Atto secondo

 

Parte prima

Una sala nel castello.
Il Re, la Regina, Polonio, poscia Amleto.

 Q 

Re, Regina, Polonio

 
To be, or not to be!
 

POLONIO

Egli ha mania di gironzar soventi  

lungh'ore in questa sala.

RE

Or ben, qual prova

ne date voi che fia suggel del vero?

POLONIO

Quand'ei qui giunga, a lui verrà mia figlia,

ed appiattati dietro quell'arazzo

avvertirem le lor parole. Il giuro:

Amleto è pazzo per amor di Ofelia.

Io non vi mento, o re, mi condannate

se falso è il mio parlar.

REGINA

Ecco ei s'appressa

pensoso in aria di dolor.

POLONIO

Partiamo.

(partono cautamente. S'avanza Amleto assorto in profondissima meditazione)

Re, Regina, Polonio ->

<- Amleto

AMLETO

Essere o non essere! Codesta  

la tesi ell'è. ~ Morir? ~ Dormire ~ e poi?...

Finir le angosce di quest'egra e lercia

di carne eredità con un letargo!...

Morir? ~ Dormire ~ e poi?... Dormir ~ Sognare!

Qui si dismaga l'intelletto: e quali

sogni fuggiti dalla grama vita

morbile verranno a popolar quella ferale

eternità di sonno?... E qui s'impiglia

l'umana gente e n'esce il nero dubbio.

 

Ah se bastasse il rapido  

vibrar d'uno stiletto

per annientar quest'anima

che ci tumultua in petto,

chi mai vorria l'ingiurie

dell'oppressor soffrire,

i disinganni e l'ire,

e la tradita fé?

Ma dalla tomba s'alzano

fantasmi di terrore

ed un mistero orribile

ci fa pusillo il core,

ci lega alle miserie

di questa età mortale

pria che gettarci al male

che noto ancor non è.

Sfondo schermo () ()

 
(entra Ofelia con un cofanetto fra le mani)

<- Ofelia

 

Chi vien? La giovinetta Ofelia.  

OFELIA

Prence.

AMLETO
(fingendo demenza)

Odi o gentil ~ quando la sera

stende la bruna ~ ala pe 'l ciel,

quand'ergi a Dio ~ la tua preghiera

prostrata a piè ~ del santo ostel.

Prega pei mesti ~ cui passion fiera

ha morto il cuore ~ morta la fé;

del santo ostel ~ prostrata al piè.

Prega per me.

OFELIA

Signor, da gran tempo ~ tenevo nel cor

di rendervi questa ~ memoria d'amor.

È d'oro e d'argento ~ è degna d'un re.

Ma pur pe' miei sguardi ~ l'incanto perdé!

AMLETO

Prega per me.

OFELIA

Prendetela o prence.

AMLETO

Che mormori mai?

Vezzosa fanciulla ~ dai fulgidi rai?

OFELIA

Se morto v'è il cuore ~ se morta la fé,

per me questo pegno ~ l'incanto perdé.

AMLETO

Prega per me,

ma pur s'egli è vero ~ che un giorno t'amai,

vezzosa fanciulla ~ dai fulgidi rai,

vo' darti un consiglio ~ ascoltalo o bella;

recidi del capo ~ le morbide anella;

fatti monachella.

OFELIA

(Lo salva, o Signore ~ pietoso, possente,

disperdi le nubi ~ dell'egra sua mente,

ascolta d'un'alma ~ la pura favella,

ascolta la prece ~ di mesta donzella.)

AMLETO

Sì, fatti monachella. ~ E se marito

pigliar t'è forza, allor ti sposa a un pazzo;

di ciò t'assenno, perché i saggi han mente

da discerner quai mostri usin le spose

far de' lor sposi ~ ti fa monachella.

Ed or te n' va' te n' va'... non più parola

su ciò che il senno mi turbava... Il giuro!

Connubi più non si faran! Coloro

che ammogliati son già viver potranno...

viver potranno tutti... fuor d'un solo...

OFELIA

(Lo salva, o Signore ~ pietoso, possente,

disperdi le nubi ~ dell'egra sua mente.)

AMLETO

Vo' darti un consiglio ~ mia povera bella:

recidi del capo ~ le morbide anella.

Fatti monachella ~ fatti monachella.

 
(Ofelia s'allontana pensierosa e dolente)

Ofelia ->

 

<- Polonio

POLONIO

(rientrando)  

Prence, v'annuncio de' cantor l'arrivo.

AMLETO

Ohibò!

POLONIO

Da' senno, a noi verran fra breve.

AMLETO

(con piglio da pazzo)

A caval d'un asinello

galoppava un menestrello.

POLONIO

Ponete orecchio al mio parlar.

AMLETO

Vecchiardo,

un gran tesor possiedi.

POLONIO

E quale o prence?

AMLETO

Una figliola ~ fresca e gentil

come viola ~ di primo april.

POLONIO

Vi parlai dei cantor.

AMLETO

Sta ben, gli accogli

cortesemente, e di' lor ch'io comando

per questa sera una grande tragedia.

Per esempio: «L'orribile assassinio

di re Gonzaga».

POLONIO

Prence sì.

(esce)

Polonio ->

 

AMLETO

Sovente  

udii narrar di pravi e manigoldi

cui la lor grama coscienza, nude

discopria le lor colpe in faccia al mondo.

Ed ei medesmi si tradian, commossi

in veder dalle scene i lor delitti. ~

Il dramma dei cantor è l'atra istoria

dell'uccision del padre mio: presente

il re sarà. ~ Vo' scrutinar quell'occhio

nelle remote impression del core...

S'ei raccapriccia... io mi sobbarco al colpo!

(esce precipitosamente)

Amleto ->

 
 

Parte seconda

La sala degli spettacoli sontuosissimamente adorna, e da splendidi candelabri illuminata.
Nel fondo un breve rialto coperto di velluti ricchissimi e d'oro a foggia di palcoscenico; nessun altro ornamento vi sta sopra fuor d'uno sgabello. Qua e là nella sala saranno collocati degli scanni per gli spettatori. Ingresso pomposo della Corte.
Entrano il Re, la Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio e Marcello.

 Q 

<- Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte

 
Lights, lights, lights!
 
Squillo di trombe. Marcia.
 

AMLETO
(a Polonio)

E son presti i cantor?  

POLONIO

Attendon solo

il piacer vostro, o prence.

REGINA

Amleto, siedi

da' costo alla tua madre.

AMLETO

(accennando là dove siede Ofelia)

Una più forte

calamità costà m'attira.

POLONIO
(piano al re)

Udiste?

AMLETO
(a Ofelia)

Sulle ginocchia di madonna il capo

m'è concesso posar?

OFELIA

Prence, vi frulla

l'allegria questa sera?

AMLETO

Eh! Mi celiate!

OFELIA

Daddovero, signor.

AMLETO

(adagiandosi a' piedi d'Ofelia)

Vostro giullare

per tal guisa sarò; su questa terra

si dée viver gioiosi, e la regina

ne dà l'esempio, benché morto ei sia

da poch'ore mio padre. Oh! Strano lutto!

Mi risovvien di qual matto epitaffio:

«Il funerale ~ del carnovale

fra nappi e fior ~ s'affoga e muor»...

OFELIA

Tacete... s'incomincia.

 
Alcuni Suonatori schierati davanti il rialzo con viole, lironi, chitarre, arpe incominciano un preludio.

<- suonatori

 

AMLETO

Uf! Questo stile  

sa odor di muffa un miglio; a lungo andare

ci annoierà.

OFELIA

Prence, corrivo siete

al giudicar.

AMLETO

Seguo l'usanza.

OFELIA

Or via

date orecchio alla musica.

AMLETO

Ciarlando

e celiando più l'arte s'apprezza.

 
I due Cantori che fanno la parte di re Gonzaga e di regina Giovanna risalgono sul rialto della rappresentazione. Un momento di silenzio.

<- Attore, Attrice

 

ATTORE
(re)

Vieni, compagna, un tiepido  

orezzo vespertin

fa carolar le mammole

nel placido giardin.

Vieni, delizia cara

di questa vita amara,

sorreggi ancora gli ultimi

passi del mio cammin.

ATTRICE
(regina)

Perché di malinconiche

fole t'annebbi il cor,

perché ti crei fantasimi

di cruccio e di terror?

Ridono i fiori e canta

l'augello in su la pianta.

Volan scherzando i zeffiri,

e tu sospiri ognor?

 

AMLETO

(mentre si canta, furtivamente e rapidissimamente a Orazio)  

Fruga con occhio scrutator se al punto

giunti i cantori che tu sa' l'arcano

sulla fronte del re si disasconda...

Cautamente anch'io gli sguardi fissi

terrò ne' sguardi suoi.

ORAZIO

Prence, l'aiuto

vi dà l'amico.

AMLETO

Or ben, facciam le viste

d'esser oziosi; a te m'arraccomando.

(ritorna presso Ofelia, e scherzando col suo ventaglio fissa attentamente il re)

 

ATTORE
(re)

Già cala al fondo il tramite

della mia tarda età.

Questa mia creta povera

forse doman morrà.

E tu vivrai; nel core

ti batterà l'amore,

e inghirlandato il talamo

di nuovi fior sarà.

ATTRICE
(regina)

Non sarà mai ch'io maculi

l'intemerata fé,

ch'io ti donai nei teneri

dì, che m'univa a te.

Colei cui voglie oscene

traggono a nuovo imene

spense con man sacrilega

lo sposo che perdé.

ATTORE
(re)

Bada che presto obliansi

le lagrime e i sospir,

bada che presto sperdesi

de' morti il sovvenir.

Addio... già cala il sole.

Su quel guancial di viole

chiuder vorrei la languida

pupilla, e m'assopir...

(si adagia e s'addormenta. La regina del dramma esce dal palcoscenico)

Attrice ->

 

AMLETO

Vi garba, o madre, il dramma?  

REGINA

È di soperchio

loquace la regina.

RE

L'argomento

cosa non chiude che ferir ne possa?

AMLETO

Nessuna al mondo.

RE

Il titolo?

AMLETO

La «Trappola».

(con piglio da pazzo)

E il sorcio? O diamine!

il sorcio ov'è?

Non la si scappola,

il sorcio è il re.

Viva la «Trappola»!

È un fatto occorso in Vienna, una facezia

di veleni, di stupri e di rapine.

E che perciò? Gonzaga è quel che dorme,

Giovanna è la regina, e un ser Luciano,

ch'è fratello del re, verrà fra breve.

OFELIA

Prence valete quanto il coro.

AMLETO

(con un segno a Orazio e Marcello)

Attenti...

 
(entra Luciano lentamente e facendo una lunga scena mimica prima d'avvicinarsi al re Gonzaga)

<- Luciano

 
(durante il soliloquio di Luciano, tutti gli spettatori del dramma parlano sommessamente a seconda delle passioni da cui sono agitati)

RE

Regina, nel core ~ mi lacera il morso  

d'un negro pensiero ~ d'un bieco rimorso.

Regina, m'aita ~ mi sento tremar.

Quel vecchio che dorme ~ non posso guardar.

Quel vecchio... no 'l vedi? Orrenda figura!

È un morto che spezza ~ la sua sepoltura...

Regina! Ho paura.

REGINA

Paura, pusillo ~ di fatua fiamma?

Di vana chimera ~ che i sensi t'infiamma?

Paura d'un dramma?

RE

Non ridere, o donna ~ quel cheto giardino,

quel veglio corcato ~ quel torvo assassino

che a passi di iena ~ si vede venir

m'agghiaccian le vene ~ son presso a morir...

REGINA

Coraggio! Di faci ~ risplendon le mura,

discaccia la fola ~ che il cor ti tortura.

RE

Regina! Ho paura.

Un foco d'inferno ~ le fauci m'infiamma,

non posso gridare... m'investe una fiamma.

REGINA

Paura d'un dramma!

RE

Non ridere, o donna ~ pon mente... dal seno

quel trovo omicida ~ ritragge un veleno.

Or ecco... s'appressa ~ s'appressa... gran dio!

Quel torvo omicida ~ regina ~ son io...

 

AMLETO

Osserva, Orazio,

su quella fronte

non vedi un funebre

strano pallor?

Son quelle, Orazio,

le tetre impronte

dell'uccisor...

ORAZIO

Vedo, signor.

AMLETO

Osserva, Orazio,

livido e tetro

accenti mormora

d'ira e terror;

dunque un miracolo

era lo spettro

del genitor...

ORAZIO

Vedo signor.

AMLETO

(Domani esanime

cadrammi al piè.)

(con violenta allegria)

Là non si scappola,

il sorcio è il re...

Viva la «Trappola».

OFELIA

Prence, silenzio,

la vostra celia

la queta musica

conturba ognor.

AMLETO

Deh perdonatemi,

soave Ofelia,

sereno ed ilare

mi sento il cor.

 

VECCHI SPETTATORI E POLONIO

Oh ammirabile tragedia.

Piena d'estro e di splendor!

GIOVANI SPETTATORI

Questa musica ci tedia,

ci addormentano i cantor.

VECCHI SPETTATORI

Quale incanto! Bravi, bravi

viva l'arte de' nostri avi!

GIOVANI SPETTATORI

(deridendo)

Noi più baldi e men devoti

vogliam l'arte dei nipoti.

VECCHI SPETTATORI

(battendo le mani)

Viva l'arte de' nostri avi.

Bravi, bravi!

 

LUCIANO
(attore)

L'ultimo sonno, o re Gonzaga, è questo  

che dormi in terra, dormirai fra poco

sonno più duro, e la virtù d'un filtro

viatico sarà per l'altro mondo.

O re Gonzaga, buona notte.

(versa il veleno nell'orecchio di Gonzaga)

RE

(spaventato)

Orrore!

OFELIA

S'alza il re...

RE

Faci, faci!...

AMLETO

(gridando e trattenendo il re)

Eh! Nulla, zio.

È morto attossicato, e dal fratello

attossicato... orribil cosa... e 'l spense

per rapirgli lo scettro e la consorte.

È pura storia, il giuro... dunque presto

che il dramma si prosegua...

RE

Basta, basta!...

Faci, aita!...

REGINA

Che fai, folle?...

POLONIO

Cessate!

E rimbombi la marcia trionfale.

Faci! Il re si ritira!

(i trombettieri ripigliano la marcia danese confusamente e scomposta)

Attore, Luciano ->

AMLETO
(a Orazio)

Hai tu veduto?  

Egli è là! L'assassino! O mia vendetta

armati!

ORAZIO

O mio signor, prudente siate.

AMLETO

La non si scappola,

il sorcio è il re.

Viva la «Trappola»!

RE

Fuggiam lo spettro... faci... aiuto...

POLONIO

Faci...

 
Il Re fugge. I Ciamberlani lo seguono. Confusione, spavento, disordine, stupore generale.

Re, ciamberlani ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Una sala nel castello.

Re, Regina, Polonio
 

Egli ha mania di gironzar soventi

Re, Regina, Polonio ->
<- Amleto

Essere o non essere! Codesta

Amleto
<- Ofelia

Chi vien? La giovinetta Ofelia / Prence

Amleto
Ofelia ->
Amleto
<- Polonio

Prence, v'annuncio de' cantor l'arrivo

Amleto
Polonio ->

Sovente udii narrar

Amleto ->

La sala degli spettacoli sontuosissimamente adorna, e da splendidi candelabri illuminata; nel fondo un breve rialto coperto di velluti ricchissimi e d'oro a foggia di palcoscenico; nessun altro ornamento vi sta sopra fuor d'uno sgabello; qua e là nella sala saranno collocati degli scanni per gli spettatori.

<- Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte

(squillo di trombe; marcia)

E son presti i cantor? / Attendon solo

Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte
<- suonatori

(i suonatori incominciano un preludio)

Uf! Questo stile sa odor di muffa

Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte, suonatori
<- Attore, Attrice

(un momento di silenzio)

Due attori (re e regina)
Vieni, compagna, un tiepido

Fruga con occhio scrutator se al punto

 
Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte, suonatori, Attore
Attrice ->

Vi garba, o madre, il dramma? / È di soperchio

Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte, suonatori, Attore
<- Luciano
Re e Regina, Amleto e Orazio, Ofelia, spettatori
Regina, nel core mi lacera il morso

L'ultimo sonno, o re Gonzaga, è questo

Re, Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, ciamberlani, corte, suonatori
Attore, Luciano ->

(i trombettieri ripigliano la marcia danese confusamente e scomposta)

Hai tu veduto? Egli è là! L'assassino!

Regina, Polonio, Laerte, Ofelia, Amleto, Orazio, Marcello, corte, suonatori
Re, ciamberlani ->

(confusione, spavento, disordine, stupore generale)

 
Parte prima Parte seconda
Gran sala reale nel castello di Elsinora. Una piattaforma, è oscura notte; a destra il castello d'Elsinora; gli alberi e i culmini del... Una sala nel castello. La sala degli spettacoli sontuosissimamente adorna, e da splendidi candelabri illuminata; nel fondo un breve... Una alcova nel castello; porta con cortinaggi; un inginocchiatoio; vari altri mobili; un ritratto del Re... Luogo romito nel parco d'Elsinora; nell'estremo fondo a sinistra s'erge un fianco del castello; alte macchie... Un cimitero; è notte oscura.
Atto primo Atto terzo Atto quarto

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