Atto primo

 

Scena prima

Bottega da speziale co' suoi utensili.
Mengone, che sta pistando in un mortaio.

Immagine d'epoca ()

 Q 

Mengone

 

MENGONE

Tutto il giorno pista pista  

oh che vita amara, trista!

E nel cor,

sento amor

che anche lui pistando va

pista, pista qua, e là.

 

 

Affé quell'ammalato,  

che piglia questa china, vuol star bene.

Il mio caro padrone

è un di quei speziali

che non bada né a vasi, né a ricette,

e altro fluido non ha, che le gazzette:

ed io povero gramo,

che so leggere appena un tantinino,

dispenso ora da questo, or da quel vaso

le medicine agl'ammalati a caso.

 

 

Tutto il giorno pista, pista

oh che vita amara, e trista

oh che vita...

 

Scena seconda

Sempronio, con un foglio in mano, e Mengone.

<- Sempronio

 

SEMPRONIO

Oh bellissima nuova!  

Trovato hanno gl'indiani

un'invenzion nell'isole Molucche

di far col fil di ferro le perrucche.

MENGONE

Ehi signor, questa China...

SEMPRONIO

Appunto nella China

un uomo moscovito

gravido si è scoperto, e ha partorito

MENGONE

Davvero!

SEMPRONIO

Non lo senti

lo dicono gl'avvisi.

MENGONE

Or mi viene in pensiero...

Oh caro padron mio

oh se potessi partorire anch'io...

sol per l'onesto fine

di pigliar cento mille genovine.

SEMPRONIO

Senti, senti: a Parigi,

il mio caso medemo originale,

eravi uno speziale

tutor d'una pupilla

bella, ricca, e garbata,

ed ei per carità se l'è sposata.

Ah! non par, che si parli

di Grilletta, e di me?

MENGONE

Ma, che sposata

l'abbiate, io non lo so.

SEMPRONIO

Non l'ho sposata, ma la sposerò.

MENGONE

Di grazia: si potrebbe saper

quando la maritate?

SEMPRONIO
(legge)

Le navi caricate

verso Cefalonia

han fatto vela, e son andate via.

MENGONE

Un dì sulle gazzette

si sentirà questa gentil novella,

che vostra pupilla l'ha fatta bella.

SEMPRONIO

Questa non la capisco.

In Persia, odi Mengone,

in Persia, in Babilonia

il soffà ha preso moglie.

Il soffà non vuol dir un seggiolone?

MENGONE

E per questo, padrone,

non si può dar? perché?

il soffà, o il canapè

sarà in virtù di qualche testa buona

congiunto in matrimonio a una poltrona.

SEMPRONIO

La peste ha fatto strage in la Turchia.

 

Scena terza

Volpino, e detti.

<- Volpino

 

VOLPINO

Servo signor speziale.  

SEMPRONIO

(Oh la peste è un gran male.)

VOLPINO

Signor Sempronio.

SEMPRONIO
(legge)

Padron mio.

VOLPINO

Dica.

SEMPRONIO

Cosa volete?

VOLPINO

Certo medicamento, o sia pozione.

SEMPRONIO

Parlate con Mengone.

MENGONE

Sì, parlate con me

datemi la ricetta.

VOLPINO

Eccola (già son qui sol per Grilletta)

SEMPRONIO

Dite, signor mio

siete voi dilettante di novelle?

VOLPINO

Signor sì.

SEMPRONIO

Questa è una nuova grande.

(leggendo)

Un satrapo nell'Indie

a far l'amor un dì fu ritrovato,

e 'l pover'uomo fu tosto impalato.

 

Questa è un'altra novità,  

oh sentite, come sta.

Fra l'arena di Verona,

e la torre di Cremona

una lite si farà

di pretesa anzianità.

L'una prova la lunghezza,

l'altra prova la larghezza

per la loro nobiltà.

E di Roma il Colosseo

la gran lite scioglierà.

(parte)

Sempronio ->

 

Scena quarta

Volpino, e Mengone.

 

VOLPINO

Mengon amico  

preparatemi presto la pozione.

MENGONE

Ora tosto vi servo.

VOLPINO

Via...

MENGONE

Non abbiate fretta

(diavolo, non intendo la ricetta)

quel dottore

ha scritto molto male,

non so, se dica qui spirito, o sale.

Oh che roba! queste qua

non so, se siano once, o se sian dramme.

VOLPINO

Amico in cortesia,

Grilletta la pupilla

sta bene?

MENGONE

Sì signore.

Maledetto dottore

non l'intendo, né l'intenderò,

ma la pratica adesso adoprerò.

VOLPINO

Si potrebbe a Grilletta

dir due parole?

MENGONE

Questa è un'altra ricetta,

mio signore, voi l'intendete male,

io non faccio il mezzan, fo lo speziale.

VOLPINO

Via, via non vi alterate,

fatemi la ricetta,

e questa ancora,

(gli dà un'altra ricetta)

poi perdonate.

MENGONE

Dite, per chi servire

deve il medicamento?

(guardando le due ricette)

VOLPINO

Per uno, che patisce indigestione.

MENGONE

Buono; e questa pozione

per chi voi la prendete?

VOLPINO

Per uno, che non può.... se m'intendete.

MENGONE

Ho inteso, sarete presto servito.

 

Per quel che ha mal di stomaco,  

vi vuol del reobarbaro;

per quel, che ha il corpo stitico,

la manna oprerà.

(ad un giovine)

Presto portate qua:

di questo, quantum sufficit,

di questo due manipoli:

faremo una pozione

ed una confezione

e quel, che ha mal di stomaco,

i chiodi mangerà;

e quel, che ha il corpo stitico

le viscere anderà.

(parte)

Mengone ->

 

Scena quinta

Volpino solo.

 

 

Oh che bravo garzone!  

Ho finto di portar due ricette

per parlar di Grilletta:

è una pupilla,

che incanta, che innamora:

procurerò d'innamorarla,

e poscia innamorata

voglio sposarla.

 
(partendo s'incontra in Grilletta)
 

Scena sesta

Grilletta, e detto.

<- Grilletta

 

VOLPINO

Grilletta.  

GRILLETTA

Siete matto?

VOLPINO

Perché?

GRILLETTA

Perché sapete

che il mio signor tutore

non vuol, ch'io parli con nissuno al mondo.

VOLPINO

Egli è ben sciocco, e tondo,

se crede, che Grilletta

non voglia far l'amore.

GRILLETTA

Oh io son ubbidiente al mio tutore.

VOLPINO

Eppure con Mengone

passa qualche amoretto.

GRILLETTA

Oh v'ingannate.

VOLPINO

Non occor, che negate

di sicuro lo so.

GRILLETTA

Se lo sapete

dunque dai fatti miei cosa volete?

VOLPINO

Io voglio illuminarvi,

io voglio consigliarvi

uno sciocco lasciar, che non ha merto.

GRILLETTA

Serva, signor esperto,

serva signor eroe del Campidoglio,

voi meritate assai, ma non vi voglio.

VOLPINO

Sprezzarmi? dileggiarmi? cospettone!

voglio uccider Mengone.

GRILLETTA

Poverino!

Come fosse un pulcino?

VOLPINO

Io mai son stato

burlato, strapazzato.

GRILLETTA

Un'altra volta

non direte così.

VOLPINO

Femmina ingrata.

GRILLETTA

È ver, sono spietata.

VOLPINO

Non conoscete il buono.

GRILLETTA

Ignorantaccia io sono.

VOLPINO

Io vo' la vostra sorte procurando.

GRILLETTA

Ed io...

VOLPINO

Parlate pure.

GRILLETTA

Ed io vi mando.

 

Caro Volpino amabile  

siete de' pazzi il re;

è ver, siete adorabile,

ma non piacete a me,

son nata sfortunata,

non merto il vostro amor;

Volpino poverino

soffrite il pizzicor.

(parte)

Grilletta ->

 

Scena settima

Volpino solo.

 

 

Maledetta fortuna, ancor mi burla?  

Basta: non son, chi sono

se non faccio vendetta.

Oh che cara fraschetta!

Lascia me per Mengone:

mi tratta da buffone,

e fa di me strapazzo;

ah! se trovo Mengone, io me l'ammazzo.

 

Amore nel mio petto    

si è convertito in sdegno;

il mio rival indegno

vedrò cadermi al piè...

Ma, se ammazzasse me?

Col cuor ardito, e forte

incontrerò la morte...

La morte? signor sì;

Grilletta traditora

contenterò così.

(parte)

S

Sfondo schermo () ()

Volpino ->

 
 

Scena ottava

Camera interna della spezieria
Mengone poi Grilletta.

 Q 

Mengone

 

MENGONE

Ho fatta la fatica  

ho fatto le ricette

e poi non ho trovato più nissuno.

Il cielo gli ha ispirati,

perché, se gl'ammalati

prendean tai medicine, ho ben paurta

che andassero a guarire in sepoltura.

 

<- Grilletta

GRILLETTA

Mengoncino.  

MENGONE

Grilletta.

GRILLETTA

Mi vuoi bene?

MENGONE

Zitto, che se il padron...

GRILLETTA

Per or non viene

dimmi, se mi vuoi bene?

MENGONE

Te ne vorrei... ma ho paura.

GRILLETTA

Uh! che vergogna.

MENGONE

Orsù, se abbiam da farla,

facciam la cosa presto.

GRILLETTA

Eh via: diamci la mano.

MENGONE

Aspetta, piano, piano.

GRILLETTA

Presto, facciam così,

son tua sposa.

 
(si danno la mano con timore)
 

MENGONE

Tuo sono...

(vede Sempronio)

Eccolo qui.

 

Scena nona

Sempronio, e detti.

<- Sempronio

 

SEMPRONIO

Cosa fate?  

MENGONE

Dicevo...

GRILLETTA

Poverino!

Si sente male. Io gli tastavo il polso.

SEMPRONIO

Lascia sentir.

 
(gli tasta il polso)
 

MENGONE

Sentite.

SEMPRONIO

(leggendo)

Vuol esser la gran lite

tra il levante, e il ponente.

MENGONE

Ebben cosa vi pare?

SEMPRONIO

Non hai niente.

MENGONE

Eppure, se sapeste,

padron, cosa mi sento...

GRILLETTA

Poverino! ha il suo mal tutto di drento.

SEMPRONIO

Animo, setacciate,

quelle gome pistate;

e voi bella Grilletta

per non istare oziosa,

mondate la cicoria, e l'acetosa,

farò qualcosa anch'io.

Vuo' far a modo mio

tra i signori, che adesso sono in guerra

la division del mare, e della terra.

 
(Sempronio siede, e scrive, Mengone si pone a stacciare, Grilletta a mondare l'erbe.)
 

MENGONE

Quanti son di questa polvere    

i granelli minutissimi

tanti son Grilletta i spasimi

che per te mi sento al cor.

S

GRILLETTA

Quante son dell'erbe tenere

le tagliette minutissime

tante son Mengon amabile

le speranze del mio cor.

SEMPRONIO

La montagna al re de' Tartari

la pianura al re dell'Indie,

la marina al bravo prencipe

del Mogol l'imperator.

MENGONE, GRILLETTA

Ah non so, che cosa faccio.

GRILLETTA

Mentre scelgo...

MENGONE

Mentre staccio...

MENGONE

Tutto vo in sudor.

Insieme

GRILLETTA

Tutta vo in sudor.

 

SEMPRONIO

Ma senza mappamondo

mi perdo, e mi confondo

or or deciderò.

(a Mengone)

Stacciate

(a Grilletta)

mondate

ed or ritornerò.

(parte)

Sempronio ->

 
(si alzano)
 

GRILLETTA

Sempronio è andato via...

MENGONE

Son qua Grilletta mia...

GRILLETTA E MENGONE

Concludere convien.

GRILLETTA

Dammi la man, o caro

MENGONE

Prendi la man, o cara.

GRILLETTA E MENGONE

Zitto, Sempronio vien.

 
(tornano a lavorare)
 

SEMPRONIO

(con un mappamondo)

Ora sì con fondamento

potrò far lo spartimento

della terra, e poi del mar.

( fa le sue osservazioni)

<- Sempronio

MENGONE

Lavorando

setacciando

io mi sento tormentar.

GRILLETTA

Fra l'erbetta

teneretta

io mi sento innamorar.

SEMPRONIO

Per scioglier questo passo

bisogno ho del compasso;

or or lo troverò.

(a Mengone)

Stacciate

(a Grilletta)

mondate

ed or ritornerò.

(parte)

Sempronio ->

 

MENGONE

Presto, presto Grillettina

dammi o cara, la manina.

GRILLETTA

Sì, mio caro, eccola qua.

 
(torna Sempronio, e gli vede in atto che si danno la mano)

<- Sempronio

 

MENGONE

Cara.

GRILLETTA

Caro.

 
(vedono Sempronio e tornano a lavorar)
 

SEMPRONIO

Bravi, bravi, vi ho veduto.

Giusto a tempo son venuto,

ho scoperto come va.

MENGONE

Vo stacciando.

GRILLETTA

Vo mondando.

SEMPRONIO

Disgraziati via di qua.

MENGONE

Ma... Signore...

GRILLETTA

Gnor tutore.

SEMPRONIO

Ho scoperto come va.

GRILLETTA E MENGONE

Maledetto

SEMPRONIO

Via di qua.

GRILLETTA E MENGONE

Che dispetto.

SEMPRONIO

Via di là.

 

SEMPRONIO, GRILLETTA E MENGONE

Ho un tremore

nel mio core.

Non so dir cosa sarà.

Che tormento.

Che mi sento.

Oh che rabbia, che mi fa.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Bottega da speziale co' suoi utensili.

Mengone
 

Affé quell'ammalato

 
Mengone
<- Sempronio

Oh bellissima nuova!

Mengone, Sempronio
<- Volpino

Servo signor speziale

Mengone, Volpino
Sempronio ->

Mengon amico

Volpino
Mengone ->

Oh che bravo garzone!

Volpino
<- Grilletta

Grilletta / Siete matto?

Volpino
Grilletta ->

Maledetta fortuna, ancor mi burla?

Volpino ->

Camera interna della spezieria.

Mengone
 

Ho fatta la fatica

Mengone
<- Grilletta

Mengoncino / Grilletta / Mi vuoi bene?

Mengone, Grilletta
<- Sempronio

Cosa fate? / Dicevo / Poverino!

Mengone, Grilletta e Sempronio
Quanti son di questa polvere
Mengone, Grilletta
Sempronio ->
 
Mengone, Grilletta
<- Sempronio
 
Mengone, Grilletta
Sempronio ->
 
Mengone, Grilletta
<- Sempronio
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona
Bottega da speziale co' suoi utensili. Camera interna della spezieria. Camera interna della spezieria Cortile dello speziale Spezieria
Atto secondo Atto terzo

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