Atto terzo

 

Scena prima

La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid.
Una porta grande nel mezzo, alla quale si accede per tre gradini:
altra porta a destra; una finestra a sinistra. In un angolo della sala una piccola porta segreta nascosta sotto la tappezzeria, che ricuopre le mura. A destra una tavola piuttosto grande di forma quadrilunga, con un tappeto di velluto verde, su cui sono disposte varie carte, l'occorrente per scrivere e l'urna per lo scrutinio segreto. Intorno alla tavola vari scanni ed una poltrona situata all'una delle due estremità di essa.
Don Pedro, Don Fernando e coro di Consiglieri privati del re.

 Q 

Don Pedro, Don Fernando, consiglieri del re

 

DON PEDRO
(parlando confidenzialmente con una parte del coro)

Primo ministro e l'ordine  

di Calatrava!...

CORO
I

E or ora

duca d'Olmedo ancora...

DON PEDRO
(con una parte del coro)

E forse il toson d'or!...

CORO
II (a Don Fernando)

(ridendo)

Ah! Ah! Dobbiamo crederlo

veramente, marchese?...

DON FERNANDO

(cercando di correggere una sua imprudenza)

Io dissi che, se ascese

ai più sublimi onor...

CORO
II

Fu per opra d'un genio

protettor...

DON FERNANDO

Non lo nego...

DON PEDRO

(staccandosi dall'altra parte del coro, e venendo verso Don Fernando)

Via, marchese De Priego,

del genio protettor

il dolce nome diteci...

DON FERNANDO

Lo ignoro...

CORO
II (a Don Pedro a bassa voce)

(ridendo)

È la Regina!...

DON PEDRO

Ah! Ah! Questa mattina

è imprudente il signor!...

CORO
I

È un orrore!...

II

Uno scandalo!...

DON FERNANDO

(tentando scusarsi)

Ma niun sospetti: io giuro

che questo amore è puro,

né fu svelato ancor.

DON PEDRO

(piano e scherzosamente a Don Fernando, traendolo sul davanti della scena)

Del protettore anonimo

e del noto protetto

parlate con rispetto

in queste sale ognor...

DON FERNANDO
(piano a Don Pedro)

Dall'ira, che mi domina,

talor son io tradito...

DON PEDRO
(piano a Don Fernando)

Baciate il favorito

e poi mordete il re,

dice un vecchio proverbio...

DON FERNANDO

Scherzar come voi fate,

non so...

DON PEDRO
(piano a Don Fernando)

Prudente siate,

e v'affidate a me.

 

CORO

(Certo non è possibile  

che un giovine scudiero

possa a sì gran potere

senz'opra altrui salir:

ma del genio benefico

che premia i merti suoi,

non deve alcun di noi

il nome proferir.)

Sfondo schermo () ()

 

DON PEDRO
(volgendosi al coro)

Degli affari di stato  

occupiamoci omai, poi che più d'uno

osa tacciar d'inerzia

il consiglio supremo.

Prenda il suo posto ognuno.

(tutti siedono sugli scanni disposti intorno alla tavola, lasciando vuota la poltrona)

DON FERNANDO

Pria di tutto, signori,

decretar non vi spiaccia

che il mio diritto antico

sull'imposte dell'isole e sui negri

rivendicare io possa...

DON PEDRO
(con lieve ironia)

Aveste, parmi,

largo compenso in cambio

di tal diritto!...

DON FERNANDO
(riscaldandosi)

Il quinto

sull'oro e l'ambra assai meno mi rende

di quel, che a voi rendono, o conte, i porti

del mare e i boschi...

DON PEDRO
(riscaldandosi anche più)

Oh! sì... gran cosa invero!...

Alla metà non basta

dell'ingenti mie spese;

ond'io chieggo che a me siano concessi

quei dritti, che per sé chiede il marchese.

 

<- Ruy Blas

DON FERNANDO

No mai!...  

(tutti si alzano)

CORO

Calmatevi...

DON FERNANDO

Egli m'offese...

CORO

Recarvi ingiuria

ei non pretese...

DON PEDRO

Inappellabile

sentenza adesso

questo consesso

dée proferir.

CORO

I vostri meriti

noi conosciamo;

su via sediamo,

cessi il garrir.

 

Scena seconda

Ruy Blas vestito di velluto nero, con ricco mantello e piuma bianca al cappello, e con la croce di Calatrava, apparisce sulla porta di mezzo e si ferma alquanto ad ascoltare la questione sorta fra Don Pedro e Don Fernando, indi discende lentamente i gradini e si avanza con nobile e severo contegno in mezzo alla scena. Don Pedro, Don Fernando e il Coro ammutoliscono in sua presenza.

 

RUY BLAS

Bene, o signori!...  

CORO

(Il conte!...)

DON PEDRO E DON FERNANDO

(Egli ci udiva!...)

RUY BLAS

E a voi le sorti, a voi

la gloria, la salute

della patria è commessa... a voi, pastori

dell'ovil predatori,

che del pubblico bene

mai non aveste cura, intenti solo

al privato interesse!...

Ma, giuro al ciel, signori,

finché di vita un alito mi resti,

finché il sovrano

a questa mano

confiderà le redini

del trono e dello stato...

io vietarvi saprò l'empio mercato!...

 

DON PEDRO
(con risentimento)

Conte!...  

DON FERNANDO
(con risentimento)

È troppo!...

RUY BLAS
(con forza crescente)

Olà tacete,

e uno sguardo rivolgete

ai destini della Spagna:

già l'Olanda e le Brettagna

i confini hanno varcato...

già fur tolti al nostro stato

il dominio lusitano

e il Brasile... Già la mano

su di noi la Francia stende...

e la sorte, che ci attende

quale speme ne consente?...

Niuna omai!... Dall'oriente

all'occaso Europa tutta

della Spagna ahimè distrutta

ride... e voi potete intanto

della patria il regio manto

lacerar mentr'ella muore?...

Oh! Vergogna!... Oh! Disonore!

ALCUNI DEL CORO
(sottovoce agli altri)

Su noi tutti ei vuole impero...

GLI ALTRI
(sottovoce agli altri)

Ma pur troppo ei parla il vero!...

DON PEDRO
(a Don Fernando)

Sopportar sì fiero insulto

noi potremo?...

DON FERNANDO
(a Don Pedro)

No per dio!...

DON PEDRO
(a Don Fernando)

Non fia dunque a lungo inulto?...

DON FERNANDO
(a Don Pedro)

No, lo giuro...

DON PEDRO
(a Don Fernando)

E il giuro anch'io!...

(seguono entrambi a parlare tra loro, indi si appressano alla tavola, e scrivono alcune parole sopra due fogli differenti)
 

RUY BLAS
(animandosi gradatamente)

O Carlo quinto ~ genio immortale,  

dal sepolcrale ~ marmo ti leva,

il capo augusto ~ la man solleva,

lo scettro e il brando ~ impugna ancor...

La Spagna muor!...

Volgi a costoro il fulmine

de' tuoi severi accenti;

conta del mesto popolo

le lacrime, i lamenti;

balza in arcione e scendi

guerrier novello in campo;

gloria e poter tu rendi

al già tuo regno e al re;

unica via di scampo

noi ritroviamo in te.

Lo scettro e il brando ~ impugna ancor...

salvaci, o Carlo ~ la Spagna muor!...

 

DON PEDRO E DON FERNANDO

(avanzandosi e presentando a Ruy Blas i due fogli)

Con questi fogli entrambi  

la nostra dimissione

al re chiediamo...

RUY BLAS
(freddamente)

Ed io per lui l'accetto;

(prende i due fogli, indi con severo contegno soggiunge)

doman, marchese, piacciavi ritrarvi

con la vostra famiglia

in Andalusia... e voi, conte, in Castiglia.

(Don Pedro e Don Fernando escono, Ruy Blas si volge al coro e in tono risoluto dice)

Don Pedro, Don Fernando ->

 

Chi di voi nutre in petto

fiamma di patria carità qui resti,

chi porre il piè sul mio cammin non vuole

può seguir quei signori...

(va a sedersi sulla poltrona e si pone tranquillamente ad esaminare alcune carte)

 

ALCUNI DEL CORO
(piano agli altri in disparte)

È l'astro che sorge... ~  

GLI ALTRI
(piano)

Resister non vale...

I PRIMI
(piano)

È forza obbedirgli... ~

GLI ALTRI
(piano)

È forza restar...

TUTTI

Del re Carlo quinto ~ la gloria immortale

al popolo ispano ~ ei può ridonar.

 
(entra un paggio e si avvicina a Ruy Blas, attendendo rispettosamente, che gli sia concesso di parlare)

<- paggio

 

RUY BLAS

(al paggio continuando a leggere ed a firmare vari fogli)

Parla...  

PAGGIO

Il conte d'Onato

è da Neubourg tornato...

RUY BLAS

(deponendo i fogli ed alzandosi)

Ah! Bene... bene... digli che domani

nel mio privato alloggio

presso il ponte l'attendo.

PAGGIO

Obbedisco, eccellenza...

(s'inchina e s'avvia per uscire dal mezzo)

RUY BLAS

(richiamandolo con un gesto)

Oggi ad alcuno io non concedo udienza.

(il paggio esce)

paggio ->

 

CORO

(avanzandosi e circondando Ruy Blas)

Noi tutti restiamo. ~  

RUY BLAS

Sta ben: ma pensate

ch'io prove vi chieggo ~ di fede e valor.

CORO

Siam pronti a mostrarlo ~ col fatto...

RUY BLAS

Giurate

seguirmi dovunque ~ ci chiami l'onor...

Dovunque un periglio ~ sovrasti al sovrano

dovunque baleni ~ un brando stranier...

CORO

Noi tutti il giuriamo... ~

RUY BLAS E CORO

Sul popolo ispano

vegliar, come padri ~ sia nostro pensier.

RUY BLAS

Le destre stringiamo... ~

(stringe a tutti la mano, indi li congeda graziosamente, dicendo loro)

Fra un'ora v'aspetto...

CORO

E prove daremo ~ di fede e d'affetto.

 
(tutti escono dal mezzo: Ruy Blas resta immobile in mezzo alla scena, guardandoli in aria di trionfo)

consiglieri del re ->

 

Scena terza

La Regina e Ruy Blas.

<- Regina

 

REGINA

(alza la tappezzeria, che cuopre l'uscio segreto, e si avvicina a Ruy Blas senza che esso se ne accorga)

Grazie, signor...  

RUY BLAS

(volgendosi)

Voi!... (Frénati,

o mio cor!...)

REGINA

Sì, son io...

io, che tentai, ma invano,

resistere al desio

di stringer questa mano...

che il vostro ardir magnanimo

ammiro e benedico...

io che vi grido: ~ Amico

salvate il soglio ispano,

salvate il nostro onor!... ~

RUY BLAS

(Oh! Ciel!... Fuggirla ognor...

e rivedere a un tratto a me dinante

il suo divin sembiante!...

E dover nel mio cor

soffocare la voce dell'amor!...)

REGINA

Dalle mie stanze ~ udii l'accento

del vostro nobile ~ sdegno...

RUY BLAS

(Che sento!...)

REGINA

E vidi il fulmine ~ dei vostri sguardi,

l'onta ed il tremito ~ di quei codardi...

RUY BLAS

(Ella m'udiva!...) ~

REGINA

Ed or vogliate

il plauso accogliere ~ del cor...

RUY BLAS

Cessate...

REGINA

Di là sovente ~ re Carlo io vidi

seder tra questi ~ suoi parricidi

mesto e pensoso... ~

RUY BLAS

E che dicea?...

REGINA

Nulla...

RUY BLAS

Pur...

REGINA

Nulla... ~ Egli tacea!...

Ma voi... voi, conte!... ~ Tanto valore

donde traeste?... ~ La mente e il core

chi di tal fiamma ~ v'accese?

RUY BLAS
(con slancio di entusiasmo)

Chi?

Voi!...

REGINA

Che mai dite?... ~ Io stessa?...

RUY BLAS

Sì.

 

Quando dei vili ipocriti,  

cui fida il re lo stato,

il rio fatal proposito

apparve a me svelato...

Quando dovei convincermi

che all'infernal disegno

voi pur, voi pure i perfidi

avean già fatto segno...

Allor di fiamma insolita

m'arse la mente e il cor,

sprezzai perigli e insidie

giurai salvarvi allor.

 

REGINA
(altamente commossa)

Per me sì prode?... ~  

RUY BLAS

Sì, per voi sola...

(esitante)

perché... perch'io ~ v'amo!...

REGINA

(con grido di gioia)

Gran dio!...

L'ho udita alfine ~ questa parola,

soave balsamo ~ al dolor mio!...

felice or sono!... ~

RUY BLAS

Che dite mai?...

REGINA

Io t'amo!... io t'amo ~ di pari amore!...

RUY BLAS

Cielo!...

REGINA

Finora ~ non lo svelai,

perché resistere ~ volli al mio core...

ma t'amai sempre!... ~ Tu mi fuggivi

ed in segreto ~ io ti seguia...

gli arditi accenti ~ che proferivi

qui tra costoro ~ non vista udia...

Io sempre, io sola ~ l'aspro cammino

dei primi onori ~ schiusi al tuo piè,

io fra le lotte ~ del tuo destino

angiol custode ~ vegliai su te.

 

RUY BLAS
(quasi rapito in estasi dal fascino d'amore, che lo circonda)

O dolce voluttà!...    

Desio d'amor gentil!

Un gaudio il ciel non ha

al gaudio mio simil!...

Parla deh! Parla ancor...

Un dio favella in te!...

Ripeti a questo cor

che un sogno il suo non è!...

S

Brano musicale ()

REGINA

Tu rivelasti a me

la vita dell'amor;

la mano io stendo a te,

a te dischiudo il cor!...

(Ruy Blas cade in ginocchio ai piedi della Regina, che quasi fuori di sé per la gioia, abbandona le sue mani ai baci ardenti di lui)

 

(scuotendosi e tentando di rompere il fascino, che l'avea soggiogata)

Che dissi?... Sorgi... ~ Perdon, mio dio!...

RUY BLAS

Quel caro accento ~ ripeti ancor!...

REGINA

Sì... lo ripeto... ~ ma l'onor mio

affido all'angelo ~ del vostro onor!...

(fugge e sparisce per l'uscio segreto)

Regina ->

 

Scena quarta

Ruy Blas, indi Don Sallustio, indi l'Usciere.

 

RUY BLAS

Amarla!... Amarla!... Ed essere  

riamato da lei di pari amore!...

Oh! Mia gioia ineffabile!...

Ho il paradiso in core!...

(si avvia verso la porta di mezzo per uscire, ma nel tempo stesso apparisce sulla porta a destra Don Sallustio tutto ravvolto nel suo mantello nero. Ruy Blas si ferma ad osservarlo, e non potendo riconoscerlo gli grida)

<- Don Sallustio

 

Chi è là?...

DON SALLUSTIO

(scuoprendosi)

Buon dì...

RUY BLAS
(con accento di sorpresa e di disperazione)

(Ciel!... Desso!...

Nell'Averno io ripiombo!...)

DON SALLUSTIO

(sorridendo)

A quanto sembra

non pensavate a me...

RUY BLAS

Questo improvviso

ritorno infatti mi sorprende... (Oh! Addio!...

Addio per sempre, o mio

bel sogno d'oro!...)

DON SALLUSTIO

Come va?...

RUY BLAS
(confuso ed incerto)

Signore...

in Madrid... a quest'ora...

qui nelle sale del real palagio...

DON SALLUSTIO
(con orgoglio ed ironia insieme)

Ebben?...

RUY BLAS

Tremo per voi...

DON SALLUSTIO

Tremar per me?... Ve ne dispenso...

RUY BLAS

Pure...

DON SALLUSTIO

Ben pochi entrar mi videro...

RUY BLAS

Né alcuno

vi ravvisò?...

DON SALLUSTIO

Nessuno.

(siede sulla poltrona presso la tavola, conservando sempre il suo ghigno beffardo. Ruy Blas resta in piedi dinanzi a lui, forzandosi ad assumere un contegno umile e rispettoso)
 

DON SALLUSTIO

Dunque voi, se la voce non mente,  

a Don Pedro e al marchese De Priego

il poter voi toglieste?...

RUY BLAS

No 'l nego...

DON SALLUSTIO

(sorridendo)

Ma l'un d'essi è pur vostro parente...

non avreste dovuto obliarlo...

RUY BLAS

Né obliar lo volea, ma costoro...

DON SALLUSTIO
(serio)

Li bandiste con poco decoro...

RUY BLAS
(con enfasi)

Il dovere m'impose di farlo

quei signori il sovrano e lo stato

avrian tratto fra poco in ruina;

sol per essi la Spagna è vicina

all'orror dell'estremo suo fato.

Sol per essi al suo prence imprecando

muor di fame la plebe indigente;

il soldato, che oppresso si sente,

in pugnale converte il suo brando...

DON SALLUSTIO
(con feroce malizia e freddamente)

Questo vento è importuno... chiudete

quell'imposte...

RUY BLAS
(con impeto)

Che!...

DON SALLUSTIO

(accennando a Ruy Blas la finestra, e fingendo non accorgersi del vero motivo della sua esitanza)

Quelle... sì... appunto...

RUY BLAS

(La sua preda l'infame ha raggiunto...

ed è forza obbedir!...)

(va a chiudere la finestra, poi torna verso Don Sallustio, che sta ad ascoltarlo distrattamente, giuocherellando con un guanto, che poi lascia cadere)

Voi vedete

che alla patria infelice, fra tanto

minacciar d'imminente tempesta,

una speme di scampo sol resta...

la virtù!...

DON SALLUSTIO

Raccogliete quel guanto...

RUY BLAS
(esplodendo)

Oh! Ma è troppo!...

DON SALLUSTIO
(con forza e superiorità)

Ruy Blas!...

RUY BLAS
(frenandosi e ricomponendosi)

Mio signore...

DON SALLUSTIO

A ripetere due volte un comando

non son uso...

RUY BLAS

(Il suo scherno esecrando

è pugnal, che trafigge il mio cuore.

(fa un terribile sforzo, si abbassa a raccogliere il guanto e pallido di rabbia, lo rende a Don Sallustio)

 

DON SALLUSTIO
(in tono secco e imperioso)

(prende il guanto con alterigia)

Doman, dall'alba in poi, là nella casa  

ch'io vi donai, m'attenderete... un cocchio

sia pronto nel giardino...

I servi congedate,

ma i due muti serbate:

l'opra che impresi, al termine è vicina;

obbeditemi in tutto... il vuò!...

RUY BLAS

Sì; tutto

farò, ma pria giurate

che insidie alla regina

non fian qui tese...

DON SALLUSTIO

A questo non pensate.

RUY BLAS

Ma... io... l'amo!...

DON SALLUSTIO
(con aria di noncuranza)

Il sapea.

RUY BLAS

(come colpito da un fulmine)

Lo sapevate!...

Ah! Tutto intendo alfine!... Iniqua trama

voi preparate a lei;

ma sventarla saprò.

DON SALLUSTIO
(freddamente)

Davvero?... Or come?...

RUY BLAS

Rammentate, o signor, che del supremo

poter l'arbitro io sono...

DON SALLUSTIO
(a voce bassa, ma concitata)

(mostrandogli un foglio)

E tu non obliare

che in questo foglio di tua man vergato

essere un de' miei servi hai dichiarato.

 

RUY BLAS

(avvilito e confuso piega il capo sul petto e con voce semispenta esclama)

È vero!... È ver!...  

DON SALLUSTIO

(ripone il foglio e con aria di trionfo gli soggiunge)

Resistere

a me vorrete ancora?...

RUY BLAS

No...

DON SALLUSTIO

Fedeltà, silenzio,

e prudenza per ora...

poi, se fedel sarete,

larga mercede avrete...

RUY BLAS

Per lei, per lei vi supplico...

nulla per me vi chieggo...

DON SALLUSTIO

(non curandosi delle sue smanie)

Dunque domani...

RUY BLAS

(Oh! Rabbia!...)

DON SALLUSTIO

All'alba...

RUY BLAS

(prorompendo)

Io più non reggo!...

DON SALLUSTIO

(con uno sguardo imperioso e severissimo)

Qual ira?...

RUY BLAS

(ricomponendosi subito)

Ohimè!... Perdono...

Un folle, il veggo, io sono!...

(passando alla preghiera la più fervida)

O mio signore, se léggere

dentro il mio cor poteste

forse voi pure avreste

di me, di lei pietà!...

Ditemi, oh! dio!... deh! Ditemi

ch'ella fia salva e poi

e sangue e vita a voi

il servo umil darà.

Ecco... vedete... è infranto

lo stolto orgoglio mio...

in disperato pianto

si stempra il mio dolor!...

(gettandosi in ginocchio)

Al vostro piè son io...

grazia per lei, signor!...

DON SALLUSTIO

Chiedere a me chi ardisce

dell'opre mie ragione?...

Or qui per voi svanisce

gloria, potere, onor:

sacro dover v'impone

a me servire ognor.

 
(s'apre la porta di mezzo ed entra l'Usciere)

<- Usciere

 

S'appressa alcun... sorgete...  

USCIERE

(dirigendosi a Ruy Blas, ed inchinandosi rispettosamente)

Signore...

DON SALLUSTIO

(si avvolge nel suo mantello, e volgendo le spalle all'Usciere, dice piano a Ruy Blas)

Rispondete...

RUY BLAS
(all'Usciere)

Che c'è?...

USCIERE

Dal re donato

è a voi, conte, il ducato

d'Olmedo...

RUY BLAS

(In tal momento!...)

USCIERE

E il toson d'or...

RUY BLAS

(piegando il capo sul petto)

(Che sento!...)

DON SALLUSTIO
(piano a Ruy Blas)

Mi congratulo...

RUY BLAS

(Ahi! Fiera

sorte!...)

USCIERE

La corte intera

vostra eccellenza attende...

(s'inchina di nuovo, ed esce per la porta di mezzo, che si richiude)

Usciere ->

 

RUY BLAS

(Pazzo il dolor mi rende!...)

DON SALLUSTIO

Andiamo: sotto l'egida

del nome vostro anch'io,

duca, verrò...

RUY BLAS

Deh! Al mio

crudel destino aggiungere

lo scherno non vogliate!...

Di lei, di lei parlate...

DON SALLUSTIO
(con impazienza)

Or via, non più...

RUY BLAS
(pregando sempre)

Signore...

DON SALLUSTIO

Andiamo...

RUY BLAS
(quasi delirante)

(Oh! Mio furore!...

Deh! Tu, tu assistimi

in tal momento, o dio!...

invano estinguere

io tento il furor mio...

Fan guerra alla mia mente

ira ed amor;

sete di sangue ardente

ho qui nel cor!...

DON SALLUSTIO

(Invan resistere

ei vuole al poter mio;

irremovibile

nel mio voler son io.

Cadrà con lei s'ei tenta

opporsi a me...

Ogni speranza è spenta;

perduta ell'è!...)

 
(escono entrambi per la porta a destra, e si cambia la scena)

Ruy Blas, Don Sallustio ->

 
 

Scena quinta

La sala del trono nel palazzo del re a Madrid sontuosissimamente addobbata. A destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone dorate e baldacchino di velluto cremisi. A sinistra delle nicchie molto alte, entro a cui sono le statue dei re di Spagna, e fra queste quella di Carlo V. In mezzo alle nicchie una vasta finestra a vetrate fino a terra. Nel fondo tre grandi archi, che danno accesso ad una vasta sala d'armi. Nei pilastri, che sono fra gli archi, altre nicchie ed altre statue. Sui gradini del trono, a lato delle poltrone destinate al re ed alla regina alcuni scanni dorati e coperti di velluto.
Don Pedro e Don Fernando entrano discorrendo tra loro, mentre la scena si va popolando di altri Grandi di Spagna e di Dame tutti riccamente vestiti. Poco dopo entra la Regina preceduta da Guardie, che si schierano in fondo; contornata dalle sue Damigelle, fra le quali è Casilda e la Duchessa; e seguìta da vari Ciamberlani, in mezzo a cui è Don Guritano, da Dignitari della corona, da Paggi e da Araldi. Entra a suo tempo Don Manuel con due Paggi, che recano sopra un ricco cuscino di velluto cremisi ricamate l'insegne del toson d'oro, ed una ricca spada. Ruy Blas e Don Sallustio appariscono infine.
Don Pedro, Don Fernando, la Regina, Casilda, la Duchessa, Don Guritano, Don Manuel, Ruy Blas e Don Sallustio.

 Q 

<- Don Pedro, Don Fernando, grandi di Spagna, dame

 

DON PEDRO

Finch'è a noi restar concesso,  

non si lasci il nostro posto...

DON FERNANDO

Il blason vilmente oppresso

sostener vuò ad ogni costo.

DON PEDRO

Al tramonto partiremo,

ma costui ci rivedrà...

DON FERNANDO

Sì, da re domani andremo

e giustizia ci farà.

 

CORO

Alla vaga e pia donzella,  

che di Spagna è vanto e onor;

rida in ciel benigna stella

di speranza e gioia e amor.

Se dall'alto del tuo trono

volgi un guardo al tuo bel piè,

tu vedrai che quivi sono

tutti cor devoti a te.

 
La Regina entra, sale sul trono, e siede sopra una delle due poltrone. Casilda e la Duchessa siedono accanto a lei sugli scanni dorati, e siedono pure i principali Dignitari, che la seguono.

<- guardie, Regina, damigelle, Casilda, Duchessa, ciamberlani, Don Guritano, dignitari, paggi, araldi

 
(Don Guritano si stacca dal séguito della Regina e si avvicina a Don Pedro e a Don Fernando)
 

DON PEDRO E DON FERNANDO

(salutandolo festosamente)

Conte!...  

DON GURITANO

(stringendo loro la mano)

Amici...

DON PEDRO E DON FERNANDO

(facendo il simile)

Ben tornato...

DON GURITANO

Dite... è ver che dalla corte

voi partite?...

DON PEDRO E DON FERNANDO

È vero!...

DON GURITANO

E osato

egli ha?...

DON FERNANDO

Scherzi della sorte!...

DON GURITANO

Ma cader da tanta altezza

ei dovrà...

(da sé terminando la frase cominciata)

(per mano mia!)...

DON FERNANDO

Io lo spero!...

DON GURITANO

Io n'ho certezza...

REGINA

(ad uno degli uscieri)

Entri il messo...

 

<- Don Manuel, due paggi

DON MANUEL

(si avanza fino avanti ai gradini del trono, va a baciar la mano alla Regina, poi dice)

Il re m'invia

a recar del suo favore

un novel più chiaro pegno

di Garòfa al conte...

REGINA

(guardando con intenzione Don Pedro e Don Fernando dice)

Onore

meritato!...

CORO

Inver n'è degno...

DON MANUEL

(accennando Ruy Blas, che entra seguìto da Don Sallustio)

Egli vien...

REGINA

S'inoltri...

 

<- Ruy Blas, Don Sallustio

DON SALLUSTIO
(piano a Ruy Blas)

Ad essa

presentatemi...

RUY BLAS

(avanzandosi)

Maestà...

al marchese sia concessa

di restare facoltà...

Dell'onor del suo congiunto

a godere io l'invitai...

REGINA

(con senso di ribrezzo)

(Egli qui!...)

DON PEDRO E DON FERNANDO
(piano tra loro)

Giunge in buon punto...

REGINA

Resti...

DON SALLUSTIO

Grazie...

(s'inchina profondamente e si ritrae in disparte)

CASILDA
(piano alla Regina)

È fosco assai!...

(Ruy Blas sale i gradini del trono e s'inginocchia davanti alla Regina, mentre due paggi presentano ad essa la spada e il toson d'oro)

REGINA

(prendendo la spada e toccando con questa la spalla di Ruy Blas, dice)

Signor conte, duca siete.

(ripone la spada sul cuscino, prende il gran cordone del toson d'oro, e glielo cinge al collo)

Dell'affetto e della fede,

che serbata ognor ne avete,

quest'insegna sia mercede.

(poi piano a Ruy Blas)

Perché mai così commosso?...

RUY BLAS

(confuso ed incerto)

Tanto onor!...

REGINA
(piano a Ruy Blas)

Su via: coraggio!...

RUY BLAS

(discendendo dai gradini del trono, dopo aver baciato la mano alla Regina, dice da sé)

(Ah! Resister più non posso!...)

DON SALLUSTIO

(porgendo la mano a Ruy Blas)

A voi, duca, io rendo omaggio.

(si unisce a Don Pedro e a Don Fernando)

REGINA

(da sé, dopo essere discesa dal trono)

(Quanto, oh! Quanto io son felice!...

Di qual gioia ho pieno il cor!...

Desiar, sperar non lice

un più splendido favor!...

Ogni affanno è cancellato

del mio sen, dal mio pensier;

trono e vita avrei donato

per quest'ora di piacer!...)

RUY BLAS

(Gioie, onori, amor, speranza...

breve sogno menzogner!...

Sol di voi la rimembranza

resta ancora al mio pensier...

(guardando Don Sallustio)

Egli è là!... Su me lo sguardo

sorridendo ei figge ognor...

sembra un démone beffardo,

che schernisce il mio dolor!...)

DON SALLUSTIO
(piano a Don Pedro e a Don Fernando)

(accennando Ruy Blas)

Quanto voi l'aborro anch'io,

più di voi lo sprezzo ancor;

ei cadrà per mezzo mio...

ve lo giuro sull'onor.

DON PEDRO E DON FERNANDO
(tra loro)

Non lontana è la vendetta,

se il suo labbro non mentì;

impaziente il cor ne affretta

co' suoi voti il fausto dì.

CASILDA

(guardando la regina)

(Più non vede, più non cura

che colui, cui rende onor;

la sua gioia immensa e pura

si riflette nel mio cor.)

DON MANUEL E CORO

Al più prode onor si renda,

al più fido e onesto più;

e da lui ciascuno apprenda

il sentier della virtù.

DON GURITANO E DUCHESSA

(tra loro, osservando ora la regina, ora Ruy Blas)

Ne' suoi sguardi ella si pasce,

egli a lei si volge ognor...

ben più grande omai rinasce

il sospetto nel mio cor.

REGINA

Or si vada...

(volgendosi con premura a Ruy Blas)

Duca, addio.

(a tutti gli altri)

Questa sera un ballo io do;

tutti invito...

(si avvia per uscire, tutti fanno séguito a lei, meno Ruy Blas, che resta in mezzo alla scena, oppresso dai suoi pensieri)

DON SALLUSTIO

(avviandosi, si avvicina a Ruy Blas e gli dice sottovoce)

Il cenno mio

rammentate...

 

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RUY BLAS
(nel massimo abbattimento)

Obbedirò!...

(esce a passo lento, mentre cala la tela)

Ruy Blas ->

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid; una porta grande nel mezzo, alla quale si accede per tre gradini; altra porta a destra; una finestra a sinistra; in un angolo della sala una piccola porta segreta nascosta sotto la tappezzeria, che ricuopre le mura; a destra una tavola piuttosto grande di forma quadrilunga, con un tappeto di velluto verde, su cui sono disposte varie carte, l'occorrente per scrivere e l'urna per lo scrutinio segreto; intorno alla tavola vari scanni ed una poltrona situata all'una delle due estremità di essa.

Don Pedro, Don Fernando, consiglieri del re
 
Don Pedro, Don Fernando e Coro
Primo ministro e l'ordine

Degli affari di stato

Don Pedro, Don Fernando, consiglieri del re
<- Ruy Blas

(Ruy Blas in disparte non visto)

(Ruy Blas si avanza)

Bene, o signori! / Il conte! / Egli ci udiva!

Don Pedro, Don Fernando, Ruy Blas e Coro
Conte! / È troppo! / Olà tacete

Con questi fogli entrambi

consiglieri del re, Ruy Blas
Don Pedro, Don Fernando ->

consiglieri del re, Ruy Blas
<- paggio

Parla / Il conte d'Onato

consiglieri del re, Ruy Blas
paggio ->
Ruy Blas
consiglieri del re ->
Ruy Blas
<- Regina
Ruy Blas e Regina
O dolce voluttà!
Ruy Blas
Regina ->

Amarla! Amarla! Ed essere riamato

Ruy Blas
<- Don Sallustio

Don Sallustio e Ruy Blas
Dunque voi, se la voce non mente

Doman, dall'alba in poi, là nella casa

Ruy Blas e Don Sallustio
È vero! È ver! / Resistere
Ruy Blas, Don Sallustio
<- Usciere
Don Sallustio, Usciere, Ruy Blas
S'appressa alcun... sorgete
Ruy Blas, Don Sallustio
Usciere ->
 
Ruy Blas, Don Sallustio ->

La sala del trono nel palazzo del re; a destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone dorate e baldacchino di velluto cremisi; a sinistra delle nicchie molto alte, entro a cui sono le statue dei re di Spagna, e fra queste quella di Carlo V; in mezzo alle nicchie una vasta finestra a vetrate fino a terra; nel fondo tre grandi archi, che danno accesso ad una vasta sala d'armi; nei pilastri, che sono fra gli archi, altre nicchie ed altre statue; sui gradini del trono, a lato delle poltrone destinate al re ed alla regina alcuni scanni dorati e coperti di velluto.

<- Don Pedro, Don Fernando, grandi di Spagna, dame
Don Pedro, Don Fernando e Coro
Finch'è a noi restar concesso
Don Pedro, Don Fernando, grandi di Spagna, dame
<- guardie, Regina, damigelle, Casilda, Duchessa, ciamberlani, Don Guritano, dignitari, paggi, araldi
Don Pedro, Don Fernando, Don Guritano, poi Tutti
Conte! / Amici / Ben tornato
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<- Don Manuel, due paggi
 
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<- Ruy Blas, Don Sallustio
 
Ruy Blas
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Ruy Blas ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta
Gran sala nel palazzo reale di Madrid; due porte laterali; in fondo una grande galleria, che... Sala attigua alla camera da letto della Regina; a destra una porta; a sinistra una finestra con vetrata fino... La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid; una porta grande nel mezzo, alla quale si... La sala del trono nel palazzo del re; a destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone... Piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo;...
Atto primo Atto secondo Atto quarto

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