Atto quarto

 
Quadro primo.
 

Scena prima

Anticamera nel palazzo di don Rodrigo, a Milano. Porta di mezzo, altra porta a destra, poche sedie, un banco.
Il Griso sdraiato su un banco, indi don Rodrigo. (*)

 Q 

Griso

 
(*) Manzoni. Capitolo XXXIII.
 

GRISO

(guardando verso la porta a destra)  

Ch'ei dorma ancora... O ch'ei fosse partito

per l'altro mondo, senza dirmi addio!...

(alzandosi)

Non oso avvicinarmi a quella stanza...

Ier sera, il mio degnissimo padrone

avea cert'occhi lustri... un certo aspetto...

dei nobili, dei ricchi e dei birboni

la perfida moria non ha rispetto.

All'erta... Don Rodrigo!...

RODRIGO
(voce interna)

Olà... buon Griso!...

GRISO

Aspetta un poco...

RODRIGO
(voce interna)

Mio fedele amico!...

GRISO

Amico! Qual bontà!... Qual degnazione!

Giammai non mi ha parlato

sì gentilmente... Oh! Certo... Egli è malato...

RODRIGO
(voce interna)

Dunque nessuno è là? Son tutti morti?...

GRISO

Ah!... Se i monatti ad avvertir corressi...

(Rodrigo entra in scena col viso stravolto ed abbigliato col massimo disordine)

<- Rodrigo

GRISO

(dando indietro)

Largo!... Non si appressi...

RODRIGO

Di che temi?...

GRISO

Signore... La prudenza

non è mai troppa... ed il contagio è lesto...

RODRIGO

Tu scherzi, Griso... Ma ti pare?...

GRISO

Avete

una cera sì fosca...

RODRIGO

Eppur... sto... bene...

Bene assai... Vuoi tu ridere, o mio Griso?

Ah sì! Ridi di me... Questo pallore

che sul volto mi sta, questo terrore

che i sensi mi invadea...

di palesarlo a te non mi vergogno,

era l'effetto d'un terribil sogno.

GRISO

(fissando don Rodrigo con terrore e tenendosi sempre discosto)

Davvero!

 

RODRIGO

In un vasto tempio  

da immensa folla avvinto,

verso il lontano pergamo

io mi sentia sospinto...

Di volti biechi e squallidi

un'onda m'avvolgea,

il petto m'opprimea...

toglievami il respir...

Voce tuonò fatidica

sotto le nere arcate

levai lo sguardo al pergamo...

vidi rizzarsi un frate...

che mi affissò terribile...

alzò la scarna mano,

e parve da lontano

segnarmi e maledir.

Allor... la spada stringere

nel mio furor tentai...

tosto un orrendo spasimo

qui... presso il cor provai...

L'elsa parea configgersi

entro la fibra ardente...

io mi destai repente...

ma non cessò il martir...

 

VOCI DA FUORI

Il carro di morte,

signori, vi invita!...

RODRIGO
(con terrore)

O ciel! Dei monatti

la ciurma aborrita...

mio Griso... buon Griso...

GRISO

(indietreggiando)

Al largo... signor!...

VOCI

Sul nostro carro

tutti accogliamo;

siam gente onesta,

nulla chiediamo;

per l'altro mondo

chi vuol partir?

Sei posti ancora

possiamo offrir...

RODRIGO
(al Griso)

T'ho sempre amato...

beneficato...

GRISO

Sì... ma... scusatemi...

RODRIGO

Non mi tradir...

GRISO

Il dover mio

corro a compir...

(esce)

Griso ->

 

RODRIGO

(nel massimo furore, inseguendo il Griso con una pistola alla mano)  

Scellerato! Ai monatti ei mi consegna...

Ma in tempo non sarà. Canaglia indegna!

(esce gridando, e si ode tosto nelle anticamere un colpo di pistola)

Rodrigo ->

 

CORO INTERNO

Non faccia strepito,  

mio bel signor;

siam gente onesta,

d'ottimo cuor...

Lungo la strada

si canterà;

se il vin le aggrada

con noi berrà.

Sfondo schermo () ()

(le voci si allontanano insensibilmente)
 
 
Quadro secondo.
 

Scena seconda

La vasta spianata del lazzaretto di Milano.
A destra e nel fondo il porticato. Al lato sinistro, all'estremità della scena, una croce. (*)
Renzo.
Il canto dei monatti risuona in lontananza, e quindi cessa completamente.

 Q 

Renzo

 
(*) Manzoni. Cap. XXXV.
 

 

Untore a me!... Fortuna che quel carro  

passò in buon punto... e ch'io

a salirvi fui destro... Ah! Ne ho passati

dei brutti quarti d'ora... Catturato...

bandito... ed oggi, che a Milano torno,

per cercare di lei... «Dalli all'untore!»

mi gridan quei baggiani maledetti...

E dio sa qual malanno ancor mi aspetti.

(pausa)

E la buona Lucia? Chi m'avria detto,

che disgiunto da lei per tanti mesi,

io dovessi trovarla in questo luogo?...

Trovarla?... E son certo

ch'ella viva? Oh! Vivrà... Se è giusto iddio...

salva l'avrà, poiché fui salvo anch'io...

 

Ai nostri laghi argentei,  

alle natie pendici,

donde partimmo in lacrime,

ritornerem felici...

E il rito che ci aspetta,

là... nella pia chiesetta,

in santo, eterno giubilo

gli affanni cangerà.

 

VOCE INTERNA

Alla madre del cielo, o avventurate,  

l'inno di grazia alzate!

RENZO

Una devota schiera

di donne il vasto piano

attraversa. Vediam! Forse... Lucia...

perché mi trema il cor?...

DONNE

Salve o Maria!

 

Scena terza

Renzo. Processione di donne che escono dal portico a sinistra e muovono verso la croce. Lucia da ultimo.

<- processione di donne, Lucia

 

CORO E LUCIA

Salve o Maria  

del ciel regina,

su noi gementi

lo sguardo inchina,

Maria di grazia

madre d'amor.

RENZO

Ah! La sua voce

udir mi pare...

CORO E LUCIA

Salve Maria,

stella del mare;

fra le tempeste

dell'egra vita,

all'alma errante

tu il porto addita,

dove hanno tregua

l'ansie e i dolor.

RENZO

È dessa! È dessa!

Mi scoppia il cor.

 
(la processione si allontana. Renzo si avvicina a Lucia che segue il drappello)

processione di donne ->

RENZO

Lucia?

LUCIA

Voi!... Renzo!... Voi!

Come?... Perché veniste?

RENZO

Perché qui venni? E chiederlo

potete?...

LUCIA

Illeso usciste

voi pur?... Sia lode a dio!...

E di mia madre?

RENZO

Liete

nuove recar poss'io...

Ella ne aspetta...

LUCIA
(con dolore)

(Oh ciel!

Come narrargli?)

RENZO

Sposi

fra pochi dì saremo...

LUCIA

Che dite mai?...

RENZO

Beati

del nostro amor vivremo...

LUCIA

Ah! No... non è possibile...

RENZO

Spiegatevi... Che fu?

Quai dubbi?

LUCIA

(piangendo)

Vostra sposa...

RENZO
(con vivacità)

Ebbene... udiam!

LUCIA

Mai più...

Là... nel castello orribile...

fra l'ansie del terrore...

alla divina Vergine

ho consacrato il core...

È un voto indissolubile...

RENZO

Che dite mai, Lucia?

E la promessa... il vincolo

sacro che a me vi unia?...

Ah! Ciò che voi scordaste...

non io potrei scordar...

(con passione)

Io, che lontano e povero,

travolto in mar di guai,

di tanti mali il premio

nel vostro amor sperai...

Io... che straziato... affranto

pensavo a voi soltanto...

e in quel pensier... la forza

sentia di perdonar...

(prorompendo con ira)

Ora non più...

LUCIA

Calmatevi...

RENZO

Io troverò l'indegno...

se dio non fa giustizia...

LUCIA

(trattenendolo)

Ah! Renzo... Per pietà!

 

Scena ultima

Fra Cristoforo, e detti.

<- Cristoforo

 

CRISTOFORO

(uscendo dal porticato a destra)  

Chi dei morenti al gemito

mesce l'umano sdegno?

Vergogna!

LUCIA

Fra Cristoforo!...

RENZO

(avvicinandosi al frate)

Ei ne consiglierà...

CRISTOFORO
(con severità)

E qual consiglio attenderti

potresti? ~ Hai l'odio in core...

La grazia del signore

muta per te sarà.

(conducendo Renzo alla cella)

L'uom che tu aborri ~ cui morte imprechi...

è là... ti inoltra... fissalo in volto...

dalla giustizia di dio fu colto...

ma il tuo perdono salvarlo può...

RENZO

(arretrando dalla cella)

Oh che mai veggo! Desso è spirante...

E d'imprecargli ~ poc'anzi ho osato!

Ch'egli dal cielo sia perdonato

come il mio cuore gli perdonò.

LUCIA
(a Renzo)

Qual ti conobbi ~ qual fosti sempre...

ti serba, o Renzo ~ onesto e pio...

esserti sposa ~ più non poss'io...

ma nelle preci ~ con te vivrò.

CRISTOFORO

Sposi sarete.

RENZO
(a Lucia)

Tu l'odi?

LUCIA

E il voto

ch'io profferia?...

CRISTOFORO
(con solennità)

Tutto mi è noto...

Dio, che la prece del giusto accoglie,

dio, che dei poveri è il protettor,

or pe 'l mio labbro ~ Lucia ti scioglie...

e a lui ti dona... lode al signor!...

(unisce Renzo e Lucia)

LUCIA

È dunque vero? - Creder degg'io?

Tua sposa... o Renzo...

RENZO

Dubiti ancor?...

Tutti, al paese ritorneremo...

CRISTOFORO

Io qui rimango...

LUCIA

Vi aspetteremo

le nostre nozze ~ a benedir...

CRISTOFORO

Più sulla terra ~ non ci vedremo,

da queste mura non debbo uscir...

(squillo funebre, la processione delle donne si avanza)

<- donne

 

RENZO E LUCIA

Oh! Il buono... il santo frate!...  

né il rivedrem mai più!...

CRISTOFORO

(tornando dalla cella)

O figli... vi prostrate...

RENZO

Ah!... Don Rodrigo?...

CRISTOFORO

Ei fu.

(tutti si prostrano mormorando una preghiera)
 
(fra Cristoforo prende in disparte Renzo e Lucia)

CRISTOFORO

Ai vostri monti ~ figli, tornate...

all'aure miti ~ del ciel natio...

per me talvolta ~ pregate iddio...

RENZO E LUCIA

Né rivedervi... potrem?

CRISTOFORO

(additando il cielo)

Lassù!

 

Fine (Atto quarto)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Anticamera nel palazzo di don Rodrigo, a Milano; porta di mezzo, altra porta a destra, poche sedie, un banco.

Griso
 

Ch'ei dorma ancora... O ch'ei fosse partito

Griso
<- Rodrigo

Rodrigo, poi voci e Griso
In un vasto tempio
Rodrigo
Griso ->

Scellerato! Ai monatti ei mi consegna

Rodrigo ->

(si ode un colpo di pistola)

La vasta spianata del lazzaretto di Milano destra e nel fondo il porticato; al lato sinistro, una croce.

Renzo
 

(il canto dei monatti risuona in lontananza,e quindi cessa completamente)

Untore a me! Fortuna che quel carro

Alla madre del cielo, o avventurate

Renzo
<- processione di donne, Lucia
Coro e Lucia, Renzo
Salve o Maria
Renzo, Lucia
processione di donne ->
 
Renzo, Lucia
<- Cristoforo
Cristoforo, Lucia e Renzo
Chi dei morenti al gemito

(squillo funebre)

Renzo, Lucia, Cristoforo
<- donne
Renzo e Lucia, Cristoforo
Oh! Il buono, il santo frate!

(tutti mormorano una preghiera)

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena ultima
Un trivio di stradicciuole in pendio; a mezzo del trivio, una cappelletta; muricciolo praticabile; al di... Cortile nella casa di Lucia; una scaletta di legno che mette alle stanze superiori; a destra la porta grande... Sale nel palazzo di don Rodrigo; due porte praticabili, l'una a destra, l'altra nel mezzo, più grande, che... Cortile della casa di Lucia come nell'atto primo. Una piazzetta di villaggio; a sinistra, sul davanti, la casa di don Abbondio con porta e... La riva dell'Adda sul luogo detto il Bione in vicinanza di pescarenico; si vede il campanile triangolare del... Villaggio ai piedi della montagna; sul davanti a destra, la casa parrocchiale con porta ampia che mette ad... Anticamera nel palazzo di don Rodrigo, a Milano; porta di mezzo, altra porta a destra, poche sedie, un banco. La vasta spianata del lazzaretto di Milano destra e nel fondo il porticato; al lato sinistro, una croce.
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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