Atto primo

 

Scena prima

Città di Colonia.
Germanico trionfante che conduce Claudia sopra carro eminente tirato da quattro alicorni corteggiato da numeroso stuolo di Cavalieri, e Soldati, che spiegando varie bandiere accompagnano il trionfo, Segeste, e Lucio.

 Q 

<- Germanico, Claudia, cavalieri, soldati, Segeste, Lucio

 

GERMANICO

Già di sangue rubello  

corre tumido il Reno, e già nell'onda

ebbe Arminio il sepolcro. Ora, o Segeste,

mercé la fé, ch'illesa

del gran Giove latin serbasti al trono,

e patria, e figlia, e libertà ti dono.

 

SEGESTE

Nel tuo petto formidabile  

delle stragi il dio si mosse.

LUCIO

La tua destra insuperabile

tratta i folgori di Giove.

 
Germanico e Claudia discendono dal carro.
 

SEGESTE

Ma che veggio! Che miro!  

Claudia, come sì mesta

oggi ti rende al genitor la sorte?

CLAUDIA

In odio anche a me stessa amo la morte.

(si ritira piangendo)

LUCIO

Non può morir quel viso,

ché la morte non entra in paradiso.

GERMANICO

Dell'estinto marito

piange il cenere indegno.

SEGESTE

Per Arminio tu piangi, un cor fellone

non merta onor di pianto.

LUCIO

(Son novo Alfeo d'un'Aretusa accanto.)

GERMANICO

Già ne' campi di Marte

a incendiar le seminate stragi

partì Floro il mio duce, a te Segeste

lascio del freddo belga

libero il freno.

SEGESTE

O gran folgor di guerra

vieni al belgico soglio.

GERMANICO

Oggi accresco le palme al Campidoglio.

 

(verso Claudia)

Tergi il ciglio rugiadoso,  

rasserena in petto il cor.

SEGESTE

Per legarti a novo sposo

novi lacci intesse amor.

GERMANICO E SEGESTE

Tergi il ciglio rugiadoso,

rasserena in petto il cor.

Germanico, cavalieri, soldati, Segeste ->

 

Scena seconda

Claudia, Lucio, in disparte.

 

CLAUDIA

Claudia che senti? Ed anco vivi, e spiri?  

Ah dell'estinto sposo entro gli Elisi

odo lo spirto a sé m'invita, e chiama:

non paventa il morir cor, che ben ama.

(tenta con uno stilo d'uccidersi ma vien trattenuta da Lucio)

LUCIO

Claudia ferma la destra, e di Cupido

serba allo stral quel seno.

CLAUDIA

Chi troppo audace, e folle

alle braccia di Cloto

quest'anima invola?

LUCIO

Lucio, ch'a te mia luce, il padre, il cielo

destinaro in consorte.

CLAUDIA

Sposa a te? Non fia ver, pria della morte.

 

Non scherzar amor con me.  

Non scagliarmi in petto il foco;

vibra fiamme in altro loco,

che 'l mio cor non fa per te.

Non scherzar amor con me.

Non lo voglio amor con te,

porta lungi il tuo veleno;

scocca dardi in altro seno,

che 'l tuo stral non fa per me.

Non scherzar amor con me.

Claudia ->

 

Scena terza

Lucio.

 

 

Nel cielo di quel volto  

mentre rotan per me stelle omicide,

co' l'armi dello sdegno amor m'ancide.

 

Ho risolto d'adorarvi  

luci belle, o di morir.

Vibrate,

scagliate

saette al mio core,

non temo rigore

di fiero martir.

Ho risolto d'adorarvi

luci belle, o di morir.

Ardete,

struggete

quest'alma nel petto

non provo dispetto

col farmi languir.

Ho risolto d'adorarvi

luci belle, o di morir.

Lucio ->

 
 

Scena quarta

Selva seminata di stragi sul fiume Reno.
Agrippina, Caligola.

 Q 

Agrippina, Caligola

 

AGRIPPINA

Piante voi, ch'in lido ameno  

d'ampio orror spargete il suol;

dite almen s'all'ombre in seno

mai vedeste il mio bel sol.

 

 

Tenera prole amata,  

Caligola mio cor, ben vede il mondo

ch'a Germanico figlio

in molle seno alma robusta annidi,

s'ogni timor ne' dubbi casi ancidi.

CALIGOLA

Volgimi pur fra 'l gelo

delle scoscese rupi, io già di morte

non pavento gli aspetti, e non m'arretra

imminente periglio.

AGRIPPINA

Ti bacio o dolce figlio.

CALIGOLA

E quando mai del mio gran padre invitto

fia che scorga l'imago?

AGRIPPINA

Avanzi di sua spada

son le stragi, che miri, e in questo sangue

nuota d'Arminio or la fortuna esangue.

 

Rallegrati o core,  

comincia a goder.

Un raggio sereno,

che spunta nel seno

m'addita 'l piacer.

Rallegrati o core,

comincia a goder.

 

Scena quinta

Lesbo, e li suddetti.

<- Lesbo

 

LESBO

Agrippina? Caligola?  

AGRIPPINA

Deh taci

bramo anco all'aure stesse

celar i miei respiri.

CALIGOLA

Al nostro piede

sotto il belgico cielo

qual cinosura arrechi?

LESBO

Qui ne' campi di morte orma de' vivi

nemmen si scorge.

AGRIPPINA

Ah crude stelle avverse:

vien scoperto da Lesbo gente sopra il Reno

CALIGOLA

Dèi, che farem?

LESBO

Rasserenate 'l ciglio:

uom che tra vili arnesi

sembra bifolco, ara su curvo abete

del Reno i crespi argenti.

CALIGOLA

Serenatevi omai lumi dolenti.

AGRIPPINA

Qui ritiriamci o figlio.

 

Scena sesta

Arminio solcando il Reno sopra un picciol palischermo con pochi Soldati.
Agrippina, Caligola, Lesbo in disparte.

<- Arminio, soldati di Arminio

 

ARMINIO

Tranquillatevi pensieri,  

riedi in calma, o cor dolente.

Non è sempre il ciel fremente:

son talor gl'astri men fieri.

Tranquillatevi pensieri,

riedi in calma, o cor dolente.

Sfondo schermo () ()

 
(ritorna Agrippina con li suddetti)

AGRIPPINA

O tu che infra le stragi  

porti malcauto, e sconosciuto 'l passo;

che cerchi? ove t'aggiri?

ARMINIO

(Arminio o ciel, che miri! All'aria al volto

questa è Agrippina.)

AGRIPPINA

Non paventar, ch'ai passegger la guerra

non già portan quest'armi.

ARMINIO

(E ben ravviso

seco l'amato figlio!) Io fra le schiere,

di Germanico invitto

volo a sacrar della mia vita i giorni.

AGRIPPINA

Compagno di tua sorte al latin duce

reco in tributo il brando.

ARMINIO

(M'arride la fortuna.) Ah, che mal puote

bellissima Agrippina

rigido acciar celar del sen gl'amori.

A te mi prostro umile, e mi concedi

che dell'inclita prole

(bacia la destra a Caligola)

baci la destra.

AGRIPPINA

(Ahi son scoperta.) E dove

il volto d'Agrippina a te fu noto?

ARMINIO

Il sol de' sette colli

chi non conosce? (Ardire

della moglie, ch'in guerra

Germanico rapimmi

farò vendetta.)

AGRIPPINA

Forse

tu sei del Lazio?

ARMINIO

Appunto.

AGRIPPINA

Ah se latina

la fé riserbi, usala meco, e niega

qual io mi sia ma tosto

alla belgica fede

perché vegga il mio ben scorta 'l mio piede.

ARMINIO

(Animo su, che tardi?)

Lascia cotesto ferro: olà miei fidi

costei rapite.

(s'avventa ad Agrippina levandole la spada)

AGRIPPINA

Quai tradimenti?  

CALIGOLA

O madre.

AGRIPPINA

O figlio.

LESBO

Io fuggo.

ARMINIO

Cedi Agrippina.

AGRIPPINA

Indegno, ove mi guidi?

ARMINIO

(strascinandola verso 'l Reno)

Esclami invano, oggi a me far s'aspetta

con l'onor tuo del proprio onor vendetta.

AGRIPPINA

Contro Agrippina?

 

Scena settima

Floro con Soldati, e li suddetti.

<- Floro, soldati di Floro

 

FLORO

Agrippina! Che sento! Offrite o indegni  

il piede alle catene.

ARMINIO

Non cederò.

FLORO

Vil traditor superbo

deponi 'l crudo acciaro.

AGRIPPINA

Ei, ch'al mio fianco

rapì 'l brando innocente

provi laccio inclemente.

 
Arminio resta imprigionato da' Soldati di Floro dandosi alla fuga quelli d'Arminio.

soldati di Arminio ->

 

CALIGOLA

O Floro, amico cielo a noi t'ha scorto.  

ARMINIO

(Fato crudel, trovo 'l naufragio in porto.)

FLORO

Temerario, chi sei tu ch'assalisti

folle audace gigante

quel cielo di beltà?

ARMINIO

Son qual io sono!

FLORO

Scopri 'l natal, e 'l nome, o d'alta torre

ti chiuderan gl'abissi.

ARMINIO

Tu sapesti abbastanza, io troppo dissi.

AGRIPPINA

I tauri di Perillo,

le rote d'Isione

ti puniranno o traditor fellone.

FLORO

Tosto o fidi guerrieri

in sepolcro d'orror l'empio si chiuda.

 

ARMINIO

Costanza o cor sì sì,  

la sorte fa così.

Schernisce e ride.

Cangiando ogn'or sembianza

ti pasce di speranza, e poi t'ancide.

Costanza o cor sì sì,

la sorte fa così.

(vien condotto prigione)

Arminio, soldati di Floro ->

 

Scena ottava

Floro, Agrippina, Caligola.

 

FLORO

O del Lazio famoso  

pellegrino splendor, o di Quirino

palma sorgente, e come

qui tra 'l sangue, e le morti?

AGRIPPINA

Di Germanico i fati

son le mie stelle.

CALIGOLA

E del suo lume i' sono

Elitropio seguace.

FLORO

O come faggi

oprano gl'astri. In sul tuo crin fiammeggia

oggi 'l roman diadema:

sappi, che già dal trono

Tiberio è vacillante, e al soglio augusto

portan l'armate schiere

il tuo consorte invitto; or tu seconda

il voler del destino

siede nella tua man l'orbe latino.

AGRIPPINA

Dagl'occhi dello sposo

pendon le mie vicende. Io bramo solo,

che fido a lui mi celi

sin che l'impone il gran tenor de' cieli.

FLORO

Eseguirò tue leggi: olà servite

del guerriero agl'imperi.

 

AGRIPPINA

Celatevi al mio ben frodi amorose,  

bramando di goder

e forza di tener

le fiamme ascose.

Celatevi al mio ben frodi amorose.

Copritevi al mio sol amanti inganni,

sperando di gioir

e d'uopo di soffrir

gl'occulti affanni.

Copritevi al mio sol amanti inganni.

Agrippina, Caligola, Lesbo ->

 

Scena nona

Floro solo.

 

 

Parte Agrippina; o se dell'alta Roma  

sol per opra di Floro

fia che s'innalzi il suo consorte al trono,

del campo tutto il primo duce io sono.

 

Sì sì, che per goder ci vuol inganno;  

basta aver due cori in petto,

l'un che finga e mostri affetto

che sia l'altro ogn'or tiranno.

Sì sì, che per goder ci vuol inganno.

Colui, che sa tradir, è quel, che gode:

basta aver di Proteo il viso,

l'un, che tenga in bocca il riso

ch'abbia l'altro in sen la frode.

Colui, che sa tradir, è quel, che gode.

Floro ->

 
 

Scena decima

Cortile con statue.
In prospettiva, arco trionfale eretto dai popoli in onor di Germanico sopra del quale siede Bellona.
Germanico, Segeste.

 Q 

Bellona, Germanico, Segeste

 

SEGESTE

Al tuo merto o duce invitto  

alza il belga archi, e colossi;

e 'l tuo piè, che preme 'l fato

calchi omai seggio dorato.

 
Germanico va sopra d'un seggio.
 

GERMANICO

Aura di gloria vana  

non già m'innalza; accoglierò del campo

tributaria la fede.

 
Bellona con trombe.
 

BELLONA

Al Marte di Roma  

tra bellici onori

di palme e d'allori

s'intrecci la chioma.

 

GERMANICO

Popoli, i vostri voti  

a Tiberio imperante oggi si denno.

 

Scena undicesima

Floro, e li suddetti.

<- Floro

 

FLORO

Signor, nume del Tebro  

più Tiberio non siede. Il campo tutto

te sul romano soglio

oggi acclama monarca in Campidoglio.

GERMANICO

Come? Che parli? Olà voci sì indegne

tronca, o fido Segeste.

SEGESTE

Volo a placar le turbolenze infeste.

(parte)

Segeste ->

 

GERMANICO

Dunque stella caduta  

per me fia 'l sol di Roma? Ah non fia vero,

d'apparati giganti

si distrugga la mole;

che se di lauri onusto

vinse il mio ferro, il vincitor è Augusto.

 
(parte Bellona)

Bellona ->

 

 

Vengan le schiere infide.  

FLORO

(Felice son s'a me fortuna arride.)

 
Soldati con armi alla mano contro Germanico.

<- soldati

 

FLORO

O tu rege t'acclama, o resta esangue.  

GERMANICO

Cieli, che far dovrò

sì, che porpora avrò, ma nel mio sangue.

 
Germanico si getta dal seggio per uccidersi ma vien impedito da Agrippina, e Caligola, alla vista del quale i Soldati s'arrestano.
 

Scena dodicesima

Agrippina, Caligola, e suddetti.

<- Agrippina, Caligola

 

AGRIPPINA

Germanico, che tenti?  

CALIGOLA

Ah ferma o padre!

GERMANICO

Padre? Stelle che veggio!

AGRIPPINA

(Ora celarmi a che più giova.)

GERMANICO

Sotto l'elmo lucente

questa è Agrippina.

Mia pupilla.

AGRIPPINA

Mio nume, il tuo periglio

dalle rive del Lazio al freddo belga

chiamò Agrippina.

GERMANICO

A te mia dèa terrena

io porgo i voti: eccomi o turbe infide

la consorte ch'adoro, eccovi inante

l'unica amata prole.

FLORO

Adoran qui del ciel di Roma il sole.

(i soldati depongono l'armi in terra)

GERMANICO

Udite

o di Quirin sul trono

regga Tiberio, o vittima innocente

truciderà 'l mio figlio

crudo ferro inclemente.

Germanico mostra di voler uccidere il figlio.
Vien trattenuto dalla moglie.

AGRIPPINA

Ah no signor.

SOLDATI

Prostriamo

a Caligola 'l piede.

(s'inginocchiano)

AGRIPPINA

Calchi Tiberio oggi l'augusta sede.

GERMANICO

Fasto di regal soglio

di Germanico l'alma

non signoreggia Floro

sciogli rapido abete, indi veloce

arrecherai del Tebro

al regnator sovrano

ciò, che vedesti.

Lungi intanto conduci

le schiere ribellanti.

FLORO

(Non vi smarrite o miei pensier giganti.)

Floro, soldati ->

 

Scena tredicesima

Germanico, Agrippina, Caligola.

 

GERMANICO

Sposa.  

AGRIPPINA

Sposo.

GERMANICO

Figlio.

CALIGOLA

Padre.

GERMANICO

Ti bacio

mia pupilla, mio ben.

AGRIPPINA

Ma di furore

chi armò tua destra?

GERMANICO

Le scellerate schiere

braman su questa chioma

di Tiberio il diadema io lo ricuso.

E perché incerta

è la fé de' ribelli al Lazio or ora

con Floro il fido amico

farai ritorno.

AGRIPPINA

Ahi duol, dunque sì tosto

perder ti deggio.

GERMANICO

E teco

Caligola conduci.

CALIGOLA

Ritorna il pianto ad inondar mie luci.

 

GERMANICO

Adorato  

sol amato

ecco il fin del viver mio.

Ma se pur il fato rio

mi trafigge, e vol ch'io mora

dammi o cara un bacio ancora.

Dolce vita

mia gradita

giunse l'alma all'ore estreme.

Ma se pur l'ardir, che freme

mi trafigge, e vol ch'io mora,

dammi o cara un bacio ancora.

(parte)

Germanico ->

 

Scena quattordicesima

Agrippina, Caligola.

 

AGRIPPINA

Misera, ei parte.  

CALIGOLA

Madre,

del genitor le leggi

forz'è ubbidir.

AGRIPPINA

O dèi, chi mi conforta?

Lungi dalla mia vita anch'io son morta.

 

Lontananza in amor  

l'interno mio dolor

non sanerà.

Qual farfalla innamorata

dalla fiamma idolatrata

viver lungi il cor non sa.

Lontananza in amor

l'interno mio dolor

non sanerà.

Rimembranza crudel

sempre il mio cor fedel

penar farà.

Nova Clizia al raggio amante

dal suo vago, e bel sembiante

restar lungi il piè non sa.

Rimembranza crudel

sempre il mio cor fedel

penar farà.

Agrippina, Caligola ->

 
 

Scena quindicesima

Loco distrutto con torre sopra alla quale si vede Arminio.
Arminio.

 Q 

Arminio

 

Alle scosse di fortuna  

ho di scoglio in petto il cor.

Sian crudeli, sian moleste,

delle ingiurie le tempeste

scherzo, e rido al suo rigor.

Alle scosse di fortuna

ho di scoglio in petto il cor.

 

 

Morrò, fato crudel, ma sol mia pena  

è 'l non mirar pria, che svenato io mora

colei ch'Arminio anco morendo adora.

 

Scena sedicesima

Claudia in abito da guerriero, e Arminio.

<- Claudia

 

CLAUDIA

La voglio vincere  

col dio d'amor.

Può saettarmi

che mai piagarmi

saprà nel cor.

La voglio vincere

col dio d'amor.

 

 

Sì sì Claudia, si fuga  

l'aure di questo cielo...

ARMINIO

Claudia! La mia diletta! O ciel che sento!

CLAUDIA

S'abbandoni la reggia.

ARMINIO

Sotto guerrieri arnesi!

CLAUDIA

E d'Imeneo le tede

pria che leghino il cor, sciolgano il piede.

ARMINIO

Claudia?

CLAUDIA

Di Claudia

chi proferisce il nome?

ARMINIO

D'Arminio anco non senti

l'acerbe voci?

CLAUDIA

Arminio?

Arminio, anima mia, deh qual ti veggio?

ARMINIO

Legge d'empio nemico

diemmi carcere orrendo, e la mia morte

è già vicina.

CLAUDIA

Misera, che far deggio...

ARMINIO

Deh pria che brando ostile

beva di questo sangue, alla mia vita,

togli i respiri.

Ardi la torre, e di Vulcan sia gioco,

giust'è che l'amor tuo pera nel fuoco.

CLAUDIA

Io Medea scellerata al proprio sposo

apporterò gli scempi?

ARMINIO

Ah se più tardi

sul taglio d'empia scure

strideran le mie viscere recise.

CLAUDIA

Sì sì dolce amor mio

pria ch'il tiran ti sveni, io le tue polvi

celerò in sen nova Artemisia amante

animo o spirti audaci

corro, volo alle faci.

Claudia ->

 

Scena diciassettesima

Arminio.

 

Su vibratevi  

su svegliatevi

nel mio petto o fieri ardori

i rigori

non tem'io d'acceso duol

siete fiamme del mio sol.

 
Arde la torre nascondendosi Arminio.

<- Claudia

 

CLAUDIA

(ritorna)

E pur dell'empio foco  

preda è l'idolo mio? Stelle, che veggio?

 

Sospirar, e lagrimar  

se dovete ogn'or così.

O mie luci sfortunate

deh cercate

di coprirmi ai rai del dì.

 

ARMINIO

(esce di nuovo)  

Perfidissimi dèi, su questo rogo

vittima ai vostri sdegni

sacra Arminio sé stesso.

CLAUDIA

Arminio, Arminio

involati alle fiamme,

serbati a Claudia, e in questo seno amante

scagliati o mio tesoro.

(si scaglia dalla torre)

ARMINIO

Dolce è il morir se te abbracciando io moro.

 

Scena diciottesima

Lucio, che trattiene Arminio, e li suddetti.

<- Lucio

 

LUCIO

Fellone, invan cerchi lo scampo.  

CLAUDIA

Ferma: chi sei? Che tenti?

(s'avventa a Lucio)

LUCIO

D'un'alma indegna

troncar la fuga.

(combattono insieme)

CLAUDIA

Fuggi o mio ben.

LUCIO

Ma tu superbo audace

al traditor fai scudo?

ARMINIO

Mi copra con sua benda Amor ch'è nudo.

(fugge)

Arminio ->

 

LUCIO

Cedi.  

CLAUDIA

Non cederò.

 
Arrivano Soldati di Lucio.

<- soldati

 

LUCIO

Ceppi di ferro

leghin quest'empio, e 'l perfido fugace

stringan ferree ritorte.

CLAUDIA

(Per dar vita al mio ben dolce è la morte.)

(resta incatenata)

 

No no lacci crudeli  

ch'io non v'aborro no.

Stringete

legate

fra ceppi 'l mio core

ch'in mezzo al dolore

più lieta sarò.

No no lacci crudeli

ch'io non v'aborro no.

No, no strali pungenti

ch'io non vi temo no.

Ferite

piagate

quest'alma nel seno

ch'al vostro baleno

i baci darò.

No, no strali pungenti

ch'io non vi temo no.

Claudia, soldati ->

 

Scena diciannovesima

Lucio.

 

 

Avrà 'l superbo, e folle,  

pena pari all'ardir. Ma qui che scorgo!

Ah che fuma consunta

l'alta rocca eminente

ed io nel petto ho un Mongibello ardente.

 

Troppo cruda è quella face  

che vorace

vibra in petto il nume alato;

con l'ardor d'un occhio ingrato

ti consuma a poco a poco:

chi le fiamme non vol fugga da foco.

Si condanna a eterne pene

le catene

chi nel seno ha di Cupido

con il crin d'un volto infido

va tessendo inganni e frodi;

chi legarsi non vol fugga dai nodi.

 
Ballo di Soldati belgici.

Lucio ->

<- soldati belgici

 

Fine (Atto primo)

Introduzione Atto primo Atto secondo Atto terzo

Città di Colonia.

(Germanico trionfante che conduce Claudia sopra carro eminente tirato da quattro liocorni.)

<- Germanico, Claudia, cavalieri, soldati, Segeste, Lucio

Già di sangue rubello

Ma che veggio! Che miro!

Germanico e Segeste
Tergi il ciglio rugiadoso
Claudia, Lucio
Germanico, cavalieri, soldati, Segeste ->

Claudia che senti? Ed anco vivi, e spiri?

Lucio
Claudia ->

Nel cielo di quel volto

Lucio ->

Selva seminata di stragi sul fiume Reno.

Agrippina, Caligola
 

Tenera prole amata

Agrippina, Caligola
<- Lesbo

Agrippina? Caligola? / Deh taci

(Agrippina, Caligola, Lesbo in disparte)

(Arminio solcando il Reno sopra un palischermo con pochi soldati)

Agrippina, Caligola, Lesbo
<- Arminio, soldati di Arminio

(ritornano Agrippina, Caligola e Lesbo)

O tu che infra le stragi

(Arminio ordina ai soldati di catturare Agrippina)

Quai tradimenti? / O madre / O figlio

Agrippina, Caligola, Lesbo, Arminio, soldati di Arminio
<- Floro, soldati di Floro

Agrippina! Che sento! Offrite o indegni

Agrippina, Caligola, Lesbo, Arminio, Floro, soldati di Floro
soldati di Arminio ->

(Floro fa liberare Agrippina e imprigionare Arminio)

O Floro, amico cielo a noi t'ha scorto

Agrippina, Caligola, Lesbo, Floro
Arminio, soldati di Floro ->

O del Lazio famoso

Floro
Agrippina, Caligola, Lesbo ->

Parte Agrippina; o se dell'alta Roma

Floro ->

Cortile con statue; in prospettiva, arco trionfale.

Bellona, Germanico, Segeste
 

Aura di gloria vana

Popoli, i vostri voti

Bellona, Germanico, Segeste
<- Floro

Signor, nume del Tebro

Bellona, Germanico, Floro
Segeste ->

Dunque stella caduta

Germanico, Floro
Bellona ->

Vengan le schiere infide

Germanico, Floro
<- soldati

O tu rege t'acclama, o resta esangue

Germanico, Floro, soldati
<- Agrippina, Caligola

Germanico, che tenti?

Germanico, Agrippina, Caligola
Floro, soldati ->

Sposa / Sposo / Figlio / Padre / Ti bacio

Agrippina, Caligola
Germanico ->

Misera, ei parte / Madre

Agrippina, Caligola ->

Loco distrutto con torre.

Arminio
 

Morrò, fato crudel, ma sol mia pena

Arminio
<- Claudia

Sì sì Claudia, si fuga

Arminio
Claudia ->

(arde la torre nascondendosi Arminio)

Arminio
<- Claudia

E pur dell'empio foco

(Arminio esce)

Perfidissimi dèi, su questo rogo

Arminio, Claudia
<- Lucio

(Lucio scambia Claudia per un guerriero)

Fellone, invan cerchi lo scampo

Claudia, Lucio
Arminio ->

Cedi / Non cederò / Ceppi di ferro

Claudia, Lucio
<- soldati

(Lucio fa incatenare Claudia)

Lucio
Claudia, soldati ->

Avrà 'l superbo, e folle

Lucio ->
<- soldati belgici

(ballo di soldati belgici)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena diciannovesima
Reggia del Tempo; globo della terra. Città di Colonia. Selva seminata di stragi sul fiume Reno. Cortile con statue; in prospettiva, arco trionfale. Loco distrutto con torre. Giardino con fontana. Anfiteatro. Stanze notturne di Germanico. Dirupi con balza isolata; da un lato antro. Piazza. Arsenale. Tempio con catasta Campo schierato.
Introduzione Atto secondo Atto terzo

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