All'illustrissimo...

Alvise Duodo dell'illust.mo eccell. sig. Girolamo.

Giovanni Faustini

Io non son di quelli, illustrissimo signor mio, che scrivono per dilettare il proprio capriccio; affatico la penna, le consegno la mia ambizione per tentare, s'ella potesse innalzarmi sopra l'ordinario, ed il commune degl'ingegni stupidi, e plebei. Questa onorata pazzia, che cominciò quasi ad assalirmi uscito da' vincoli delle fascie, non cessando mai dalle sue istigazioni, mi necessita alle assidue fabbriche di varie tessiture; composi però, senza l'impulso dell'ambito fine l'Oristeo, e la Rosinda, gettato poco tempo nella loro creazione, per sgravarmi dalle obbligazioni, che inavvertito mi avevano racchiuso tra le angustezze d'un teatro, dove, se non altro, l'occhio avvezzato alla vastezza di scene reali s'inviliva nella vicinanza dell'apparenze. E vero, che non dissimile dall'orchestra suddetta, nella quale comparsero Ersilla, ed Euripo, e dove di poi dovevano farsi vedere questi gemelli, è il palco da me eretto, per decapitare l'ozio della istituzione del mio viver libero, ma è anco verissimo che da loro, come da cadaveri, non pretendo di trarre voci d'applauso, riserbando a tempi più lieti, ed a teatri più maestosi l'Eupatra, l'Alcibiade, ed il Meraspe, eroi usciti d'embrioni, e quasi perfezionati. Che Amore sia figlio di Poro, e di Penia, cioè del consiglio, e della povertà lo espone nel convito Platone, e che Pluto sia il datore delle ricchezze lo narra in Timone Luciano. Mi dichiaro per i semplici, accioché la novità della genealogia di questo cieco non gli rendesse confusa l'intelligenza dell'episodio. Ora, illustrissimo signore, che faranno questi principi senza moto, e senza spirito, se esangui, ed a pena formati gli abbandona il loro Prometeo, ella con i raggi del sole di quella virtù, che comincia a disciplinarsi nelle scuole politiche di questo serenissimo governo, cortesissima li dia l'anima; e chi sa, che non ricevino, ripudiati dal padre, sotto la di lei tutela, insperate acclamazioni, e non venghino illustrati dalla sua Pallade. Acconsenta v. s. illustris. alla protezione di questi regi pupilli, a gl'esempi della sua generosa repubblica già di re grandi tutrice; ch'io per fine le bacio le mani.

All'illustrissimo... Delucidazione della favola
Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo

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