Atto terzo

 

Scena unica

Un piccolo padiglione sopra un'altura che degrada su uno spiazzo erboso. Dinanzi al padiglione una piccola terrazza ove sono un tavolo e alcune sedie da giardino.
Attraversa tortuosamente un ruscelletto tagliato da un ponticello di legno. Qua e là alberi sottili e in fiore. Nel fondo è un muro aperto nel mezzo: sul muro edera e rose rampicanti. Al di là le chiome rade degli ulivi attraverso le quali si vede un lembo della Costa Azzurra. Da questa apertura si scende verso il mare.
È il pomeriggio avanzato d'una magnifica giornata di primavera.
Voli di rondini nel cielo lontano.
Magda e Ruggero, presso il tavolo sul quale è stato portato il tè, sembrano assaporare la dolcezza intima dell'ora e del paesaggio.

 Q 

Magda, Ruggero

 

MAGDA

Senti?... Anche il mare respira sommesso...  

L'aria beve i profumo dei fiori!...

(lentamente si alza. Porge all'amato la tazza nella quale ha versato il tè. S'avvicina a lui con grazia e gli sussurra con mistero)

So l'arte strana

di comporre un filtro

che possa rendere vana

ogni tua stanchezza...

(e come Ruggero la guarda sorridendo, riprende)

Dimmi che ancora, che sempre ti piaccio!

 

RUGGERO

Tutto, mio amore, mi piace di te!

MAGDA

La solitudine, di' non ti tedia?

RUGGERO

Non son più solo con l'amor tuo

che si risveglia ogni giorno più ardente,

più intenso, più santo!...

 
(Magda, piena di riconoscenza commossa, lo cinge con le sue braccia e Ruggero le sussurra)
 

RUGGERO

Ecco, il tuo braccio

lieve mi circonda come un dolcissimo laccio

che nessuno spezza!...

MAGDA

(tutta stretta a lui)

Ah! ti ricordi ancora

il nostro incontro laggiù?

T'ho visto, e ho sognato l'amore!

RUGGERO

E siam fuggiti qui per nasconderlo!

MAGDA

Il nostro amore nato tra i fiori!

RUGGERO

Tra i fiori vivo!

MAGDA

Inghirlandato

di canti e danze!

RUGGERO

Di primavera!...

 
(Magda corre a raccogliere delle rose)
 

MAGDA

(con languoroso abbandono gettando con grazia delle foglie di rose su Ruggero)

Oggi lascia che ancora

il nostro amore inghirlandi!

Lascia che ti avvolga

tutta la mia tenerezza!...

Senti la mia carezza

trepida come il mio cuore?

RUGGERO

Benedetto l'amore

e benedetta la vita!

La tua grazia squisita,

la tua fiorente beltà!...

MAGDA

Taci... Non parlare...

Stringimi, stringimi a te!...

 
(i due amanti restano per un momento così, assorti e avvinti)
 

RUGGERO

Oggi meriti molto!  

MAGDA

Un premio?

RUGGERO

No. Un segreto.

MAGDA

Un segreto?

RUGGERO

Nascosto con ogni precauzione.

Non volevo parlartene se prima non giungeva

la risposta paterna... Ma la risposta tarda.

MAGDA

(trasalendo)

Hai scritto?

RUGGERO

Son tre giorni... Domandavo il denaro

(leva di tasca alcune carte)

per levarci d'impiccio. In ogni tasca guarda,

c'è una richiesta, un conto...

MAGDA

(tristemente)

Per colpa mia!...

RUGGERO

(sorridendo)

La colpa va divisa!... È una pioggia insistente...

Anche l'albergatore ha la faccia un po' scura...

MAGDA

Povero mio Ruggero!

RUGGERO

(ridendo allegramente)

Andremo a mendicare:

«Chi vuol aprir le porte

a due amanti spiantati?...»

MAGDA

(con pena)

Non dire!...

RUGGERO

Ma che importa!... Che m'importa di questo!

Il segreto è più grande!

MAGDA

Parla, dimmi, fa' presto!

RUGGERO

Non l'hai indovinato?

MAGDA

Che posso dirti?

RUGGERO

Ho scritto

per avere il consenso al nostro matrimonio!

MAGDA

(arretrando, colpita)

Ruggero, hai fatto questo?

RUGGERO

Perché?... Non vuoi?...

MAGDA

Che dirti?...

Non so, non m'aspettavo...

Non sapevo... Pensavo...

RUGGERO

Che io non lo facessi?

MAGDA

No... Non so... Dimmi tutto!...

RUGGERO

Non c'è altro di più.

Se ti amo e mi ami, voglio che sia per sempre!

MAGDA

«Per sempre!...» Mi ricordo... Lo dicesti laggiù!...

RUGGERO

E laggiù non sapevo

ancora chi tu fossi,

tu non sei l'amante, ma l'amore!

 

(attirando a sé Magda, così vicina che le sue parole possano sfiorarla sul viso)  

Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa

che intorno ha un orto e in faccia la collina

che si risveglia al sole, la mattina

ed è piena, alla sera, d'ombre strane!...

Il nostro amore troverà in quell'ombra

la sua luce più pura e più serena...

la santa protezione di mia madre

sopra ogni angoscia e fuori d'ogni pena!

E chissà che a quel sole mattutino

un giorno non si tenda lietamente

la piccola manina d'un bambino...

E chissà che quell'ombra misteriosa

non protegga i giocondi sogni d'oro

della nostra creatura che risposa...

 
(Magda singhiozzando sommessamente, a poco a poco si è tutta ripiegata su di lui)
 
(Ruggero, dolcemente staccandosi, la bacia teneramente sui capelli ed esce rapido. Magda lo segue con lo sguardo fin che può, intensamente. Poi uno smarrimento, un terrore quasi, pare stringa la sua anima in tumulto. E guardando innanzi a sé, fissamente, come scrutasse l'oscurità del futuro, sussurra)

Ruggero ->

 

MAGDA

Che più dirgli?... Che fare?...  

Continuar a tacere... O confessare?...

Ma come lo potrei?...

Con un solo mio gesto far crollare

sogni, felicità, passione, amore!...

No! Non devo parlare!...

(poi come stupita della sua stessa affermazione)

Né tacere io posso!...

Continuare l'inganno

per conservarmi a lui?...

O mio povero cuore!...

Quanta angoscia!... Che pena!...

(lenta, tutta ripiegata nel suo dolore, s'avvia verso il padiglione, entra)

Magda ->

 
(le voci di Prunier e di Lisette da destra)
 

LISETTE

- È qui?  

PRUNIER

- Non so!

LISETTE

- La rivedrò?

PRUNIER

- Speriam!

 
Prunier entra. Lisette lo segue. Essa appare in preda a un vivo, a un esagerato terrore.

<- Prunier, Lisette

 

PRUNIER

Avanti, vile! Vieni! Fa' presto!  

Il padiglione?... Eccolo: è questo.

Che fai? Che temi? Esagerata!

Non c'è nessuno!

LISETTE

M'hai rovinata!

PRUNIER

Non mi stupisce la ricompensa!

Volli innalzare la mia conquista

improvvisandoti canzonettista.

Ma non appena scoperto, l'astro

morì, si spense!

LISETTE

Dio! Che disastro!

Sempre mi pare di risentire

il sibilare di quella gente!

PRUNIER

Che conta un fischio? Che vale? Niente!

Ora dimentica: qui tutto tace.

LISETTE

Dammi, ti prego, dammi la pace!

PRUNIER

La gloria, o donna, volevo darti!

LISETTE

No, no. Ti supplico: non esaltarti.

PRUNIER

Io m'illudevo, in una sera,

di soffocare la cameriera!

 

<- Il maggiordomo

LISETTE

Pur di non essere così fischiata  

anche la vita l'avrei donata!

(con improvviso terrore)

Guarda! Non vedi?... Laggiù... Qualcuno!...

PRUNIER

Ma no, vaneggi! Non c'è nessuno!

LISETTE

Di proseguire più non m'arrischio!

(sobbalzando, livida)

Ahimè! Non senti?

PRUNIER

Che cosa?

LISETTE

Un fischio!

PRUNIER

Decisamente vittima sei

dei nobilissimi consigli miei!

LISETTE

Dimmi, dovremo girare ancora

per ritrovare la mia signora?

PRUNIER

E se ciò fosse?

LISETTE

Non lo potrei!

PRUNIER

Bisogna vincersi!

LISETTE

Prima vorrei

frugare ogni angolo, esser sicura

che qui nessuno può far paura.

PRUNIER

Ti riconduco alla tua meta!

In questa placida oasi segreta

gli amanti tubano fuori del mondo!

La solitudine, vedi, è completa!

Nizza è lontana, Nizza è là in fondo!

LISETTE

(ripresa dal terrore)

No! Non m'inganno!... Laggiù c'è un uomo.

PRUNIER

(dopo aver guardato)

Lo riconosco, è il maggiordomo.

 
(infatti a destra s'avanza il maître d'hotel recando alcune lettere su un vassoio)
 

IL MAGGIORDOMO

(vedendo Prunier gli si avvicina ossequiente)

Desidera che avverta la signora?

PRUNIER

Le direte soltanto così:

«un amico e un'amica di Parigi

l'aspettano qui».

 
(il maggiordomo s'inchina, entra nel padiglione)

Il maggiordomo ->

 

LISETTE

(a Prunier)  

Hai fatto male! Io non sono sua amica!

PRUNIER

Che cosa sei?

LISETTE

(vagamente)

Vedrai prima di sera!

PRUNIER

Quali stolte intenzioni

ti passan per la testa?

LISETTE

(con uno scatto ribelle)

Alla fine m'hai seccata!

Troppe, troppe osservazioni!

Non mi sono ribellata

ma tramontan le illusioni!

Sono stanca di tutto!

PRUNIER

(freddo e ironico)

Quali sono i tuoi sogni?

LISETTE

I miei sogni? Che t'importa!

So ben io quello che sogno!

Ho bisogno di calma!

Di star sola ho bisogno!

PRUNIER

La gratitudine non è il tuo forte!

LISETTE

Non intrometterti nella mia sorte!

PRUNIER

(sdegnoso)

Misera sorte! Povera meta!

LISETTE

(con gesto di disprezzo)

Ah! lo so bene! Grande poeta!

PRUNIER

(offeso)

M'insulti?

LISETTE

(soffiandogli le parole sul viso)

Ti sprezzo!

 
Appare Magda seguita dal Maggiordomo che si inchina ed esce. Prunier e Lisette si ricompongono subito, movendole incontro.

<- Magda, Il maggiordomo

Il maggiordomo ->

 

MAGDA

Ma come? Voi, che ricordate ancora  

la vecchia parigina?...

LISETTE

(con tenerezza)

Mia signora!

PRUNIER

Siam venuti a turbare il vostro nido...

Siete dunque felice?

MAGDA

(con un velo di tristezza)

Interamente.

PRUNIER

Se ne parla, a Parigi!... Si ricorda!...

E... Devo dirvi tutto? Non si crede.

MAGDA

Non si crede?... Perché?...

PRUNIER

Perché la vostra vita non è questa,

tra piccole rinunce e nostalgie,

con la visione d'una casa onesta

che chiude l'amor vostro in una tomba!

MAGDA

(interrompendolo vivamente)

No, Prunier! Non sapete

quanto male mi fate a dir così!...

(poi per sviare)

or parliamo di voi... Che fate qui?

PRUNIER

Il teatro di Nizza iersera decretò

che Lisette non ha stoffa

per la gloria, e perciò

io che vedo e capisco

ve la restituisco!

L'artista di una sera

tornerà cameriera!

LISETTE

(a Magda)

Sarò quella d'allora, se volete!

MAGDA

Ma certo!

LISETTE

(con un gran sospiro)

Finalmente!

PRUNIER

(a Magda, accennando a Lisette)

È una donna felice: lo vedete?

Torna l'anima antica a palpitare.

Anche voi, come lei, Magda, dovrete

se non oggi, domani abbandonare

una illusione che credete vita...

MAGDA

(subito)

Tacete.

PRUNIER

È mio dovere.

Ho avuto questo incarico e lo compio!

MAGDA

Da chi?

PRUNIER

Da chi vi aspetta,

sa dei vostri imbarazzi,

ed è pronto a salvarvi in ogni modo!

MAGDA

(vivamente)

Non più!... Non più!...

PRUNIER

Mi basta: ho detto!

(poi volgendosi verso Lisette)

Addio per sempre!

MAGDA

Ve ne andate?

PRUNIER

(accennando Lisette)

Parto:

con certa gente non ho più a che fare...

(bacia la mano a Magda)

LISETTE

(a Prunier con un inchino)

Ne son felice!

PRUNIER

(a Lisette)

Solo una preghiera...

LISETTE

(con comica concessione)

Dite pure: vi ascolto.

PRUNIER

(a Magda)

Permettete signora?

 
(Magda ha un piccolo gesto di acconsentimento. E allora il poeta sussurra a Lisette)
 

PRUNIER

A che ora sei libera stasera?

LISETTE

Alle dieci.

PRUNIER

Ti aspetto!

(ed esce con molta dignità)

Prunier ->

 

LISETTE

(gettando vivamente mantello e cappello)  

Mi dia da fare subito!

Chissà quanto disordine

ci sarà senza di me!

MAGDA

(distrattamente)

Davvero t'ho rimpianta!

LISETTE

La scena è un precipizio!

Ma la follia passò!

Ora, immediatamente

vedrà, rimedierò.

(ed esce rapida)

Lisette ->

 

<- Lisette

LISETTE

(dopo un attimo riappare in aspetto di cameriera)

Un grembiulino bianco,

e riprendo servizio!

(fa un inchino e rientra)

Lisette ->

 

<- Ruggero

RUGGERO

(entra di corsa da destra tenendo in mano una lettera)

Amore mio!... Mia madre!  

È mia madre che scrive!...

MAGDA

(vacillando, terribilmente pallida)

Tua madre?

RUGGERO

(sostenendola e rianimandola)

Perché tremi?

Non lo sai che acconsente?...

(porgendole gioiosamente la lettera)

Guarda! Leggi tu stessa!

(la fa sedere, le siede vicino)

Così... Vicina a me... No, più vicina,

che il tuo viso mi sfiori!

MAGDA

(come intontita, ripete)

Tua madre!

RUGGERO

Leggi! Leggi!

 

MAGDA

(compiendo un grande sforzo su sé stessa, comincia a leggere con voce lenta e tremante)  

«Figliuolo, tu mi dici

che una dolce creatura

ha toccato il tuo cuore...

Essa sia benedetta

se la manda il signore...»

(piega la testa commossa)

RUGGERO

Continua... Leggi! Leggi!

MAGDA

...«Penso con occhi umidi di pianto

ch'essa sarà la madre dei tuoi figli...

È la maternità che rende santo

l'amore...»

RUGGERO

Amore mio!

MAGDA

...«Se tu sai ch'essa è buona, mite, pura,

che ha tutte le virtù, sia benedetta!...

Mentre attendo con ansia il tuo ritorno,

la vecchia casa onesta dei tuoi vecchi

si rischiara di gioia

per accoglier l'eletta...

Donale il bacio mio!»

RUGGERO

Il bacio di mia madre!

(attira a sé Magda per baciarla in fronte)

 

MAGDA

(scostandosi vivamente)  

No! Non posso riceverlo!

RUGGERO

Non puoi?...

MAGDA

No! Non devo ingannarti!

RUGGERO

Tu?

MAGDA

Ruggero!

Il mio passato non si può scordare...

Nella tua casa io non posso entrare!

RUGGERO

Perché? Chi sei? Che hai fatto?

MAGDA

Sono venuta a te contaminata!

RUGGERO

Che m'importa?

MAGDA

(incalzando perdutamente)

Tu non sai tutto!

RUGGERO

So che sei mia!

MAGDA

Trionfando son passata

tra la vergogna e l'oro!

RUGGERO

No! Non dirmi!... Non voglio!...

MAGDA

Tu m'hai dato un tesoro...

La tua fede, il tuo amore,

ma non devo ingannarti!

RUGGERO

Quale inganno?

MAGDA

Posso esser l'amante, non la sposa,

la sposa che tua madre vuole e crede!

RUGGERO

(disperatamente)

Taci! Le tue parole

son la mia perdizione!

Che farò senza te che m'hai svelato

quanto si possa amare?...

Ma non sai che distruggi la mia vita?...

MAGDA

E non sai che il mio strazio è così grande

che mi par di morire?...

Ma non devo,

non devo più esitare:

nella tua casa io non posso entrare!

RUGGERO

No! Non dir questo! Guarda il mio tormento!

MAGDA

Tua madre oggi ti chiama!

E devo abbandonarti

perché t'amo e non voglio rovinarti!

RUGGERO

No! Non lasciarmi solo!...

No! Non lasciarmi solo!...

(e aggrappandosi a lei, intensamente)

 

 

Ma come puoi lasciarmi  

se mi struggo in pianto,

se disperatamente io m'aggrappo a te!

O mia divina amante

o vita di mia vita

non spezzare il mio cuor!

MAGDA

Non disperare, ascolta:

se il destino vuole

che tutto sia finito pensa ancora a me!

Pensa che il sacrificio

che compio in questo istante

io lo compio per te!

RUGGERO

No! Rimani! Rimani!... Non lasciarmi!

MAGDA

Non voglio rovinarti!

RUGGERO

No! Rimani!

MAGDA

(afferrando fra le sue mani il volto di Ruggero, e fissandolo intensamente come se volesse imprimersi negli occhi la visione ultima di questo dolore)

L'anima mia che solo tu conosci,

l'anima mia è con te, con te per sempre!

 
(Ruggero reclina la testa, con abbandono, senza speranza)
 

 

Lascia che io ti parli come una madre al suo figliuolo caro...

(accarezzandolo dolcemente sui capelli)

Quando sarai guarito, te ne ricorderai...

Tu ritorni alla casa tua serena...

Io riprendo il mio volo e la mia pena...

RUGGERO

Amore...

MAGDA

Non dir niente...

Più niente... che sia mio questo dolore...

 
(Ruggero s'abbatte singhiozzando)
 
Ora Lisette appare dal padiglione. Vede. Intuisce. Avanza lentamente, s'avvicina a Magda, la sorregge. Magda ha un ultimo, lungo, tenerissimo sguardo verso Ruggero accasciato, il viso tra le mani. Poi, appoggiandosi tutta a Lisette -che con il suo fazzolettino le asciuga le lacrime- s'avvia per il declivio, nel silenzio, fra i richiami delle campane, le ombre della prima sera, e il sommesso singhiozzare dell'amante.

<- Lisette

Magda, Lisette ->

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Un piccolo padiglione sopra un'altura che degrada su uno spiazzo erboso; dinanzi al padiglione una piccola terrazza ove sono un tavolo e alcune sedie da giardino; attraversa tortuosamente un ruscelletto tagliato da un ponticello di legno; qua e là alberi sottili e in fiore; nel fondo è un muro aperto nel mezzo: sul muro edera e rose rampicanti; al di là le chiome rade degli ulivi attraverso le quali si vede un lembo della Costa Azzurra; da questa apertura si scende verso il mare; è il pomeriggio avanzato d'una magnifica giornata di primavera; voli di rondini nel cielo lontano.

Magda, Ruggero
 

Oggi meriti molto! / Un premio? / No. Un segreto.

Magda
Ruggero ->

Che più dirgli?... Che fare?...

Magda ->

È qui? / Non so!

<- Prunier, Lisette

Avanti, vile! Vieni! Fa' presto!

Prunier, Lisette
<- Il maggiordomo

Pur di non essere così fischiata

Prunier, Lisette
Il maggiordomo ->

Hai fatto male! Io non sono sua amica!

Prunier, Lisette
<- Magda, Il maggiordomo
Prunier, Lisette, Magda
Il maggiordomo ->

Ma come? Voi, che ricordate ancora

Lisette, Magda
Prunier ->

Mi dia da fare subito!

Magda
Lisette ->
Magda
<- Lisette

Magda
Lisette ->
Magda
<- Ruggero

Amore mio!... Mia madre!

No! Non posso riceverlo! / Non puoi?...

Magda, Ruggero
<- Lisette
Ruggero
Magda, Lisette ->
 
Scena unica
Un salone elegantissimo a Parigi; nell'angolo di destra una serra-veranda a grandi vetrate, oltre le quali... Da Bullier; si scende nella sala da una ricca scala a sinistra; tavoli variamente disposti; nel fondo il... Un piccolo padiglione sopra un'altura che degrada su uno spiazzo erboso; dinanzi al padiglione una piccola...
Atto primo Atto secondo

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