Atto primo

 

Scena prima

Boschetto sulla spiaggia del mare contiguo al casino d'Atar.
Atar taciturno, Aspasia.

 Q 

Atar, Aspasia

 

ASPASIA

Qui dove scherza l'aura  

con grato mormorio,

dove gli ardor ristaura

l'erbetta, i fiori, il rio,

vieni, bell'idol mio,

siedi vicino a me.

ATAR

Non venticel che rida,

non l'erba, il rivo e i fior,

a te mi guida amor,

amor mi tien con te.

ASPASIA E ATAR

Ah di sì bella face

non turbi mai la pace

un'ombra di dolor;

ma sia di pien contento

sempre alimento al cor.

 

ASPASIA

Chi di noi più felice  

può vantarsi o mia vita? Io di te solo,

e tu pago di me, tutta in noi stessi,

nella semplicità, nella innocenza

quella gioia troviam, e quel riposo

che sempre fuor di sé ricerca invano

il cieco orgoglio, ed il capriccio umano.

ATAR

È ver: credi però, se senza colpa,

o senza taccia di apparire ingrato

a un popol che m'adora, a un re che m'ama

lungi dalla città teco potessi

a privata passar libera vita,

la mia felicità sarìa compita.

ASPASIA

E perché non ardisci

di parlar ad Axur? Memore il credo

de' prestati servigi

delle lunghe fatiche,

dei sudor da te sparsi: una mercede,

non negherà ad Atar quand'ei la chiede.

ATAR

La mercede dovuta a buon soldato

dopo molte vittorie, e molte imprese

è il diritto che ottien d'andar tra primi

a versar pe 'l suo re sudore e sangue

né tal brama in me langue

sol... per te... non saprei... questo doverti

sì spesso abbandonar...

Ah, quanto ogni altra

men di te mi par bella

tanto in me cresce sempre

di perderti il timore,

tanto palpita più questo mio core.

 

ASPASIA

Perdermi? E chi potrìa  

svellermi dal tuo fianco?

Tu sei l'anima mia,

vivo e vivrò per te.

Calma gli affanni tuoi

se pur non vuoi ch'io mora,

fidati in chi t'adora

non dubitar di me.

 

ATAR

Quanto siete possenti,  

cari dell'idol mio soavi accenti

e qual nuovo infondete

entro l'incerto seno

grato raggio di gioia, e di sereno.

 

 

Per te solo, amato bene,  

respirar io sento l'alma;

per te sol novella calma

splender veggio a questo cor.

ASPASIA

Se tu m'ami o mio tesoro,

se di me tu sei contento,

io non so cos'è tormento,

io non so cos'è timor.

ASPASIA E ATAR

Ah scacciam, ben mio dal petto

ogni affanno, ogni sospetto,

ed apprenda e terra, e cielo

a gioir del nostro amor.

 

CORO
(di dentro)

Ah! Ah!  

ATAR

Che grido è questo?

CORO
(di dentro)

Atar, Atar!

ATAR

Oh cielo! Al nostro albergo

foco orribil s'apprese: ah, un solo istante

fermati dove sei...

ASPASIA

Salvatemi lo sposo eterni dèi!

 
Si vedono fiamme dal lato della casa di Atar.

<- Altamor, soldati

Altamor, Aspasia, soldati ->

Pria che Atar sorta Altamor coi suoi Soldati rapisce Aspasia e la porta alla nave.
 

Scena seconda

Atar solo.

 

 

Tutto Aspasia è perduto: ah, pria che noi  

dell'incendio siam preda,

salviamoci Aspasia... Aspasia...

(Atar vede Aspasia sulla nave)

Aspasia dove sei? Ah qualche iniquo

me l'ha rapita, o giorno o colpo orrendo!

Presentimenti atroci ora v'intendo.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

Boschetto sulla spiaggia del mare.

Atar, Aspasia
 

Chi di noi più felice

Quanto siete possenti

Ah! / Che grido è questo?

(fiamme dal lato della casa di Atar)

Atar, Aspasia
<- Altamor, soldati
Atar
Altamor, Aspasia, soldati ->

Tutto Aspasia è perduto

 
Scena prima Scena seconda
Boschetto sulla spiaggia del mare. Galleria. Piazza con veduta del tempio di Brama. Giardino illuminato. Appartamento di Aspasia. Reggia. In fondo vista della città.
Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

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