Atto primo

 

Scena prima

Coro di Donne e Uomini.
Magnifica galleria che mette all'harem del Sultano: di fronte ampia gradinata che conduce a lunghe logge praticabili, adorne di vasi di fiori e di profumi. Altre gradinate dalle parti comunicano con le logge e con gli appartamenti superiori.

 Q 

 
[N. 1 - Introduzione e coro]

 N 

 
È festa nell'harem, e si celebrano le vicine nozze del Sultano con Zaira. Escono da vari lati gli Schiavi e le Schiave: al suono di orientali strumenti le Odalische intrecciano danze: gli Eunuchi ardono profumi: tutti cantano il seguente inno:

<- schiavi, schiave, odalische, eunuchi

DONNE

Gemma, splendor di Solima,  

bella, gentil Zaira,

qual cor più schivo e indomito

ti vede e non sospira?

UOMINI

Sembiante a vergin Uri,

premio dei dì futuri,

fede tu fai del giubilo

a noi promesso in ciel.

DONNE

Ma chi sarà fra gli uomini

diletto al ciel cotanto,

ch'ei sol riporti, o vergine,

di possederti il vanto?

UOMINI

Egli è il sultan possente,

è l'astro d'oriente,

delle battaglie il folgore,

terror dell'infedel.

TUTTI

A che pudica e timida  

stai nel tuo velo ascosa?

Non può sottrarsi al zefiro

la vereconda rosa:

invan celar si sforza

nella sua dura scorza

conca del golfo persico

le perle al pescator.

L'eroe ti vede, e fervido

di te desio l'accende;

già nell'harém recondito

letto d'onor t'attende.

O de' credenti speme,

ambo splendete insieme;

sia desso il sol di gloria,

l'astro sii tu d'amor.

Sfondo schermo () ()

 
(ascendono le gradinate ed entrano nell'harem)

schiavi, schiave, odalische, eunuchi ->

 

Scena seconda

Corasmino con séguito di Ufficiali musulmani.

<- Corasmino, ufficiali musulmani

 

CORO

Odi tu? Già suona intorno  

lieto canto nuzïale.

CORASMINO

L'odo, ah! l'odo. ~ Oh! in qual ritorno

dì d'obbrobrio, dì fatale!

CORO

Una figlia de' cristiani

sovra il trono de' sultani?

CORASMINO

Mentre accinto a nuove offese

varca i mari il re francese,

qui d'amor deliro e insano

Orosmane languirà?

CORO

Qui la legge del Corano

una schiava offenderà?

 
[N. 2 - Coro]

 N 

CORASMINO

Per chi mai, per chi pugnasti,  

o mio duce, o Saladino!

Dell'impero che fondasti

fia pur questo il rio destino?

Tralignato e cieco figlio

al tuo trono insulterà?

Deh! tu ispira a lui consiglio,

non soffrir la sua viltà!

CORO

A' tuoi detti, o generoso,

di furor, di duol siam pieni.

A che resti neghittoso?

A vendetta, in campo vieni.

CORASMINO

A vendetta? no: giammai.

Al sultan mia fé giurai:

altra via miglior di questa

un eroe ci renderà.

CORO

E la speri? e ancor ci resta?

CORASMINO

Il mio zel la troverà.

Sì, d'un furor colpevole

non ascoltiam l'impero:

l'indegno nodo a frangere

lasciate all'amistà.

Non fia che tardi a sorgere

lo spirto suo guerriero;

e d'occidente ai popoli

spavento ancor sarà.

CORO

Speranza in te, magnanimo,

ripone un regno intero:

non renda il fato inutile

la nobil tua pietà!

(si dividono, e partono da vari lati. Corasmino s'innoltra verso l'harem)

Corasmino, ufficiali musulmani ->

 

Scena terza

Zaira e Fatima.

<- Zaira, Fatima

 
[N. 3 - Recitativo e cavatina]

 N 

 

ZAIRA

Della mia gioia a parte,  

Fatima, non sei tu? Muta e pensosa

vedrò te sola in questo dì ridente?

Favella.

FATIMA

Io volgo in mente

i dì che più non sono, i dì che meco

aborrivi il serraglio, e col desire

volavi in Francia del guerrier sull'orme

che di spezzar giurò le tue catene.

ZAIRA

Molto il guerrier giurò, nulla mantiene.

Un anno intero è corso

da ch'ei fu sciolto, e più di lui novella

non s'intese in Sorìa. Lieto alla corte

del re francese, del Giordan le rive

e i franchi prigionier pose in oblio.

FATIMA

Zaira!... e s'ei tornasse?...

ZAIRA

Ah! no 'l desio.

A che guidarmi in Francia? Orfana io sono,

miei padri ignoro, e della patria antica

io non possiedo che quest'aureo segno

della fede di Europa.

FATIMA

E a questa fede

nata sei tu: quel sacro segno è impresso

sulla tua fronte ancor... e tu ti appresti,

cieca fanciulla, a rinnegarlo in braccio

di un tartaro crudel, di un oppressore

della tua legge?

ZAIRA

La mia legge... è amore.

 

 

Amo ed amata io sono    

d'amor qual vampa ardente;

più di ragion possente

ei m'empie il cor di sé.

Egli mi è speme e vita;

egli mi è scorta e lume;

e mio soltanto il nume

che no 'l contende a me.

S

Sfondo schermo () ()

FATIMA

Taci: vaneggi, o stolta.

Ch'io più non t'oda.

ZAIRA

Ascolta...

FATIMA

Lasciami.

ZAIRA

Ah! no... perdono...

non mi scacciar da te.

Amo ed amata io sono

d'amor qual vampa ardente;

più di ragion possente

ei m'empie il cor di sé.

 

Scena quarta

Ricomincia la musica dall'harem: ricompariscono gli Schiavi, le Odalische, gli Eunuchi.

<- schiavi, odalische, eunuchi

 

CORO

Suoni di gioia il cantico:  

viva Orosmane! ei scende.

ZAIRA

Odi?... Il sultan... Qual palpito,

quale tremor mi prende!

FATIMA

Vieni: all'harém riparati:

fuggi...

ZAIRA

Fuggir? Perché?

 

 

Non è, non è tormento  

il palpito ch'io sento:

è forza del diletto

che già m'inonda il cor.

Del core egli è il trasporto

che anela al caro oggetto,

che a lui se n' vola assorto

in estasi d'amor.

FATIMA

Ahi lassa! in te non sei.

Ti arrendi ai preghi miei,

meco ritratti.

ZAIRA

Ah! lasciami.

FATIMA

Vedi!... tu tremi ancor.

ZAIRA

Del core egli è il trasporto

che anela al caro oggetto,

che a lui se n' vola assorto

in estasi d'amor.

CORO

Luce del nostro cielo,

da te rimovi il velo;

del tuo ridente aspetto

allegra il tuo signor.

 

Scena quinta

Orosmane e detti.

<- Orosmane

 
[N. 4 - Sortita]

 N 

 

OROSMANE

Zaira, i bei concenti,  

gl'inni, le danze e gli odorati serti,

onde il tacito harém si allegra e abbella,

dell'amor mio per te sono favella.

ZAIRA

(Oh cari accenti!)

FATIMA

(Ahi! come

sottrarla al seduttor!)

OROSMANE

Te sua sultana

già saluta la Siria, e tal sarai

senza temer rivali a tua grandezza;

ch'io dalla vil mollezza

d'orïente rifuggo, e nel mio core,

disgiunto da virtù non entra amore.

Dopo la gloria io t'amo

sovra ogni cosa in terra, e amar mi déi

sovra ogni cosa tu. Se pari al mio

fuoco non t'arde, non pensar ch'io voglia

tiranneggiar crudel gli affetti tuoi.

Libera ancor tu sei... parlar tu puoi.

ZAIRA

Signor!... che dir poss'io

che tu non sappia?... dell'umìl tua schiava

appien leggesti ogni più chiuso affetto,

e...

 

Scena sesta

Meledor e detti.

<- Meledor

 

MELEDOR

Offrirsi al tuo cospetto  

chiede lo schiavo, che partir per Francia

lasciò la tua pietà sulla sua fede.

OROSMANE

Guidalo.

(Meledor parte)

Meledor ->

ZAIRA

(Oh ciel! in quale istante ei riede!)

 

Scena settima

Nerestano con Séguito e detti.

<- Nerestano, cavalieri francesi, Meledor

 

NERESTANO

Generoso sultano, i giuri miei  

a scioglier vengo e i tuoi: reco il promesso

di Zaira riscatto, e insiem di dieci cristiani

cavalier servi in Sorìa.

Io, povero qual pria

e oscuro cavalier, nulla potendo

offrir per me, quando per altri io dono,

riedo alle mie catene, e lieto io sono.

OROSMANE

Men generoso, o franco,

io non sarò di te: cento a tua scelta

rivedran cavalieri il patrio suolo.

Un sol n'escludo.

NERESTANO

Un solo!

E il nome?

OROSMANE

Lusignan. Egli discende

d'odiata stirpe; ai musulmani è in ira.

Schiavo in Siòn morrà.

NERESTANO

Lasso... e Zaira?

 

OROSMANE

Prezzo non v'ha che basti  

a riscattar costei.

NERESTANO

(Che ascolto!) E un dì giurasti

sciolta mandar pur lei.

OROSMANE

Passò quel giorno, o franco:

or d'Orosmane al fianco

lieta se n' vive, e tale

che a lei ventura eguale

né tu, né re d'Europa

potrebbe in terra offrir.

NERESTANO

Lieta!

ZAIRA

(A soffrir capace

gli sguardi suoi non sono.)

NERESTANO

Fia ver, Zaira?...

OROSMANE

Audace!

Trascorri omai.

NERESTANO

Perdono.

Nata alla fede istessa,

suora d'amor mi è dessa...

senza dolor non posso

lei musulmana udir.

OROSMANE

Schiavi, non più sospenda

altro pensier la festa.

CORO

Il temerario apprenda

che tua diletta è questa,

che imperi a lei tu solo,

che legge è il tuo desir.

NERESTANO

Misera!

ZAIRA

(Oh pena!)

FATIMA

(Oh duolo!)

OROSMANE

Zaira! e qual sospir?

Ritorni al tuo sembiante

il bel seren primiero:

io sfido il mondo intero

ad involarti a me.

A più felice istante

il tuo bel cor prepara:

e patria e tempio ed ara

è l'amor mio per te.

FATIMA E NERESTANO

(Gran dio! quell'alma errante

rischiara d'un tuo raggio.)

ZAIRA

(Oh! come in un istante

mancato è il mio coraggio!

A lui d'innanzi io gelo,

mi regge appena il piè.)

FATIMA E NERESTANO

(Un tuo nemico, o cielo,

non la rapisca a te.)

CORO

Bell'astro, ognor ridente

rifulgi in orïente,

né mai vapor terreno

s'innalzi infino a te.

(Orosmane prende per mano Zaira e seco la conduce: tutti lo seguono. Nerestano si allontana con Meledor)

Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi, Orosmane, Nerestano, cavalieri francesi, Meledor ->

 
 

Scena ottava

Atrio sotterraneo che mette alle carceri ove sono rinchiusi gli Schiavi francesi.
Castiglione e Nerestano.

 Q 

Nerestano, Castiglione

 
[N. 5 - Recitativo e coro]

 N 

 

CASTIGLIONE

Vieni: l'albergo è questo  

del lutto e del dolor: qui gl'infelici

di Solima campioni han da tre lustri

carcere orrendo. ~ Oh! con qual gioia, amico,

benediran redenti il tuo gran zelo!

NERESTANO

Al ciel sia lode, al cielo

che a me concede cavaliere oscuro

grazia ottener presso il sultan severo,

tanti prodi far salvi, e te primiero.

Così pietoso avesse ogni mia speme

udita il cielo! Ma dolcezza umana

sempre di amaro è sparsa.

CASTIGLIONE

E qual potresti

voto formar che accetto al ciel non sia?

Qual t'affligge pensier?

NERESTANO

Noto ti fia.

Di sì bel dì turbata

non sia la gioia.

CASTIGLIONE

Calpestio d'armati

vicin risuona... De' guerrier disciolti

vien condotto il drappello a te d'innante:

godi dell'opra tua.

NERESTANO

Beato istante!

 

Scena nona

Coro di Prigioni francesi.

<- prigionieri francesi

 

CORO

Chi ci toglie ai ceppi nostri?  

Chi ci rende all'alma luce?

Tu? ~ sì, tu che in volto mostri

la pietà che ti conduce.

Oh contento! ecco, ecco impressa

sul tuo sen l'insegna istessa,

che in più lieta età felice

ne guidava a trionfar.

NERESTANO

Sì, compagni, ancor vi lice

di brandir per lei l'acciar.

CORO

Ma un eroe con te non guidi?

Non ti segue Lusignano?

NERESTANO

A lui solo i patri lidi

nega barbaro il sultano.

CORO E CASTIGLIONE

Cielo! e noi, quand'ei non viene,

scioglierem da queste arene?

Quando ei serba i lacci suoi

voleremo a libertà?

Ah! giammai: ciascun di noi

dove ei muor, morir saprà.

NERESTANO

Generosi! il vostro amore

lui non salva, e a voi dà morte.

CORO E CASTIGLIONE

La sfidiam con fermo core:

dell'eroe seguiam la sorte.

Giuramento ognun ne fea

sul Giordano, in Cesarea,

presso il santo monumento

dove estinto un dio posò.

Scritto in sangue è il giuramento:

niun di noi tradir lo può.

(per partire)

 

Scena decima

Zaira e detti, indi Lusignano sostenuto da due Schiavi.

<- Zaira

 
[N. 6 - Terzetto]

 N 

 

ZAIRA

Fermatevi.  

NERESTANO

Zaira!

A che vieni, infedel?

ZAIRA

A' preghi miei

Lusignan vi è concesso.

Ei mi segue: mirate.

 

<- Lusignano, due schiavi

TUTTI

Oh gioia! è desso.  

LUSIGNANO

Dove son io?... Reggete

l'infermo fianco... a lunga notte avvezzi

mal resiston quest'occhi ai rai del giorno.

NERESTANO

Fa' cor. A te d'intorno

vedi i compagni di tua gloria antica...

ZAIRA

Pianger di gioia che degnati il cielo

gli abbia al contento di vederti illeso.

LUSIGNANO

E fia ver ch'io vi trovi?... e a voi sia reso?

O prezïosi avanzi

degli eroi di Sorìa, màrtiri illustri

della verace fede, a chi di tanto

debitori siam noi?

CASTIGLIONE

Gli hai presenti, o signor.

CORO

Mirali.

LUSIGNANO

Voi!

Bontà celeste! e quel che invan tentaro

cento eserciti e cento hai tu concesso

a sì giovani destre! ~ Ah! vi appressate...

ch'io vi contempli... Oh dolci aspetti! oh quante

soavi rimembranze in me destate!

NERESTANO E ZAIRA

(Mi balza il cor.)

LUSIGNANO

Chi siete voi?... parlate.

NERESTANO

Nerestano io mi appello. In Cesarea

fatto schiavo fanciullo, e per favore

del re Luigi a servitù fuggito,

in corte accolto io fui; ma de' parenti

il nome ignoro... e no 'l saprò giammai.

LUSIGNANO
(a Zaira)

Misero! ~ E tu!

ZAIRA

Provai

l'istessa sorte anch'io nel dì fatale

che Cesarea da Saladin fu vinta.

LUSIGNANO

Ah! fu quel dì la mia famiglia estinta.

Due figli sol... due figli

avanzaro alla strage... e schiavi anch'essi

rimaser forse... ambi sul fior degli anni

sarian così... così gentili e umani

agli atti, alla favella ed all'aspetto.

ZAIRA

(Cielo!)

LUSIGNANO

Ma qual dal petto

monil ti pende? Onde l'avesti?

ZAIRA

Io l'ebbi...

fin dalle fasce.

LUSIGNANO

A me lo porgi... Oh vista!

È desso... è desso...

ZAIRA

Ah! che di' tu?... Qual pianto

negli occhi tuoi vegg'io?

LUSIGNANO

Non tradir la mia speme, eterno iddio!

L'età conforme, il loco,

il sembiante... Ah! tu pur... dimmi... nel seno

di una ferita hai tu la cicatrice?

NERESTANO

È vero.

LUSIGNANO

Oh me felice!

Oh ineffabil dolcezza!... io li ritrovo,

io riveggo i miei figli...

ZAIRA E NERESTANO

(Oh dio! che sento!)

LUSIGNANO

Abbracciatemi...

LUSIGNANO

o figli!

Insieme

ZAIRA E NERESTANO

o padre!

 

TUTTI

Oh lieto evento!

 

LUSIGNANO

Cari oggetti! in seno a voi    

io rinasco a nuova vita.

S

ZAIRA E NERESTANO

Nei paterni amplessi tuoi

l'alma mia si sta rapita.

LUSIGNANO

Voi riveggo in pria ch'io muoia!

ZAIRA E NERESTANO

Tu concesso al nostro amor!

TUTTI

Ah! cancella un dì di gioia

mille giorni di dolor.

(silenzio)

LUSIGNANO

Ma che miro?... e qual mi coglie

rio timor, crudel sospetto?

ZAIRA

(Ah!)

NERESTANO

Favella.

LUSIGNANO

In franche spoglie

te ben veggio, o mio diletto...

ma costei... perché di questa

vien coperta odiata vesta?...

Perché?

(a Zaira)

Parla. ~ Impallidisci!

Piangi?... Intendo... Oh mio rossor!

ZAIRA

Ah! no 'l celo... me punisci...

musulmana io fui sinor.

(Lusignano si allontana con orrore, e si getta nelle braccia di Nerestano)

LUSIGNANO

Mi sostieni... A tal favella

senza te sarei spirato.

NERESTANO

L'odi! ah l'odi! ~ O mia sorella!

Il suo core hai tu spezzato.

LUSIGNANO

Ciel! potei soffrir tant'anni

pene orrende, atroci affanni;

ma tal macchia al sangue mio

io non posso, o ciel, soffrir.

ZAIRA

Padre!... ahimè... che dir degg'io?

Io mi sento il cor morir.

LUSIGNANO

Qui, crudele, in questa terra

del tuo dio fu sparso il sangue:

qui spirar miei figli in guerra...

qui tua madre io vidi esangue...

E tu puoi parenti e dio

rinnegar, tradir così?...

Morto io fossi, ahi! morto anch'io,

s'io dovea mirar tal dì!

ZAIRA

Ah! perdona... Io qui vivea

a me stessa ignota e oscura;

né un parente mi reggea...

mi eran patria queste mura...

L'intelletto ed il cor mio

nel serraglio si smarrì...

Ah! morir, morir desìo,

s'io son rea, s'errai così...

Insieme

NERESTANO

Deh! ti calma... In tempo ancora

la ritrovi per salvarla...

Già di figlia, già di suora

la pietade in sen le parla.

Nel suo pianto appien vegg'io

che il rimorso in cor sentì...

non lasciar, clemente iddio,

l'alma sua perir così...

 

CORO
(a Zaira)

A che stai? perdono implora,

di lui degna omai ti mostra.

ZAIRA

Che far deggio?

LUSIGNANO

Il chiedi ancora?

Confessar la fede nostra.

ZAIRA

Padre!... imponi.

LUSIGNANO

Un solo accento.

Sei cristiana?

ZAIRA

Il giuro a te.

LUSIGNANO, NERESTANO E CORO

Ciel! ricevi il giuramento!

 

Scena undicesima

Meledor e Soldati.

<- Meledor, soldati

 

MELEDOR
(a Zaira)

Il sultan ti chiama a sé.  

TUTTI

Il sultan!

ZAIRA

Che fia?

MELEDOR

Tu déi

separarti da costoro.

(ai prigionieri)

Voi seguite i passi miei;

custodirvi io deggio ancor.

TUTTI

Custodir! perché?

MELEDOR

L'ignoro.

TUTTI

Ahi! qual colpo! ahi nuovo orror!

 

LUSIGNANO

Obbediam ~ Coraggio, amici;

di costanza il petto armate,

(ai prigionieri).

voi vivete a dì felici,

(a Zaira e Nerestano)

e il segreto ognor serbate.

ZAIRA E NERESTANO

Lo giuriamo.

LUSIGNANO

Or basta: addio.

ZAIRA E NERESTANO

Oh dolore!

CORO

Addio crudel!

 

TUTTI

Non si pianga, si nasconda    

il dolor che il sen c'inonda;

questo addio non fia l'estremo:

ci vedremo ~ almeno in ciel.

S

Sfondo schermo () ()

(partono tutti)

Nerestano, Castiglione, prigionieri francesi, Zaira, Lusignano, due schiavi, Meledor, soldati ->

 
 

Scena dodicesima

Interno dell'harem.
Orosmane, Corasmino e Guardie.

 Q 

Orosmane, Corasmino, guardie

 
[N. 7 - Recitativo e duetto]

 N 

 

OROSMANE

Liberi tornin tutti: era il sospetto  

figlio del tuo timor. L'oste de' franchi

la Siria non minaccia; essa è rivolta

contro il sultan d'Egitto, e mio nemico

più che Luigi quel sultan detesto.

CORASMINO

Nel tuo voler funesto

troppo fermo sei tu, perch'io pur voglia

porti d'innanzi il ver. Piaccia al profeta

che non ti sia fatal la libertade

che a Lusignan tu dai!

OROSMANE

Presso alla tomba è l'egro veglio ormai.

Dimentica di lui,

già da molt'anni, e delle sue sventure

non curante è l'Europa.

CORO

A rovesciarla

bastò sull'Asia di romito oscuro

la nuda voce; che farà l'aspetto

di un re soffrente e oppresso?

OROSMANE

Specchio all'Europa, e insiem terror fia desso.

Ma sia qual vuolsi: il diedi

ai preghi di Zaira, ed io non uso

di ripigliar miei doni... Ella pur brama

a Nerestan dar l'ultimo congedo.

CORASMINO

Che sento! E tu, signor!

OROSMANE

Io lo concedo.

CORASMINO

E a tanto giungi?

OROSMANE

Io dell'harém le leggi

tutte infrango, lo so: ma d'un rifiuto

affligger lei non posso, e me crudele

a quel tenero cor tu invan vorresti.

 

Scena tredicesima

Meledor e detti.

<- Meledor

 

MELEDOR

Signor, come imponesti,  

mi segue Nerestan.

OROSMANE

(alle guardie che partono)

Venga Zaira.

(a Corasmino)

E tu mi segui: alcun non fia che ardisca

molesto spettator offrirsi a loro.

Questa è mia legge.

guardie ->

CORASMINO

(Il mio furor divoro!)

(parte con Orosmane)

Orosmane, Corasmino ->

 

Scena quattordicesima

Meledor, Nerestano, indi Zaira.

<- Nerestano

 

MELEDOR

Qui rimaner tu puoi;  

tarda non fia Zaira.

(parte)

Meledor ->

 

NERESTANO

Oh! in quale stato,  

in qual luogo degg'io sì caro pegno

abbandonar per sempre! O mia Zaira!

Sarai tu al padre ed al tuo dio rubella?

Alcun si appressa.

 

<- Zaira

ZAIRA

Nerestan!  

NERESTANO

Sorella!

Ti abbraccio ancor... ci unisce

un'altra volta il ciel; ma il padre... ahi lasso!

Fia tolto al nostro amore

forse per sempre.

ZAIRA

Ah! che mai dici!

NERESTANO

Ei muore.

A tanti affetti e tanti

quel core non bastò: misero, incerto

della tua fede, amaramente ei geme;

grave gli è morte.

ZAIRA

E me spergiura ei teme?

No, no 'l son io, no 'l sono...

È mia la legge sua... Che più m'impone

cotesta legge?

NERESTANO

Detestar l'impero

de' tuoi tiranni.

ZAIRA

Ed Orosmane?

NERESTANO

Odiarlo,

aborrirlo déi tu...

ZAIRA

Pietoso, umano,

generoso è il sultano...

Mi benefica... mi ama.

NERESTANO

E tu?

ZAIRA

Mia destra,

sol la mia destra ei chiede.

NERESTANO

E tu? prosegui...

ZAIRA

Egli ha mia fé.

NERESTANO

Tua fede!

 

 

Oh! qual vibrasti orribile  

colpo al mio cor, Zaira!

Ahi! con qual fronte riedere

al genitor che spira?

Che dirgli allor che il misero

mi chiederà di te?...

Empia! al mio sguardo invòlati;

più non offrirti a me.

ZAIRA

Deh! non fuggirmi; svenami,

se pur son rea cotanto...

sola, inesperta e debole

cessi a possente incanto;

un nume in mezzo agli uomini

a me il sultan sembrò.

Ah! quest'incanto struggere

la mia ragion non può.

NERESTANO

Virtù lo puote: ascoltala;

ella ti parla al core.

ZAIRA

Pietà di me! compiangimi:

amo, e ne sento orrore.

NERESTANO

Sì; lo scompiglio orrendo

dell'alma tua comprendo:

al ciel resisti ancora!

Ma il ciel vittoria avrà.

ZAIRA

Oh mio fratello!

(gettandosi nelle sue braccia)

NERESTANO

Oh suora!

ZAIRA

Speme per me non v'ha!

NERESTANO

Segui, deh! segui a piangere

nelle fraterne braccia:

basta il tuo pianto a tergere

d'ogni fallir la traccia;

odi del core il grido,

che ti richiama al ciel...

Torna, colomba, al nido,

torna al tuo dio fedel.

Insieme

ZAIRA

Stringimi ancora, stringimi

nelle fraterne braccia:

l'ombre che mi circondano

lunge da me discaccia;

sciogli la benda oscura

che mi contende il ciel...

Torno innocente e pura,

torno al mio dio fedel.

 
Odesi lieta musica, Zaira si scuote.
 

ZAIRA

Ah! qual suon?  

NERESTANO

Alcun si appressa.

ZAIRA

Il sultan!

NERESTANO

Sorella! ardire.

 

Scena quindicesima

Orosmane, Corasmino, Ufficiali e Schiavi. Tutto il corteggio del Sultano.

<- Orosmane, Corasmino, ufficiali musulmani, schiavi, seguito

 
[N. 8 - Finale]

 N 

 

OROSMANE

Corsa è l'ora a lei concessa:  

cavalier, tu puoi partire.

Tu mi segui, andiam, Zaira;

già l'altar ne infiora amor.

ZAIRA

(Lassa me!)

CORASMINO

(Che fia? sospira!...)

OROSMANE

Non rispondi?

ZAIRA

Ah! mio signor!...

 

OROSMANE

Che mai veggo?... In tal momento

tu sì mesta e sbigottita!

Perché? parla...

NERESTANO

Un tristo evento

di dolore l'ha colpita...

Lusignan, signor, se n' muore:

chi di noi potria gioir?

ZAIRA

Deh! ti piaccia a dì migliore

queste nozze differir.

OROSMANE

Differirle!

CORASMINO

E qual pensiero

d'uom morente aver tu puoi?

NERESTANO

È francese.

CORASMINO

È a lei straniero.

NERESTANO

Niun cristiano è tal per noi.

OROSMANE

Tutti, o franco, tutti il sono

per colei ch'io pongo in trono.

Vieni omai...

ZAIRA

Signor...

OROSMANE

Ricusi!

L'amor mio tropp'oltre abusi.

ZAIRA

Soffri, deh!... ch'io mi ritiri...

ch'io ti asconda i miei sospiri...

OROSMANE

Resta... il vo'... Tu forse, o franco,

sei tu forse un seduttor!...

Guardie, olà...

ZAIRA

T'arresta... io manco.

NERESTANO

Ah Zaira!...

OROSMANE

Oh mio furor!

Ite, o schiavi, e differito

sia per ora il sacro rito.

E tu, trema... sul Giordano

non ti trovi il nuovo albor.

 
Tutti.
 

OROSMANE

Io saprò da qual deriva  

strana fonte il tuo dolore.

Sciagurato chi mi priva

del mio bene, del tuo core!...

Fremerai d'aver negletta

del sultano la bontà...

Il furor di mia vendetta

l'universo scuoterà.

NERESTANO

(Dio de' padri, in lei ravviva

di tua fede il puro ardore:

l'empia fiamma che nutriva

sia sepolta nel suo core:

questa almeno in morte aspetta

un eroe da te pietà.

Ah! l'amor, non la vendetta,

del sultan, tremar mi fa.)

CORO

(Tal ripulsa al suo signore!

Tal mercede a tanto amore!

Vile ancora, ancor negletta

nel serraglio languirà.)

Insieme

ZAIRA

Non cercar da qual deriva

fatal fonte il mio dolore.

Niun mortal di te mi priva,

del destino è il rio terrore.

Ma da me, da me negletta

non pensar la tua bontà.

Più crudel di tua vendetta

tal sospetto a me si fa.

CORASMINO

(Ben vegg'io da qual deriva

rea cagione il suo dolore.

Per lo schiavo amor nutriva,

ingannava il suo signore...

di sua gente, di sua setta

tutta è in lei l'infedeltà...

Ma l'oltraggio avrà vendetta;

l'arte mia l'affretterà.)

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

Magnifica galleria che mette all'harem del Sultano: di fronte ampia gradinata che conduce a lunghe logge praticabili, adorne di vasi di fiori e di profumi. Altre gradinate dalle parti comunicano con le logge e con gli appartamenti superiori.

[N. 1 - Introduzione e coro]

<- schiavi, schiave, odalische, eunuchi

(al suono di orientali strumenti le odalisce intrecciano danze)

schiavi, schiave, odalische, eunuchi ->
<- Corasmino, ufficiali musulmani

[N. 2 - Coro]

Corasmino, ufficiali musulmani ->
<- Zaira, Fatima

[N. 3 - Recitativo e cavatina]

Della mia gioia a parte

(ricomincia la musica dall'harem)

Zaira, Fatima
<- schiavi, odalische, eunuchi
Coro, Zaira, Fatima
Suoni di gioia il cantico
Zaira, Fatima, Coro
Non è, non è tormento
Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi
<- Orosmane

[N. 4 - Sortita]

Zaira, i bei concenti

Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi, Orosmane
<- Meledor

Offrirsi al tuo cospetto

Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi, Orosmane
Meledor ->

Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi, Orosmane
<- Nerestano, cavalieri francesi, Meledor

Generoso sultano, i giuri miei

Orosmane, Nerestano, Zaira, Coro, Fatima
Prezzo non v'ha che basti
Zaira, Fatima, schiavi, odalische, eunuchi, Orosmane, Nerestano, cavalieri francesi, Meledor ->

Atrio sotterraneo che mette alle carceri.

Nerestano, Castiglione
 

[N. 5 - Recitativo e coro]

Vieni: l'albergo è questo

Nerestano, Castiglione
<- prigionieri francesi
Coro, Nerestano, Castiglione
Chi ci toglie ai ceppi nostri?
Nerestano, Castiglione, prigionieri francesi
<- Zaira

[N. 6 - Terzetto]

Fermatevi / Zaira!

Nerestano, Castiglione, prigionieri francesi, Zaira
<- Lusignano, due schiavi

Oh gioia! è desso

Lusignano, Zaira, Nerestano, Tutti
Cari oggetti! in seno a voi
Nerestano, Castiglione, prigionieri francesi, Zaira, Lusignano, due schiavi
<- Meledor, soldati
Nerestano, Castiglione, prigionieri francesi, Zaira, Lusignano, due schiavi, Meledor, soldati ->

Interno dell'harem.

Orosmane, Corasmino, guardie
 

[N. 7 - Recitativo e duetto]

Liberi tornin tutti: era il sospetto

Orosmane, Corasmino, guardie
<- Meledor

Signor, come imponesti

Orosmane, Corasmino, Meledor
guardie ->

E tu mi segui: alcun non fia che ardisca

Meledor
Orosmane, Corasmino ->
Meledor
<- Nerestano

Qui rimaner tu puoi

Nerestano
Meledor ->

Oh! in quale stato

Nerestano
<- Zaira

Nerestan! / Sorella!

(odesi lieta musica)

Nerestano, Zaira
<- Orosmane, Corasmino, ufficiali musulmani, schiavi, seguito

[N. 8 - Finale]

Orosmane, Zaira, Corasmino, Nerestano, Coro
Corsa è l'ora a lei concessa
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima
Magnifica galleria che mette all'harem del Sultano: di fronte ampia gradinata che conduce a lunghe logge... Atrio sotterraneo che mette alle carceri. Interno dell'harem. Stanze di Zaira. Luogo remoto presso il quartiere assegnato ai cavalieri francesi. Sala terrena nell'harem: di fronte grandi archi con invetriate da cui si scorgono le falde del monte. Parte remota nei Giardini dell'harem; in lontano, e traverso le piante, sorgono i minareti di una moschea.
[N. 1 - Introduzione e coro] [N. 2 - Coro] [N. 3 - Recitativo e cavatina] [N. 4 - Sortita] [N. 5 - Recitativo e coro] [N. 6 - Terzetto] [N. 7 - Recitativo e duetto] [N. 8 - Finale] [N. 9 - Introduzione] [N. 10 - Duetto] [N. 11 - Coro] [N. 12 - Rondò] [N. 13 - Scena e duetto] [N. 14 - Scena] [N. 15 - Inno funebre] [N. 16 - Scena] [N. 18 - Quintetto] [N. 18 - Finale]
Atto secondo

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