Atto primo

 
[Sinfonia]

 N 

 
Egli vive!
 

Scena prima

Parte della riedificata Milano, in vicinanza delle mura.
Da una parte della città s'inoltrano i Militi piacentini ed alcune Centurie di Verona, di Brescia, di Novara e di Vercelli: la contrada è gremita di Popolo, come i soprastanti veroni, da cui pendono arazzi variopinti e giulive ghirlande: un grido universale di esultanza, un prolungato batter di palme, ed un nembo di fiori cadente dall'alto sulle squadre attesta le festevoli accoglienze ad esse prodigate. Arrigo è tra i guerrieri veronesi.

 Q 

popolo

<- soldati, Arrigo

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

 

CORO

Viva Italia! un sacro patto    

tutti stringe i figli suoi:

esso alfin di tanti ha fatto

un sol popolo d'eroi!

Le bandiere in campo spiega,

o lombarda invitta Lega,

e discorra un gel per l'ossa

al feroce Barbarossa.

Viva Italia forte ed una

colla spada e col pensier!

Questo suol che a noi fu cuna,

tomba sia dello stranier!

S

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ARRIGO

O magnanima e prima  

delle città lombarde,

o Milan valorosa, io ti saluto,

io dalla tomba sorto

al par di te! S'accese

all'ombra delle sacre

tue rinascenti mura il foco, ond'io

eternamente avvamperò. Divina

cagion de' miei sospiri,

io bevo l'aure alfin che tu respiri!

 

La pia materna mano  

chiuse la mia ferita...

eppur da te lontano

io non sentia la vita:

come in un mar di pianto

parea sepolto il cor...

Ah! solo a te d'accanto

saprò che vivo ancor.

 

 

Ecco Rolando!...

 

Scena Seconda

Rolando, altri Duci milanesi, e detti.

<- Rolando, duci milanesi

 

ARRIGO

Amico...  

ROLANDO

Ciel!... Non deliro?... Non è sogno il mio?...

Vivi?... Sei tu?...

ARRIGO

(stringendogli la destra)

Son io.

Ferito caddi, non estinto: a lungo

prigion di guerra fui, ma reso quindi

alla natia Verona,

materna cura m'infondea nel petto

nuova salute.

ROLANDO

Spento

tra le fiamme di Susa

la fama ti narrò... Lagrime sparsi

cui l'amarezze non temprar d'imene

per me le accese faci,

né sul pargolo mio gl'impressi baci...

 

Ah! m'abbraccia... d'esultanza  

tutta l'anima ho compresa...

In te vive, in te mi è resa

una parte del mio cor!

O buon dio, la tua possanza

adorando io benedico;

tu ridoni a me l'amico,

all'Italia un difensor!

 
(odesi uno squillo di trombe)
 

CORO

Giulive trombe!  

ROLANDO

I consoli.

 

Scena terza

I Consoli con Séguito, e detti.

<- Primo console, Secondo console, seguito

 

PRIMO CONSOLE

Salve, guerrieri.  

SECONDO CONSOLE

A voi

fia d'accoglienze prodiga,

siccome a figli suoi,

Milan, che dalla polvere

già rïalzaste.

ARRIGO, GLI ALTRI DUCI

Ed ora

tutti giuriam difenderla,

col sangue nostro ancora.

ROLANDO

S'appressa un dì che all'austro

funesto sorgerà,

in cui di tante ingiurie

a noi ragion darà!

 

TUTTI

Domandan vendetta gli altari spogliati,  

le donne, i fanciulli dall'empio svenati...

Sull'Istro nativo cacciam queste fiere,

sian libere e nostre le nostre città.

Il cielo è con noi! Fra l'itale schiere,

dai barbari offeso, iddio pugnerà!

 
(i Consoli muovono i primi, tengon dietro le schiere, quindi il popolo. Arrigo è condotto da Rolando)

Primo console, Secondo console, seguito, soldati, Arrigo, Rolando, popolo ->

 
 

Scena quarta

Sito ombreggiato da gruppi d'alberi in vicinanza delle fossate colme d'acqua, che circondano i muri: essi veggonsi torreggiare nel fondo.

 Q 

<- Lida, donne

 
[N. 2 - Coro, Scena e Cavatina]

 N 

 
Lida si avanza come assorta in profondi pensieri; alcune sue Donne la seguono, ella siede al rezzo, ed ivi rimane estatica, figgendo gli occhi al cielo.
 

DONNE

Plaude all'arrivo Milan dei forti,  

cui si commettono le nostre sorti;

sui prodi a spargere nembi di rose

corron festose ~ le donne ancor.

Tu sola fuggi sì lieta vista,

come da scena orrida e trista:

pur della patria senti l'affetto,

t'arde nel petto ~ italo cor!

 

LIDA

Voi lo diceste, amiche,  

amo la patria, immensamente io l'amo!

Ma dove spande un riso

la gioia, per me loco

ivi non è. Sotterra

giacciono i miei fratelli, ambo i parenti,

e... troppe in sen m'aperse orrendo fato

insanabili piaghe!... A me soltanto

è retaggio il dolor, conforto il pianto!

 
(i suoi occhi riempionsi di lagrime: le donne, onde concedere libero sfogo al suo cordoglio, si aggruppano in fondo)
 

Quante volte come un dono  

al signor la morte ho chiesta.

L'esistenza è a me funesta...

è la tomba il mio sospir.

Ma son madre!... madre io sono!

darmi un figlio iddio volea!

Ah! per me divenne rea

fin la brama di morir.

 

Scena quinta

Marcovaldo, e dette.

<- Marcovaldo

 

LIDA

(indignata in vederlo)  

Che, signor! Tu qui? Tu stesso?

MARCOVALDO

Della torre a me le porte

sol confin, t'è noto, ha messo

generoso il tuo consorte.

LIDA
(a voce bassa, ma fremente)

E tu ardisci, ingratamente,

sguardi alzar frattanto audaci

sulla sposa!

MARCOVALDO
(sommessamente)

Un cieco amore

per te nutro...

LIDA

(in atto di allontanarsi)

Cessa... taci...

 

Scena sesta

Imelda, e detti.

<- Imelda

 

IMELDA

(accorrendo frettolosa)  

Ah! signora!

LIDA

Imelda, ebbene?

IMELDA

Fede al ver non presterai...

il tuo sposo...

LIDA

Parla...

IMELDA

Ei viene...

e lo segue...

LIDA

Ciel!... chi mai?...

chi? rispondi...

IMELDA

Arrigo!

LIDA

Come!

Egli vive!

IMELDA

Ah! sì...

MARCOVALDO

(Quel nome

la scuotea!... Di vivo foco

il suo volto rosseggiò!)

LIDA

(Vive!... Oh gioia!... Qui fra poco...

Qui... fia ver? Lo rivedrò?

 

A frenarti, o cor, nel petto  

più potere in me non trovo...

sì, quei palpiti ch'io provo

sono palpiti d'amor!

Ah! se colpa è questo affetto

che mi parla un solo istante,

a punirla sia bastante

una vita di dolor.)

 

MARCOVALDO

(Leggerò nel tuo sembiante

i segreti del tuo cor!)

IMELDA E DONNE

(Par che tregua un breve istante

le conceda il suo dolor!)

 

Scena settima

Rolando, Arrigo, e detti.

<- Arrigo, Rolando

 
[N. 3 - Scena e Duetto]

 N 

 

ROLANDO

(entrando)  

Sposa...

LIDA

(Oh momento!)

ARRIGO

(Lida!)

ROLANDO

Il tuo bel cor divida

la gioia del cor mio... Vive l'amico...

lagrimato cotanto!

Eccolo... ciel!... che fu?... tremi!... scolori!...

LIDA

(Oh! dio!)

MARCOVALDO

(che ha seguito attentamente i moti di Lida e di Arrigo)

(No, non m'inganno.)

ARRIGO

Ti rassicura... Un brivido talvolta...

di mie ferite avanzo...

Mi scorre in sen... ma passegger... lo vedi...

cessò.

MARCOVALDO

(Mentisci!)

LIDA

(Qual terror m'invase!)

ROLANDO

(accennando Lida)

Del padre suo nelle ospitali case,

messagger di Verona,

soggiornasti altra volta; or dell'amico

a te fia stanza la magion...

 
(s'ode tocco di tamburo, e chiamata di trombe)
 

 

Chi viene?

 

Scena ottava

Un Araldo, e detti.

<- Araldo

 
(ad un cenno di Rolando le donne e Marcovaldo si ritirano)

donne, Marcovaldo ->

 

ROLANDO

Ebben?  

ARALDO

Giunser dall'Alpi

esploratori: avanza

d'imperïali esercito possente.

Ad assembrar duci e senato un cenno

de' consoli provvede.

ROLANDO

Ti lascio, Arrigo... il mio dover lo chiede.

 
(parte affrettatamente seguito dall'Araldo. Lida è rimasta come incatenata al suolo: Arrigo si accosta vivamente ad essa, scuotendola d'un braccio)

Rolando, Araldo ->

 

ARRIGO

È ver? sei d'altri?... ed essere    

per sempre mia giurasti!

Il ciel t'udiva! E frangere

quel giuramento osasti!

D'altri sei tu? Per credere

a verità sì orrenda,

è duopo che ripetere

da' labbri tuoi l'intenda.

Dillo... che tardi? uccidimi...

l'uccidermi è pietà!

S

LIDA

Spento un fallace annunzio

ti disse in aspra guerra...

Mancava il padre... ed orfana

io rimaneva in terra...

Ei fra gli estremi aneliti

formò le mie ritorte...

Peso la vita, il talamo

letto mi fu di morte!...

Mai sopportato un'anima

più della mia non ha!

ARRIGO
(in tuono di virulenta ironia)

Quanto la nuova infausta

di mia caduta, oh! quanto

all'alma tua sensibile

lutto costava e pianto!

Alta n'è prova il subito

imene!

LIDA

(singhiozzando)

Arrigo...

ARRIGO

E fede

n'ebbi da te, rammentalo...

che dell'eterno al piede

il difensor d'Italia

raggiungeresti, ov'esso

per lei cadrebbe!

LIDA

(coprendosi il volto d'ambo le mani)

Ahi misera!

ARRIGO
(furente)

Parla... rispondi adesso...

scolpar ti puoi?... rispondimi.

LIDA

(volgendo gli occhi al cielo con fremito angoscioso)

Padre!

ARRIGO

Lo stil de' rei

ecco! In altrui ritorcere

le proprie colpe!

LIDA

Ah! sei

tremendo, inesorabile

più del mio fato ancor!

ARRIGO

(in atto d'allontanarsi)

Spergiura!

LIDA

M'odi!

ARRIGO

(nel colmo dell'ira)

Scostati...

va'... tu mi desti orror!

T'amai, t'amai qual angelo,

or qual demon t'aborro!

Per me la vita è orribile...

nel campo a morte io corro... ~

in tua difesa, o patria,

cadrò squarciato il seno...

Fia benedetto almeno

il sangue mio da te!

LIDA

A così lungo strazio

regger può dunque un core?...

No, non è ver che uccidono

gli eccessi del dolore ~

son rea... son rea... puniscimi...

quel ferro in sen mi scenda...

d'un'esistenza orrenda

meglio è spirarti al piè!

 
(Arrigo la respinge ed ed esce velocemente: ella si allontana nella più viva desolazione)

Arrigo, Lida ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

[Sinfonia]

Parte della riedificata Milano, in vicinanza delle mura.

popolo
 
popolo
<- soldati, Arrigo

[N. 1 - Introduzione]

O magnanima e prima

popolo, soldati, Arrigo
<- Rolando, duci milanesi

Amico / Ciel! Non deliro?

(squillo di trombe)

Giulive trombe!

popolo, soldati, Arrigo, Rolando, duci milanesi
<- Primo console, Secondo console, seguito

Salve, guerrieri / A voi

duci milanesi
Primo console, Secondo console, seguito, soldati, Arrigo, Rolando, popolo ->

Sito ombreggiato da gruppi d'alberi in vicinanza delle fossate colme d'acqua, che circondano i muri: essi veggonsi torreggiare nel fondo.

duci milanesi
<- Lida, donne

[N. 2 - Coro, Scena e Cavatina]

Voi lo diceste, amiche

duci milanesi, Lida, donne
<- Marcovaldo

Che, signor! Tu qui? Tu stesso?

duci milanesi, Lida, donne, Marcovaldo
<- Imelda

Ah! Signora! / Imelda, ebbene?

Lida, Marcovaldo, Imelda, Donne
A frenarti, o cor, nel petto
duci milanesi, Lida, donne, Marcovaldo, Imelda
<- Arrigo, Rolando

[N. 3 - Scena e Duetto]

Sposa... / Oh momento!

(tocco di tamburo, e chiamata di trombe)

duci milanesi, Lida, donne, Marcovaldo, Imelda, Arrigo, Rolando
<- Araldo
duci milanesi, Lida, Imelda, Arrigo, Rolando, Araldo
donne, Marcovaldo ->

Ebben? / Giunser dall'Alpi

duci milanesi, Lida, Imelda, Arrigo
Rolando, Araldo ->
duci milanesi, Imelda
Arrigo, Lida ->
 
Scena prima Scena Seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava
Parte della riedificata Milano, in vicinanza delle mura. Sito ombreggiato da gruppi d'alberi in vicinanza delle fossate colme d'acqua, che circondano i muri:... Sala magnifica nel municipio di Como: veroni chiusi nel fondo. Volte sotterranee nel tempio di sant'Ambrogio sparse di recenti sepolcri: gradinata in fondo per la quale vi... Appartamenti nel castello di Rolando Una stanza sull'alto della torre: ferrea porta da un lato, in fondo verone che... Piazza di Milano ove sorge un vestibolo di tempio.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro, Scena e Cavatina] [N. 3 - Scena e Duetto] [N. 4 - Coro, Scena e Duetto] [N. 5 - Coro, Recitativo e Giuramento] [N. 6 - Scena e Duetto] [N. 7 - Scena e Aria] [N. 8 - Scena, Terzetto e Finale III] [N. 9 - Preghiera] [N. 10 - Finale ultimo]
Atto secondo Atto terzo Atto quarto

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