Quadro quarto

 
«...In quell'epoca già da tempo gli amici erano vedovi.
«Musetta era diventata un personaggio quasi ufficiale; -da tre o quattro mesi Marcello non l'aveva incontrata.
«Così pure Mimì; -Rodolfo non ne aveva più sentito parlare che da sé medesimo quando era solo.
«Un dì che Marcello di nascosto baciava un nastro dimenticato da Musetta, vide Rodolfo che nascondeva una cuffietta -la cuffietta rosa- dimenticata da Mimì:
«Va bene! mormorò Marcello, egli è vile come me!
«Vita gaia e terribile!...»
 

In soffitta

La stessa scena del quadro 1.
Marcello sta ancora dinanzi al suo cavalletto, come Rodolfo sta seduto al suo tavolo: vorrebbero persuadersi l'un l'altro che lavorano indefessamente, mentre invece non fanno che chiacchierare.

 Q 

Marcello, Rodolfo

 
(continuando il discorso)

MARCELLO

In un coupé?    

S

Brano musicale ()

RODOLFO

Con pariglia e livree.

Mi salutò ridendo. To', Musetta!

Le dissi: ~ e il cuor? ~ «Non batte o non lo sento

grazie al velluto che il copre.»

MARCELLO

(sforzandosi di ridere)

Ci ho gusto

davver!

RODOLFO

(Loiola, va! Ti rodi e ridi.)

(ripiglia il lavoro)

MARCELLO

(dipinge a gran colpi di pennello)

Non batte? Bene! Io pur vidi...

RODOLFO

Musetta?

MARCELLO

Mimì.

RODOLFO

(trasalendo, smette di scrivere)

L'hai vista?

(si ricompone)

Oh, guarda!

MARCELLO

(smette il lavoro)

Era in carrozza

vestita come una regina.

RODOLFO
(allegramente)

Evviva!

Ne son contento.

MARCELLO

(Bugiardo, si strugge d'amor.)

RODOLFO

Lavoriam.

MARCELLO

Lavoriam.

(riprendono il lavoro)

RODOLFO

(getta la penna)

Che penna infame!

(sempre seduto e molto pensieroso)

MARCELLO

(getta il pennello)

Che infame pennello!

(guarda fissamente il suo quadro, poi di nascosto da Rodolfo estrae dalla tasca un nastro di seta e lo bacia)

 

RODOLFO

(O Mimì tu più non torni.    

O giorni belli,

piccole mani, odorosi capelli,

collo di neve!

Ah! Mimì, mia breve gioventù!

(dal cassetto del tavolo leva la cuffietta di Mimì)

E tu, cuffietta lieve,

che sotto il guancial partendo ascose,

tutta sai la nostra felicità,

vien sul mio cuor!

Sul mio cuor morto, poich'è morto amor.)

Insieme

MARCELLO

(Io non so come sia

che il mio pennel lavori

ed impasti colori

contro la voglia mia.

Se pingere mi piace

o cieli o terre o inverni o primavere,

egli mi traccia due pupille nere

e una bocca procace,

e n'esce di Musetta

e il viso ancor...

E n'esce di Musetta

il viso tutto vezzi e tutto frode.

Musetta intanto gode

e il mio cuor vil la chiama

e aspetta il vil mio cuor...)

S

Brano musicale ()

 

RODOLFO

(pone sul cuore la cuffietta, poi volendo nascondere a Marcello la propria commozione, si rivolge a lui e disinvolto gli chiede)

Che ora sia?  

E Schaunard non torna?

Brano musicale ()

MARCELLO

(rimasto meditabondo, si scuote alle parole di Rodolfo e allegramente gli risponde)

L'ora del pranzo di ieri.

(entrano Schaunard e Colline, il primo porta quattro pagnotte e l'altro un cartoccio)

<- Schaunard, Colline

SCHAUNARD

Eccoci.  

RODOLFO

Ebben?

MARCELLO

Ebben?

(Schaunard depone le pagnotte sul tavolo)

MARCELLO
(con sprezzo)

Del pan?

COLLINE

(apre il cartoccio e ne estrae un'aringa che pure colloca sul tavolo)

È un piatto degno di Demostene:

un'aringa...

SCHAUNARD

...salata.

COLLINE

Il pranzo è in tavola.

(siedono a tavola, fingendo d'essere ad un lauto pranzo)

MARCELLO

Questa è cuccagna  

da Berlingaccio.

SCHAUNARD

(pone il cappello di Colline sul tavolo e vi colloca dentro una bottiglia d'acqua)

Or lo sciampagna

mettiamo in ghiaccio.

RODOLFO

(a Marcello, offrendogli del pane)

Scelga, o barone;

trota o salmone?

MARCELLO

(ringrazia, accetta, poi si rivolge a Schaunard e gli presenta un altro boccone di pane)

Duca, una lingua

di pappagallo?

SCHAUNARD

(gentilmente rifiuta, si versa un bicchiere d'acqua poi lo passa a Marcello)

Grazie, m'impingua.

Stasera ho un ballo.

(l'unico bicchiere passa da uno all'altro. Colline, che ha divorato in gran fretta la sua pagnotta, si alza)

RODOLFO
(a Colline)

Già sazio?

COLLINE
(con importanza e gravità)

Ho fretta.

Il re m'aspetta

MARCELLO
(premurosamente)

C'è qualche trama?

RODOLFO

Qualche mister?

SCHAUNARD

(si alza, si avvicina a Colline, e gli dice con curiosità comica)

Qualche mister?

MARCELLO

Qualche mister?

COLLINE

(passeggia pavoneggiandosi con aria di grande importanza)

Il re mi chiama

al minister.

RODOLFO, SCHAUNARD E MARCELLO

(circondan Colline e gli fanno grandi inchini)

Bene!

COLLINE

(con aria di protezione)

Però...

vedrò... Guizot!

SCHAUNARD
(a Marcello)

Porgimi il nappo.

MARCELLO

(gli dà l'unico bicchiere)

Sì, bevi, io pappo!

SCHAUNARD

(solenne, sale su di una sedia e leva in alto il bicchiere)

Mi sia permesso al nobile consesso...

RODOLFO E COLLINE

(interrompendolo)

Basta!

MARCELLO

Fiacco!

COLLINE

Che decotto!

MARCELLO

Leva il tacco!

COLLINE

(prendendo il bicchiere a Schaunard)

Dammi il gotto!

SCHAUNARD
(ispirato)

(fa cenno agli amici di lasciarlo continuare)

M'ispira irresistibile

l'estro della romanza!...

GLI ALTRI
(urlando)

No!

SCHAUNARD
(arrendevole)

Azione coreografica

allora?...

GLI ALTRI

(applaudendo, circondano Schaunard e lo fanno scendere dalla sedia)

Sì!...

SCHAUNARD

La danza

con musica vocale!

COLLINE

Si sgombrino le sale...

(portano da un lato la tavola e le sedie e si dispongono a ballare)

COLLINE

Gavotta.

MARCELLO

(proponendo varie danze)

Minuetto.

RODOLFO

Pavanella.

SCHAUNARD

(marcando la danza spagnola)

Fandango.

COLLINE

Propongo la quadriglia.

(gli altri approvano)

RODOLFO
(allegramente)

Mano alle dame.

COLLINE

Io détto!

(finge di essere in grandi faccende per disporre la quadriglia)

SCHAUNARD

(improvvisando, batte il tempo con grande, comica importanza)

Lallera, lallera, lallera, là.

RODOLFO

(si avvicina a Marcello, gli fa un grande inchino offrendogli la mano)

Vezzosa damigella...

MARCELLO

(con modestia, imitando la voce femminile)

Rispetti la modestia.

(con voce naturale)

La prego.

SCHAUNARD

Lallera, lallera, lallera, là.

COLLINE

(dettando le figurazioni)

Balancez.

(Rodolfo e Marcello ballano la quadriglia)

MARCELLO

Lallera, lallera, lallera,

SCHAUNARD
(provocante)

Prima c'è il rondò.

COLLINE
(provocante)

No, bestia!!

SCHAUNARD
(con disprezzo esagerato)

Che modi da lacchè!

(Rodolfo e Marcello continuano a ballare)

COLLINE
(offeso)

Se non erro,

lei m'oltraggia.

Snudi il ferro.

(corre al camino e afferra le molle)

SCHAUNARD

(prende la paletta del camino)

Pronti.

(mettendosi in posizione per battersi)

Assaggia.

Il tuo sangue io voglio ber.

COLLINE

(fa altrettanto)

Uno di noi qui si sbudella.

(Rodolfo e Marcello cessano dal ballare e si smascellano dalle risa)

SCHAUNARD

Apprestate una barella.

COLLINE

Apprestate un cimiter.

(Schaunard e Colline si battono)

RODOLFO E MARCELLO
(allegramente)

Mentre incalza

la tenzone,

gira e balza

Rigodone.

(ballano intorno ai duellanti, che fingono di essere sempre più inferociti)
 
Si spalanca l'uscio ed entra Musetta in grande agitazione.

<- Musetta

MARCELLO

(scorgendola)

Musetta!  

MUSETTA
(ansimante)

C'è Mimì...

(con viva ansietà attorniano Musetta)

 

C'è Mimì che mi segue e che sta male.

Brano musicale ()

RODOLFO

Ov'è?

MUSETTA

Nel far le scale

più non si resse.

(si vede, per l'uscio aperto, Mimì seduta sul più alto gradino della scala)

<- Mimì

RODOLFO

Ah!

(si precipita verso Mimì; Marcello accorre anche lui)

SCHAUNARD
(a Colline)

Noi accostiam

quel lettuccio.

(ambedue portano innanzi il letto)

RODOLFO

(coll'aiuto di Marcello porta Mimì fino al letto)

Là.

(agli amici, piano)

Da bere.

(Musetta accorre col bicchiere dell'acqua e ne dà un sorso a Mimì)

MIMÌ

(con grande passione)

Rodolfo!

RODOLFO

(adagia Mimì sul letto)

Zitta, riposa.

MIMÌ

(abbraccia Rodolfo)

O mio Rodolfo!

Mi vuoi qui con te?

RODOLFO

Ah! mia Mimì,

sempre, sempre!

(persuade Mimì a sdraiarsi sul letto e stende su di lei la coperta, poi con grandi cure le accomoda il guanciale sotto la testa)

MUSETTA

(trae in disparte gli altri, e dice loro sottovoce)

Intesi dire che Mimì, fuggita

dal viscontino, era in fin di vita.

Dove stia? Cerca, cerca... la veggo

passar per via

trascinandosi a stento.

Mi dice: «Più non reggo...

Muoio! lo sento...

(agitandosi, senz'accorgersene alza la voce)

Voglio morir con lui! Forse m'aspetta...

M'accompagni, Musetta?...»

MARCELLO

(fa cenno di parlar piano e Musetta si porta a maggior distanza da Mimì)

Sst.

MIMÌ

Mi sento assai meglio...

lascia ch'io guardi intorno.

(con dolce sorriso)

Ah, come si sta bene qui!

Si rinasce, ancor sento la vita qui...

(alzandosi un poco e riabbracciando Rodolfo)

No! tu non mi lasci più!

RODOLFO

Benedetta bocca,

tu ancor mi parli!

MUSETTA
(da parte agli altri tre)

Che ci avete in casa?

MARCELLO

Nulla!

MUSETTA

Non caffè? Non vino?

MARCELLO

(con grande sconforto)

Nulla! Ah! miseria!

SCHAUNARD

(osservata cautamente Mimì, tristemente a Colline, traendolo in disparte)

Fra mezz'ora è morta!

MIMÌ

Ho tanto freddo!...

Se avessi un manicotto! Queste mie mani

riscaldare non si potranno mai?

(tossisce)

RODOLFO

(prende nelle sue le mani di Mimì riscaldandogliele)

Qui nelle mie! Taci!

Il parlar ti stanca.

MIMÌ

Ho un po' di tosse!

Ci sono avvezza.

(vedendo gli amici di Rodolfo, li chiama per nome: essi accorrono premurosi presso di lei)

Buon giorno, Marcello,

Schaunard, Musetta... buon giorno.

(sorridendo)

Tutti qui, tutti qui

sorridenti a Mimì.

RODOLFO

Non parlar, non parlar.

MIMÌ

Parlo piano,

non temere, Marcello,

(facendogli cenno di appressarsi)

date retta: è assai buona Musetta.

MARCELLO

Lo so, lo so.

(porge la mano a Musetta)

(Schaunard e Musetta si allontanano tristemente: Schaunard siede al tavolo, col viso fra le mani; Colline rimane pensieroso)

MUSETTA

(conduce Marcello lontano da Mimì, si leva gli orecchini e glieli porge dicendogli sottovoce)

A te, vendi, riporta

qualche cordial, manda un dottore!...

Brano musicale ()

RODOLFO

Riposa.

MIMÌ

Tu non mi lasci?

RODOLFO

No! No!

(Mimì a poco a poco si assopisce, Rodolfo prende una scranna e siede presso al letto)
 
(Marcello fa per partire, Musetta lo arresta e lo conduce più lontano da Mimì)

MUSETTA

Ascolta!

Forse è l'ultima volta

che ha espresso un desiderio, poveretta!

Pe 'l manicotto io vo. Con te verrò.

MARCELLO
(commosso)

Sei buona, o mia Musetta.

(Musetta e Marcello partono frettolosi)

Musetta, Marcello ->

 

COLLINE
(mentre Musetta e Marcello parlavano, si è levato il pastrano; con commozione crescente)

Vecchia zimarra, senti,    

io resto al pian, tu ascendere

il sacro monte or devi.

Le mie grazie ricevi.

Mai non curvasti il logoro

dorso ai ricchi ed ai potenti.

Passar nelle tue tasche

come in antri tranquilli

filosofi e poeti.

Ora che i giorni lieti

fuggîr, ti dico: addio,

fedele amico mio.

Addio, addio.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

 

(fattone un involto, se lo pone sotto il braccio, ma vedendo Schaunard, si avvicina a lui, gli batte una spalla dicendogli tristemente)

Schaunard, ognuno per diversa via  

(Schaunard alza il capo.)

mettiamo insiem due atti di pietà;

io... questo!

(gli mostra la zimarra che tiene sotto il braccio)

E tu...

(accennandogli Rodolfo chino su Mimì addormentata)

lasciali soli là!...

SCHAUNARD
(commosso)

(si leva in piedi)

Filosofo, ragioni!

(guardando verso il letto)

È ver!... Vo via!

(si guarda intorno, e per giustificare la sua partenza prende la bottiglia dell'acqua e scende dietro Colline chiudendo con precauzione l'uscio)

Colline, Schaunard ->

 
(apre gli occhi, vede che sono tutti partiti e allunga la mano verso Rodolfo, che gliela bacia amorosamente)

MIMÌ

Sono andati? Fingevo di dormire    

perché volli con te sola restare.

Ho tante cose che ti voglio dire,

o una sola, ma grande come il mare,

come il mare profonda ed infinita...

(mette le braccia al collo di Rodolfo)

Sei il mio amore e tutta la mia vita!

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

RODOLFO

Ah, Mimì,

mia bella Mimì!

MIMÌ

(lascia cadere le braccia)

Son bella ancora?

RODOLFO

Bella come un'aurora.

MIMÌ

Hai sbagliato il raffronto.

Volevi dir: bella come un tramonto.

«Mi chiamano Mimì,

il perché non so...».

RODOLFO
(intenerito e carezzevole)

Tornò al nido la rondine e cinguetta.

(si leva di dove l'aveva riposta, sul cuore, la cuffietta di Mimì e gliela porge)

MIMÌ
(gaiamente)

La mia cuffietta...  

Ah!

(tende a Rodolfo la testa, questi le mette la cuffietta. Mimì fa sedere presso a lei Rodolfo e rimane co' la testa appoggiata sul petto di lui)

Te lo rammenti quando sono entrata

la prima volta, là?

RODOLFO

Se lo rammento!

MIMÌ

Il lume si era spento...

RODOLFO

Eri tanto turbata!

Poi smarristi la chiave...

MIMÌ

E a cercarla

tastoni ti sei messo!...

RODOLFO

...e cerca, cerca...

MIMÌ

Mio bel signorino,

posso ben dirlo adesso:

lei la trovò assai presto...

RODOLFO

Aiutavo il destino...

MIMÌ

(ricordando l'incontro suo con Rodolfo la sera della vigilia di Natale)

Era buio; e il mio rossor non si vedeva...

(sussurra le parole di Rodolfo)

«Che gelida manina...

se la lasci riscaldar!...»

Era buio

e la man tu mi prendevi...

(Mimì è presa da uno spasimo di soffocazione e lascia ricadere il capo, sfinita)

RODOLFO

(spaventato, la sorregge)

Oh dio! Mimì!

(in questo momento Schaunard ritorna: al grido di Rodolfo accorre presso Mimì)

<- Schaunard

SCHAUNARD

Che avvien?  

MIMÌ

(apre gli occhi e sorride per rassicurare Rodolfo e Schaunard)

Nulla. Sto bene.

RODOLFO

(la adagia sul cuscino)

Zitta, per carità.

MIMÌ

Sì, sì, perdona,

ora sarò buona.

(Musetta e Marcello entrano cautamente, Musetta porta un manicotto e Marcello una boccetta)

<- Musetta, Marcello

MUSETTA
(a Rodolfo)

Dorme?  

RODOLFO

(avvicinandosi a Marcello)

Riposa.

MARCELLO

Ho veduto il dottore!

Verrà; gli ho fatto fretta.

Ecco il cordial.

(prende una lampada a spirito, la pone sulla tavola e l'accende)

MIMÌ

Chi parla?

MUSETTA

(si avvicina a Mimì e le porge il manicotto)

Io, Musetta.

MIMÌ

(aiutata da Musetta si rizza sul letto, e con gioia quasi infantile prende il manicotto)

Oh, come è bello e morbido! Non più

le mani allividite. Il tepore

le abbellirà...

(a Rodolfo)

Sei tu

che me lo doni?

MUSETTA

(pronta)

Sì.

MIMÌ

(stende una mano a Rodolfo)

Tu, spensierato!

Grazie. Ma costerà.

(Rodolfo scoppia in pianto)

Piangi? Sto bene...

Pianger così, perché?

(mette le mani nel manicotto, si assopisce inclinando graziosamente la testa sul manicotto in atto di dormire)

Qui... amor... sempre con te!

Le mani... al caldo... e... dormire.

(silenzio)

RODOLFO

(rassicurato nel vedere che Mimì si è addormentata, cautamente si allontana da essa e fatto un cenno agli altri di non far rumore, si avvicina a Marcello)

Che ha detto

il medico?

MARCELLO

Verrà.

(Rodolfo, Marcello e Schaunard parlano assai sottovoce fra di loro; di tanto in tanto Rodolfo fa qualche passo verso il letto, sorvegliando Mimì, poi ritorna verso gli amici)

MUSETTA

(fa scaldare la medicina portata da Marcello sul fornello a spirito, e quasi inconsciamente mormora una preghiera)

Madonna benedetta,

fate la grazia a questa poveretta

che non debba morire.

(interrompendosi, a Marcello)

Qui ci vuole un riparo

perché la fiamma sventola.

(Marcello si avvicina e mette un libro ritto sulla tavola formando paravento alla lampada)

 

Così.

(ripiglia la preghiera)

E che possa guarire.

Madonna santa, io sono

indegna di perdono,

mentre invece Mimì

è un angelo del cielo.

(mentre Musetta prega, Rodolfo le si è avvicinato)

RODOLFO

Io spero ancora. Vi pare che sia

grave?

MUSETTA

Non credo.

SCHAUNARD
(con voce strozzata)

(camminando sulla punta dei piedi va ad osservare Mimì, fa un gesto di dolore e ritorna presso Marcello)

Marcello, è spirata...

(intanto Rodolfo si è avveduto che il sole della finestra della soffitta sta per battere sul volto di Mimì e cerca intorno come porvi riparo; Musetta se ne avvede e gli indica la sua mantiglia, sale su di una sedia e studia il modo di distenderla sulla finestra; Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta)

<- Colline

COLLINE

Musetta, a voi!  

(poi visto Rodolfo che solo non riesce a collocare la mantiglia corre ad aiutarlo chiedendogli di Mimì)

Come va?...

RODOLFO

Vedi?... È tranquilla.

(si volge verso Mimì, in quel mentre Musetta gli fa cenno che la medicina è pronta, scende dalla scranna, ma nell'accorrere presso Musetta si accorge dello strano contegno di Marcello e Schaunard; con voce strozzata dallo sgomento)

Che vuol dire

quell'andare e venire,

quel guardarmi così...

MARCELLO

(non regge più, corre a Rodolfo e abbracciandolo con voce angosciata grida)

Coraggio!

RODOLFO
piangendo

(si precipita al letto di Mimì, la solleva e scotendola grida co' la massima disperazione)

Mimì... Mimì!...

(si getta sul corpo esanime di Mimì)

 
(Musetta, spaventata corre al letto, getta un grido angoscioso, buttandosi ginocchioni e piangente ai piedi di Mimì dalla parte opposta di Rodolfo; Schaunard si abbandona accasciato su di una sedia a sinistra della scena; Colline va ai piedi del letto, rimanendo atterrito per la rapidità della catastrofe; Marcello singhiozza, volgendo le spalle al proscenio)
 

Fine (Quadro quarto)

Quadro primo Quadro secondo Quadro terzo Quadro quarto

La stessa scena del quadro 1.

Marcello, Rodolfo
 

In un coupé? / Con pariglia e livree

Rodolfo e Marcello
O Mimì tu più non torni

Che ora sia?

Marcello, Rodolfo
<- Schaunard, Colline

Eccoci / Ebben?

Marcello, Schaunard, Rodolfo e Colline
Questa è cuccagna
Marcello, Rodolfo, Schaunard, Colline
<- Musetta

Musetta! / C'è Mimì...

Marcello, Rodolfo, Schaunard, Colline, Musetta
<- Mimì

Rodolfo, Schaunard, Colline, Mimì
Musetta, Marcello ->

Schaunard, ognuno per diversa via

Rodolfo, Mimì
Colline, Schaunard ->

La mia cuffietta

Rodolfo, Mimì
<- Schaunard

Che avvien?

Rodolfo, Mimì, Schaunard
<- Musetta, Marcello

Dorme? / Riposa

(Mimì è spirata)

Rodolfo, Mimì, Schaunard, Musetta, Marcello
<- Colline

Musetta, a voi!

 
In soffitta
Soffitta con finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti coperti di neve. A sinistra, un camino. Una... Un crocicchio di vie che al largo prende forma di piazzale; botteghe; da un lato, il Caffè Momus. Al di là della barriera, il boulevard esterno e, nel fondo, la strada d'Orléans che si perde lontana fra... La stessa scena del quadro 1.
Quadro primo Quadro secondo Quadro terzo

• • •

Testo PDF Ridotto