiavo ed eromi impegnata?

NICOLA

Sì, lo sapevo... ed era il cruccio mio!

Mi torturavo tutto il dì, e la notte

tutta piangevo e bestemmiavo iddio!

MARUSSA

E come avvenne, ditemi, Nicola,

ch'io allor troncassi tutto con Lorenzo

e a un tratto vi donassi mia parola?

NICOLA

Biagio mi disse che Lorenzo aveva

un altro amore... e voi per l'oro solo

e a scopo della dote vi teneva,

che vostro padre e Biagio sbugiardato

astutamente avevanlo e che allora

l'avete voi dall'anima scacciato...

MARUSSA

Or bene hanno mentito!...

No, non è vero

che m'avesse tradita

Lorenzo, e abbandonata!...

Egli mi amava, ed era riamato...

e fu un inganno fiero per tutti noi!

Ci han presi tutti, io Lorenzo e voi!

E, come iddio mi vede,

a voi m'hanno gittata senza amore!

(si getta ai piedi di Nicola)

Pe' i morti vostri e la vostra pietà...

per l'amor che voi dite mi volete,

Nicola, la parola mia rendete!

Deh, ridonate a me la libertà!...

NICOLA

Voi m'uccidete! Ah la crudel sentenza

della mia morte esce dal labbro vostro!

Tutta la vita mia per questo giorno...

Sol per quell'ora tanto desiata...

per quell'amor che tante lacrime,

tortura e notti insonni m'è costato...

e allor ch'io già le braccia apro all'amore

egli mi fugge ed è menzogna orrenda!...

MARUSSA

E, dite, il mio Lorenzo non ha pianto?

Non gli hanno tratto il sangue dal suo cuore?

Non l'hanno dilaniato atrocemente?

NICOLA

Lorenzo, voi mi dite? È questo nome

voi mi gettate in volto? Ma Lorenzo

ebbe un dì almen felice nella vita!

 

NICOLA, MARUSSA E LORENZO

Nicola

L'odio di lui m'accieca! E giuro...  

Marussa

Ah no!

Nicola

Oh sì, giuro... per la vita mia sarete!

(stende la mano sovra il crocifisso)

Lorenzo

(esce fuori dalla tenda)

Per la vita dicesti e sia la vita!

Nicola

(tornato calmo)

Tu ci ascoltavi dunque...

(guarda Marussa e sorride mestamente)

E sia la vita!...

Morir per te, bella Marussa, è dolce!...

(e si leva di dosso il corsetto (la giacca) rimanendo in manica di camicia - poscia dalla tasca dei pantaloni tira fuori un coltello. Lorenzo lo imita freddamente)

Marussa

No, crudeli, m'udite... odi Lorenzo!

Nicola!... Deh!... Vi prego come il dio

si prega!... Non m'ascoltano!...

(Lorenzo e Nicola si attaccano)

Marussa

(il terrore s'impossessa di lei)

Ho paura!

(con raccapriccio distoglie gli occhi dalla terribile scena e afferrato il crocifisso si getta disperatamente in ginocchio)

Insieme

INVITATI

(si sente il violino di Biagio e le voci degli invitati che cantano questa villotta:)

E dicon che quest'oggi si disposa

il fior della giunchiglia colla rosa.

Che si marita dicon tutt'intorno

te che hai tanto sofferto e se il dio

che l'umane miserie allieti, io supplico

nel nome di Maria, la santa vergine,

pietà! Pietà! Pietà del cruccio mio!...

La luna immacolata e il re del giorno.

Viva Nicola e sua Marussa bella!

Oggi di lor soltanto si favella.

 
Cala rapidamente la tela; a tela calata si ode un grido terribile di Marussa e ad un tratto cessa l'allegra villotta.
 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

La camera di Marussa; due entrate, una al fondo e si suppone metta alla stanza nella quale si è svolto l'atto secondo; l'altra lateralmente; una finestra vi dà luce; il lettuccio modesto ha cortine di mussola bianca, la sua coperta pure è bianca; tutto vi è di una sorprendente bianchezza e nitidezza; poche sedie; una tavola; un canterano e uno specchio appoggiato alla finestra.

Marussa
 

Chi batte? / È Luze!

Marussa
<- Luze

Luze! Tu? Sei tu?

La mia bellezza? Guardami!

Un dono di Lorenzo? Un orecchino?

La mia sorte alla tua si rassomiglia!

Marussa
Luze ->

Marussa a che ti attardi?

Marussa
<- Nicola, Biagio

Sto tutta spettinata!

Marussa
Nicola, Biagio ->
Marussa
<- Luze

Ecco, Lorenzo è qui!

Marussa, Luze
<- Lorenzo
Marussa, Lorenzo
Luze ->

Io ti seguo dovunque... ove vorrai!

Ora mi celo dietro quella tenda!

(Lorenzo va a nascondersi)

Marussa, Lorenzo
<- Nicola

Marussa, ancor non siete

Marussa, Nicola, poi Lorenzo e Gli invitati da fuori
Quando m'avete a moglie dimandata

(Lorenzo e Nicola si attaccano coi coltelli)

L'odio di lui m'accieca! E giuro

(cala rapidamente la tela; si ode un grido terribile di Marussa)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta
A Dignano: un crocicchio di viuzze entro a case di modesta apparenza, alcune con... Spaziosa stanza al primo piano; nel fondo due porte; quella di sinistra, avente sul sopraporta... La camera di Marussa; due entrate, una al fondo e si suppone metta alla stanza nella quale si è svolto...
Atto primo Atto secondo

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