Parte prima

 
[Preludio]

 N 

 

Scena prima

Sala terrena entro un castello de' Tolomei.
Familiari di Nello.

 Q 

familiari di Nello

 
[N. 1 - Introduzione, scena e cavatina]

 N 

 

CORO

Ancor del fosco notturno velo  

tutto spogliato non era il cielo.

Quando ravvolto nel suo mantello

segreto messo giunse al castello.

IIº

Fu tratto forse dinanzi a Pia?

Nello, il consorte quell'uomo invia?

Lo accolse Ubaldo...

IIº

Ei viene appunto!

 

Scena seconda

Ubaldo, e detti.

<- Ubaldo

 

CORO

Di', quel messaggio?...  

IIº

Dal campo è giunto?

Reca novelle tristi, o felici?

IIº

Parla!...

Disvela!...

UBALDO

Udite, amici:

(a voce bassa, ed in tono misterioso)

né Pia, né quanti le son dappresso

denno contentezza aver del messo.

Crudel mistero colui m'apprese...

(gli altri vorrebbero interrogarlo)

Sol debbe a Ghino esser palese.

V'allontanate.

CORO

Fatal messaggio!

Fra noi tremendo egli apparì!...

Qual di cometa sanguigno raggio

che di spavento la terra empì!

(si dileguano)

familiari di Nello ->

 

Scena terza

Ghino, e detto.

<- Ghino

 

UBALDO

Signor, giungi opportuno.  

GHINO

Il mio sospetto

forse?...

UBALDO

Divien certezza.

Sorpresi un foglio.

GHINO

Di tue cure, Ubaldo,

premio condegno avrai.

(Ubaldo gli porge uno scritto, ed egli legge)

 

«Quando sepolto

fia nel silenzio della notte il mondo,

inosservato per la via del parco

a te verrò: l'assenza

del tuo sposo aborrito a me concede

d'abbracciarti la gioia, e tal mercede

soffrir mi fa la vita.» ~ O Pia mendace!

Ove il rigor, l'austera

virtude ov'è che rampognar ti fea

l'amor di Ghino? Ah! Sempre, o fatal donna

separati ne avesse

quella tremenda eredità degli avi,

la vendetta, il furor, né ghibellino

talamo accolta chi nascea di Guelfi,

che tanto sventurato

or non sarei, né vinto e lacerato

da rimorso infernal, d'un mio congiunto

la sposa amando!

UBALDO

E che risolvi, o Ghino?

GHINO

Chiesi vederla... Oh Se repulse ardisci

oppormi ancor, paventa...

un detto mio ti perde... Ove trascorro!

Ah! Ne morrei da fera doglia oppresso...

UBALDO

E tanto l'ami ancor?

GHINO

Più di me stesso.

 

Non può dirti la parola    

qual desio m'incalza e punge...

La speranza che s'invola

nuove fiamme al foco aggiunge.

Pia m'aborre, Pia mi fugge...

ma non fugge dal mio cor.

Ah! L'incendio che mi strugge

è delirio, e non amor!

S

Sfondo schermo () ()

 

Scena quarta

Bice, e detti.

<- Bice

 

GHINO

Ebben?  

BICE

Venirne davanti a lei

più non ti lice.

GHINO

Chi a me lo vieta?

BICE

Pia.

GHINO

La cagione?

BICE

Saper la déi.

E Nello, anch'egli potria...

GHINO

T'acqueta.

Troppo dicesti!

BICE

Nel mio linguaggio

ella ti parla: pènsavi, e trema.

(parte)

Bice ->

 

UBALDO

Muto rimani a tanto oltraggio!

GHINO

Non ha favella un'ira estrema.

(dopo un momento di riflessione rende il foglio ad Ubaldo)

Rechi all'infida ignoto messo

quel foglio...

UBALDO

Intendo: riposa in me.

GHINO

Al campo io volo... e Nello, ei stesso

udrà qual onta costei gli fe'.

 

Mi volesti sventurato?    

Sventurata sarai meco...

i miei pianti avranno un'eco,

il mio duol vendetta avrà.

O mio core, o cor sprezzato

gemi indarno in questo petto...

déi bandir qualunque affetto

che somigli alla pietà.

S

Sfondo schermo () ()

 

UBALDO

Sì, tu fosti provocato...

saria stolta la pietà.

 
(partono da opposta via)

Ghino, Ubaldo ->

 
 

Scena quinta

Appartamenti di Pia. Due porte laterali: quella a destra mena alla stanza da letto: altra porta nel fondo, dietro la quale un verone, che risponde sul giardino.
Bice, e Lamberto.

 Q 

Bice, Lamberto

 
[scena non musicata]

 N 

 

LAMBERTO

Surse la Pia?  

BICE

Surse anzi l'alba, e parmi

più dell'usato ancora

gemente, irrequieta.

LAMBERTO

Il suo cordoglio

purtroppo è giusto! D'esecranda pugna

il dì s'appressa: per lo sposo insieme,

e pe 'l fratello, armati

l'un contro l'altro e di vendetta ardenti,

ella tremar dovrà!

BICE

Malvagia etade!...

Di sangue cittadin grondar le spade

vedremo ancor!

LAMBERTO

Di Nello

fu prudente consiglio

la sposa allontanar dal suo palagio

che scopo fia di militar licenza,

se la tremenda oste di Flora irrompe

nella cittade.

BICE

E questa rocca, antico

de' Tolomei retaggio,

scampo securo estimi tu?

LAMBERTO

Fu dessa

inespugnabil sempre.

Lo sventurato genitor di Pia,

quando funesta ardea gara civile,

qui ricovrò da Siena, e l'ira ostile

respinse a lungo; ma consunto alfine

ogni alimento, per segreto calle

(egli getta come involontariamente uno sguardo sulla parete in fondo)

fuggì, sull'Arno raggiungendo i figli

pargoli ancora, e la consorte. Io poscia

tuttor qui m'ebbi solitaria stanza...

BICE

Ver noi la Pia s'avanza.

LAMBERTO

Io mi ritraggo... Alle sue donne accanto

libero sgorghi dell'afflitta il pianto.

(parte pe 'l fondo)

Lamberto ->

 

Scena sesta

Pia, Damigelle, e detta.

<- Pia, damigelle

 
[N. 2 - Coro, scena e cavatina Pia]

 N 

 

DAMIGELLE

(invitando la Pia a sedere presso il verone)

Qui posa il fianco. È vivida  

quest'ora del mattino,

imbalsamata è l'aura

che move dal giardino:

di vaghi fior smaltato

ve' come ride il prato,

qui tutto spira e parla

celeste voluttà...

(È vano! A confortarla

uman poter non v'ha!)

 

PIA

(sorgendo smaniosa)

A voi son grata... ma non è quest'alma  

più di gioia capace.

BICE

Almen di calma

lo sia...

PIA

Trista per me, funerea luce

il sol diffonde, e l'universo piange!

BICE

Misera!

PIA

In cor se mi leggessi, o Bice,

del mio stato infelice

maggior pietade avresti!...

(Oh incertezza crudel!... Giunger dovea

pria del giorno l'avviso...

al suo fuggir, compro dall'oro, è forse

un ostacolo insorto?...

Della torre il custode

potria con empia frode

tradirmi?... Ah! No, che di Rodrigo ei stesso

mi fe' l'arcana prigionia palese.

Eppur, donde l'indugio?... Ah! ch'io mi perdo!

E fra tante dubbiezze in cui smarrita

è la ragion nel core,

certo, ah certo soltanto è il mio dolore!

 

(O tu che desti il fulmine,    

che al nembo il fren disciogli,

le mie dolenti lagrime

in tua pietade accogli...

Quell'innocente vittima

salva, e conduci a me.

No, tu non puoi respingere

chi fida in te, buon dio...

il voto, che fra i gemiti

al tuo gran soglio invio,

è puro come gli angeli

che stanno in ciel con te.)

S

Sfondo schermo () ()

 

BICE

(Geme tuttor la misera!...)

DAMIGELLE

(Calma per lei non v'è!)

 

Scena settima

Lamberto, e dette.

<- Lamberto

 

LAMBERTO

(traendola in disparte)

Pia...  

PIA

Che fu?... Smarrito in volto

sei Lamberto!...

LAMBERTO
(sottovoce)

M'odi.

PIA

Ascolto.

LAMBERTO
(sottovoce)

Tra le querce... accanto al rio...

dove il parco è più solingo,

accostarsi a me vegg'io

un uom tacito e guardingo...

ei gettandomi dappresso

questo foglio, in tuon sommesso

di recarlo a te mi dice.

Quindi fugge al par d'un lampo.

PIA

(prende il foglio e l'apre)

(Le sue note... Me felice!...

(dopo aver letto)

Tolto è omai qualunque inciampo!...)

LAMBERTO

(osservando il cambiamento del volto di lei)

(Il tormento a lei dà tregua!)

PIA

(Qui fra poco il rivedrò!...)

BICE E DAMIGELLE

(L'atra nube si dilegua

che la fronte a Pia velò!)

 

PIA

(Di pura gioia in estasi    

è l'alma mia rapita!...

A lui dirò: sei libero,

io ti salvai la vita...

e amplessi, e baci, e palpiti

confonderemo intanto...

e verserem quel pianto

che di dolor non è!)

S

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BICE, LAMBERTO E DAMIGELLE

(Ella cessò dal pianto!

Al ciel ne sia mercé.)

 
(Pia si ritira a destra; gli altri dall'opposto lato)

Pia, Bice, Lamberto, damigelle ->

 
 

Scena ottava

Interno del padiglione di Nello.
Nello.

 Q 

Nello

 
[N. 3 - Scena e duetto Nello e Ghino]

 N 

 

 

Giurai svenarlo, ch'egli ardì col sangue  

de' miei congiunti violar la pace

da noi giurata, quando a Pia mi strinse

sacro legame. Or della morte il ferro

gli sta sul capo, e gemo!

Gridato fu dal militar consesso

nemico della patria... era concesso

al mio pregar soltanto,

che nel segreto carcere la scure

tronchi sull'alba il procelloso corso

di sua fatal giornata.

Almen la sventurata

Pia, che l'ama cotanto, il fine acerbo

non udrà del fratello...

qualcun s'appressa...

 

Scena nona

Ghino, e detto.

<- Ghino

 

GHINO

Nello?  

NELLO

Ghino!... Tu qui!

GHINO

Mi tragge

alta cagion.

NELLO

Sembri agitato!...

GHINO

È vero...

a palesarti orribile mistero,

a trafiggerti il petto

io venni.

NELLO

Ogni tuo detto

mi fa tremar!

GHINO

Tu n'hai ben donde! - Pia...

NELLO

Qual nome profferisti!... E qual mi turba

nero sospetto!... No... Spirto d'Averno

lo desta in me...

(abbandonandosi fra le braccia di Ghino)

Soccorri

al tuo fratello, dimmi

che fida è la consorte...

sgombra, deh! Sgombra il mio spavento estremo.

(Ghino getta sopra di lui un cupo sguardo, e rimane in silenzio)

NELLO

Oh silenzio funesto!... Io gelo!... Io tremo!

 

 

È men fero, è meno orrendo  

il silenzio della tomba.

GHINO

Il mio dir fia più tremendo.

NELLO

Ahi!... La morte in cor mi piomba!

GHINO

Infelice!

NELLO

Omai favella.

GHINO

Sei tradito!

NELLO

Il ver dicesti?

GHINO

Ah pur troppo!

NELLO
(esitante)

Io fremo!... Ed ella?...

GHINO

Ella...

NELLO

O Ghino, a che t'arresti?

GHINO

È un'infida.

NELLO
(tremante d'ira)

L'onor mio?...

GHINO

D'atra macchia ricoprì!

NELLO

E il tuo fulmine gran dio

la spergiura non colpì?

(cade su uno sgabello. Pausa)

 

(sorgendo e con tutta l'effusione del dolore)

Parea celeste spirito    

ascoso in uman velo!...

Per me quel riso angelico

schiudeva in terra il cielo!...

Il disinganno è giunto!

Tutto distrugge un punto!...

Il viver mio di lagrime

sorgente omai si fe'!

S

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GHINO

(Seppi nel cor trafondergli

parte del mio veleno:

le mie gelose furie

squarciano pur quel seno.

È omai scoccato il dardo...

ogni rimorso è tardo...

gioia dell'alme perfide

io già ti sento in me!)

Sfondo schermo () ()

 

NELLO

(come colpito da rapido pensiero afferra Ghino per la destra affissandolo acutamente, in guisa di chi cerca per gli occhi scrutare l'animo altrui)

Tu mentisti: un tanto eccesso

no, quel cor non ha macchiato.

GHINO

Testimon sarai tu stesso

dell'oltraggio a te recato.

Come il ciel di luce privo

chiami al sonno ed al riposo,

alla Pia verrà furtivo

chi t'offende...

NELLO
(con estremo furore)

Andiam... Fui sposo!

Sol, che tardi... il corso affretta...

cedi all'ombre...

GHINO

Ah! M'odi ancor...

NELLO

Più non odo...

GHINO

Almen...

NELLO

Vendetta...

GHINO

Pria...

NELLO

Son cieco di furor.

(qual uomo privo affatto di ragione)

 

 

Del ciel che non punisce    

emenderò l'errore...

Già il mio pugnal ferisce,

de' rei già squarcia il core...

le palpitanti vittime

io premo già col piè.

S

GHINO

(Sei pago amor furente?

S'appresta orrendo scempio...

le mie virtudi hai spente,

m'hai reso un vile, un empio...

Gioisci, esulta, o demone,

e lei perdesti... e me!)

 
(Nello esce furibondo, seco traendo Ghino per un braccio)

Nello, Ghino ->

 
 

Scena decima

Orrido sotterraneo, appena rischiarato da una tetra lampada: in fondo un rastrello di ferro, dietro cui passeggia un uomo d'armi.

Orrido sotterraneo, rischiarato da una tetra lampada: in fondo un rastrello di ferro.

Rodrigo

 
[N. 4 - Scena e cavatina Rodrigo]

 N 

 

RODRIGO

In questa de' viventi orrida tomba  

ove per sempre il raggio

tace del giorno, il suon di fioca squilla

giunge soltanto... dell'ombroso velo

or si ricopre il cielo,

e le stelle silenti

spargon luce soave... Ah! L'ora è questa

arbitra di mia sorte!

Fra speranza e timor, fra vita e morte

mi balza il cor!... Pavento

forse l'estremo fato?

No; ma un pensiero!... Ah! Pende dalla mia

un'altra vita!... Oh dolce suora! Oh Pia!...

 

Mille volte sul campo d'onore  

i perigli più crudi sfidai

mille volte la morte sprezzai,

or la temo... ah! la temo per te!

S'io cadessi, al pietoso tuo core

scenderebbe un acuto pugnale;

e dischiusa la pietra ferale

non sarebbe soltanto per me!

 

Scena undicesima

Custode, e detto.

<- Custode

 
Custode deponendo su una tavola una brocca d'acqua e togliendone i pochi oggetti che servirono ad imbandire la parca mensa del prigioniero, dice sommessamente, ed in guisa che l'Uomo d'armi non possa notare che egli volge la parola a Rodrigo
 

 

Omai l'istante è presso  

del tuo fuggir. ~ M'ascolta:

del custodito ingresso

cangiata fia la scolta;

quella che dée succedere

compra è da me. ~ Fa' cor.

(parte)

Custode ->

(odesi battere una campana)

RODRIGO

Il sen mi scuote un palpito

ignoto a me finor.

 
Un momento di silenzio. - Comparisce nel fondo un drappello di Armigeri: la guardia è cangiata.

<- armigeri

armigeri ->

 

RODRIGO

(sfavillante di gioia)

L'astro che regge i miei destini

sparge d'intorno nuovo fulgor!

Impallidite o ghibellini,

io riedo al campo... io vivo ancor!

 
Il Custode si mostra sull'ingresso, avvolge Rodrigo in un lungo mantello, gli pone sul capo un elmo, di cui abbassa la visiera, gli porge una spada, ed escono cautamente frettolosi.

<- Custode

Custode, Rodrigo ->

 
 

Scena dodicesima

Appartamenti di Pia, come nella scena V.
Nello, Ghino, Bice, e Scudieri di Nello dalla porta a sinistra. Un doppiere arde sovra una tavola: la porta del verone è chiusa.

 Q 

<- Nello, Ghino, Bice, scudieri

 
[N. 5 - Scena e finale primo]

 N 

 

BICE

Dell'inatteso tuo venir la nuova  

sarà conforto alla dolente.

(entra nella stanza da letto)

Bice ->

 

GHINO
(agli scudieri)

Udiste?  

Ascosi fra le piante, ove la notte

regna più densa e scura,

cautamente vegliate: a queste mura

un uomo s'avanzerà; libero accesso

egli abbia, uscir gli sia vietato.

(gli scudieri partono pe 'l fondo; Ghino serra nuovamente la porta del verone)

scudieri ->

 

NELLO

E tanto  

deggio aspettar la mia vendetta!

GHINO

Nello,

pensa che un detto, un guardo

può dell'ordita trama

scompor le fila!...

NELLO

Non temer.

GHINO

Che déi

frenarti al suo cospetto...

Eccola!...

NELLO

Oh mio furor!...

GHINO

Lo cela in petto.

 

Scena tredicesima

Pia, Bice, e detti.
Bice si ritira per la porta a sinistra.

<- Pia, Bice

Bice ->

 

NELLO

(abbracciandola con simulata calma)

Pia...  

PIA

Signor...

NELLO

Tu sei turbata!...

Il tuo cor tremare io sento!

PIA

No... la gioia inaspettata...

la sorpresa... (Oh mio spavento!)

NELLO

(Empia!)

PIA

Eppur, non hai tu stesso

un rammarco in volto impresso?...

NELLO

Io rammarco!...

PIA

E sdegno... parmi.

GHINO

(piano a Nello onde esortarlo a rattenersi)

Nello!...

NELLO

È ver... giungeva al campo

nuova infausta a rattristarmi...

nuova tal, che d'ira avvampo!

Il signor di Roccaforte...

PIA

Sigifredo?...

NELLO

La consorte

sai di quale, e quanto affetto

egli amava.

PIA

E riamato...

NELLO

No... chiudea l'indegna in petto

turpe foco abominato...

un codardo... un seduttore...

vilipeso fu l'onore...

(cieco di rabbia)

Nell'onor son io ferito

il tuo fallo è noto, è certo...

Donna infida m'hai tradito!...

M'hai d'infamia ricoperto!...

(avvertito da un guardo furtivo di Ghino ripiega immantinente)

Sigifredo così disse,

strinse il brando, e si trafisse.

PIA

Ed estinto?...

GHINO

Vive ancora,

ma per poco: iddio lo chiama,

pria che giunga all'ultim'ora

abbracciar l'amico ei brama.

(accennando Nello)

PIA

(O sospetto!...)

GHINO

E quindi Nello,

onde girne al suo castello,

trasse innanzi a queste mura...

NELLO

E il vederti amata sposa,

fu mia prima e dolce cura.

(Figger gli occhi in me non osa!)

GHINO

Nello, andiam, che l'ora stringe.

PIA
(con gioia inconsiderata)

Parti?

NELLO

Sì. T'incresce!

PIA

È ver...

NELLO

Troppo m'ami!

PIA

(Cielo!... Ei finge!)

NELLO

Io ti leggo nel pensier!

 

 

(Ogni sguardo, ed ogni accento  

manifesta il suo delitto!

Il suo nero tradimento

come in core, in fronte ha scritto!

Taccia ancor... ma più tremenda

la vendetta poi discenda...

onor mio contaminato

la rea coppia immolo a te.)

PIA

(Egli asconde un rio furore

sotto il vel di finta calma!

Ah! D'ambascia, di terrore

circondata, ingombra ho l'alma!...

Odo un gemito... un lamento!...

Veggo oggetti di spavento!...

Un avello insanguinato

par che s'apra innanzi a me!)

GHINO

(Ella ardea di fiamma impura,

e scherniva l'amor mio!

Di sue colpe la spergiura

con la morte paghi il fio...

Con la morte? A questo accento

fremer l'alma in petto io sento!...

Il mio foco dispregiato

tutto estinto ancor non è!)

 

GHINO
(a Nello)

Vieni...

NELLO

Sposa...

PIA

Nello...

NELLO

Addio.

 
(parte seguito da Ghino per l'uscio a sinistra)

Nello, Ghino ->

 

PIA

M'atterrì la sua presenza

pe 'l fratello!...

(con risoluzione)

In ciel v'è un dio

protettor dell'innocenza.

(chiude la porta a sinistra, ed apre quella del verone)

 

Scena quattordicesima

Lamberto, e detta.

<- Lamberto

 

LAMBERTO

(nella massima agitazione)

Ah! Signora...  

PIA

Tu, Lamberto!...

Deh! Che fu?...

LAMBERTO

Si tende al certo

un agguato... gente in armi

si nascose...

(indicando dalla parte ond'è venuto)

PIA

Egli è perduto!

LAMBERTO

Donna! Il sangue fai gelarmi!

Di'?... Non oso... Hai tu potuto?...

PIA

L'uom che attendo, è mio fratello...

LAMBERTO

Egli!... Ciel, che festi! E Nello!

Ahi! Sciagura!... Tardi apprendo...

Io potea...

PIA

Chi giunge?

LAMBERTO

È desso.

 

Scena quindicesima

Rodrigo, e detti.

<- Rodrigo

 

RODRIGO

Pia...  

PIA

Qual fulmine tremendo!...

(Lamberto corre a chiudere la porta del verone)

RODRIGO

Che!

LAMBERTO

Respira: è salvo adesso.

PIA

E fia ver?...

LAMBERTO

Segreta via,

donde il padre un dì fuggia...

(si accosta alla parete in fondo, e rimossa una parte della tappezzeria, scopre un uscio segreto)

Mira.

PIA
(a Rodrigo)

Oh gioia!... ne minaccia

grande rischio, ed incalzante...

esci...

LAMBERTO

Ah! Sì...

PIA

Fra queste braccia

un istante, un solo istante

il fratel stringendo al petto

pianger deggio... e palpitar!

RODRIGO

Tanto duolo... e tanto affetto

mi costringe a lagrimar...

(sempre l'uno in braccio dell'altro e tergendosi a vicenda le lagrime)

PIA

Ah! Ne tolse orrenda guerra

l'adorato genitore!...

Cruda morte di dolore

poi la madre c'involò!...

Aventurati!... Sulla terra

solo il pianto a noi restò!

 

Scena sedicesima

I suddetti, e Nello di dentro.

 

NELLO

L'uscio dischiudi, o perfida.  

LAMBERTO

Nello!...

RODRIGO

Colui!...

(odonsi frequenti colpi sulla porta a sinistra)

PIA

Non senti?

Va'...

NELLO

Traditori!

(Rodrigo fremente di rabbia, pone la destra sull'elsa, ma vien trattenuto da Lamberto)

PIA

Ahi misera!...

Che indugi omai?... Che tenti?...

RODRIGO

Egli osa provocarmi!...

Io voglio...

PIA

Ah! Tu vuoi farmi

spirar d'angoscia, o barbaro,

e di terror.

 
(intanto, soccorsa da Lamberto, ha condotto Rodrigo presso l'uscio segreto)
 

Scena diciassettesima

Nello, Ghino e detti.

<- Nello, Ghino

 

NELLO

(prorompendo dalla porta spalancatasi, con pugnale denudato)

Ch'io sveni  

entrambi...

PIA

Ah! Fuggi...

(rovescia il doppiere nel punto istesso che Nello entra)

NELLO

Oh rabbia!...

GHINO

Ubaldo? Ubaldo?

LAMBERTO

(piano a Rodrigo e uscendo per l'uscio segreto e tosto si richiude)

Vieni...

di lei pietade...

 

Lamberto, Rodrigo ->

PIA

Orribile

sul cor mi piomba un gel!...

 

Scena diciottesima

Servi con altri, Ubaldo, Familiari, Damigelle, Uomini d'armi, Bice, e detti.

<- servi, Ubaldo, familiari, damigelle, uomini d'armi, Bice

 

NELLO

Fuggì quel vil!...  

GHINO

Raggiungasi...

(molti uomini d'armi escono pe 'l fondo)

uomini d'armi ->

NELLO

Mori...

(scagliandosi, per uccidere la Pia)

GHINO E FAMILIARI

T'arresta!...

(disarmandolo)

BICE E DAMIGELLE

Oh ciel!...

NELLO

Son ebbro di sdegno... respiro veleno

non sangue, ma foco mi scorre nel seno...

quel ferro mi rendi... L'iniqua s'uccida...

parola di calma non giunge al mio cor...

Egli ode soltanto la voce che grida:

sterminio tremendo, vendetta, furor.

PIA

Ah! M'odi... raffrena quell'odio feroce...

per lui di ragione è muta la voce!...

In terra sprezzato al trono di dio

il grido s'innalzi d'un misero cor...

Qui sangue si chiede, ah! Versino il mio,

ma basti... ma plachi un empio furor.

Insieme

GHINO, FAMILIARI E UBALDO

Ghino

Quell'ira bollente per poco raffrena...

Familiari

Per poco sospendi la giusta sua pena...

Ubaldo

Pria vegga l'indegna spirar quell'ardito,

e senta le vene gelarsi d'orror;

poi tutto grondante del sangue aborrito

il ferro di morte le immergi nel cor.

BICE E DAMIGELLE

Ei d'ira è furente... non ode consiglio...

ha in petto l'inferno, la benda sul ciglio!

Ah! Fuggi... sottraiti al fero consorte...

non vedi ch'egli arde d'insano furor?

Le pende sul capo sospesa la morte!

O notte funesta!... Oh scena d'orror!

 
(Pia sviene, intanto che Nello è condotto altrove)

Nello, servi ->

 

Variante del finale I

Variante scritta per la rappresentazione di Senigallia (1837) con concertato di Napoli (1838).

 
Scena XII
Appartamenti di Pia. Notte. La porta del verone è chiusa.

 Q 

(nessuno)

<- Ubaldo, armigeri

Ubaldo, ed Armigeri dalla sinistra.
 
[N. 5, variante - Scena e finale primo]

 N 

 

UBALDO

Di Ghino il cenno udiste?  

Ascosi fra le piante, ove la notte

regna più densa e scura,

cautamente vegliate:

s'avanzerà l'indegno a queste porte...

accesso v'abbia, uscirne a lui sia morte.

 

ARMIGERI

Inoltriam fra l'ombre avvolti:  

niun ci vegga, niun ci ascolti.

Della notte col favor

si tradisca il traditor.

(partono pe 'l fondo. Ubaldo serra il verone e si ritira)

armigeri, Ubaldo ->

 
Scena XIII
Pia dalla stanza da letto: ella reca un doppiere che lascia su una tavola.

<- Pia

 

PIA

Tutto è silenzio! ~ Un mormorio sommesso  

udir mi parve... Inganno

fu del pensier, che vede

perigli ovunque! ~ Il tenebroso velo

stese la notte... incalza

l'ora, e il fratello...

(odesi battere leggermente la porta del verone)

Ah, giunse... Il cor mi balza!

(chiude la porta a sinistra ed apre il verone)

 
Scena XIV
Lamberto, e detta.

<- Lamberto

 

LAMBERTO

(nella massima agitazione)

Ah! Signora...  

PIA

Tu, Lamberto!...

Deh! Che fu?...

LAMBERTO

Si tende al certo

un agguato... gente in armi

si nascose...

(indicando dalla parte ond'è venuto)

PIA

Egli è perduto!

LAMBERTO

Donna! Il sangue fai gelarmi!

Di'?... Non oso... Hai tu potuto?...

PIA

L'uom che attendo, è mio fratello...

LAMBERTO

Egli!... Ciel, che festi! E Nello!

Ahi! Sciagura!... Tardi apprendo...

Io potea...

PIA

Chi giunge?

LAMBERTO

È desso.

 
Scena XV
Rodrigo, e detti.

<- Rodrigo

 

RODRIGO

Pia...  

PIA

Qual fulmine tremendo!...

RODRIGO

Che!...

LAMBERTO

(corre a chiudere il verone)

Respira: è salvo adesso.

PIA

E fia ver?...

LAMBERTO

Segreta via,

donde il padre un dì fuggia...

(si accosta alla parete in fondo e, rimossa una parte della tappezzeria, scopre un uscio segreto)

Mira.

PIA

Oh gioia!... Ne minaccia

gran periglio...

RODRIGO

Che mai sento!...

PIA

Esci...

LAMBERTO

Ah sì...

PIA

Fra queste braccia

un momento, un sol momento...

il fratel stringendo al petto

pianger deggio... e palpitar!

RODRIGO

Tanto duolo... e tanto affetto

mi costringe a lagrimar...

PIA E RODRIGO

(sempre l'una in braccio all'altro)

Ah, ne tolse orrenda guerra

l'adorato genitor!...

Cruda morte di dolore

poi la madre c'involò!...

Sventurati!... sulla terra

solo il pianto a noi restò.

 
SCENA XVI
I suddetti, e Nello di dentro.
 

NELLO

L'uscio dischiudi, o perfida.  

LAMBERTO

Nello!...

RODRIGO

Colui!...

PIA

Non senti?

(odonsi frequenti colpi dalla porta a sinistra)

Va'...

NELLO

Traditori!

(Rodrigo fremente di rabbia pone la destra sull'elsa, ma vien trattenuto da Lamberto)

PIA

Affréttati...

Che indugi omai?... Che tenti?...

RODRIGO

Egli osa provocarmi!...

Io voglio...

PIA

Ah, tu vuoi farmi

spirar d'angoscia, o barbaro,

e di terror...

(intanto, soccorsa da Lamberto, ha condotto Rodrigo verso l'uscio segreto)
 
SCENA XVII
Nello, Ghino, e detti.

<- Nello, Ghino

 

NELLO

(prorompendo dalla porta spalancata con pugnale snudato)

Ch'io sveni  

entrambi...

PIA

(rovescia il doppiere nel punto istesso che Nello entra)

Ah fuggi...

NELLO

Oh rabbia!...

GHINO

Ubaldo? Ubaldo?

LAMBERTO

(piano a Rodrigo ed uscendo con esso per l'uscio segreto che si richiude tosto)

Vieni...

di lei pietade...

 

Lamberto, Rodrigo ->

PIA

Orribile

sul cor mi piomba un gelo!...

 
SCENA XVIII
Servi con altri doppieri, Ubaldo, Bice, Uomini d'armi, Damigelle, e detti.

<- servi, Ubaldo, Bice, uomini d'armi, damigelle

 

NELLO

Fuggito egli è!...  

UBALDO

(uscendo pe 'l fondo con gli uomini d'armi)

Raggiungasi...

 

Ubaldo, uomini d'armi ->

NELLO

(scagliandosi per uccidere la Pia)

Mori...

GHINO

(disarmandolo con gli altri)

T'arresta...

BICE E DAMIGELLE

Oh cielo!...

PIA

Sposo...

NELLO

Il pugnal!...

BICE

Deh scòstati...

Non vedi il suo furor?...

NELLO

Il mio pugnal rendetemi...

PIA

(cade al suolo tramortita)

Io muoio...

BICE E DAMIGELLE

Qual terror!...

 
(un momento di spaventevole silenzio. Le donne sollevano la Pia e l'adagiano su una seggiola: il pallore della morte le copre il volto ed un angoscioso anelito solleva il suo petto. Nello resta immobile)
 

GHINO

(Ahimè, quell'anelito il core mi gela!

Sospesa una lagrima il ciglio mi vela!

Ho l'alma commossa... la mente agitata...

Ancor dell'ingrata ~ io sento pietà!)

PIA

Non regge quest'anima in tanto periglio...

Un velo funereo ingombra il mio ciglio...

Fantasmi di morte intorno rimiro!...

L'estremo sospiro ~ sul labbro mi sta!

Insieme

NELLO

Ah, come congiungere il cielo potea

il volto d'un angelo ad alma sì rea! ~

Di tanto delitto macchiarsi quel core!...

È spento l'onore ~ più fede non v'ha!

BICE E DAMIGELLE

Deh calma le furie del core sdegnato...

Ah, tu della misera ben vedi lo stato...

L'orror, lo spavento de' sensi la priva;

più spenta che viva ~ dinanzi ti sta.

 
SCENA XIX
Ubaldo, Uomini d'armi, e detti.

<- Ubaldo, uomini d'armi

 

UBALDO

Quel codardo ne deluse!...  

Rinvenirlo io non potei.

NELLO

Ah, l'Averno si dischiuse

per sottrarlo a' colpi miei!

GHINO

(D'ira avvampo!...)

NELLO

Svela, o Pia,

come... donde il vil fuggia...

Tu da me la vita avrai

se di lui vendetta avrò.

PIA

Io tradirlo?... No, giammai...

Mille volte pria morrò.

NELLO
(nel massimo furore e volgendosi ad Ubaldo ed a' suoi uomini d'armi)

L'empia cingete d'aspre ritorte...

alle maremme sia trascinata... ~

Lunga, crudele, tremenda morte

ivi t'aspetta, o scellerata...

Vanne, perversa... di te soltanto

per maledirti mi sovverrò.

PIA

Qual fera morte a me s'appresta!...

V'è donna al mondo più sventurata?...

Nella suprema ora funesta

sarò da tutti abbandonata!...

Del pio ministro a me d'accanto

suonar la prece io non udrò!

BICE E DAMIGELLE

Il ciel preghiamo, che il ciel soltanto

all'infelice soccorrer può.

Insieme

GHINO

(Ahi sciagurato! Dove mi spinse

della vendetta l'empio desio!...

L'astro del giorno per lei si estinse,

ma più infelice di lei son io...

Tutta una vita trarrò nel pianto

e di me stesso l'orror sarò!)

UBALDO E UOMINI D'ARMI

Omai ne segui... è vano il pianto.

Il tuo destino cangiar non può.

 
(Ubaldo e gli uomini d'armi traggono secoloro la Pia)

Ubaldo, uomini d'armi, Pia ->

 

Fine (Parte prima)

Parte prima Parte seconda

[Preludio]

Appartamenti di Pia entro un castello.

familiari di Nello
 

[N. 1 - Introduzione, scena e cavatina]

familiari di Nello
<- Ubaldo
Ubaldo
familiari di Nello ->
Ubaldo
<- Ghino

Signor, giungi opportuno

Ubaldo, Ghino
<- Bice
Ghino e Bice, poi Ubaldo
Ebben? / Venirne davanti a lei
Ubaldo, Ghino
Bice ->
 
Ghino, Ubaldo ->

Appartamenti di Pia; due porte laterali: quella a destra va alla stanza da letto: altra porta nel fondo, dietro la quale un verone, che risponde sul giardino.

Bice, Lamberto
 

[scena non musicata]

Surse la Pia? / Surse anzi l'alba, e parmi

Bice
Lamberto ->
Bice
<- Pia, damigelle

[N. 2 - Coro, scena e cavatina Pia]

A voi son grata... ma non è quest'alma

Pia, poi Bice e Damigelle
O tu che desti il fulmine
Bice, Pia, damigelle
<- Lamberto
Lamberto e Pia, poi Bice e Damigelle
Pia / Che fu?... Smarrito in volto
Pia, Bice, Lamberto e Damigelle
Di pura gioia in estasi
Pia, Bice, Lamberto, damigelle ->

Interno del padiglione di Nello.

Nello
 

[N. 3 - Scena e duetto Nello e Ghino]

Giurai svenarlo, ch'egli ardì col sangue

Nello
<- Ghino

Nello? / Ghino!... Tu qui!

(pausa)

Nello, Ghino ->
Orrido sotterraneo, rischiarato da una tetra lampada: in fondo un rastrello di ferro.
 
Rodrigo
 

[N. 4 - Scena e cavatina Rodrigo]

In questa de' viventi orrida tomba

Rodrigo
<- Custode
Custode, poi Rodrigo
Omai l'istante è presso
Rodrigo
Custode ->

(odesi battere una campana)

 

(momento di silenzio)

Rodrigo
<- armigeri
Rodrigo
armigeri ->
 
Rodrigo
<- Custode
Custode, Rodrigo ->

Appartamenti di Pia, come nella scena V; un doppiere arde sovra una tavola: la porta del verone è chiusa.

<- Nello, Ghino, Bice, scudieri

[N. 5 - Scena e finale primo]

Dell'inatteso tuo venir la nuova

Nello, Ghino, scudieri
Bice ->

Udiste? Ascosi fra le piante

Nello, Ghino
scudieri ->

E tanto deggio aspettar

Nello, Ghino
<- Pia, Bice
Nello, Ghino, Pia
Bice ->
Pia
Nello, Ghino ->
 
Pia
<- Lamberto
Pia, Lamberto
<- Rodrigo
Rodrigo, Pia, Lamberto
Pia / Qual fulmine tremendo!

(Nello di dentro)

Nello, Lamberto, Rodrigo e Pia
L'uscio dischiudi, o perfida

(odonsi frequenti colpi sulla porta)

 
Pia, Lamberto, Rodrigo
<- Nello, Ghino
Pia, Nello, Ghino
Lamberto, Rodrigo ->
 
Pia, Nello, Ghino
<- servi, Ubaldo, familiari, damigelle, uomini d'armi, Bice
Pia, Nello, Ghino, servi, Ubaldo, familiari, damigelle, Bice
uomini d'armi ->
 

(Pia sviene)

Pia, Ghino, Ubaldo, familiari, damigelle, Bice
Nello, servi ->

Appartamenti di Pia; notte; la porta del verone è chiusa.

 
<- Ubaldo, armigeri

[N. 5, variante - Scena e finale primo]

Di Ghino il cenno udiste?

armigeri, Ubaldo ->
<- Pia

Tutto è silenzio!

Pia
<- Lamberto
Pia, Lamberto
<- Rodrigo
Rodrigo, Pia e Rodrigo
Pia / Qual fulmine tremendo!
Nello, Lamberto, Rodrigo e Pia
L'uscio dischiudi, o perfida
Pia, Lamberto, Rodrigo
<- Nello, Ghino
Pia, Nello, Ghino
Lamberto, Rodrigo ->
 
Pia, Nello, Ghino
<- servi, Ubaldo, Bice, uomini d'armi, damigelle
Pia, Nello, Ghino, servi, Bice, damigelle
Ubaldo, uomini d'armi ->
 
Pia, Nello, Ghino, servi, Bice, damigelle
<- Ubaldo, uomini d'armi
Nello, Ghino, servi, Bice, damigelle
Ubaldo, uomini d'armi, Pia ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Variante del finale I
Appartamenti di Pia entro un castello. Appartamenti di Pia; due porte laterali: quella a destra va alla stanza da letto: altra porta nel fondo,... Interno del padiglione di Nello. Appartamenti di Pia, come nella scena V; un doppiere arde sovra una tavola: la porta del verone è chiusa. Appartamenti di Pia; notte; la porta del verone è chiusa. Accampamento dell'esercito fiorentino, presso una porta del sobborgo di Siena. Vecchia sala d'armi nel castello della maremma; ingresso nel fondo, due porte sui lati: una di... Atrio d'un eremitaggio: a traverso dell'intercolunnio si veggono le incolte lande della maremma;... Prigione di Pia; sull'alto una finestra con spranghe di ferro: scala in fondo, alla cui sommità è la porta.
[Preludio] [N. 1 - Introduzione, scena e cavatina] [scena non musicata] [N. 2 - Coro, scena e cavatina Pia] [N. 3 - Scena e duetto Nello e Ghino] [N. 4 - Scena e cavatina Rodrigo] [N. 5 - Scena e finale primo] [N. 5, variante - Scena e finale primo] [N. 6 - Introduzione, scena ed aria Rodrigo] [N. 7 - Scena e duetto Ghino e Pia] [N. 8 - Temporale, coro, scena ed aria Nello] [N. 9 - Scena e finale secondo]
Parte seconda

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