Atto terzo

 

Scena prima

Una strada di Parigi.
A destra una muraglia con piccola porta. A sinistra una cappella della Vergine, con lampada accesa. In fondo case e palazzi al di là della Senna. È notte. I tetti e le strade sono coperti di neve.
Il Conte d'Egmont.

 Q 

(nessuno)

<- Conte

 

 

(mascherato ed avvolto in ampio mantello)

Buia... deserta è questa via. ~ L'allegra  

ciurma baccante nelle grandi piazze,

nei teatri si versa ~ Il carnevale

oltre la Senna rumoreggia insano

più dell'usato... Qui il silenzio regna

della miseria... e del delitto.

(osservando la porta)

Quello

è l'andito segreto ond'ella usciva

per darsi in braccio ai capricciosi amori...

un ultimo... segreto abboccamento

chiese lo stolto... e le minacce aggiunse...

tutto a me la volubile Contessa

rivelò... Ma silenzio!... Alcun si appressa!

(si avvolge nel mantello e si cela dietro una colonna)

 

Scena seconda

Giuliano, indi il Conte.

<- Giuliano

 

GIULIANO

(involto in un domino nero, con maschera al volto)

Finirono le danze... Del palazzo  

io la seguii fino alle porte. ~ Gli occhi

fissar più d'una volta

la vidi in me, quasi indagar volesse

il mio pensier, sotto la larva nera

che il volto mi copria ~ Dunque il rimorso

in quel core di marmo è penetrato?

Vedrem. ~ Ma verrà dessa?...

Tanto crudele e infame ella saria

da disprezzare la preghiera mia?...

Né partire dal mondo a me fia dato

co' la certezza ch'ella m'abbia amato?...

(avvicinandosi alla porta)

Si dia il segnale. ~ Oh! Come il cor mi trema

nell'appressarmi a quella porta, dove

tante volte da lei mi son diviso,

un angelo sognando... e un paradiso!

(batte tre colpi alla porta)

CONTE

(nascosto)

Ah! Ah!

GIULIANO

(volgendosi)

Mi parve udire

voce sinistra...

CONTE

(ridendo più forte)

Ah! Ah!

GIULIANO

Risa di scherno...

E chi osa mai?

(gira intorno esplorando, poi di nuovo si avvicina alla porta)

Nessun! ~ Davvero è strano...

né la porta si schiude...

(batte di nuovo)

CONTE

(avanzandosi)

È vano! È vano!

 

GIULIANO

(portando la mano all'elsa della spada)  

Un uomo... un assassino...

forse...

CONTE
(con calma)

No ~ un buon vicino

a cui di notte spiace

questi rumori udir!

Lascia le belle in pace

e vattene a dormir!

GIULIANO

Se a te cara è la vita,

scegliti un'altra strada.

CONTE

Quale? Tu a me l'addita,

e tosto obbedirò.

Sull'elsa della spada

perché la man trattieni?

Ho un'arme anch'io...

GIULIANO

(snudando la spada)

Tu!... vieni,

dunque...

CONTE
(con calma)

Ti seguirò...

Ma pria della tua bella

ti voglio dar novella:

onde, se mai... per caso...

tu andassi all'altro mondo,

partissi persuaso

ch'ella non ti ama più...

GIULIANO
(con ira disperata)

Tu dunque dall'inferno

venisti a farti scherno

dell'amor mio!... Rispondimi.

O infame: chi sei tu?

CONTE

O stolto, la mia collera

chi son non ti palesa?

Nella mia voce fremere

non senti un'alma offesa?

(cava di tasca un biglietto e glielo mostra)

Scriver tai cifre osasti

d'un Egmont alla moglie.

E illeso andar sperasti

da mia vendetta?...

GIULIANO

(fissando il foglio)

Orror!...

In vostra man lo scritto!...

CONTE

L'ebbi da lei...

GIULIANO

Delitto,

qual niuna donna mai

osava concepir!...

Ed io... tal donna amai!

CONTE

Or basta! ~ Un'arma avete...

da me vi difendete...

GIULIANO

Sol bramo di morir. ~

Il ferro impugna ~ iddio

fra noi deciderà...

Deterso l'onor mio

nel sangue tuo sarà.

 
(si battono; dopo alcuni colpi Giuliano cade ferito)
 

CORO
(lontano)

Evviva le maschere!

Corriamo a gioir!

GIULIANO

Ohimè...

(si trascina presso la cappella)

CONTE

(riponendo nel fodero la spada e allontanandosi)

L'alba è prossima

lasciamlo dormir!...

Conte ->

 

Scena terza

Marta. Una truppa di Uomini e Donne in maschera. Giuliano.

<- Marta, uomini, donne

 

MARTA

Di spade un rumore  

poc'anzi si udiva...

DONNE

Un uom mascherato

tra l'ombre fuggiva...

UOMINI

Son strane illusioni

che il vino produce...

ALTRI

Dell'alba la luce

già spunta nel ciel.

(gli uomini danno braccio alle donne per condurle altrove)

UOMINI

Fanciulle, venite!

La luce fuggite;

del vento nevoso

non colgavi il gel.

GIULIANO

Aiuto!...

MARTA
(ai compagni)

Udiste un gemito?...

CORO

Andiamo!

MARTA

Un uomo è là!...

CORO
(sottovoce, con terrore)

Un uomo!

MARTA

Soccorriamolo!...

CORO

No... no... partiam! Vien qua!

MARTA

Ma forse egli è ferito...

morente...

CORO

Eh! Lascia andare!

Vuoi farti imprigionare?

Qualcun ci penserà...

In funerale

il carnevale

non si finisca

per carità!

Che doni al morto

un passaporto

qualche buon diavolo

si troverà!

 
(tutti si allontanano; Marta si mesce alla folla e poi torna in scena)

uomini, donne, Marta ->

 

Scena ultima

Marta e Giuliano.

<- Marta

 

MARTA

(avanzandosi con terrore)  

Chi sarà mai? Quel gemito

mi scese al cor siccome

voce di amico. ~ Parvemi

udir di Marta il nome...

(si accosta a Giuliano e si china su di lui)

GIULIANO
(con voce morente)

Chi... siete voi?

MARTA

(mettendo un grido)

Giuliano!

Gran dio... voi qui?...

GIULIANO

(facendo uno sforzo per sollevarsi)

Ferito...

a morte...

MARTA

Aiuto!...

GIULIANO

È vano!...

da voi... fu profferito

poc'anzi... il nome mio...

(la guarda fissamente, indi prorompe)

Marta!... Sei giusto, o dio!

MARTA

Mi riconosci... parlami...

fissa il tuo sguardo in me...

GIULIANO

E mi ama ancor... quest'angelo!...

MARTA

Io sol vivea... per te...

GIULIANO

Fui ben colpevole...

Marta... perdona!...

Troppo eri candida,

troppo eri buona...

il dì... che in cielo

ti rivedrò,

di te... o bell'angelo...

degno sarò...

MARTA

Sperai... che un giorno

mi avresti amata...

la tua promessa

mi fa beata...

se te il mio amore

salvar non può...

in cielo attendere

non mi farò.

Ei muor!

GIULIANO

(prendendo la mano di Marta e stringendola al cuore)

La mano

sul cor mi posa...

addio!...

MARTA

(con grido disperato)

Giuliano!...

Soccorso! Olà!...

 

CORO
(in lontananza)

In funerale

il carnevale

non si finisca

per carità!

Che doni al morto

un passaporto

qualche buon diavolo

si troverà.

 
(Marta si abbandona piangente sul corpo di Giuliano; si vedono delle maschere traversare il fondo della scena; nevica)
 

Fine (Atto terzo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo

Una strada di Parigi; a destra una muraglia con piccola porta; a sinistra una cappella della Vergine, con lampada accesa; in fondo case e palazzi al di là della Senna; è notte; i tetti e le strade sono coperti di neve.

 
<- Conte

Buia... deserta è questa via

(il Conte si cela dietro una colonna)

Conte
<- Giuliano

Finirono le danze... Del palazzo

(il Conte si rivela)

Giuliano e Conte (poi Coro in lontananza)
Un uomo, un assassino

(il Conte e Giuliano si battono; dopo alcuni colpi Giuliano cade ferito)

 
Giuliano
Conte ->
Giuliano
<- Marta, uomini, donne
Marta, Coro, Giuliano
Di spade un rumore
Giuliano
uomini, donne, Marta ->
Giuliano
<- Marta
Marta e Giuliano, poi Coro in lontananza
Chi sarà mai? Quel gemito

(Giuliano muore; si vedono delle maschere traversare il fondo della scena; nevica)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena ultima
Interno della casa del pastore Vansen; un gran camino a sinistra; a destra una porta che mette sulla... Lo studio di un pittore; porta a sinistra; altra piccola porta nel fondo della scena; tavoli, quadri; un... Il giardino ai Pocherons; Viale con alberi foltissimi; a sinistra un tavolo circondato da sedili di pietra. Gabinetto da toeletta; a destra una porta, a sinistra un grande specchio, quattro poltrone di foggia antica. Interno del Louvre; a destra una galleria con statue e vasi di fiori; a sinistra... Una strada di Parigi; a destra una muraglia con piccola porta; a sinistra una cappella della...
Prologo Atto primo Atto secondo

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