Atto secondo

 

Scena prima

Giardino reale.
Nigrane, Fillide.

 Q 

Nigrane, Fillide

 

NIGRANE

Tu piangi? E sul tuo volto  

formi l'eclisse al sol?

FILLIDE

Non mi lasciar se vuoi ch'io sani il duol.

Insieme

NIGRANE

Non lacrimar se vuoi ch'io tempri il duol.

 

NIGRANE

Un foglio, benché muto  

scoprì come intendesti, i nostri amori.

Del re fatto geloso

mi divide da te nero comando:

devo lasciarti, e trasportarmi in bando.

FILLIDE

Deh non partir. In questo giorno spero

esser reina, e ad onta

di quante rie sventure

contro di te destin nemico aduna,

le vicende cangiar di tua fortuna.

NIGRANE

Oh dio!

FILLIDE

Perché sospiri?

NIGRANE

So, che Breno t'adora.

FILLIDE

È ver: ma rido

a le follie del cieco suo Cupido.

NIGRANE

M'ami dunque?

FILLIDE

Vedrai,

pria che mirar questo mio cor rubelle,

su la faccia del sol splender le stelle.

 

NIGRANE

Son felice, son beato,  

sin che amato

son da te.

Pur ch'io fida ti rimiri,

al mio foco, a' miei sospiri,

non ricerco altra mercé.

Nigrane ->

 

Scena seconda

Nerillo, Fillide; poi Breno.

<- Nerillo

 

NERILLO

Signora, entro il giardino  

è giunto Breno, e riverirti ei vuole.

FILLIDE

Vengane pur. Per mantenerlo amico,

darò sempre a costui dolci parole.

NERILLO

Eccolo.

 

<- Breno

BRENO

Mio bel sol.  

FILLIDE

Anima mia.

NERILLO

(Che solenne bugia!)

BRENO

Idolo mio vezzoso

devo lasciarti. A la novella aurora

convien, ch'io parta.

FILLIDE

O fato empio inumano.

BRENO

Bella t'adorerò benché lontano.

FILLIDE

Lungi da me tu spegnerai l'ardore.

BRENO

Ah sempre avrò l'imago tua nel core.

Ma quanto è più felice

di me Nigrane.

FILLIDE

E che vuoi dir?

BRENO

Oh dio!

So, ch'egli t'ama.

FILLIDE

Io non lo nego.

BRENO

Ah temo

ch'in amor ei prevaglia al merto mio.

FILLIDE

Breno t'inganni. Altri che tu giammai

mi desterà foco amoroso in petto.

NERILLO

(Sì, sì, credile pure o semplicetto.)

BRENO

Bella, ne la costanza

dell'alma tua, questo mio cor confida.

FILLIDE

Non sospettar mio ben. Fillide è fida.

 

BRENO

Io parto contento,  

né sento

più gelosia nel cor:

addio mia speme, addio mio dolce amor.

FILLIDE

Ti lascio mia vita

gradita,

gioia di questo sen:

addio mio nume, addio mio caro ben.

Breno, Fillide ->

 

Scena terza

Nerillo.

 

 

Povero Breno. O come incauto ei beve  

in coppa di lusinghe,

mille bugie gradite,

da Fillide condite

col miel dell'accortezza!

La gran maga de' cori è la bellezza.

 

Chi crede a cortigiane, è un gran cù, cù  

a le lusinghe avvezze,

con vezzi, e con carezze,

studian porre gli amanti in servitù.

Chi crede a cortigiane è un gran cù cù.

Chi pensa d'esser solo, è stolto a fé.

Ogn'una ne vuol cento,

per darle al cor contento

a queste un sol, bastante mai non fu.

Chi crede a cortigiane è un gran cù cù.

Nerillo ->

 
 

Scena quarta

Sala regia, dove dipinto si vede il naufragio di Damira nel Nilo.
Damira nel suo abito di pastorella.

 Q 

Damira

 

Stelle perfide, che girate  

sempre avverse al mio gioir,

o cangiatevi, o troncate

con la morte il mio martir.

 

 

Ma che vegg'io?  

 

Scena quinta

Nerillo, Damira.

<- Nerillo

 

NERILLO

Fidalba tuo custode  

a te Silo m'invia, sin ch'ei ritorna.

DAMIRA

Dove n'andò?

NERILLO

Partì

a ricercar Lerinda,

ch'in corte si perdé. Tu bella in tanto

osservar qui potrai

di questa reggia l'opre industri, e l'arte.

Mira colà in disparte

l'istoria figurata

di Damira, ch'un tempo

moglie fu di Creonte, e ch'infelice

dentro l'acque del Nilo

misera s'affogò.

DAMIRA

(O quanto s'ingannò

del fin de' casi miei lo scellerato!)

NERILLO

Di Filli innamorato,

oggi seco il re deve

celebrar liete nozze.

DAMIRA

(O ciel che ascolto?)

Sposo a Fillide il re?

NERILLO

Così ha risolto.

DAMIRA

Deh guidami a Creonte.

NERILLO

Eccomi pronto

a compiacerti o cara;

ma non ti render di tue grazie avara.

 

 

Se dirò, che tu mi piaci,  

bella mia, non ti sdegnar.

Hai ne gli occhi d'amor le faci,

quel tuo volto mi fa sospirar.

DAMIRA

Cerca pur altro sembiante,

ch'il tuo amor non fa per me.

Son nemica del cieco infante,

né il suo strale mai piaga mi fe'.

Nerillo, Damira ->

 

Scena sesta

Creonte, Silo, Lerinda.

<- Creonte, Silo, Lerinda

 

CREONTE

Grato m'è il vostro arrivo  

bifolchi amici, in questa reggia accolti

ristorerete dopo lunghi affanni

di vostra povertà l'ingiurie, e i danni.

LERINDA

Ti conservi signor Giove immortale.

CREONTE

Del giardino reale,

voi la cura n'avrete.

SILO

Umil m'inchino,

ai tuoi regi favori.

LERINDA

Pari non ho nel coltivar i fiori.

CREONTE

Molto ne godo.

LERINDA

E non mi vanto invano

ciò ch'io tocco, signor, mi cresce in mano.

CREONTE

Dov'è la figlia?

LERINDA

Ahimè!

Silo dimmi dov'è?

SILO

Ne la reggia rimase, e a custodirla

io Nerillo pregai,

per rintracciarti a l'or, ch'io ti perdei.

LERINDA

Ed a un cortigian consegni

vaga donzella? O folle ben tu sei.

CREONTE

Bramo vederla.

SILO

A ritrovarla andianne.

LERINDA

In sì bizzarro gioco,

se intatta la troviam, non sarà poco.

Lerinda, Silo ->

 

Scena settima

Fillide, Creonte.

<- Fillide

 

FILLIDE

Mio re.  

CREONTE

Mia cara.

FILLIDE

E quando del promesso imeneo

splender vedrò la face,

ch'al cor m'arrechi eterna gioia, e pace?

CREONTE

A tuoi desir le voglie mie son pronte,

ciò, che Fillide vuol, brama Creonte.

Pronta ho la destra.

FILLIDE

Io le tue grazie attendo.

 

Scena ottava

Damira, Creonte, Fillide, Nerillo.

<- Nerillo, Damira

 

DAMIRA

(Sfortunata, che intendo!)  

NERILLO

È qui Fidalba o sire.

CREONTE

Spettatrice sarà del mio contento.

DAMIRA

(Anzi furia sarò per tuo tormento.)

(s'avanza al regio aspetto)

D'umile pastorella

ricevi, o re gli ossequi: a' tuoi diletti

sempre benigno arrida,

il bendato Cupido. (Empio t'uccida.)

CREONTE

Che miro?

FILLIDE

Che ti turba?

CREONTE

Se ne i gorghi del Nilo

seppellita non fosse

la mia sposa real, ora direi,

che Damira è costei.

FILLIDE

D'una rustica vile

può turbarti l'aspetto? In seno a l'acque

ha Damira la tomba: deh non negarmi

quell'onor, che poc'anzi a me tu offrivi;

lascia in pace i defunti, attendi a i vivi.

DAMIRA

(Come ardita favella!)

CREONTE

Eccomi pronto a consolarti o bella.

DAMIRA

No 'l permetterò mai.

Stolta mi fingerò,

così indegno imeneo perturberò.

CREONTE

Prendi amato mio ben.

DAMIRA

Ferma, che fai?

In qual legge d'Egitto

dimmi, o re, trovi scritto,

che ad un uomo lascivo,

per poter satollar l'ingorde voglie,

sia concesso l'aver più d'una moglie?

CREONTE

Che vaneggia costei?

FILLIDE

Stolta mi sembra.

CREONTE

Non è prole di Silo?

NERILLO

Ella è sua figlia.

CREONTE

Miserella, è impazzita.

NERILLO

Stravaganza inaudita!

 

DAMIRA

Tra nozze sì liete,  

si suoni si canti,

allegri, e festanti

o sposi godete.

FILLIDE E CREONTE

Godiamo sì godiamo,

e le destre accoppiamo.

 

DAMIRA

Fermate,  

che fate?

In onta di Damira

a nove nozze aspiri o re crudele?

A la moglie infedele

cerchi novi imenei?

Fulminatelo o dèi.

CREONTE

Obbligo di marito

io più non serbo a chi è cangiata in polve:

ogni legame al fin morte dissolve.

DAMIRA

Viva ancora è colei, che credi estinta.

È qui presente.

CREONTE

Ov'è?

DAMIRA

Colà dipinta.

NERILLO

Co' i casi di Damira

raccontai a costei dentro la reggia,

la misera signor parla, e vaneggia.

DAMIRA

Andiam mio Giove, andiam. Su questa nube

con la tua Giuno ascendi

fra stellati zaffiri.

NERILLO

Stravaganti deliri!

CREONTE

Lasciami.

DAMIRA

Vieni.

FILLIDE

O stolta maledetta.

CREONTE

Fillide non temer: sarai mia sposa.

DAMIRA

O quanto rido!

CREONTE

Soffri in pace, e aspetta.

 

Damira ->

FILLIDE

L'aspettar è un cibo amaro,  

ch'il desio sol di speranza

di nutrir ha per usanza;

l'aver subito è più caro.

L'aspettar è un cibo amaro.

Sfondo schermo () ()

Fillide, Creonte ->

 

Scena nona

Silo, Lerinda, Nerillo.

<- Silo, Lerinda

 

SILO

Nerillo, qual avviso  

di Fidalba mi dai?

NERILLO

Pessimo.

LERINDA

Che fia mai?

NERILLO

Fuori di senno uscita

poc'anzi avanti il rege,

s'è scoperta impazzita.

LERINDA

Silo non te 'l diss'io?

SILO

Un pensier troppo fisso, ed incessante

nelle sventure sue

avrà dell'infelice

l'intelletto travolto in un istante.

 

LERINDA

Qualche fumo al cervello  

asceso le sarà.

Bisognava al suo bello

un marito trovar per carità.

 

NERILLO

Il pensiero sagace  

di Lerinda mi piace.

 

SILO E NERILLO

Donzella  

ch'è bella,

marito,

gradito,

si trovi sì, sì.

L'umano appetito,

non può in modo alcuno

con lungo digiuno

passar i suoi dì.

 

Silo, Lerinda, Nerillo ->

 

Scena decima

Logge reali.
Creonte, che pensieroso esce passeggiando per quelle logge.

 Q 

<- Creonte

 

 

Fortuna, e qual oggetto  

guidasti a gl'occhi miei? Da qual procella

di torbidi pensieri

assalito mi trovo?

Ovunque il passo io movo,

l'insana incontro, e a quel fatal aspetto

parmi Damira aver inanti a gl'occhi,

par che levar mi senta

Fillide dalla mente,

e che l'ombra innocente

dell'estinta consorte

al cor mi sgridi ogn'ora,

se Damira morì, Fillide mora.

Creonte ->

 

Scena undicesima

Fillide.

<- Fillide

 

FILLIDE

Se Damira morì, Fillide mora?  

Come a tempo la sorte

qua mi condusse! Ah perfido, t'intendo.

Sazio di me già reso,

d'altra beltade acceso

forse al par di Damira

macchinarmi la morte empio tu pensi?

Questi sono gl'incensi,

ch'arder dovean su l'ara di Cupido?

Ah traditor infido.

Tu pria di me cadrai

sacrificato al giusto mio furore,

amante mentitore.

 

Scena dodicesima

Breno, Fillide.

<- Breno

 

BRENO

Fillide sì sdegnosa? E che ti turba?  

FILLIDE

(L'affetto di costui forse nel sangue

del perfido regnante

spegner potrebbe i miei sdegnosi incendi

ira sta cheta, e a vendicarmi attendi.)

BRENO

Parla mio sol.

FILLIDE

M'ami tu Breno?

BRENO

Oh dio!

Ciò mi chiedi cor mio?

FILLIDE

Se per meglio accertarti

del mio amor, di mia fede,

fossi tua sposa, e che diresti tu?

BRENO

Per viver fortunato

in amor non saprei bramar di più.

FILLIDE

Se in tua sposa mi brami,

Creonte uccidi, e allor dirò, che m'ami.

BRENO

Come! Ch'io sveni il re?

FILLIDE

Sì d'uopo fia

quel tiranno svenar, che a te mi toglie,

s'hai tu desio di conseguirmi in moglie.

BRENO

Vedi, s'io t'amo o bella

per conseguir quel seno,

coraggioso m'accingo

a l'alta impresa, e già la spada io stringo.

Creonte ucciderò:

avrà così in amore

da la morte del re, vita il mio core.

 

Per ciglio sì vago,  

il tutto farò,

per te sarò pago,

se estinto cadrò.

(parte)

Breno ->

 

FILLIDE

Consolatemi spirti irati,  

vendicati

voi sarete,

e vedrete

un tiranno spirar gli ultimi fiati.

Fillide ->

 

Scena tredicesima

Damira.

<- Damira

 

Veggo un raggio di speranza,  

che nel mar di mia sventura

può servir di cinosura

alla salda mia costanza.

Veggo un raggio di speranza.

 

 

Dell'iniqua per cui  

agitato da l'ira il mio cor langue,

l'orme rintraccio, e spero

far, che cada al mio piè vittima esangue.

Ma Silo con Lerinda

giunger qua miro, è d'uopo

per colorir l'inganno

di mie finte pazzie,

ch'ancor con questi io finga

frenetiche follie.

 

Scena quattordicesima

Silo, Lerinda, Damira.

<- Silo, Lerinda

 

SILO

Ecco qui l'infelice.  

LERINDA

Fidalba. O miserella,

come immobile sta!

SILO

Non intende, né sa

ciò, ch'a lei si favella.

Figlia.

DAMIRA

Mio bene.

SILO

A chi?

DAMIRA

Mio Teseo, tu sul Nilo?

SILO

Che Teseo? Eh ch'io son Silo.

 

LERINDA

Scusa la sua pazzia.  

DAMIRA

Che pena è la mia?

Gli spirti ho sconvolti

in mezzo a due stolti.

LERINDA E SILO

A fé così va.

DAMIRA

Tacete,

o ridete

com'io, ah, ah, ah.

 

LERINDA

Silo partiam di qui.  

SILO

Perché?

LERINDA

Non vedi?

Quanti stolti seguaci

dell'orme di costei

vengono verso noi? Da questo stuolo

rapida parto.

DAMIRA

A gl'occhi lor m'involo.

 
Qui Silo vien circondato da molti Pazzi di corte.

Lerinda, Damira ->

<- molti pazzi di corte

SILO

Qual uccello voi m'avete  

ne la rete

preso in mezzo pe' schernir;

ma a fuggir

dalla vostra gran pazzia

col legno m'aprirò presto la via.

 
Segue il ballo de' Pazzi.

Silo ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Giardino reale.

Nigrane, Fillide
 

Un foglio, benché muto

Fillide
Nigrane ->
Fillide
<- Nerillo

Signora, entro il giardino

Fillide, Nerillo
<- Breno

Mio bel sol / Anima mia

Breno, Fillide
Io parto contento
Nerillo
Breno, Fillide ->

Povero Breno. O come incauto ei beve

Nerillo ->

Sala regia, dove dipinto si vede il naufragio di Damira nel Nilo.

Damira
 

(Damira nel suo abito di pastorella)

Ma che vegg'io?

Damira
<- Nerillo

Fidalba tuo custode

Nerillo, Damira ->
<- Creonte, Silo, Lerinda

Grato m'è il vostro arrivo

Creonte
Lerinda, Silo ->
Creonte
<- Fillide

Mio re / Mia cara

Creonte, Fillide
<- Nerillo, Damira

Sfortunata, che intendo!

Damira, Fillide e Creonte
Tra nozze sì liete

Fermate, che fate?

Creonte, Fillide, Nerillo
Damira ->
Nerillo
Fillide, Creonte ->
Nerillo
<- Silo, Lerinda

Nerillo, qual avviso

Il pensiero sagace

Silo e Nerillo
Donzella ch'è bella
Silo, Lerinda, Nerillo ->

Logge reali.

<- Creonte

Fortuna, e qual oggetto

Creonte ->
<- Fillide

Se Damira morì, Fillide mora?

Fillide
<- Breno

Fillide sì sdegnosa? E che ti turba?

Fillide
Breno ->
Fillide ->
<- Damira

Dell'iniqua per cui

Damira
<- Silo, Lerinda

Ecco qui l'infelice

Lerinda, Damira e Silo
Scusa la sua pazzia

Silo partiam di qui / Perché?

Silo
Lerinda, Damira ->
Silo
<- molti pazzi di corte
molti pazzi di corte
Silo ->

(ballo de' pazzi)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima
Bosco con capanna. Stanza di Fillide in corte con letto. Cortile reale. Giardino reale. Sala regia, dove dipinto si vede il naufragio di Damira nel Nilo. Logge reali. Loco delizioso ne la reggia, che corrisponde sul Nilo. Prigione orrida. Appartamenti di Fillide in corte.
Atto primo Atto terzo

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