Atto secondo

 
Barbarossa!
 

Scena prima

Sala magnifica nel municipio di Como: veroni chiusi nel fondo.
A poco a poco vanno assembrandosi Duci e Magistrati.

 Q 

<- duci, magistrati

 
[N. 4 - Coro, Scena e Duetto]

 N 

 

ALCUNI

Udiste? la grande, la forte Milano  

a patti discende!

ALTRI

Ma tardi ed invano.

TUTTI

Sì tardi ed invano. Scordò la superba

i danni mortali a Como recati!

Ma qui la memoria ogni uomo ne serba!

Ma l'odio qui vive ne' cori oltraggiati!

Quest'odio col sangue ribolle confuso,

né volger di tempo scemarlo potrà!

Dai padri, dagli avi in noi fu trasfuso!

Ai figli, ai nepoti trasfuso verrà!

 

Scena seconda

Il Podestà, e detti.

<- Podestà

 

PODESTÀ

Invia la baldanzosa  

Lombarda Lega messaggeri a Como.

Ascoltarli vi piaccia.

 
(tutti seggono)
 

Scena terza

Ad un cenno del Podestà vengono introdotti Rolando ed Arrigo. I suddetti.

<- Rolando, Arrigo

 

ROLANDO

Novella oste di barbari minaccia  

la sacra Italia: il varco

dell'Adige contende l'agguerrito

veronese a quell'orda; essa le terre

de' Grigioni attraversa, e Federico

raggiungerla non può, ch'entro Pavia

stassi: ben lieve fia

respinger quindi l'alemanno, siepe

d'armi e d'armati ergendo in sulla riva

del vostro lago ~ Taccia

il reo livore antico

di Milano e di Como: un sol nemico,

sola una patria abbiamo,

il teutono e l'Italia; in sua difesa

leviam tutti la spada.

PODESTÀ E CORO

Ed oblïasti

qual patto ne costringe

a Federico?

ROLANDO

Vergognoso patto,

cui sacra mano infranse... Ah! rammentarlo,

o comaschi, potete

senza arrossirne?... Ed itali voi siete?

 

ARRIGO E ROLANDO

Ben vi scorgo nel sembiante  

l'alto, ausonico lignaggio,

odo il numero sonante

dell'italico linguaggio,

ma nell'opre, nei pensieri

siete barbari stranieri!

 
(movimento dell'assemblea)
 

ARRIGO

Tempi forse avventurosi

per Italia volgeranno,

e nepoti generosi

arrossir di voi dovranno!

Oh! la storia non v'appelli

assassini de' fratelli!

Della patria non vi gridi

traditori e parricidi!

ARRIGO E ROLANDO

Infamati e maledetti

voi sareste in ogni età!

 

PODESTÀ

Favellaste acerbi detti!  

ROLANDO

Ma più acerbe verità!

ARRIGO

Qual risposta a chi ne invia

recar dèssi?

 

Scena quarta

Federico, e detti.

<- Federico

 

FEDERICO

(presentandosi d'improvviso, e lasciando cadere il suo lungo mantello)  

Io la darò!

TUTTI

(sorgendo nella più viva sorpresa)

Federico!

ROLANDO E ARRIGO

(Ah! da Pavia

qui l'inferno lo guidò!...)

 

FEDERICO

(avanzandosi fieramente verso Rolando ed Arrigo)  

A che smarriti e pallidi

vi scorgo al mio cospetto?

Sul labbro temerario

a che vien manco il detto? ~

Lombardi, estremo fato

ha già per voi segnato

un cor che non perdona,

di Federico il cor!

S

ROLANDO E ARRIGO

Detti non val rispondere

a' tuoi superbi modi,

pugna di vane ingiurie,

pugna non è di prodi.

Dell'armi al fero lampo

ci rivedremo in campo:

col brando sol ragiona

l'oppresso all'oppressor!

PODESTÀ E CORO

(Su te, Milan, già tuona

il fulmin punitor!)

 
(odesi rimbombo di militari strumenti, che sempre più si approssima.)
 

FEDERICO

Le mie possenti armate

s'appressan già!

 
(ad un suo cenno vengono dischiusi i veroni, a traverso de' quali scorgonsi le colline circostanti ingombre di falangi alemanne)
 

CORO
(a Rolando ed Arrigo)

Mirate!

oh quale e quanto esercito!

FEDERICO

Risposta e ben tremenda

eccovi ~ Ormai l'annunzio

di sua caduta intenda

Milan.

(accennando agli ambasciatori di partire.)

ROLANDO

Di tue masnade

le mercenarie spade

non vinceranno un popolo

che sorge a libertà.

ARRIGO

Né il gran destin d'Italia

per esse cangerà!

 

FEDERICO
(con terribile accento)

Il destino d'Italia son io!  

Soggiogata essa in breve fia tutta!

E Milano due volte distrutta

ai ribelli spavento sarà!

ROLANDO E ARRIGO

Un possente diletto da dio

ne promette vittoria in suo nome!

Tu cadrai, le tue squadre fian dome!

Grande e libera Italia sarà!

PODESTÀ E CORO

Ite omai... la ragion del più forte

tanta lite nel campo sciorrà.

TUTTI
(con grido ferocissimo)

Guerra dunque!... terribile!... a morte!

senza un'ombra di stolta pietà!

 
(Rolando ed Arrigo partono)

Rolando, Arrigo ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Sala magnifica nel municipio di Como: veroni chiusi nel fondo.

<- duci, magistrati

[N. 4 - Coro, Scena e Duetto]

duci, magistrati
<- Podestà

Invia la baldanzosa

duci, magistrati, Podestà
<- Rolando, Arrigo

Novella oste di barbari minaccia

Favellaste acerbi detti!

duci, magistrati, Podestà, Rolando, Arrigo
<- Federico

Io la darò! / Federico!

Federico, Rolando, Arrigo, Podestà e Coro
A che smarriti e pallidi
 

(vengono dischiusi i veroni, a traverso de' quali scorgonsi le colline circostanti ingombre di falangi alemanne)

 
Federico, Rolando, Arrigo, Podestà, Coro
Il destino d'Italia son io!
duci, magistrati, Podestà, Federico
Rolando, Arrigo ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta
Parte della riedificata Milano, in vicinanza delle mura. Sito ombreggiato da gruppi d'alberi in vicinanza delle fossate colme d'acqua, che circondano i muri:... Sala magnifica nel municipio di Como: veroni chiusi nel fondo. Volte sotterranee nel tempio di sant'Ambrogio sparse di recenti sepolcri: gradinata in fondo per la quale vi... Appartamenti nel castello di Rolando Una stanza sull'alto della torre: ferrea porta da un lato, in fondo verone che... Piazza di Milano ove sorge un vestibolo di tempio.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro, Scena e Cavatina] [N. 3 - Scena e Duetto] [N. 4 - Coro, Scena e Duetto] [N. 5 - Coro, Recitativo e Giuramento] [N. 6 - Scena e Duetto] [N. 7 - Scena e Aria] [N. 8 - Scena, Terzetto e Finale III] [N. 9 - Preghiera] [N. 10 - Finale ultimo]
Atto primo Atto terzo Atto quarto

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