Atto terzo

 

Scena prima

Reggia.
Melanto, Eurimaco.

 Q 

Melanto, Eurimaco

 

MELANTO

Eurimaco, la donna  

insomma ha un cor di sasso,

parola non la muove,

priego invan la combatte;

dentro del mal d'amore

sempre tenace ha l'alma,

o di fede o d'orgoglio

in ogni modo è scoglio.

Nemica o pur amante,

non ha di cera il cor, ma di diamante.

EURIMACO

E pur udii sovente

la poetica schiera

cantar donna volubile e leggera.

MELANTO

Ho speso invan parole, indarno prieghi

per condur la regina a nuovi amori;

l'impresa è disperata,

odia non che l'amor, l'esser amata.

EURIMACO

Peni chi brama,

stenti chi vuol,

goda fra l'ombre

chi ha in odio il sol.

MELANTO

Penelope trionfa

nella doglia e nel pianto,

fra martiri e contenti,

vive lieta Melanto.

Ella in pene si nutre, io fra diletti

amando mi giocondo,

fra sì vari pensier più bello è il mondo.

 

EURIMACO

Godendo,  

ridendo

si lacera il duol.

MELANTO

Amiamo,

godiamo,

e dica chi vuol.

Melanto ->

 

Scena seconda

Antinoo, Anfinomo, Pisandro, Eurimaco, Penelope.

<- Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Penelope

 

ANTINOO

Sono l'altre regine  

coronate di servi e tu d'amanti.

Tributan questi regi

al mar di tua bellezza un mar di pianti.

 

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Ama dunque, sì, sì,    

dunque riama un dì.

S

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PENELOPE

Non voglio amar, no, no,

ch'amando penerò.

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Ama dunque, sì, sì,

dunque riama un dì.

PENELOPE

Cari tanto mi siete

quanto più ardenti ardete;

ma non m'appresso all'amoroso gioco,

ché lunge è bel più che vicino il foco.

Non voglio amar, no, no,

ch'amando penerò.

PISANDRO

La pampinosa vite

se non s'abbraccia al faggio,

l'autun non frutta e non fiorisce il maggio;

e se fiorir non resta

ogni mano la coglie,

ogni piè la calpesta.

ANFINOMO

Il bel cedro odoroso

vive, se non s'incalma

senza frutto, spinoso;

ma se s'innesta poi

figliano frutti e fior gli spini suoi.

ANTINOO

L'edera che verdeggia

ad onta anco del verno,

d'un bel smeraldo eterno,

se non s'appoggia perde

tra l'erbose rovine il suo bel verde.

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Ama dunque, sì, sì,

dunque riama un dì.

PENELOPE

Non voglio amar, non voglio!

Come sta in dubbio un ferro

se fra due calamite,

da due parti diverse egli è chiamato,

così sta in forse il core

nel tripartito amore.

Ma non può amar

chi non sa, chi non può

che pianger e penar.

Mestizia e dolor

son crudeli nemici d'amor.

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

All'allegrezze dunque, al ballo, al canto!

Rallegriam la regina:

lieto cor ad amar tosto s'inchina.

 

Scena terza

Qui escono otto Mori che fanno un ballo greco, cantato con i seguenti versi.

<- otto mori

 

 

Dame in amor belle e gentil  

amate allor che ride april;

non giunge al sen gioia, o piacer

se tocca il crin l'età senil

dunque al gioir, lieto al goder

dame in amor belle e gentil.

Vaga nel spin la rosa sta,

ma non nel gel, bella è beltà:

perde il splendor torbido ciel

ciglio in rigor non è più bel.

otto mori ->

 

Scena quarta

Eumete e Penelope, i Proci a parte.

<- Eumete

 

EUMETE

Apportator d'alte novelle vengo!  

 

È giunto, o gran regina,  

Telemaco tuo figlio,

e forse non fia vana

la speme ch'io t'arreco:

Ulisse, il nostro rege,

il tuo consorte, è vivo,

e speriam non lontano,

il suo bramato arrivo!

 

PENELOPE

Per sì dubbie novelle  

o s'addoppia il mio male

o si cangia il tenor delle mie stelle.

Eumete, Penelope ->

 

Scena quinta

Antinoo, Anfinomo, Pisandro, Eurimaco.

 

ANTINOO

Compagni, udiste? Il nostro  

vicin rischio mortale

vi chiama a grandi e risolute imprese.

Telemaco ritorna e forse Ulisse.

Questa reggia da voi

violata e offesa

dal suo signor aspetta

tarda bensì, ma prossima vendetta.

Chi d'oltraggiar fu ardito

neghittoso non resti

in compir il delitto. In sin ad ora

fu il peccato dolcezza,

ora il vostro peccar fia sicurezza,

ché lo sperar favori è gran pazzia

da chi s'offese pria.

 

ANFINOMO E PISANDRO

N'han fatto l'opre nostre  

inimici d'Ulisse.

L'oltraggiar l'inimico unqua disdisse.

ANTINOO

Dunque l'ardir s'accresca,

e pria ch'Ulisse arrivi

Telemaco vicin togliam dai vivi!

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Sì, sì, de' grandi amori

sono figli i gran sdegni;

quel fere i cori e quest'abbatte i regni.

 
Qui vola sopra il capo dei Proci un'aquila.
 

EURIMACO

Chi dall'alto n'ascolta  

or ne risponde, amici:

mute lingue del ciel sono gli auspici.

Mirate, ohimè mirate

del gran Giove l'augello.

Ne predice rovine,

ne promette flagello.

Muova al delitto il piede

chi giusto il ciel non crede.

 

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Crediam al minacciar del ciel irato,  

ché chi non teme il cielo

raddoppia il suo peccato.

 

ANTINOO

Dunque prima che giunga  

il filial soccorso,

per abbatter quel core

facciam ai doni almen grato ricorso,

perché ha la punta d'or lo stral d'Amore.

 

EURIMACO

L'oro sol, l'oro sia  

l'amorosa magia.

Ogni cor femminil se fosse pietra,

tocco dall'or si spetra.

ANTINOO, ANFINOMO E PISANDRO

Amor è un'armonia,

sono canti i sospiri,

ma non si canta ben se l'or non suona;

non ama, chi non dona.

Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Eurimaco ->

 
 

Scena sesta

Boscareccia.
Ulisse, poi Minerva in abito maestro.

 Q 

Ulisse

 

ULISSE

Perir non può chi tien per scorta il cielo,  

chi ha per compagno un dio.

A grand'imprese, è ver, volto son io,

ma fa peccato grave

chi difeso dal ciel il mondo pave.

 

<- Minerva

MINERVA

O coraggioso Ulisse,  

io farò che proponga

la tua casta consorte

giuoco che a te fia gloria

e sicurezza e vittoria

e a' proci morte.

Allor che l'arco tuo ti giunge in mano

e strepitoso tuon fiero t'invita

saetta pur che la tua destra ardita

tutti conficcherà gli estinti al piano,

io starò teco e con celeste lampo

atterrerò l'umanità soggetta:

cadran vittime tutti alla vendetta

ché i flagelli del ciel non hanno scampo.

ULISSE

Sempre è cieco il mortale

ma all'or si dée più cieco

chi 'l precetto divin devoto osserva

io ti seguo Minerva.

Minerva ->

 

Scena settima

Eumete, Ulisse.

<- Eumete

 

EUMETE

Io vidi, o pellegrin, de' proci amanti  

l'ardir infermarsi,

l'ardore gelar;

negli occhi tremanti

il cor palpitar:

il nome sol d'Ulisse,

quest'alme ree trafisse.

 

ULISSE

Godo anch'io né so come;  

rido, né so perché.

Tutto gioisco,

ringiovanisco,

ben lieto affé.

 

EUMETE

Tosto ch'avrem con povera sostanza  

i corpi invigoriti, andrem veloci.

Vedrai di quei feroci

fieri i costumi, i gesti

impudenti, inonesti.

ULISSE

Non vive eterna l'arroganza in terra:

la superbia mortal tosto s'abbatte,

ché il fulmine del ciel gli olimpi atterra.

Ulisse, Eumete ->

 

Fine (Atto terzo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

Reggia.

Melanto, Eurimaco
 

Eurimaco, la donna

Eurimaco e Melanto
Godendo, ridendo
Eurimaco
Melanto ->
Eurimaco
<- Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Penelope

Sono l'altre regine

Antinoo, Anfinomo, Pisandro e Penelope
Ama dunque, sì, sì
Eurimaco, Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Penelope
<- otto mori

(i mori fanno un ballo greco)

Eurimaco, Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Penelope
otto mori ->
Eurimaco, Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Penelope
<- Eumete

(i proci a parte)

Apportator d'alte novelle vengo!

Per sì dubbie novelle

Eurimaco, Antinoo, Pisandro, Anfinomo
Eumete, Penelope ->

Compagni, udiste? Il nostro

Anfinomo, Pisandro e Antinoo
N'han fatto l'opre nostre

(qui vola sopra il capo dei proci un'aquila)

Chi dall'alto n'ascolta

Antinoo, Anfinomo e Pisandro
Crediam al minacciar del ciel irato

Dunque prima che giunga

Eurimaco, Antinoo, Anfinomo e Pisandro
L'oro sol, l'oro sia
Antinoo, Pisandro, Anfinomo, Eurimaco ->

Boscareccia.

Ulisse
 

Perir non può chi tien per scorta il cielo

Ulisse
<- Minerva

(Minerva in abito maestro)

O coraggioso Ulisse

Ulisse
Minerva ->
Ulisse
<- Eumete

Io vidi, o pellegrin, de' proci amanti

Tosto ch'avrem con povera sostanza

Ulisse, Eumete ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima
Cielo. Reggia. Marittima. Reggia. Boscareccia. Reggia. Boscareccia. Reggia. Deserto. Reggia. Marittima. Reggia.
Prologo Atto primo Atto secondo Atto quarto Atto quinto

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