Atto terzo

 

Scena prima

Giardino con grottesche in lontananza, donde si sbocca per via sotterranea.
Brenno, e poi Eusonia.

 Q 

Brenno

 

BRENNO

Qui tra l'erbe in grembo ai fiori  

dove spira aura odorosa

breve posa

dal travaglio omai ristori

di Bellona il cor d'un re

e nel corso guerrier dia lena al piè.

(si pone per dormire, e poi subito sorge)

Par che le stanche luci

il zefiro soave

al sonno mi lusinghi,

ma no non dorma il ciglio

sin che il giorno tramonti

non l'aspergan d'oblio rivi letei

vegli l'intera luce a' miei trofei

veggo giunger Eusonia: ai dolci amori

or men rigida l'alma

agevoli il sentiero

e ricrei le fatiche al cor guerriero.

 

Scena seconda

Eusonia, Brenno.

<- Eusonia

 

EUSONIA

Dolce fiamma del mio seno  

senza te mia sola speme

l'alma mia viver non può.

Delle luci tue serene

e del fulgido sembiante

Clizia amante

sempre al sol m'aggirerò.

 

BRENNO

Eusonia io di repente  

sento che nel mio sen la tua bellezza

versa un mar di dolcezza.

 

Tua nera pupilla  

che dolce saetta

col guardo m'alletta

e mi vibra fiamme al cor;

e il tuo labbro

dotto fabbro

di quel nettare, che stilla

per nutrir le gioie amor.

 

EUSONIA

L'alma di gioia immensa  

m'empion sì cari accenti.

BRENNO

Dunque è ver: che tu m'ami!

EUSONIA

Sei tu solo il cor mio.

BRENNO

Chiedi da me che brami?

EUSONIA

Teco in nodo immortal viver desio.

BRENNO

(Assai ricerca.)

 

Scena terza

Endimiro, Camilla, e detti.

<- Endimiro, Camilla

 

CAMILLA

Oh come è qui opportuno.  

ENDIMIRO

Ci arride il fato, io spero.

BRENNO

Per ora il mio pensiero

da' lacci d'Imeneo sembra lontano.

ENDIMIRO

È seco Eusonia!

EUSONIA

Io dunque spero invano?

Sprezzai d'Efeso il trono.

ENDIMIRO

Empia, che ascolto,

EUSONIA

Schernii d'un re la fede.

ENDIMIRO

Oh iniqua.

EUSONIA

E qui t'apersi

alla città l'ingresso.

ENDIMIRO

Ah traditrice!

CAMILLA

Perano entrambi.

ENDIMIRO

Oh dio!

EUSONIA

Tradir un regno!

CAMILLA

Io già li uccido.

ENDIMIRO

Ferma!

CAMILLA

Che pensi?

EUSONIA

È sol a pro di te mio nume.

ENDIMIRO

Brenno solo si sveni, Eusonia resti

a più lenti supplizi.

CAMILLA

Ubbidiente.

EUSONIA

Per opra mia racchiuso.

CAMILLA

Or vibro il colpo.

EUSONIA

Colà va' monarca (o cieli)

guardati o sire, indegni.

BRENNO

Iniqui a me.

CAMILLA
(verso Eusonia)

Togliti o ch'io t'uccido.

EUSONIA

Soccorso aita.

ENDIMIRO

Io ferirò.

BRENNO

Cadrai.

EUSONIA

Olà tosto accorrete.

 

Scena quarta

Romerico, e detti.

<- Romerico

 

ROMERICO

Contro il mio re? Cedete  

o al suolo estinti.

ENDIMIRO

Ahi sorte!

CAMILLA

O miei spirti consiglio

ROMERICO
(verso Brenno)

Sire lascia a me sol.

EUSONIA

Fuggi il periglio.

BRENNO

S'arrestino gl'audaci.

CAMILLA
(ad Endimiro)

Salvati, o mio signor.

ENDIMIRO

Fuggir è forza.

ROMERICO

Renditi o folle omai.

CAMILLA

Contro Camilla

facil non è l'impresa.

ROMERICO

(Camilla!) Olà cessate:

fuggi libero il campo

or che s'apre allo scampo.

BRENNO

(Che osservo! O disleale.)

CAMILLA

(Attonita mi salvo.)

Endimiro, Camilla ->

 

Scena quinta

Brenno, Romerico, ed Eusonia.

 

BRENNO

E così dunque  

a pro de' miei nemici

tu Romerico?

ROMERICO

Offender non osai

colei ch'è a te sì cara

riconobbi Camilla.

EUSONIA

(Ahi qual vicenda.)

La tua cruda nemica.

BRENNO

Oh dèi, che narri!

E come entro la reggia?

EUSONIA

S'apron qui dalla torre in ogni parte

sotterranei sentieri.

BRENNO

Reciderò agl'alteri

questa residua speme

espugnerò la rocca. Or vanne intanto

ordinerai mio fido

che da più folto stuolo

sia guardata la reggia.

ROMERICO

A cenni or volo.

Romerico ->

 

Scena sesta

Brenno, ed Eusonia.

 

BRENNO

E tu Eusonia che soffri  

che turpa nel mio petto

di Cupido lo strale

e arroti Marte il ferro:

con palma intera in questo giorno io voglio

de' temerari Antei fiaccar l'orgoglio,

degl'Enceladi l'ardir.

 

Fulminato alle percosse  

di miei posse

caderà;

sembrerà

sciocco furore

debil sforzo di face allor, che more

empio orgoglio s'abbasserà.

Brenno ->

 

Scena settima

Eusonia sola.

 

 

Agitata e tranquilla  

di brune stelle ai rai prova quest'alma

de' pensieri nel mar, tempesta, e calma.

 

Per due nere luci serene,  

nutro gioie, e sento pene

tra speranza e fra timor.

M'apporta ristoro

m'arreca martoro

speme all'alma, e tema al cor.

Eusonia ->

 
 

Scena ottava

Camere nella torre.
Endimiro, poi Camilla.

 Q 

Endimiro

 

ENDIMIRO

A che dunque alzarmi al soglio  

empia barbara fortuna,

onde poi colpo fatale

con rovina più mortale

mi recasse aspro cordoglio

ed unisse vil tomba, a illustre cuna?

 

 

Dunque vicino io son, barbare stelle  

a perder vita, e regno

per opra sol d'un tradimento indegno?

Perfida Eusonia è questo

premio d'amor, di fede?

Tradir un re, che diede

sé stesso in don, ah in grave mostro, e scelta

già t'avea sua compagna, al letto, al soglio

né ad uccidermi, o dio, basta il cordoglio.

 

Scena nona

Camilla, ed Endimiro.

<- Camilla

 

CAMILLA

Mio re che pensi? Al tradimento forse?  

Dell'empia Eusonia? Ah svelli

dal seno ogni radice, e in cambio i danni

della perfidia sua

compensi la mia fede.

ENDIMIRO

Purtroppo il cor mi fiede

il pensier, che ostinato ora in me regna

ma sol più ognor per aborrir l'indegna.

CAMILLA

Hai sempre un petto augusto.

ENDIMIRO

A te Camilla è giusto

ch'io sacri l'alma e il core;

al tuo leale amore

confesso obblighi eterni,

e sol pur viver puote un cor già morto

tu sarai la mia vita, e il mio conforto.

 

CAMILLA

Da quest'alma, che t'adora  

no mio nume, non partir;

più fedel di me giammai

altra più non troverai

dove il dì scorta l'aurora

dove suole il sol morir.

 

ENDIMIRO

Sveglia fiamme il tuo ardor, entro al mio

che affetto in guiderdon merta l'affetto.

 

T'amerò sì cara sì  

sì che 'l merta la tua fé;

già col dardo al sen m'aprì

dolce piaga amor per te.

 

CAMILLA

Agl'amorosi accenti  

tutti fuggon da me gl'aspri tormenti.

ENDIMIRO

Tu mi piovi nel sen nuovi contenti:

ma che sarà del regno?

Resisterem d'iniquo fatto ad onta.

CAMILLA

Ad estremo cimento, io già son pronta,

dove fu l'ampia strada

stende un fianco la torre

a percuoter il muro

or s'appressa il nemico:

sdegnando qui rinchiusa

espormi a ignobil morte

uscir io voglio, e nell'aperto campo

tentar l'ultima sorte.

ENDIMIRO

Oh generosa

opra qual più t'aggrada

pende il nostro destin dalla tua spada.

CAMILLA

In due parti divise

siano le squadre, io sostener con l'una

potrò gl'impeti primi, indi opportuna

mova l'altra il tuo senno

nel maggior uopo agl'inimici infesta,

o vincer, o morir altro non resta.

 

Crude furie del nume guerriero,  

in petto destatemi

vampe, e furor;

stimolatemi il braccio fiero

agitatemi il genio severo

su spronatemi l'ire al cor.

Camilla ->

 

Scena decima

Endimiro solo.

 

 

Dubbia l'alma vacilla, eppur io sento  

presagi al cor, di fortunato evento.

 

Sorte perversa  

fa' quanto sai

non cederò;

di stella avversa

ai crudi rai

resisterò.

 
 

Scena undicesima

Ampia strada con veduta d'un fianco della torre.
Romerico solo.

 Q 

Romerico

 

Par che morte or qui s'accampi  

eppur lieto il dì sarà;

d'astro amico, ai fausti lampi

la pace in questo giorno esulterà.

 

 

A me di due regnanti

l'alme discordi, han destinato i numi

con prodigio fatal in mezzo all'ire

accordar in un punto, ecco già volo

cangiata in caduceo, l'asta pugnace

novo Mercurio, a stabilir la pace.

 

De' regnanti al fiero sdegno  

non più Marte fremerà

anzi al suon d'amica pace

di Bellona contumace

la discordia accorderà.

Romerico ->

 

Scena dodicesima

Brenno poi Camilla conducendo fra catene Elvira, poi Endimiro, e Romerico.

<- Brenno

 

BRENNO

Miei campioni feroci è giunta l'ora  

dopo breve travaglio

destinata al riposo,

un infermo recinto

serra deboli avanzi

di fuggitive turbe; al valor vostro

poco sudor costi il trofeo; ma dove

Romerico s'aggira?

Parmi fuor della torre

veder schiere nemiche

uscir a fronte, forse

disperata salute

ad incontrar le affretta

l'inevitabil danno.

 

Scena tredicesima

Camilla strascinando Elvira.

<- Camilla, Elvira

 

CAMILLA

Barbaro re tiranno  

così de' riti antichi

offeso il regal messo

frangi le sacre leggi?

Che pensi? Speri forse

una lieta vittoria

senza sangue, e vendetta?

BRENNO

(Mi oltraggia eppur m'alletta.)

CAMILLA

Movi le schiere pur, eccomi pronta

al più fiero conflitto.

BRENNO

(Irritarmi agli sdegni

non può quel dolce labbro

che mi disarma l'ire.)

CAMILLA

O vincer, o morire

pria d'immerger il serto

nelle vene de' tuoi.

Trafiggerò costei.

ELVIRA

(Stelle perverse.)

BRENNO

(O dèi.)

CAMILLA

Dinanzi agl'occhi tuoi

la tua germana stessa

olocausto primiero

sarà de' nostri sdegni,

su le stragi comincia, io già la sveno.

ELVIRA

Ah mio german il cor mi langue in seno.

BRENNO

(Fortuna e che far deggio!

In mar di dubbi ondeggio.)

(poi verso Camilla)

Io pur la tua germana

in poter mio riserbo

vendicherà se cade

d'Elvira Eusonia il fato.

ELVIRA

(O mio destin spietato.)

CAMILLA

Pera Eusonia l'indegna

Efeso, e l'orbe cada

mora Camilla ancora

ma non invendicata,

su movi il campo io qui t'attendo armata.

 

Scena quattordicesima

Endimiro, poi Romerico, e detti.

<- Endimiro

 

ENDIMIRO

Meco riedi o Camilla.  

CAMILLA

Deh lascia o mio signor.

ENDIMIRO

Sospendi l'ira.

CAMILLA

Ubbidisco al mio re.

 

<- Romerico

ROMERICO

Vientene Elvira.  

ELVIRA

Ahi che fia?

ROMERICO

Non temer.

ELVIRA

Mio cor respira.

Endimiro, Camilla, Romerico, Elvira ->

 

Scena quindicesima

Brenno solo.

 

 

Che veggio? Romerico  

il fellon co' nemici!

Quai tradimenti? Ogn'altro affetto io spoglio

solo vesto il furore,

sol fierezza o mio core,

ma purché tutte cadan

le macchine nemiche

precipitate a terra

pria ricercar io voglio

il consiglio di guerra,

dalle furie agitato, io contra gl'empi

or vado a meditar ruine, e scempi.

 

Crude Eumenidi su su vibratemi  

il furor dell'empia Dite,

agitatemi

con le faci di Flegetonte

ombre terribili d'Acheronte

fuor dall'Erebo a me venite.

 
 

Scena sedicesima

Salone maestoso.
Elvira, e Romerico.

 Q 

Elvira, Romerico

 

ELVIRA

Strani casi racconti:  

dunque prole gemella

del genitor di Brenno

son Leonzio, e Camilla

ed a me tu germano?

ROMERICO

Chiaro scritto è così da regia mano!

ELVIRA

Ma come speri o dio

farmi sposa a Leonzio, all'idol mio?

ROMERICO

Non dubitar, alle contigue stanze

segui i vestigi miei con lento passo,

ch'io ben saprò sagace in gentil modo

ordir la trama, ed intrecciar il nodo,

oggi a Leonzio sposa

di Sciro o mia germana,

il cielo a te destina

salir il trono, e divenir regina.

Romerico ->

 

Scena diciassettesima

Elvira sola.

 

 

Fortunati martiri, o me felice!  

Se regnar col mio bene oggi mi lice!

 

Se quel ciglio, che m'impiagò  

le mie piaghe risanerà,

chi di me più felice sarà;

del sembiante, che m'invaghì

sì che spero, spero sì

di goder l'adorata beltà.

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Elvira ->

 

Scena diciottesima

Dorillo solo.

<- Dorillo

 

 

Eusonia io più non trovo  

di qua, di là, non si sa mai dov'è,

ella vaneggia affé:

lascia un amante, un altro segue, e s'ange,

ora ride, ora piange,

ora spera, or dispera,

è nel pensiero errante

fatta omai senza freno, e delirante.

 

È pur pazzo da catena  

chi la vuol col dio volante,

lo farà scoppiar di pena,

che cervel non ha un infante.

Dorillo ->

 

Scena diciannovesima

Eusonia, poi Brenno, indi Dorillo, e tutti.

<- Eusonia

 

EUSONIA

Vive sempre in crude pene  

chi d'amor servo si fa,

se geloso ogn'or del suo bene

mai dall'acerbo duol tregua non ha.

 

<- Brenno

 

Ecco il mio sole.  

BRENNO

Eusonia.

EUSONIA

Adorato mio sire.

BRENNO

All'insidie nemiche

per concertar qua venni

l'estremo eccidio in tanto...

DORILLO

(che sopraggiunge)

Signor, calca la reggia

d'Efeso il re nemico.

BRENNO

Ah indegno Romerico.

EUSONIA

(O d'astri, rio tenore.)

 

<- Romerico

ROMERICO

Eccomi.  

BRENNO

Ah traditore!

ROMERICO

Prostrato alle tue piante

ricco di vera fede.

 
(giunge Endimiro, Camilla e tutti)

<- Endimiro, Camilla, Leonzio

 

BRENNO

Scellerati al mio piede.  

CAMILLA

L'ire contro al cognato

deh placa o mio germano.

BRENNO

Quai sogni?

EUSONIA

O caso strano?

ENDIMIRO

Di sangue a te congiunto

t'abbraccio o re sovrano.

LEONZIO

Ti stringo o mio germano.

BRENNO

Quai larve?

EUSONIA

Quai portenti?

DORILLO

(Curiosi accidenti!)

ROMERICO

Odi mio re. D'Annubio il tuo gran padre

dall'imeneo fecondo

con Leonzio Camilla

nacquer gemelli.

BRENNO

Che narri?

ROMERICO

Egli lasciò giungendo a morte

della gemina prole

gravida la consorte;

del prence Artemidoro

la vedova Candace

indi aspirando alle bramate nozze

il viril parto ascose

onde l'erede al regno

remora allor non fosse al suo disegno.

EUSONIA

Successi inopinati!

CAMILLA

O stravaganze!

ELVIRA

O fati?

BRENNO

E come con Elvira

m'è Camilla germana?

ROMERICO

È sol Camilla

unica a te sorella.

Dalla mia genitrice

perché da sé lontana

non vivesse la prole,

impetrò la regina

(allettandola al cambio

con la regal fortuna)

che di Camilla invece

fosse a voi data Elvira

a cui germano io sono.

LEONZIO

Ed a me sposa avrà di Sciro il trono.

ROMERICO

Or dal fato scoperte

ecco le regie cifre.

BRENNO

A me ben noti

son gl'inchiostri reali:

o vicende fatali!

Come dunque d'Eusonia

parve suora Camilla?

ROMERICO

Per voler di Candace

(come narran suoi fogli)

ambe insieme nutrite

fur creature germane.

DORILLO

Metamorfosi strane.

ROMERICO

(S'accrescono i prodigi.)

Figlia d'Artemidoro

pria ch'ei perdesse dell'Ibernia il regno

fu stabilita in fasce

Eusonia a te consorte,

ecco le regie firme.

BRENNO

O fatal sorte!

EUSONIA

O giorno fortunato!

BRENNO

Tradimento non fu, forza del fato!

LEONZIO

Meraviglie impensate!

CAMILLA

Vicende inaspettate!

BRENNO

Eusonia io già mi rendo

all'opra del destino, e di tua fede

porgi la destra, ecco ti scelgo al trono.

EUSONIA

Or sì beata io sono.

BRENNO

E tu d'Efeso la fede

in pace reggerai sposo a Camilla

mio cognato Endimiro!

E ad Elvira consorte

tu mio germano i popoli di Sciro.

 

ELVIRA

D'annodarti...  

LEONZIO

D'allacciarti...

ELVIRA

Sì mio caro, alfin io godo.

Insieme

LEONZIO

Sì mio cara, alfin io godo.

 

ELVIRA

Se ti stringo...

LEONZIO

Se t'abbraccio...

ELVIRA

Dolce è il laccio...

LEONZIO

E caro il nodo.

 

BRENNO

Così gl'odii guerrieri  

spenti alla fin, ecco i due scettri uniti.

DORILLO

O stupori inauditi

CAMILLA

O lieti avvenimenti!

EUSONIA

O felici successi!

ELVIRA

O fausti eventi!

BRENNO

Vivan le nostre gioie!

ENDIMIRO

All'orbe intorno

sull'aurea tromba dell'occhiuta diva

la memoria di Brenno eterna viva.

 

CAMILLA

Con la fonte del diletto  

sparga amore di giubilo il dì

sovra l'ali de' contenti

guidi il tempo ore ridenti

ch'ogni turbine alfin sparì.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Giardino con grottesche in lontananza, donde si sbocca per via sotterranea.

Brenno
 

Qui tra l'erbe in grembo ai fiori

Brenno
<- Eusonia

Eusonia io di repente

L'alma di gioia immensa

Brenno, Eusonia
<- Endimiro, Camilla

Oh come è qui opportuno

Brenno, Eusonia, Endimiro, Camilla
<- Romerico

Contro il mio re? Cedete

Brenno, Eusonia, Romerico
Endimiro, Camilla ->

E così dunque

Brenno, Eusonia
Romerico ->

E tu Eusonia che soffri

Eusonia
Brenno ->

Agitata e tranquilla

Eusonia ->

Camere nella torre.

Endimiro
 

Dunque vicino io son, barbare stelle

Endimiro
<- Camilla

Mio re che pensi? Al tradimento forse?

Agl'amorosi accenti

Endimiro
Camilla ->

Dubbia l'alma vacilla, eppur io sento

Ampia strada con veduta d'un fianco della torre.

Romerico
 
Romerico ->
<- Brenno

Miei campioni feroci è giunta l'ora

Brenno
<- Camilla, Elvira

Barbaro re tiranno

Brenno, Camilla, Elvira
<- Endimiro

Meco riedi o Camilla

Brenno, Camilla, Elvira, Endimiro
<- Romerico

Vientene Elvira

Brenno
Endimiro, Camilla, Romerico, Elvira ->

Che veggio? Romerico

Salone maestoso.

Elvira, Romerico
 

Strani casi racconti

Elvira
Romerico ->

Fortunati martiri, o me felice!

Elvira ->
<- Dorillo

Eusonia io più non trovo

Dorillo ->
<- Eusonia
Eusonia
<- Brenno

Ecco il mio sole

Eusonia, Brenno
<- Romerico

Eccomi / Ah traditore!

Eusonia, Brenno, Romerico
<- Endimiro, Camilla, Leonzio

Scellerati al mio piede

Così gl'odii guerrieri

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena diciannovesima
Quartieri, e stanze de' soldati vicino a le mura d'Efeso. Campagna sparsa di colline. Colonnati in forma d'anfiteatro con regio baldacchino entro la reggia d'Efeso. Padiglioni illuminati con l'esercito di Brenno attendato in lontano, in tempo di notte. Piazza d'Efeso con trono maestoso, ed apparecchi per l'incoronazione con ponte, che conduce ad altissima... Armeria nella torre. Galleria di statue, pitture, ed antichità. Giardino con grottesche in lontananza, donde si sbocca per via sotterranea. Camere nella torre. Ampia strada con veduta d'un fianco della torre. Salone maestoso.
Atto primo Atto secondo

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