Atto primo

 
[N. 1 - Preludio]

 N 

 

Scena prima

È il mattino. Una sala nella casa del Governatore. In fondo l'ingresso delle sue stanze. Deputati, Gentiluomini, Popolani, Uffiziali; sul davanti Samuel, Tom e loro Aderenti, tutti in attesa di Riccardo.
Coro, Samuel, Tom.

 Q 

deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci

 
[N. 2 - Coro d'introduzione]

 N 

CORO
(di uffiziali e gentiluomini)

Posa in pace, a' bei sogni ristora,  

o Riccardo, il tuo nobile cor.

A te scudo su questa dimora

sta d'un vergine mondo l'amor.

SAMUEL, TOM E SEGUACI

E sta l'odio, che prepara il fio,

ripensando ai caduti per te.

Come speri, disceso l'oblio

sulle tombe infelici non è.

 

Scena seconda

Oscar dalle stanze del conte, indi Riccardo e detti.
Oscar, Riccardo.

<- Oscar

 
[N. 3 - Scena e sortita di Riccardo]

 N 

OSCAR

S'avanza il conte.  

 
Entra Riccardo salutando gli astanti.

<- Riccardo

 

RICCARDO

Amici miei... soldati...

(ai deputati)

E voi del par diletti a me...

(riceve delle suppliche)

Porgete:

a me, a me s'aspetta: io deggio

su' miei figli vegliar, perché sia pago

ogni voto, se giusto.

Bello il poter non è, che de' soggetti

le lacrime non terge, e ad incorrotta

gloria non mira.

Brano musicale ()

OSCAR
(a Riccardo)

Leggere vi piaccia

delle danze l'invito.

RICCARDO

Avresti alcuna

beltà dimenticato?

OSCAR

(porgendogli un foglio)

Eccovi i nomi.

RICCARDO

(dato uno sguardo)

(Amelia... ah dessa ancor! dessa ancor! L'anima mia

in lei rapita ogni grandezza oblia!)

 

La rivedrà nell'estasi    

raggiante di pallore...

E qui sonar d'amore

la sua parola udrà, sonar d'amore.

O dolce notte, scendere

tu puoi gemmata a festa: ah!

Ma la mia stella è questa,

che il ciel non ha!

S

Brano musicale ()

 

SAMUEL, TOM E SEGUACI
(sommessamente)

L'ora non è, ché tutto  

qui d'operar ne toglie:

dalle nemiche soglie

meglio l'uscir sarà.

Insieme

OSCAR E CORO
(di Cortigiani e di Popolo)

Con generoso affetto

entro sé stesso assorto,

il nostro bene oggetto

de' suoi pensier farà.

 
[N. 4 - Scena e Cantabile di Renato]

 N 

RICCARDO
(ad Oscar)

Il cenno mio di là con essi attendi.  

 
Tutti s'allontanano; Oscar l'ultimo incontra Renato al limitare.

deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci ->

 

OSCAR
(a Renato)

Libero è il varco a voi.

Oscar ->

 

Scena terza

Riccardo, Renato.

<- Renato

 

RENATO
(a parte)

Deh come triste appar!  

RICCARDO

(Amelia!)

RENATO

(chinandosi)

Conte...

RICCARDO

(Oh ciel! lo sposo suo!)

RENATO

(accostandosi)

Turbato il mio

signor, mentre dovunque il nome suo

inclito suona?

RICCARDO

Per la gloria è molto,

nulla pe 'l cor. Segreta, acerba cura

m'opprime.

RENATO

E donde?

RICCARDO

Ah no... non più...

RENATO

Dirolla

io la cagion.

RICCARDO

(Gran dio!)

RENATO

So tutto...

RICCARDO

E che?

RENATO

So tutto.

Già questa soglia istessa

non t'è securo asilo.

RICCARDO

Prosegui.

RENATO

Un reo disegno

nell'ombre si matura,

i giorni tuoi minaccia.

RICCARDO
(con gioia)

Ah! gli è di ciò che parli?

Altro non sai?...

RENATO

Se udir ti piace i nomi...

RICCARDO

Che importa? Io li disprezzo.

RENATO

Svelarli è mio dover.

RICCARDO

Taci: nel sangue

contaminarmi allor dovrei. Non fia,

no 'l vo'. Del popol mio

l'amor mi guardi, e mi protegga iddio.

 

RENATO

Alla vita che t'arride    

di speranze e gaudio piena,

d'altre mille e mille vite

il destino s'incatena!

Te perduto, ov'è la patria

col suo splendido avvenir?

Ma sarà dovunque, sempre

chiuso il varco alle ferite,

perché scudo del tuo petto

è del popolo l'affetto?

Dell'amor più desto è l'odio

le sue vittime a colpir.

S

Brano musicale ()

 

Scena quarta

Oscar, Giudice e detti.

 
[N. 5 - Scena e Ballata di Oscar]

 N 

 
Entra Oscar.

<- Oscar

 

OSCAR

Il primo giudice.  

RICCARDO

S'avanzi.

GIUDICE

(offrendogli dispacci a firmare)

Conte!

<- Giudice

RICCARDO

Che leggo!... il bando ad una donna! Or donde?

Qual è il suo nome?... di che rea?

GIUDICE

S'appella

Ulrica, dell'immondo

sangue dei negri.

OSCAR

Intorno a cui s'affollano

tutte le stirpi. Del futuro l'alta

divinatrice...

GIUDICE

Che nell'antro abbietto

chiama i peggiori, d'ogni reo consiglio

sospetta già. Dovuto è a lei l'esiglio:

né muta il voto mio.

RICCARDO
(ad Oscar)

Che ne di' tu?

OSCAR

Difenderla vogl'io.

 

OSCAR

Volta la terrea    

fronte alle stelle

come sfavilla

la sua pupilla

quando alle belle

il fin predice

mesto o felice

dei loro amor!

È con Lucifero

d'accordo ognor!

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 

RICCARDO

Che vaga coppia...

che protettor!

 

OSCAR

Chi la profetica

sua gonna afferra,

o passi 'l mare,

voli alla guerra...

le sue vicende

soavi, amare

da questa apprende

nel dubbio cor.

È con Lucifero

d'accordo ognor!

 
[N. 6 - Seguito e Stretta dell'introduzione]

 N 

GIUDICE

Sia condannata.  

OSCAR
(verso il Conte)

Ah! voi

assolverla degnate.

RICCARDO

Ebben... tutti chiamate...

(Oscar invita a rientrar gli usciti)

RICCARDO

...or v'apro un mio pensier.

 

Scena quinta

Samuel, Tom, Coro e detti.

<- deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci

 

RICCARDO

Signori, oggi d'Ulrica  

alla magion v'invito,

ma sotto altro vestito;

io là sarò.

RENATO

Davver?

RICCARDO

Sì, vo' gustar la scena.

RENATO

L'idea non è prudente.

OSCAR

La trovo anzi eccellente,

feconda di piacer.

RENATO

Te ravvisar taluno

ivi potria.

RICCARDO

Qual tema!...

SAMUEL, TOM E SEGUACI
(sogghignando)

Ve', ve', di tutto trema

codesto consiglier.

RICCARDO
(ad Oscar)

E tu m'appronta un abito

da pescator.

SAMUEL, TOM E SEGUACI
(sotto voce)

Chi sa

che alla vendetta l'adito

non s'apra alfin colà?

 

RICCARDO

Ogni cura si doni al diletto,  

e s'accorra nel magico tetto:

tra la folla de' creduli ognuno

s'abbandoni e folleggi con me.

RENATO

E s'accorra, ma vegli il sospetto

sui perigli che fremono intorno,

ma protegga il magnanimo petto

di chi nulla paventa per sé.

OSCAR

L'indovina ne dice di belle,

e sta ben che l'interroghi anch'io;

sentirò se m'arridon le stelle,

di che sorti benefica m'è.

SAMUEL, TOM E SEGUACI

Senza posa vegliamo all'intento,

né si perda ove scocchi il momento;

forse l'astro che regge il suo fato

nell'abisso là spegnersi de'.

 

RICCARDO

Dunque, signori, aspettovi  

incognito, incognito, alle tre

nell'antro dell'oracolo,

della gran maga al piè.

SAMUEL, TOM E SEGUACI

Senza posa vegliamo all'intento,

né si perda ove scocchi il momento;

forse l'astro che regge il suo fato

nell'abisso là spegnersi de'.

Insieme

OSCAR, CORO
(di Cortigiani e di Popolo)

Teco sarem di subito,

incogniti, incogniti, alle tre

nell'antro dell'oracolo,

della gran maga al piè.

 

RENATO

Ma protegga il magnanimo petto

di chi nulla paventa, paventa per sé.

SAMUEL, TOM E SEGUACI

Forse l'astro che regge il suo fato

nell'abisso là spegnersi de'.

RICCARDO

La vita mai sì cara, sì cara non è.

La vita mai sì cara, sì cara non è.

Insieme

OSCAR

Sentirò, sentirò se m'arridon le stelle,

qual presagio le dettan per me.

CORO

Alfin brilli d'un po' di follia

questa vita che il cielo ne diè.

 
 
[N. 7 - Invocazione]

 N 

 

Scena sesta

L'abituro dell'indovina.
A sinistra, un camino; il fuoco è acceso. La caldaia fuma sovra un treppiè. Ulrica presso.
Coro, Ulrica.

 Q 

Ulrica, coro

 

DONNE E FANCIULLI

Zitti... l'incanto non dessi turbare...  

il demonio tra breve halle a parlare!

 

ULRICA
(come ispirata)

Re dell'abisso affrettati,    

precipita per l'etra,

senza librar la folgore

il tetto mio penètra.

Omai tre volte l'upupa

dall'alto sospirò;

la salamandra ignivora

tre volte sibilò...

E delle tombe il gemito

tre volte a me parlò!

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena settima

Entra Riccardo vestito da pescatore, avanzandosi tra la Folla, né scorgendo alcuno de' suoi.
Riccardo e detti.

<- Riccardo

 
[N. 8 - Scena]

 N 

RICCARDO

Arrivo il primo!  

DONNE E FANCIULLI

(lo respingono)

Villano, dà indietro.

(Riccardo s'allontana ridendo; la scena s'oscura di più)

DONNE E FANCIULLI

Oh, come tutto riluce di tetro!

 

ULRICA
(con esaltazione; declamando)

È lui, è lui! ne' palpiti  

come risento adesso

la voluttà riardere

del suo tremendo amplesso!

La face del futuro

nella sinistra egli ha.

M'arrise al mio scongiuro,

rifolgorar la fa:

nulla, più nulla ascondersi

al guardo mio potrà!

(batte il suolo e sparisce)

 

DONNE E FANCIULLI

Evviva la maga!

ULRICA
(da sotterra)

Silenzio, silenzio!

 

Scena ottava

Silvano e detti.

<- Silvano

 
[N. 9 - Scena]

 N 

SILVANO

(rompendo la calca)

Su, fatemi largo, saper vo' il mio fato.  

Son servo del conte, son suo marinaro:

la morte per esso più volte ho sfidato;

tre lustri son corsi del vivere amaro,

tre lustri che nulla s'è fatto per me.

 

ULRICA

(ricomparendo)

E chiedi?

SILVANO

Qual sorte pe 'l sangue versato

mi attende.

RICCARDO

(Favella da franco soldato.)

ULRICA
(a Silvano)

La mano.

SILVANO

Prendete.

ULRICA

(osservando la mano)

Rallegrati omai:

in breve dell'oro e un grado t'avrai.

(Riccardo trae un rotolo e vi scrive su)

SILVANO

Scherzate?

ULRICA

Va' pago.

RICCARDO

(mette il rotolo nella tasca di Silvano, che non s'avvede)

(Mentire non de'.)

SILVANO

A fausto presagio ben vuolsi mercé.

(frugando trova il rotolo su cui legge estatico)

«Riccardo al suo caro Silvano uffiziale.»

Per bacco! non sogno!... dell'oro ed un grado!

 

CORO

Evviva la nostra Sibilla immortale,

che spande su tutti ricchezze e piacer!

dario 2015-09-05T15:11:12 STR SCN s'ode picchiare alla porta (s'ode picchiare alla piccola porta)

SILVANO E CORO

Si batte!

 
(Ulrica va ad aprire, e v'entra un Servo)

<- Servo

 

RICCARDO

Che veggo! sull'uscio segreto

un servo d'Amelia!

SERVO
(sommessamente ad Ulrica)

Sentite: la mia

signora, che aspetta là fuori, vorria

pregarvi in segreto d'arcano parer.

RICCARDO

(Amelia!)

ULRICA

S'inoltri, ch'io tutti allontano.

(il Servo parte)

Servo ->

RICCARDO

(Non me!)

(si nasconde nel gabinetto)

ULRICA
(si volge agli astanti)

Perché possa rispondere a voi

è d'uopo che innanzi m'abbocchi a satàno.

Uscite: lasciate ch'io scruti nel ver.

SILVANO, CORO

Usciamo: si lasci che scruti nel ver.

(tutti si allontanano)

coro, Silvano ->

 

Scena nona

Amelia, Ulrica e Riccardo in disparte.

<- Amelia

 
[N. 10 - Scena e Terzetto]

 N 

ULRICA

Che v'agita così?  

AMELIA

Segreta, acerba

cura che amor destò...

RICCARDO

(nascosto)

(Che ascolto!)

ULRICA

E voi

cercate?

AMELIA

Pace... svellermi dal petto

chi sì fatale e desiato impera!

Lui, che su tutti il ciel arbitro pose.

RICCARDO
(con viva emozione di gioia)

(Anima mia!)

ULRICA

L'oblio v'è dato. Arcane

stille conosco d'una magic'erba,

che rinnovella il cor. Ma chi n'ha d'uopo

spiccarla debbe di sua man nel fitto

delle notti... Funereo

è il loco.

AMELIA

Ov'è?

ULRICA

L'osate

voi?

AMELIA
(risoluta)

Sì, qual esso sia.

ULRICA

Dunque ascoltate.

 

Della città all'occaso,  

là dove al tetro lato

batte la luna pallida

sul campo abominato...

Abbarbica gli stami

a quelle pietre infami,

ove la colpa scontasi

coll'ultimo sospir!

Brano musicale ()

 

AMELIA

Mio dio! qual loco!  

ULRICA

Attonita

e già tremante siete?

RICCARDO

(Povero cor!)

ULRICA

V'esanima?

AMELIA

Agghiaccio...

ULRICA

E l'oserete?

AMELIA

Se tale è il dover mio

troverò possa anch'io.

ULRICA

Stanotte?

AMELIA

Sì.

RICCARDO

(Non sola:

ché te degg'io seguir.)

AMELIA

Consentimi, o signore,  

virtù ch'io lavi 'l core,

e l'infiammato palpito

nel petto mio sopir!

RICCARDO

(Ardo, e seguirti ho fisso

se fosse nell'abisso,

pur ch'io respiri, Amelia,

l'aura de' tuoi sospir.)

Insieme

ULRICA

Osa, e berrai nel farmaco

l'oblio de' tuoi martir,

va', non tremar, l'incanto

inaridisce il pianto.

 

CORO
(dal fondo)

Figlia d'averno, schiudi la chiostra,  

e tarda meno a noi ti mostra.

ULRICA
(ad Amelia)

Presto partite.

AMELIA

Stanotte...

(fugge per la porta segreta)

Amelia ->

ULRICA

Addio...

 

Scena decima

Ulrica apre l'entrata maggiore: entrano Samuel, Tom e Seguaci, Oscar, Gentiluomini e Uffiziali travestiti bizzarramente, ai quali s'unisce Riccardo.
Ulrica, Coro, Samuel, Tom, Oscar, Riccardo.

<- Samuel, Tom, seguaci, Oscar, gentiluomini, uffiziali

 
[N. 11 - Scena e Canzone]

 N 

SAMUEL, TOM E CORO
(di cavalieri travestiti)

Su, profetessa, monta il treppiè;  

canta il futuro.

OSCAR

Ma il conte ov'è?

RICCARDO

(ad Oscar)

Taci, nascondile che qui son io.

(ad Ulrica)

Or tu sibilla, che tutto sai,

della mia stella mi parlerai.

 

Di' tu se fedele    

il flutto m'aspetta,

se molle di pianto

la donna diletta

dicendomi addio

tradì l'amor mio.

Con lacere vele

e l'alma in tempesta

i solchi so franger

dell'onda funesta,

l'averno ed il cielo

irati sfidar.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

OSCAR, SAMUEL, TOM E CORO

Sollecita esplora,

divina gli eventi,

non possono i fulmini,

la rabbia de' venti,

la morte, l'amore

sviarlo dal mar.

 

RICCARDO

Sull'agile prora    

che m'agita in grembo,

se scosso mi sveglio

ai fischi del nembo,

ripeto fra' tuoni,

le dolci canzoni.

Le dolci canzoni,

del tetto natio,

che i baci ricordan

dell'ultimo addio,

e tutte raccendon

le forze del cor.

S

 

OSCAR, SAMUEL, TOM E CORO

Su dunque, risuoni

la tua profezia,

di' ciò che può sorger

dal fato qual sia;

nell'anime nostre

non entra terror.

 
[N. 12 - Scena e Quintetto]

 N 

ULRICA

Chi voi siate, l'audace parola  

può nel pianto prorompere un giorno,

se chi sforza l'arcano soggiorno

va la colpa nel duolo a lavar,

se chi sfida il suo fato insolente

deve l'onta nel fato scontar.

RICCARDO

Orsù, amici.

SAMUEL

Ma il primo chi fia?

OSCAR

Io.

RICCARDO

(offrendo la mano ad Ulrica)

L'onore a me cedi.

OSCAR

E lo sia!

ULRICA

(esaminando la mano; solennemente)

È la destra d'un grande, vissuto

sotto gli astri di Marte.

OSCAR

Nel vero

ella colse.

RICCARDO

Tacete.

ULRICA

(lasciando la mano di Riccardo)

Infelice...

Va', mi lascia... non chieder di più!

RICCARDO

Su, prosegui.

ULRICA

No... lasciami.

RICCARDO

Parla.

ULRICA
(evitando)

Te ne prego.

OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO
(ad Ulrica)

Eh finiscila omai!

RICCARDO

Te lo impongo.

ULRICA

Ebben, presto morrai.

RICCARDO

Se sul campo d'onor, ti son grato.

ULRICA
(con più forza)

No... per man d'un amico...

OSCAR

Gran dio!

OSCAR, SAMUEL, TOM E CORO

Quale orror!

ULRICA

Così scritto è lassù!

 

RICCARDO

È scherzo od è follia    

siffatta profezia.

Ma come fa da ridere,

la lor credulità!

SAMUEL E TOM

(fissando Ulrica)

La sua parola è dardo,

è fulmine lo sguardo,

dal confidente demone

tutto costei risà.

Insieme

OSCAR E CORO

Tal fia dunque il fato?

Ch'ei cada assassinato?

Al sol pensarci l'anima

abbrividendo va.

ULRICA

(passando innanzi a Samuel e Tom)

Ah voi, signori, a queste

parole mie funeste,

voi non osate ridere;

che dunque in cor vi sta?

S

Brano musicale ()

 
[N. 13 - Scena ed Inno - Finale I]

 N 

RICCARDO

Finisci il vaticinio.  

Di', chi fia dunque l'uccisor?

ULRICA

Chi primo

tua man quest'oggi stringerà.

RICCARDO
(con vivacità)

Benissimo!

(offrendo la destra ai circostanti che non osano toccare)

Qual è di voi, che provi

l'oracolo bugiardo?...

Nessuno!

 

Scena undicesima

Renato appare all'entrata. Riccardo accorre a lui e gli stringe la mano.
Renato e detti.

<- Renato

 

RICCARDO

Eccolo.  

OSCAR, SAMUEL, TOM E CORO

È desso!

SAMUEL
(ai suoi)

Respiro; il caso ne salvò.

OSCAR E CORO
(contro Ulrica)

L'oracolo

mentiva.

RICCARDO

Sì: perché la man che stringo

è del più fido amico mio!

RENATO

Riccardo!

ULRICA

(riconoscendo il conte)

Il conte!...

RICCARDO
(ad Ulrica)

Né, chi fossi il genio tuo

ti rivelò, né che voleano al bando

oggi dannarti.

ULRICA

Me?

RICCARDO

(gettandole una borsa)

T'acqueta e prendi.

ULRICA

Magnanimo tu sei, ma v'ha fra loro

il traditor: più d'uno

forse...

SAMUEL E TOM

(Gran dio!)

RICCARDO

Non più.

SILVANO E CORO
(di Popolo, interno)

Viva Riccardo!

Brano musicale ()

OSCAR, ULRICA, RICCARDO, RENATO, SAMUEL E TOM

Quai voci?

SILVANO

(dalla soglia, vôlto a' suoi)

È lui, ratti movete, è lui:

il nostro, il nostro amico e padre.

<- Silvano

(tutti entrano in scena)

<- uomini, donne, fanciulli

 

Scena dodicesima

Silvano e detti.

 

SILVANO

Tutti con me chinatevi al suo piede  

e l'inno suoni della nostra fede.

 

SILVANO E CORO

O figlio d'Inghilterra,  

amor di questa terra:

reggi felice, arridano

gloria e salute a te.

 

OSCAR

Il più superbo alloro

che vince ogni tesoro,

alla tua chioma intrecciano

riconoscenza e fe'.

RENATO

Ma la sventura è cosa

pur ne' trionfi ascosa,

là dove il fato ipocrita

veli una rea mercé.

ULRICA

Non crede al proprio fato

ma pur morrà piagato;

sorrise al mio presagio,

ma nella fossa ha il piè.

Insieme

RICCARDO

E posso alcun sospetto

alimentar nel petto,

se mille cuori battono

per immolarsi a me?

SAMUEL E TOM

(Chiude al ferir la via

questa servil genia,

che sta lambendo l'idolo,

e che non sa il perché.)

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[N. 1 - Preludio]

È il mattino. Una sala nella casa del Governatore; in fondo l'ingresso delle sue stanze.

deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci
 

[N. 2 - Coro d'introduzione]

Coro, Samuel, Tom, seguaci
Posa in pace, a' bei sogni ristora
deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci
<- Oscar

[N. 3 - Scena e sortita di Riccardo]

S'avanza il conte

deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci, Oscar
<- Riccardo

Coro, Samuel, Tom, seguaci, Oscar
L'ora non è, ché tutto

[N. 4 - Scena e Cantabile di Renato]

Il cenno mio di là con essi attendi

Oscar, Riccardo
deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci ->
Riccardo
Oscar ->
Riccardo
<- Renato

Deh come triste appar!

[N. 5 - Scena e Ballata di Oscar]

Riccardo, Renato
<- Oscar

Il primo giudice

Riccardo, Renato, Oscar
<- Giudice

Oscar e Riccardo
Volta la terrea

[N. 6 - Seguito e Stretta dell'introduzione]

Sia condannata

Riccardo, Renato, Oscar, Giudice
<- deputati, gentiluomini, popolani, uffiziali, Samuel, Tom, seguaci

Signori, oggi d'Ulrica alla magion

Riccardo, Renato, Oscar, Samuel, Tom e seguaci
Ogni cura si doni al diletto

[N. 7 - Invocazione]

Abituro dell'indovina; a sinistra, un camino; il fuoco è acceso; la caldaia fuma sovra un treppiè.

Ulrica, coro
 

Zitti… l'incanto non dessi turbare

Ulrica, coro
<- Riccardo

[N. 8 - Scena]

Arrivo il primo!

(Ulrica sparisce)

Ulrica, coro, Riccardo
<- Silvano

[N. 9 - Scena]

(Ulrica ricompare)

E chiedi? / Qual sorte pe 'l sangue versato

Ulrica, coro, Riccardo, Silvano
<- Servo

Ulrica, coro, Riccardo, Silvano
Servo ->

(Riccardo si nasconde)

Ulrica, Riccardo
coro, Silvano ->
Ulrica, Riccardo
<- Amelia

[N. 10 - Scena e Terzetto]

Che v'agita così?

Mio dio! Qual loco!

Amelia, Ulrica e Riccardo
Consentimi, o signore

Figlia d'averno, schiudi la chiostra

Ulrica, Riccardo
Amelia ->

Ulrica, Riccardo
<- Samuel, Tom, seguaci, Oscar, gentiluomini, uffiziali

(Riccardo esce dal nascondiglio)

[N. 11 - Scena e Canzone]

Su, profetessa, monta il treppiè

Riccardo, poi Tutti
Di' tu se fedele
Riccardo, poi Tutti
Sull'agile prora

[N. 12 - Scena e Quintetto]

Chi voi siate, l'audace parola

Riccardo, Oscar, coro, Samuel, Tom, Ulrica
È scherzo od è follia

[N. 13 - Scena ed Inno - Finale I]

Finisci il vaticinio

Ulrica, Riccardo, Samuel, Tom, seguaci, Oscar, gentiluomini, uffiziali
<- Renato

Eccolo / È desso

Ulrica, Riccardo, Samuel, Tom, seguaci, Oscar, gentiluomini, uffiziali, Renato
<- Silvano

Ulrica, Riccardo, Samuel, Tom, seguaci, Oscar, gentiluomini, uffiziali, Renato, Silvano
<- uomini, donne, fanciulli

Tutti con me chinatevi al suo piede

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
È il mattino. Una sala nella casa del Governatore; in fondo l'ingresso delle sue stanze. Abituro dell'indovina; a sinistra, un camino; il fuoco è acceso; la caldaia fuma sovra un treppiè. Campo solitario nei dintorni di Boston appiè d'un colle; a sinistra nel basso biancheggiano due pilastri; la... Una stanza da studio nell'abitazione di Renato; sovra un caminetto di fianco due vasi di bronzo,... Sontuoso gabinetto del Conte; tavola con l'occorrente per iscrivere; nel fondo un gran cortinaggio che... Vasta e ricca sala da ballo splendidamente illuminata e parata a festa.
[N. 1 - Preludio] [N. 2 - Coro d'introduzione] [N. 3 - Scena e sortita di Riccardo] [N. 4 - Scena e Cantabile di Renato] [N. 5 - Scena e Ballata di Oscar] [N. 6 - Seguito e Stretta dell'introduzione] [N. 7 - Invocazione] [N. 8 - Scena] [N. 9 - Scena] [N. 10 - Scena e Terzetto] [N. 11 - Scena e Canzone] [N. 12 - Scena e Quintetto] [N. 13 - Scena ed Inno - Finale I] [N. 14 - Preludio, Scena ed Aria] [N. 15 - Scena e Terzetto] [N. 16 - Scena, Coro e Quartetto, Finale II] [N. 17 - Scena ed Aria] [N. 18 - Congiura. Terzetto e Quartetto] [N. 19 - Scena e Quintetto] [N. 20 - Scena e Romanza. Finale III] [N. 21 - Festa da ballo e Coro] [N. 22 - Coro e Scena] [N. 23 - Scena e Duettino] [N. 24 - Scena finale]
Atto secondo Atto terzo

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