Il battesimo

 
[Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Tenebrose caverne: sull'alto un forame donde ha principio una scala intagliata nella rupe, per cui si discende: nel davanti l'ingresso ad uno speco, dal quale spargesi poca luce rossastra.
Molti gruppi di Cristiani: altri in capo alla scala, altri scendendo, altri nel piano.

 Q 

cristiani

 
[Preludio]

 N 

 
[Coro d'introduzione]

 N 

CORO

parte I

Scendiam...  

II

Silenzio...

III

Silenzio...

IV

Immerso

tutto nel sonno è l'universo...

V

Da questo ignoto, profondo speco

a palesarci non sorga un'eco.

 

TUTTI

(dopo esser discesi)

Ancor ci asconda un velo arcano

all'empio ferro che ne minaccia.

Il giorno forse non è lontano

che fra martìri, al mondo in faccia,

per noi la prece, con labbro esangue,

al re de' cieli s'innalzerà:

e più del labbro, il nostro sangue

del dio vivente favellerà.

(entrano silenziosi nello speco)

cristiani ->

 

Scena seconda

Poliuto e Nearco.

<- Poliuto, Nearco

 
[Scena e preghiera]

 N 

 
(Poliuto discende il primo, fa alcuni rapidi passi verso lo speco, quindi si arresta gettandosi nelle braccia di Nearco)
 

NEARCO

Tu sei commosso!  

POLIUTO

È ver... Sul capo mio

l'onda che terge dall'antica macchia

fia sparsa in breve... Un sacro

terror m'investe!

NEARCO

Di terror che parli?

Quei che t'apre le braccia, ostia di pace

s'offerse, e pace ci piove

nell'alme in cui discende.

POLIUTO

Io n'ho ben d'uopo!

Da procellosi affetti

è sconvolta la mia.

NEARCO

Poliuto!...

POLIUTO

Velen di gelosia

mi rode il cor!...

NEARCO

Fia vero!...

POLIUTO

Dir la parola, intendere il pensiero

mal può di quanto amor la mia consorte

amava... ed amo... Di tristezza ingombra

talor la vidi, e tacito le guance

solcarle amaro pianto: a lei ne chiesi:

con labbro incerto mendicò ragioni,

che fur pretesti, ed a sospiri il varco

negò... ma tardi. Ahi! Quando

giace nel sonno, ed io co' miei sospetti

veglio, gemer la sento, e tronchi detti

parlar d'amore!... A Callistene apersi

il mio pensier geloso, e d'un rivale

anch'ei sospetta.

NEARCO

Chi nomasti!... Ah! Taci.

Dubbio tremendo fomentar! Ministro

d'un culto iniquo; ben costui le parti

tutte ne adempie! ~ Di virtù severa

speglio è la tua consorte, e corpo all'ombra

tu dai. Calmati... cessa.

Il momento s'appressa,

il momento solenne!

A Dio ti volgi, e quel soccorso implora,

che invan giammai non fu richiesto.

POLIUTO

Io piego

la fronte nella polve... e gemo... e prego.

 

 

D'un'alma troppo fervida  

tempra buon dio gli affetti...

tu che lo puoi, tu dissipa

gli orrendi miei sospetti...

Nel combattuto core

discenda il tuo favore,

né più lo scuota un palpito

che indegno sia di te.

NEARCO

Vieni, e ti guidi un angelo

del suo delubro a' piè.

(entrano)

Poliuto, Nearco ->

 

Scena terza

Paolina.

<- Paolina

 
[Scena e cavatina]

 N 

 

Ove m'inoltro?... Qual tremendo speco!...  

Ah! Vano il mio sospetto

non fu! Qui certo han loco

i sanguinosi altari,

e le vietate orribili adunanze

di lor, che dio si fero un uomo. Lo sposo

anch'egli dunque?... O morte

rapito m'hai l'amante, ora il consorte

bieca sogguardi!... Gente appressa!...

(si cela dietro un masso)

Brano musicale ()

 

Scena quarta

Nearco, seguìto da un Drappello di cristiani e detta.

<- Nearco, drappello di cristiani

 

NEARCO

Udiste?  

Fin che si compia il rito

cauti vegliate della rupe il varco.

In voi m'affido.

CRISTIANI

Non temer.

(escono)

drappello di cristiani ->

 

PAOLINA

Nearco?  

(avanzandosi)

NEARCO

Qual voce!... Che!... Traveggo!...

Donna, tu qui?

PAOLINA

Sull'orme

di Poliuto trassi. Omai più netti

son, che le piume abbandonar furtivo

lo scorsi: un dubbio, un fero dubbio è sorto

nel mio pensier... La santa

religion degli avi

osato avria disdir?

NEARCO

T'apponi al vero?

PAOLINA

Numi!...

NEARCO

Fatal mistero

tu penetrasti! ~ Una recente legge

non più d'esilio, ma di pronta morte

i neofiti coglie!

La tua virtù sia pegno

del tuo silenzio, ed il periglio estremo

di Poliuto!... Andar m'è d'uopo.

(rientra)

Nearco ->

 

PAOLINA

Io tremo!...

 

ALCUNE VOCI
(dallo speco)

Infiamma quest'alma, o spirto di dio,  

che piena di speme a te ricovrò:

e il premio le serba che avanza il desio,

che il figlio celeste col sangue mercò.

PREGHIERA GENERALE

Signor, le tue leggi prostrati adoriamo,

le sante tue leggi di pace, d'amor.

Per noi, per le spose, pe' figli preghiamo,

pe' nostri nemici preghiamo, signor.

 

PAOLINA

Un turbamento arcano  

io provo!... ~ Al cor mi scende

quella preghiera!... ~ È forza,

è forza ch'io m'atterri!... ~ Oh che mai sento!...

Fin pe' nemici lor!... Divino accento!

 

Di quai soavi lagrime  

aspersa è la mia gota!...

Qual mi ricerca l'anima

dolce potenza ignota!...

Somiglia una speranza...

l'umana gioia avanza...

par che dal ciglio infranto

mi cada un fosco vel!...

Par che il devoto canto

ritrovi un'eco in ciel! ~

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena quinta

Poliuto, Nearco, quindi gli altri Cristiani.

<- Poliuto, Nearco

 

NEARCO

Mira...    

S

POLIUTO

Donna!...

PAOLINA

O sposo mio...

Di'... Rispondi... Abbandonasti

il tuo culto?...

POLIUTO

Un vero dio

me raccolse.

PAOLINA

Ed obliasti

qual rigor...

POLIUTO

No 'l temo.

(odesi lieta musica guerriera: i cristiani ricompariscono)

<- cristiani

ALCUNI CRISTIANI

Echeggia

lunge ancora un suon giulivo!...

GLI ALTRI

Surse l'alba... Si festeggia

del proconsole l'arrivo.

NEARCO

A noi tutti sulla chioma

pende il ferro già snudato:

delle folgori di Roma

qui Severo giunge armato.

PAOLINA

Ah!... Severo!... E combattendo

ei sul campo non morì?

NEARCO

Egli vive.

PAOLINA

(Ciel!... Che intendo!...)

Ma la fama?...

NEARCO

Il ver mentì.

PAOLINA

(i suoi occhi sfavillano della più viva gioia, ma volgendosi a Poliuto cerca reprimersi)

(Perché di stolto giubilo

mi balzi o cor nel petto?...

Vive l'amato oggetto,

ma spento egli è per me!

Condanna questi palpiti

il mio dover... la sorte...

il palpito di morte

meglio si addice a te.)

CRISTIANI

Sfidar saprem la morte

eterno iddio per te.

(partono)

cristiani, Nearco, Poliuto, Paolina ->

 
 

Scena sesta

Magnifica piazza di Melitene: da un lato vestibolo del tempio di Giove, dall'altro la soglia del palazzo municipale.
Scorgesi nel fondo gran movimento di Popolo che move all'incontro del Proconsole, Callistene, e Felice, da opposte vie.

Bozzetti

 Q 

popolo

<- Callistene, Felice

 
Questa scena si è rinvenuta omessa nella partizione.
 

CALLISTENE

Ognun gioisce, tu soltanto hai gravi  

di mestizia le ciglia!

(Felice mette un profondo sospiro)

 

Oh! Narra.

FELICE

Oscuro cittadin, la figlia

mi chiese un dì Severo:

la mia repulsa disperato il trasse

tra l'armi, e spento lo narrò la fama...

CALLISTENE

Grido bugiardo, ch'ei ferito cadde,

non estinto in battaglia.

FELICE

Ed io lo seppi;

ma no 'l dissi alla figlia, e qui da Roma

giunto a regger le sorti

dell'armena provincia, ella costretta

dal paterno voler, di Poliuto

strinse la man.

CALLISTENE

Creduto

mai non avresti che Severo in alto

poggiasse tanto!... E forse

l'acquistato poter, la sua guerriera

gloria, d'amor le fiamme

spensero in lui. Fa' cor. De' magistrati

alla schiera t'aggiungi: omai le trombe,

odi, squillan dappresso.

FELICE

È ver!...

CALLISTENE

T'affretta.

(Felice entra nel palazzo municipale)

Felice ->

 

 

Donna, spregiasti l'amor mio! Vendetta  

piena, feroce ne trarrò... La vidi

lampeggiar fra gli accenti

di quel codardo, e mi colmò di gioia!

(mettendo l'indice sul cuore)

Qui scritto io porto: chi m'offende, muoia.

(si reca al tempio)

Callistene ->

 

Scena settima

La scena si riempie di Popolo, quindi comparisce Severo, preceduto dalle sue Legioni.

<- legioni, Severo

 
[Coro, scena e cavatina]

 N 

CORO

Plausi all'inclito Severo,  

lauri eterni alla sua chioma,

egli è vita dell'impero,

scudo e brando egli è di Roma.

Saggio in pace, e prode in guerra

fra i mortali un dio sembrò:

ed ogni eco della terra

del suo nome rimbombò!

 

SEVERO

Decio, signor del mondo,  

popolo armeno, a te m'invia: felice

egli ti brama, ed a tal uopo ingiunto

m'ha d'estirpar l'iniqua

sacrilega genia ribelle ai numi,

che s'annida fra voi, come tra i fiori

malvagia serpe. (In breve

ti rivedrò mia speme!... Il sen mi scuote

un palpitar frequente!...

La tua dolce presenza il cor già sente!

 

Di tua beltade immagine  

è questo sol che miro.

Piena è di te quest'aura,

piena del tuo respiro...

Ah! Tutto in queste arene

parla contento e amor!

Celeste iddio propizio

chiuse la mia ferita,

pur da te lunge, ahi misero!

io non sentia la vita...

Dappresso a te, mio bene

saprò che vivo ancor!

Brano musicale ()

 

Scena ottava

Callistene, Felice, Poliuto, Sacerdoti, Magistrati, e detti.

<- Callistene, Felice, Poliuto, sacerdoti, magistrati

 

CALLISTENE

Come fausta è a noi l'aurora  

che in Armenia te conduce,

a' tuoi voti Giove ognora

fausto arrida, invitto duce.

SEVERO

Grato appien!...

(scorge Felice)

Sei tu? M'abbraccia. ~

E la figlia?

FELICE

(Ciel!... Che mai,

che dir posso?... Il cor s'agghiaccia!...)

SEVERO

Non rispondi!

FELICE
(con sommo turbamento)

La vedrai...

SEVERO

Ella forse?...

Al tuo cospetto

mira intanto il suo consorte.

SEVERO
(come tocco dal fulmine)

Il consorte!...

POLIUTO

(Qual sospetto!...)

FELICE

(Oh momento!...)

SEVERO

(Oh colpo!)

CALLISTENE

(Oh sorte!)

SEVERO

(Non deliro?... Altrui porgesti

donna rea, la mano, e il cor?...)

FELICE

(Freme!...)

SEVERO

(O cruda, e lo potesti?...)

POLIUTO

(Si coverse di pallor!)

SEVERO

(No, l'acciar non fu spietato

che spargeva il sangue mio,

ma il destino avverso e rio,

che la vita mi serbò!

Ah! Gioisci, o core ingrato,

gel di morte in sen mi piomba...

questo avanzo della tomba

alla tomba io renderò.)

CALLISTENE

(La vendetta che giurai,

donna ingrata, compirò.)

FELICE

(Ah! Per me del giorno i rai

densa nube circondò!)

POLIUTO

(Fredda mano il cor m'afferra!...

Luce orrenda balenò!...)

CORO

Ei fu grande in pace e in guerra:

fra i mortali un dio sembrò!

 
(Severo entra nel palazzo municipale; tutti lo seguono)

Severo, legioni, Callistene, Felice, Poliuto, sacerdoti, magistrati, popolo ->

 

Fine (Il battesimo)

Il battesimo Il neofito Il martirio

[Sinfonia]

Tenebrose caverne; sull'alto un forame donde ha principio una scala intagliata nella rupe, per cui si discende: nel davanti l'ingresso ad uno speco, dal quale spargesi poca luce rossastra.

cristiani
 

[Preludio]

[Coro d'introduzione]

cristiani ->
<- Poliuto, Nearco

[Scena e preghiera]

Tu sei commosso! / È ver... Sul capo mio

Poliuto, Nearco ->
<- Paolina

[Scena e cavatina]

Ove m'inoltro?... Qual tremendo speco!

(Paolina si cela dietro un masso)

Paolina
<- Nearco, drappello di cristiani

Udiste? Fin che si compia il rito

Paolina, Nearco
drappello di cristiani ->

(Paolina si avanza)

Nearco? / Qual voce!... Che!... Traveggo!

Paolina
Nearco ->

Un turbamento arcano

Paolina
<- Poliuto, Nearco
Nearco, Poliuto, Paolina, Coro
Mira / Donna! / O sposo mio

(odesi lieta musica guerriera)

Paolina, Poliuto, Nearco
<- cristiani
 
cristiani, Nearco, Poliuto, Paolina ->

Magnifica piazza di Melitene: da un lato vestibolo del tempio di Giove, dall'altro la soglia del palazzo municipale.

popolo
 
popolo
<- Callistene, Felice

Ognun gioisce, tu soltanto hai gravi

popolo, Callistene
Felice ->

Donna, spregiasti l'amor mio! Vendetta

popolo
Callistene ->
popolo
<- legioni, Severo

[Coro, scena e cavatina]

Decio, signor del mondo

popolo, legioni, Severo
<- Callistene, Felice, Poliuto, sacerdoti, magistrati
Callistene, Severo, Felice, Poliuto, Coro
Come fausta è a noi l'aurora
Severo, legioni, Callistene, Felice, Poliuto, sacerdoti, magistrati, popolo ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava
Tenebrose caverne; sull'alto un forame donde ha principio una scala intagliata nella rupe, per cui... Magnifica piazza di Melitene: da un lato vestibolo del tempio di Giove, dall'altro la soglia del palazzo... Atrio nelle case di Felice: in fondo deliziosi giardini. Tempio di Giove: nel mezzo gran simulacro del nume, innanzi al quale un'ara ardente. Bosco sacro: muro in fondo che lo divide dalla città: da un lato parte del tempio di Giove. Prigione del circo.
[Sinfonia] [Preludio] [Coro d'introduzione] [Scena e preghiera] [Scena e cavatina] [Coro, scena e cavatina] [Recitativo] [Duetto] [Scena e aria] [Coro] [Finale IIº] [Coro, scena e aria] [Recitativo e duetto] [Coro, scena e Finale IIIº]
Il neofito Il martirio

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